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2019_07_23_E02-IMPATTO ACUSTICO (2134 KB)

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(1)

Provincia di Treviso

Comune di Altivole

CAMPAGNA MOBILE DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI IN LOCALITA’ SAN VITO

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ ALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO

Data: Luglio 2019 Cod.: 1683 Committente

COSTRUZIONI GENERALI POSTUMIA Via per Salvatronda,37

31033 Castelfranco V.to (TV) Tel. 0423 492821 - Fax 0423 497354

e-mail: [email protected]

Studio Tecnico Conte & Pegorer

ingegneria civile e ambientale

Via Siora Andriana del Vescovo, 7 – 31100 TREVISO e-mail: [email protected] - Sito web:

www.contepegorer.it

tel. 0422.30.10.20 r.a. - fax 0422.42.13.01

Tecnico Competente in Acustica Ambientale

Dott. Francesco POSOCCO n. 199 Veneto; n° 1100 ENTECA

Via Tonus, 9/B - 31010 FREGONA (TV) Tel. - Fax. 0438 581799

[email protected]

E02

(2)

INDICE

1 PREMESSA ... 4

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE ... 4

2 QUADRO NORMATIVO ... 5

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998 ... 8

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE ... 11

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA ... 11

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE ... 12

4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO ... 12

4.3.1 Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) ... 12

4.3.2 Piano degli Interventi (P.I.) ... 13

4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA ... 13

5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE ... 15

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI ... 15

6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 16

6.1 PREDISPOSIZIONE ... 16

6.2 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO ... 16

6.2.1 Suddivisione in settori ... 17

6.2.2 Procedure operative ... 18

6.2.3 Cartellonistica e segnaletica ... 22

6.2.4 Personale ... 22

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ ... 22

8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE ... 23

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO ... 23

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI ... 24

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM ... 25

9.1 MISURAZIONI EFFETTUATE ... 27

10 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO ... 30

10.1 SORGENTI ... 30

10.1.1 Impianto di frantumazione OM TRACK ULISSE TK 096F ... 30

10.1.2 Pale meccaniche ... 30

10.1.3 Escavatore con martello ... 31

10.1.4 Escavatore con pinza ... 31

10.1.5 Autocarri in entrata e uscita ... 31

11 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO ... 32

12 VERIFICA DEL CRITERIO DIFFERENZIALE DIURNO ... 36

12.1 VERIFICA DEI LIMITI DI APPLICABILITÀ DEL CRITERIO DIFFERENZIALE ... 36

12.2 DETERMINAZIONE DEI VALORI DI IMMISSIONE ... 36

12.3 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE APERTE (ATT.FFA) ... 37

(3)

12.4 ATTENUAZIONE FABBRICATO CONDIZIONE FINESTRE CHIUSE (ATT.FFC) ... 39 13 VERIFICA DEL VALORE LIMITE DIFFERENZIALE DI IMMISSIONE ... 42 14 CONCLUSIONI ... 45

(4)

1 PREMESSA

La Ditta Costruzioni Generali Postumia S.r.l., con sede in Via per Selvatronda 37, Castelfranco V.to – Treviso (TV), opera nel settore di lavori stradali, demolizioni, movimento terra, fornitura inerti, trasporto e smaltimento rifiuti e bonifiche ambientali.

La Ditta avanza la proposta di esecuzione di una campagna mobile per il recupero di rifiuti non pericolosi derivanti dalla demolizione dei manufatti presenti in un’area abbandonata in località San Vito di Altivole, Via Asolana.

La presente relazione tecnica è redatta allo scopo di valutare in via previsionale l’impatto acustico ambientale generato dall’attività di campagna mobile.

La Regione Veneto ha redatto i criteri da osservare per la realizzazione della documentazione di previsione d’impatto acustico per le attività industriali prevista all’articolo 4, commi 2, 3, 4 della Legge 26.10.1995, n. 447 con il D.D.G. ARPAV n.

3/2008.

1.1 IDENTITÀ DEL RICHIEDENTE

La proposta è avanzata dalla Ditta:

COSTRUZIONI GENERALI POSTUMIA S.r.l.

con sede legale in:

Via per Salvatronda, 37 - 31033 Castelfranco Veneto (TV) tel 0423-492821 - fax 0423-497354 [email protected]

(5)

2 QUADRO NORMATIVO

La normativa in materia d’inquinamento acustico è regolata dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 ottobre 1995 n.447, la quale stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo. Per quanto riguarda i valori limite dell’inquinamento acustico negli ambienti esterni, la materia è disciplinata in ambito nazionale dal DPCM 14.11.97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Il DPCM 14.11.97 fissa i limiti massimi nelle diverse aree territoriali e definisce, al contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascun’area, considerando la classificazione già introdotta dal DPCM 01.03.91.

Il DPCM 14.11.97 stabilisce dei limiti assoluti d’immissione e d’emissione, i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del territorio.

In merito al campo d’applicazione del DPCM 14.11.97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:

• per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite d’immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza;

• i valori limite assoluti d’immissione e d’emissione, relativi alle singole infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la relativa estensione, sono fissati con i rispettivi decreti attuativi;

• i valori limite differenziali d’immissione non si applicano nelle aree classificate nella classe VI (aree industriali) e alla rumorosità prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, alle attività non connesse con esigenze produttive, commerciali e professionale e ai servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.

Nel caso in cui il Comune abbia già provveduto a adottare un piano di zonizzazione acustica nel proprio territorio si applicano i valori riportati nelle seguenti tabelle.

(6)

Classe I Aree particolarmente protette

Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.

Classe II Aree destinate ad uso

prevalentemente residenziale

Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.

Classe III Aree di tipo misto

Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Classe IV Aree di intensa attività umana

Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limita presenza di piccole industrie.

Classe V Aree prevalentemente industriale

Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

Classe VI Aree esclusivamente industriale

Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Tabella 1 – Classificazione del territorio comunale (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

(7)

Classe Area Limiti assoluti Limiti differenziali diurni dB(A) notturni dB(A) diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente

protette 50 40 5 3

II

Arre destinate ad uso prevalentemente

residenziale

55 45 5 3

III Aree di tipo misto 60 50 5 3

IV Aree di intensa attività

umana 65 55 5 3

V Aree prevalentemente

industriale 70 60 5 3

VI Aree esclusivamente

industriale 70 70 - -

Tabella 2 – Valori limite di immissione (DPCM 01.03.91 – DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 50 40

III Aree di tipo misto 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentemente industriale 65 55

VI Aree esclusivamente industriale 65 65

Tabella 3 – Valori limite di emissione (DPCM 14.11.97)

Classe Area Limiti assoluti

diurni dB(A) notturni dB(A)

I Aree particolarmente protette 47 37

II Arre destinate ad uso

prevalentemente residenziale 52 42

III Aree di tipo misto 57 47

IV Aree di intensa attività umana 62 52

V Aree prevalentemente industriale 67 57

VI Aree esclusivamente industriale 70 70

Tabella 4 – Valori di qualità (DPCM 14.11.97)

(8)

3 DEFINIZIONI SECONDO IL D.M.A. 16/03/1998

Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all'interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità a lungo periodo.

Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 e quello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00.

Tempo di osservazione (TO): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

Tempo di misura (TM): all'interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata "A": LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata "A" LPA secondo le costanti di tempo "slow", "fast", "impulse".

Livelli dei valori massimi di pressione sonora LASmax, LAFmax, LAI max. Esprimono i valori massimi della pressione sonora ponderata in curva "A" e le costanti di tempo

"slow","fast", "impulse".

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A": valore del livello di pressione sonora ponderata "A" di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo

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dove LAeq è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" considerato in un intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2; pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata "A" del segnale acustico in Pascal (Pa); p0 = 20 microPa è la pressione sonora di riferimento.

Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo al tempo a lungo termine TL (LAeq,TL): il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

relativo al tempo a lungo termine (LAeq,TL) può essere riferito:

− al valore medio su tutto il periodo, con riferimento al livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A" relativo a tutto il tempo TL, espresso dalla relazione :

essendo N i tempi di riferimento considerati.

− al singolo intervallo orario nei TR. In questo caso si individua un TM di 1 ora all'interno del TO nel quale si svolge il fenomeno in esame. (LAeq,TL) rappresenta il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata "A"

risultante dalla somma degli M tempi di misura TM, espresso dalla seguente relazione:

dove i è il singolo intervallo di 1 ora nell' i-esimo TR.

E' il livello che si confronta con i limiti di attenzione.

Livello sonoro di un singolo evento LAE, (SEL): è dato dalla formula :

dove

t2 - t1 è un intervallo di tempo sufficientemente lungo da comprendere l'evento;

tO è la durata di riferimento (1s)

Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante

(10)

da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona.

E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato "A", dovuto alla sorgente specifica. E' il livello che si confronta con i limiti di emissione.

Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

- per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un'ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq(A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione

(11)

4 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

4.1 COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Il contesto indagato rientra nell’alta pianura trevigiana ed è ubicato in località San Vito di Altivole (TV) lungo la Strada Provinciale n. 6 “Pradazzi” che collega i centri abitati di Riese Pio X e Possagno.

Figura 1: inquadramento geografico del sito

(12)

4.2 INDIVIDUAZIONE CATASTALE

L’area oggetto dell’intervento è iscritta al Catasto Terreni come segue:

− Comune di Altivole

− Foglio 1

− Mappali n. 163, 166

La superficie interessata dall’intervento è di circa 8154 m2. 4.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO

Il Comune di Altivole rientra nel Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) con il comune di Caerano San Marco denominato “Piano di assetto del territorio intercomunale di Altivole e Caerano San Marco ”.

Il P.A.T.I. è stato approvato con Delibera di Giunta Provinciale n. 206 del 29 luglio 2011.

Il Piano degli Interventi variante parziale n.3 è stato approvato con D.C.C. del 01/08/2016, n. 18.

4.3.1 PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO INTERCOMUNALE (P.A.T.I.)

Negli elaborati grafici allegati al P.A.T.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.1:CARTADEIVINCOLIEDELLAPIANIFICAZIONETERRITORIALE

◊ Vincoli - Vincolo sismico O.P.C.M. 3274 - classe 2 (intero territorio del P.A.T.I.);

◊ Altri elementi - Condotte adduttrici del sistema di pluvirrigazione - Art. 3.

• TAV.2:CARTADELLEINVARIANTI Nessuna indicazione per il sito in oggetto

• TAV.3:CARTADELLEFRAGILITÀ

◊ Compatibilità geologica - Area idonea - Art. 15.

• TAV.4:CARTADELLATRASFORMABILITÀ

◊ Individuazione degli Ambiti Territoriali Omogenei - A.T.O. - ATO 1 Ambito a prevalente destinazione residenziale - Art. 18;

(13)

◊ Azioni strategiche - Aree di urbanizzazione consolidata - residenziale - Art. 24;

◊ Azioni strategiche - Area di riqualificazione e riconversione - Art. 22.

4.3.2 PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.)

Negli elaborati grafici allegati al P.I. sono riportate le seguenti indicazioni per il sito in oggetto:

• TAV.1:“CARTADEIVINCOLI”

◊ Vincoli - Vincolo sismico ai sensi dell'O.P.C.M. n. 3274/2003 - classe 2 (intero territorio comunale) - art. 30;

◊ Vincoli - Fascia di ricarica degli acquiferi individuata dal PTRC approvato nel 1992 (intero territorio comunale) - art. 38;

◊ Altri elementi - Condotta adduttrice del sistema di pluviirrigazzione - Art. 41;

◊ Altri elementi - Centro abitato (DPR 16-12-1992 N. 495) - Art. 32.

• TAV.2:“CARTADELLAZONIZZAZIONETERRITORIALE”

◊ Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) - ATO 1 - Ambito insediativo a prevalente destinazione residenziale - Art. 17;

◊ Zone Territoriali Omogenee - Zona Omogenea D3.3 - Art. 25;

◊ Politiche e strategie per gli insediamenti - Area di riconversione e riqualificazione - Art. 12;

◊ Politiche e strategie per gli insediamenti - Zona produttiva non ampliabile - Art. 17.

4.4 PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

Il comune di Altivole non ha ancora redatto un Piano di classificazione acustica in adempimento alle prescrizioni dell’art 6 della Legge n. 447 del 26/10/1995, Legge quadro sull’inquinamento acustico, e dell’art. 3 della L.R. n. 21 del 10 maggio 1999, “Norme in materia di inquinamento acustico”. In questi casi per determinare i limiti assoluti d’immissione si applica il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997, che all’articolo 8 comma 1 afferma “In attesa che i comuni provvedano agli

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applicano i limiti di cui all'art.6, comma 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 1991”.

Zonizzazione Limite diurno Leq (A) Limite notturno Leq (A)

Tutto il territorio nazionale 70 60

Zona A 65 55

Zona B 60 50

Zona esclusivamente industriale 70 70

Tabella 5 – Valori limite in attesa della suddivisione in zone del territorio comunale (DPCM 01.03.91)

Dalla tabella sovrastante, si può notare che il territorio comunale è suddividibile in quattro zone:

• Zone A: le aree classificate dal piano comunale come Z.T.O. A (centri storici);

• Zona B: le aree classificate dal piano comunale come Z.T.O. B (zone residenziali di completamento);

• Zone esclusivamente industriali: le aree classificate dal piano comunale come Z.T.O. D (insediamenti produttivi)

• Tutto il territorio nazionale: tutte le restanti Z.T.O.

Il Piano degli Interventi del comune di Altivole classifica l’area d’intervento come Z.T.O.

D3.3 “zone riservate a medie strutture di vendita fino a 1.500 mq”. L’Area quindi, ricadendo nelle zone D (insediamenti produttivi) potrebbe essere considerata come Zona esclusivamente industriale. Considerando però il fatto che attorno all’area d’intervento le aree sono classificate come Z.T.O. B, C e E, risulta difficile considerare l’area come esclusivamente industriale.

Si è deciso quindi di attribuire all’area d’intervento i limiti della zona “Tutto il territorio nazionale”.

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5 DESCRIZIONE STATO ATTUALE

5.1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI

Il sito in oggetto è ubicato nel contesto urbano rurale dell’abitato di San Vito di Altivole.

Il lotto interessato dall’intervento ha una superficie di circa 8.154 m2 di cui 2.576 m2 coperta, 2.496 m2 utilizzata a piazzale, 3.082 m2 destinata a verde.

L’area è completamente delimitata da recinzione metallica e muretto ed è accessibile da Via Asolana tramite n.3 ingressi dotati di cancello scorrevole.

Gli edifici presenti nell’area, che saranno sottoposti a demolizione, non si presentano in uno stato di fatiscenza, ma si iniziano a vedere i primi segni dell’obsolescenza e del degrado strutturale.

La parte fronte strada era adibita a negozio di ferramenta, mentre il resto era costituito da magazzini e garages in calcestruzzo armato oppure in carpenteria metallica.

L’area esterna è in parte coperta da pavimentazione in asfalto e in parte lasciata a verde con vegetazione erbosa infestante, in particolare graminacee perenni.

L’area versa in uno stato di generale abbandono; sono stati rinvenuti alcuni rifiuti, in particolare ceramici, plastici e vetrosi, collocati sul piazzale retrostante e in mezzo alla boscaglia contigua nella quale è stata rinvenuta anche la carcassa di un’automobile.

È presente, inoltre, una cisterna interrata posizionata sul lato Nord nell’edificio principale ispezionabile tramite pozzetto.

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6 DESCRIZIONE DEL PROGETTO

6.1 PREDISPOSIZIONE

Obiettivo del progetto è la demolizione dei manufatti presenti in sito ed il loro recupero attraverso la selezione e cernita e riduzione volumetrica.

Il materiale prodotto suddiviso per pezzature omogenee, previa opportune verifiche, potrà essere utilizzato come End of Waste (EOW).

La tipologia d’impianto che si addice meglio all’obiettivo proposto è quella che prevede l’utilizzo di un’unità mobile di frantumazione.

La campagna di recupero di rifiuti, compresa l’installazione dell’unità mobile di frantumazione, sarà preceduta dai seguenti interventi di predisposizione del cantiere eseguiti a carico della Ditta che commissiona l’opera di demolizione:

• verifica della recinzione perimetrale e installazione delle barriere antipolvere in tessuto ed eventuali interventi integrativi per garantire l’accessibilità del cantiere solo al personale autorizzato;

• bonifica e rimozione della cisterna sotterranea con verifica delle pareti di fondo scavo;

• sfalcio e raccolta delle erbe infestanti;

• conferimento dei rifiuti rinvenuti nell’area in cassoni scarrabili e successivo smaltimento;

• installazione dell’edificio prefabbricato per svolgere la funzione di spogliatoio e servizi (baracca di cantiere) .

Eseguiti gli interventi illustrati, potrà iniziare l’attività di demolizione delle strutture esistenti fuori terra e delle pavimentazioni fino alla scopertura del terreno in posto.

6.2 ATTIVITÀ DELLIMPIANTO

L’obiettivo dell’attività è il recupero di rifiuti inerti prodotti in sito dall’opera di demolizione delle strutture (si è stimato un volume approssimativo di 3.000 m3 di macerie da demolizione) attraverso le operazioni di frantumazione, con produzione di EOW costituito da aggregati riciclati con caratteristiche merceologiche conformi alla normativa tecnica di

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settore o nelle forme commercializzate, che soddisfino gli standards previsti per gli equivalenti materiali vergini.

L’EOW ottenuto sarà utilizzata in sito nelle fasi successive di realizzazione dell’opera edile, o trasportata in altri siti sempre in base agli usi previsti dalla Circolare Ministeriale (Ministero dell’Ambiente) n. 5205 del 15.07.2005.

6.2.1 SUDDIVISIONE IN SETTORI

La piazzola di lavorazione e stoccaggio sarà suddivisa in settori come segue:

• Zona A – Stoccaggio rifiuti in entrata

Area di circa 336 m2 dove saranno depositati i materiali derivanti dalle demolizioni in attesa di essere immessi nell’unità mobile di lavorazione. I materiali depositati saranno sottoposti ad una preliminare selezione e cernita manuale o tramite macchina operatrice, per individuare gli scarti da depositare in modo differenziato nei contenitori ubicato nell’adiacente Zona C.

I cumuli saranno ricoperti da telo impermeabile nei momenti non lavorativi.

• Zona B – Lavorazione

Area occupata dall’unità mobile di lavorazione, di circa 85 m2, ubicata in una zona centrale rispetto alla piazzola con possibilità di movimento del frantumatore.

• Zona C – Stoccaggio rifiuti prodotti selezionati (scarti)

Area, di circa 40 m2, occupata dai contenitori o container dove saranno stoccati in modo differenziato i rifiuti derivanti dalla selezione manuale e meccanica dei materiali depositati nell’adiacente zona A.

I container o contenitori saranno ricoperti da telo impermeabile nei momenti non lavorativi.

La scelta della tipologia e dimensione del sistema di contenimento sarà operata in previsione delle caratteristiche e dei quantitativi dei rifiuti estratti

• Zona D – Stoccaggio rifiuti lavorati in attesa delle verifiche e deposito EOW

Area, di circa 580 m2 dove saranno depositati in cumulo i materiali lavorati in attesa delle verifiche analitiche, e il materiale già classificato come EOW.

I cumuli di materiali in attesa delle verifiche saranno ricoperti da teli impermeabili.

(18)

6.2.2 PROCEDURE OPERATIVE

Il diagramma di flusso sotto riportato riassume, in forma schematica, le procedure operative dell’attività dell’impianto.

L’attività svolta può essere riassunta nelle seguenti fasi o procedure principali:

• Deposito temporaneo dei rifiuti recuperabili

• Selezione

• Lavorazione

• Gestione del frantumato

• Deposito della Materia Prima Secondaria

• Stoccaggio dei rifiuti prodotti

• Conferimento dei materiali in uscita

Figura 2: Diagramma di flusso

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6.2.2.1 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI RECUPERABILI

La campagna di recupero, come citato, sarà svolta in concomitanza, per quanto possibile, con l’opera di demolizione al fine di limitare la dimensione del deposito temporaneo dei rifiuti prodotti.

Le macchine operatrici, di conseguenza, opereranno in modo continuo il trasporto, all’interno del cantiere, dei materiali demoliti. Il trasporto sarà effettuato dalla zona di accatastamento momentaneo dei materiali demoliti alla zona prestabilita di deposito temporaneo collocata in prossimità dell’unità mobile di frantumazione.

La ricollocazione dei materiali demoliti sarà effettuata tramite pala meccanica.

I cumuli saranno realizzati per categorie omogenee di rifiuti individuati preliminarmente dalla direzione del cantiere in base alle caratteristiche tipologiche dei manufatti oggetto di ogni singola fase d’intervento.

6.2.2.2 SELEZIONE

I rifiuti recuperabili, prima di essere inviati alla frantumazione, sono sottoposti a selezione per l’individuazione di altre tipologie di rifiuti non recuperabili con l’operazione di frantumazione.

I rifiuti estranei prelevati dall’ammasso principale sono prelevati e depositati in modo differenziato in appositi container.

La selezione dei rifiuti sarà effettuata tramite due fasi:

− separazione dei materiali durante l’intervento di demolizione;

− selezione e cernita sul deposito temporaneo.

• Separazione dei materiali

Gli operatori delle macchine, che intervengono nella demolizione, individuano le parti dei manufatti caratterizzati da materiali diversi (ad esempio murature e serramenti) e operano in modo da suddividere, già in questa fase, il demolito in cumuli distinti. Nel caso di formazione di parti o blocchi di materiali diversi coesi, l’operatore interviene nuovamente per separare ulteriormente le tipologie diverse. Tale fase di separazione è da ritenersi fondamentale per rendere più agevole l’operazione di selezione e cernita operata sul deposito temporaneo.

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• Selezione e cernita sul deposito temporaneo

Il deposito temporaneo sarà sottoposto a selezione e cernita mediante l’ausilio delle macchine operatrici e manualmente.

Le macchine operatrici (pale e pinze meccaniche) saranno utilizzate per prelevare i materiali più pesanti ed ingombranti (serramenti, profili in metallo, ecc.) mentre gli operatori a terra, con le appropriate dotazioni di protezione individuale, avranno il compito di prelevare i materiali più leggeri (cavi elettrici, plastiche, ecc.).

6.2.2.3 LAVORAZIONE

Lo schema di funzionamento dell’operazione di frantumazione può essere descritto come segue:

• frantumazione dei blocchi maggiori tramite pinza meccanica;

• prelievo con pala meccanica, o escavatore, dei rifiuti recuperabili dal deposito temporaneo e loro immissione nella tramoggia di carico del frantoio;

• frantumazione primaria con il frantoio che consente di ottenere un misto granulare di pezzatura varia (in questo caso granulometria 0-100 mm oppure 0-80 mm), in base alla regolazione delle mascelle;

• asportazione delle parti metalliche per mezzo dell’elettrocalamita in dotazione al macchinario e loro deposito in un apposito contenitore;

• formazione di cumuli attraverso immissione dei materiali trattati dal nastro trasportatore.

6.2.2.4 GESTIONE DEL FRANTUMATO

Il frantumato in uscita è depositato temporaneamente in area pavimentata adiacente al frantoio in attesa di espletare le verifiche chimiche-fisiche su partite da 3.000 m3 eseguite ai sensi della Circolare Ministeriale (Ministero dell’ambiente) n. 5205 del 15.07.2005.

Nel caso di esito favorevole delle verifiche il materiale è gestito come EOW e depositato nell’area prestabilita.

Nel caso di esito negativo delle verifiche il materiale continua ad essere gestito come rifiuto recuperabile ed inviato al recupero in impianti esterni.

Per quanto riguarda il materiale relativo alla demolizione delle pavimentazioni in asfalto, che verrà eseguita alla fine della campagna, questo verrà accumulato sopra un telone

(21)

impermeabile in HDPE al fine di evitare il contatto con il suolo prima delle verifiche analitiche e geotecniche.

6.2.2.5 DEPOSITO EOW

L’ EOW, riconosciuto come tale dalle verifiche analitiche e geotecniche, è depositato entro l’area del cantiere in attesa:

− di essere inviata in altri cantieri edili

− di essere utilizzato in fase successiva, nel sito stesso, come materiale di sottofondazione per le future opere edili.

6.2.2.6 STOCCAGGIO DEI RIFIUTI PRODOTTI

I rifiuti prodotti saranno stoccati entro container di metallo. La gestione dei rifiuti prodotti sarà effettuata in modo da evitare la formazione di reflui dentro i container i quali, di conseguenza, saranno coperti con teli a fine giornata ed, in ogni caso, durante gli eventi piovosi.

6.2.2.7 CONFERIMENTO MATERIALI IN USCITA

È previsto il conferimento in uscita dei seguenti materiali, con le relative destinazioni:

• rifiuti recuperabili selezionati ⇒ impianti di recupero

• rifiuti non recuperabili ⇒ impianti di smaltimento

• materiale lavorato che non risponde ai requisiti della Circolare Ministeriale (Ministero dell’ambiente) n. 5205 del 15.07.2005 ⇒ impianti di recupero

• EOW ⇒ cantieri edili

Il conferimento dei materiali in uscita sarà attuato attraverso la seguente procedura.

I mezzi incaricati al trasporto in uscita dei materiali prodotti, accedono al cantiere e sostano in attesa di svolgere la procedura di accettazione (controllo della documentazione).

Il mezzo si dirige nell’apposita zona di carico e, sotto la direzione del personale incaricato, effettua il carico dei materiali.

Effettuato il carico, il personale incaricato dà il consenso al mezzo di transitare verso l’uscita.

Il mezzo prima di uscire sosta per il periodo necessario allo svolgimento delle operazioni di

(22)

Il mezzo esce dall’area del cantiere e si inserisce nella viabilità pubblica.

Si precisa che i rifiuti selezionati sono caricati sui mezzi assieme al container di stoccaggio e che le operazioni di pesatura saranno eseguite in aree pubbliche o in altre sedi.

6.2.3 CARTELLONISTICA E SEGNALETICA

Le aree di stoccaggio saranno munite di cartellonistica, ben visibile per dimensioni e collocazione, indicante le quantità, i codici, lo stato fisico e le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stoccati nonché le norme di comportamento per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimento dei rischi per la salute e per l’ambiente.

6.2.4 PERSONALE

L’impianto si avvarrà di personale adeguato e preparato per rispondere alle mansioni, come da normativa, per svolgere le seguenti funzioni:

− Responsabile Tecnico

− Operatore di accettazione e conduttore di macchine operatrici

Ogni addetto sarà qualificato per la propria mansione ed aggiornato periodicamente sulle procedure e sui rischi per la sicurezza e la salute.

Gli addetti saranno organizzati, inoltre, per rispondere alle mansioni rientranti nella gestione delle emergenze, previste dalle normative di settore.

7 TEMPI DI ESECUZIONE DELL’ATTIVITÀ

L’orario di attività normale dell’impianto avrà una durata massima giornaliera di 8 ore lavorative sempre in giorni non festivi.

Attività dell’impianto:

− durata giornata lavorativa: 8 ore

− giorni lavorativi settimanali: 5 – 6

− giorni festivi: impianto fermo.

La durata dell’attività sarà di circa 10-15 giorni e comunque si manterrà, in ogni caso, entro il limite massimo di 120 giorni, previsto dalla normativa.

(23)

8 MODALITA’ DI PROCEDURA DELLA VALUTAZIONE

8.1 METODOLOGIA DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO

Per lo studio dell’impatto acustico ci si è avvalsi di un programma di analisi ed elaborazione di ampia diffusione: SoundPLAN 6.5, un programma sviluppato dalla Braunstein-Berndt GmbH di Waiblingen (Germania) e distribuito in Italia dalla ditta SPECTRA s.r.l. di Arcore (MI).

SoundPLAN è un programma applicativo per il calcolo dell’inquinamento acustico che contiene sia gli standard di emissione sonora sia gli algoritmi per la propagazione e permette il calcolo in accordo con gli specifici standard di molti paesi e la modellizzazione simultanea delle sorgenti di rumore da origine industriale, stradale, ferroviaria eccU

Nella specifica applicazione è stato adottato il seguente standard:

ISO 9613 Parte 2 (alias VDI 2714/VDI 2720) per il calcolo della propagazione del rumore.

Si rimanda alla documentazione tecnica specifica contenuta nello standard citato e al manuale utente di SoundPLAN 6.5 per una descrizione in dettaglio degli algoritmi e dei dati di input e di output.

In particolare occorre ricordare che il programma utilizza un modello di calcolo che tiene conto della correzione per fattori meteorologici: in particolare la velocità e la direzione del vento e l’altezza dell’inversione termica.

Il fattore di correzione meteorologico assume che il rumore viaggi su un percorso curvo, invece che rettilineo, fra la sorgente e il ricettore; ciò è dovuto al fatto che con il decremento della pressione atmosferica conseguente all’incremento della quota, parte del rumore inviato verso il cielo viene curvato/inviato verso terra. Tale effetto è incrementato da condizioni di inversione termica a basse quote e quando il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente. La norma VDI 2714 considera un raggio di arco di 5500 metri per il percorso curvo dei raggi sonori che producono questo effetto, con conseguente incremento del rumore immesso presso il ricettore.

(24)

Da quanto esposto è quindi possibile affermare che gli standard tengono conto anche della direzione del vento, oltre che dell’inversione termica, e che, considerando la condizione in cui il ricettore risulta sottovento rispetto alla sorgente, possono ritenersi delle

“worst condition” (condizioni peggiori) e quindi particolarmente conservative nelle stime delle immissioni.

8.2 IDENTIFICAZIONE DEI RICETTORI

Per l’analisi dell’impatto acustico è stata scelta un’area attorno all’impianto, di circa 0,5 Km2, all’interno della quale sono stati individuati gli insediamenti abitativi denominati

“ricettori”.

Il modello matematico del software ha permesso il calcolo dei livelli equidistanti prodotti dalle sorgenti considerate, su un numero di punti identificati e fatti corrispondere alle abitazioni più vicine e alle zone potenzialmente sensibili, chiamati ricettori. Si è scelto di posizionare i ricettori presso i siti maggiormente rappresentativi di dove risiede la popolazione.

I ricettori sono stati separati in due gruppi suddivisi così:

− Ricettori R: abitazioni residenziali e punti sensibili nelle vicinanze;

− Ricettori P: postazioni a confine;

− Ricettori S: Scuole.

In allegato è riportata una planimetria con identificati i ricettori che saranno in seguito oggetto della stima del rumore per valutare l’impatto acustico presso gli stessi.

(25)

9 DETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO ANTE-OPERAM

Come prima cosa bisogna individuare lo stato attuale del clima acustico.

È stato quindi ricreato, tramite l’utilizzo del software SoundPLAN, la situazione geometrica ed acustica dell’area in oggetto così come si presenta prima dell’avvio dell’attività di demolizione e recupero.

Come base da cui partire nella creazione del modello è stata presa la Carta Tecnica Regionale dell’area d’intervento. La Carta Tecnica Regionale è una cartografica generale e metrica prodotta nelle scale di rappresentazione 1:5.000 ed 1:10.000. Le sue caratteristiche di precisione, qualità e rappresentazione dei particolari, la rendono un documento idoneo nella progettazione di massima di opere ed infrastrutture, strumento per la pianificazione urbanistica e territoriale ed efficace base per l’allestimento di qualsiasi rappresentazione di carte tematiche.

Dai punti quotati presenti nella carta tecnica si è riusciti ad elaborate un modello digitale del terreno che rappresenterà la base per i successivi oggetti che saranno inseriti nel progetto. Prima dell’inserimento di questi elementi però, si è dovuto aggiornare le carte tramite l’utilizzo di foto aree ottenute dai più importanti e famosi siti presenti in internet (google maps, yahoo maps, geoportale nazionale, ecc).

Si è quindi proceduti inserendo i vari edifici indicati nella carta tecnica nell’area presa in considerazione (edifici civili, industriali, baracche ecc.). L’altezza dei vari edifici è stata ricavata dalla Carta Tecnica Regionale.

Una volta finito di creare il modello dal punto di vista geometrico si è passati alla determinazione dei livelli acustici dell’area allo stato attuale.

Per determinare i valori del clima acustico sono state effettuate delle misurazioni. Le misure sono state fatte con la seguente strumentazione:

Tipo Marca e Modello Matricola Tarato il Certificato n.

Analizz. sonoro CEL 573/C1 26704 15/05/2019 SLM-0032-2019

Microfono BRUEL & KJAER

4165 1693760 15/05/2019 SLM.0032.2009

Calibratore CEL 284/2 11514554 15/05/2019 CAA.0041-2019

Tabella 6 – Strumentazione usata

(26)

Taratura eseguita presso centro di taratura LAT n° 051.

La strumentazione è conforme agli standard: IEC 651 del 1979 e IEC 804 del 1985.

Prima e dopo le misure è stata controllata la calibrazione mediante calibratore in dotazione.

Le misurazioni sono state eseguite nei seguenti punti:

Figura 3 – Ortofoto con indicate le posizioni delle misurazioni effettuate

(27)

9.1 MISURAZIONI EFFETTUATE

Postazione n. 01: Nel piazzale davanti allo stabile

Inizio Misura 28/06/2019 - 17.10.49 Fine Misura 17.19.50 Durata 0.09.02

L A

Leq 73,8 66,4

Ln10.0 77 69

Ln50.0 70 63

Ln90.0 61 52

Ln95.0 60 49

Ln99.0 57 44

(28)

Postazione n. 02: Nel piazzale dietro allo stabile

Inizio Misura 28/06/2019 - 17.40.21 Fine Misura 17.45.19 Durata 0.04.58

L A

Leq 73,7 56,3

Ln10.0 77 60

Ln50.0 72 55

Ln90.0 65 46

Ln95.0 62 46

Ln99.0 61 44

(29)

Per ricreare il clima acustico misurato si è tenuto conto di un valore di rumore areale di circa 55-56 dB(A) nelle aree attorno all’impianto. A questo rumore è stato aggiunto, il rumore del traffico veicolare delle maggiori arterie stradali presenti nella zona. Nell’area presa in considerazione la strada con il più rilevante quantitativo di traffico è la Strada Provinciale n. 6 “Pradazzi” a cui è stato attribuito un valore di 63 dB(A) a 30 m dall’asse della strada.

Questo valore è stato ricavato dal Piano Regionale dei Trasporti della Regione Veneto, dal D.P.R. 30/03/2004 n. 142 e dal D.G.R.V. 4313/93.

Tabella 7 – Confronto livello campionato – livello riprodotto

Postazione Livello campionato Leq dB(A)

Livello riprodotto

LrD dB(A) Scarto

Postazione 01 66,4 66,5 +0,1

Postazione 02 56,3 56,5 +0,2

La tabella soprastante ha permesso di valutare che il modello digitale é stato tarato con sufficiente attendibilità, permettendo scarti trascurabili tra i valori misurati e quelli riprodotti nel modello di calcolo.

(30)

10 CLIMA ACUSTICO DEL PROGETTO

Come già descritto in precedenza l’obiettivo del progetto è la demolizione dei manufatti presenti in sito ed il loro recupero attraverso la selezione e cernita e riduzione volumetrica.

10.1 SORGENTI

In base a quanto è stato riferito dalla committenza è stato possibile individuare le fonti di rumore che saranno presenti nell’area durante le fasi lavorative.

Le sorgenti di rumore saranno:

− Un impianto di frantumazione OM TRACK ULISSE TK 096F;

− Due pale meccaniche;

− Un escavatore con martello;

− Un escavatore con pinza.

− Gli autocarri in entrata ed uscita dal sito.

10.1.1 IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE OMTRACKULISSETK096F

Nell’area dell’impianto sarà presente un impianto di frantumazione OM TRACK ULISSE TK 096F. Il mezzo sarà utilizzato per frantumare il materiale demolito in modo da ottenere un misto granulare di pezzatura varia.

Da precedenti analisi sul clima acustico effettuate è stato possibile determinare un livello di pressione sonora ad un metro dalla macchina di 105 dB.

Il tempo di funzionamento dell’impianto frantumazione sarà di 8 ore/giorno.

10.1.2 PALE MECCANICHE

Nell’area dell’impianto saranno presenti due pale meccaniche. I mezzi saranno utilizzati nelle fasi di carico del materiale demolito nell’impianto di frantumazione, e nelle fasi di movimentazione del materiale frantumato.

Da precedenti analisi sul clima acustico è stato possibile determinare una potenza sonora di 107 dB.

Il tempo di funzionamento delle pale meccaniche sarà di 8 ore/giorno.

(31)

10.1.3 ESCAVATORE CON MARTELLO

Nell’area dell’impianto sarà presente un escavatore con martello. Il mezzo sarà utilizzato nelle fasi di demolizione dei fabbricati.

Da precedenti analisi sul clima acustico è stato possibile determinare una potenza sonora di 109 dB.

Il tempo di funzionamento dell’escavatore sarà di 8 ore/giorno.

10.1.4 ESCAVATORE CON PINZA

Nell’area dell’impianto sarà presente un escavatore con pinza. Il mezzo sarà utilizzato nelle fasi di demolizione dei fabbricati, per frantumare i blocchi di maggiori dimensioni.

Da precedenti analisi sul clima acustico è stato possibile determinare una potenza sonora di 109 dB.

Il tempo di funzionamento dell’escavatore sarà di 8 ore/giorno.

10.1.5 AUTOCARRI IN ENTRATA E USCITA

Nell’area dell’impianto saranno presenti degli autocarri atti a svolgere la funzione di trasporto dei materiali.

Il materiale recuperato sarà depositato in cantiere in attesa di essere utilizzato per l’intervento edilizio successivo.

Eventuali quantità eccedenti saranno inviate in altre sedi.

Non è quantificabile l’eventuale movimento esterno dei mezzi di trasporto.

Considerando che l’autocarro nelle fasi di attesa resterà spento, il tempo di riferimento di questo mezzo, risulterà molto basso. Si è comunque deciso di considerare cautelativamente un tempo di funzionamento di 30 minuti/giorno.

La sorgente autocarro sarà posta in prossimità dell’area di stoccaggio e lavorazione rifiuti è avrà una potenza sonora di 90 dB incrementata di 3 dB considerando la componente impulsiva dovuta allo scaricamento/caricamento dei materiali.

(32)

11 RISULTATI DELLA MODELLIZZAZIONE MATEMATICA DELL’IMPATTO ACUSTICO

Si è deciso di analizzare l’attività di demolizione e recupero in due situazioni di progetto.

Una prima situazione, considerando la demolizione di alcuni fabbricati presenti, e una seconda situazione, considerando la totale demolizione dei fabbricati (vd. Allegato E02.3 – Planimetria Stato di Progetto).

Così facendo si è verificato il rispetto dei limiti in una prima fase in cui gli edifici, non ancora demoliti, mascherano in parte le emissioni rumorose prodotte, e una seconda fase in cui il mascheramento degli edifici da demolire non è più presente (riscontrabile solo negl’ultimi giorni).

Tabella 8 - Valori di immissione – Considerando la concomitanza di funzionamento di tutti i mezzi della miniera (riferiti al Tempo di Riferimento) e del rumore residuo.

Ricettori Livello sonoro previsto diurno

dB(A) Zona di

appartenenza

Limite di zona

Rispetto del limite diurno

n. Piano Situazione 01 Situazione 02 diurno Sit 01 Sit 02

P01 / 66,0 66,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

P02 / 64,0 69,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

P03 / 71,5* 72,5* Tutto il territorio nazionale 70 NO NO

P04 / 71,0 73,0 Tutto il territorio nazionale 70 NO NO

P05 / 70,0 72,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI NO

P06 / 79,0 79,0 Zona B 60 NO NO

P07 / 68,0 67,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

P08 / 69,5 69,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

R01 Terra 59,0 59,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI R02 Terra 64,0 65,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

R03 Terra 62,0 62,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 64,0 64,5 70 SI SI

R04 Terra 66,0 66,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 67,5 67,5 70 SI SI

R05 Terra 65,0 68,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 68,0 69,0 70 SI SI

R06 Terra 64,0 64,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 66,5 66,5 70 SI SI

R07 Terra 65,0 71,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI NO

I 71,5 74,0 70 NO NO

R08 Terra 70,5 71,5

Tutto il territorio nazionale 70 NO NO

I 71,5 72,5 70 NO NO

R09 Terra 75,0* 75,5* Tutto il territorio nazionale 70 NO NO

I 74,5* 75,0* 70 NO NO

(33)

R10 Terra 63,5 63,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 65,5 66,0 70 SI SI

R11 Terra 69,5 71,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI NO

I 70,5 71,5 70 NO NO

R12 Terra 72,5* 74,0* Zona B 60 NO NO

R13 Terra 73,5* 74,5*

Zona B 60 NO NO

I 73,0* 74,5* 60 NO NO

R14 Terra 74,5* 75,5*

Zona B 60 NO NO

I 73,5* 75,0* 60 NO NO

R15 Terra 66,5* 72,5* Zona B 60 NO NO

R16 Terra 78,5 78,5

Zona B 60 NO NO

I 80,0 80,0 60 NO NO

R17

Terra 64,0* 65,0*

Zona B

60 NO NO

I 66,0* 67,0* 60 NO NO

II 68,0* 68,5* 60 NO NO

R18 Terra 63,5 63,5

Zona A 65 SI SI

I 64,5 64,5 65 SI SI

R19 Terra 59,5 60,0

Zona A 65 SI SI

I 60,5 60,5 65 SI SI

R20

Terra 61,0 61,0

Tutto il territorio nazionale

70 SI SI

I 61,0 61,0 70 SI SI

II 61,0 61,0 70 SI SI

S01 Terra 56,5 56,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI SI

I 57,5 57,5 70 SI SI

* Per quanto riguarda i valori contrassegnati con l’asterisco, si precisa che tali livelli superano i limiti di zona perché influenzati dalla Strada Provinciale n. 6, e pertanto non saranno conteggiati ai fini del rispetto dei limiti acustici di zona.

(34)

Tabella 9 - Valori Rumore Residuo

Ricettori Livello sonoro previsto diurno

dB(A)

Zona di appartenenza

Limite di zona (diurno)

Rispetto del limite (diurno) n. Piano

P01 / 57,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI

P02 / 58,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI

P03 / 70,5 Tutto il territorio nazionale 70 NO

P04 / 70,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI

P05 / 70,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI

P06 / 58,0 Zona B 60 SI

P07 / 57,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI

P08 / 57,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI

R01 Terra 57,0 Tutto il territorio nazionale 70 SI

R02 Terra 57,5 Tutto il territorio nazionale 70 SI

R03 Terra 59,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 59,5 70 SI

R04 Terra 65,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 66,5 70 SI

R05 Terra 56,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 56,0 70 SI

R06 Terra 57,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 56,5 70 SI

R07 Terra 58,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 59,0 70 SI

R08 Terra 63,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 64,0 70 SI

R09 Terra 74,5 Tutto il territorio nazionale 70 NO

I 73,5 70 NO

R10 Terra 63,0

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 64,5 70 SI

R11 Terra 67,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 68,0 70 SI

R12 Terra 72,5 Zona B 60 NO

R13 Terra 73,0

Zona B 60 NO

I 73,0 60 NO

R14 Terra 74,5

Zona B 60 NO

I 73,5 60 NO

R15 Terra 63,5 Zona B 60 NO

R16 Terra 58,0

Zona B 60 SI

I 58,5 60 SI

R17

Terra 63,0

Zona B

60 NO

I 65,0 60 NO

II 65,0 60 NO

R18 Terra 63,0

Zona A 65 SI

I 64,5 65 SI

R19 Terra 58,5

Zona A 65 SI

I 59,0 65 SI

(35)

R20

Terra 57,0

Tutto il territorio nazionale

70 SI

I 57,0 70 SI

II 57,0 70 SI

S01 Terra 56,5

Tutto il territorio nazionale 70 SI

I 57,0 70 SI

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