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Lo spazio giudiziario europeo in materia civile nella giurisprudenza italiana ed europea.

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Academic year: 2022

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Struttura di formazione decentrata della Corte di Cassazione

Lo spazio giudiziario europeo in materia civile nella giurisprudenza italiana ed europea .

Cod.: T17014 D17/201

Roma, 03-05 maggio 2017, Corte di Cassazione, Aula Giallombardo

Responsabile del corso: Luca Perilli

Organizzatore: Giovanni Giacalone

Presentazione

Secondo le statistiche della Commissione Europea, ogni anno circa 250.000 persone si stabiliscono in un diverso Paese dell’Unione e già circa 5 milioni e mezzo di cittadini vivono in un Paese diverso dal proprio; ogni anno circa 500.000 cittadini lavorano temporaneamente e 140.000 studenti studiano in altri Paesi dell’Unione. A quali regole sottostanno le controversie che riguardano i beni che hanno lasciato nel Paese di origine, i contratti che debbono trovare esecuzione in Paese diverso da quello di conclusione, fatti illeciti che producono effetti dannosi in Paesi diversi? Come sono regolate la dissoluzione di un matrimonio tra cittadini di diversi Paesi e la gestione delle relazioni con i figli? La soluzione di questi casi, sempre più frequenti, impone al giudice di ricercare e di applicare diverse fonti europee di diritto processuale uniforme e di diritto internazionale privato uniforme e di ricorrere a tecniche di interpretazione autonoma.

Il corso intende affrontare i problemi e le prospettive dell’armonizzazione europea del diritto processuale civile nel contesto dello spazio giudiziario europeo. Si procederà innanzitutto alla ricognizione delle principali fonti di diritto europeo in materia di cooperazione giudiziaria civile, per poi analizzare, nella materia civile commerciale, il regolamento UE n. 1215/12 (Bruxelles I-bis) sulla competenza giurisdizionale e il riconoscimento e l'esecutorietà delle decisioni in materia, a distanza due anni dalla sua entrata in vigore. Si considererà poi l’ambito del diritto di famiglia, alla luce del regolamento n. 2201/03 (c.d. Bruxelles II-bis) sulla competenza giurisdizionale e il riconoscimento e l'esecutorietà delle decisioni in materia matrimoniale e di responsabilità genitoriale e del regolamento n. 4/2009 in materia di obbligazioni alimentari, avvalendosi anche dell’esperienza maturata dalla Scuola in tre progetti internazionali d ricerca.

Si tratta di un contesto giuridico abbastanza ampio ed avanzato, basato, tra l’altro, proprio sulla fiducia reciproca tra gli operatori giuridici degli Stati vincolati. È essenziale, perciò, il rafforzamento della formazione e degli scambi di conoscenze e di esperienze nell’applicazione di tali strumenti. È opportuno - se non indispensabile - che la formazione si basi su un adeguato inquadramento della giurisprudenza di legittimità e di merito formatasi nella materia e sul raffronto tra essa e la prassi espressa dalla giurisprudenza della Corte di giustizia UE e dalle giurisdizioni degli altri Stati membri. A questo fine il corso si gioverà dei risultati delle attività svolte da un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Milano nell’ambito del progetto internazionale «Cross-border litigation in Europe: Private International Law – Legislative framework, national courts and the Court of Justice of the European Union» - «EUPILLAR»

(JUST/2013/JCIV/AG/4635), finanziato dalla Direzione generale Giustizia e consumatori della Commissione europea, nonché della giurisprudenza raccolta nella Rivista di diritto internazionale privato e processuale.

La scelta della Corte di Cassazione, come sede per la tenuta del corso, si spiega con il peculiare rilievo che nella materia ha via via assunto la copiosa giurisprudenza delle Sezioni unite civili (sia in sede di regolamento preventivo che di ricorsi ex art. 360 n.1 c.p.c.), nonché quella delle sezioni semplici in materia di esecuzione transfrontaliera delle decisioni, senza tralasciare l’opportuno scambio di conoscenze ed esperienze con la magistratura di merito.

Metodologia – Il corso si basa su un approccio pratico, attraverso l’esame di casi della giurisprudenza della Corte di Giustizia e del giudice nazionale, e tende all’individuazione di “buone prassi” volte a migliorare l’efficienza del sistema di diritto internazionale privato e processuale dell’Unione europea.

Si ringrazia la Prof.ssa Francesca C. Villata per il prezioso apporto fornito nell’elaborazione e nella realizzazione del programma.

Struttura di formazione decentrata della Corte di cassazione Tel. 06 6883.2337-2125

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