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Catalogo pubblicazioni IFEL 2014

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Academic year: 2022

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Introduzione

L’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) è una Fondazione istituita dall’Associazione Nazio- nale dei Comuni italiani (ANCI) in attuazione del De- creto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22 novembre 2005.

La Fondazione è un Ente di ricerca che persegue gli scopi previsti dalla legge, per supportare il per- corso di autonomia della finanza comunale e, con- testualmente, favorire un rapporto di maggior tra- sparenza tra le amministrazioni locali e i cittadini contribuenti.

Nello specifico:

• produce studi, analisi e ricerche in materia di eco- nomia e finanza locale;

• assicura il monitoraggio e l’analisi dei principali fenomeni connessi con la finanza e l’economia lo- cale e cura la diffusione dei risultati;

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• elabora proposte e progetti finalizzati al migliora- mento delle attività amministrative connesse alla finanza e all’economia locale, all’attuazione legi- slativa e amministrativa del principio di autonomia finanziaria;

• partecipa, attraverso attività di monitoraggio, analisi, indirizzo scientifico e sperimentazione, all’attuazione delle riforme legislative in materia di finanza locale;

• realizza attività di aggiornamento, formazione e assistenza tecnica in materie di economia e finan- za pubbliche e in tutte le materie che consentano ai Comuni italiani l’utilizzo più efficiente ed effica- ce delle proprie risorse e del proprio patrimonio, e l’accesso a ulteriori risorse, in un’ottica di accresci- mento dell’autonomia finanziaria;

• promuove e realizza studi, seminari, incontri, ini- ziative culturali e di comunicazione d’interesse eco- nomico e finanziario per le autonomie locali;

• realizza prodotti editoriali, pubblica rapporti an- nuali in materia di finanza locale;

• nell’interesse proprio, di ANCI o dei Comuni ita- liani, stipula e sviluppa accordi di cooperazione

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con pubbliche amministrazioni per la realizzazione di progetti e servizi di comune interesse e coerenti con le rispettive finalità istituzionali.

L’attività scientifica nell’ambito della finanza loca- le è un aspetto essenziale del ruolo istituzionale di Ifel. Attraverso un costante lavoro di ricerca e as- siduo aggiornamento delle materie interessate, in contesti che subiscono continui cambiamenti ed evoluzioni, ogni anno viene arricchito il prezioso patrimonio di conoscenze che la Fondazione met- te a disposizione dei Comuni, dei cittadini e delle istituzioni.

Si è così voluto raccogliere e illustrare nel presen- te quaderno un compendio degli studi realizzati e pubblicati dall’Ifel nel corso del 2014.

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Finanza locale

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Finanza locale

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L’armonizzazione dei sistemi contabili.

Verso l’attuazione della riforma.

Dopo tre anni di sperimentazione, il nuovo sistema di contabilità e bilancio definito dal decreto legislativo delegato di attuazione della legge n. 42/2009 è ormai definitivo. Dal 1° gennaio 2015 tutti gli enti territoriali dovranno fare riferimento ai nuovi principi contabili e schemi di bilancio previsti dal D. Lgs. 118/2011 inte- grato e corretto dal D. Lgs 126/2014.

Nel primo anno della riforma contabile è richiesto agli enti di utilizzare il nuovo principio generale della competenza finanziaria e il principio applicato della contabilità finanziaria, mantenendo validità giuridi- ca e carattere autorizzatorio gli schemi di bilancio ex DPR n. 196/2006. Gli schemi allegati al decreto legi- slativo 126/2014 devono essere presentati al Consi- glio ai soli fini conoscitivi. Dal 2016, i nuovi schemi di bilancio saranno il fulcro della programmazione e della gestione.

Il volume consta di cinque capitoli. Il capitolo 1 tratta della ricodifica delle voci del bilancio in relazione al piano integrato dei conti; il capitolo 2 approfondisce il principio della programmazione; il capitolo 3 si con- centra sull’attività di costituzione del fondo plurien- nale vincolato e di riaccertamento straordinario dei residui; il capitolo 4 è dedicato al fondo crediti dubbia esigibilità; il capitolo 5 tratta il principio della contabi- lità economico – patrimoniale.

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Il Bilancio 2014

La pubblicazione, costantemente aggiornata nel cor- so di ogni anno, si offre come preziosa guida alla pre- disposizione dei bilanci di previsione, con l’obiettivo di facilitare il compito degli operatori e dei decisori.

Nel volume, infatti, si affrontano le principali questio- ni di interpretazione e di applicazione delle norme che hanno un impatto diretto sulla programmazione finanziaria, sulla gestione del bilancio e sulle risorse disponibili.

In tale ottica ampio spazio è dedicato alle novità con- tenute nella legge di stabilità 2014, alla disciplina del patto di stabilità interno, anche nella prospettiva della entrata in vigore della nuova contabilità degli enti ter- ritoriali, all’assetto della fiscalità immobiliare ridefini- to dall’introduzione della IUC e alle novità in materia di società pubbliche.

Oggetto di trattazione specifica è, come di consueto, il tema delle risorse effettivamente disponibili in bi- lancio, con particolare riferimento ai criteri di alimen- tazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale, il cui principale elemento di innovazione è rappre- sentato dall’introduzione del nuovo tributo sui servizi indivisibili (TASI), che si aggiunge all’IMU nel calcolo delle entrate a disposizione dei Comuni per la quanti- ficazione delle assegnazioni da FSC.

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Il quadro finanziario dei Comuni Rapporto 2014

Lo studio, basato sui dati contenuti nei certificati di conto consuntivo relativi all’anno 2012, restituisce da un lato uno spaccato della struttura delle finanze comunali e dall’altro fornisce gli elementi necessari a comprendere l’evoluzione delle dinamiche delle principali grandezze di bilancio nell’intervallo tempo- rale 2008-2012, periodo nel quale ha preso avvio una nuova stagione della finanza locale, caratterizzata da importanti aspettative racchiuse nella legge n. 42 del 2009, ma ben presto indiscutibilmente contrassegna- ta da una significativa contrazione delle risorse dispo- nibili e dello stesso grado di autonomia dei Comuni.

Il bilancio consuntivo (o rendiconto) del Comune rap- presenta una sintesi dell’attuazione dei programmi e del corretto utilizzo delle risorse a disposizione del Comune.

In alcuni cruciali passaggi, quali ad esempio la deter- minazione dei tagli ai trasferimenti erariali connessi alla cosiddetta spending review, sono stati utilizzati i dati contenuti nella banca dati SIOPE in quanto, tut- tora, ci si trova a dover utilizzare dati “vecchi” di due anni a causa del ritardo irrisolto che nel nostro Paese investe la trasmissione multilivello delle informazioni contabili relative alla finanza pubblica.

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La finanza comunale in sintesi Ottobre 2014

Il volume offre un quadro di sintesi utile per focaliz- zare ed interpretare i principali aspetti che contrasse- gnano l’evoluzione strutturale in atto nel campo della finanza comunale.

I numeri riportati descrivono un trend della spesa cor- rente comunale che evidenzia una crescita pressoché nulla nel periodo 2008-2012, accompagnata da una drastica contrazione degli investimenti, soprattutto a causa dei vincoli sempre più stringenti imposti dal Patto di Stabilità Interno. Tutto ciò a fronte di un si- gnificativo aumento delle entrate proprie che non si associa alla realizzazione dei tanto auspicati principi di autonomia e responsabilità fiscale.

Le modifiche strutturali hanno investito la finanza comunale, tramutandosi essenzialmente in un forte ridimensionamento della capacità di spesa a fronte di una maggiore pressione fiscale a livello locale e con- sentendo di cogliere, con maggiore consapevolezza, il forte contributo assicurato negli ultimi anni dai Co- muni al risanamento dei conti pubblici.

Ne sono indiscutibili conferme i dati ISTAT sull’inde- bitamento netto e il saldo primario dei Comuni, che nel 2012 presentano valori positivi rispettivamente pari a 1,7 miliardi e 3,5 miliardi, evidenziando su en- trambi i fronti un significativo percorso di responsa- bilizzazione finanziaria dell’intero comparto.

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Rapporto IFEL

sui fabbisogni standard

Metodologia di stima e determinazione dei fabbisogni standard della polizia locale.

Il D.Lgs 216/2010 affida ad IFEL il compito di fornire supporto scientifico per la determinazione dei fabbi- sogni standard dei Comuni al fine di superare il siste- ma di riparto basato sul criterio della spesa storica.

In questo Rapporto di ricerca vengono sintetizzate sia le posizioni assunte da IFEL in merito ad alcuni punti cruciali nella definizione dei fabbisogni standard, sia i contributi originali forniti al tavolo tecnico coordinato da SOSE. Nello studio vengono esplicitati i modelli teorici per la determinazione delle funzioni di costo della funzione in esame, descritte le modalità di ac- quisizione dei dati ed indicate le scelte circa i regres- sori coerenti tanto con il modello teorico quanto con la base dati disponibile.

Ampio spazio, infine, è dedicato alla discussione del ruolo del legislatore e del governo centrale nel fissa- re obiettivi sia in termini di livelli di servizio, sia con riferimento ai parametri di economicità nelle scelte di acquisto dei fattori impegnati nella produzione del servizio. Sono, infatti, queste due funzioni, peraltro richiamate nel D.Lgs 216/2010, che devono essere garantite all’interno del processo di stima per poter consentire di attuare quel percorso di convergenza e gradualità che non può che essere alla base del suc- cesso di tutta la riforma federale.

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Guida alla lettura dei fabbisogni e dei costi standard

La determinazione dei fabbisogni standard costitui- sce uno dei pilastri del processo di attuazione della legge n. 42 del 2009 ai fini dell’abbandono di criteri di ripartizione delle risorse basati sulla “spesa storica”.

In particolare, la realizzazione dei fabbisogni standard da parte di IFEL e SOSE rappresenta un passaggio fondamentale per la corretta attribuzione delle risor- se tra i 6700 Comuni delle Regioni a statuto ordinario.

I fabbisogni standard dovrebbero rappresentare uno strumento che indichi ai Comuni gli obiettivi di me- dio periodo per l’adeguamento della propria spesa nel campo delle funzioni fondamentali in quei settori dove si riscontrino i maggiori scostamenti dagli stan- dard individuati. Il contesto attuativo dei fabbisogni standard deve quindi mantenersi aderente agli obiet- tivi di riequilibrio distributivo che ne hanno determi- nato la concezione e l’avvio e non costituire il presup- posto per l’applicazione di ulteriori tagli.

Si cerca di fornire, in questa breve nota, un chiari- mento su cosa siano i fabbisogni e i costi standard e quale possa essere il loro utilizzo.

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L’uso dei derivati negli enti locali

Le norme previste nella legge di stabilità per il 2014, all’articolo 16, hanno rappresentato l’atto finale di un lungo travaglio normativo che ha riguardato l’utiliz- zo dei contratti derivati da parte degli enti pubblici.

In estrema sintesi, gli enti possono solo acquistare dalle banche garanzie contro il rialzo dei tassi. Ma a fianco di questo principio la norma lascia una vasta zona di ombra. Scopo di questo studio è ripercorrere l’esperienza dell’utilizzo dei contratti derivati da parte degli enti pubblici e, sulla base di questa, sollevare gli elementi di criticità che la normativa attuale pone alla gestione del loro debito e nella sistemazione di posizioni in derivati esistenti.

Il principio di fondo è che l’analisi e il giudizio sull’u- tilizzo dei contratti derivati da parte degli enti pubblici non possono esseri fatti senza una valutazione com- plessiva della politica di bilancio e di gestione del de- bito. I contratti derivati consentono di realizzare una scelta intermedia tra il finanziamento a tasso fisso e a tasso variabile che in loro assenza non sarebbe pos- sibile. Inoltre questa scelta, che è il finanziamento a tasso variabile con garanzia contro il rialzo dei tassi, è quella preservata dall’articolo 16 della legge di sta- bilità e a cui riserviamo il giudizio positivo. In effetti, mostreremo che scelte intermedie rappresentano per loro natura rischi minori delle scelte più estreme.

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Dinamiche economiche, sociali

e istituzionali

locali

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Dinamiche

economiche, sociali e istituzionali

locali

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I Comuni italiani 2014

Il volume I Comuni italiani 2014 ha l’obiettivo di de- scrivere, senza voler rappresentare un quadro esau- stivo sulle peculiarità delle singole realtà comunali, le principali caratteristiche territoriali, socio-demografi- che, economico-finanziarie ed istituzionali degli 8.057 comuni italiani, utilizzando come fonti primarie i dati ufficiali più recenti e disponibili per ciascun settore d’indagine.

La pubblicazione presenta, in modo immediato e semplice, una serie consistente di variabili, indicato- ri, mappe e misure, in grado di fornire elementi co- noscitivi sui caratteri e sui cambiamenti in atto nel mondo eterogeneo dei comuni italiani. Un mondo in continua evoluzione che rappresenta saldamente l’elemento unificatore in cui gli italiani si ritrovano e a cui fanno riferimento per rafforzare il senso di ap- partenenza. Il Comune è, infatti, per la generalità dei cittadini, non soltanto il luogo in cui si vive la pro- pria quotidianità fatta di lavoro, cultura, divertimento e socialità, ma anche l’istituzione a cui ci si rivolge per avere una risposta ai bisogni, alle difficoltà, alla voglia di partecipazione. L’unità di rilevazione è il sin- golo Comune, i cui dati ed indicatori derivati sono stati successivamente analizzati a livello regionale o di classe demografica. Il volume per il 2014 si articola in sei parti: le fusioni di Comuni, la dimensione so- cio-demografica, la dimensione fisica, la dimensione economico-finanziaria, la dimensione funzionale, la dimensione istituzionale.

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I Comuni italiani 2014 Numeri in tasca

Il volume presenta, in maniera semplice ed imme- diata, i principali dati ed indicatori, istituzionali, eco- nomico-finanziari e socio-demografici del rapporto I Comuni italiani 2014. L’unità di rilevazione è il singolo Comune, i cui dati e le cui variabili ed indicatori de- rivati sono stati successivamente analizzati a livello regionale. Una descrizione cartografica dà conto dei fenomeni maggiormente rappresentabili in termini di georeferenziazione.

L’edizione del 2014 si compone di 4 parti: una prima sezione è dedicata alla descrizione della realtà isti- tuzionale dei Comuni del Paese, utile ad avere un quadro complessivo della composizione dei sindaci in carica, del personale dipendente e delle forme di aggregazione comunale, ovvero le Unioni di Comuni.

La seconda parte è dedicata all’esposizione dei dati necessari ad una agevole comprensione delle princi- pali variabili economico-finanziarie dei Comuni.

A ciò si aggiungono una serie di indicatori di bilancio comunale necessari a comprendere le dinamiche fi- nanziarie delle amministrazioni. La terza sezione si fo- calizza sulle variabili ambientali e del territorio. Infine l’ultima parte descrive la composizione della società dei Comuni italiani ovvero: il tasso di natalità e mor- talità, l’incremento naturale, gli indicatori demografi- ci, la popolazione straniera, i minori stranieri.

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Atlante dei Piccoli Comuni 2014

L’Atlante dei Piccoli Comuni 2014, realizzato da IFEL in collaborazione con l’Area Affari Istituzionali, Picco- li Comuni, Gestioni Associate, Montagna dell’ANCI, presenta in modo immediato e semplice un insieme ordinato e consistente di variabili, indicatori, mappe e misure relative all’universo dei Comuni italiani con popolazione minore o uguale a 5.000 abitanti, realiz- zando così l’obiettivo di fornire elementi conoscitivi chiari ed aggiornati sui caratteri e sui cambiamenti in atto nel mondo eterogeneo dei Piccoli Comuni italiani. L’Atlante 2014 descrive con metodo analitico l’Italia fatta di piccoli centri abitati, di paesaggi meno attraversati dal turismo di massa, di tradizioni meno conosciute sebbene spesso meglio conservate. Forse i 5.640 Piccoli Comuni rappresentano ancora un’Italia

“minore” relativamente alla popolazione che vi risie- de (il 16,7% del totale), ma è quella che contribuisce al carattere inconfondibile del nostro Paese. Quella ab- bondanza di varietà, quella identità fatta di diversità che fanno “unica” la nostra penisola.

L’Atlante analizza le principali variabili sociali, demo- grafiche, fisiche, economiche, finanziarie ed istituzio- nali dei Piccoli Comuni italiani, anche attraverso una descrizione cartografica dei fenomeni maggiormente rappresentabili in termini di georeferenziazione, con l’obiettivo di darne una visione multidisciplinare.

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Atlante dei Comuni toscani 2014

L’Atlante dei Comuni toscani 2014 è stato realizzato da IFEL e da ANCI Toscana con l’obiettivo di descrivere le principali caratteristiche demografiche, sociali, econo- miche, finanziarie, territoriali ed istituzionali dei comu- ni toscani. L’Atlante, in linea con quanto realizzato da IFEL sul piano nazionale attraverso le pubblicazioni annuali dell’Atlante dei Piccoli Comuni e del volume I Comuni italiani, si fonda su un’ampia base informativa di fonti statistiche ufficiali (Istat, Banca d’Italia, Mini- stero dell’Interno, Ministero della Salute, Infocamere, ecc.) che hanno come unità di rilevazione il singolo Comune. Ciascuna variabile viene presentata in forma tabellare aggregando i dati comunali per provincia di appartenenza e per classe di ampiezza demografica dei Comuni, inoltre è possibile effettuare dei confronti con i dati dell’intera regione Toscana e dell’Italia, an- ch’essi riportati in ciascuna tabella. I fenomeni mag- giormente rappresentabili in termini di georeferenzia- zione vengono presentati attraverso una descrizione cartografica.

Infine, data la consapevolezza che le aggregazioni pro- vinciali o per fasce demografiche non sempre sono in grado di cogliere le specificità locali, viene presentato, nei casi più significativi, anche il dato aggregato per ambiti sovracomunali, facendo riferimento alle peri- metrazioni delle Zone distretto socio-sanitarie (di cui all’allegato A della L.R. n. 40/2005).

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Atlante dei Comuni del Lazio 2014

L’Atlante dei Comuni del Lazio 2014 si propone di pre- sentare le principali variabili demografiche, sociali, economiche, finanziarie, territoriali ed istituzionali dei comuni laziali, attraverso analisi statistiche e descri- zioni cartografiche dei fenomeni maggiormente rap- presentabili in termini di georeferenziazione. Facendo riferimento ad un’ampia base informativa di fonti sta- tistiche ufficiali (Istat, Banca d’Italia, Ministero dell’In- terno, Ministero della Salute, Infocamere, ecc.), l’unità di rilevazione per ciascun indicatore presentato è il sin- golo comune. Per ogni variabile, in chiave comparati- va, viene riportato il dato nazionale corrispettivo relati- vo ai Comuni italiani, e in aggregato il dato regionale, provinciale e per classe d’ampiezza demografica dei comuni del Lazio. L’analisi e l’elaborazione degli indi- catori proposti sono suddivise in quattro macroambiti tematici: popolazione, economia e finanza, ambiente e servizi ed istituzioni.

Nel primo capitolo si esaminano le variabili relative ai caratteri strutturali della popolazione residente.

Nel secondo si presentano le caratteristiche economi- co-produttive dei comuni del Lazio. Il terzo capitolo de- scrive le principali caratteristiche fisiche ed ambientali dei Comuni del Lazio, nonché la distribuzione di alcuni servizi offerti sul territorio. Infine il quarto capitolo è dedicato alla Città Metropolitana di Roma Capitale.

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Il personale dei Comuni italiani Terza edizione 2014

IFEL ha realizzato, per il terzo anno consecutivo, uno studio che fornisce una fotografia della composizione e del costo del personale dei Comuni italiani. Questo è, infatti, l’oggetto principale del dossier Il personale dei Comuni italiani, terza edizione 2014, svolto in col- laborazione con l’Ufficio Politiche per il Personale e Relazioni Sindacali ANCI.

Il primo capitolo fornisce un quadro d’insieme dei dipendenti comunali, analizzando la composizione per tipologia di rapporto di lavoro, l’incidenza del rapporto di lavoro flessibile e il costo del lavoro. Il successivo capitolo è dedicato all’analisi della com- posizione per genere, età, titolo di studio, tipologia di rapporto di lavoro e anzianità di servizio del persona- le a tempo indeterminato; il terzo fornisce una foto- grafia della consistenza, della composizione e dell’età dei dirigenti a tempo indeterminato. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’osservazione del personale comunale con rapporto di lavoro flessibile e alla con- sistenza delle dotazioni organiche dei Comuni italia- ni. Le statistiche elaborate consentono dei confronti a livello territoriale, per regione e classe dimensionale comunale. Rispetto al dossier precedente, l’edizione di quest’anno è stata arricchita dalla presenza di tre focus sulla composizione e sul costo del personale delle amministrazioni regionali, provinciali e delle Unioni di Comuni.

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Il Nuovo Sindaco

Il Centro Documentazione e Studi Comuni Italiani nasce nel 2011, grazie ad una iniziativa congiunta dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e della Fondazione IFEL. La finalità del Centro è quella di va- lorizzare l’archivio storico dell’ANCI nonché il patri- monio documentale e informativo dell’Associazione, di IFEL e dell’intero sistema comunale.

Nel vasto ambito della sua attività, il Centro Docu- mentazione e Studi Comuni italiani Anci-IFEL ha vo- luto pubblicare il volume “Il Nuovo Sindaco – Jacopo Cima”. Tale scelta è dovuta alla straordinaria attualità del testo. Le caratteristiche morali e politiche del sin- daco, individuate da Cima circa 150 anni fa, sono in- fatti imprescindibili anche per un primo cittadino del XXI secolo. Il libro illustra, quindi, carattere e qualità del Nuovo Sindaco, attraverso principi ancora attuali a distanza di oltre un secolo, anche per il costante ri- ferimento all’orizzonte europeo.

Di qui la volontà di pubblicare per interno il testo di Cima, anticipato da un’analisi storico-istituzionale, curata da Oscar Gaspari, in grado di illustrare la re- altà del tempo e quindi di contestualizzare il pensiero dell’autore.

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Investimenti e sviluppo locale

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Investimenti e sviluppo locale

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La valutazione economico-finanziaria della concessione di valorizzazione:

un modello di analisi

La concessione di valorizzazione è un’operazione com- plessa, da considerarsi connessa alle alternative, giu- ridiche ed economico-finanziarie, rispetto alle quali si pone. Per questo, la valutazione della convenienza dell’operazione deve essere effettuata in modo relativo e non assoluto. Il libro ha il duplice scopo di analizzare criticamente sul piano giuridico lo strumento, ancora inesplorato in tutte le sue potenzialità, e, conseguente- mente, proporre una metodologia che fornisca risultati circa la convenienza economica dell’operazione non solo in sé, ma rispetto alle alternative, verificando, di volta in volta, il singolo output rispetto a quelli dedotti dalle diverse possibilità identificate.

Ne derivano due risultati. In primo luogo, dal volume si possono comprendere i vantaggi, ma anche i pro- blemi applicativi derivanti dalla legislazione e dalla re- golamentazione sul tema. Questo permette un utilizzo consapevole dello strumento e una sua implementazio- ne strategica e non meramente congiunturale da parte delle Istituzioni interessate. Secondariamente, il libro sviluppa un modello software che permette una valu- tazione economico-finanziaria dei progetti candidati a essere implementati tramite un’operazione di conces- sione di valorizzazione, fornendo i principali risultati di convenienza rispetto alle alternative.

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La dimensione territoriale nel Quadro Strategico Strategico Nazionale 2007-2013. Stato d’attuazione e ruolo dei Comuni. Quarta edizione 2014

Il quarto rapporto IFEL, La dimensione territoriale nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013. Stato d’at- tuazione e ruolo dei Comuni, aggiorna e rinnova la precedente edizione del volume. Le analisi qui svilup- pate introducono a delle importanti novità. Oltre alla presentazione dei dati aggiornati relativi allo stato di attuazione dei progetti FESR 2007-2013, sono state introdotte analisi dedicate all’andamento degli inter- venti FSE e FSC, con focus specifici sul ruolo svolto dai Comuni in qualità di soggetti beneficiari degli in- terventi. Nell’analisi dei tre Fondi sono stati utilizzati i dati pubblicati da OpenCoesione (DPS) aggiornati al 31 dicembre 2013, esaminando le informazioni dispo- nibili riguardo i livelli di costi e pagamenti associati a ciascun progetto, gli ambiti di attuazione ai quali si riferiscono gli interventi e la tipologia dei soggetti attuatori delle singole operazioni. In questa edizione è stata ampliata l’analisi riguardante il prossimo ciclo di programmazione 2014-2020 e il relativo Accordo di Partenariato, con approfondimenti rivolti alla dimen- sione territoriale e a due settori di fondamentale im- portanza per il prossimo settennio: le città, per le qua- li è stato istituito un Programma Operativo Nazionale specifico (PON Metro), e le aree interne, destinatarie di un’apposita strategia nazionale.

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Città metropolitane.

La lunga attesa

Nel corso dell’ultimo biennio il tema delle città metro- politane ha assunto nell’agenda dei governi nazionali una centralità inedita che ha portato alla formulazio- ne e all’approvazione del Disegno di Legge Delrio.

La legge n.56 del 7 aprile 2014, recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, disciplina l’istituzione dei nuo- vi enti metropolitani. Nel volume si sottolinea come la riforma rappresenti solo l’ultimo tentativo di dar seguito a una previsione che dal 2001 ha assunto un rango costituzionale.

Le città metropolitane, infatti, sono previste dall’

art. 114 della Costituzione e la prima legge con cui si è tentato di istituirle senza successo risale al 1990.

Giunti nella fase attuativa della riforma, il volume mira a fornire un quadro complessivo dei numerosi aspetti che si intrecciano con il tema delle città me- tropolitane. Il testo sistematizza e aggiorna i risultati di una pluralità di analisi e ricerche condotte da IFEL Fondazione Anci e dalla Fondazione Cittalia. Dopo un resoconto approfondito riguardo l’evoluzione norma- tiva, si ricorre ad un puntuale utilizzo di dati, analiz- zando le dimensioni socio-demografiche delle città metropolitane e gli inevitabili mutamenti in termini di governance locale che deriveranno dall’attuazione della riforma.quando un anonimo tipografo.

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Semplificazione amministrativa, privatizzazioni e finanza locale.

Esperienze nazionali a confronto.

Il volume raccoglie gli atti di due seminari organiz- zati da IFEL che vertono sulla semplificazione ammi- nistrativa e sulle privatizzazioni, entrambe riguardate nel loro rapporto con la finanza locale. I temi, appa- rentemente assai lontani, in realtà presentano molti punti di contatto tra di loro. In fondo, la privatizzazio- ne rappresenta la forma estrema di semplificazione, con l’eliminazione totale della presenza pubblica.

Ciò è avvenuto almeno nel contesto italiano. In ordi- namenti più evoluti la struttura pubblica non viene percepita come intrinsecamente incompatibile con l’efficienza, ed anzi può venire usata proprio come strumento pilota di capacità e rendimento. Per vero, anche nell’ordinamento costituzionale del nostro Pa- ese i valori di efficienza e buon andamento, sanciti dall’art.97, dovrebbero garantire lo stesso risultato, ma la percezione dell’opinione pubblica è da tempo radicalmente diversa. Le testimonianze, di autori ita- liani e stranieri, raccolte in questi testi, offrono molti spunti di riflessione per i regolatori nostrani, anche se è ormai ben noto che le esperienze di altri ordi- namenti non sono mai meccanicamente applicabili a realtà diverse, per quanto affini per cultura ammini- strativa.

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Crisi e investimenti locali in Europa

L’attuale fase economica sta avendo effetti negativi sulle finanze pubbliche dei Paesi europei con conse- guenze rilevanti sul livello e sulla qualità degli inve- stimenti. Pur con differenti declinazioni nazionali, si assiste a un cambiamento della configurazione della sfera pubblica in Europa che riguarda in primo luo- go la dimensione economico-finanziaria ma non si limita ad essa. Sono ridiscussi i livelli delle presta- zioni pubbliche e della dotazione di infrastrutture che avevano conosciuto un lungo periodo di crescita e di convergenza tra i paesi sviluppati, così come è ridi- mensionato il ruolo attribuito alle politiche d’investi- mento per la crescita economica e la riduzione della disoccupazione.

È in questo scenario che il presente volume mette a confronto l’esperienza di alcuni paesi federali (Au- stria, Germania, Svizzera) e altri unitari (Italia, Fran- cia, Portogallo), attraverso l’analisi dell’evoluzione della spesa locale in relazione all’evoluzione dell’as- setto istituzionale e delle più recenti innovazioni fi- nanziarie e organizzative. Una particolare attenzione è rivolta alle strategie d’investimento e alle esperien- ze di partenariato pubblico-privato. Ne emerge un quadro composto da evidenti difficoltà e dalla ricerca di un nuovo equilibrio, non solo tra i livelli di governo ma anche tra intervento pubblico, sistema finanziario ed economia reale.

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