VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
C C L X I V S E D U T A
m a r t e d ì 28 OTTOBRE 1969
Presidenza del Vice Presidente GRASSO N ICOROSI indi
del Vice Presidente OCCHIPINTJ
I N D I C E
C o m m issio n i le g is la tiv e :
(S o stitu z io n e te m p o ra n e a d i c o m p o n e n ti) .
Congedo . ...
D isegni d i le g g e :
(A n n u n z io d i p re s e n ta z io n e e c o m u n ic a z io n e di in v io a lle C o m m issio n i le g isla tiv e )
(S ca d e n za d i te r m i n i p e r la p r e s e n ta z io n e di re la z ió n i) . . . . . . . .
G iu n ta d e l b ila n c io (S u i la v o ri) :
P R E S I D E N T E ...
DE P A S Q U A L E ...
In te rp e lla n z a (A n n u n z io ) . . . . .
In te rro g a z io n i (A n n u n z io ) . . . .
P ag .
2359 2358
Mozione (D is c u ss io n e ):
PR ESID EN T E RINDONE BOSCO . H A Z Z A G L IA
Na t o l i, A ss e s so r e a l tu r is m o , alle c o m u n ic a zio n i e a i tr a s p o r ti . . . . be p a s q u a l e...
L E N T I N I ...
A L E P P O ...
(V o tazio n e p e r s c r u tin io s e c e t e )
iRìsiU tato d e lla v o t a z i o n e ) ...
2359. 2373, 2374 2359 2363 2369 2369 2374 2374 2374 2375 2375
La seduta è aperta alle ore 17,30.
DI MARTINO, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente, che.
non sorgendo osservazioni, si intende appro
vato.
Annunzio di presentazione di disegni di legge e comunicazione di invio alle Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che, in d ata 27 ottobre 1969, sono stati inviati alla G iunta di bilancio i seguenti disegni di legge:
« Convalidazione dei decreti del P residen te della Regione num eri 50239 e 50240 del 29 giugno 1952, relativ i al prelevam ento dal fon
do di riserv a per le spese im previste p er l ’anno finanziario 1951-52 » (517);
« Convalidazione del decreto del P resid ente della Regione 28 ottobre 1952, num ero 64186, relativo al prelevam ento dal fondo di riserva per le spese im previste p er l’anno finanziàrio 1952-53 » (518);
« Convalidazione dei decreti del P residente della Regione n u m eri 100443, 100518 e 100847 relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva per le spese im previste p er Tanno finanziario 1954-55 » (519);
« Convalidazione dei decreti del P resid en te della Regione num eri 40296, 40483, 40733, 40734, 40921, 41342, 41346, 41283, 41284, 41285, 41344, 41318, 41345, 41422, 41604, relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva p e r le spe
se im previste p e r Tanno finanziario 1955-56 »
R eso co n ti, f. 331 (500)
Resoconti Parlamentari 2356 — Assemblea Regionale Siciliana
V I Legislatura C C L X r v SEDUTA 28 Ottobre 1969
« Convalidazione dei decreti del P resid en
te della Regione num eri 41580, 42052, 31115, 31116, 31373, 31374, 31375, 31376, 31377, 31378, 31379, 31446, rela tiv i al pi-elevamento dal fon
do di riserv a p e r le spese im previste per l’an
no finanziario 1956-57 » (521);
« Convalidazione dei decreti del Presidente della Regione n um eri 30833, 30969, relativi al prelevam ento dal fondo di riserva p er le spese im previste p er Tanno finanziario 1957-58 » (522);
« Convalidazione dei decreti del Presidente della Regione num eri 223/A, 254/A, 31833, relativi al prelevam ento dal fondo di riserva p er le spese im previste per Tanno finanziario
1958-59 » (523);
« Convalidazione dei decreti del P residente della Regione num eri 32517, 32533, relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva p er le spe
se finpreviste per Tanno finanziario 1959-60 » (524);
« Convalidazione dei decreti del Presidente della Regione nn. 31884, 31951, 31959, 30304, 31919, 31967, 31969, relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva p e r le spese im previste per Tanno finanziario 1960-61 » (525);
« Convalidazione dei decreti del P residente della Regione num eri 30815, 32252, 32277, 32278, 32131, relativi al prelevam ento dal fon
do di riserva p er le spese im previste per Tan
no finanziario 1961-62 » (526);
« Convalidazione dei decreti del P residente della Regione num eri 41037, 41333, 41278, 41639, 41678, 41679, 41681, 41787, 41897, 41972, 41973, relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva per le spese im previste p er Tanno finanziario 1962-63 » (527);
« Convalidazione dei decreti del P resid en
te della Regione num eri 51022, 51023, 51471, 51738, 51886, 51927, 51913, 51914, 52203, 52289, 52485, relativi al prelevam ento dal fondo di riserva per le spese im previste p e r Tanno finanziario 1963-64 » (528);
« Convalidazione dei decreti del P residen
te della Regione num eri 50201, 50919, 50862, 51105, 51110, 51131, 51152, 51178, 51180, r e lativi al prelevam ento dal fondo di riserva per le spese im previste p e r Tanno finanziario 1964 (periodo dal 1“ luglio al 31 dicem bre) » (529);
« Convalidazione dei decreti del P resid en
te della Regione num eri 50846, 50868, 51207 51083, 51762, 52036, 51866, 52189, 52252, 5228l|
52288, relativ i al prelevam ento dal fondo di riserva p er le spese im previste p er Tanno finanziario 1965 » (530);
« Convalidazione dei decreti del P residente della Regione n m n eri 51542, 51832, relativ i al prelevam ento dal fondo di rise rv a p e r le spe
se im previste p e r Tanno finanziario 1966 » (531);
« Convalidazione dei d ecreti del Presidente della Regione, concernenti prelev am en ti dal fondo di riserv a p e r le spese im previste per Tanno finanziario 1967 » (532);
« Convalidazione dei decreti del Presidente della Regione, concernenti p relevam enti dal fondo di riserva per le spese im previste per Tanno finanziario 1968 » (533);
Il disegno di legge « A ggiunte e modifiche alla legge 30 dicem bre 1966, num ero 33, con
cernente: Istituzione dell’E n te autonom o or
chestra sinfonica siciliana » (565) è stato in
viato alla Commissione legislativa « Lavori pubblici, comunicazioni, traspo rti, e turism o » in data 23 ottobre 1969.
Comunico che sono stati presen tati, in data odierna, i seguenti disegni di legge:
« Modifiche ed integrazioni alla legge 29 aprile 1949, num ero 264, alla legge 23 gennaio 1957, num ero 2 ed ai regolam enti regionali 10 maggio 1959, num ero 2 e 10 dicem bre 1959, num ero 8 » (557), d ’iniziativa governativa;
« In terv en ti strao rd in ari p e r la difesa e la conservazione del suolo» (558), d ’iniziativa governativa.
Scadenza di term ini di presentazione di relazioni a disegni di legge.
PRESIDENTE. Comunico, a norm a dello articolo 68 del Regolamento' interno, che è scaduto il term ine regolam entare p er la pre
sentazione delle relazioni, da p a rte delle Com
missioni legislative com petenti, p er i seguenti disegni di legge, p er i quali TAssemblea non ha concesso la proroga:
I Commissione: disegni di legge num eri 400, 402, 403, 422, 432, 452, 470, 471, 481, 484, 500, 507, 509, 513;
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VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
II Commissione: disegni di legge num eri 459, 475;
III Commissione: disegni di legge num eri 408, 415, 416, 419, 437, 455, 472, 505, 506, 512;
IV Commissione: disegni di legge num eri 409, 425, 430, 450, 453, 499, 508, 510;
V Commissione: disegni di legge num eri 417, 427, 458, 461, 474, 480, 488, 490, 494, 498, 516;
VI Commissione: disegno di legge num ero 504;
V II Commissione: disegni di legge num eri 401, 404, 410, 413, 418, 434, 438, 442, 446, 457, 468, 491, 492, 497, 503;
G iunta del bilancio: disegni di legge n um eri 428, 493.
P e r il disegno di legge num ero 446, con
cernente modifiche ed integrazioni della legge ospedaliera nazionale num ero 132 del 12 otto
bre 1968, deferito a ll’esam e della V II Com
missione legislativa dal 13 m aggio 1969, è stata chiesta, con lette ra del 20 ottobre 1969 a firma degli onorevoli A ttardi, De P asquale ed altri, la discussione in A ula nel testo dei proponenti, a norm a del secondo comma dello articolo 68 del Eegolam ento interno.
Congedo.
PRESIDEN TE. Comunico che l ’Assessore all’igiene e sanità, onorevole Recupero, ha chiesto 19 giorni di congedo p er m otivi di sa
lute, a decorrere da oggi.
Non sorgendo osservazioni, il congedo si intende accordato.
Anunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare le ttu ra delle interrogazioni presentate.
DI MARTINO, segretario:
« A ir Assessore al turism o, alle comunica
zioni e ai tra sp o rti per conoscere quali inizia
tive e quali in te rv en ti intende prom uovere per elim inare le preoccupanti condizioni nelle quali si tro v a il tra tto di stra d a fe rra ta tra la stazione ferrov iaria di Palerm o cen trale e la stazione Palerm o Lolli.
In particolare si segnalano le condizioni del tra tto sotto il cavalcavia del Corso Tukory fino allo sbocco della galleria di P o rta di Ca
stro ove la r o ttu ra della co n d uttu ra fognante ha trasfo rm ato la strad a fe rra ta in cloaca.
In detto tra tto , in questi ultim i tem pi, sono avvenuti num erosi incidenti:
— la sera del 19 m arzo ultim o scorso è de
ragliata u n a autom otrice proveniente da T ra
pani a causa di un a bom bola di gas trascinata dalle acque;
— il 23 m aggio scorso un treno è stato fe r
m ato lungo la strad a p er i danni rip o rta ti nella d etta galleria.
E ’ avvenuto più volte che viaggiatori sono stati colpiti da m alore; fra questi il capo sta zione di Isola delle Fem im ne.
E ’ avvenuto anche che u n capo tren o preoc
cupato per la p ropria e p e r la incolum ità dei viaggiatori, ha ferm ato il treno proveniente da T rapani alla stazione Lolli, rifiutandosi di continuare fino a Palerm o cen trale» . (448)
Pantaleone - Rizzo - Carbone.
« Al P residente della Regione p e r conoscere le ragioni per cui la provincia di Erma non sia stata inclusa tra le province che benefi
ciano della applicazione della legge 29 luglio 1968, num ero 857, che prevede agevolazioni creditizie e contributi in favore delle aziende colpite da siccità, e quali iniziative intenda prom uovere perchè si ponga rim edio a tale stato di cose che aggrava ancora di più la già grave situazione economica della provincia di Erma ». (849) (L ’interrogante chiede la rispo
sta scritta con urgenza)
Bu t t a fu o c o.
PRESIDENTE. A vverto che delle in te rro gazioni testé annunziate quella con risposta scritta è stata già inv iata al Governo, quella con risposta orale sarà iscritta aU’ordine del giorno p er essere svolta a suo turno.
Annunzio di interpellanza.
PRESIDEN TE. Invito il deputato segretario a d are le ttu ra deirin terp ellan za presentata.
DI MARTINO, segretario:
Resoconti Parlamentari 2358 — Assemblea Regionale Siciliana
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ot t o b r e I960
« A ll’Assessore alla san ità p er sapere quali provvedim enti organici e perm an en ti intenda p ren d ere p er difendere e salv ag uard are la sa
lute di alm eno 10 m ila lavoratori (coltivatori diretti, com partecipanti, braccianti), co stretti a lavorare sotto le serre a condizioni igieniche terrib ilm ente gravi ed inum ane, così come è stato dim ostrato in un recente Convegno sulla salute dei lavoratori delle serre, che si è te nuto a V ittoria il 7 settem bre 1969, con la presenza di docenti universitari, di p rim ari medici; di av\mcati, di sindacalisti, di deputati e di u n m ighaio di lavoratori interessati.
Nel Convegno è stato dim ostrato che nella serra si m uore, che essa con il suo am biente caldo m nido è sim ile ad un a cam era a gas, dove il lavoratore è d istrutto a fuoco len to ’ intossicato dai gas, avvelenato, a microdosi, dagli esteri fosforici, corroso daU’um idità, fla
gellato dalle violente escursioni term iche fra il dentro e il fuori serra. P e r cui il diffondersi pandemico di m alattie di v aria n a tu ra colle
gate al lavoro sotto serra (avvelenam enti, p a
ralisi, vertigini, ipertensioni, m ala ttie dello apparato respiratorio, digerente, derm atosi, im potenza sessuale).
P e r conoscere, inoltre, considerato che nello arco di u n anno ci sono stati 18 m o rti e che la difesa preven tiva della salute del cittadino è uno dei doveri p rim ari dei poteri pubblici e, quindi, della Regione siciliana, se non re puta, per lo intanto, urgentissim a l’ap ertu ra di una indagine-inchiesta, che facendo propri anche gli a tti e le conclusioni del Convegno, dia conoscenza a ll’Assemblea regionale della gravità del fenom eno e dei provvedim enti da ad o tta re » . (284)
Cagnes - Giann o n e - Attardi - Me s s in a.
PRESIDENTE. A vverto che, .trascorsi tre giorni dalPodierno annunzio senza che il Go
verno abbia dichiarato che respinge l ’in te r
pellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui^ intende tra tta rla , l ’interpellanza stessa sa ia iscritta a ll’ordine del giorno p er essere svolta al suo turno.
Sostituzione temporanea di componenti di Com
missioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che, in data 22 ottobre 1969, 1 onorevole Dentini ha sostituito
l ’onorevole M azzaglia nella V Commissione legislativa; in data 23 ottobre 1969, gli onore
voli D’Alia e P arisi hanno sostituito, risp et
tivam ente, gli onorevoli Lom bardo e M annino nella I Commissione legislativa; in d ata 24 ottobre 1969, l ’onorevole Sallicano ha sosti
tuito l ’onorevole G enna nella V II Commissio
ne legislativa.
Sui lavori della Giunta del bilancio
DE PASQUALE. Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.
DE PASQUALE. Onorevole Presidente, ono
revoli colleghi, come è noto, anche per nostra insistenza, si è svolta la conferenza dei Capi
gruppo e dei P resid enti delle Commissioni, nella quale sono state prese alcune decisioni che, se rispettate, potranno incidere sul buon andam ento dei lavori dell’A ula e delle Com
missioni stesse.
^ La prim a decisione in quella sede — deci
sione, fra l ’altro, p resa a ll’unanim ità, presente il P residen te della G iunta di bilancio — era stata quella di convocare la G iunta di bilan
cio p e r stam attina, p er cui siamo rim asti sor
presi tu tti i m em bri della G iunta nel non ricevere l’avviso di convocazione. Cosicché, la p rim a delle decisioni adottate dalla confe
renza dei Capi-gruppo non è stata rispettata.
Noi tem iam o che anche le a ltre non vengano rispettate, p e r cui nel denunziare, intanto, que
sto fatto, desideriam o chiedere alla Presidenza che venga risp ettato l’ultim o comma deU’ar- ticolo 12 bis del Regolam ento intern o della Assemblea, il quale fa obbligo che tu tti gli accordi in terv en u ti nella conferenza dei Ca
pi-gruppo e dei P residen ti di Commissione vengano com unicati a ll’Assemblea, cioè ven
gano resi pubblici, in modo che le responsa
bilità di coloro i quali violano quegli accordi non restino sconosciute.
L ’articolo 12 bis in fatti dice testualm ente:
« Nella seduta successiva, il P residente comu
nica all’Assem blea gli accordi in terv en u ti» . A tale adem pim ento non si è provveduto neanche in questa occasione. Io prego, per
tanto, la Presidenza di ren d ere noto aU’As- semblea, alla pubblica opinione, gli accordi in tervenu ti in sede di conferenza dei Capi- gruppo e dei P resid enti delle Commissioni,
Resoconti Parlamentari 2359 —
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
in modo che Topinione pubblica sappia quali sono le nostre intenzioni p e r quanto rig u ard a l’organizzazione dei lavori, e quindi definire le responsabilità.
PRESIDEN TE. Onorevole De Pasquale, la Presidenza concorda con quanto ella ha detto circa il risp etto del d ettato deU’ultim o comma deU’articolo 12 bis. In fatti, in ottem peranza a quanto stabilito dal citato articolo, è stata inviata al P resid en te della G iunta di bilancio, in data odierna, da p a rte della segreteria ge
nerale, la seguente lette ra : « P e r incarico del
l’onorevole P residente, m i perm etto ricord are alla Signoria V ostra onorevole che n e ll’ultim a Conferenza dei P resid en ti dei G ruppi p a rla m entari e dei P resid en ti delle Commissioni legislative è stato concordato che la G iunta di bilancio avrebbe iniziato l ’esam e del bilan cio della Regione p er l’anno 1970, m arted ì 28 ottobre. L ’onorevole P resid en te in v ita la Si
gnoria V ostra onorevole a volere provvedere con ogni sollecitudine alla convocazione della Commissione ».
La Presidenza, com unque, ottem perando al disposto dell’ultim o comma dell’articolo 12 bis renderà note aH’A ssem blea le decisioni della conferenza dei Capi-gruppo.
Discussione di mozione.
PRESIDEN TE. Si passa al punto II dell’or
dine del giorno: Discussione della mozione num ero 65 degli onorevoli Rindone, De P a squale, Carbone, M arraro, M arilli, Giubilato, La P o rta, Carosìa, C arfì e Scaturro.
Invito il deputato segretario a darne le t
tura.
DI MARTINO, segretario:
« L ’Assem blea regionale siciliana richiam ato l’ordine del giorno approvato nella seduta del 17 luglio 1969 a proposito dei servizi di trasp o rto ex tra u rb a n i gestiti dalla S. p. A. E tna-T rasp orti che im pegnava il Go
verno ”a pren d ere tu tte le iniziative necessa
rie per la più rapida ripresa dei servizi, esa
minando anche soluzioni di pubblicizzazione” ; considerata la grave inadem pienza del Go
verno che sinora si è sistem aticam ente sot
tratto a ll’obbligo che gli deriva dal voto della
Assemblea, rifiutando m isure idonee alla so
luzione del problem a;
rilevato il pesante ed aggravato disagio che il p e rd u ra re dell’a ttu a le intollerabile situ a
zione procura ad in te re popolazioni rim aste p riv e del servizio di trasporto ed ai lavoratori rim asti privi di lavoro;
considerati il danno subito dalla Sicilia per le m isure discrim inatorie dello Stato in m a
teria di sovvenzioni alle linee di trasporto e la conseguente assurdità della proposta di finanziare con danaro regionale i padroni p ri
vati della Azienda;
considerato il pratico rifiuto del Governo alla richiesta di incontro avanzata dai sinda
cati per un esam e com une della questione dell’Etna, nonché della politica regionale nel settore dei tra sp o rti u rb an i ed ex trau rb an i, onde adeguarla alle crescenti esigenze di m i
glioram ento dei servizi e di riduzione dei costi;
considerato che pertan to i lavo rato ri auto
ferro tra n v ie ri sono stati costretti a procedere ad una prim a azione di sciopero regionale e che la lotta è destinata ad acuirsi se il G over
no non assolverà ai suoi doveri, im pegna il Governo
a predisporre rap id am ente le proposte e le m isure necessarie al potenziam ento, alFunifi- càzione ed alla razionalizazzione dell’intero sistem a dei trasp o rti pubblici n ell’area sud
orientale della Sicilia;
ed a fa r si che — per in tanto — l ’Azienda Siciliana T rasporti rilevi i servizi, le lìnee e il personale della S.p.A. Etna-Traspoxtì ». (65)
PRESIDENTE. D ichiaro ap erta la discus
sione.
RINDONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RINDONE. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, la mozione presentata dal nostro G ruppo prende spunto da Un ordine del gior
no, votato da questa Assemblea, con il quale il G overno della Regione veniva impegnato, tra l ’altro, a provvedere entro term ini brevi a quegli adem pim enti ed a quelle iniziative
Resoconti Parlamentari 2360 — Assemblea Regionale Siciliana
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
che perm ettessero una rapid a soluzione della vertenza dell’E tn a - Trasporti, prendendo in esame anche una soluzione di pubblicizzazio
ne di questi servizi. La mozione non si lim ita, ovviam ente, ad affrontare questa questione specifica, m a intende richiam are il Governo suU’esigenza, che sottopone all’Assemblea, di una politica nuova, una politica seria, final
m ente, in m ateria di trasporti, nel settore dei servizi pubblici in Sicilia.
L ’ordine del giorno dell’Assemblea, che ho testé richiam ato, è stato votato circa q u attro m esi fa ’; e se questi q u attro m esi sul piano form ale non hanno modificato nulla, sul piano pratico hanno fortem ente aggravato la situ a zione. Nel corso di questi m esi si sono vissuti m om enti dram m atici. T recentosessanta lavo
rato ri hamio continuato a scioperare in attesa che il Governo prendesse le sue determ ina
zioni; sono trecentosessanta lavoratori che o r
m ai da oltre otto m esi sono p rivi di lavoro, con le conseguenze, anche p er le loro fam iglie, che è facile im m aginare.
Ma il disagio di questa situazione si è an
dato aggravando ed è diventato particolarm en
te acuto ed intollerabile con la ria p e rtu ra delle scuole. E ’ risaputo in fatti che decine di comuni sono orm ai da otto m esi senza servizi ed alcuni di questi com pletam ente tag liati fuo
ri da ogni comunicazione con C atania o con altri comuni vicini. La no stra mozione vuole centrare questa questione specifica e vuole richiam are il Governo ad assum ere posizioni chiare attorno a problem i di indirizzo gene
rale, di scelte qualificanti p e r un a v era poli
tica dei trasp o rti in Sicilia.
In questa vicenda vengono fuori anche ele
m enti gra\n di costume, di correttezza e di senso di responsabilità; elem enti che non mi pare siano m olto freq u en ti in questo Governo regionale ed in particolare presso l ’Assesso
rato ai trasp o rti e la P residenza della Regione, in prim o luogo.
Q uattro mesi addietro, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, nel corso di u n dibattito acceso attorno ad u n disegno di legge di in i
ziativa p arlam entare proveniente da depu tati di diversi gruppi, comunisti, del P a rtito socia
lista di u n ità proletaria, socialisti, della D e
m ocrazia cristiana...
TEPEDINO. Una m acedonia di partiti.
RINDONE. Non lo so se pensa alla ma- ry u an a lei; se si occupa di queste cose...
TEPEDINO. V errò ad ap prenderle da lei.
CARBONE. Non faccia il provocatore!
RINDONE. Cosa viene ad ap pren d ere da me? Ma, stia zitto; ha già provocato abba
stanza, lei!
Q uattro m esi addietro, dicevo, nel corso della discussione di diversi disegni di legge, che avevano trovato u n loro punto di sbocco in una proposta u n itaria, in u n testo unitario form ulato in sede di Commissione, venne avan
zata, da p a rte del Governo e dei d eputati dei gruppi di m aggioranza, u n a proposta di so
spensiva della discussione di quel disegno di legge, in quanto il G overno m en tre era n e tta m ente contrario a soluzioni che riportassero la gestione del servizio n e ll’am bito delle pro
vince, in quel caso della provincia di Catania, era aperto, invece, p er soluzioni di tipo di
verso; in particolare, si disse, per la soluzione cosiddetta dell’Azienda siciliana trasp orti, te
nendo conto che la Regione aveva u n suo s tru mento, l ’A zienda siciliana trasp orti. E p e r da
re più serietà e più concretezza a questa pro
posta, si provvide, nel corso della discussione di u n provvedim ento di modifica della legge deU’Ast, a stanziare u n fondo specifico di 500 milioni. Si disse allora che il problem a non era di quantità, m a di principio, proprio per indicare che l ’A st avrebbe potuto rilev are le nuove linee d ell’Etna-T rasporti.
A pprovato q u ell’ordine del giorno, il P re sidente della Regione e l’Assessore ai trasp o rti chiesero una decina di giorni p e r fa re degli accertam enti e p er avere i dati. E ten uto conto che c’era bisogno anche di qualche giorno di riposo, si disse che entro la fine di luglio si sarebbe stati in grado di dare u na risposta e di e n tra re in concreto nel m erito della so
luzione. Ebbene, sono passati non pochi giorni, ma decine e decine di giorni; sono passati q u attro mesi, in una tattic a dilatoria e avvi
lente, p er chi l’h a p o rta ta avanti, al solo scopo di determ inare il crollo dei lavoratori, e quin
di p renderli p e r fam e, chiudendo in questo modo la vertenza e contem poraneam ente, per altro verso, spingendo avanti un a sporca m a
novra, n e ll’interesse dei padroni delle linee private (dietro le cui sigle bisognerebbe va
lu ta re atten tam en te chi ci sta!), tendente a dare u n contributo di 40 lire p e r chilometro ai concessionari, facendo balen are la possibi
lità, ai lavoratori, di otten ere m iglioram enti
Assemblea Regionale Siciliana
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
anche notevoli (e cioè deU’ordine di ventim i
la, a d d irittu ra anche di 30 m ila lire al mese).
In questo modo si è cercato di distoreere, di rovesciare l’indirizzo dell’azione dei lavo
ratori e di dare u na soluzione ai problem i dei traspo rti .nel senso dell’aggravam ento della linea che si è m an ten uta, della linea di co rru zione, di protezione, di clientele e di spreco.
E da qui è venuto fuori la sconcertante vi
cenda degli accertam enti. Sono trascorsi dei mesi senza concludere nulla. Finalm ente, co
gliendo l’occasione della presenza del P re si
dente della Regione a C atania p e r partecipare al convegno agrum ario, al convegno sul Mec (parlo del convegno indetto dalla Dem ocrazia cristiana con la presenza di M ansholt) i sin
dacati ottennero di essere ricevuti, assieme ad una delegazione di lavoratori. In quella occasione, l’onorevole Fasino ebbe a rico nfer
m are l’impegno di nom inare u na commissione che facesse degli accertam enti, stabilendo an
che il tipo di commissione che bisognava no
minare. Venne convocata una riunione in P re fettura, riunione che — presenti tu tti i tecnici che erano stati indicati, l ’Ispettore provinciale della m otorizzazione civile di Catania, u n fu n zionario dell’Assessorato dei trasporti, l ’inge
gnere Alaimo, d iretto re dell’Azienda m unici
pale di C atania e i sindacati — si concluse in un certo modo, con un verbale, che fu tr a smesso dal P re fe tto al P resid en te della R e
gione e a ll’Assessore ai tra sp o rti e nel quale, con rise rv a della rapp resentanza dei lavora
tori, ai quali sem brava eccessiva la spesa p re
vista riguardo al disavanzo di gestione, venne, comunque, concordem ente stabilito dall’Ispet
torato della m otorizzazione civile, dal funzio
nario dell’Assessorato ai trasp o rti e dall’inge
gnere Alaimo, d irettore dell’Azienda m unici
pale di Catania, che il deficit si sarebbe aggi
rato intorno ai 310 m ilioni di lire, cioè intorno ad una cifra che in precedènti e rinnovate occasioni il P residen te della Regioné aveva indicato come u n a cifra che suggeriva una so
luzione positiva nel senso dell’assunzione da parte dell’A st dei servizi dell’Etna-T rasporti.
Ma, quando si ebbero finalm ente questi da
ti, da p a rte di certi am bienti deU’Assessorato ai trasp o rti e da p a rte del P resid en te della Regione si tornò a contestare, non ci fu più accordo, furono sm entiti i tecnici. Il P resid en te della Regione, non potendo ritira re l’im pe
gno assunto, arzigogolava sui risu lta ti di quel- l’indagine. Nel contempo, attraverso una cam
pagna di stam pa interessata, e anche a ttr a verso varie form e, si è condotta tu tta una azione di accuse nei confronti dell’Azienda siciliana trasp orti; accuse di spreco e di disor
dine reg n an ti n e ll’Ast, come a indicare che non si tra tta v a di increm entare questa azien
da, m a di andare verso altre form e e non di pubblicizzazione che invece sono da elim inare, anche se poi p er questa via non si ha il co
raggio nè di prop orre la liquidazione dell’Ast, nè di m odificare quella situazione.
L ’A st è quella che è, e non sarem o certo noi com unisti a difenderne la gestione. Si p a r
la di 2 m iliardi annui di d e fe it; m a se si esa
m ina al fondo, ci si accorge che volutam ente si conduce u na politica disordinata, di spreco, proprio per liquidare una linea politica, una scelta politica; ci si accorge che 500 m ilioni l ’anno di questo passivo sono da im p u tare al pagam ento di interessi passivi; ci si accorge che il parco m acchine è costituito da auto
mezzi da cim itero, che cam m inano o a spinta o ad olio, non a nafta, cioè u n m ateriale ro ta bile che rap p resen ta anche elem ento di p e ri
colo pubblico; ci si accorge che nella Azienda siciliana trasp o rti si pagano ogni amio 600 milioni di lire p er lavoro straordinario; una azienda pubblica spinta alla più palese viola
zione della legge che, in questo settore, con m aggiore rigore, nega la possibilità di svolgere lavoro straordinario, ed in cui alcuni dipen
denti, parecchi dipendenti, sono co stretti a svolgere o alm eno percepiscono straordinario dell’ordine di 18 ore su 24.
Si continua a m antenere, presso l’Azienda siciliana trasporti, servizi che non hanno nes
suna utilità, dal punto di vista dell’interesse pubblico, dei cittadini, m a che sono serviti, di volta in volta, agli interessi clientelari, eletto
ralistici di questo o di quell’altro deputato della m aggioranza governativa; e tu tto questo con costi, con sprechi di decine di m ilioni di lire. E poi si è preteso di fa re u n raffronto tra questo tipo di gestione in stau rato e m an tenuto all’interno dell’Azienda siciliana tr a sporti, ed i servizi dell’E tn a-trasp o rti da as
segnare a ll’Ast!
Ma, tu tto questo, onorevole Presidente, onorevoli colleghi, evidentem ente era u n p re testo, soltanto un pretesto; infatti, quando i sindacati, i rap p resen tan ti dei lavoratori, h an
no offerto al Governo la possibilità, partendo dall’E tna-trasporti, di u n esam e generale che interessasse tu tta la politica dei tra sp o rti in
Resoconti Parlamentari 2362 — Assemblea Regionale Siciliana
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
Sicilia e quindi anche la situazione dell’Ast;
quando i sindacati hanno preso una posizione responsabile e coraggiosa, indicando al P re sidente della Regione, al G overno della R e
gione, la necessità di una politica nuova dei trasp o rti m Sicilia, di un a riorganizzazione dei servizi, di una ristru ttu ra zio n e dell’Ast, che guardasse anche a ll’economicità della gestio
ne, cioè alla riduzione dei costi, fino al punto di dichiararsi disponibili anche p er l’esame dell’attuazione dell’agente unico in Sicilia, il Governo è rim asto sordo. C’è stato uno scio
pero regionale dei lavoratori dei tra sp o rti su queste rivendicazioni e sulla base di dette proposte, m a il Governo, ripeto, è rim asto in differente e non ha convocato i sindacati per una tra tta tiv a su tali questioni. Ecco, onore
voli colleghi, la questione dell’E tna-traspo rti;
la sua soluzione diventa u n test, un test per un indirizzo, per una scelta, p er una politi
ca. Ed è un nodo che questa Assem blea deve sciogliere.
Io non voglio e n tra re nel m erito dei con
teggi m anipolati o fa tti m anipolare dal P re sidente della Regione o d all’Assessore ai t r a sporti, il quale, tra l’altro, per indicarne una, ha previsto anche qui obbligatoriam ente lo straordinario nella m isura del 26 per cento del salario norm ale che i lavoratori dovreb
bero percepire, per cercare di m ontare la ci
fra, m entre non ha voluto considerare tu tti gli a ltri aspetti, come quello della soppres
sione e della liquidazione di una serie di dop
pioni che oggi esistono fra E tn a-traspo rti e Ast. Questo tipo di razionalizzazione sem pli
cemente, porterebbe ad alm eno 100 m ilioni la riduzione del costo dei servizi. La v erità è che si tra tta di una questione di principio e non di spesa, perchè in tal caso, io mi dom an
do come m ai da p a rte del Governo si è voluto resistere tenacem ente, testardam ente, quando si discusse di passare i servizi dell’E tna-tra- sporti alla provincia di Catania, con u n a ope
razione il cui costo p er la Regione, e per un lim itato num ero di anni, si sarebbe aggirato sui 100 milioni di lire, o forse meno, se ricor
do bene sugli 80 m ilioni di lire all’anno. E ’ chiaro invece che si vuole rifiutare l’inizio, l’ap ertu ra di un discorso nuovo e serio nel set
tore dei trasp o rti in Sicilia e sul valore che debbono avere questi servizi, sugli interessi che debbono servire, che sono quelli della collettività e non quelli del profitto privato.
Io vorrei che i colleghi, i quali hanno avuto
occasione di occuparsi e di p ronunziarsi su questi problem i, assum essero da questa tr i
buna le loro responsabilità; vorrei sapere cosa ne pensano, ad esempio, i compagni socialisti della situazione dell’A st e del suo avvenire, della politica perseguita dall’A ssessore ai tr a sporti e dal P resid en te della Regione p er la liquidazione dell’azienda, della conclam ata vo
lontà del P a rtito socialista di p o rtare avanti una politica di pubblicizzazione in questo set
tore. Cosa n e pensa, ad esempio, l’onorevole Fagone, che è m em bro del Governo, l’onore
vole M azzaglia, che è p resen tato re di u n di
segno di legge; m antengono le loro posizioni, oppure ancora una volta vi sarà un a rinuncia, oppure ancora un a volta, di fro n te a ll’interes
se di stare al Governo, si dovranno calpestare i d iritti dei lavoratori, i d iritti della Sicilia e passare con indifferenza sulle sofferenze delle fam iglie dei lavoratori dell’E tna-tra- sporti? V orrei che venissero alla tiùbuna lo onorevole Aleppo, l’onorevole Sardo, l’onore
vole Zappalà, l’onorevole Lom bardo, anche essi firm atari di disegni di legge per la pub
blicizzazione dei servizi di trasporto, che, per sette anni, hanno condotto u n a cam pagna con prese di posizione ufficiali del com itato pro- vinicale della Dem ocrazia cristiana di Cata
nia, per sapere se era un impegno irrevocabile quello assunto sull’argom ento, o se invece era soltanto di pu ra e vergognosa demagogia a danno di questa categoria di lavoratori; e oggi dobbiamo assistere al tradim ento di interessi tanto vasti delle popolazioni del catenese.
E ’ da rilevare in fatti che in questa vicenda se ne intreccia una um ana veram en te seria, che pu re deve tro vare ingresso in questa As
semblea. Occorre sapere se i d epu tati sentono di accogliere questa spinta, questa richiesta dei lavoratori che è stata sem pre corretta, re
sponsabile, seria, sentita, e se nello stesso tem po sentono di fare una scelta politica p er dire se si deve m an tenere il carrozzone dell’Ast così com’è, per diffam arlo o se vogliono mo
dificare la politica in questo settore; Il Go
verno ritiene di avere la tasca stre tta , oltre
modo stretta, p er non operare il passaggio all’Ast del servizio dell’E tna-traspo rti, ma nello stesso tempo, negli am bienti ad esso vi
cini, negli am bienti repubblicani, dell’Asses
sorato ai trasporti, si fa circolare la voce circa l’intendim ento di dare le 40 lire a chilometro ai concessionari, che sarebbe qualcosa come 3 o 4 m iliardi l’anno da regalare ai padroni-
2363 Assemblea Regionale Siciliana
Questa è la realtà; sì accende una questione su 10 m ilioni in più o in meno, p e r dare una soluzione giusta, positiva che vada incontro ai d iritti dei lavoratori e agli interessi delle popolazioni siciliane, alle esigenze del servi
zio e poi si tende a fare passare — m a non passerà m ai — di contrabbando una linea p er regalare m iliardi, dico m iliardi, ai concessio
nari.
Noi ci auguriam o che anche il Governo possa avere u n m om ento di riflessione, di ri- pensam ento e di rinsavim ento; m a ci aspet
tiamo, so prattutto, dall’Assemblea, dai nostri colleghi, un atto di responsabilità che chiuda questa questione e indichi al Governo l’esi
genza di cam biare strada in questa m ateria.
Da p a rte nostra non possiamo che annunziare che, nel caso in cui dovesse esserci un voto negativo sulla nostra mozione, la questione non si chiuderà qui. Ricordiamo che c’è una sospensiva sul disegno di legge a questo ri
guardo e che rito rn e rà in Aula p e r essere di
scusso. Ricordiam o che non passerà la m ano
vra padronale delle 40 lire a chilom etro; ricor
diamo che, in ogni caso, il problem a torn erà ancora a presentarsi, perchè un rifiuto oggi di una soluzione o di u n avvio a soluzione nella direzione giusta, non po trà che aggravare i guasti già gravi che esistono in questo set
tore, nonché elevare i costi a cui si dovrà andare incontro in futuro, quando la questio
ne, in ogni caso, dovrà essere affrontata e risolta.
BOSCO. Chiedo di parlare.
RINDONE. Dov’è il Presid ente della Re
gione? Egli si è occupato di questi problem i.
PRESIDENTE. C’è l’Assessore ai trasporti.
RINDONE. L ’Assessore del sigaro!
BOSCO. E ’ figura caratteristica; nessun ri
chiamo a C hurchill, credo, m a soltanto allo Assessore Natoli.
PRESIDENTE. L ’onorevole Bosco ha fa coltà di parlare.
BOSCO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il collega Rindone, credo molto op
portunam ente, ha voluto riepilogare le varie
^appe di questa to rm en tata vicenda, varie po
sizioni che sono state espresse in questa As
sem blea dai vari gruppi politici e in partico
lare le posizioni del Governo.
Seppure quello che sto per d ire non faccia p arte di una presa di posizione ufficiale, non risulti dagli a tti parlam en tari, m i sento nella piena coscienza di potere afferm are che tra questi episodi potrebbe essere opportuno in
serirne un altro, e precisam ente quel p a rti
colare, m inuto e forse non a tu tti conosciuto ecisodio del come si pervenne a quell’ordine del giorno, testé richiam ato dal collega R in
done, che pose una sospensiva alla discussio
ne del disegno di legge, creando l’aspettativa, direi leggittim a, in ognuno di noi, oltre che nei lavoratori, di u n impegno serio e costru t
tivo del Governo « a p rend ere », proprio come diceva Tordine del giorno stesso, « tu tte le iniziative necessarie per la più rapida ripresa dei servizi, esam inando anche soluzioni di pubblicizzazione ». Il particolare, consiste nel fatto che in quella trav ag liata giornata di di
scussioni, di incertezze, di posizioni dubbiose, non dico equivoche, m a ten ten n an ti in ordine alla soluzione della provincializzazione — me ne v orrà dare atto l ’Assessore — queste pa
role furono vergate personalm ente dall’Asses
sore. E i vari gruppi accettarono questa pro
posizione stilata personalm ente d all’Assessore, p u r se in m aniera non form ale in quell’ordi
ne del giorno, proposto dai v ari gruppi e non dal Governo. Così, collega e compagno R in
done, a tu tti ì particolari che tu hai fornito, io m i sento di aggiungere, in piena coscienza, come dicevo all’inizio del mio discorso — an
che se ciò non può risu lta re da nessun v e r
bale, da nessun atto p arlam entare — che que
sta espressione delle « soluzioni di pubblicizza
zione », in effetti, fu in serita d all’Assessore N a
toli. N aturalm ente, dicendo questo, so di r i
chiam are la serietà e la correttezza del collega Natoli, che certam ente non v orrà contraddire su questo punto il mio discorso; potranno es
servi valutazioni più o m eno difformi sugli sviluppi, sul significato più o m eno recondito di questa frase, m a sentivo il dovere di ag
giungere questo particolare.
Io ho m otivo di rite n ere che lo sforzo, in quel m om ento travagliato del dibattito, quei tentennam enti del Governo alla ricerca dì una soluzione che allora si diceva non poteva es
sere quella della provincializzazione, m a una altra — per esempio, quella dell’A st — fosse uno sforzo che dovesse p o rta re ad una linea co-
R eso co n ti, i. 332 (500)
Resoconti Parlamentari 2364 — Assemblea Regionàle Siciliana
VI Legislatura CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
stru ttiv a, ad un impegno che tu tti credemm o serio da p a rte del Governo, anche nelle dif
ficoltà di ordine tecnico e finanziario che cer
tam en te a nessuno di noi sfuggono, m a che sono un punto obbligato della politica dei trasp o rti nella Regione siciliana. V orrei a que
sto punto dire che giusta è tu tta Timposta- zione della mozione, nel senso che il proble
m a dell’E tn a-trasp orti non va considerato co
m e un fatto a sè stante, m a va giustam ente inquadrato in tu tta una visione generale della politica dei trasp o rti pubblici nella Regione siciliana.
P roprio in occasione di quel dibattito, som m essam ente ebbi a richiam are l ’attenzione del Goi'erno e dei colleghi dell’Assem blea che, in m ateria di trasp o rti pubblici in Sicilia, in una valutazione obiettiva delle difficoltà, del
la crisi che oggi per\m de il settore, crisi le cui origini sono le più varie, alcune delle quali forse è opportuno ed im p ortan te esam inarle nel dettaglio, e che da nessuno può essere contestata, non c’è dubbio che il pubblico po
tere — si d irà da qualcuno lo Stato, noi di
ciamo in questa sede la Regione — non può chiudere gli occhi, non può oggi non affron
tare con serenità e con impegno, con tu tte le difficoltà che ciò può com portare, il pro
blem a dei traspo rti pubblici, perchè altrim enti m.anderebbe allo sbaraglio non soltanto cen
tinaia e centinaia di lavoratori, che non sono soltanto quelli dell’E tna-trasporti, m a anche le esigenze obiettive della collettività siciliana.
Alcuni m otivi di questa crisi sono anche obiettivi: la m otorizzazione di massa, lo spo
polam ento delle campagne; a ltri sono di vario genere. Il collega Rindone, incidentalm ente, ne accennava qualcuno: i doppioni delle linee.
Io m i sono perm esso di ricord are sia in Com
missione che in Aula, che l’attu a le legislazio
ne dei traspo rti nella Regione siciliana — e probabilm ente anche quella statale, perchè quella regionale è ancorata a quella statale — più che tu te la re il diritto del cittadino viag
giatore, è im postata in modo da tu telare il presunto diritto del concessionario della linea.
Così ogni qualvolta si presenta il proble
ma, per esempio, di una ferm ata di autobus ad un determ inato posto, anzicchè esam i
nare l’interesse obiettivo della collettività, che deve essere servita in quella zona, si accerta se c’è una d itta che abloia chiesto e ottenuto a suo tem po quella linea, perchè quella ditta ha la prerogativa esclusiva di servire gli
u ten ti viaggiatori in quella ferm ata, m entre gli autobus di a ltre linee non possono ferm ar
si, non possono servire il pubblico, dando luogo a spese in u tili ed a situazioni che ^e dal punto di vista della legittim ità di quella che è la legislazione attu ale possono avere un fondam ento, obiettivam ente rappresentan o un assurdo, un paradosso, non solo per quanto rigu arda l ’interesse del cittadino viaggiatore, m a anche per quanto riguarda, in questo m o
m ento di crisi del settore dei traspo rti, una esigenza obiettiva di razionalizzazione, di snellim ento, di sistem azione del settore.
Non c’è dubbio, onorevole Assessore, che l’E tna-trasporti, ex Sita, con la sua tradizio
nale forza politica, oltre che organizzativa, molto spesso nel tem po ha fatto la p a rte del leone, proprio p er la possibilità, per la capa
cità di ottenere alcune delle linee più reddi
tizie. E questo voglio dirlo perchè ai fini di certi conti economici, di certi raffronti con la economicità o meno, ad esempio, della gestione dell’Ast, è im portante e fondam entale valu
tare la red d itività delle singole linee. E ’ evi- .dente che la gestione di una azienda è rap
p o rtata alla pro d u ttiv ità delle singole linee.
Ma, l’Ast, p e r esempio, nel tem po, da tu tti gli Assessori, che si sono a lte rn a ti alla dire
zione del settore dei trasporti, è stata consi
derata come la figlia spuria della Regione;
la precedenza assoluta, infatti, era p er le ditte private, per le concessionarie p riv ate che ave
vano di fatto una specie di diritto di prela
zione. A ll’Ast andavano le linee residue, quel
le passive che nessuno voleva, a guisa di certi criteri di pubblicizzazione delle aziende, come se l ’Ast fosse proprio u n ’anticam era del ci
m itero delle linee di trasporto, delle linee passive, delle linee che rendevano nulla.
Io questo voglio ricordarlo non solo ai fini dell’economicità delle linee a ttu a li deU’Ast, m a anche ai fini di rivedere, attrav erso una valutazione analitica, che non vuole essere la critica sterile all’a ttiv ità dei governi del pas
sato, il presupposto per una politica nuova in m ateria di trasporti, che certam ente deve individuare n e ll’Azienda siciliana trasporti uno strum ento unico, uno strum ento valido per una prospettiva, per uno sbocco concreto della politica dei tra sp o rti nella Regione sici
liana.
L ’E tn a-trasp o rti ha avuto sem pre le linee m igliori e quando alcune di queste sono di
ventate passive, le ha abbandonate, le ha la-
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sciate, in quanto il criterio deireconom icità ha, non dico una sua legittim ità, m a una sua logica nel ferreo^ interesse speculativo della azienda privata. Così nel m om ento in cui que
sta azienda p riv a ta notava che alcune linee, per i fatto ri più vari, dei quali ho richiam ato qualche esempio (lo spopolam ento delle cam pagne a irin te rn o della provincia di Catania) cominciavano a d iven tare passive, allora la E tn a-trasp orti le abbandonava, per cui que
sta azienda poteva essere considerata, assie
me a qualche a ltra d itta ben agguerrita in m ateria di rap p o rti aU’interno dell’Assesso
rato ai trasp o rti, u na delle poche che fosse riuscita ad ottenere e a m antenere alcune delle linee più redditìzie. M agari, oggi come oggi, la red d itiv ità non esiste in pieno, m a non c’è dubbio che se una linea è stata re d ditizia, oggi non può essere tra le più passive.
Allora, come si può e si deve affrontare questo problem a dei trasp orti? Chiudendo gli occhi di fro nte alle difficoltà del m om ento e aspettando avveniristiche soluzioni che lo Stato po trebbe intravedere, potrebbe indivi
duare nel futuro, o lasciando che tu tto len tam ente decada e perisca senza un intervento della pubblica am m inistrazione? Si dirà; m a Tam ministrazione pubblica deve in terv en ire sempre e soltanto quando le cose vanno m ale?
Questo, purtroppo, non può essere addebitato a noi, nè a certi settori di questa Assemblea, che non hanno m ai considerato l’esigenza della pubblicizzazione di certi servizi come il ri
cettacolo del deficit, delle situazioni deficita
rie e negative, m a hanno sem pre visto in prospettiva la pubblicizzazione, sia nei settori produttivi che nel settore dei trasporti, come uno strum ento, se volete in una prim a fase, competitivo nei confronti delle aziende p ri
vate e successivam ente come uno strum ento valido per una prospettiva utile e produttiva nella Regione. Ma, ora il problem a è diven
tato dram m atico; e non è soltanto la sinistra che deve appellarsi all’azienda pubblica, ma tutti i settori dell’Assemblea. Può sem brare che il mio discorso sia contraddittorio, perchè se fosse vero che tu tti i settori dell’Assemblea debbono richiam arsi alla esigenza dell’ente pubblico, sarebbe come dire che la dram m a
ticità nella quale noi ci troviam o non esiste.
Il collega Rindone, giustam ente, ricordava che l’iniziativa per la provincializzazione, una soluzione che è stata d ib attu ta anche se discu
tibile,, non è stata presa dalle sinistre soltan
to, anzi m i prem e ricordare ancora una volta
che il testo a ll’esam e dell’Assem blea era quello proposto dalla Dem ocrazia cristiana, com unque da d epu tati della Dem ocrazia cri
stiana. Questo è bene tenerlo come punto fermo, perchè, altrim enti, si può d are adito a quelle insinuazioni della stam pa catenese, che sono tipiche di questi riflessi denigratori nei confronti della sinistra. Infatti, quando una d eterm in ata iniziativa politica non è gradita, non dico agli estensori degli articoli, m a a coloro che decidono sugli orientam enti della politica e della stam pa catenese, anche se firm ata dai dem ocristiani, si dice sem pre che è dei comunisti, delle sinistre, del P a rtito socialista di u n ità p roletaria. Questo è avve
nuto anche a proposito del dibattito di q u a t
tro m esi or sono, quando si diceva sem pre che era sulla proposta delle sinistre che si discuteva, m entre la stam pa inspiegabilm ente ignorava che la proposta sulla quale si discu
teva era proprio dei dem ocratici cristiani, an che se collateralm ente c’erano le proposte della sinistra.
Certo, agli am m inistrato ri della provincia di C atania potè sem brare u n problem a facile quello della provincializzazione del servizio, p er cui gli am m inistratori dem ocristiani, in fondo, furono ben lieti di una soluzione di questo genere che, al lim ite, secondo una t r a dizionale impostazione di certe s tru ttu re delle am m inistrazioni pubbliche, dava un potere m aggiore alla am m inistrazione provinciale, uno sviluppo ipotetico, potenziale al cliente
lismo tipico dei gruppi dom inanti della Demo
crazia cristiana catanese. La spesa sarebbe stata a carico della Regione e allora una s tru t
tu ra clientelare legata anche a gruppi dì un determ inato sindacato, a gruppi politici allo interno della Dem ocrazia cristiana catanese, poteva fa r vedere come una soluzione splen
dida, m eravigliosa quella della provincializ
zazione. Ma, la soluzione della provincializza
zione incontrava in quella fase un ostacolo nell’E tn a-trasporti? Ecco il punto che dob
biamo valutare. Non vorrei che il mio discorso apparisse equivoco.
Sino a quando l’E tn a-trasp o rti ritenne di potere incassare fior di m iliardi, anche essa fu favorevole. I deputati della Dem ocrazia cri
stiana erano tranquilli; dietro le loro spalle non c’era nessuno che li potesse colpire; anche l’E tn a-trasporti taceva, non frapponeva osta
coli, pensava di potersi lib erare le m ani in un m omento di crisi dei trasp o rti pubblici, inca-
Resoconti Parlamentari 2366 — Assemblea Regionale Siciliana
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m elando fior di m iliardi. Questo è il nocciolo della questione. Ma quando, anche per la lotta dei lavoratori, il problem a venne sviscerato e approfondito e si cominciò a capire che nes
suno si poteva prestare al gioco dì regalare m iliardi a irE tn a-tra sp o rti, allora cominciò a notarsi un certo squagliam ento anche nelle file dei dep utati della m aggioranza e della Demo
crazia cristiana catanese. Noi adesso li richia
miamo alle loro responsabilità, come li rich ia
m ava poc’anzi il collega Rindone, anche se per il m om ento non lì vediam o presenti in Aula. E vorrem m o sentirli, perchè a ltri
m enti la m u tata loro posizione, in collega
m ento a queste alterne posizioni dell’Etna- trasp o rti in ordine alla presum ibile indennità di esproprio che si poteva d are in u n a fase allegra della provincializzazione, così come era voluta dall’E tn a-trasp o rti e da alcuni gruppi, può assum ere un significato non certo edifi
cante, anzi t u tt ’altro che edificante.
Si è -detto che l’Azienda siciliana trasp o rti è uno strum ento che zoppica, uno strum ento che va male, che ha delle situazioni econo
miche deficitarie. A mio modesto avviso, ci fu anche una potenziale valutazione del Governo di trovare, in mio sforzo di collaborazione, una soluzione che potesse venire incontro alle dif
ficoltà del problem a che si poneva in quel momento. La situazione dell’A st è deficitaria.
Si dice che l’Ast, per colm are il suo deficit di bilancio, avrebbe bisogno di u n contributo in
torno ad 80 lire al chilometro. Noi sappiamo che il Governo profilerebbe la prospettiva di concedere 40 lire al chilom etro alle ditte p ri
vate. Ma, onorevole Assessore, con tu tta la stim a personale che io posso avere per lei, non credo che il Governo faccia una bella figura avanzando u na proposta di questo genere. Nel momento in cui si contesta tutto, si discute tu tto sulla situazione dell’E tna-trasporti, nel momento in cui tu tto si va a focalizzare su di un problem a di spesa, la proposta del Governo di regalare 40 lire a chilom etro ai gestori, sep
pure devolvendo obbligatoriam ente una quota parte per la m aggiorazione dei salari dei di
pendenti, non credo sia positiva.
NATOLI, Assessore al turism o, alle com u
nicazioni ed ai trasporti. Non è altern ativa la soluzione.
BOSCO. Non è alternativa; è una b a ttu ta, questa, che può essere im portante, e lo
vedrem o nei successivi sviluppi. Ma se non è altern ativ a, il G overno dovrebbe portare avanti, in questa sede credo, delle proposi
zioni politiche concrete, a dim ostrazione che questa soluzione non è altern ativa. Se non è a ltern ativ a significa che non è inconciliabile con questa soluzione che è stata proposta e d ib attu ta e che può anzi concorrere alla riso
luzione del problem a. Se è vero ^— e questo proviene da fonti in tern e dell’Ast, interessate a potere avere il m assimo contributo della Re
gione — che p er eq uilib rare la gestione an
nuale dell’Ast basterebbe u n contributo di 80 lire per chilom etro, nello stato in cui a ttu a l
m ente si tro v a l ’azienda, dove, come diceva il collega Rindone, i problem i dei doppioni, degli interessi passivi, dello straordinario vengono a determ in are oneri veram ente rilevanti, al
lora credo che probabilm ente le 40 lire a chilom etro, di cui p arla lei per l’E tna-trasporti, potrebbero costituire un a form a di potenzia
m ento dell’A st p e r assorbire i dipendenti delle linee dell’E tna-trasp orti, e questa sarebbe una soluzione positiva, non alternativ a, ma concorrente. Diamo a ll’Ast queste 40 lire in riferim ento alle linee dell’E tna-trasp orti, che va ad assorbire, ed avrem o tro v ato u n mezzo che obiettivam ente può colm are il potenziale deficit di una gestione che non è estrem a- m ente passiva e negativa come quella delle linee dell’Ast. Le linee dell’E tn a-trasp o rti non sono tra le più passive; anzi, come ho cercato di evidenziare nella p rim a p a rte di questo mio intervento, l’E tna-trasp orti, p e r la sua forza organizzativa, p e r la sua forza politica, per la sua capacità anche am m inistrativa, è riuscita ad avere le linee m igliori, le linee più reddi
tizie; pertanto, l’eventuale deficit conseguente dalla crisi dei tra sp o rti incide per u n m inimo nelle linee di qu ell’azienda.
Io non riesco, quindi, ad in q u ad rare bene, fino a questo m om ento, i lim iti e la p o rta ta di questa b a ttu ta interlocutoria dell’onorevole Assessore; potrebbe essere illum inante, nel corso della sua replica, un a eventuale indica
zione che potesse darci un chiarim ento. Credo che sarebbe estrem am ente sbagliato, anche dal punto di vista politico — ed io in questo avrei la presunzione di g u ardare dalla sua parte politica — se di questo problem a se ne vo
lesse fare un a questione di puntiglio politico, ideologico.
NATOLI, Assessore al turism o, alle comu
nicazioni e ai trasporti. A ssolutam ente.
Resoconti Parlamentari VI Legislatura
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CCLXIV SEDUTA 28 Ottobre 1969
BOSCO. Io facevo rilevare poc’anzi al col
lega Sallicano, che le ferrovie dello S tato non sono state statalizzate dai com unisti o dai socialisti, m a da governi liberali. E non c’è stato nessuno scandalo. Quindi, un a eventuale presa di posizione nel quadro di u n a tem a tica politica 0 ideologica credo che sarebbe './eramente fuor di luogo; nè la questione si p resterebb e — m i consenta la p re s u n zione di questa afferm azione, visto che ho voluto p e r u n m om ento m etterm i da una parte diversa, probabilm ente opposta, rispetto a quella che è la p a rte politica che io ra p p re sento — p er u na linea di scontri ideologici. I precedenti storici nel nostro paese, infatti, r i
salenti non ai repubblicani, m a a d d irittu ra ai liberali, ci indicano che è stata realizzata la statalizzazione dei tra sp o rti ferroviari.
Ed allora, è u n problem a di economicità?
3’ un aspetto, questo, che, sem pre dal vostro punto di vista, potrei anche capire. Ma qui c’è tu tto un intrecciarsi di fa tti verificatisi in que
sti giorni che vanificano questo aspetto. Io non riesco assolutam ente a pensare che il capo Je irisp e tto ra to della m otorizzazione civile, il dirigente dei servizi dell’Azienda m unicipale
■ trasporti ed anche funzionari dell’Assessorato ai trasporti, a seguito di un conteggio tecnico, abbiano potuto concludere in un certo modo solo perchè qualcuno aveva loro soffiato al
l’orecchio che il P resid en te della Regione ave
va detto che in fondo sino a 300 milioni, 50 milioni in più o in meno, si poteva arrivare.
Questo non è corretto; non è giusto, da parie di nessuno, insinuare queste cose. La realtà è che ci sono anche delle valutazioni tecniche delle fluttuazioni di valutazione.
L ’onorevole R indone ha giustam ente messo in evidenza che in un a valutazione di conteggi tecnici, dire che lo straordinario incide p er il 26 p e r cento o p er il 10 per cento o p e r il 50 per cento, può spostare moltissimo. Ma, nella retta applicazione delle vigenti leggi che tu te lano il lavoratore, non dovrebbe essere del 26 per cento la m isura deU’incidenza dello stra o r
dinario; ciò nonostante si è a rriv a ti a quelle cifre che poi, in fondo, non erano in contrasto con determ inate previsioni di spesa, che even
tualm ente poteva essere assorbita dalla Re
gione siciliana. Un Governo che abbia, non dico u n a prospettiva, m a un m inim o di im pegno p e r una politica dei trasp o rti regionale e che quindi non può e non deve esim ersi dal- l’affrontare questi tem i, non come fatti sin
goli che possono capitare da un m om ento a ll’altro, m a come individuazione di u n a linea di fondo che deve essere affrontata, non credo che possa sfuggire, in u n a valutazione seria della politica regionale, ad uno sforzo concreto per la razionalizzazione alm eno deU’ente re gionale dei traspo rti, l’Ast. Noi non possiamo concepire che l’operatore economico privato, che solo l’operatore economico privato abbia titolo, abbia la possibilità e la capacità anche giuridica, non dico soltanto la capacità perso
nale, di ordinare le cose in m.odo da raziona
lizzare la sua organizzazione e di ren d erla più economica e che a ciò invece non possa giun
gere la pubblica am m inistrazione. E ’ in questo che troviam o spesso posizioni di mistificazione dei v a ri governi che si sono succeduti, i quali, se per un verso non hanno m ai rinnegato la ipotetica funzione degli enti pubblici, per altro verso poi non hanno m ai fatto uno sforzo a livello politico, se non quello dello interesse clientelare, per razionalizzare l’ente pubblico. E ’ assurdo che non si a rriv i ad una tem atica di questo genere; altrim enti l ’ente pubblico diventa p er i governi una serie di esem pi da p o rtare in senso negativo e poi da contestare. Se il Governo non cura l’ente pubblico, non lo protegge — e non nel senso del protezionism o privilegiato che per altro non c’è m ai stato — non lo affina, non lo razio
nalizza, non lo rende strum ento com petitivo anche nei rigu ardi della iniziativa privata, la funzione dell’ente pubblico diventa problem a
tica. Ora, nella sistem atica azione politica dei governi che si sono succeduti nella Regione siciliana, gli enti pubblici, quelli creati dalla Regione, sono stati regolarm ente logorati per volontà politica.
Io potrei qui richiam are un discorso che forse oggi, dallo stesso autore, potrebbe essere sm entito; il discorso di u n autorevole perso
naggio della Dem ocrazia cristiana che siede in q uest’A ula e che è stato anche Presidente della Regione, il quale a questo proposito fa ceva una raffigurazione v eram ente significa
tiva, quella di una Regione siciliana che m olto spesso crea enti pubblici e poi con la sua politica li distrugge. In effetti, si è verificato questo; la Regione h a creato l’ente pubblico e poi, invece di svilupparlo, irrobustirlo, ren derlo idoneo, lo ha reso rachitico. E questo tipo di evoluzione viene spesso additata ad esempio di un a politica di sperpero del denaro pubblico, senza aggiungere però che in questi