• Non ci sono risultati.

CATTUREDISQUALOBIANCO(CARCHARODON CARCHARIAS, LINNAEUS, 1758) NEL QUARNERO

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "CATTUREDISQUALOBIANCO(CARCHARODON CARCHARIAS, LINNAEUS, 1758) NEL QUARNERO"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

CATTURE DI SQUALO BIANCO (CARCHARODON CARCHARIAS, LINNAEUS, 1758) NEL QUARNERO 1872 – 19091

WILLIAM KLINGER CDU: 597.311.2 (262.4-17)(560)

Centro di ricerche storiche Saggio scientifico originale

Rovigno Novembre 2011

Riassunto: Si presentano i dati per le catture o segnalazioni di Carcharodon carcharias pervenute al r. Governo Marittimo di Fiume e del Litorale ungaro-croato dal 1872 al 1909, reperiti all’Archivio di Stato di Fiume. Per la disomogeneità del trattamento e della raccolta i dati sono stati divisi in due serie storiche 1872 – 1890 (33 catture, non certe) e 1890 – 1909 (22 catture certe). I dati per il secondo periodo sono molto più affidabili e dimostrano che nel periodo considerato furono catturati più squali bianchi nel Quarnero che in tutto l’Adriatico. Sembra che il Quarnero fosse l’area di massima concentrazione per la specie per tutto il Mediterraneo e studi ulteriori sono pertanto necessari.

Summary: Data on Great white shark, Carcharodon carcharias (Linnaeus, 1758) catches and sighting reports from the Kvarner Gulf (eastern Adriatic Sea) submitted to the Hungarian maritime authority in Fiume/Rijeka from 1872 to 1909 are presented for the first time. Because of lack of homogeneity data sets were divided into two periods collected from 1872 - 1890 and from 1890 to 1909. The data for the second period (23 specimens captured) are much more reliable. Apparently, from 1890 to 1909, more Great White Sharks were captured that in the Kvarner area gulf than in the whole Adriatic. Further studies are therefore needed.

Parole chiave: Grande Squalo Bianco, Carcharodon carcharias, Adriatico, Quarnero, Governo Marittimo di Fiume e del Litorale ungaro-croato (1870 - 1918), pesca del tonno.

Key words: Carcharodon carcharias - Great white shark - Adriatic – Historical Records (1870 - 1909), Tuna fishery, Hungarian maritime authority Fiume/Rijeka (1870 - 1918).

Premessa

Lo squalo bianco Carcharodon carcharias (Linnaeus, 1758) (Lamni- formes; Lamnidae) era una presenza costante nell’Adriatico nord-orienta-

1Ringrazio Alessandro de Maddalena, Presidente della Società Ittiologica Italiana e Curatore della Banca Dati Italiana Squalo Bianco nonché il personale dell’Archivio di Stato di Fiume e Marcelo Kova~i}, curatore del Museo di Storia Naturale di Fiume, per i dati e la documentazione messi a disposizione. Annalisa Plossi e Fulvio Varljen hanno rivisto le bozze e dato utili suggerimenti.

(2)

le2. Il numero di segnalazioni di squalo bianco nel golfo di Trieste e nell’area del Quarnero, indicano che con ogni probabilità, durante il diciannovesimo e la prima metà del ventesimo secolo, lo squalo bianco fosse molto più frequente in queste acque che in tutto il resto del Mediter- raneo3. Tale intensa frequentazione è da collegarsi con le numerose ton- nare attive nell’area. Come nel resto del Mediterraneo, i movimenti degli squali bianchi dipendevano strettamente da quelli dei tonni4. Il tonno rosso Thunnus thynnus (Linnaeus 1758), grande pesce pelagico apparte- nente alla famiglia Scombridae, non fu mai abbondante nelle acque dell’Adriatico occidentale; l’assenza storica di vere e proprie tonnare lungo le coste adriatiche dalla Puglia al Veneto ne è una prova. La conformazione della costa adriatica orientale, provvista di molte baie e bracci di mare profondi appare congeniale allo squalo bianco per la sua attività di caccia5.

Il naturalista zaratino Spiridione Brusina nel primo lavoro del 1888 sugli squali nell’Adriatico, riporta dati sulla presenza della specie Carcha- rodon carcharias ma diversi casi di catture della zona di Fiume e del Quarnero non gli erano noti6. Antonio Valle, segretario della Società austriaca di pesca e piscicoltura marina con sede a Trieste ottenne dalle

2Carcharodon carchariasderiva dal greco “kàrkharos” che significa “seghettato” e “odón” che significa “dente”. Appartiene alla famiglia dei Lamnidi squali dalla forma fortemente affusolata, dotati di un peduncolo caudale sottile, carene caudali, e una pinna caudale di forma lunata. Alessandro DE MADDALENA, Lo squalo bianco nel Mediterraneo, Roma, 2010, p. 22.

3Lovrenc LIPEJ, Alessandro DE MADDALENA, Alen SOLDO, Sharks of the Adriatic Sea, Capodistria, 2004, p. 144-145.

4I grossi tonni maturi dell’Atlantico orientale si avvicinano alle coste europee a maggio per raggiungere le diverse aree di riproduzione, situate nella parte occidentale, centrale e orientale del bacino. Essi si riproducono quando la temperatura raggiunge e supera 24°C. Non sorprende quindi che le segnalazioni di squali bianchi siano di gran lunga più frequenti nei mesi da Maggio a Settembre, né che le aree dove la specie è più abbondante coincidano con le suddette aree di maggiore abbondan- za di tonni rossi. DE MADDALENA, op. cit., p. 68 – 69. Sulla pesca del tonno tradizionale del Mediterraneo è molto utile l’opera di Francesco Carlo D’AMICO (duca d’Ossada S. Giorgio), Osservazioni pratiche intorno la pesca, corso e cammino de’ tonni in opposizione a quanto scrisse su tal soggetto l’avvocato Dr. Don Francesco Paola Avolio con delle istruzioni che riguardano detta pesca pel buon regolamento delle tonnare, con una relazione di tutte quelle di corso, e di ritorno di questo Regno e delli proprietari attuali, Messina, Presso la Società tipografica, 1816.

5DE MADDALENA, op. cit., p. 5-8.

6Spiridione BRUSINA, “Morski psi Sredozemnoga i Crljenog mora” [Squali del Mediterraneo e del Mar Nero] Glasnik hrvatskoga naravoslovnoga dru‘tva. [Bollettino della Società di storia naturale croata], Zagabria, 3 (1888), p. 167-230. Brusina all’epoca curatore della collezione di storia naturale del Museo Nazionale di Zagabria era stato allievo del veneziano Nardo presso il Museo di Storia Naturale di Vienna

(3)

autorità fiumane nel gennaio del 1893 i dati sulle catture di squali per il periodo 1872 – 1892 ma non li pubblicò. In ogni caso l’autorità marittima fiumana non gli fornì dati assai precisi poiché l’identificazione di molti esemplari per i quali fu pagato il premio spettante nel caso di cattura di un Carcharodon carchariasrisultava problematica.

Il presente lavoro si basa sulla documentazione inedita del fondo del Governo Marittimo per il Litorale Ungaro-Croato custodita presso l’Ar- chivio di Stato di Fiume. Il recente riordino del fondo ad opera di archivisti ungheresi e la pubblicazione dell’inventario analitico bilingue ungherese - croato ha aperto agli studiosi la possibilità di sfruttare questo fondo di primaria importanza7. I dati posteriori al 1890 sono di grande qualità e affidabilità e ci permettono di conoscere la descrizione dell’individuo, le circostanze e gli autori della cattura, nonché eventuali resti di prede rinvenuti e l’entità del danno denunciato dai pescatori o dai proprietari delle tonnare.

Il primo periodo (1872 - 1890)

Nel 1870 poiché né il Parlamento ungherese né la Dieta di Zagabria erano riuscite a trovare un accordo su Fiume, la città fu assegnata in via provvisoria all’amministrazione del Governo ungarico di Budapest. Il governatore, nominato dal primo ministro ungherese, sovrintendeva l’operato di tutti i pubblici uffici di Fiume, incluso il Governo marittimo, la suprema autorità marittima per Fiume e il Litorale ungaro-croato, sottoposto al Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio del Re- gno d’Ungheria8. Il regio ungarico Governo marittimo (Magyar Királyi Tengerészeti Hatóság) fu organizzato in conformità col Governo maritti- mo di Trieste (K. K. Seebehorde in Triest) che pertanto perse la sua qualifica di ufficio “centrale” anche se mantenne le sue competenze su gran parte della costa orientale adriatica, dalla foce dell’Isonzo fino alla baia di Cattaro.

7Inventar fonda Pomorska oblast za Ugarsko-hrvatsko primorje u Rijeci, 1870-1918 = Magyar Királyi Tengerészeti Hatóság iratai 1870-1918[Inventario del fondo Regio ungarico Governo maritti- mo], a cura di Sándor BÖSZE & Goran CRNKOVI], Archivio di Stato di Fiume, Fiume – Kaposvar, 2011.

8S. BÖSZE & G. CRNKOVI], op. cit., pp. 11 – 15.

(4)

In concomitanza col Governo Marittimo di Trieste (Notificazione N.

1165 del 1 aprile 1872) anche il Governo Marittimo di Fiume emise una

“Notificazione sul conferimento di premi per la presa di pesci Cani” (¹ 535 del 1 aprile 1872)9. La misura si applicava unicamente ad esemplari della specie Carcharodon rondeletti, all’epoca nome scientifico per lo squalo bianco Carcharodon carcharias10, detto in volgare “Cagnizza”, catturati nelle acque territoriali della monarchia austro – ungarica. I premi andava- no dai 20 fiorini per esemplari lunghi meno di un metro, salivano a 30 per esemplari lunghi da uno a quattro metri, per arrivare ai 100 fiorini asse- gnati per la cattura di esemplari di dimensioni maggiori di quattro metri.

Nel caso di avvistamento di uno squalo più lungo di 4 metri il governo poteva bandire una spedizione mirata alla sua cattura, aumentando il premio fino a 500 fiorini. Le autorità non avevano conoscenze assai precise sulla specie: si conferivano premi anche per esemplari di dimen- sioni inferiori al metro, mentre oggi sappiamo che alla nascita i piccoli di squalo bianco misurano almeno 1,20 m11.

Il pescatore (in genere il padrone degli attrezzi da pesca piuttosto che l’esecutore materiale della cattura) poteva riscuotere il premio dopo aver

9Dr‘avni arhiv Rijeka [Archivio di Stato di Fiume] (=DARI), 46 (JU-9) busta 39; classe VII. N.

4157 (catture squali 1872-1890), doc n. 3595 del 16.12. 1871 e doc n. 445 del 15. 2. 1872. D’ora in poi si citerà solo il n. di protocollo dell’atto amministrativo (fascicolo) di detto fondo. La serie catture squali 1872-1890 inizia con la documentazione che precedette a tali disposizioni governative che il governo marittimo di Fiume dovette concordare col governo della capitale Budapest.

10 Il nome fu coniato da MÜLLER e HENLE, autori del Systematische Beschreibung der Plagiostomen(1841) testo fondante della sistematica degli squali e razze. Johannes Peter MÜLLER (1801 - 1858) autore del Handbuch der Physiologie des Menschen (varie edizioni tra il 1833 e il 1840) testo fondamentale della fisiologia ottocentesca, si diede nella maturità allo studio dell’anatomia comparata dei vertebrati. Appassionato di biologia marina intraprese 19 spedizioni scientifiche o di studio nel Baltico, Mar del Nord, Mediterraneo e Adriatico. Müller scrisse la monografia sugli squali tra il 1839 e il 1841 assieme all’allievo Friedrich Gustav Jakob Henle (1809 - 1885), uno dei padri della moderna anatomia patologica, autore del testo fondamentale Handbuch der rationellen Pathologie (varie edizioni 1846-1853).

11Il grande squalo bianco è il più potente pesce predatore del pianeta. Può oltrepassare i sette metri di lunghezza. È un superpredatore cosmopolita specializzato nella cattura dei mammiferi marini che predilige per il loro maggiore valore calorico. Negli oceani si avvicina alla riva in prossimità delle colonie di pinnipedi. Nel Mediterraneo la specie preda soprattutto delfini e tonni. L’unico pinnipede del Mediterraneo la foca monaca (Monachus monachus) essendo estremamente rara non costituisce una fonte di alimentazione importante. Ad ogni modo nello stomaco di uno Squalo bianco catturato in Francia nel 1956 tra i calanchi di Niolon e Figuerolles, oltre ai resti di diversi delfini e tonni, venne trovato un piccolo di foca monaca. A. DE MADDALENA, op. cit., p. 76. L’animale cresce per 25 cm all’anno e raggiunge la maturità a 10 anni circa (i maschi alla maturità sono lunghi 4 m e le femmine 5 m). La riproduzione è ovovivipara, in genere nascono dai 2 ai 14 forse fino a 17 piccoli che alla nascita sono lunghi dai 120 ai 151 cm. L. LIPEJ, A. DE MADDALENA, A. SOLDO, op. cit., p. 142.

(5)

presentato lo squalo al più vicino ufficio portuale sanitario per la sua identificazione e il taglio in linea retta longitudinale al ventre del pesce.

Tale misura era intesa a verificare che nel ventre dell’animale non ci fossero resti umani. Scopo dell’azione governativa era quindi la distruzio- ne dello squalo “divoratore di uomini” piuttosto che la semplice elimina-

Foto 1 – Notificazione N. 535 del 1 aprile 1872

(6)

zione di un animale nocivo per la pesca, come avveniva per i delfini e le foche monache12. A differenza di animali come il lupo e l’orso, che veni- vano perseguitati in quanto nocivi per le attività di caccia e pastorizia, lo squalo bianco era l’unico animale al quale veniva riconosciuto lo status di pericolo pubblico in quanto predatore della specie umana. Il “mostro marino” come spesso veniva chiamato, doveva rappresentare il terrore dei marinai e pescatori. I pescatori delle tonnare di Buccarizza (le persone che più di frequente incontravano l’animale) lo chiamavano il “giovinetto”13. A questo antropomorfismo fa da contraltare il nome di «uomo di mare» o

«vecchio di mare» usato per la foca monaca14. Nel periodo considerato nel Quarnero non si registrarono attacchi diretti all’uomo da parte di esem- plari di questa specie: fu solo con lo sviluppo del turismo balneare che si verificarono i primi casi di attacchi all’uomo15.

La prima cattura avvenuta dopo la pubblicazione della Notificazione N. 535 si verificò il 16 aprile 1872 (fasc. n. 1320/1872)16, quando Stanislao Malich catturava nelle reti della tonnara di Preluca un esemplare lungo

12Le tonnare e i pescherecci avevano di norma anche armi da fuoco in dotazione per l’elimina- zione di tali animali allora considerati “nocivi”. Sull’atteggiamento dei pescatori nei confronti dei delfini è eloquente la richiesta di un’arma da fuoco da parte del pescatore Giovanni Valjato per poter tirare a detti “mostri”: “Essendo tanto nel Golfo di Fiume quanto nel Quarnerolo una moltitudine di pesce Delfino i quali producono danni enormi alle reti tirate a strascico, sia con le barche a vela che a motore, di modo che non è possibile esercitare la pesca, e siccome le barche a motore austriache sono tutte provviste con fucile sistema Manlicher fornitegli da quell’i.r. Governo marittimo per sparare contro il detto pesce, ed il cui risultato si è mostrato buonissimo”. Portoré li 24 gennaio 1913; DARI 46 (JU-9) busta 713; classe XII (pesca): (779/1913).

13Quando il pescecane entrava nella baia gli addetti alle tonnare di guardia esclamavano: “è arrivato il giovinetto!”. Cfr. Antun RU@I] BARBI], Bakara~ke tunere [Le tonnare di Buccarizza],

^akavski Sabor, Gimino, 2004. p. 141.

14 Cfr. il mio “Note sulla presenza storica della Foca monaca nell’Adriatico”, La Ricerca, Bollettino del Centro di ricerche storiche – Rovigno, 2010, n. 57, 6-10. L’uso di non chiamare per nome l’animale cacciato (p. es. la foca) o temuto (come lo squalo) è presente in molte popolazioni. Così del resto il nome dell’orso bruno Medved nelle lingue slave che significa semplicemente “colui che conosce il miele“.

15In particolare nell’estate del 1934 gli squali terrorizzavano le coste del Quarnero: il 21 agosto Agnes Novak subì un attacco letale a Susak; il 30 agosto Zorica Princ fu vittima di un attacco a Fiume.

Il 2 settembre un esemplare di oltre 7 metri venne catturato in una tonnara a Portoré ma non si trovarono resti umani. Pochi giorni dopo, il 7 settembre, venne catturato un esemplare di oltre 5-6 metri venne catturato in una tonnara a Moschiena. A. DE MADDALENA & W. HEIM, Mediterra- nean Great White Sharks: A Comprehensive Study Including All Recorded Sightings, McFarland, Jeffer- son, 2012. Altri attacchi si verificarono negli anni ‘50 e ‘60 (Abbazia 1961 e Ika 1971) e le spiagge del Quarnero furono tra le prime al mondo ad essere dotate di reti di protezione antisqualo.

16Per motivi di spazio si riportano solo gli estremi del documento in quanto tutti provengono da detto fondo archivistico: (JU-9) busta 39; classe VII. N. 4157 (catture squali 1872-1890).

(7)

metri 4,9017. Il Malich volle portare lo squalo intatto a Fiume, prob- abilmente per venderlo e fu lì che il giorno successivo presso l’Ufficio Centrale di Porto e Sanità all’animale fu praticato il taglio come prescritto dalle disposizioni governative. Il fatto fu causa di un incidente in quanto l’operazione avrebbe dovuto essere effettuata dalla Deputazione portuale e sanitaria in Volosca, responsabile per il litorale di Preluca. Il Governo Marittimo di Trieste pretese spiegazioni e probabilmente al Malich il premio di 100 fiorini non venne versato. Nel settore di competenza del Governo Marittimo di Fiume la prima cattura si verificò il 5 agosto 1872 (2231/1872) quando nella tonnara Serschizza (Sr{}ica) presso Kostrena, Karlo Ivancich catturava uno squalo lungo metri 2,67 per il quale gli fu riconosciuto un premio di 30 fiorini. La deposizione che egli diede alla regia deputazione di porto e sanità marittima in Portoré è una testimo- nianza preziosa sulle modalità di cattura degli squali nelle tonnare del Quarnero:

Questa mattina alle ore 8 il mio pescatore Francesco Lovrich era di guardia per la pesca del Tonno quando avvistò un enorme pesce che entrava forse in cerca di preda, nella sottostante tonnara e dalle sue forme conobbe essere egli il temuto Pesce Cane quindi gridò tosto alli suoi compagni di tirare l’alzana e chiudere sollecitamente la rette, e così fu fatto, e quando il pesce venne alle strette allora cominciò ad infuriarsi lacerando in alcune parti la rette stessa, ma pronti li pescatori gli avvilupparono la coda con forti e grossi cordaggi i quali vennero assicu- rati in terra, e così a poco a poco fiaccarono la voracità del mostro marino e con stento lo gettarono poi alla spiaggia18.

Parti della dentatura venivano inviate a Fiume per eventuali verifiche sulla specie dell’esemplare catturato. L’esemplare preso effettivamente dava adito a qualche dubbio:

Nel luogo ove giace il preso pesce Cane ebbe a dichiararsi dopo preziosa attenta disamina che il detto pesce corrisponde in tutto alla specie del Carcharodon rondoletti, soltanto trovò che i suoi denti sono un po’ più stretti ed allungati nel davanti sua bocca mentre quelli di dietro sono come di consueto triangolari seghettati in piccola proporzione; per il che

17Si tratta dell’esemplare di Carcharodon rondoletti catturato a Preluca il giorno prima 16 aprile 1872 e misurante 490 cm, menzionato dal Brusina (1888).

18Ufficio di Porto di Portoré, 5 agosto 1872: (2231/1872).

(8)

questo uffizio opina, che stante questa piccola osservazione, e quasi di nessuna entità verrebbe ciò non pertanto graziato il possessore di detto pesce Cane pericolosissimo per la sua fiera natura, della stabilita mancia di fiorini 3019.

Il 22 settembre 1872 Luca Katnich (2778/1872) cattura un esemplare di Carcharodon rondoletti lungo m. 2,30 nella tonnara di S. Giorgio presso Segna, per il quale gli viene riconosciuto un premio di 30 fiorini20. Pochi giorni dopo il 27 settembre 1872 Matteo Matteicich (2822/1872) cattura uno squalo lungo m. 1,85 nella tonnara di Lukovo21presso Segna:

Il giorno 27 corrente venne un pesce Cane nella tonnara situata in Lukovo il quale fu tirato da me e dai miei compagni a terra, facendone un danno stracciando la rete circa 5 passi e risaputo che l’Eccelso Regio Governo offre dei premi a coloro che portano un simile pesce, decisi di portarlo a Segna onde possa essere verificato”. Deposizione di Mattei- cich presso l’Ufficio di porto e sanità marittima22.

Di lì a breve, il 6 ottobre 1872, un grosso esemplare in putrefazione lungo 4,19 m viene recuperato nella “contro tonnara foranea” (Preteg)23di Buccarizza (Kavrnjak) (2896/1872). Interrogato, Carlo Stipanich espose le modalità dell’insolito rinvenimento:

Il mattino del 29 settembre il pescatore di guardia alla seconda tonnara di Buccarizza avvistò un enorme pesce Cane che entrava nella detta rete quindi dato il segnale per chiudere la medesima al quando il pesce si vide alle strette adoperò tutta la sua forza, per la quale lacerando in più parti la benché abbastanza forte e grossa rete facendosi un varco nella medesima fuggì come un fulmine nella direzione della mia controtonna-

19Regio ufficio centrale di porto e sanità marittima, Fiume 6 agosto 1872: (2231/1872).

20“Oggi verso le ore 6 a.m. ho preso io sottoscritto a S. Giorgio un pesce cane il quale venuto nella rete della tonnara già tirato da me e i miei compagni in terra stracciandone circa 3 passi della rete”, deposizione di Katnich presso l’Ufficio di porto e sanità marittima, Segna 22 settembre 1872:

(2778/1872).

21La tonnara di Lukovo situata 15 km a sud di Segna, esisteva da molto tempo essendo stata menzionata nel 1835 e 1834 negli atti emessi dal Consiglio luogotenenziale di Trieste per i Confini Militari; Smiljova~a, Lukovo oto~ko, richiesta per l’attivazione di una nuova tonnara da parte di Josip e Bono Skomer‘a, 27 marzo 1913; DARI 46 (JU-9) busta 713; classe XII (pesca): (2536/1913).

22Ufficio di porto e sanità marittima, Segna 28 settembre 1872: (2822/1872).

23Il “Preteg” (in italiano “Bordonaro”) era la grande rete con la quale veniva chiusa la tonnara impedendo ai pesci di uscire. Esso stava sommerso e all’arrivo dei tonni veniva trainato e messo in tensione da una barca apposita. In A. RU@I] BARBI], op. cit., p. 54- 57.

(9)

ra foranea (Preteg) e più non si vide nulla quando questa mattina il mio pescatore di guardia vide con giubili entrare nel predetto Preteg una grande frotta di pesce Tonno per ciò dato l’allarme per chiudere il medesimo quando a grande stupore e meraviglia delli pescatori la suddetta contro tonnara in verun modo potersi chiudere, chiamata gente di rinforzo, tutto fu inutile e così disillusi e dispiacenti vedemmo sortire il detto tonno fuori dal nominato Preteg. Andati quindi a control- lare la ragione di siffatta non mai succeduta resistenza abbiamo osser- vato essere nella più volte menzionata contra rete avviluppato ed ingar- bugliato un enorme pesce Cane che sicuramente sarà quello fuggito dalla seconda tonnara di Buccarizza, allora con grande stento e fatica lo abbiamo tirato a terra e come sopra esposi essendo il medesimo già in putrefazione perciò deve sempre più ritenersi essere il medesimo pesce scappato dalla vicina tonnara24.

Il pesce venne esaminato nel luogo della cattura “in quanto essendo il pescecane in già inoltrata putrefazione per riguardi d’igiene pubblica venne fatto gettare in alto mare”. Nel ventre dell’animale lungo metri 4,19 si rinvennero “un pezzo di capra, un pesce Tonno di circa kg 15 e rimasugli di rette frantumata”. Allo Stipanich non venne riconosciuto il premio spettante di 100 f. “dappoiché scopo del disposto colla governativa notifi- cazione è quello di procurare la distruzione dei pesci cani, mentre nel caso concreto il pesce cane si trovava già distrutto al momento della sua presa”.

Ciononostante il Governo Marittimo di Fiume gli assegnò “in via del tutto eccezionale” 30 f. “a titolo di risarcimento del danno cagionato dal cada- vere del pesce alla tonnara”25.

Siccome si era più volte verificato il caso che pescicani fatti esaminare da persona competente risultavano non appartenenti alla specie Carcha- rodon rondolettii(Müller & Henle) detto in vulgo “cagnizza” contemplata dalla notificazione, il 3 ottobre 1872 il Governo Marittimo disponeva con circolare N. 9449 (2936/1872) di far pervenire a proprie spese a mezzo del rispettivo ufficio portuale sanitario almeno una parte della dentatura nonché la pinna caudale del pesce predato per potere essere esaminati da esperti.

24Deposizione di Stipanich al Regio ufficio di porto di Portoré, 5 ottobre 1872: (2896/1872).

25Fiume, Governo Marittimo, 23 ottobre 1872: (2896/1872).

(10)

Il 12 maggio 1873 Vincenzo Matteicich (1644/1873) catturava uno squalo lungo 3 metri nella tonnara di Lukovo presso Segna26. La stazione

Foto 2 – Circolare N. 9449, obbligo di perizia da parte dell’autorità centrale, Trieste 3 ottobre 1872

26“Stamane verso le ore 6 a Lucovo Ottocsano presi nella rette della tonnara un pesce cane il quale tirandolo in terra mi fece un danno stracciandomi la rete per circa 6 o 7 passi”; deposizione di

Riferimenti

Documenti correlati

AVVISO DI INDAGINE DI MERCATO PER L’AFFIDAMENTO DELLA FORNITURA ED INSTALLAZIONE DI ATTREZZATURA DA CUCINA PER LA MENSA DELLA STAZIONE ZOOLOGICA A. DOHRN UBICATA PRESSO LA CASINA DEL

• il verbale del RUP del 08-06-2020 di verifica della documentazione amministrativa (allegato alla presente Determina per farne parte integrale e sostanziale), in cui

Si comunica che il giorno 14-07-2020, alle ore 14:00, nei locali della Stazione Zoologica Anton Dohrn, in Villa Comunale Napoli, la Commissione giudicatrice procederà

[r]

OGGETTO: proroga dei termini per la presentazione delle offerte relative alla gara telematica tramite sistema MePA con procedura negoziata sottosoglIa per l’affidamento del

OGGETTO: gara telematica tramite sistema MePA con procedura negoziata senza bando per l’affidamento del servizio di sorveglianza sanitaria, di cui all’art.. Colombo (ex

la nota del RUP del 11.03.2020, allegata alla presente, nella quale si evidenzia che la Commissione, all’esito della verifica dei documenti contenuti nella busta virtuale

a) il fine che il contratto intende perseguire è quello di acquisire la fornitura e posa in opera dell’impianto di climatizzazione, dell’impianto elettrico e del cablaggio