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L inflazione è destinata a durare?

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Academic year: 2022

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L’inflazione è

destinata a durare?

Nel 2021 i prezzi dei beni e dei servizi hanno registrato il maggiore incremento mai segnato in un solo anno dal 2008, suscitando preoccupazione per i potenziali impatti sulla spesa al consumo, i tassi d’interesse e i margini aziendali. Nel nostro scenario di riferimento ci attendiamo un calo dell’inflazione rispetto agli attuali livelli nel corso del 2022, che ridurrà le pressioni su consumatori, tassi d’interesse e aziende e darà sostegno ai mercati azionari.

Verranno ripristinati gli equilibri tra domanda e offerta

Il picco registrato quest’anno dall’inflazione è a nostro avviso ascrivibile all’impennata senza precedenti della domanda di beni che l’offerta non è riuscita a soddisfare, quadro aggravato dai rallentamenti alle forniture causati dalla pandemia. Questa situazione ha prodotto ritardi alle consegne, l’esaurimento delle scorte e aumenti dei prezzi di alcuni beni. Ma, anche se l’inflazione si è rivelata più generaliz- zata e duratura del previsto, i prezzi di alcuni dei beni e servizi più colpiti dall’aumento della domanda, come quelli delle auto usate e dell’abbigliamento, hanno iniziato a normaliz-

Figura 1

Ci aspettiamo un calo dell’inflazione nel 2022

IPC statunitense, % a/a, e previsioni UBS

1T19 4T19 3T20 2T21 1T22S 4T22S 3T23S

Fonte: UBS, dati a novembre 2021 0

1 2 3 4 5 6 7

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Figura 2

Il caro energia dovrebbe moderarsi

Prezzi del greggio, var. a/a in %, e previsioni CIO

2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022

Fonte: Bloomberg, UBS, dati a settembre 2021 Greggio Brent, dati passati Proiezioni –80

–40 0 40 80 120 160 200

zarsi. Con lo spostamento della domanda dai prodotti manifatturieri ai servizi, crediamo che domanda e offerta troveranno un nuovo equi- librio.

Ci aspettiamo una stabilizzazione dei prezzi dell’energia

Anche i prezzi dell’energia dovrebbero stabi- lizzarsi, benché su livelli leggermente più alti rispetto a quelli attuali, con l’entrata in produ- zione di nuova capacità in alcune importanti regioni. Dovrebbero quindi allentarsi sia le pressioni al rialzo sull’inflazione che quelle al ribasso sulla crescita economica. Questa previ- sione è esposta a rischi come un inverno più rigido del solito nell’emisfero settentrionale, che potrebbe portare all’esaurimento delle scorte, e le politiche per il clima, che devono calibrare attentamente l’aumento della domanda di energia e i progressi verso gli obiettivi di neutralità climatica.

Il calo degli attriti sul mercato del lavoro dovrebbe ridurre le pressioni salariali Con la riapertura delle economie, numerose imprese hanno faticato a trovare lavoratori da assumere. Più di 30 milioni di persone hanno lasciato il loro impiego negli Stati Uniti nei 12 mesi ad agosto e nel momento in cui scri- viamo la forza lavoro americana si è ridotta di circa 5 milioni di lavoratori rispetto ai livelli pre-pandemia. Questa dinamica ha portato le offerte di lavoro su livelli record e ha spinto al rialzo gli aumenti salariali. In prospettiva ci aspettiamo il ritorno di un maggior numero di lavoratori nella forza lavoro e una normalizza- zione dei tassi di dimissione, che contribui- ranno ad allentare le tensioni sul mercato del lavoro e a stabilizzare la crescita degli stipendi.

degli investitori intervistati si aspetta un’acce- lerazione dell’inflazione nei prossimi 12 mesi e il 38% rafforza l’esposizione azionaria per questo motivo.

Fonte: sondaggio UBS sul clima d’investimento 3T21

49 %

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Radar dei rischi

E se l’inflazione durasse più del previsto?

Ci aspettiamo che l’inflazione diminuisca nel corso del 2022, ma potrebbe anche rimanere ostinatamente elevata per un periodo più lungo, per diversi motivi. Ad esempio, se un inverno particolarmente rigido facesse esau- rire le scorte di materie prime mantenendo alti i prezzi; se le normative ambientali portassero a un aumento delle tasse sull’inquinamento;

o se i mercati del lavoro non si riprendessero come prevediamo. Oppure la soluzione dei problemi causati dalla pandemia potrebbe semplicemente richiedere tempi più lunghi.

Questo scenario comporta diversi rischi per i mercati. Primo, un aumento sostenuto dei prezzi potrebbe iniziare a pesare sulla domanda al consumo. Secondo, le banche centrali potrebbero interpretare in modo errato i segnali provenienti dai dati e operare rialzi dei tassi prematuri, eccessivi o troppo rapidi. Terzo, una serie di shock transitori non

accompagnata da un intervento delle autorità monetarie potrebbe disancorare le aspettative d’inflazione di consumatori e imprese, inne- scando una spirale inflazionistica che si auto- alimenta e costringendo le banche centrali a operare una stretta aggressiva per riacquistare credibilità.

Tra le idee d’investimento in grado di benefi- ciare di un’inflazione persistente figurano le azioni di società con potere di determinazione dei prezzi, i titoli dell’energia, le materie prime e le infrastrutture. I timori d’inflazione pos- sono anche far aumentare la correlazione tra azioni e obbligazioni e in questo contesto gli hedge fund possono contribuire a diversificare i portafogli. L’oro ha dimostrato il suo valore come elemento di diversificazione del portafo- glio, ma ha una correlazione debole con l’in- flazione.

Che cosa comportano le nostre previsioni d’inflazione per gli investitori?

Ci aspettiamo che i tassi d’inflazione segnino un calo dal 6,5% a/a a fine 2021 all’1,8% a fine 2022 negli Stati Uniti e dal 4,1% all’1,2%

nell’eurozona, mentre prevediamo un mode- sto aumento dall’1,5% al 2,3% in Cina. Que- sto andamento dovrebbe sostenere i mercati azionari, in quanto riduce i rischi per i margini aziendali e fa diminuire le probabilità di un

rapido rialzo dei tassi d’interesse. Se le nostre previsioni si dimostreranno corrette, gli stru- menti esposti alla ripresa mondiale, tra cui le azioni di eurozona e Giappone e le mid cap statunitensi, continueranno probabilmente a registrare buone performance. Anche i titoli legati alle materie prime e all’energia appa- iono interessanti, in quanto dovrebbero bene- ficiare sia di una crescita robusta che di un’in- flazione costantemente elevata.

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A breve termine l’inflazione può creare volati- lità per i portafogli, poiché influenza le aspet- tative circa la crescita economica e l’anda- mento dei tassi d’interesse. A più lungo termine l’inflazione erode il valore reale del denaro, riducendo la quantità di beni e servizi che è possibile acquistare con un dato importo.

L’inflazione diventa particolarmente proble- matica quando i tassi d’interesse sono inferiori al tasso di crescita dei prezzi. Dal 2008 ad oggi la liquidità ha perso il 17% del suo potere di acquisto in USD, il 18% in GBP, il 13% in EUR e l’1% in CHF.

Per mitigare il rischio di erosione del patrimo- nio nel lungo periodo, gli investitori hanno a disposizione diverse opzioni: 1) investire in strumenti e portafogli con rendimenti reali attesi positivi; 2) puntare su società con un più alto potere di determinazione dei prezzi;

3) includere azioni di produttori di materie prime o strategie basate su commodity a gestione attiva con un’asset allocation alta-

mente diversificata; e 4) dotarsi di diversifica- zione valutaria, dato che storicamente i tassi d’inflazione molto elevati tendono a essere un fenomeno locale.

L’approccio UBS Wealth Way aiuta gli investi- tori a prepararsi per l’inflazione organizzando la loro vita finanziaria in base a tre strategie con obiettivi ben definiti: Liquidità, per soddi- sfare le esigenze a breve termine; Longevità, per coprire le esigenze a lungo termine; e Lascito, per le esigenze che vanno oltre le proprie.

Questo approccio consente di valutare il potenziale impatto di diverse ipotesi d’infla- zione sulla capacità di finanziare i propri obiettivi di spesa a lungo termine e modificare di conseguenza gli obiettivi come la data di pensionamento prevista o i piani di spesa.

> Per saperne di più, legga il nostro rapporto

«Inflation rates and planning: The ’retire- ment smile’.»

UBS Wealth Way

Perché l’inflazione è importante e come prepararsi al caro-prezzi?

UBS Wealth Way è un approccio incentrato sulle strategie Liquidità. Longevità. Lascito. che UBS Switzerland AG, UBS SA e UBS Financial Services Inc. e i nostri consulenti possono attuare per aiutare i clienti a definire appieno le proprie esigenze di gestione patrimoniale e a realizzare i propri obiettivi nell’arco di diversi orizzonti temporali.

Questo approccio non garantisce in alcun modo che vengano raggiunti determinati risultati patrimoniali o finan- ziari. Tutti gli investimenti comportano rischi di perdita, compreso il rischio di perdere l’intero capitale investito.

Gli orizzonti temporali possono variare. Le strategie sono soggette agli obiettivi personali e finanziari e all’adegua- tezza dei singoli clienti.

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Quali saranno i motori della

crescita nel 2022?

Ci aspettiamo andamenti diversi per le due metà del 2022, con una crescita dell’economia mondiale ampiamente superiore al tendenziale nell’1S, seguita da una normalizzazione nel 2S con la conclusione del processo di riapertura. A nostro avviso l’attuale forte slancio darà impulso ai settori ciclici del mercato azionario, mentre la dinamica più contenuta del secondo semestre giocherà a favore della sanità, che presenta un profilo difensivo.

Figura 3

Ci aspettiamo andamenti diversi per le due metà del 2022

PIL reale, var. % t/t, per i mercati sviluppati ed emergenti

Fonte: Haver, CEIC, statistiche nazionali, UBS, dati a novembre 2021

Mercati sviluppati Mercati emergenti Mondo

3T21S 4T21S 1T22S 2T22S 3T22S 4T22S 1T23S 2T23S 3T23S 4T23S –2

0 2 4 6 8 10 12

61 %

degli investitori intervi- stati è ottimista circa le prospettive dell’econo- mia mondiale nei pros- simi 12 mesi.

Fonte: sondaggio UBS sul clima d’investimento 3T21

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Un anno a due velocità

Nella prima metà del 2022 la crescita mon- diale dovrebbe continuare a essere trainata dalla riapertura dell’attività, dall’impiego dei risparmi in eccesso e dalla ricostituzione delle scorte. Ma i tassi di crescita dovrebbero nor- malizzarsi nei sei mesi successivi, quando i consumatori avranno speso buona parte dei risparmi accumulati, le banche centrali avranno ridotto il quantitative easing e il pro- cesso di riapertura sarà sostanzialmente termi- nato. Ci aspettiamo una crescita del PIL mon- diale del 4,7% a/a nel 2022, in calo dal 6%

del 2021, con un rallentamento dell’espan- sione media t/t dal 4,9% nell’1S al 3,5%

nel 2S.

Dai mercati sviluppati a quelli emergenti Anche a livello geografico si registreranno due velocità, poiché nell’1S i Paesi sviluppati dovrebbero segnare una performance più robusta del consueto rispetto a quelli emer- genti, che invece vanno incontro a una sovra-

Figura 4

Spostamento dai beni…

Spesa reale per beni durevoli negli Stati Uniti, in dollari a valori concatenati con base 2012, tasso annuale dest.

Fonte: Bloomberg, UBS, dati a ottobre 2021 2500

2300 2100 1900 1700 1500

13002018 2019 2020 2021

Figura 5

…ai servizi

Numero giornaliero di passeggeri aerei negli Stati Uniti della TSA rispetto al 2019, in %, media mobile a 7 giorni

2019 2020 2021

Fonte: Bloomberg, TSA, UBS, dati a ottobre 2021 0

–120 –100 –80 –60 –40 –20

performance su base relativa nel 2S. Nel com- plesso prevediamo una crescita del PIL del 4,8% per l’eurozona e del 4,2% per gli Stati Uniti contro il 5,7% per l’Asia (Giappone escluso), compreso il 5,4% previsto per la Cina.

Dai beni ai servizi

Il 2021 è stato caratterizzato da una crescita economica molto elevata, ma anche da un andamento inconsueto della spesa al con- sumo, particolarmente sbilanciata a favore dei beni. Nel 2022 i consumatori riscopriranno i viaggi e l’intrattenimento e ci aspettiamo che la spesa per servizi registri un recupero rispetto agli acquisti di beni. Nel complesso i tassi di crescita della spesa al consumo dovrebbero rallentare con il progressivo impiego dei risparmi accumulati, mentre ci aspettiamo che la spesa per investimenti dia un contributo più importante alla crescita nel 2022.

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Radar dei rischi

Quali sono i fattori di rischio per la crescita?

– I continui rallentamenti alle catene di forni- tura, le elevate quotazioni dell’energia e l’aumento del costo del lavoro fanno salire i prezzi al consumo, determinando un calo della domanda.

– Le principali banche centrali hanno una rea- zione eccessiva all’elevata inflazione e ope- rano rialzi dei tassi prematuri, eccessivi o troppo rapidi.

– Il giro di vite normativo delle autorità cinesi finisce per innescare una pesante contra- zione del mercato immobiliare, portando a una crescita economica decisamente infe- riore per la Cina e i suoi principali partner commerciali.

– Il COVID-19 registra una recrudescenza a causa di nuove varianti del virus o di un calo

dell’efficacia dei vaccini e vengono reintro- dotte restrizioni all’attività economica.

– Si riaccendono le tensioni tra Stati Uniti e Cina, che danneggiano il commercio glo- bale, o in relazione al programma nucleare dell’Iran, che influenzano le forniture e i prezzi del petrolio.

Tra le idee d’investimento che potrebbero sovraperformare in un contesto di rallenta- mento della crescita figurano le azioni difen- sive come quelle della sanità, le obbligazioni con duration lunga e il dollaro statunitense.

Anche le soluzioni strutturate possono appor- tare una certa protezione contro i ribassi.

Che cosa comportano le nostre previsioni di crescita per gli investitori?

Alla luce della dinamica di crescita attesa per il 2022, consigliamo di cominciare l’anno pun- tando sui settori ciclici e sui mercati sviluppati.

In questo contesto preferiamo eurozona, Giappone e mid cap statunitensi, nonché i titoli esposti alle riaperture negli Stati Uniti, in Europa e in Asia.

Tuttavia, i fattori che sostengono queste posi- zioni dovrebbero venire meno con il rallenta-

mento del ritmo della ripresa nel corso dell’anno. Consigliamo quindi di bilanciare l’esposizione ciclica investendo nella sanità, un settore difensivo che apprezziamo, e pun- tando sulle società più esposte alla spesa per investimenti e alla spesa pubblica. In vista di un rafforzamento della crescita degli utili e dell’economia, la recente debolezza dei mer- cati emergenti può anche essere interpretata come un’opportunità per costruire posizioni strategiche di lungo periodo.

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Quali politiche

economiche verranno portate avanti?

Secondo le nostre attese, la Fed porrà fine al quantitative easing nell’1S, la BCE ridurrà ulteriormente il suo programma di acquisto di obbligazioni e la Bank of England, la Bank of Canada e la Reserve Bank of New Zealand alzeranno i tassi d’interesse. Ma, in vista di un probabile calo dell’inflazione e della cre- scita entro metà anno, le banche centrali agi- ranno con cautela per evitare una stretta eccessiva. Nel nostro scenario di riferimento l’inasprimento monetario non dovrebbe impedire ai mercati azionari di registrare ren- dimenti positivi.

Figura 6

Ci aspettiamo che la Fed riduca gli acquisti di strumenti ma mantenga un orientamento espansivo

Bilancio della Fed in % al PIL e previsioni UBS

1T15 1T16 1T17 1T18 1T19 1T20 1T21 1T22S 1T23S Fonte: UBS, dati a novembre 2021

40 35 30 25 20 15

Rischi legati alle decisioni delle autorità Uno dei rischi principali per gli investitori e l’economia mondiale nel 2022 è rappresentato da un eventuale errore di politica economica.

In ultima analisi ci aspettiamo che la crescita e l’inflazione si normalizzino nella seconda metà dell’anno, ma l’incertezza circa i tempi, il ritmo e la sequenza di questo processo espone gli investitori e le banche centrali al rischio di una reazione eccessiva o troppo blanda.

Moderato inasprimento

Nel nostro scenario di riferimento ci aspet- tiamo che la Fed ponga fine agli acquisti men- sili di obbligazioni entro metà anno, ma è pro- babile che l’istituto preferisca mantenere un orientamento più espansivo in presenza di segnali economici contraddittori. Se l’infla- zione diminuisse in linea con le nostre attese, i tassi statunitensi potrebbero rimanere inva- riati fino al 2023, mentre la BCE e la Bank of Japan non li ritoccheranno per un periodo

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Figura 7

Ci aspettiamo un moderato aumento dei rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2%

entro dicembre 2022

Rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni di diversi Paesi, in %

2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 2021

Fonte: Bloomberg, UBS, dati a novembre 2021 –2

–1 0 1 2 3 4 5 6

Giappone Stati Uniti Svizzera

Germania Regno Unito

ancora più lungo. Per il 2022 ci aspettiamo una leggera stretta monetaria da parte di Bank of England, Bank of Canada e Reserve Bank of New Zealand.

La politica fiscale passerà in secondo piano

Crediamo che la politica fiscale svolgerà un ruolo meno importante nel 2022. Il deficit di bilancio globale dovrebbe diminuire al 5% del PIL, dal 7,6% del 2021, mantenendosi però sopra il 3,4% del 2019. Il piano infrastruttu- rale degli Stati Uniti per 1000 miliardi di dollari è di entità inferiore alle attese, ma la politica fiscale dovrebbe dare maggiore sostegno nell’eurozona e in Giappone. Il deficit di bilan- cio della Germania potrebbe salire con il nuovo governo; è probabile che la quota più consi- stente di stanziamenti del Recovery fund euro- peo venga erogata nel 2022-23; e il nuovo governo giapponese potrebbe lanciare un piano di spesa pubblica pari al 4-5% del PIL.

Che cosa comportano le nostre previsioni di politica economica per gli investitori?

Obbligazioni. La robusta crescita a breve termine potrebbe innescare un inaspri- mento monetario e un aumento dei rendimenti lungo tutta la curva. La curva dovrebbe appiattirsi, con i tassi a breve che saliranno più di quelli a lunga, poiché i ren- dimenti a lungo termine si avvicineranno al livello di equilibrio e vanno quindi incontro a un rallentamento. Le proiezioni della Fed collocano il tasso di equilibrio a lungo ter- mine al 2,5%. Ci aspettiamo che i rendi- menti decennali salgano al 2% entro fine 2022.

Azioni. Privilegiamo i mercati azionari che hanno maggiori probabilità di rimanere esposti più a lungo a una politica monetaria accomodante e che presentano lo scarto più ampio tra i rendimenti azionari e obbli- gazionari, ovvero eurozona e Giappone.

I titoli finanziari globali dovrebbero benefi- ciare di un modesto aumento dei rendi- menti dei titoli di Stato, mentre la stretta monetaria tende a favorire le azioni value rispetto a quelle growth e a danneggiare i titoli con caratteristiche obbligazionarie come i beni di consumo primari, uno dei nostri settori meno preferiti.

Valute. In un contesto di politiche moneta- rie divergenti, le valute dei «falchi» – dol- laro statunitense (USD), sterlina britannica (GBP), dollaro canadese (CAD), corona norvegese (NOK) e dollaro neozelandese (NZD) – dovrebbero apprezzarsi rispetto a quelle delle «colombe» – euro (EUR), franco svizzero (CHF), yen giapponese (JPY) e corona svedese (SEK).

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degli investitori intervistati in tutto il mondo, e ben il 47% negli Stati Uniti, si aspetta un rialzo dei tassi entro l’anno prossimo.

Fonte: sondaggio UBS sul clima d’investimento 3T21

36 %

Radar dei rischi

Il peggio è passato per la Cina?

Il cambiamento di priorità delle autorità cinesi in materia regolamentare ha colto di sorpresa i mercati nel 2021 e ha innescato un ribasso dell’indice azionario del 30% da gennaio a ottobre.

A nostro avviso la crescita economica proce- derà a ritmo contenuto fino all’1T22. Tuttavia, molti fattori negativi sono ormai scontati dalle quotazioni, le intenzioni del governo in ambito normativo dovrebbero presto farsi chiare e, in un anno a due velocità, la crescita dovrebbe accelerare a partire dal 2T22, poiché Pechino riuscirà a trovare un equilibrio tra l’obiettivo di «prosperità comune» a lungo termine e la necessità di sostenere l’economia nell’immediato.

In vista di una forte espansione degli utili e di un deciso sostegno politico, consigliamo agli

investitori orientati al lungo periodo di iniziare ad avviare un’esposizione ai settori growth del mercato. A medio termine raccomandiamo di investire in base alle priorità strategiche, com- preso il greentech. Nel breve periodo prefe- riamo i titoli ciclici.

Gli investitori in Cina sono esposti a tre rischi legati alle decisioni del governo. Primo, le nuove politiche (ad esempio quelle mirate a creare un’Internet «civilizzata») potrebbero pesare su alcuni importanti segmenti del mer- cato azionario. Secondo, le modifiche norma- tive in settori di rilievo come quello immobi- liare potrebbero frenare la crescita dell’intera economia. Terzo, i rapporti tra Stati Uniti e Cina potrebbero deteriorarsi all’improvviso.

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acquisti di strumenti, poiché la ripresa è più vigorosa del previsto.

mantenendo un orientamento espansivo. La Fed conclude il tapering entro metà 2022.

monetario più aggressivo.

Crescita

La crescita si mantiene ampiamente supe- riore al tasso tendenziale di lungo periodo.

La crescita rallenta ma si mantiene superiore al tasso tendenziale di lungo periodo.

La crescita registra un rallentamento più precoce e pesante del previsto.

Politica fiscale

La spesa pubblica maggiore del previsto continua a sostenere l’economia mondiale.

Gli stimoli fiscali diminuiscono con l’avanzare della ripresa economica.

Gli stimoli fiscali in calo non bastano a compensare la debolezza dell’economia.

COVID-19

L’ondata di COVID-19 in corso si attenua o le restrizioni all’attività vengono per lo più revocate a un ritmo più rapido del previsto.

Le riaperture economiche procedono a ritmo graduale per tutto il 2022. L’ondata di COVID-19 in corso non si aggrava tanto da portare a nuovi lockdown.

I consumi non si riprendono del tutto, ad esempio a causa di varianti del virus più resistenti, del continuo clima di paura o di restrizioni all’attività ricorrenti.

Cina

Le restrizioni pandemiche iniziano a essere revocate dopo le Olimpiadi invernali. Il giro di vite normativo si allenta.

La crescita si stabilizza. Le misure pandemiche iniziano a essere revocate nel 2T22.

Le restrizioni all’attività persistenti e maggiori del previsto ritardano la riapertura dell’economia cinese fino al 2S22. Si verifica una crisi del mercato immobiliare più generalizzata o un ulteriore inasprimento normativo.

Geopolitica

Il parziale ritiro dei dazi in vigore tra Cina e Stati Uniti imprime slancio alla crescita mon- diale.

Gli Stati Uniti assumono un approccio più multilaterale e prevedibile alla politica commerciale.

Aumentano le tensioni tra Stati Uniti e Cina legate al commercio o a Taiwan.

Impatto sulle asset class (previsioni per giugno 2022) S&P 500 (spot: 4680)*

5200 5000 4000

Euro Stoxx 50 (spot: 4345)*

5000 4750 3700

MSCI EM (spot: 1269)*

1450 1400 1100

SMI (spot: 12379)*

13800 13000 10600

TOPIX (spot: 2019)*

2320 2250 1800

Spread IG Stati Uniti** (spot: 62 pb)*

45 pb 80 pb 150 pb

Spread HY Stati Uniti** (spot: 303 pb)*

270 pb 350 pb 550 pb

Spread EMBIG** (spot: 350 pb)*

300 pb 360 pb 550 pb

EURUSD (spot: 1.16)*

1.18 1.12 1.09

Oro (spot: USD 1826/oncia)*

USD 1450-1550/oncia USD 1750/oncia USD 1950-2050/oncia

* Prezzi spot al 9 novembre 2021

** Nei periodi di tensioni sui mercati, gli spread denaro-lettera dei titoli di credito tendono ad aumentare e pertanto i relativi intervalli risultano più ampi. Le variazioni percentuali si riferiscono al rendimento totale atteso (r.t.) per i livelli di spread indicati.

Nota: le previsioni per le asset class sopra indicate si riferiscono ai rispettivi scenari macro. I prezzi dei singoli strumenti possono essere influen- zati da fattori non illustrati negli scenari macro.

Fonte: UBS, dati a novembre 2021

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Year Ahead 2022 – UBS House View Questo rapporto è stato redatto da UBS SA e UBS AG, London Branch. Si vedano le note legali riportate alla fine di questo documento.

Questo rapporto rispecchia le opinioni e i punti di vista dell’intero team del CIO in tutto il mondo e dimostra la leadership in- tellettuale di UBS.

Global Chief Investment Officer Mark Haefele

Editor in Chief Kiran Ganesh

Supervisory analyst Mark Boehme

Project manager Sagar Khandelwal

Chiusura redazionale 13 novembre 2021

Data di pubblicazione 18 novembre 2021

Design

CIO Content Design UBS Switzerland AG

Immagine di copertina Adobe Stock

Lingue

Italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, russo, cinese (semplificato e tradizionale), giapponese

Contatti ubs.com/cio SAP-N. 82251I-2101

(13)

Investimenti nei mercati emergenti

Gli investitori devono essere consapevoli che gli strumenti dei mercati emergenti sono soggetti, tra le altre cose, a potenziali rischi collegati alla volatilità dei cambi, a variazioni improvvise del costo del capitale e delle prospettive della crescita economica, nonché a rischi normativi e sociopolitici, rischi di tasso d’interesse e un rischio di credito più alto. Alcuni strumenti possono essere altamente illiquidi e le condizioni di liquidità possono deteriorarsi all’improvviso. In generale, CIO GWM raccomanda solo i titoli che ritiene siano stati registrati ai sensi delle norme di registrazione federali degli Stati Uniti (Section 12 del Securities Exchange Act del 1934) e delle norme di registrazione dei singoli Stati (note come «leggi Blue Sky»). Gli investitori potenziali devono essere consapevoli che, nella misura ammessa dalle leggi degli Stati Uniti, CIO GWM può occasionalmente raccomandare obbligazioni che non sono registrate ai sensi delle leggi sui titoli federali o statali degli Stati Uniti. Queste obbligazioni possono essere emesse in giurisdizioni in cui le informative che gli emittenti sono tenuti a fornire non hanno la stessa frequenza né la stessa completezza di quelle previste dalle leggi degli Stati Uniti.

Agli investitori interessati a detenere obbligazioni per un periodo più lungo consigliamo di selezionare i titoli di emittenti sovrani con il massimo rating di credito (nella fascia investment grade). Questo approccio dovrebbe ridurre il rischio che un investitore finisca per detenere obbligazioni sulle quali l’ente sovrano è insolvente. Le obbligazioni con rating di credito inferiore alla fascia investment grade sono raccomandate solo per i clienti che hanno una tolleranza al rischio più elevata e che sono interessati a detenere obbligazioni con rendimenti superiori soltanto per brevi periodi.

Strumenti non tradizionali

Gli strumenti non tradizionali sono investimenti alternativi che comprendono hedge fund, private equity, im- mobili e managed futures (collettivamente, investimenti alternativi). Le quote dei fondi d’investimento alterna- tivi sono vendute solo a investitori qualificati e solo previa consegna di documenti d’offerta che contengono informazioni sui rischi, le performance e le spese dei fondi d’investimento alternativi, che i clienti sono invitati a leggere attentamente prima di investire e a conservare. Gli investimenti nei fondi d’investimento alterna- tivi sono di tipo speculativo e comportano rischi significativi. In particolare, questi investimenti (1) non sono fondi comuni e non sono soggetti agli stessi requisiti regolamentari dei fondi comuni; 2) possono registrare performance volatili e gli investitori possono perdere la totalità o una quota considerevole dell’investimento;

(3) possono ricorrere alla leva finanziaria e ad altre tecniche d’investimento speculative in grado di aumentare il rischio di perdita dell’investimento; (4) sono investimenti illiquidi a lungo termine, in genere non esiste un titolo di esempio, le affermazioni relative alla situazione attuale e prevista del mercato dei valori mobiliari e alle ipotesi di mercato. Benché tali dichiarazioni previsionali rispecchino le nostre valutazioni e aspettative future in merito agli argomenti trattati nel presente documento, gli sviluppi e i risultati effettivi potrebbero differire considerevolmente dalle nostre attese a causa di una serie di rischi, incertezze, variazioni del mer- cato e altri fattori importanti. Tali fattori comprendono, a solo titolo di esempio, (1) la portata e la natura degli sviluppi futuri sul mercato statunitense e in altri segmenti di mercato; (2) altri sviluppi macroeconomici e di mercato, comprese le variazioni dei mercati dei valori mobiliari locali e internazionali, dei differenziali di credito, dei tassi di cambio e dei tassi d’interesse, che siano o meno direttamente o indirettamente derivanti da una crisi di mercato in corso; (3) l’impatto di tali sviluppi su altri mercati e classi di attivi. UBS non è te- nuta ad aggiornare o modificare le proprie dichiarazioni previsionali a seguito di nuove informazioni, eventi futuri o altri fattori e declina espressamente qualsivoglia obbligo in tal senso.

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tenuti a fornire agli investitori informazioni periodiche sui prezzi o sulle valutazioni; (7) in genere comportano strategie fiscali complesse e possono verificarsi ritardi nella distribuzione delle informazioni fiscali agli investi- tori; (8) sono soggetti a commissioni elevate, incluse le commissioni di gestione e altre commissioni e spese, che ne riducono i profitti.

Le quote nei fondi d’investimento alternativi non sono depositi né obbligazioni di banche o altri istituti di deposito assicurati, né sono da questi garantite o promosse, e non sono assicurate a livello federale dalla Federal Deposit Insurance Corporation, dal Federal Reserve Board o da qualsiasi altra agenzia governativa. I potenziali investitori devono comprendere questi rischi e avere la capacità finanziaria e la volontà di accet- tarli per un periodo di tempo prolungato prima di effettuare un investimento in un fondo d’investimento alternativo; inoltre, devono considerare i fondi d’investimento alternativi come un elemento integrativo di un programma d’investimento complessivo.

Oltre ai rischi applicabili agli investimenti alternativi in generale, di seguito sono descritti alcuni rischi aggiun- tivi legati a un investimento in queste strategie.

Hedge fund: gli investimenti in hedge fund sono esposti a rischi specifici, tra cui i rischi associati agli inve- stimenti in vendite allo scoperto, opzioni, azioni a bassa capitalizzazione, obbligazioni di qualità inferiore a investment grade, strumenti derivati, titoli distressed, titoli non statunitensi e investimenti illiquidi.

Managed futures: gli investimenti in programmi managed futures sono esposti a rischi specifici. Ad esempio, non tutti i gestori si concentrano in ogni momento su tutte le strategie e le strategie managed futures possono includere importanti elementi direzionali.

Immobili: gli investimenti in prodotti immobiliari e in real estate investment trust (REIT) sono esposti a rischi specifici, come ad esempio rischi associati al debito, cambiamenti avversi della situazione economica generale o di un mercato locale, modifiche delle leggi o dei regolamenti statali, fiscali, immobiliari e urbanistici, rischi associati ai richiami di capitale e, per alcuni prodotti immobiliari, rischi associati alla possibile idoneità a ricevere un trattamento favorevole ai sensi delle leggi tributarie federali.

Private equity: gli investimenti in private equity sono esposti a rischi specifici. Possono essere effettuati richia- mi di capitale con breve preavviso il cui mancato rispetto può avere importanti conseguenze negative, come ad esempio la perdita dell’intero investimento.

Rischio di cambio/valutario: gli investitori in titoli di emittenti ubicati al di fuori degli Stati Uniti devono esse- re consapevoli del fatto che, anche per i titoli denominati in dollari statunitensi, le variazioni del tasso di cambio tra il dollaro statunitense e la valuta nazionale dell’emittente possono avere effetti inattesi sul valore di mercato e sulla liquidità di tali titoli. Tali titoli possono anche essere influenzati da altri rischi (quali cambiamenti politici, economici o regolamentari) che possono non essere immediatamente noti a un investitore statunitense.

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(«UBS»).

Le opinioni d’investimento sono state formulate in conformità delle norme di legge volte a promuovere una ricerca d’investimento indipendente.

Ricerca d’investimento generica – Informazioni sui rischi

Questa pubblicazione viene distribuita solo a fini informativi e non rappresenta un’offerta né una sollecitazione di offerta diretta per l’acquisto o la vendita di prodotti d’investimento o di altri prodotti specifici.

L’analisi contenuta nella presente pubblicazione non costituisce una raccomandazione personale né tiene conto degli obiettivi d’investimento, delle strategie d’investimento, della situazione finanziaria o delle esigenze particolari di un determinato destinatario. Si basa su numerosi presupposti. Presupposti diversi potrebbero dare risultati sostanzialmente diversi. Alcuni prodotti e servizi sono soggetti a restrizioni legali e non possono essere offerti in tutto il mondo in modo incondizionato e/o potrebbero non essere idonei alla vendita a tutti gli investitori. Tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento sono state ottenute da fonti ritenute attendibili e in buona fede; tuttavia, si declina qualsiasi responsabilità, contrattuale o tacita, per l’eventuale mancanza di correttezza o completezza (a eccezione della divulgazione di informazioni relative a UBS). Tutte le informazioni e le opinioni così come le previsioni, le stime e i prezzi di mercato indicati si riferiscono unicamente alla data della presente pubblicazione e sono soggetti a cambiamenti senza preavviso.

Le opinioni qui espresse possono discostarsi o essere contrarie alle opinioni espresse da altri dipartimenti o divisioni di UBS a seguito dell’utilizzo di presupposti e/o criteri diversi.

Il presente documento e le informazioni ivi contenute (tra cui previsioni, valori, indici o altri importi calcolati («Valori»)) non possono in alcun caso essere utilizzati per i seguenti scopi: (i) a fini di valutazione o di contabilità; (ii) per stabilire gli importi dovuti o da versare, il prezzo o il valore di uno strumento finanziario o di un contratto finanziario; o (ii) per misurare la performance di uno strumento finanziario, anche, tra l’altro, con l’obiettivo di monitorare il rendimento o la performance di un Valore o di definire l’asset allocation di un portafoglio oppure di calcolare le commissioni di performance. Ricevendo il presente documento e le informazioni ivi contenute si ritiene che dichiariate e assicuriate a UBS che non userete questo documento e che non farete diversamente affidamento sulle informazioni ivi contenute per gli scopi di cui sopra. UBS e ogni suo dirigente o dipendente possono in ogni momento essere autorizzati a detenere posizioni lunghe o corte in strumenti d’investimento menzionati in questa pubblicazione, effettuare operazioni che coinvolgono tali strumenti d’investimento in conto proprio o in conto terzi o fornire qualsiasi altro servizio o avere funzionari che operano in qualità di dirigenti nei confronti dell’emittente, dello strumento d’investimento stesso o di una società commercialmente o finanziariamente collegata a tali emittenti. In ogni momento, le decisioni d’investimento (compresa la scelta di acquistare, vendere o detenere titoli) prese da UBS e dai suoi dipendenti possono differire o essere contrarie alle opinioni espresse nelle pubblicazioni di ricerca di UBS. Alcuni investimenti possono non essere immediatamente realizzabili, dal momento che lo specifico mercato può essere illiquido, e di conseguenza la valutazione dell’investimento e la determinazione del rischio possono essere difficili da quantificare. UBS fa affidamento su barriere all’informazione per controllare il flusso di informazioni contenute in una o più aree di UBS verso altre aree, unità, divisioni o affiliate di UBS. Le operazioni su futures e opzioni non sono idonee a tutti gli investitori poiché comportano un elevato rischio di perdita e possono generare perdite superiori all’investimento iniziale. I risultati passati di un investimento non rappresentano una garanzia dei suoi rendimenti futuri. Maggiori informazioni saranno rese disponibili su richiesta. Alcuni investimenti possono essere soggetti a improvvise e consistenti perdite di valore e allo smobilizzo dell’investimento è anche possibile ricevere una somma inferiore a quella inizialmente investita o dover effettuare un versamento integrativo. Le variazioni dei corsi di cambio possono avere un effetto negativo sul prezzo, sul valore o sul rendimento di un investimento. L’analista/Gli analisti responsabile/i della

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Il trattamento fiscale dipende dalla situazione personale e potrebbe subire variazioni in futuro. UBS non fornisce consulenza legale o fiscale e non rilascia alcuna dichiarazione circa il trattamento fiscale degli attivi o dei loro rendimenti d’investimento, né a titolo generale né in riferimento alla situazione e alle esigenze specifiche del cliente. Ci è impossibile tenere conto degli obiettivi d’investimento, della situazione finanziaria e delle esigenze particolari di ogni singolo cliente e pertanto vi raccomandiamo di rivolgervi a un consulente finanziario e/o fiscale per discutere le implicazioni, comprese quelle fiscali, dell’investimento in qualunque prodotto menzionato nel presente materiale.

È vietata la riproduzione o la distribuzione di copie di questo materiale senza la preventiva autorizzazione di UBS. Se non diversamente convenuto per iscritto, UBS vieta espressamente la distribuzione e il trasferimento di questo materiale a terzi per qualsiasi ragione. UBS non accetta alcuna responsabilità per eventuali pretese o azioni legali di terzi derivanti dall’uso o dalla distribuzione di questo materiale. Questo materiale è destinato alla distribuzione solo secondo le circostanze permesse dal diritto applicabile. Per informazioni circa le modalità con cui il CIO gestisce i conflitti e mantiene l’indipendenza delle opinioni d’investimento e della sua gamma di pubblicazioni, e circa le metodologie di ricerca e di rating, si rimanda a www.ubs.com/research. Per ulteriori informazioni circa gli autori della presente pubblicazione e di altre pubblicazioni del CIO eventualmente citate nel presente documento e per richiedere copie di studi passati sullo stesso argomento si prega di rivolgersi al proprio consulente alla clientela.

Le opzioni e i futures non sono idonei a tutti gli investitori; le operazioni in questi strumenti sono considerate rischiose e possono essere adeguate solo per gli investitori sofisticati. Prima di acquistare o vendere un’opzione, e per conoscere tutti i rischi relativi alle opzioni, è necessario ricevere una copia del documento «Caratteristiche e rischi delle opzioni standardizzate», disponibile all’indirizzo https://www.theocc.com/about/publications/

character-risks.jsp o presso il proprio consulente finanziario.

Gli investimenti in prodotti strutturati comportano rischi significativi. Per maggiori informazioni sui rischi legati all’investimento in un determinato prodotto strutturato, leggere i documenti d’offerta relativi a tale prodotto.

I prodotti strutturati sono obbligazioni non garantite di un determinato emittente i cui rendimenti sono collegati alla performance di uno strumento sottostante. A seconda delle condizioni dell’investimento, gli investitori potrebbero perdere la totalità o una parte consistente del capitale investito in base alla performance dello strumento sottostante. Gli investitori potrebbero anche perdere l’intero capitale investito in caso d’insolvenza dell’emittente. UBS Financial Services Inc. non garantisce in alcun modo gli obblighi o la condizione finanziaria di qualsiasi emittente né la correttezza delle informazioni finanziarie fornite da qualsiasi emittente. I prodotti strutturati non sono strumenti d’investimento tradizionali e un investimento in un prodotto strutturato non equivale a un investimento diretto nello strumento sottostante. I prodotti strutturati possono avere una liquidità limitata o nulla e gli investitori devono essere preparati a detenere l’investimento fino alla scadenza. Il rendimento dei prodotti strutturati può essere limitato da un determinato guadagno massimo, da un tasso di partecipazione o da altre caratteristiche. I prodotti strutturati possono prevedere la facoltà di rimborso anticipato; se un prodotto strutturato viene richiamato in anticipo, gli investitori non possono conseguire ulteriori rendimenti e potrebbero non essere in grado di reinvestire in strumenti simili con condizioni simili. I prodotti strutturati sono soggetti a costi e commissioni che in genere sono incorporati nel prezzo dell’investimento. Il trattamento fiscale di un prodotto strutturato può essere complesso e può differire da quello di un investimento diretto nello strumento sottostante. UBS Financial Services Inc. e i suoi collaboratori non forniscono consulenza fiscale. Prima di investire in qualsiasi strumento, gli investitori sono invitati a rivolgersi al proprio consulente fiscale per conoscere la propria situazione fiscale.

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governance (ESG) nel processo d’investimento e nella costruzione del portafoglio. Le strategie più varie in termini di orientamento geografico e stile d’investimento possono effettuare analisi ESG e integrarne i risultati in diversi modi. L’inclusione dei fattori ESG o delle considerazioni alla base degli investimenti sostenibili può impedire al gestore di partecipare a certe opportunità d’investimento che altrimenti sarebbero in linea con il suo obiettivo d’investimento e con altre strategie d’investimento tradizionali. I rendimenti di un portafoglio composto essenzialmente da investimenti sostenibili possono essere superiori o inferiori a quelli di un portafoglio il cui gestore non tiene conto dei fattori ESG, non opera esclusioni e non considera altri aspetti della sostenibilità, e le opportunità d’investimento a disposizione di tali portafogli possono essere diverse. Le società possono non soddisfare necessariamente elevati standard di performance per tutti gli aspetti ESG o tutti i temi degli investimenti sostenibili; inoltre, non si garantisce che le società soddisfino le aspettative negli ambiti della responsabilità aziendale, della sostenibilità e/o della performance in termini d’impatto.

Gestori patrimoniali esterni / Consulenti finanziari esterni: qualora la presente ricerca o pubblicazione sia fornita a un gestore patrimoniale esterno o a un consulente finanziario esterno, UBS vieta espressamente che questa sia ridistribuita dal gestore patrimoniale esterno o dal consulente finanziario esterno e che sia resa disponibile ai rispettivi clienti e/o terzi.

Stati Uniti d’America: distribuito a soggetti statunitensi da UBS Financial Services Inc., UBS Securities LLC o UBS Swiss Financial Advisers AG, consociate di UBS SA. UBS Switzerland AG, UBS Europe SE, UBS Bank, S.A., UBS Brasil Administradora de Valores Mobiliários Ltda, UBS Asesores Mexico, S.A. de C.V., UBS SuMi TRUST Wealth Management Co., Ltd., UBS Wealth Management Israel Ltd e UBS Menkul Degerler AS sono consociate di UBS SA. UBS Financial Services Incorporated of Puerto Rico è una consociata di UBS Financial Services Inc. UBS Financial Services Inc. accetta la responsabilità dei contenuti di un documento predisposto da un’affiliata non statunitense quando distribuisce documenti a soggetti statunitensi.

Tutte le transazioni di soggetti statunitensi nei titoli citati nel presente documento devono essere effettuate tramite un broker/dealer registrato negli Stati Uniti e affiliato a UBS e non tramite un’affiliata non statunitense. Il contenuto del presente documento non è stato e non sarà approvato da alcuna autorità per gli strumenti finanziari o per gli investimenti negli Stati Uniti o altrove. UBS Financial Services Inc. non agisce in veste di consulente municipale a favore di enti municipali o di persone obbligate nell’accezione della Section 15B del Securities Exchange Act (la «Municipal Advisor Rule») e le opinioni e i giudizi espressi nel presente documento non devono essere intesi come una consulenza, né costituiscono una consulenza, nell’accezione della Municipal Advisor Rule.

Per maggiori dettagli sul singolo Paese, consultare il sito ubs.com/cio-country-disclaimer-gr o chiedere al vostro consulente finanziario le relative informazioni sui rischi.

Versione B / 2021. CIO82652744

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