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Analisi dei fabbisogni formativi. Fondazione Scuola di Musica di Fiesole ONLUS

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Analisi dei fabbisogni formativi

Fondazione

Scuola di Musica di Fiesole ONLUS

Settembre 2021

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Sommario

1 Premessa ... 3

1.1 La Fondazione Scuola Musica di Fiesole ... 3

1.2 I valori fondanti e gli scopi istituzionali ... 3

1.3 Il contesto attuale ... 5

2 La situazione nella Regione Toscana ... 6

3 Gli obiettivi della Fondazione Scuola Musica di Fiesole ONLUS ...16

3.1 La storia e le motivazioni dei Nuclei Orchestrali ...16

3.2 I risultati dei Nuclei Orchestrali ...18

4 I progetti futuri ...21

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1 Premessa

1.1 La Fondazione Scuola Musica di Fiesole

La Scuola di Musica di Fiesole è il sogno di un grande musicista, Piero Farulli viola del leggendario Quartetto Italiano, talmente innamorato della profondità dell’oceano della musica da sentire l’urgenza di condividere questa straordinaria eredità culturale con tutti i suoi concittadini.

La Scuola ha sviluppato metodi didattici differenziati per rispondere alle esigenze della sua multiforme utenza e da sempre valorizza la musica d’insieme.

Dai 4 anni si può far parte dei Piccolissimi Musici, proseguire poi con i Crescendo per approdare a 11/12 anni all’Orchestra dei Ragazzi, un ensemble sinfonico di circa 70 elementi.

Corsi base di vocalità, archi, fiati, pianoforte, musica antica, musicologia, cori giovanili e di adulti, musica da camera, orchestra, classi amatoriali. Laboratori estivi ed autunnali, Musica in fasce.

A livello pre-professionale si entra nell’Orchestra da Camera Galilei, con la possibilità di specializzarsi nella pratica della musica barocca nel gruppo della Camerata Strumentale Fiesolana.

Oltre ai corsi di base aperti a tutti, la Scuola, offre corsi annuali di perfezionamento con docenti di fama internazionale.

Infine, ci si avvia alla professionalità attraverso l’Orchestra Giovanile Italiana, un ensemble sinfonico di circa ottanta elementi.

Nel 2002 la Scuola di Musica di Fiesole ha dato vita all’Accademia Europea del Quartetto. La capacità della Scuola di affrontare i temi della cultura musicale e della formazione a trecentosessanta gradi ne fanno un’istituzione unica nel nostro Paese.

Nata inizialmente come libera associazione di musicisti e cultori di musica, sotto la direzione di Piero Farulli, dal 1986 si è costituita in Fondazione e dal 2001 in Onlus con l’adesione di enti pubblici e privati.

1.2 I valori fondanti e gli scopi istituzionali VALORI FONDANTI

• Valorizzare la musica come parte integrante della cultura

• Diffondere nella società l'amore per la musica come pratica attiva

• Valorizzare la musica come fattore di crescita individuale e sociale, stimolo all'intelligenza, alla creatività e alla responsabilità

• Sostenere l'educazione musicale nella scuola in età precoce

• Mettere a disposizione della comunità i risultati delle proprie esperienze

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• Privilegiare iniziative sistematiche e durature rispetto a progetti occasionali

• Arricchire il lavoro collettivo tramite il contributo di personalità eccellenti

• Sviluppare l'attività concertistica sia come elemento fondamentale del percorso didattico e formativo sia come servizio al pubblico

SCOPI ISTITUZIONALI

Art. 2 Statuto della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole

1. La Fondazione è dedita alla promozione dell’arte e della cultura della musica in ogni suo settore e con qualunque mezzo. In particolare, la Fondazione si propone di:

a) Continuare l'esistenza e l'attività della Scuola di Musica di Fiesole, già istituita come Associazione non riconosciuta ed operante di fatto dal 1974 per iniziativa del Maestro Piero Farulli e di alcuni musicisti e cultori di musica, con la collaborazione del Comune di Fiesole e della locale Società Filarmonica Comunale, conservandone le sue tradizioni, rispettando l'alto livello qualitativo, in particolar modo curando l'educazione musicale, vocale e strumentale di base dei cittadini, senza distinzione alcuna, compresa la nazionalità. L’attività di istruzione vocale e strumentale sarà espletata attraverso corsi di vari livelli, a seconda delle necessità e delle disponibilità finanziarie della Fondazione.

b) Promuovere a livello europeo studi, incontri con personalità della cultura e dell'arte, conferenze, manifestazioni pubbliche ed ogni altra iniziativa utile per diffondere la cultura musicale e promuovere i rapporti tra la musica e le altre discipline della cultura.

c) Sviluppare attività di elevata formazione e qualificazione professionale per la preparazione di musicisti specializzati per l’attività didattica, concertistica e orchestrale, proponendosi in tal modo quale centro europeo di promozione attiva di sperimentazione musicale anche in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione e con istituzioni europee ed internazionali di alta formazione musicale, aventi caratteristiche analoghe.

d) Promuovere la formazione di un centro di vocalità che partendo dalla tecnica vocale, con particolare riguardo alla fonazione su basi medico-scientifiche, arrivi all'acquisizione di tutto il repertorio cameristico e operistico, specialmente di lingua italiana, francese e tedesca.

e) Collaborare, per il raggiungimento degli scopi predetti, con altre organizzazioni, enti ed istituti culturali similari, offrendo altresì la propria attività per la realizzazione degli stessi scopi quando venga richiesta da enti pubblici e università con particolare riguardo a quelle di livello europeo.

f) Continuare l'attività del Comitato per l'Orchestra Giovanile Italiana.

2. La Fondazione si propone, altresì, di promuovere e realizzare tutte quelle attività e servizi che, avuto riguardo alle specifiche e contingenti necessità e disponibilità, risulteranno complementari e di ausilio, e quindi direttamente

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connesse, con le proprie attività istituzionali, ovvero costituiranno l’adeguamento, ovvero ancora una modalità alternativa di realizzazione, della medesima attività istituzionale come sopra delineata ed individuata.

1.3 Il contesto attuale

La presente analisi deriva dalla considerazione delle diverse variabili presenti nell'ambiente in cui è inserita la Scuola e al quale essa si riferisce, al fine di dare risposte adeguate ai bisogni che nascono da esso. Il primo bisogno del territorio al quale la Scuola è chiamata a rispondere è un servizio formativo che sia al passo con i tempi.

Il territorio su cui si colloca la Scuola è oggetto di grandi trasformazioni sul piano economico, sociale e culturale;

ne consegue una mobilità e pluralità del tessuto sociale. Inoltre, l’ultimo anno di pandemia ha fortemente modificato relazioni e modalità di insegnamento.

In un momento storico del tutto particolare, segnato dalla prolungata emergenza pandemica che ha sconvolto la vita delle persone e delle istituzioni in tutto il mondo, l’impegno formativo della Scuola non ha conosciuto soste, e l’attivazione immediata della didattica a distanza ha permesso ai docenti di rimanere in contatto costante con gli allievi, proseguendo il percorso didattico e manifestando, pur con l’obbligo del confinamento, una vicinanza premurosa nei confronti di tutte le fasce di studenti.

Appena è stato possibile, all’inizio del giugno 2020, la Scuola ha riaperto i suoi spazi mettendo in pratica, grazie all’impegno di staff e docenti, un severo protocollo di sicurezza che ha permesso la graduale ripresa delle lezioni in presenza, prolungate fino al mese di luglio.

La continuità didattica ed il contatto umano tra docenti e allievi sono stati in questo anno difficile gli elementi chiave per mantenere forti la motivazione e l’interesse verso lo studio della musica, e questa è per la Scuola di Musica di Fiesole una grande soddisfazione.

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2 La situazione nella Regione Toscana

Dalla relazione IRPET “L’ANALISI DEI FABBISOGNI PROFESSIONALI - Rapporto finale” del marzo 2017, riportiamo degli estratti che aiutano a comprendere il contesto nell’ambito del quale la Scuola di Musica si trova ad operare.

LA CULTURA IN TOSCANA I meccanismi di funzionamento del sistema “cultura”

Per sistema della “cultura” abbiamo inteso le attività di tipo artistico legate all'intrattenimento e al divertimento più rappresentative del territorio regionale. Trattandosi di un sistema complesso e potendo organizzare un unico focus group si è scelto di concentrarsi su istituzioni museali, spettacolo dal vivo (musica, danza e teatro) e mondo dell'audiovisivo. A differenza di altre filiere, ci troviamo di fronte a soggetti dalla diversa natura giuridica (fondazioni, enti pubblici, enti privati) con quadri normativi di riferimento non omogenei. In questo resoconto ci soffermeremo sui principali punti di contatto rilevati nei meccanismi di funzionamento del sistema “cultura”. Il principale trade- union tra i soggetti che agiscono in questo ambito a livello regionale è la cronica carenza di finanziamenti. La crisi economica ha definitivamente radicato la consapevolezza degli operatori rispetto al passaggio di paradigma da un sistema passivamente dipendente dalla spesa pubblica a uno che deve provvedere al reperimento di denaro da più fonti, siano esse di livello europeo o di provenienza privata. Questo processo spinge i singoli attori verso logiche interne orientate alla gestione integrata e razionale della propria organizzazione e verso logiche relazionali volte alla ricerca di collaborazioni con soggetti vicini per condizione e vocazione su progetti comuni. Un altro passaggio comune di centrale importanza riguarda l'utilizzo e la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione in ogni ambito di attività, che comporta l'acquisizione di nuove competenze e professionalità, modifiche di tipo organizzativo sul funzionamento del sistema di attività in essere e formazione continua del personale dipendente. Troviamo poi all'interno di ogni struttura caratteristiche che derivano dalle identità e dagli obiettivi specifici.

…………

È utile sottolineare che le realtà toscane attive nell'ambito della cultura hanno avviato progetti di vario tipo, in certi casi relativi anche alla formazione di competenze (molti attori sono anche agenzie formative accreditate) e che mettono in rete più soggetti. I fabbisogni professionali del sistema “cultura”: competenze e figure strategiche Dalla sintetica ricostruzione delle attività facenti capo ai vari aspetti della “cultura” in Toscana è possibile ricostruire le principali competenze professionali strategiche per una crescita del sistema così come delineato. Si tratta di figure con livelli di formazione differenti, che possono fare riferimento alla scuola e alle università, ma anche alla formazione professionale. Il mercato del lavoro di questi settori presenta per sua stessa natura caratteri di intermittenza e saltuarietà, soprattutto nel caso dello spettacolo dal vivo e dell'audiovisivo, che si concretizza nella prevalenza di contratti a tempo determinato, a progetto, intermittenti. Per quanto riguarda invece le strutture museali la prevalente natura pubblica ha, negli ultimi decenni, limitato la possibilità di acquisizione di personale a tempo indeterminato. Nell'ambito della produzione teatrale e audiovisiva emerge l'esigenza di figure tecniche dai

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vari profili: elettricisti, macchinisti, tecnici del suono, attrezzisti, tecnici informatici, specializzati nello spettacolo, ossia con un'esperienza di lavoro sul campo, in grado di rendere tali figure immediatamente inseribili. Nel percorso di formazione dovrebbe quindi essere previsto un periodo di affiancamento ed esperienza diretta significativamente lungo. Negli ambiti più tecnici – si pensi per esempio all'illuminazione – può essere messa a valore la collaborazione con imprese specializzate del territorio, per favorire un rapporto di scambio di tecnologie e innovazioni e ampliare il bacino delle possibili posizioni lavorative. Attualmente non sembrano esistere corsi strutturati in grado di creare un serbatoio di professionalità di questo tipo a cui attingere; ci sono semmai corsi professionali spot, organizzati in risposta a specifiche esigenze. Non è un caso che molti dei professionisti si siano formati direttamente sul campo, con esperienze personali pluriennali, mentre in altre realtà anche europee esistono percorsi formativi strutturati.

Sia in ambito teatrale che cinematografico emerge la richiesta di figure artigiane come sarti, truccatori e parruccai per i costumi di scena e falegnami per la preparazione e l'allestimento delle scenografie. La specializzazione legata al mondo dello spettacolo potrebbe anche essere una leva per attrarre i giovani verso questi mestieri manuali.

L'uso pervasivo delle nuove tecnologie richiede un numero crescente di operatori multimediali specializzati nell'allestimento e nella gestione degli spettacoli dal vivo, ma impiegabili anche nei cinema in cabina proiezioni, piuttosto che nel ruolo di vendita e prevendita dei biglietti.

Un bisogno più specifico di musicisti, cantanti e direttori d'orchestra proviene dai teatri, anche se in questo caso è richiesta una preparazione derivante dalla frequentazione dei conservatori e delle scuole di musica, nonché dall'esperienza e dalle doti personali. L'orizzonte per il reclutamento di tali figure non può essere solo territoriale, ricorrendo a bandi di concorso internazionale. Da parte del mondo dell'audiovisivo emerge un fabbisogno relativo a figure legate alla sceneggiatura, che abbiano però, rispetto al passato, una conoscenza tecnica approfondita delle fasi di produzione e montaggio, indispensabile per ridurre i tempi e gli sprechi di risorse. Si registra anche l'assenza del cosiddetto showrunner, con responsabilità nel funzionamento dei complessi meccanismi legati alla produzione e di produttori, non più intendibili come persone facoltose che si assumono l'onere finanziario di produrre un film o uno spettacolo, ma come veri e propri imprenditori, in grado di trovare finanziamenti, di intrattenere relazioni, di gestire un progetto articolato. Nel caso delle realtà museali e di conservazione si assiste spesso a situazioni bloccate dal punto di vista della possibilità di assumere direttamente personale. Nonostante questo vincolo, anch'esse sono interessate da un sempre maggiore utilizzo dei social network per la comunicazione dei propri contenuti e in certi casi ricercano esternamente competenze di questo tipo, affidandosi a imprese specializzate. Spostandoci su livelli professionali più alti troviamo ancora punti di contatto tra spettacolo, audiovisivo, istituzioni museali: ingegneri gestionali, manager dello spettacolo, analisti economici, esperti di fundraising, divulgatori. Un punto importante è, infine, la formazione continua degli occupati e degli imprenditori del settore (gli esercenti dei cinema, ma anche eventuali start-up di servizi specializzati), in particolare quella relativa alle nuove tecnologie e alle tecniche di management. Esistono già in Toscana scuole, percorsi universitari e post-universitari, agenzie formative specializzate che è opportuno censire e monitorare. I soggetti presenti e le esperienze pregresse se opportunamente messe in rete a livello regionale, potrebbero favorire la creazione di un sistema integrato di

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formazione dei mestieri dello spettacolo. Una tassonomia delle qualifiche professionali richieste La seguente tabella mette insieme le informazioni che sono ricavate da tre distinte fonti: le comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro (a partire dal 2008), che le imprese comunicano ai centri per l’impiego; l’indagine sui fabbisogni formativi, che Irpet ha svolto sulle imprese toscane che nel periodo della crisi hanno avuto dinamiche di fatturato e addetti superiori alla media; i focus group con le imprese che appartengono alle filiere produttive strategiche per lo sviluppo regionale. I dati raccolti, sia di natura qualitativa che quantitativa, sono stati utilizzati per classificare le professioni in funzione della dimensione (numero di persone avviate) e della stabilità del lavoro attivato (mix fra giorni e tipologia contrattuale).

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Prospetto delle figure professionali più attivate e più richieste nel sistema “cultura”

Stabilità del lavoro

Stabili Poco stabili

Attivazione di lavoro

(persone avviate) Medio

grandi Coreografi e ballerini Compositori, musicisti e cantanti Personale non qualificato nei servizi

ricreativi e culturali Registi, direttori artistici, attori, sceneggiatori e scenografi

Intrattenitori Operatori di apparecchi per la ripresa e la

produzione audio-video

Animatori turistici e professioni assimilate Artisti delle forme di cultura popolare, di varietà e acrobati

Baristi e professioni assimilate Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati

Camerieri e professioni assimilate Macchinisti ed attrezzisti di scena Addetti all'accoglienza e all'informazione

nelle imprese e negli enti pubblici Tecnici dell'organizzazione della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale Annunciatori e presentatori della radio,

della televisione e di altri spettacoli Pittori, scultori, disegnatori e restauratori di beni culturali

Addetti alla sorveglianza di bambini e professioni assimilate

Addetti all'informazione e all'assistenza dei clienti

Medio

piccole Personale non qualificato nei servizi di

ristorazione Installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici

Archivisti, bibliotecari, conservatori di

musei e professioni assimilate Grafici, disegnatori e allestitori di scena Tecnici dell’organizzazione di fiere,

convegni ed eventi culturali Uscieri e professioni assimilate Addetti a biblioteche e professioni

assimilate Tecnici programmatori

Addetti all'accoglienza nei servizi di alloggio

e ristorazione Tecnici dei musei, delle biblioteche e

professioni assimilate Istruttori di discipline sportive non

agonistiche Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e

cappellai

Tecnici del restauro Agenti di viaggio

Guide ed accompagnatori specializzati Tecnici elettronici

Estetisti e truccatori

Istruttori di tecniche in campo artistico

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Le qualifiche analizzate per la dimensione "Attivazione lavoro" sono state classificate in due gruppi (medio grandi e medio piccole) a seconda che il numero delle persone avviate sia superiore o inferiore a quello mediano*.

Le qualifiche analizzate per la dimensione "Stabilità del lavoro" sono state classificate in due gruppi (medio alta e medio bassa) a seconda che il valore dell'indicatore composito che tiene conto delle giornate di lavoro e della tipologia contrattuale sia superiore o inferiore a quello mediano*.

* Data la distribuzione di una qualunque grandezza ordinabile (ad esempio in senso crescente), si definisce mediano il valore assunto dalle unità statistiche che si trovano nel mezzo della distribuzione.

La relazione citata evidenzia quindi un contesto che la Scuola di Musica di Fiesole già ben conosce e con il quale si confronta quotidianamente: difficoltà crescente nel ricorre a finanziamenti pubblici, con conseguente necessità di attivare forme di partenariato e di fundraisng. La relazione ci mostra anche il fabbisogno di operatori qualificati nel settore cultura con competenze di direttore d’orchestra, compositore, musicista e cantante, rafforzando quindi la convinzione che la strada intrapresa per la proposizione di percorsi formativi, sia quella corretta.

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Dalla relazione di Unioncamere “Io sono cultura – 2017, L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”, riportiamo alcuni dati significativi per comprendere anche l’impatto economico che il settore culturale ha in Italia e conseguentemente quale fabbisogno formativo esprime e può esprimere in futuro.

…………

Nel 2016 il Sistema Produttivo Culturale e Creativo in Italia ha sfiorato i 90 miliardi di euro, ovvero il 6% del PIL, grazie all’impiego di 1,5 milioni di occupati (6% sul totale economia). I valori complessivi della filiera sono in crescita in termini di valore aggiunto (+1,8%) e di occupati (+1,5%), accompagnati da un significativo incremento dei livelli di istruzione. Il comparto ha individuato nella crescita delle competenze una delle risposte alla crisi.

Riportiamo di seguito alcuni dati di dettaglio, in particolare valutando quelli inerenti al settore musicale.

Il valore aggiunto del sistema produttivo culturale vede la Regione Toscana posizionarsi in sesta posizione rispetto alle altre Regioni, evidenziando che molto c’è ancora da fare in questo campo. Un sottoinsieme di questi volumi è sicuramente rappresentato dal settore musicale.

Questo margine di miglioramento è confermato anche dalla presenza della Provincia di Firenze al sesto posto nella graduatoria di produzione di valore aggiunto.

Infine, nell’ultima tabella possiamo riscontrare una crescita delle Lauree Specialistiche nei titoli di istruzione richiesti per il settore culturale e ricreativo. Tale livello risulta più alto rispetto a quello degli altri settori.

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Per quanto riguarda l’educazione musicale, si contano circa 2mila scuole primarie che propongono laboratori di musica, 1.400 scuole medie a indirizzo musicale e 140 licei musicali. Il piano nazionale per la formazione musicale, in parte recepito nella “Buona Scuola”, dovrebbe portare un budget di 2 miliardi di euro l’anno per lo studio della materia in tutte le scuole.

…………

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3 Gli obiettivi della Fondazione Scuola Musica di Fiesole ONLUS

“Una utopia non è un'idea destinata a non realizzarsi mai, ma qualcosa che semplicemente non si è ancora completamente avverata”. Quella di Piero Farulli è sempre stata di dare ad ogni essere umano, indipendentemente dalle sue condizioni sociali e culturali, una possibilità di incontro con la musica.

Nel quartiere delle Piagge, dalla collaborazione con la Scuola Duca D'Aosta (Istituto Comprensivo “M. Gandhi), una primaria dove oltre il 44% dei bambini è di origini extracomunitarie, la Scuola di Musica di Fiesole ha dato vita al progetto orchestrale facente parte del Sistema Nazionale delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili. Alla base della concezione di questo Sistema vi è la musica in quanto efficace strumento di integrazione culturale e sociale e come modalità per lo sviluppo delle intelligenze dell’essere umano.

La sinergia tra il motto di Piero Farulli, fondatore delle Scuola di Musica di Fiesole “La musica è un bene da restituire” e la straordinaria testimonianza del Maestro J. A. Abreu, ha dato l’energia necessaria alla SMF per essere promotrice dal 2011 della nascita del “Sistema Delle Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Italia”.

L’entusiasmo ideale si è subito trasformato in impegno concreto grazie anche all’appoggio della Regione Toscana e della Scuola Duca D’Aosta: la creazione di un’orchestra organizzata sul modello venezuelano che, avendo come obiettivo la crescita umana e formativa di bambini spesso cresciuti in un ambiente di marginalità culturale, coniugasse l’impegno sociale con il know-how didattico della SMF per offrire gratuitamente ai giovani allievi un percorso che fosse di massima inclusione e di altissima qualità.

Il costante lavoro di aggiornamento, il confronto con le altre esperienze internazionali e la messa a punto delle buone prassi didattiche hanno portato dapprima alla buona riuscita e alla stabilizzazione del progetto;

successivamente ad una sua crescita.

La nuova frontiera che stiamo varcando (e per la quale è necessario trovare altri compagni di strada) è quella dell’intergenerazionalità: la sinergia tra generazioni ed età (nonni-nipoti, genitori-docenti, allievi più grandi e più piccoli). Si va così a creare una comunità solidale, inclusiva e collaborativa, in un terreno lacerato da molte difficoltà che, grazie alla pratica musicale, impara o re-impara a stare insieme.

3.1 La storia e le motivazioni dei Nuclei Orchestrali

Tra le varie iniziative della Scuola di Musica di Fiesole la creazione dei Nuclei Orchestrali Infantili sul modello de El Sistema Venezuelano ideato da Abreu, corrisponde precisione ai valori fondanti della Fondazione e che ben definiscono la natura della istituzione e le sue finalità morali e culturali.

L’iniziativa della creazione di un Sistema nazionale fu accolta dalla Fondazione come una investitura che riconosceva la Scuola di Fiesole come l’unico soggetto sul territorio nazionale in grado di rispondere ad una vera e propria sfida dei tempi. Di fronte al crescere delle difficoltà economiche di molte famiglie con il conseguente espandersi di sacche di povertà nelle periferie delle grandi città, non sono stati pochi i soggetti, privati cittadini, istituzioni e scuole che

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hanno intrapreso questo cammino come una possibile soluzione ai molteplici problemi di un Paese di fronte alla difficoltà ad integrare etnie culturalmente molto distanti dalla cultura occidentale. Diremmo che El Sistema per quanto legato alle caratteristiche del paese d’origine, il Venezuela, è divenuto, sempre più spesso, la risposta cogente in molti paesi europei con caratteristiche e necessità dissimili. Svezia, Finlandia, Scozia e molte altre nazioni hanno ritenuto che di fronte ad un problema sociale esteso e dilagante l’educazione musicale diffusa attraverso la pratica nelle orchestre infantili fosse la miglior risposta.

Dunque, Fiesole non poteva sottrarsi a questa investitura in qualche modo storica. Dopo una attenta riflessione all’interno dell’istituzione si decise di accettare questa sfida con una doppia motivazione.

1) El Sistema nasce in Venezuela praticamente negli stessi anni della Scuola di Musica di Fiesole. Ma le spinte che hanno condotto l’impresa di Abreu ad un grande successo sono molto particolari e difficilmente riconducibili alle caratteristiche di un Paese come l’Italia. Vi hanno contribuito l’altissimo tasso di criminalità che ha spinto le famiglie e condurre i loro figli nelle Orchestre come ad un luogo sicuro e lontano dai nefasti influssi della strada. Vi ha contribuito un forte spirito di appartenenza nazionale che si è saldato ad un crescente orgoglio per i risultati raggiunti. Tuttavia, l’applicazione semplice di un sistema come quello venezuelano è pressoché impossibile in Europa. Spesso le fasce più deboli della società appartengono a etnie che non sono sempre entusiaste di avere contatti con individui provenienti da altri paesi, o, addirittura, appartengono a religioni in cui la pratica musicale è vista con sospetto. Dunque, a Fiesole è toccato ideare o adattare pratiche didattiche originali e, talvolta del tutto nuove. Questa necessità ha dato vita a tre anni di sperimentazione alla fine dei quali abbiamo potuto dar vita al Master di Primo livello per Operatori Musica in Nuclei di Orchestre e Cori Infantili, prima in collaborazione con la Facoltà Universitaria di Firenze e poi in prima persona come soggetto promotore.

2) La Scuola di Musica di Fiesole ha intravisto in questo processo la possibilità di aggiornare e innovare la propria didattica. Realizzare un Sistema per bambini/e insegnando loro a partire dall’insieme e senza una preventiva scolarizzazione musicale ha rappresentato una forte sfida. Si è risposto a questa proponendo ai propri insegnanti di essere protagonisti dei primi corsi, per così dire informali, di formazione per operatori che hanno preceduto il vero e proprio Master universitario negli anni 2011-2013. I nostri insegnanti si sono trovati, in qualche modo, costretti a dare sistematicità ai loro pensieri ed al loro agire. Spesso il musicista/ insegnante è forte di un suo sapere spesso non codificato, un sapere che si realizza nell’agire. Ben diverso è darne esito teorico e comprensibile a studenti. Tuttavia, questa fase, come quella dei Master universitari che si sono succeduti è stata una vera e propria rivoluzione nella Scuola in termini di:

a) Riflessione critica sul passato

b) Progettazione di una didattica innovativa

c) Preparazione di nuovi docenti che sono poi risultati idonei nella direzione di ensembles infantili anche all’interno della Scuola

d) Creazione nella Scuola di un Comitato Scientifico, all’interno del Dipartimento Ricerca e Sviluppo.

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Sono stati molti i docenti della Scuola ad assistere ai momenti di aggiornamento e certamente da questo punto di vista il farsi carico della progettazione del Sistema Italiano ha donato alla Scuola oltre che un ruolo nazionale ed internazionale riconosciuto e rispettato, anche l’opportunità di espandere la sua capacità in termini di elaborazione teorica ed aggiornamento dei propri stessi docenti.

3.2 I risultati dei Nuclei Orchestrali

Nel 2012 la Scuola ha aperto un Nucleo Orchestrale per i bambini delle Piagge, quartiere periferico fiorentino la cui popolazione vede rappresentate numerose etnie. All’iniziale ensemble di archi si è poco dopo affiancato il gruppo di fiati, che utilizza una sala appositamente ristrutturata nel Centro Commerciale Le Piagge di Unicoop. L’Orchestra delle Piagge partecipa a numerose occasioni pubbliche, ed ha perfino calcato il palcoscenico del nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in occasione dei festeggiamenti per il 25° anniversario della Fondazione CR Firenze (giugno 2017). Fino ad oggi i docenti della Scuola di Musica di Fiesole coinvolti nel quartiere Piagge hanno insegnato musica gratuitamente a più di 400 bambini, coinvolgendo anche gli adulti nell’attività corale.

Il secondo Nucleo fiesolano è sorto nel quartiere di Sorgane - periferia sud della città di Firenze - che negli anni ’60 fu al centro di un’imponente attività edilizia, con la costruzione di alloggi popolari per circa 5000 persone.

Uniformata agli stessi principi del Nucleo delle Piagge, l’Orchestra di Sorgane è stata fondata nel 2015 e svolge le proprie attività presso la Scuola Primaria Sandro Pertini dell’Istituto comprensivo Botticelli.

Con il terzo Nucleo orchestrale, istituito nel 2017 nel quartiere dell’Isolotto ed ospitato negli spazi del Centro Culturale Sonoria, si è creata una vera e propria rete musicale tra le periferie della città.

I Nuclei Orchestrali offrono gratuitamente ai bambini degli omonimi quartieri un’istruzione musicale di qualità, ispirata dalla disciplina della musica d’insieme.

Sono sostenuti dalla Regione Toscana, dalla Fondazione CR Firenze, dagli Amici della Scuola e da Unicoop Firenze, e possono contare su un gran numero di strumenti messi a disposizione dai liutai Sorgentone e Mecatti e da Cristiano Onerati per i fiati.

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Riportiamo di seguito un dettaglio dei risultati specifici dei Nuclei Orchestrali: il numero dei partecipanti risulta sostanzialmente stabile nell’ultimo triennio, con risultati soddisfacenti.

CORSO a.s. 2013-2014 A.S. 2014-2015 A.S. 2015-2016 A.S. 2016-2017 A.S. 2017-2018 A.S. 2018-2019 A.S. 2019-2020

PROGETTO PIAGGE ORCHESTRA ARCHI 34 27 26 36 43 46 38

PROGETTO PIAGGE ORCHESTRA FIATI 21 15 24 22 25 22 19

PROGETTO ORCHESTRA SORGANE _ _ 25 28 39 23 30

NUCLEO ORCHESTRALE ISOLOTTO _ _ _ _ 14 11 20

totale 55 42 75 86 121 102 107

55

42

75

86

121

102 107

0 20 40 60 80 100 120 140

a.s. 2013-2014 A.S. 2014-2015 A.S. 2015-2016 A.S. 2016-2017 A.S. 2017-2018 A.S. 2018-2019 A.S. 2019-2020

Totale iscritti Nuclei Orchestrali

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

a.s. 2013- 2014

A.S. 2014- 2015

A.S. 2015- 2016

A.S. 2016- 2017

A.S. 2017- 2018

A.S. 2018- 2019

A.S. 2019- 2020

PROGETTO PIAGGE ORCHESTRA ARCHI PROGETTO PIAGGE ORCHESTRA FIATI PROGETTO ORCHESTRA SORGANE

NUCLEO ORCHESTRALE ISOLOTTO

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Riportiamo di seguito un dettaglio dei risultati specifici dei Laboratorio corale Le Piagge, oggi confluito nel Laboratorio corale della Scuola di Musica di Fiesole. Anche per questa attività didattica si è riscontrato un interesse costante.

14

31 33 30

23

29 30 25

18 12

26 28 28 35

0 5 10 15 20 25 30 35 40

2006/2007 2007/2008

2008/2009 2009/2010

2010/2011 2011/2012

2012/2013 2013/2014

2014/2015 2015/2016

2016/2017 2017/2018

2018/2019 2019/2020

N° allievi Laboratoio corale Le Piagge

Laboratorio corale Le Piagge, ad oggi Laboratorio corale della

Scuola di Musica di Fiesole

Anno scol. N° allievi

2006/2007 14

2007/2008 31

2008/2009 33

2009/2010 30

2010/2011 23

2011/2012 29

2012/2013 30

2013/2014 25

2014/2015 18

2015/2016 12

2016/2017 26

2017/2018 28

2018/2019 28

2019/2020 35

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4 I progetti futuri

Alcuni degli obiettivi che ci proponiamo:

- Offrire un percorso di formazione e di arricchimento culturale e cognitivo di altissima qualità anche a chi si trova in situazione di svantaggio economico, di marginalità o di difficoltà scolastica.

- Contribuire al benessere sociale e allo sviluppo intellettuale ed artistico di un’intera comunità.

- Aiutare la crescita dei bambini coinvolti fondando le prassi didattiche su idee pedagogiche “forti” e comprovate.

- Contribuire a migliorare il rapporto con la scuola e l’apprendimento agendo sulle motivazioni.

- Superare le barriere di incomprensione culturale tra etnie diverse per creare gruppi inclusivi.

- Contribuire positivamente al rinnovamento delle didattiche musicali finalizzate all’educazione musicale sia a livello regionale, sia nazionale.

- Ricomporre i rapporti tra coetanei e generazioni diverse grazie alla pratica dell’apprendimento cooperativo, il tutoraggio, la “peer-to peer education” ed il volontariato.

Alla luce quindi dei risultati ottenuti utilizzando la musica come metodo educativo e visto la carenza sul territorio di proposte qualificate e qualificanti di attività e percorsi formativi musicali, la Scuola di Musica di Fiesole intende riproporre progetti formativi volti a coniugare la cultura musicale con un efficace approccio educativo-sociale, non limitandosi, in questa nuovo contesto, a utilizzare metodologie tradizionali di insegnamento, ma valutando anche percorsi didattici alternativi e complementari.

Riferimenti

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