Resoconti Parlam entari
- 12671 Assemblea Regionale Siciliana
XI Le gislatu ra 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994
RESOCONTO STENOGRAFICO
' --- • --- —--
235’ SEDUTA
LUNEDI 12 DICEMBRE 1994
Presidenza del vicepresidente M A Z Z A G L IA indi
del presidente C A PIT U M M IN O indi
del vicepresidente CAPO D ICASA
I N D I C E
Assembleo re g io n a le .
(Comunicazione di sospensione di d e p u ta ti)...
Commissioni leg lsio H ve.
{Comunicazione di richieste di parere) ...
(Comunicazione di parere r e s o ) ...
Olsegni di leg g e
(Annunzio di p re se n ta z io n e )...
■Bilancio di previsione della Regione siciiiana per l'an- Wlinanziario 1995 e bilancio pluriennale per II irien- no 1995-1997" (808/A) (Seguito della discussione):
'^residente MA7ZAGLIA (PSI)' FIORINO ( p s i j - ...■ ' ' ^
PANDOLFO (Liberaldem ocralico riformista)' BRGUGLIO (MSI-AN)'... .. . assessore per il bilancio . . .
®ISTALDI (MSI-AN) ...
12678, 12679, 12684,
budinideigiorno
(Annunzio n. 2 4 2) discussione e rinvio):
p r e s id e n t e
(PSDI) ^ '. ' ' ! ^ A ' ! ' PIRO ^^^^'^^'’^^Presibente della Regione
(Annunzio n, 243) discussione):
...
''Ci. Vicepresidente della Regione . ('Colazione);
^^ESIOEin te
ÌM Sì-MsÌ) ] [ ] [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ ] ] [ [ ]
^'^‘suKato della votazione);
Pag.
12678
12672 12673
12672
12689, 12695 12679 12684 12689 12695 12700 12702
12698
12718. 12719 12718 12718. 12719 12718, 12719 12698
12719 12719
12719 12719
PRESIDENTE ...
(Annunzio n. 244) ...
(Discussione):
PRESIDENTE ...
CARULLO (PPi) . ...^ ^ ^ ^ , GRAZIANO, vicepresidente della R e g io n e...
(Votazione);
PRESIDENTE . ...
(Risultato delia votazione);
PRESIDENTE ...
(Annunzio n. 245) ...
(Discussione e dichiarazione di inammissibilità);
PRESIDENTE ... 12720 GRAZIANO, vicepresidente delia R e g io n e...
PIRO (R E T E )...
(Annunzio n. 246) ...
(Discussione);
PRESIDENTE ...
CRISTALDI (MSt-AN) ...
GRAZIANO, vicepresidente della R e g io n e... ..
(Votazione):
PRESIDENTE ...
(Risultato della votazione):
PRESIDÈNTE ...
(Annunzio n. 247)...
(Discussione):
PRESIDENTE ...
GRAZIANO, vicepresidente delia R e g io n e...
(Votazione);
PRESIDENTE ... ... ...
PIRO (R E TE )... ...
(Risultato della votazione):
PRESIDENTE ...
(Annunzio n. 248) ...
(Discussione);
12719 12698
12719, 12720 12719
12720
12720 12713
12721 12720 12721 12713
12721 12721 12722
12722 12713
1272^
12722
12722 12722
12723 12713
(500)
Resoconti Parlcanentari — 12672 Assemblea Regionale Siciliana
X I Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994
PRENDENTE ... - ... 12723 GRAZIANO, vicepresidente detta Regione ... 12723
(Votazione):
PRESIDENTE ...
GRISTALDI (MSWN) ... .. . • ...
GRAZIANO, w'ìcepresidenle della Regione ...
(Risultato della votazione):
PRESIDENTE ...
(Discussione n. 236):
PRESIDENTE ... |2715
GRAZIANO, vicepresidente della Regione ...
(Votazione):
PRESIDENTE ...
(Risultato della votazione) ... 12716 (Rinvìo nn. 237, 238, 239):
PRESIDENTE ... ''2^'*®
(Discussione n. 240):
PRESIDENTE ... 12716, 12717
^ I f i E (ppi) ...
GRAZIANO, vicepresidente dette Regione ... i z n t (Accettazione):
PRESIDENTE ...
(Discussione n. 241);
PRESIDENTE ... J2717 BASILE (PPO ...
GRAZIANO, vicepresidente delle Regione ...
(Votazione):
PRESIDENTE ...
(Risultato della votazione):
Interrogazioni
(Annunzio) ... 12673
(*) intervento corretto dall'oratore.
La seduta è aperta alle ore 17,00.
P L U M A R I, segretario, dà lettura dei p ro cesso verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.
Annunzio
legge.
di presentazione di disegni
PRESIDENTE. Comunico che sono stati pre sentati i seguenti disegni di legge:
— «Nuova definizione dei territori degli enti locali a seguito della costituzione delle aree me
tropolitane» (870), dagli onorevoli Libertini, Consiglio, Aiello, Battaglia Giovanni, Capodi
casa, Crisafulli, Gulii\o, La Porta, Montalba- no, Parisi, Silvestro, Speziale, Zacco in data 7 dicembre 1994.
— «Proroga termini in materia di lavori pubblici» (871), dal presidente della Regione
(Martino) su proposta deH’ assessore per i la
vori pubblici (L o Giudice Vincenzo) in data 7 dicembre 1994.
— «N orm e sull’ espropriazione per pubbli
ca utilità» (872), dagli onorevoli Barbagallo, Fiere», Basile, D ’ Andrea, Nicolosi, Pistorino, Sudano, M agro in data 7 dicembre 1994.
— «Interventi in favore delle attività tea
trali in Sicilia con l ’ introduzione di criteri og
gettivi nella selezione dei diversi interventi»
(873), dall’onorevole Fleres in data 7 dicem
bre 1994.
— «Norm e relative ai Piani regolatori ge
nerali e modifiche ed integrazioni della legge regionale 27 dicembre 1978, numero 71» (874), dal presidente della Regione (M artino) su pro
posta dell’ assessore per il territorio e l ’ ambiente (Graziano) in data 9 dicembre 1994.
— «Interventi regionali a favore delle pic
cole e medie imprese artigiane per lo sviluppo dei sistemi di qualità, per l ’ agevolazione al- l ’ accesso dei servizi di qualificazione e certifi
cazione dei prodotti e per interventi di riorga
nizzazione» (875), dagli onorevoli Battaglia Giovanni, Consiglio, A iello, Capodicasa, Cri- safulli. Gufino, La Porta, Libertini, Montalba- no. Parisi, Silvestro, Speziale, Zacco in data 9 dicembre 1994.
— «Riordino dell’ Osservatorio epidemiolo
gico regionale» (876), dagli onorevoli Batta glia Giovanni, Gulino, Petrafia, Virga.
gone, Cuffaro in data 9 dicembre 1994.
— «Abrogazione del primo comma dell ar
ticolo 8 della legge regionale 31 marzo 197 . numero 19, concernente “ Primi provvedimen
ti per la semplificazione delle procedure am^
ministrative e per l’ acceleramento della spesa * (877), dall’ onorevole Mazzaglia in data 12 ' cembre 1994.
Comunicazione di richieste di parere.
PRESIDENTE. Comunico che le seguenti chieste di parere, pervenute dai Governo, » no state assegnate alle competenti coromjss ni legislative:
12673 -
«Affari istituzionali» (I)
- Nomina componente comitato di gestio
ne della «Fondazione Banco di Sicilia» (529).
- «Fondazione Banco di Sicilia». Nomina componenti collegio dei revisori (530).
Fondazione Cassa centrale di risparmio per le province siciliane. Nomina componenti collegio sindacale (531).
Fondazione Cassa centrale di risparmio per le province siciliane. Nomina componenti consiglio di amministrazione (532).
— Consorzio per Fautostrada Messina- t;alermo. Nomina presidente e componenti con
siglio direttivo (533).
— Nomina presidente e vicepresidente del consiglio di amministrazione delFistituto auto
nomo case popolari di Enna (534).
~ Commissario straordinario delFistituto autonomo case popolari di Siracusa (535).
«o r? consortile per azioni «Mercati d^o-alimentan». Rinnovo organi consortili
np a consiglio di amministrazio- clell Istituto case popolari di Enna (537),
presidente e vicepresidente del i nomi® amministrazione dell’ Istituto auto '
0 case popolari di Messina (538).
straordinario dell’ Istituto mo case popolari di Caltanissetta (539), pervenute in data 6 dicembre 1994, trasmesse in data 9 dicembre 1994.’
Cultura, formazione e la voro» (V)
regionale numero 66/76 e legge culturali - 38102 P tiontribuzione capitoli 38054, esercizio finanziario 1993-1994 (540);
'■^g'onale numero 51/79 - Con- '^CLF culturali A R C I, ENARS-
38075 ■ Capitoli 38074,
esercizio finanziario 1994 (541),
^^ervenute in data 6 dicembre 1994,
^smesse in data 9 dicembre 1994.’
- Legge regionale 9 agosto 1988, numero 15, articolo 14. Programma di interventi nel settore d ell’edilizia universitaria. Anno finan
ziano 1994 (544);
- Legge regionale 4 giugno 1980, nume-
pervenute in data 7 dicembre 1994.
trasmesse in data 9 dicembre 1994.
Comunicazione di parere reso.
PRESID ENTE. Comunico che da parte del
la competente Commissione legislativa è stato reso il seguente parere:
«B ila n cio » (II)
~ Schema del programma operativo pluri- fondo Sicilia 1994/1999 (524),
reso in data 1 dicembre 1994, trasmesso in data 7 dicembre 1994
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura della interrogazione con richie
sta di risposta orale presentata.
P L U M A R I, segretario:
«A l Presidente della Regione e all’ Assesso
re per la cooperazione, il commercio, Farti- gianato e la pesca, premesso che:
—- con ordinanza del Consiglio di giustizia Regione siciliana nume
ro 390 del 19 maggio 1994 veniva accolto l ’ap
pello proposto dal Presidente della Regione e dall Assessore alla Presidenza contro l ’ordinan
za emessa dal T A R , sezione di Catania che aveva sospeso l ’efficacia del decreto del Pre
sidente della Regione siciliana 317/93 col quale era stato annullato un precedente decreto pre
sidenziale di nomina del dottore Aurelio Per- cipalle a direttore generale della Crias;
- con nota 2308 del 22 novembre 1994, l ’Assessore per la cooperazione ha affermato
Resoconli Parlaineniari - 12674 - Asseinhìea Regionale Siciliano
X I Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dicembre 1994
di avere provveduto a trasmettere Tordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa alla Crias in data 17 giugno 1994 e di avere più volte sollecitato il commissario protempore ad attivarsi per l’espletamento della procedura con
corsuale; infine, nella stessa nota si afferma che, in relazione allo svolgimento delle fun
zioni di direttore generale da parte del dottore Percipalle, resta operante la delibera del con
siglio di amministrazione della Crias numero 873/4 del 25 febbraio 1991 che assegnava le suddette funzioni al dottore Percipalle nelle mo
re dell’ espletamento del concorso;
per sapere:
— come sia possibile che il commissario straordinario della Crias, dottore Pantò e il pre
sidente del collegio dei revisori abbiano dichia
rato, sino al 19 ottobre 1994, che non erano a conoscenza dell’ ordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa numero 390/94, quando la nota assessoriale numero 2308/94 indica che la tramissione dell’ atto è stata effettuata già nel giugno 1994, cioè ben quattro mesi prima;
— se tale discrasia temporale sia dovuta a disguido tecnico o altro;
— se non ritengano che la delibera del C .d.A della Crias numero 873/4 del 1991 ab
bia ormai perso efficacia, stante che il dottore Percipalle era titolato a svolgere le funzioni di direttore generale della Crias, non piu in virtù della delibera suddetta, ma a seguito del de
creto di nomina del Presidente della Regione, a nulla rilevando che poi questo sia stato an
nullato da un successivo decreto presidenziale;
— se siano state avviate le procedure per l ’ espletamento del concorso pubblico per l ’ as
sunzione del direttore generale e perché siano stati finora ignorati i ripetuti richiami allo svol
gimento di tale adempimento fondamentale per la vita della Crias» (3077).
Gu a r n e r a - PiRO.
PRESIDENTE. La interrogazione ora annun
ziata sarà iscritta all’ ordine del giorno per es
sere svolta al suo turno.
Invito il deputato segretario a dare lettura del
le interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate.
P L U M A R I, segretario:
« A l Presidente della Regione e all’ Assesso
re per il turismo, le comunicazioni e i trasporti, premesso che:
— l ’ articolo 3, comma 5, legge regionale 26 ottobre 1993, numero 29, dispone che i pia
ni degli impianti sportivi e degli impianti ri
cettivi, per le Universiadi estive 1997, com
prendano i progetti preliminari delle opere da realizzare e si uniformino ai criteri stabiliti dal
l’ articolo 18, legge regionale 12 gennaio 1993, numero 10;
— sulla Gazzetta ufficiale della Regione si
ciliana, parte prima, numero 54, del 5 novem
bre 1994, è stata pubblicata, per estratto, la deliberazione della Giunta regionale numero 421 del 29 settembre 1994, intitolata “ Piani provvisori di spesa relativi all’ organizzazione della Universiade estiva 1997, previsti dalla leg
ge regionale 26 ottobre 1993, numero 29’ ’ , e contenente uno “ schema di piano degli impioti sportivi’ ’ e uno “ schema di piano degli im
pianti ricettivi destinati agli atleti’ ’ ; considerato che:
— gli schemi di piano di cui sopra conten
gono degli elenchi sommari di opere, spesso senza indicazioni relative alla localizzazione, e comunque prive di progetti preliminari;
— la legge regionale numero 29 del 1993 non prevede l’ adozione di “ piani provvisori di spesa’ ’ ;
per sapere:
— se il Governo della Regione considera la deliberazione numero 421 del 29 settembre 1994 come un atto propedeutico alla determi
nazione definitiva dei piani di cui aU’ articoo 3, comma 4, legge regionale numero 29 de
1993, e, in tal caso, perché abbia deciso darvi pubblicità sulla Gazzetta ufficiale;
— se, viceversa, il Governo della ritenga di aver già attuato il disposto dell a colo 4, legge regionale numero 29 del 19v ’ e cioè di aver realizzato la prima fase del cedimento ivi previsto;
— in caso di risposta affermativa al dente quesito, se non ritengano doveroso
Resoconti Parlam entari
— 12675 -
XI Le g is la tu r a
235“ SEDUTA
opportuno procedere ad xma considerazione del
le evidenti cause di illegittimità del provvedi
mento così adottato e della relativa probabilità di contenzioso, e se non ritengano pertanto do
veroso ed opportuno procedere alla revoca o almeno all’ integrazione della delibera di Giun
ta numero 421 del 1994, al fine di rendere gli schemi di piano delle Universiadi estive 1997 conformi ai requisiti di legge» (3069).
Lib e r t in i.
«AU’As.sessore per i lavori pubblici, premesso che:
— di recente si è notevolmente incremen
tato il numero di incidenti sui tratti autostra
dali Messina-Catania e Messina-Palermo;
— alcuni di questi incidenti sono stati mortali;
sussiste indubbiamente una connessione tra gli incidenti e le carenze nei requisiti di sicurezza di detti tratti autostradali;
per sapere:
il numero e la portata degli incidenti ve- nlicatisi sui tratti autostradali Messina-Catania e Messina-Palermo negli ultimi cinque anni, e
*1 raffronto fra gli stessi;
— i provvedimenti che U Governo della Re
gione intenda adottare sotto il profilo della si-
^rezza di detti tratti autostradali, in ordine al requente verificarsi di incidenti anche morta
li» (3070).
Br ig u g l io.
■^All'Assessore per il territorio e l ’ ambiente premesso che:
~ il Consiglio comunale di Falcone (M es
sina) con delibera numero 25 del 20 aprile 1993 a adottato il Piano regolatore generale unita- ente alle prescrizioni esecutive e al regola- laento edilizio;
Se puecessivamente venivano presentate os- rvazioni e opposizioni allo strumento urba-
rico da parte di trenta cittadini;
lese osservazioni e opposizioni, in pa- Port della legge, non sono state mai
a e all esame del Consiglio comunale;
- - ad un’ interrogazione presentata da un consigliere di minoranza il sindaco ha risposto di averle trasmesse al progettista;
è stato cosi arbitrariamente e illegalmente interrotto il procedimento previsto dalla legge per l ’ approvazione dello stmmento urbanistico;
— pur non essendo mai stata revocata la delibera consiliare numero 25 del 20 aprile 1993, il sindaco, la Giunta e il presidente del Consiglio comunale in data l i aprile 1994 han
no organizzato una riunione con le forze poli
tiche e sociali, durante la quale il tecnico in
caricato ha illustrato una nuova bozza del Pia
no regolatore generale diverso da quello legit
timamente adottato con la citata delibera con
siliare;
— in data 15 giugno 1994 è stato convoca
to il Consiglio comunale con all’ordine del giorno l ’ argomento della riadozione del Piano regolatore generale;
— in detta seduta, a maggioranza, il Con
siglio comunale ha adottato un nuovo Piano re
golatore generale;
— in data 19 settembre 1994 venivano esa
minate le osservazioni al nuovo Piano regola
tore generale;
intanto, in data 2 agosto 1994, l ’ Asses
sorato regionale del territorio e dell’ ambiente aveva nominato un commissario cui acta;
— il commissario, inspiegabilmente, dalla data di nomina (2 agosto) si è presentato pres
so il Comune di Falcone solo il 20 settembre, guarda caso il giorno successivo al completa
mento dell iter di adozione del Piano regola
tore generale;
per sapere quali provvedimenti intenda adot
tare in ordine al procedimento illegittimo e il
legale posto in essere per l ’ adozione del Piano regolatore generale del Comune di Falcone»
(3071). (G ii interroganti chiedono risposta con urgenza).
Br ig u g l io - Cr is t a ld i - Gr a n a
t a Be n e d e t t o - St r a n o -
’ViRGA.
« A ll’Assessore per la sanità, per sapere:
Resoconti Parlam entari 12676 Assemblea R egiona le Siciliana
X I Legislatura ISS" SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994
— se sia a conoscenza dell’ esiguo numero dei posti di corsisti allievi infemnieri profes
sionali della provincia di Trapani, in seguito alia decisione di ridurre progressivamente da 350 unità del 1991 a 200 unità nei 1992 a nu
mero 100 unità nel 1993 fino ad arrivare agli attuali 25 per fan n o scolastico 1994-1995;
— se non ritenga, anche per dare uno sboc
co occupazionale alla provincia di Trapani, di autorizzare fU n ità sanitaria locale numero 1 ad effettuare un secondo corso in modo di am
mettere gli idonei selezionati» (3072).
Ca n i n o.
« A ll’ Assessore per la sanità, premesso che:
— l ’ Assessorato regionale della sanità ha finanziato un progetto di prevenzione delle tos
sicodipendenze per l ’ importo di lire 50 m ilio
ni in favore del Comune di Novara di Sicilia (Messina);
— il progetto prevedeva l ’ istituzione di un apposito centro sociale;
— i fondi sono stati impiegati per l ’ acqui
sto di attrezzature tra cui anche strumenti mu
sicali, ma il centro non è entrato mai in funzione;
— il progetto prevedeva anche la stampa di un opuscolo in cui dovevano essere raggrup
pati i lavori effettuati dai giovani impegnati nel progetto medesimo e invece è stato realizzato un opuscolo turistico;
— altre iniziative previste nel progetto non sono state attuate;
per sapere se intendano di.sporre accerta
menti al fine di conoscere perché non sia stata data attuazione al sopra menzionato progetto di prevenzione delle tossicodipendenze» (3073).
Br ig u g l io - Cr is t a ld i - Gr a n a
t a Be n e d e t t o - St r a n o -
V t R G A .
« A ll’ Assessore per il territorio e l ’ ambiente, premesso che in data 17 novembre ultimo scor
so il sottoscritto con interrogazione numero 3029 aveva richiesto la nomina di un ispettore che verificasse la legittimità dei comportamenti
del commissario ad acta relativamente alla re
voca dell’ incarico ai progettisti nominati con delibera municipale numero 570 del 23 dicem
bre 1992;
venuto a conoscenza che il medesimo com
missario ad acta, nonostante la richiesta con
traria contenuta nella predetta interrogazione avrebbe provveduto alla nomina di nuovi pro
gettisti;
per sapere:
— quali provvedimenti abbia posto in es
sere in esito alla precedente interrogazione;
— se non ritenga di dover accertare l’ av
venuta nomina di nuovi progettisti con riferi
mento anche al fatto che l ’ eventuale illegitti
mità della revoca dell’ incarico ai primi pro
gettisti potrebbe comportare aggravi finanziari e complicazioni legali a carico delle ammini
strazioni eventualmente inadempienti;
— se non ritenga, data la ristrettezza dei termini per la scadenza dell’ incarico commis
sariale (31 dicembre 1994), di dover interve
nire tempestivamente al fine di ripristinare con
dizioni di legittimità» (3074).
FLERES.
«A ll’ Assessore per i lavori pubblici, premesso che:
— sull’ autostrada Messina-Catania, in pros
simità degli svincoli di Roccalumera, Taormi
na e Giardini Naxos, la segnaletica non ripor
ta gran parte delle località della zona ionica messinese alle quali si può accedere mediante dette uscite e in particolare i comuni di Sca
letta Zanclea, Itala, A ll, Fiumedinisi, Paglia' ra, Mandanici, Savoca, Casalvecchio Siculo>
Antillo, Limina, M ongiuffi M elia, GallodofO.
Roccafiorita, Gaggi, Graniti, Motta Camastra, Malvagna, M oio Alcantara e Roccella Vai- demone;
— a parte U caso di Scaletta Zanclea e Ita la, la segnaletica sembra essere ispirata dal cri terio della discriminazione dei centri collinarE
— sul tratto autostradale Messina-PalermO;
invece, in prossimità di ciascuna uscita sono
Resoconti Parlam entari
- 12677 - XI LEGISLATURA
235“ SEDUTA 12 ftCEM BRE 1994
ben visibili cartelli che giustamente indicano tutti i comuni serviti, senza alcuna esclusione;
— la sopra evidenziata omissione sulla Messina-Catania, oltre a comportare un catti
vo servizio reso a tutti gli automobilisti, costi
tuisce un ostacolo alla “ scoperta” turistica di località che con i loro beni culturali e ambien
tali, i loro prodotti tipici, le loro potenzialità e risorse per filoni di turismo rurale, turismo verde, agriturismo sono preferite da un nume
ro sempre crescente di visitatori desiderosi di vivere una vacanza di relax, riposo e serenità;
— in detto hinterland che fa capo a Taor
mina, capitale del turismo siciliano, anche la segnaletica autostradale è rilevante per il de
collo turistico dei centri che ne fanno parte;
per sapere se intenda intervenire presso il consorzio per l ’ autostrada Messina-Catania af
finché la segnaletica sia adeguata in modo che indichi anche i comuni suddetti ingiustamente
dimenticati” » (3075).
Br ig u g l io.
^^«All Assessore per gli enti locali, premesso
— la Giunta municipale del Comune di Pa- agonia (Catania) con delibera numero 319 del
agosto 1994 ha proceduto all’ approvaziorie ella perizia di consuntivo dei lavori di siste
mazione del terrapieno in via Circonvallazio- 19^^/“ ^^® ordinanza sindacale numero 41 del
rioi successiva deliberazione numero 392
Uh provveduto a reiterare
aehbera numero 319 del 24 agosto 1994 an-
"'^llata dal CO .RE .C O . di Catania;
5 delibera di Giunta numero 390 del
; ne si è provveduto all’ approvazio- i và H progetto per la sistemazione definiti
ci piazzali di via Circonvallazione;
per sapere:
fa Calcagno Febronio individua- ordmanza sindacale numero 41 del 1994 abbia j
requisiti di legge;
mero progetto approvato con delibera nu
li vief ^ ottobre 1994 abbia riportato c di conformità urbanistica;
se la finalità dell’ opera sia compatibile con le previsioni dello strumento urbanistico;
— se ritenga necessario ed urgente dispor
re una indagine ispettiva» (3076).
Gu l in o - Lib e r t in i.
«A ll Assessore per gli enti locali, per sape
re quali iniziative intenda assumere a carico degli amministratori e/o dei funzionari del Co
mune di Palermo per la mancata definizione dei provvedimenti concernenti il pagamento del
le indennità di espropriazione, anche a favore di proprietari che da anni hanno stipulato l ’ at
to di cessione volontaria dei beni immobili.
Le inadempienze d ell’Amministrazione co
munale oltre a ledere i diritti di molti cittadini
— ai quali viene negato il giusto ristoro per 1 espropriazione dei loro beni costringendoli al
tresì a defatiganti azioni giudiziarie per il pa
gamento di quanto dovuto — causa danni alle casse del Comune di Palermo per l ’ aggravio degli interessi legali.
Si chiede infine che le risultanze ispettive vengano trasmesse alla Procura della Corte di conti per accertare l ’ eventuale danno erariale»
(3078).
Di Ma r t in o.
«A l Presidente della Regione, premesso che:
in data 1 agosto 1994 il Consiglio co
munale di Pachino ha deliberato di promuove
re la consultazione del corpo elettorale per la rimozione del sindaco ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale 26 agosto 1992, numero 7;
avverso tale deliberazione il sindaco del Comune di Pachino ha proposto ricorso straor
dinario al Presidente della Regione adducendo numerosi motivi procedurali e sostanziali, tra i quali sembrano di particolare rilievo i se
guenti:
a) la deliberazione non individua precisa- mente le inadempienze programmatiche impu
tate al sindaco, e sembra confondere la colpe
vole inattuazione di punti del programma con le carenze di gestione degli uffici, peraltro do
vute ad errori precedenti l ’assunzione della ca
rica da parte dell’ attuale sindaco;
Resoconti Parlam entari - 12678 Assemblea Regionale Siciliana
XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994
b) la deliberazione non considera in alcun modo il profilo della gravità delle inadempienze attribuite al sindaco;
c) la deliberazione è stata resa esecutiva sen
za previa contestazione degli addebiti al sin
daco né diffida, e quindi senza consentire al sindaco di esercitare alcun diritto di difesa in ordine all’ avvio di un procedimento sanziona- torio contro di lui;
considerato che;
— il referendum per la rimozione del sin
daco è, nel sistema della legge numero 7, un istituto di carattere eccezionale;
— il referendum revocatorio, di cui all’ ar
ticolo 18 della legge regionale numero 7 del 1992, non può essere fondato su una semplice mozione di sfiducia, come tale non ammessa dalla legge (vedi articolo 18, comma 1, legge regionale numero 7 del 1992);
— conseguentemente il referendum non può fondarsi su generiche accuse di inefficienza;
— il referendum non può neanche confon
dersi con i provvedimenti governativi di rimo
zione già previsti dalle leggi vigenti per il ca
so di gravi e persistenti violazioni di legge (ar
ticolo 40, legge numero 142 del 1990, così co
me introdotto dall’ articolo 1, numero 1, lette
ra g, legge regionale numero 48 del 1991);
— il referendum può anche fondarsi solo sull’ addebito di specifiche inattuazioni di im
pegni programmatici da parte del sindaco, ma proprio perciò esso deve essere adeguatamen
te motivato sotto il profilo;
a) della definitività dell’ inadempienza del sindaco (ché sarebbe evidentemente contraria alla ratio legislativa la proposizione del refe
rendum quando l ’ attuazione deU’ impegno pro
grammatico è ancora ragionevolmente preve
dibile o addirittura è in itinere);
b) deU’ imputabilità dell’ inadempienza del sindaco, in termini di dolo o di colpa;
per sapere;
— se condivida le considerazioni di carat
tere giuridico sopra espresse;
— se sia stato adeguatamente considerato il valore di precedente che avrà la decisione sul ricorso in oggetto, con conseguente possi
bilità di incontrollata espansione dell’uso del referendum e di relativa instabilità dell’ azione di governo degli enti locali, ovvero di corretta riconduzione dall’ istituto alle situazioni ecce
zionali previste dal legislatore;
— se, in considerazione di quanto sopra esposto, intenda provvedere con la massima tempestività sul ricorso in oggetto» (3079).
Lib e r t in i - Co n s ig l io.
PRESID ENTE. L e interrogazioni ora annun
ziate sono state inviate al Governo.
Comunicazione di sospensione di deputati re
gionali.
PR E SID E N TE . Comunico che il Presidente del Consiglio dei ministri, con propri decreti del 5 dicembre 1994, ha dichiarato, ai sensi e per gli effetti dell’ articolo 15, comma 4 bis e 4 ter, della legge numero 55 del 1990, cosi come modificato dalla legge numero 16 del 1992 e dalla legge numero 30 del 1994, la so
spensione dalla carica di deputati della Regio
ne siciliana degli onorevoli Giuseppe Gianni, a decorrere dal 30 novembre 1994, e Vincen
zo Leanza a decorrere dall’ l dicembre 1994.
L ’ Assemblea ne prende atto.
A vverto che nella prossima seduta rAssem- blea procederà, a norma dell’ articolo 3 della legge 30/94, alla temporanea sostituzione dei deputati sospesi.
Do il preavviso di votazione mediante pro
cedimento elettronico, ai sensi dell’ articolo 127.
nono comma, del Regolamento interno.
Seguito della discussione del disegno di log' ge «Bilancio di previsione della Regione si
ciliana per l’anno finanziario 1995 e lancio pluriennale per il triennio 1995-1997» (808/A).
PRESID ENTE. Si passa al secondo pun^
dell’ordine del giorno che reca; Seguito def®
discussione del disegno di legge «Bilancio
Resoconti Parlamentari 12679 - Assemblea Regionale Siciliana
XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 LXcembre 1994
previsione della Regione siciliana per l ’ anno finanziario 1995 e bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997* (808/A).
La seduta è sospesa.
{La seduta, sospesa alle ore 17,10, è ripresa alle ore 17,30).
Presidenza del presidente CAPITUMMINO
PRESIDENTE. La seduta è ripresa.
E iscritto a parlare l ’ onorevole Mazzaglia.
Ne ha facoltà.
M A Z Z A G L IA . Signor Presidente, onorevo
li colleghi, ho seguito con molta attenzione le relazioni di maggioranza e di minoranza e gli interventi che si sono succeduti in quest’Aula sul bilancio 1995. Ho seguito anche il dibatti
to che fuori di quest’ Aula si sta sviluppando sui problemi relativi al bilancio ed anche le osservazioni e le considerazioni che la stampa sta facendo sui nostri lavori, non ultima quel
la che riguarda la «Regione al capolinea» e la difficoltà di andare avanti con questo bilancio.
Io credo che sia i relatori, sia tutti gli interve
nuti, abbiano evidenziato come il dato finan- ztario rappresenti soltanto un aspetto di una più profonda crisi che investe l ’ intero edificio stmt- turale della Regione.
Per ovviare a tale crisi non sono sufficienti pannicelli caldi, ma bisogna operare una pro
onda trasformazione dello strumento finanzia- fio che regola la vita della Regione, le scelte Po itiche che ne sono il presupposto, l ’ appara- n amministrativo servente. Una riforma del bi- ancio che muova dal riconoscimento che lo o strategico del bilancio è costituito dal
^,’’®8ramma e dai progetti; un bilancio che va t^organizzafQ nella sua strutturazione; i capi- naf ^ •'elative denominazioni vanno riesami- vis* ^ ^''^atualmente accorpati laddove si rav-
ano ragioni di coerenza e di omogeneità, fg a documento di bilancio che rifletta le scel- Q^i|^'^®*^^‘y*rnatiche va conseguentemente esa- che^’ ^’ ® votato non più per rubri-
inter^ progetti, programmi,
del azioni. In tal modo Tattenzione
^gislatore sarà indirizzata prevalente
mente verso le questioni di ampio respiro e, solo di riflesso, sulle singole attività desumi
bili dai capitoli che pure andranno esaminati.
Il bilancio dovrà essere corredato da una rela
zione illustrativa delle previsioni e dei criteri adottati per le quantificazioni e devono essere resi espliciti i collegamenti con l ’evoluzione dei principali aggregati del piano regionale di svi
luppo, così come previsto dall’ articolo 1 della legge di bilancio della Regione.
Una procedura di programmazione così con
cepita consente di dare concretezza alle previ
sioni di piano e di bilancio e di tradurle in ter
mini di risultati da conseguire entro tempi pre
fissati. La riforma del bilancio deve necessa
riamente, quindi, mirare ad un processo di col
limazione tra Bilancio e Programmazione, coor
dinando tutte le fonti di entrata, siano esse re
gionali, nazionali o comunitarie. La disponibi
lità delle informazioni acquisite nel corso del processo di programmazione indicato consente anche di costruire un bilancio di cassa che, a differenza delle esperienze fino ad oggi matu
rate in Italia, deve essere realmente rappresen
tativo dei prevedibili flussi finanziari effettivi e non risolversi in un mero esercizio di conta
bilizzazione e di «stanziamenti più residui*. Il corollario di tale disegno è costituito dalla mo
difica dei controlli, non più cartolari, ma ba
sati sui risultati, nonché sulla riorganizzazione d eir Amministrazione, per separare il momen
to gestionale da quello decisionale, nel contem
po valorizzando la burocrazia per responsabi
lizzarla e renderla più partecipe e protagonista dell’ azione amministrativa.
Tutti dobbiamo renderci conto che non è pos
sibile continuare ad erogare risorse senza ri
scontrarne, con la dovuta tempestività e chia
rezza, i risultati.
Presidenza del vicepresidente CAPODICASA
Occorre recuperare, quindi, in termini mo
derni, i metodi della programmazione; valuta
re complessivamente gli obiettivi ed i mezzi disponibili perché gli obiettivi stessi possano essere raggiunti. La relazione finanziaria ai di
segni di legge esitati dalla Giunta di governo, alla quale alcuni colleghi relatori hanno fatto
^<?.v
f. 1679
(500)
Resoconti Parlam entari 12680 - Assemblea Regionale Siciliana
XI Le g is l a t u r a 235“ SEDUTA 12 rSCEMBRE 1994
riferimento, molte volte, per l ’urgenza di pro
cedere nei tempi più brevi, finisce col non es
sere mai presentata, per cui i disegni di legge che si discutono finiscono col non avere quel supporto conoscitivo che la legge richiede.
Due importanti considerazioni vorrei fare; in primo luogo bisogna imparare a fare program
mazione anche senza risorse, svolgendo pie
namente quelle politiche di regolamentazione e di coordinamento che non implicano spese e che sono altrettanto decisive ai fini di un or
dinato procedere dei processi economici; in se
condo luogo, bisogna imparare a fare program
mazione considerando in maniera più realisti
ca i problemi della compatibilità finanziaria.
Intendo dire che lo stato della finanza pub
blica e la sua prevedibile evoluzione sono tali da fare considerare oggi i problemi inerenti la programmazione delle risorse una priorità an
che rispetto alla stessa programmazione degli obiettivi. M i riferisco, in particolare, alla ne
cessità che il piano di sviluppo consideri me
glio la sua strutturazione proprio sul piano fi
nanziario, definendo la realistica rispondenza delle risorse finanziarie necessarie al raggiun
gimento degli obiettivi individuati dai progetti di attuazione alla necessità del coordinamento delle risorse proprie con quelle derivanti dagli interventi ordinari e straordinari dello Stato, della Comunità europea o di altri enti, come momento centrale del processo programmato- rio secondo quanto previsto dall’ articolo 2 della legge numero 6 del 1988.
Unitarietà della organizzazione e gestione del bilancio con le politiche nazionali e comunita
rie in materia finanziaria ed economica. A b biamo coscienza del nostro limite rispetto al disegno di cambiamento radicale che siamo chiamati ad operare. Adesso però esso non è più rinviabile. 11 Consiglio regionale dell’ eco nomia e del lavoro ha prodotto un documento di analisi e proposte che ritengo, per le valu razioni da esso fatte, vada utilizzato interamente per la ristrutturazione di un modello organiz
zativo di bilancio, avendo il coraggio e la de
terminazione per una forte azione che i mo menti di grave crisi, anzi di gravissima crisi richiedono.
Colleghi, perché questo possa essere realiz
zato, occorre ripensare al modello organizza tivo della Regione sulla base di una nuova or
ganizzazione istituzionale, non è possibile che si possa sopravvivere senza affrontare con co
raggio i problemi elettorali, strutturali ed or
ganizzativi.
Si sta discutendo in questi giorni se il pro
blema della riforma amministrativa deve pre
cedere o seguire il problema della riforma isti
tuzionale; e accanto a questi due temi, U pro
blema della riforma fiscale. Ebbene, io credo che il Governo Ciampi-Cassese, e prima lo stesso Amato, avevano avviato questo tipo di approccio e hanno convenuto che le tre que
stioni sono tre aspetti dello stesso problema;
e quindi la riforma istituzionale, la riforma am
ministrativa, la riforma fiscale con un impe
gno di organizzazione federale, senza sovrap
posizione di compiti e di ruoli, dovranno es
sere definite per i vari livelli di Governo — mi riferisco ai compiti, ai ruoli, agli obiettivi, alle responsabilità del comune, della provin
cia, della Regione e dello Stato — fissandone la struttura e l’ organizzazione, eliminando con
trolli inutili, stabilendo procedure snelle e tra
sparenti, non creando uffici e presenze di altri livelli di Governo nel territorio che l ’ autono
mia dell’ ente di quel livello deve gestire.
11 motto che dobbiamo adottare è «autono
mia concreta, semplicità, legalità, efficacia ed efficien za».
Non possiamo sovrapporre presenze istituzio
nali ed amministrative nei livelli, come dice
vo, di governi diversi.
Bisogna non cercare, come ho ascoltato m questa sede, rapporti forti con il Governo na
zionale, ma rapporti corretti istituzionalmente, basati su regole certe. Occorre cominciare a ragionare sulla base del nuovo che avanza, non solo in termini culturali e teorici, ma in ter
mini di attualità politica, qualunque sia la so
luzione governativa.
Ciascuno faccia la propria parte, assumen
dosi la propria responsabilità, non oscurando ma evidenziandola con chiarezza. M olti di nt)i parlano di «nuovo» ma operano con sistemi ® per obiettivi obsoleti.
Se non si acquisisce una cultura adeguata ai tempi che viviamo, utilizzando tutte le esp®' rienze perché il negativo non si riproduca, imd andremo da nessuna parte.
Occorre fare violenza sulle vecchie abitudi Dobbiamo prendere coscienza che
ni. la
Resoconti Parlamem ari 12681 Assemblea Regionale Siciliana
XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994
nostra cultura è anche scarsamente professio naiizzata; una macchina amministrativa, istitu
zionale e fiscale che ai vari livelli di governo è totalmente inefficiente, ed ostacola la libera iniziativa dei cittadini anche quando si inter
viene finanziariamente per sostenerla
Onorevoli colleghi, ho voluto per grandi li nee trattare i temi sui quali dovrà verificarsi la capacità di questa Assemblea ad affrontare la nuova stagione della Regione, perché non ci sono scorciatoie: o si ha la forza e il corag
gio di affrontare i problemi che la gravità del
la crisi pone, oppure credo che ognuno di noi parla per se stesso ma non è in grado di capi
re la realtà in movimento.
Io credo, cari colleghi, che questa attuale struttura, al di là della sua inefficienza e della sua incapacità, non consenta assolutamente al la Regione di potere partecipare al processo di unificazione europea. Senza una efficiente organizzazione, senza una chiarezza di obietti vi, senza un dispiegarsi delle autonomie loca li, non è possibile andare avanti
E io penso, cari colleghi, che è venuto il momento, nella nuova riorganizzazione della nostra Regione, di sapere affidare ai vari li
velli di governo piena autonomia, facendo sì ohe le entrate della Regione vengano suddivi se per la responsabilità ai vari livelli di gover no. Penso al comune che dovrà assumere un molo centrale nel processo di rinnovamento e e autonomie, e che va interamente valoriz
zato nelle sue funzioni. Penso al comune nel
^na e il sindaco (che vogliamo punto di riferi
mento del nuovo sistema democratico) debba ssere in grado di organizzare i suoi uffici e oniinare anche il segretario generale. Penso sof ^ “^^^^‘one dei Coreco, uno strumento pb zio^*^ ^ giudizio, riflette una conce metodologia di esercizio del con penalizzante.
and°^' ^®*zie penso che, nel momento in cui corr^h riforma del regionalismo, oc- cont^ n- ^^g'ozie venga svincolata da quei nati-*^^^ ' ^Ee possono benissimo essere elimi rio d 'ir” questi è l ’ istituto del Commissa-
’' i d i r ° che oggi assume anche funzio- ig ^ immissario di Governo e che, secondo sul itganizzazione che viene predisposta
piano nazionale, deve essere eliminato. Una 'ine, dicevo, nella quale non ci siano altre
presenze del Governo, una Regione che possa affrontare con serietà e con serenità i compiti che essa ha assegnati.
Penso che tutti i fattori gestionali afferenti ai livelli comunali e provinciali vadano affida
ti al loro livello di Governo. In materia di con
trollo della spesa ho voluto presentare un di
segno di legge, per consentire alle ragionerie centrali di poter operare non solo il riscontro contabile, ma anche il controllo sul piano del
la legittimità e del merito. Questo problema si inserisce nella nuova organizzazione dei con
trolli esercitati dalla Corte dei conti, che è stata una riforma importante realizzata dal Governo Ciampi-Cassese, e non dobbiamo tornare in
dietro su queste questioni; se vogliamo affer
mare la natura costituzionale della nostra au
tonomia non possiamo pensare di privarci del-
"esercizio di quei controlli interni che debbo
no essere fatti. Dicevo, la elùninazione dei Co
reco credo che sia ormai matura: ormai viene proposta anche dai ministri interessati sul pia
no nazionale.
N oi dobbiamo operare per liberalizzare al massimo l ’ autonomia dei comuni. In questo senso ho pensato, con alcuni colleghi, di pre
sentare un disegno di legge per la modifica del
la legge regionale per l ’ elezione diretta del sin
daco, perché ci siamo resi conto che quel pas
so avanti che volevamo fare ha finito col bloc
care la vita degli enti locali, in quanto nella stragrande maggioranza dei comuni si è veri
ficato che il sindaco e l ’ amministrazione non sono supportati dalla maggioranza del consi
glio comunale; si pone quindi l ’ esigenza di col
legare la elezione del sindaco al consiglio co
munale stesso. Occorre revisionare tutte le pro
cedure, onorevoli colleghi, le procedure che so
no fatte di lacci e laccioli, di visti, di pareri, di condizionamenti che non avevano esigenza di chiarezza amministrativa, ma che servivano per stratificare un sistema di potere che, a mio giudizio, ha fatto il suo tempo. Infatti, parlare della nuova fase deH’ autonomia regionale sen
za porsi questi problemi di organizzazione isti
tuzionale, amministrativa e finanziaria, signi
fica ragionare a vuoto; analogamente, dobbia
mo andare a una legislazione essenziale, libe
rare la nostra legislazione dal particulare che andiamo inseguendo in tutte le leggi; sempli-
Resoconti Parlam entari - 12682 Assemblea Regionale Siciliana
X I Legislatura 235= SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994
ficare, delegiferare e liquidare una serie di nor
me che oggi non hanno più senso, se non quel
lo di appesantire burocraticamente e finanzia
riamente la nostra Regione. Occorre liberaliz
zare il nostro sistema: minore ingerenza, me
no interventi della pubblica Amministrazione, più autonomìa al singolo cittadino e ai vari gra
di di governo che lo rappresentano.
Una legislazione dicevo, essenziale, di po
che norme, senza richiami e rinvìi che sono forse nati nel passato perché altri fossero in grado di leggere quelle leggi, e non il cittadi
no. Da questo punto di vista, io credo che il nuovo governo, del quale tutti quanti parliamo in questi giorni, si debba far carico di un pro
cesso molto chiaro di riorganizzazione, di ri
strutturazione, di essenzialità nelle attività che dobbiamo realizzare.
Un’ altra questione, onorevoli colleghi, vor
rei sottolineare prima di concludere. 11 relato
re di maggioranza ha fatto un’ analisi puntuale del bilancio, i colleghi relatori di minoranza ne hanno puntualizzato i limiti. M a con chi ce la prendiamo? Certo, chi ha avuto responsabi
lità di governo ha maggiori responsabilità, ma altrettanto certamente ognuno di noi e ogni par
te politica o sindacale ha contribuito a rendere il bilancio sempre più «ingessato», chiedendo tutto e il contrario di tutto, inserendo in esso ciò che si deve fare e ciò che non si deve fa
re. Certo, non si può smantellare un sistema di supporti sociali di fronte alla grave crisi in cui versa la nostra società, ma badate che se questo diventa l ’ elemento sul quale solamente si basa l ’ organizzazione della nostra Regione, noi non possiamo parlare di produttività, non possiamo parlare di altre cose, perché se sia
mo arrivati a quel 68 per cento di spese cor
renti e non siamo in grado, poi, di investire nemmeno il rimanente 32 per cento perché la macchina amministrativa regionale non è ca
pace di erogare quelle somme, dobbiamo ren
derci conto che bisogna «sbaraccare» dal bi
lancio una serie di poste che non possono più essere sostenute. Bisogna, come dicevo all’ i
nizio, riportare tutto ai progetti e agli obietti
vi. Occorre avere la forza e il coraggio di fa
re queste cose.
Non è semplice, cari colleghi, me ne rendo conto, perché queste cose forse altre volte le abbiamo dette, forse molti colleghi le hanno
ripetute, ma siamo certamente di fronte ad una situazione nella quale non è possibile andare fuori e cercare di costruire il nuovo, mancan
do però di questo senso di responsabilità. Non è possibile. L o si voglia vedere da tutti i punti di vista, è un sistema che ha fatto il suo tem
po, una macchina anchilosata, una macchina che se sta ferma fa molto danno ma se la met
ti in movimento crea più danno ancora. E al
lora ecco l ’ esigenza, cari colleghi, che al di là del momento contingente del dibattito sul bi
lancio, dobbiamo ragionare ora per il dopo.
È possibile, per esempio, che in sede di con
sultazioni o di verifiche si possa avere un pro
getto ben articolato sul piano istituzionale, sul piano amministrativo, sul piano fiscale, stabi
lendo regole certe, evitando questo contenzio
so continuo tra regione, comuni e province, ma assegnando a questi livelli di Governo una parte delle entrate della Regione, in maniera autonoma, senza interferenze, senza interven
ti, perché, così come noi chiediamo autono
mia nei confronti dello Stato, abbiamo il do
vere di consentire questa autonomia nei con
fronti dei comuni e nei confronti delle provin- cie. Diversamente, tutto quello che viene dato viene spesso messo in discussione perché con
siderato insufficiente rispetto ai problemi che certamente i comuni e le province hanno, e poi magari le risorse non si riesce a spender
le; mi riferisco, ad esempio, all’ articolo 4 ^ all’ articolo 7 della legge numero 15/93.
Questa macchina ormai ha una pesantezza enorme, è una macchina che consuma e non produce, non per colpa del tizio o del caio.
ma perché il sistema si è anchilosato; si stabi
liscono interventi ed investimenti e poi non sia^
mo in grado di portare a compimento l’ azion amministrativa che consente quella erogazio ne Non riusciamo a spendere bene nelle sp^
se correnti, non riusciamo a portare a coWP^
mento la spesa per investimento. E allora, questo punto di vista mi consentirete
questo discorso lo faccio anche col j^e e col cuore perché, se noi vogliamo acqui una credibilità e recuperare una condizione grave deficit nel rapporto con la gente, biamo avere il coraggio di rompere con i chio sistema e fare tutto il nostro dovere. Lsg- go sui giornali delle spese che si fanno n ^ Amministrazione della Regione: qualcuno p
Resoconti Parlam enlarì 12683
X I Le g is l a t u r a 235> SEDUTA 12 acEMBRE 1994
di 140 miliardi di straordinario, qualcun altro parla di spese di amministrazione, o di quanto costa l’Assemblea; tutti harmo ragione ed è giu
sto che le critiche siano fatte, perché in demo
crazia le critiche sono il pane, sono il lievito della nostra vita, ma occorre che chi fa queste critiche, però, si faccia carico anche di pro
porre cosa bisogna fare, cosa bisogna toglie
re. Non è possibile, non è pensabile che tutti vogliamo qualche altra cosa e facciamo sem
pre l’addizione anziché la sottrazione di ciò che non è più utile alla società e alla economia si
ciliana. Occorre avere forza e coraggio per ta
gliare le cose che si devono tagliare.
lo ho fatto un’ esperienza, onorevole Asses
sore per il bilancio, quando nella legge nume
ro 15, al primo capitolo, abbiamo inserito al
cuni indirizzi; ebbene, ne ho avuto solamente critiche, aggressioni perché tutti parlano di cambiamento ma nessuno vuol cambiare nien
te, perché nessuno vuole che si tocchi il suo particolare, la sua condizione specifica. E al
lora andiamo a questa verifica, visto che l ’ As semblea dovrà esplicare il suo lavoro anche do
po questo bilancio; facciamola sulla base di questi elementi, non generici, per evitare che poi i governi che si formeranno discutano e ri iscutano su diritti e competenze. Ragionia
mo serenamente e in maniera chiara su ciò che sve essere fatto e facciamo sì che il nuovo governo riveda anche la sua organizzazione in
^tna, e bisogna fare ciò prima di dare le de
^gne ai singoli assessori, perché nel momento m CUI il collega è delegato per un settore non la ^ ^®|^ure nulla di quello che appartiene al- alla vecchia organizzazio-
■ Bisogna fare in modo cioè che, prima che
^ assegnino le deleghe, si riorganizzi la stmt- a amministrativa e si eliminino, nell’ ambito etn stmttura di governo, duplicazioni
vrapposizioni che sono motivo di grande Pcrpero per la pubblica.
vorr°"° cari colleghi, che se questo nio questo sapremo fare, potre- migliore considerazione nei lo opinione pubblica. Occorre far- Polit ’ó non scendo nello specifico
’czze^*^ perché, mentre tanti altri hanno cer- ìueliò ^ o lli dubbi e molte perplessità su Senior nostro domani, perché ho
e sostenuto che, in una fase di cambia
mento, ciò che oggi si osserva è sottoposto ad un processo accelerato di evoluzione. Ed allo
ra bisogna avere capacità ed inventiva, capa
cità e fantasia per reinventare un sistema nuo
vo e moderno che possa dare una risposta alla gente, ai cittadini. Sento dagli amici sindacali
sti. riscriviamo il bilancio! Sento critiche da tutte le parti, ma quando chiedo «cosa toglia
mo?», si dice «il mutuo cartolare»; bene, io non voglio dare giudizi, ma confrontarmi con le soluzioni indicate, e però voglio dire che certe risposte non risolvono i problemi ma li aggravano. N oi abbiamo un sistema nel quale non è nemmeno possibile contrarre il mutuo, e di questo dobbiamo avere coscienza.
Io mi sono trovato di fronte a questo pro
blema per la mia esperienza di governo; ebbe
ne, ci sono stati momenti nei quali le banche ti dicono «posso stipulare il mutuo a condizio
ne che il mercato mi consenta di erogarlo».
E questo non poteva essere accettato perché il dato delle entrate deve essere certo; per legge noi stabiliamo le uscite e non possiamo mette
re in discussione il sistema delle entrate. A b biamo pertanto il problema di rafforzare la no
stra capacità di valorizzazione di tutto ciò che è possibile mettere insieme: le risorse proprie della Regione, le opportunità offerte dall'inter
vento comunitario, le risorse nazionali, quelle dei vari enti. Se mi è consentito, un appello vorrei fare a tutti i colleghi. Nessuno di noi, credo, debba pensare a difendere la propria presenza nel Parlamento, ma noi dobbiamo di
fendere la istituzione Parlamento.
Viviamo un momento di difficoltà di inter
locuzione con la gente, perché ovunque la Re
gione e considerata come elemento negativo di appesantimento. Non si tratta, quindi, di di
fendere la nostra presenza, si tratta di lavora
re e di lavorare seriamente su un problema, magari bloccando, magari fermando la mac
china per renderla capace, agile, per poter por
tare avanti un processo di rinnovamento e di cambiamento. Ce la faremo? Non lo so.
Per l ’ esperienza che ho, mi pare difficile che ce la possiamo fare, però se ognuno di noi, non i gruppi, ma il singolo deputato fa la sua parte, riflette su ciò che siamo, riflette su ciò che deve essere fatto per cambiare queste co
se, tirandosi con umiltà un passo indietro, ascoltando le idee degli altri, verificandole nella
Resoconti Parlamentari - 12684 Assemblea Regionale Siciliana
x r Le g is l a t u r a 235“ SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994
loro capacità di essere elemento positivo per la nostra azione; se questo faremo, se ognuno di noi si porrà il problema di quello che pen
sano gli altri per capire se in quello che gli altri ci dicono, al di là dell’ appartenenza, vi sia un elemento valido da tenere in considera
zione; se ognuno di noi farà questa sua parte, potremo fare dei passi avanti.
Onorevole Assessore, io non la invidio nel suo ruolo di assessore per il bilancio, non la invidio perché so quanto è amaro il lavoro del giorno dopo giorno; a volte, forse, c è stato qualche elemento di superficialità nell’ affron- tare alcuni problemi, ma certo so che è d iffi
cile questo lavoro, perché rimodellare il bilan
cio, ridurre il personale della Regione da 23.000 a 7-8.000, ridurre i costi della mac
china amministrativa, non è certamente que
stione da poco. Oggi le forze politiche devono farsi carico di definire un progetto sul quale fondare un nuovo governo che dia segno di reali elementi di discontinuità, di cambiamen
to. Se invece, cari colleghi, e mi rivolgo a tutti, al mio gruppo per primo, qualcuno pensa che si possa con il gioco delle alleanze risolvere le questioni, è completamente fuori strada. Bi sogna avere il coraggio di rendere meno ideo
logico il rapporto che dobbiamo avere; un rap
porto serio per modificare la struttura, per ren
dere flessibile il nostro bilancio. Non so quel
lo che si può fare, non conosco gli emenda
menti che sono stati presentati, ma certo biso
gna avere il coraggio — e non so chi è dispo
sto a farlo, onorevole Presidente — di essere impopolari per poter riorganizzare la nostra azione politica.
Non mi piace questa definizione di prima e seconda fase delia Regione, perché nella pri
ma posso trovare qualche elemento di buono e nella seconda posso trovare qualche elemen
to di brutto, e allora liberiamoci da quelli che sono stati i vecchi legami, i vecchi giochi, il vecchio modo di fare. A volte molti di noi pen
sano di apparire, non essere, e noi invece dob
biamo essere. Pertanto, cari colleghi, forse per
ché ho concluso la mia vita parlamentare con questa legislatura, forse perché l ’ esperienza or
mai lunga di presenze in quest'Aula mi consi
glia di parlare col cuore aperto, io dico; o ab
biamo la capacità di guardare avanti, oppure, cari colleghi, persino lo scioglimento dell’ A s
semblea è un problema che non interessa alcuno.
P R E S ID E N TE . È iscritto a parlare l ’ onore
vole Fiorino. N e ha facoltà.
FIO R IN O . Signor Presidente, colleghi, il di
battito che si è sviluppato in quest’ Aula ha ri
sentito molto delle relazioni sul bilancio. Que
sto documento va letto in controluce e rappre
senta la stratificazione delle riforme annuncia
te, a volte iniziate e rimaste quasi tutte incom
piute, il costante e progressivo decadimento del- rintervento sociale in assistenzialismo, l ’ invo
luzione e il disordine della finanza pubblica re
gionale.
Il mancato funzionamento dell’ Assemblea re
gionale siciliana delegittima l ’ istituzione assem
bleare; ne è una dimostrazione la stessa spinta che è venuta da parte delle opposizioni per ri
chiederne lo scioglimento anticipato. 11 man
cato funzionamento del sistema delle autono
mie, regionali e locali, delegittima la stessa au
tonomia siciliana, una delegittimazione ancor più ingiustificabile nel momento in cui il si
stema politico italiano tenta di evolversi in sen
so federalista o quanto meno semifederalista.
M a il problema più grave che dev’ essere ai centro della nostra attenzione, in sede di ap
provazione del bilancio, è la crisi economica e occupazionale che rischia di fiaccare e per
sino annullare la stessa tensione autonomistó, Un sintomo di questa decadenza è la confusio
ne istituzionale e l ’ incapacità di saper guarda
re oltre l ’ interesse di parte e di collegio elet
torale. ,
Tre esempi; si è discussa la legge-voto, eo invece di proporre la modifica dello Statuto per instaurare una nuova forma di governo, si e cercato di attivare il potere costituente della Re
pubblica solo per sciogliere l ’ Assemblea regio naie; ci avviamo alla fine della legislatura e ancora non procediamo alla modifica della c8 ge elettorale; ogni anno gli enti economici re gionali perdono qualche decina di miliardi, o si aggiungono alle centinaia di perdite acca mulate in precedenti esercizi e non si di alleggerire in qualche modo il bilancio questo peso improduttivo. Eppure, all c^a dell'Assemblea regionale siciliana vi sono p , cise iniziative, sia di governo che parlameot