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RESOCONTO STENOGRAFICO

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Resoconti Parlam entari

- 12671 Assemblea Regionale Siciliana

XI Le gislatu ra 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994

RESOCONTO STENOGRAFICO

' --- • --- —--

235’ SEDUTA

LUNEDI 12 DICEMBRE 1994

Presidenza del vicepresidente M A Z Z A G L IA indi

del presidente C A PIT U M M IN O indi

del vicepresidente CAPO D ICASA

I N D I C E

Assembleo re g io n a le .

(Comunicazione di sospensione di d e p u ta ti)...

Commissioni leg lsio H ve.

{Comunicazione di richieste di parere) ...

(Comunicazione di parere r e s o ) ...

Olsegni di leg g e

(Annunzio di p re se n ta z io n e )...

■Bilancio di previsione della Regione siciiiana per l'an- Wlinanziario 1995 e bilancio pluriennale per II irien- no 1995-1997" (808/A) (Seguito della discussione):

'^residente MA7ZAGLIA (PSI)' FIORINO ( p s i j - ...■ ' ' ^

PANDOLFO (Liberaldem ocralico riformista)' BRGUGLIO (MSI-AN)'... .. . assessore per il bilancio . . .

®ISTALDI (MSI-AN) ...

12678, 12679, 12684,

budinideigiorno

(Annunzio n. 2 4 2) discussione e rinvio):

p r e s id e n t e

(PSDI) ^ '. ' ' ! ^ A ' ! ' PIRO ^^^^'^^'’^^Presibente della Regione

(Annunzio n, 243) discussione):

...

''Ci. Vicepresidente della Regione . ('Colazione);

^^ESIOEin te

ÌM Sì-MsÌ) ] [ ] [ [ [ [ [ [ [ [ [ [ ] ] [ [ ]

^'^‘suKato della votazione);

Pag.

12678

12672 12673

12672

12689, 12695 12679 12684 12689 12695 12700 12702

12698

12718. 12719 12718 12718. 12719 12718, 12719 12698

12719 12719

12719 12719

PRESIDENTE ...

(Annunzio n. 244) ...

(Discussione):

PRESIDENTE ...

CARULLO (PPi) . ...^ ^ ^ ^ , GRAZIANO, vicepresidente della R e g io n e...

(Votazione);

PRESIDENTE . ...

(Risultato delia votazione);

PRESIDENTE ...

(Annunzio n. 245) ...

(Discussione e dichiarazione di inammissibilità);

PRESIDENTE ... 12720 GRAZIANO, vicepresidente delia R e g io n e...

PIRO (R E T E )...

(Annunzio n. 246) ...

(Discussione);

PRESIDENTE ...

CRISTALDI (MSt-AN) ...

GRAZIANO, vicepresidente della R e g io n e... ..

(Votazione):

PRESIDENTE ...

(Risultato della votazione):

PRESIDÈNTE ...

(Annunzio n. 247)...

(Discussione):

PRESIDENTE ...

GRAZIANO, vicepresidente delia R e g io n e...

(Votazione);

PRESIDENTE ... ... ...

PIRO (R E TE )... ...

(Risultato della votazione):

PRESIDENTE ...

(Annunzio n. 248) ...

(Discussione);

12719 12698

12719, 12720 12719

12720

12720 12713

12721 12720 12721 12713

12721 12721 12722

12722 12713

1272^

12722

12722 12722

12723 12713

(500)

(2)

Resoconti Parlcanentari 12672 Assemblea Regionale Siciliana

X I Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994

PRENDENTE ... - ... 12723 GRAZIANO, vicepresidente detta Regione ... 12723

(Votazione):

PRESIDENTE ...

GRISTALDI (MSWN) ... .. . • ...

GRAZIANO, w'ìcepresidenle della Regione ...

(Risultato della votazione):

PRESIDENTE ...

(Discussione n. 236):

PRESIDENTE ... |2715

GRAZIANO, vicepresidente della Regione ...

(Votazione):

PRESIDENTE ...

(Risultato della votazione) ... 12716 (Rinvìo nn. 237, 238, 239):

PRESIDENTE ... ''2^'*®

(Discussione n. 240):

PRESIDENTE ... 12716, 12717

^ I f i E (ppi) ...

GRAZIANO, vicepresidente dette Regione ... i z n t (Accettazione):

PRESIDENTE ...

(Discussione n. 241);

PRESIDENTE ... J2717 BASILE (PPO ...

GRAZIANO, vicepresidente delle Regione ...

(Votazione):

PRESIDENTE ...

(Risultato della votazione):

Interrogazioni

(Annunzio) ... 12673

(*) intervento corretto dall'oratore.

La seduta è aperta alle ore 17,00.

P L U M A R I, segretario, dà lettura dei p ro ­ cesso verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

Annunzio

legge.

di presentazione di disegni

PRESIDENTE. Comunico che sono stati pre sentati i seguenti disegni di legge:

— «Nuova definizione dei territori degli enti locali a seguito della costituzione delle aree me­

tropolitane» (870), dagli onorevoli Libertini, Consiglio, Aiello, Battaglia Giovanni, Capodi­

casa, Crisafulli, Gulii\o, La Porta, Montalba- no, Parisi, Silvestro, Speziale, Zacco in data 7 dicembre 1994.

— «Proroga termini in materia di lavori pubblici» (871), dal presidente della Regione

(Martino) su proposta deH’ assessore per i la­

vori pubblici (L o Giudice Vincenzo) in data 7 dicembre 1994.

— «N orm e sull’ espropriazione per pubbli­

ca utilità» (872), dagli onorevoli Barbagallo, Fiere», Basile, D ’ Andrea, Nicolosi, Pistorino, Sudano, M agro in data 7 dicembre 1994.

— «Interventi in favore delle attività tea­

trali in Sicilia con l ’ introduzione di criteri og­

gettivi nella selezione dei diversi interventi»

(873), dall’onorevole Fleres in data 7 dicem­

bre 1994.

— «Norm e relative ai Piani regolatori ge­

nerali e modifiche ed integrazioni della legge regionale 27 dicembre 1978, numero 71» (874), dal presidente della Regione (M artino) su pro­

posta dell’ assessore per il territorio e l ’ ambiente (Graziano) in data 9 dicembre 1994.

— «Interventi regionali a favore delle pic­

cole e medie imprese artigiane per lo sviluppo dei sistemi di qualità, per l ’ agevolazione al- l ’ accesso dei servizi di qualificazione e certifi­

cazione dei prodotti e per interventi di riorga­

nizzazione» (875), dagli onorevoli Battaglia Giovanni, Consiglio, A iello, Capodicasa, Cri- safulli. Gufino, La Porta, Libertini, Montalba- no. Parisi, Silvestro, Speziale, Zacco in data 9 dicembre 1994.

— «Riordino dell’ Osservatorio epidemiolo­

gico regionale» (876), dagli onorevoli Batta glia Giovanni, Gulino, Petrafia, Virga.

gone, Cuffaro in data 9 dicembre 1994.

— «Abrogazione del primo comma dell ar­

ticolo 8 della legge regionale 31 marzo 197 . numero 19, concernente “ Primi provvedimen­

ti per la semplificazione delle procedure am^

ministrative e per l’ acceleramento della spesa * (877), dall’ onorevole Mazzaglia in data 12 ' cembre 1994.

Comunicazione di richieste di parere.

PRESIDENTE. Comunico che le seguenti chieste di parere, pervenute dai Governo, » no state assegnate alle competenti coromjss ni legislative:

(3)

12673 -

«Affari istituzionali» (I)

- Nomina componente comitato di gestio­

ne della «Fondazione Banco di Sicilia» (529).

- «Fondazione Banco di Sicilia». Nomina componenti collegio dei revisori (530).

Fondazione Cassa centrale di risparmio per le province siciliane. Nomina componenti collegio sindacale (531).

Fondazione Cassa centrale di risparmio per le province siciliane. Nomina componenti consiglio di amministrazione (532).

— Consorzio per Fautostrada Messina- t;alermo. Nomina presidente e componenti con­

siglio direttivo (533).

— Nomina presidente e vicepresidente del consiglio di amministrazione delFistituto auto­

nomo case popolari di Enna (534).

~ Commissario straordinario delFistituto autonomo case popolari di Siracusa (535).

«o r? consortile per azioni «Mercati d^o-alimentan». Rinnovo organi consortili

np a consiglio di amministrazio- clell Istituto case popolari di Enna (537),

presidente e vicepresidente del i nomi® amministrazione dell’ Istituto auto '

0 case popolari di Messina (538).

straordinario dell’ Istituto mo case popolari di Caltanissetta (539), pervenute in data 6 dicembre 1994, trasmesse in data 9 dicembre 1994.’

Cultura, formazione e la voro» (V)

regionale numero 66/76 e legge culturali - 38102 P tiontribuzione capitoli 38054, esercizio finanziario 1993-1994 (540);

'■^g'onale numero 51/79 - Con- '^CLF culturali A R C I, ENARS-

38075 ■ Capitoli 38074,

esercizio finanziario 1994 (541),

^^ervenute in data 6 dicembre 1994,

^smesse in data 9 dicembre 1994.’

- Legge regionale 9 agosto 1988, numero 15, articolo 14. Programma di interventi nel settore d ell’edilizia universitaria. Anno finan­

ziano 1994 (544);

- Legge regionale 4 giugno 1980, nume-

pervenute in data 7 dicembre 1994.

trasmesse in data 9 dicembre 1994.

Comunicazione di parere reso.

PRESID ENTE. Comunico che da parte del­

la competente Commissione legislativa è stato reso il seguente parere:

«B ila n cio » (II)

~ Schema del programma operativo pluri- fondo Sicilia 1994/1999 (524),

reso in data 1 dicembre 1994, trasmesso in data 7 dicembre 1994

Annunzio di interrogazioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura della interrogazione con richie­

sta di risposta orale presentata.

P L U M A R I, segretario:

«A l Presidente della Regione e all’ Assesso­

re per la cooperazione, il commercio, Farti- gianato e la pesca, premesso che:

—- con ordinanza del Consiglio di giustizia Regione siciliana nume­

ro 390 del 19 maggio 1994 veniva accolto l ’ap­

pello proposto dal Presidente della Regione e dall Assessore alla Presidenza contro l ’ordinan­

za emessa dal T A R , sezione di Catania che aveva sospeso l ’efficacia del decreto del Pre­

sidente della Regione siciliana 317/93 col quale era stato annullato un precedente decreto pre­

sidenziale di nomina del dottore Aurelio Per- cipalle a direttore generale della Crias;

- con nota 2308 del 22 novembre 1994, l ’Assessore per la cooperazione ha affermato

(4)

Resoconli Parlaineniari - 12674 - Asseinhìea Regionale Siciliano

X I Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dicembre 1994

di avere provveduto a trasmettere Tordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa alla Crias in data 17 giugno 1994 e di avere più volte sollecitato il commissario protempore ad attivarsi per l’espletamento della procedura con­

corsuale; infine, nella stessa nota si afferma che, in relazione allo svolgimento delle fun­

zioni di direttore generale da parte del dottore Percipalle, resta operante la delibera del con­

siglio di amministrazione della Crias numero 873/4 del 25 febbraio 1991 che assegnava le suddette funzioni al dottore Percipalle nelle mo­

re dell’ espletamento del concorso;

per sapere:

— come sia possibile che il commissario straordinario della Crias, dottore Pantò e il pre­

sidente del collegio dei revisori abbiano dichia­

rato, sino al 19 ottobre 1994, che non erano a conoscenza dell’ ordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa numero 390/94, quando la nota assessoriale numero 2308/94 indica che la tramissione dell’ atto è stata effettuata già nel giugno 1994, cioè ben quattro mesi prima;

— se tale discrasia temporale sia dovuta a disguido tecnico o altro;

— se non ritengano che la delibera del C .d.A della Crias numero 873/4 del 1991 ab­

bia ormai perso efficacia, stante che il dottore Percipalle era titolato a svolgere le funzioni di direttore generale della Crias, non piu in virtù della delibera suddetta, ma a seguito del de­

creto di nomina del Presidente della Regione, a nulla rilevando che poi questo sia stato an­

nullato da un successivo decreto presidenziale;

— se siano state avviate le procedure per l ’ espletamento del concorso pubblico per l ’ as­

sunzione del direttore generale e perché siano stati finora ignorati i ripetuti richiami allo svol­

gimento di tale adempimento fondamentale per la vita della Crias» (3077).

Gu a r n e r a - PiRO.

PRESIDENTE. La interrogazione ora annun­

ziata sarà iscritta all’ ordine del giorno per es­

sere svolta al suo turno.

Invito il deputato segretario a dare lettura del­

le interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate.

P L U M A R I, segretario:

« A l Presidente della Regione e all’ Assesso­

re per il turismo, le comunicazioni e i trasporti, premesso che:

— l ’ articolo 3, comma 5, legge regionale 26 ottobre 1993, numero 29, dispone che i pia­

ni degli impianti sportivi e degli impianti ri­

cettivi, per le Universiadi estive 1997, com­

prendano i progetti preliminari delle opere da realizzare e si uniformino ai criteri stabiliti dal­

l’ articolo 18, legge regionale 12 gennaio 1993, numero 10;

— sulla Gazzetta ufficiale della Regione si­

ciliana, parte prima, numero 54, del 5 novem­

bre 1994, è stata pubblicata, per estratto, la deliberazione della Giunta regionale numero 421 del 29 settembre 1994, intitolata “ Piani provvisori di spesa relativi all’ organizzazione della Universiade estiva 1997, previsti dalla leg­

ge regionale 26 ottobre 1993, numero 29’ ’ , e contenente uno “ schema di piano degli impioti sportivi’ ’ e uno “ schema di piano degli im­

pianti ricettivi destinati agli atleti’ ’ ; considerato che:

— gli schemi di piano di cui sopra conten­

gono degli elenchi sommari di opere, spesso senza indicazioni relative alla localizzazione, e comunque prive di progetti preliminari;

— la legge regionale numero 29 del 1993 non prevede l’ adozione di “ piani provvisori di spesa’ ’ ;

per sapere:

— se il Governo della Regione considera la deliberazione numero 421 del 29 settembre 1994 come un atto propedeutico alla determi­

nazione definitiva dei piani di cui aU’ articoo 3, comma 4, legge regionale numero 29 de

1993, e, in tal caso, perché abbia deciso darvi pubblicità sulla Gazzetta ufficiale;

— se, viceversa, il Governo della ritenga di aver già attuato il disposto dell a colo 4, legge regionale numero 29 del 19v ’ e cioè di aver realizzato la prima fase del cedimento ivi previsto;

— in caso di risposta affermativa al dente quesito, se non ritengano doveroso

(5)

Resoconti Parlam entari

12675 -

XI Le g is la tu r a

235“ SEDUTA

opportuno procedere ad xma considerazione del­

le evidenti cause di illegittimità del provvedi­

mento così adottato e della relativa probabilità di contenzioso, e se non ritengano pertanto do­

veroso ed opportuno procedere alla revoca o almeno all’ integrazione della delibera di Giun­

ta numero 421 del 1994, al fine di rendere gli schemi di piano delle Universiadi estive 1997 conformi ai requisiti di legge» (3069).

Lib e r t in i.

«AU’As.sessore per i lavori pubblici, premesso che:

— di recente si è notevolmente incremen­

tato il numero di incidenti sui tratti autostra­

dali Messina-Catania e Messina-Palermo;

— alcuni di questi incidenti sono stati mortali;

sussiste indubbiamente una connessione tra gli incidenti e le carenze nei requisiti di sicurezza di detti tratti autostradali;

per sapere:

il numero e la portata degli incidenti ve- nlicatisi sui tratti autostradali Messina-Catania e Messina-Palermo negli ultimi cinque anni, e

*1 raffronto fra gli stessi;

— i provvedimenti che U Governo della Re­

gione intenda adottare sotto il profilo della si-

^rezza di detti tratti autostradali, in ordine al requente verificarsi di incidenti anche morta­

li» (3070).

Br ig u g l io.

■^All'Assessore per il territorio e l ’ ambiente premesso che:

~ il Consiglio comunale di Falcone (M es­

sina) con delibera numero 25 del 20 aprile 1993 a adottato il Piano regolatore generale unita- ente alle prescrizioni esecutive e al regola- laento edilizio;

Se puecessivamente venivano presentate os- rvazioni e opposizioni allo strumento urba-

rico da parte di trenta cittadini;

lese osservazioni e opposizioni, in pa- Port della legge, non sono state mai

a e all esame del Consiglio comunale;

- - ad un’ interrogazione presentata da un consigliere di minoranza il sindaco ha risposto di averle trasmesse al progettista;

è stato cosi arbitrariamente e illegalmente interrotto il procedimento previsto dalla legge per l ’ approvazione dello stmmento urbanistico;

— pur non essendo mai stata revocata la delibera consiliare numero 25 del 20 aprile 1993, il sindaco, la Giunta e il presidente del Consiglio comunale in data l i aprile 1994 han­

no organizzato una riunione con le forze poli­

tiche e sociali, durante la quale il tecnico in­

caricato ha illustrato una nuova bozza del Pia­

no regolatore generale diverso da quello legit­

timamente adottato con la citata delibera con­

siliare;

— in data 15 giugno 1994 è stato convoca­

to il Consiglio comunale con all’ordine del giorno l ’ argomento della riadozione del Piano regolatore generale;

— in detta seduta, a maggioranza, il Con­

siglio comunale ha adottato un nuovo Piano re­

golatore generale;

— in data 19 settembre 1994 venivano esa­

minate le osservazioni al nuovo Piano regola­

tore generale;

intanto, in data 2 agosto 1994, l ’ Asses­

sorato regionale del territorio e dell’ ambiente aveva nominato un commissario cui acta;

il commissario, inspiegabilmente, dalla data di nomina (2 agosto) si è presentato pres­

so il Comune di Falcone solo il 20 settembre, guarda caso il giorno successivo al completa­

mento dell iter di adozione del Piano regola­

tore generale;

per sapere quali provvedimenti intenda adot­

tare in ordine al procedimento illegittimo e il­

legale posto in essere per l ’ adozione del Piano regolatore generale del Comune di Falcone»

(3071). (G ii interroganti chiedono risposta con urgenza).

Br ig u g l io - Cr is t a ld i - Gr a n a­

t a Be n e d e t t o - St r a n o -

’ViRGA.

« A ll’Assessore per la sanità, per sapere:

(6)

Resoconti Parlam entari 12676 Assemblea R egiona le Siciliana

X I Legislatura ISS" SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994

— se sia a conoscenza dell’ esiguo numero dei posti di corsisti allievi infemnieri profes­

sionali della provincia di Trapani, in seguito alia decisione di ridurre progressivamente da 350 unità del 1991 a 200 unità nei 1992 a nu­

mero 100 unità nel 1993 fino ad arrivare agli attuali 25 per fan n o scolastico 1994-1995;

— se non ritenga, anche per dare uno sboc­

co occupazionale alla provincia di Trapani, di autorizzare fU n ità sanitaria locale numero 1 ad effettuare un secondo corso in modo di am­

mettere gli idonei selezionati» (3072).

Ca n i n o.

« A ll’ Assessore per la sanità, premesso che:

— l ’ Assessorato regionale della sanità ha finanziato un progetto di prevenzione delle tos­

sicodipendenze per l ’ importo di lire 50 m ilio­

ni in favore del Comune di Novara di Sicilia (Messina);

— il progetto prevedeva l ’ istituzione di un apposito centro sociale;

— i fondi sono stati impiegati per l ’ acqui­

sto di attrezzature tra cui anche strumenti mu­

sicali, ma il centro non è entrato mai in funzione;

— il progetto prevedeva anche la stampa di un opuscolo in cui dovevano essere raggrup­

pati i lavori effettuati dai giovani impegnati nel progetto medesimo e invece è stato realizzato un opuscolo turistico;

— altre iniziative previste nel progetto non sono state attuate;

per sapere se intendano di.sporre accerta­

menti al fine di conoscere perché non sia stata data attuazione al sopra menzionato progetto di prevenzione delle tossicodipendenze» (3073).

Br ig u g l io - Cr is t a ld i - Gr a n a­

t a Be n e d e t t o - St r a n o -

V t R G A .

« A ll’ Assessore per il territorio e l ’ ambiente, premesso che in data 17 novembre ultimo scor­

so il sottoscritto con interrogazione numero 3029 aveva richiesto la nomina di un ispettore che verificasse la legittimità dei comportamenti

del commissario ad acta relativamente alla re­

voca dell’ incarico ai progettisti nominati con delibera municipale numero 570 del 23 dicem­

bre 1992;

venuto a conoscenza che il medesimo com­

missario ad acta, nonostante la richiesta con­

traria contenuta nella predetta interrogazione avrebbe provveduto alla nomina di nuovi pro­

gettisti;

per sapere:

— quali provvedimenti abbia posto in es­

sere in esito alla precedente interrogazione;

— se non ritenga di dover accertare l’ av­

venuta nomina di nuovi progettisti con riferi­

mento anche al fatto che l ’ eventuale illegitti­

mità della revoca dell’ incarico ai primi pro­

gettisti potrebbe comportare aggravi finanziari e complicazioni legali a carico delle ammini­

strazioni eventualmente inadempienti;

— se non ritenga, data la ristrettezza dei termini per la scadenza dell’ incarico commis­

sariale (31 dicembre 1994), di dover interve­

nire tempestivamente al fine di ripristinare con­

dizioni di legittimità» (3074).

FLERES.

«A ll’ Assessore per i lavori pubblici, premesso che:

— sull’ autostrada Messina-Catania, in pros­

simità degli svincoli di Roccalumera, Taormi­

na e Giardini Naxos, la segnaletica non ripor­

ta gran parte delle località della zona ionica messinese alle quali si può accedere mediante dette uscite e in particolare i comuni di Sca­

letta Zanclea, Itala, A ll, Fiumedinisi, Paglia' ra, Mandanici, Savoca, Casalvecchio Siculo>

Antillo, Limina, M ongiuffi M elia, GallodofO.

Roccafiorita, Gaggi, Graniti, Motta Camastra, Malvagna, M oio Alcantara e Roccella Vai- demone;

— a parte U caso di Scaletta Zanclea e Ita la, la segnaletica sembra essere ispirata dal cri terio della discriminazione dei centri collinarE

— sul tratto autostradale Messina-PalermO;

invece, in prossimità di ciascuna uscita sono

(7)

Resoconti Parlam entari

- 12677 - XI LEGISLATURA

235“ SEDUTA 12 ftCEM BRE 1994

ben visibili cartelli che giustamente indicano tutti i comuni serviti, senza alcuna esclusione;

— la sopra evidenziata omissione sulla Messina-Catania, oltre a comportare un catti­

vo servizio reso a tutti gli automobilisti, costi­

tuisce un ostacolo alla “ scoperta” turistica di località che con i loro beni culturali e ambien­

tali, i loro prodotti tipici, le loro potenzialità e risorse per filoni di turismo rurale, turismo verde, agriturismo sono preferite da un nume­

ro sempre crescente di visitatori desiderosi di vivere una vacanza di relax, riposo e serenità;

— in detto hinterland che fa capo a Taor­

mina, capitale del turismo siciliano, anche la segnaletica autostradale è rilevante per il de­

collo turistico dei centri che ne fanno parte;

per sapere se intenda intervenire presso il consorzio per l ’ autostrada Messina-Catania af­

finché la segnaletica sia adeguata in modo che indichi anche i comuni suddetti ingiustamente

dimenticati” » (3075).

Br ig u g l io.

^^«All Assessore per gli enti locali, premesso

— la Giunta municipale del Comune di Pa- agonia (Catania) con delibera numero 319 del

agosto 1994 ha proceduto all’ approvaziorie ella perizia di consuntivo dei lavori di siste­

mazione del terrapieno in via Circonvallazio- 19^^/“ ^^® ordinanza sindacale numero 41 del

rioi successiva deliberazione numero 392

Uh provveduto a reiterare

aehbera numero 319 del 24 agosto 1994 an-

"'^llata dal CO .RE .C O . di Catania;

5 delibera di Giunta numero 390 del

; ne si è provveduto all’ approvazio- i và H progetto per la sistemazione definiti­

ci piazzali di via Circonvallazione;

per sapere:

fa Calcagno Febronio individua- ordmanza sindacale numero 41 del 1994 abbia j

requisiti di legge;

mero progetto approvato con delibera nu­

li vief ^ ottobre 1994 abbia riportato c di conformità urbanistica;

se la finalità dell’ opera sia compatibile con le previsioni dello strumento urbanistico;

— se ritenga necessario ed urgente dispor­

re una indagine ispettiva» (3076).

Gu l in o - Lib e r t in i.

«A ll Assessore per gli enti locali, per sape­

re quali iniziative intenda assumere a carico degli amministratori e/o dei funzionari del Co­

mune di Palermo per la mancata definizione dei provvedimenti concernenti il pagamento del­

le indennità di espropriazione, anche a favore di proprietari che da anni hanno stipulato l ’ at­

to di cessione volontaria dei beni immobili.

Le inadempienze d ell’Amministrazione co­

munale oltre a ledere i diritti di molti cittadini

— ai quali viene negato il giusto ristoro per 1 espropriazione dei loro beni costringendoli al­

tresì a defatiganti azioni giudiziarie per il pa­

gamento di quanto dovuto — causa danni alle casse del Comune di Palermo per l ’ aggravio degli interessi legali.

Si chiede infine che le risultanze ispettive vengano trasmesse alla Procura della Corte di conti per accertare l ’ eventuale danno erariale»

(3078).

Di Ma r t in o.

«A l Presidente della Regione, premesso che:

in data 1 agosto 1994 il Consiglio co­

munale di Pachino ha deliberato di promuove­

re la consultazione del corpo elettorale per la rimozione del sindaco ai sensi dell’articolo 18 della legge regionale 26 agosto 1992, numero 7;

avverso tale deliberazione il sindaco del Comune di Pachino ha proposto ricorso straor­

dinario al Presidente della Regione adducendo numerosi motivi procedurali e sostanziali, tra i quali sembrano di particolare rilievo i se­

guenti:

a) la deliberazione non individua precisa- mente le inadempienze programmatiche impu­

tate al sindaco, e sembra confondere la colpe­

vole inattuazione di punti del programma con le carenze di gestione degli uffici, peraltro do­

vute ad errori precedenti l ’assunzione della ca­

rica da parte dell’ attuale sindaco;

(8)

Resoconti Parlam entari - 12678 Assemblea Regionale Siciliana

XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 Dic e m b r e 1994

b) la deliberazione non considera in alcun modo il profilo della gravità delle inadempienze attribuite al sindaco;

c) la deliberazione è stata resa esecutiva sen­

za previa contestazione degli addebiti al sin­

daco né diffida, e quindi senza consentire al sindaco di esercitare alcun diritto di difesa in ordine all’ avvio di un procedimento sanziona- torio contro di lui;

considerato che;

— il referendum per la rimozione del sin­

daco è, nel sistema della legge numero 7, un istituto di carattere eccezionale;

— il referendum revocatorio, di cui all’ ar­

ticolo 18 della legge regionale numero 7 del 1992, non può essere fondato su una semplice mozione di sfiducia, come tale non ammessa dalla legge (vedi articolo 18, comma 1, legge regionale numero 7 del 1992);

— conseguentemente il referendum non può fondarsi su generiche accuse di inefficienza;

— il referendum non può neanche confon­

dersi con i provvedimenti governativi di rimo­

zione già previsti dalle leggi vigenti per il ca­

so di gravi e persistenti violazioni di legge (ar­

ticolo 40, legge numero 142 del 1990, così co­

me introdotto dall’ articolo 1, numero 1, lette­

ra g, legge regionale numero 48 del 1991);

— il referendum può anche fondarsi solo sull’ addebito di specifiche inattuazioni di im­

pegni programmatici da parte del sindaco, ma proprio perciò esso deve essere adeguatamen­

te motivato sotto il profilo;

a) della definitività dell’ inadempienza del sindaco (ché sarebbe evidentemente contraria alla ratio legislativa la proposizione del refe­

rendum quando l ’ attuazione deU’ impegno pro­

grammatico è ancora ragionevolmente preve­

dibile o addirittura è in itinere);

b) deU’ imputabilità dell’ inadempienza del sindaco, in termini di dolo o di colpa;

per sapere;

— se condivida le considerazioni di carat­

tere giuridico sopra espresse;

— se sia stato adeguatamente considerato il valore di precedente che avrà la decisione sul ricorso in oggetto, con conseguente possi­

bilità di incontrollata espansione dell’uso del referendum e di relativa instabilità dell’ azione di governo degli enti locali, ovvero di corretta riconduzione dall’ istituto alle situazioni ecce­

zionali previste dal legislatore;

— se, in considerazione di quanto sopra esposto, intenda provvedere con la massima tempestività sul ricorso in oggetto» (3079).

Lib e r t in i - Co n s ig l io.

PRESID ENTE. L e interrogazioni ora annun­

ziate sono state inviate al Governo.

Comunicazione di sospensione di deputati re­

gionali.

PR E SID E N TE . Comunico che il Presidente del Consiglio dei ministri, con propri decreti del 5 dicembre 1994, ha dichiarato, ai sensi e per gli effetti dell’ articolo 15, comma 4 bis e 4 ter, della legge numero 55 del 1990, cosi come modificato dalla legge numero 16 del 1992 e dalla legge numero 30 del 1994, la so­

spensione dalla carica di deputati della Regio­

ne siciliana degli onorevoli Giuseppe Gianni, a decorrere dal 30 novembre 1994, e Vincen­

zo Leanza a decorrere dall’ l dicembre 1994.

L ’ Assemblea ne prende atto.

A vverto che nella prossima seduta rAssem- blea procederà, a norma dell’ articolo 3 della legge 30/94, alla temporanea sostituzione dei deputati sospesi.

Do il preavviso di votazione mediante pro­

cedimento elettronico, ai sensi dell’ articolo 127.

nono comma, del Regolamento interno.

Seguito della discussione del disegno di log' ge «Bilancio di previsione della Regione si­

ciliana per l’anno finanziario 1995 e lancio pluriennale per il triennio 1995-1997» (808/A).

PRESID ENTE. Si passa al secondo pun^

dell’ordine del giorno che reca; Seguito def®

discussione del disegno di legge «Bilancio

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Resoconti Parlamentari 12679 - Assemblea Regionale Siciliana

XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 LXcembre 1994

previsione della Regione siciliana per l ’ anno finanziario 1995 e bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997* (808/A).

La seduta è sospesa.

{La seduta, sospesa alle ore 17,10, è ripresa alle ore 17,30).

Presidenza del presidente CAPITUMMINO

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

E iscritto a parlare l ’ onorevole Mazzaglia.

Ne ha facoltà.

M A Z Z A G L IA . Signor Presidente, onorevo­

li colleghi, ho seguito con molta attenzione le relazioni di maggioranza e di minoranza e gli interventi che si sono succeduti in quest’Aula sul bilancio 1995. Ho seguito anche il dibatti­

to che fuori di quest’ Aula si sta sviluppando sui problemi relativi al bilancio ed anche le osservazioni e le considerazioni che la stampa sta facendo sui nostri lavori, non ultima quel­

la che riguarda la «Regione al capolinea» e la difficoltà di andare avanti con questo bilancio.

Io credo che sia i relatori, sia tutti gli interve­

nuti, abbiano evidenziato come il dato finan- ztario rappresenti soltanto un aspetto di una più profonda crisi che investe l ’ intero edificio stmt- turale della Regione.

Per ovviare a tale crisi non sono sufficienti pannicelli caldi, ma bisogna operare una pro­

onda trasformazione dello strumento finanzia- fio che regola la vita della Regione, le scelte Po itiche che ne sono il presupposto, l ’ appara- n amministrativo servente. Una riforma del bi- ancio che muova dal riconoscimento che lo o strategico del bilancio è costituito dal

^,’’®8ramma e dai progetti; un bilancio che va t^organizzafQ nella sua strutturazione; i capi- naf ^ •'elative denominazioni vanno riesami- vis* ^ ^''^atualmente accorpati laddove si rav-

ano ragioni di coerenza e di omogeneità, fg a documento di bilancio che rifletta le scel- Q^i|^'^®*^^‘y*rnatiche va conseguentemente esa- che^’ ^’ ® votato non più per rubri-

inter^ progetti, programmi,

del azioni. In tal modo Tattenzione

^gislatore sarà indirizzata prevalente­

mente verso le questioni di ampio respiro e, solo di riflesso, sulle singole attività desumi­

bili dai capitoli che pure andranno esaminati.

Il bilancio dovrà essere corredato da una rela­

zione illustrativa delle previsioni e dei criteri adottati per le quantificazioni e devono essere resi espliciti i collegamenti con l ’evoluzione dei principali aggregati del piano regionale di svi­

luppo, così come previsto dall’ articolo 1 della legge di bilancio della Regione.

Una procedura di programmazione così con­

cepita consente di dare concretezza alle previ­

sioni di piano e di bilancio e di tradurle in ter­

mini di risultati da conseguire entro tempi pre­

fissati. La riforma del bilancio deve necessa­

riamente, quindi, mirare ad un processo di col­

limazione tra Bilancio e Programmazione, coor­

dinando tutte le fonti di entrata, siano esse re­

gionali, nazionali o comunitarie. La disponibi­

lità delle informazioni acquisite nel corso del processo di programmazione indicato consente anche di costruire un bilancio di cassa che, a differenza delle esperienze fino ad oggi matu­

rate in Italia, deve essere realmente rappresen­

tativo dei prevedibili flussi finanziari effettivi e non risolversi in un mero esercizio di conta­

bilizzazione e di «stanziamenti più residui*. Il corollario di tale disegno è costituito dalla mo­

difica dei controlli, non più cartolari, ma ba­

sati sui risultati, nonché sulla riorganizzazione d eir Amministrazione, per separare il momen­

to gestionale da quello decisionale, nel contem­

po valorizzando la burocrazia per responsabi­

lizzarla e renderla più partecipe e protagonista dell’ azione amministrativa.

Tutti dobbiamo renderci conto che non è pos­

sibile continuare ad erogare risorse senza ri­

scontrarne, con la dovuta tempestività e chia­

rezza, i risultati.

Presidenza del vicepresidente CAPODICASA

Occorre recuperare, quindi, in termini mo­

derni, i metodi della programmazione; valuta­

re complessivamente gli obiettivi ed i mezzi disponibili perché gli obiettivi stessi possano essere raggiunti. La relazione finanziaria ai di­

segni di legge esitati dalla Giunta di governo, alla quale alcuni colleghi relatori hanno fatto

^<?.v

f. 1679

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Resoconti Parlam entari 12680 - Assemblea Regionale Siciliana

XI Le g is l a t u r a 235“ SEDUTA 12 rSCEMBRE 1994

riferimento, molte volte, per l ’urgenza di pro­

cedere nei tempi più brevi, finisce col non es­

sere mai presentata, per cui i disegni di legge che si discutono finiscono col non avere quel supporto conoscitivo che la legge richiede.

Due importanti considerazioni vorrei fare; in primo luogo bisogna imparare a fare program­

mazione anche senza risorse, svolgendo pie­

namente quelle politiche di regolamentazione e di coordinamento che non implicano spese e che sono altrettanto decisive ai fini di un or­

dinato procedere dei processi economici; in se­

condo luogo, bisogna imparare a fare program­

mazione considerando in maniera più realisti­

ca i problemi della compatibilità finanziaria.

Intendo dire che lo stato della finanza pub­

blica e la sua prevedibile evoluzione sono tali da fare considerare oggi i problemi inerenti la programmazione delle risorse una priorità an­

che rispetto alla stessa programmazione degli obiettivi. M i riferisco, in particolare, alla ne­

cessità che il piano di sviluppo consideri me­

glio la sua strutturazione proprio sul piano fi­

nanziario, definendo la realistica rispondenza delle risorse finanziarie necessarie al raggiun­

gimento degli obiettivi individuati dai progetti di attuazione alla necessità del coordinamento delle risorse proprie con quelle derivanti dagli interventi ordinari e straordinari dello Stato, della Comunità europea o di altri enti, come momento centrale del processo programmato- rio secondo quanto previsto dall’ articolo 2 della legge numero 6 del 1988.

Unitarietà della organizzazione e gestione del bilancio con le politiche nazionali e comunita­

rie in materia finanziaria ed economica. A b ­ biamo coscienza del nostro limite rispetto al disegno di cambiamento radicale che siamo chiamati ad operare. Adesso però esso non è più rinviabile. 11 Consiglio regionale dell’ eco nomia e del lavoro ha prodotto un documento di analisi e proposte che ritengo, per le valu razioni da esso fatte, vada utilizzato interamente per la ristrutturazione di un modello organiz­

zativo di bilancio, avendo il coraggio e la de­

terminazione per una forte azione che i mo menti di grave crisi, anzi di gravissima crisi richiedono.

Colleghi, perché questo possa essere realiz­

zato, occorre ripensare al modello organizza tivo della Regione sulla base di una nuova or

ganizzazione istituzionale, non è possibile che si possa sopravvivere senza affrontare con co­

raggio i problemi elettorali, strutturali ed or­

ganizzativi.

Si sta discutendo in questi giorni se il pro­

blema della riforma amministrativa deve pre­

cedere o seguire il problema della riforma isti­

tuzionale; e accanto a questi due temi, U pro­

blema della riforma fiscale. Ebbene, io credo che il Governo Ciampi-Cassese, e prima lo stesso Amato, avevano avviato questo tipo di approccio e hanno convenuto che le tre que­

stioni sono tre aspetti dello stesso problema;

e quindi la riforma istituzionale, la riforma am­

ministrativa, la riforma fiscale con un impe­

gno di organizzazione federale, senza sovrap­

posizione di compiti e di ruoli, dovranno es­

sere definite per i vari livelli di Governo — mi riferisco ai compiti, ai ruoli, agli obiettivi, alle responsabilità del comune, della provin­

cia, della Regione e dello Stato — fissandone la struttura e l’ organizzazione, eliminando con­

trolli inutili, stabilendo procedure snelle e tra­

sparenti, non creando uffici e presenze di altri livelli di Governo nel territorio che l ’ autono­

mia dell’ ente di quel livello deve gestire.

11 motto che dobbiamo adottare è «autono­

mia concreta, semplicità, legalità, efficacia ed efficien za».

Non possiamo sovrapporre presenze istituzio­

nali ed amministrative nei livelli, come dice­

vo, di governi diversi.

Bisogna non cercare, come ho ascoltato m questa sede, rapporti forti con il Governo na­

zionale, ma rapporti corretti istituzionalmente, basati su regole certe. Occorre cominciare a ragionare sulla base del nuovo che avanza, non solo in termini culturali e teorici, ma in ter­

mini di attualità politica, qualunque sia la so­

luzione governativa.

Ciascuno faccia la propria parte, assumen­

dosi la propria responsabilità, non oscurando ma evidenziandola con chiarezza. M olti di nt)i parlano di «nuovo» ma operano con sistemi ® per obiettivi obsoleti.

Se non si acquisisce una cultura adeguata ai tempi che viviamo, utilizzando tutte le esp®' rienze perché il negativo non si riproduca, imd andremo da nessuna parte.

Occorre fare violenza sulle vecchie abitudi Dobbiamo prendere coscienza che

ni. la

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Resoconti Parlamem ari 12681 Assemblea Regionale Siciliana

XI Legislatura 235“ SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994

nostra cultura è anche scarsamente professio naiizzata; una macchina amministrativa, istitu­

zionale e fiscale che ai vari livelli di governo è totalmente inefficiente, ed ostacola la libera iniziativa dei cittadini anche quando si inter­

viene finanziariamente per sostenerla

Onorevoli colleghi, ho voluto per grandi li nee trattare i temi sui quali dovrà verificarsi la capacità di questa Assemblea ad affrontare la nuova stagione della Regione, perché non ci sono scorciatoie: o si ha la forza e il corag­

gio di affrontare i problemi che la gravità del­

la crisi pone, oppure credo che ognuno di noi parla per se stesso ma non è in grado di capi­

re la realtà in movimento.

Io credo, cari colleghi, che questa attuale struttura, al di là della sua inefficienza e della sua incapacità, non consenta assolutamente al la Regione di potere partecipare al processo di unificazione europea. Senza una efficiente organizzazione, senza una chiarezza di obietti vi, senza un dispiegarsi delle autonomie loca li, non è possibile andare avanti

E io penso, cari colleghi, che è venuto il momento, nella nuova riorganizzazione della nostra Regione, di sapere affidare ai vari li­

velli di governo piena autonomia, facendo sì ohe le entrate della Regione vengano suddivi se per la responsabilità ai vari livelli di gover no. Penso al comune che dovrà assumere un molo centrale nel processo di rinnovamento e e autonomie, e che va interamente valoriz­

zato nelle sue funzioni. Penso al comune nel

^na e il sindaco (che vogliamo punto di riferi­

mento del nuovo sistema democratico) debba ssere in grado di organizzare i suoi uffici e oniinare anche il segretario generale. Penso sof ^ “^^^^‘one dei Coreco, uno strumento pb zio^*^ ^ giudizio, riflette una conce metodologia di esercizio del con penalizzante.

and°^' ^®*zie penso che, nel momento in cui corr^h riforma del regionalismo, oc- cont^ n- ^^g'ozie venga svincolata da quei nati-*^^^ ' ^Ee possono benissimo essere elimi rio d 'ir” questi è l ’ istituto del Commissa-

’' i d i r ° che oggi assume anche funzio- ig ^ immissario di Governo e che, secondo sul itganizzazione che viene predisposta

piano nazionale, deve essere eliminato. Una 'ine, dicevo, nella quale non ci siano altre

presenze del Governo, una Regione che possa affrontare con serietà e con serenità i compiti che essa ha assegnati.

Penso che tutti i fattori gestionali afferenti ai livelli comunali e provinciali vadano affida­

ti al loro livello di Governo. In materia di con­

trollo della spesa ho voluto presentare un di­

segno di legge, per consentire alle ragionerie centrali di poter operare non solo il riscontro contabile, ma anche il controllo sul piano del­

la legittimità e del merito. Questo problema si inserisce nella nuova organizzazione dei con­

trolli esercitati dalla Corte dei conti, che è stata una riforma importante realizzata dal Governo Ciampi-Cassese, e non dobbiamo tornare in­

dietro su queste questioni; se vogliamo affer­

mare la natura costituzionale della nostra au­

tonomia non possiamo pensare di privarci del-

"esercizio di quei controlli interni che debbo­

no essere fatti. Dicevo, la elùninazione dei Co­

reco credo che sia ormai matura: ormai viene proposta anche dai ministri interessati sul pia­

no nazionale.

N oi dobbiamo operare per liberalizzare al massimo l ’ autonomia dei comuni. In questo senso ho pensato, con alcuni colleghi, di pre­

sentare un disegno di legge per la modifica del­

la legge regionale per l ’ elezione diretta del sin­

daco, perché ci siamo resi conto che quel pas­

so avanti che volevamo fare ha finito col bloc­

care la vita degli enti locali, in quanto nella stragrande maggioranza dei comuni si è veri­

ficato che il sindaco e l ’ amministrazione non sono supportati dalla maggioranza del consi­

glio comunale; si pone quindi l ’ esigenza di col­

legare la elezione del sindaco al consiglio co­

munale stesso. Occorre revisionare tutte le pro­

cedure, onorevoli colleghi, le procedure che so­

no fatte di lacci e laccioli, di visti, di pareri, di condizionamenti che non avevano esigenza di chiarezza amministrativa, ma che servivano per stratificare un sistema di potere che, a mio giudizio, ha fatto il suo tempo. Infatti, parlare della nuova fase deH’ autonomia regionale sen­

za porsi questi problemi di organizzazione isti­

tuzionale, amministrativa e finanziaria, signi­

fica ragionare a vuoto; analogamente, dobbia­

mo andare a una legislazione essenziale, libe­

rare la nostra legislazione dal particulare che andiamo inseguendo in tutte le leggi; sempli-

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Resoconti Parlam entari - 12682 Assemblea Regionale Siciliana

X I Legislatura 235= SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994

ficare, delegiferare e liquidare una serie di nor­

me che oggi non hanno più senso, se non quel­

lo di appesantire burocraticamente e finanzia­

riamente la nostra Regione. Occorre liberaliz­

zare il nostro sistema: minore ingerenza, me­

no interventi della pubblica Amministrazione, più autonomìa al singolo cittadino e ai vari gra­

di di governo che lo rappresentano.

Una legislazione dicevo, essenziale, di po­

che norme, senza richiami e rinvìi che sono forse nati nel passato perché altri fossero in grado di leggere quelle leggi, e non il cittadi­

no. Da questo punto di vista, io credo che il nuovo governo, del quale tutti quanti parliamo in questi giorni, si debba far carico di un pro­

cesso molto chiaro di riorganizzazione, di ri­

strutturazione, di essenzialità nelle attività che dobbiamo realizzare.

Un’ altra questione, onorevoli colleghi, vor­

rei sottolineare prima di concludere. 11 relato­

re di maggioranza ha fatto un’ analisi puntuale del bilancio, i colleghi relatori di minoranza ne hanno puntualizzato i limiti. M a con chi ce la prendiamo? Certo, chi ha avuto responsabi­

lità di governo ha maggiori responsabilità, ma altrettanto certamente ognuno di noi e ogni par­

te politica o sindacale ha contribuito a rendere il bilancio sempre più «ingessato», chiedendo tutto e il contrario di tutto, inserendo in esso ciò che si deve fare e ciò che non si deve fa­

re. Certo, non si può smantellare un sistema di supporti sociali di fronte alla grave crisi in cui versa la nostra società, ma badate che se questo diventa l ’ elemento sul quale solamente si basa l ’ organizzazione della nostra Regione, noi non possiamo parlare di produttività, non possiamo parlare di altre cose, perché se sia­

mo arrivati a quel 68 per cento di spese cor­

renti e non siamo in grado, poi, di investire nemmeno il rimanente 32 per cento perché la macchina amministrativa regionale non è ca­

pace di erogare quelle somme, dobbiamo ren­

derci conto che bisogna «sbaraccare» dal bi­

lancio una serie di poste che non possono più essere sostenute. Bisogna, come dicevo all’ i­

nizio, riportare tutto ai progetti e agli obietti­

vi. Occorre avere la forza e il coraggio di fa­

re queste cose.

Non è semplice, cari colleghi, me ne rendo conto, perché queste cose forse altre volte le abbiamo dette, forse molti colleghi le hanno

ripetute, ma siamo certamente di fronte ad una situazione nella quale non è possibile andare fuori e cercare di costruire il nuovo, mancan­

do però di questo senso di responsabilità. Non è possibile. L o si voglia vedere da tutti i punti di vista, è un sistema che ha fatto il suo tem­

po, una macchina anchilosata, una macchina che se sta ferma fa molto danno ma se la met­

ti in movimento crea più danno ancora. E al­

lora ecco l ’ esigenza, cari colleghi, che al di là del momento contingente del dibattito sul bi­

lancio, dobbiamo ragionare ora per il dopo.

È possibile, per esempio, che in sede di con­

sultazioni o di verifiche si possa avere un pro­

getto ben articolato sul piano istituzionale, sul piano amministrativo, sul piano fiscale, stabi­

lendo regole certe, evitando questo contenzio­

so continuo tra regione, comuni e province, ma assegnando a questi livelli di Governo una parte delle entrate della Regione, in maniera autonoma, senza interferenze, senza interven­

ti, perché, così come noi chiediamo autono­

mia nei confronti dello Stato, abbiamo il do­

vere di consentire questa autonomia nei con­

fronti dei comuni e nei confronti delle provin- cie. Diversamente, tutto quello che viene dato viene spesso messo in discussione perché con­

siderato insufficiente rispetto ai problemi che certamente i comuni e le province hanno, e poi magari le risorse non si riesce a spender­

le; mi riferisco, ad esempio, all’ articolo 4 ^ all’ articolo 7 della legge numero 15/93.

Questa macchina ormai ha una pesantezza enorme, è una macchina che consuma e non produce, non per colpa del tizio o del caio.

ma perché il sistema si è anchilosato; si stabi­

liscono interventi ed investimenti e poi non sia^

mo in grado di portare a compimento l’ azion amministrativa che consente quella erogazio ne Non riusciamo a spendere bene nelle sp^

se correnti, non riusciamo a portare a coWP^

mento la spesa per investimento. E allora, questo punto di vista mi consentirete

questo discorso lo faccio anche col j^e e col cuore perché, se noi vogliamo acqui una credibilità e recuperare una condizione grave deficit nel rapporto con la gente, biamo avere il coraggio di rompere con i chio sistema e fare tutto il nostro dovere. Lsg- go sui giornali delle spese che si fanno n ^ Amministrazione della Regione: qualcuno p

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Resoconti Parlam enlarì 12683

X I Le g is l a t u r a 235> SEDUTA 12 acEMBRE 1994

di 140 miliardi di straordinario, qualcun altro parla di spese di amministrazione, o di quanto costa l’Assemblea; tutti harmo ragione ed è giu­

sto che le critiche siano fatte, perché in demo­

crazia le critiche sono il pane, sono il lievito della nostra vita, ma occorre che chi fa queste critiche, però, si faccia carico anche di pro­

porre cosa bisogna fare, cosa bisogna toglie­

re. Non è possibile, non è pensabile che tutti vogliamo qualche altra cosa e facciamo sem­

pre l’addizione anziché la sottrazione di ciò che non è più utile alla società e alla economia si­

ciliana. Occorre avere forza e coraggio per ta­

gliare le cose che si devono tagliare.

lo ho fatto un’ esperienza, onorevole Asses­

sore per il bilancio, quando nella legge nume­

ro 15, al primo capitolo, abbiamo inserito al­

cuni indirizzi; ebbene, ne ho avuto solamente critiche, aggressioni perché tutti parlano di cambiamento ma nessuno vuol cambiare nien­

te, perché nessuno vuole che si tocchi il suo particolare, la sua condizione specifica. E al­

lora andiamo a questa verifica, visto che l ’ As semblea dovrà esplicare il suo lavoro anche do­

po questo bilancio; facciamola sulla base di questi elementi, non generici, per evitare che poi i governi che si formeranno discutano e ri iscutano su diritti e competenze. Ragionia­

mo serenamente e in maniera chiara su ciò che sve essere fatto e facciamo sì che il nuovo governo riveda anche la sua organizzazione in

^tna, e bisogna fare ciò prima di dare le de

^gne ai singoli assessori, perché nel momento m CUI il collega è delegato per un settore non la ^ ^®|^ure nulla di quello che appartiene al- alla vecchia organizzazio-

■ Bisogna fare in modo cioè che, prima che

^ assegnino le deleghe, si riorganizzi la stmt- a amministrativa e si eliminino, nell’ ambito etn stmttura di governo, duplicazioni

vrapposizioni che sono motivo di grande Pcrpero per la pubblica.

vorr°"° cari colleghi, che se questo nio questo sapremo fare, potre- migliore considerazione nei lo opinione pubblica. Occorre far- Polit ’ó non scendo nello specifico

’czze^*^ perché, mentre tanti altri hanno cer- ìueliò ^ o lli dubbi e molte perplessità su Senior nostro domani, perché ho

e sostenuto che, in una fase di cambia­

mento, ciò che oggi si osserva è sottoposto ad un processo accelerato di evoluzione. Ed allo­

ra bisogna avere capacità ed inventiva, capa­

cità e fantasia per reinventare un sistema nuo­

vo e moderno che possa dare una risposta alla gente, ai cittadini. Sento dagli amici sindacali­

sti. riscriviamo il bilancio! Sento critiche da tutte le parti, ma quando chiedo «cosa toglia­

mo?», si dice «il mutuo cartolare»; bene, io non voglio dare giudizi, ma confrontarmi con le soluzioni indicate, e però voglio dire che certe risposte non risolvono i problemi ma li aggravano. N oi abbiamo un sistema nel quale non è nemmeno possibile contrarre il mutuo, e di questo dobbiamo avere coscienza.

Io mi sono trovato di fronte a questo pro­

blema per la mia esperienza di governo; ebbe­

ne, ci sono stati momenti nei quali le banche ti dicono «posso stipulare il mutuo a condizio­

ne che il mercato mi consenta di erogarlo».

E questo non poteva essere accettato perché il dato delle entrate deve essere certo; per legge noi stabiliamo le uscite e non possiamo mette­

re in discussione il sistema delle entrate. A b ­ biamo pertanto il problema di rafforzare la no­

stra capacità di valorizzazione di tutto ciò che è possibile mettere insieme: le risorse proprie della Regione, le opportunità offerte dall'inter­

vento comunitario, le risorse nazionali, quelle dei vari enti. Se mi è consentito, un appello vorrei fare a tutti i colleghi. Nessuno di noi, credo, debba pensare a difendere la propria presenza nel Parlamento, ma noi dobbiamo di­

fendere la istituzione Parlamento.

Viviamo un momento di difficoltà di inter­

locuzione con la gente, perché ovunque la Re­

gione e considerata come elemento negativo di appesantimento. Non si tratta, quindi, di di­

fendere la nostra presenza, si tratta di lavora­

re e di lavorare seriamente su un problema, magari bloccando, magari fermando la mac­

china per renderla capace, agile, per poter por­

tare avanti un processo di rinnovamento e di cambiamento. Ce la faremo? Non lo so.

Per l ’ esperienza che ho, mi pare difficile che ce la possiamo fare, però se ognuno di noi, non i gruppi, ma il singolo deputato fa la sua parte, riflette su ciò che siamo, riflette su ciò che deve essere fatto per cambiare queste co­

se, tirandosi con umiltà un passo indietro, ascoltando le idee degli altri, verificandole nella

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Resoconti Parlamentari - 12684 Assemblea Regionale Siciliana

x r Le g is l a t u r a 235“ SEDUTA 12 ftCEMBRE 1994

loro capacità di essere elemento positivo per la nostra azione; se questo faremo, se ognuno di noi si porrà il problema di quello che pen­

sano gli altri per capire se in quello che gli altri ci dicono, al di là dell’ appartenenza, vi sia un elemento valido da tenere in considera­

zione; se ognuno di noi farà questa sua parte, potremo fare dei passi avanti.

Onorevole Assessore, io non la invidio nel suo ruolo di assessore per il bilancio, non la invidio perché so quanto è amaro il lavoro del giorno dopo giorno; a volte, forse, c è stato qualche elemento di superficialità nell’ affron- tare alcuni problemi, ma certo so che è d iffi­

cile questo lavoro, perché rimodellare il bilan­

cio, ridurre il personale della Regione da 23.000 a 7-8.000, ridurre i costi della mac­

china amministrativa, non è certamente que­

stione da poco. Oggi le forze politiche devono farsi carico di definire un progetto sul quale fondare un nuovo governo che dia segno di reali elementi di discontinuità, di cambiamen­

to. Se invece, cari colleghi, e mi rivolgo a tutti, al mio gruppo per primo, qualcuno pensa che si possa con il gioco delle alleanze risolvere le questioni, è completamente fuori strada. Bi sogna avere il coraggio di rendere meno ideo­

logico il rapporto che dobbiamo avere; un rap­

porto serio per modificare la struttura, per ren­

dere flessibile il nostro bilancio. Non so quel­

lo che si può fare, non conosco gli emenda­

menti che sono stati presentati, ma certo biso­

gna avere il coraggio — e non so chi è dispo­

sto a farlo, onorevole Presidente — di essere impopolari per poter riorganizzare la nostra azione politica.

Non mi piace questa definizione di prima e seconda fase delia Regione, perché nella pri­

ma posso trovare qualche elemento di buono e nella seconda posso trovare qualche elemen­

to di brutto, e allora liberiamoci da quelli che sono stati i vecchi legami, i vecchi giochi, il vecchio modo di fare. A volte molti di noi pen­

sano di apparire, non essere, e noi invece dob­

biamo essere. Pertanto, cari colleghi, forse per­

ché ho concluso la mia vita parlamentare con questa legislatura, forse perché l ’ esperienza or­

mai lunga di presenze in quest'Aula mi consi­

glia di parlare col cuore aperto, io dico; o ab­

biamo la capacità di guardare avanti, oppure, cari colleghi, persino lo scioglimento dell’ A s­

semblea è un problema che non interessa alcuno.

P R E S ID E N TE . È iscritto a parlare l ’ onore­

vole Fiorino. N e ha facoltà.

FIO R IN O . Signor Presidente, colleghi, il di­

battito che si è sviluppato in quest’ Aula ha ri­

sentito molto delle relazioni sul bilancio. Que­

sto documento va letto in controluce e rappre­

senta la stratificazione delle riforme annuncia­

te, a volte iniziate e rimaste quasi tutte incom­

piute, il costante e progressivo decadimento del- rintervento sociale in assistenzialismo, l ’ invo­

luzione e il disordine della finanza pubblica re­

gionale.

Il mancato funzionamento dell’ Assemblea re­

gionale siciliana delegittima l ’ istituzione assem­

bleare; ne è una dimostrazione la stessa spinta che è venuta da parte delle opposizioni per ri­

chiederne lo scioglimento anticipato. 11 man­

cato funzionamento del sistema delle autono­

mie, regionali e locali, delegittima la stessa au­

tonomia siciliana, una delegittimazione ancor più ingiustificabile nel momento in cui il si­

stema politico italiano tenta di evolversi in sen­

so federalista o quanto meno semifederalista.

M a il problema più grave che dev’ essere ai centro della nostra attenzione, in sede di ap­

provazione del bilancio, è la crisi economica e occupazionale che rischia di fiaccare e per­

sino annullare la stessa tensione autonomistó, Un sintomo di questa decadenza è la confusio­

ne istituzionale e l ’ incapacità di saper guarda­

re oltre l ’ interesse di parte e di collegio elet­

torale. ,

Tre esempi; si è discussa la legge-voto, eo invece di proporre la modifica dello Statuto per instaurare una nuova forma di governo, si e cercato di attivare il potere costituente della Re­

pubblica solo per sciogliere l ’ Assemblea regio naie; ci avviamo alla fine della legislatura e ancora non procediamo alla modifica della c8 ge elettorale; ogni anno gli enti economici re gionali perdono qualche decina di miliardi, o si aggiungono alle centinaia di perdite acca mulate in precedenti esercizi e non si di alleggerire in qualche modo il bilancio questo peso improduttivo. Eppure, all c^a dell'Assemblea regionale siciliana vi sono p , cise iniziative, sia di governo che parlameot

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