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Il piede diabetico: sviluppo ed implementazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale. La medicazione avanzata

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(1)

Il piede diabetico:

sviluppo ed implementazione

del percorso diagnostico terapeutico assistenziale

Reggio Emilia, 19 gennaio 2017

La medicazione avanzata

Dott. Stefano Colognese

(2)

Io sottoscritto  DICHIARO

ai sensi dell’Accordo Stato‐Regione 19 aprile 2012 

G.U..111 Supp.Ord..n° 98, 14 maggio 2012 ‐ Allegato 1, p. 3.2.1‐ 3.2.2 pag.29, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3.3, sub a) sul Conflitto di interessi, pag. 17 del 

Regolamento Applicativo dell’accordo Stato ‐ Regione del 5 Novembre 2009, ai sensi e per gli effetti dell’art. 48, comma 25, del D.L. 269/2003, 

convertito in legge 24 Novembre 2003 nr. 326 e

ai sensi e per gli effetti dell’art. 53 del D.Lgs 30 Marzo 2001 n. 165

che, nell’esercizio delle funzioni su indicate e per l’evento indicato nel titolo,  NON SONO in alcun modo portatore di interessi commerciali propri o di terzi; 

e che gli eventuali rapporti avuti negli ultimi due anni con soggetti portatori di  interessi commerciali non sono tali da permettere a tali soggetti di influenzare 

le mie funzioni al fine di trarne vantaggio.

Dott. Stefano Colognese

Documento di proprietà dell’Autore Dott. Stefano Colognese

È vietata la riproduzione e la diffusione senza specifica autorizzazione scritta.

(3)

ed ora parliamo di medicazioni….

….ma quale usare?

(4)

chiariamo subito alcuni concetti…..

Troppo spesso il personale sanitario si preoccupa di «cosa mettere sopra la lesione», dimenticando il fatto che non esistono medicazioni che guariscono una ferita (Vermeulen et al., 2006; Broussard, 2007), così come non esiste alcun prodotto che soddisfi tutti i requisiti richiesti alla

«medicazione avanzata ideale».

(5)

chiariamo subito alcuni concetti…..

Anche la medicazione più avanzata non è in grado di porre rimedio ad una condizione patologica in fase di scompenso o irrisolta

(Rolstad e Ovington, 2007)

(6)

alcune ineluttabili verità…..

Concentrarsi sul «problema medicazione» di fronte ad un’ulcera del piede diabetico «non healing» porta irrimediabilmente a fallimenti e frustrazioni del personale sanitario. Dobbiamo essere consapevoli che esistono ferite

che purtroppo non guariranno mai……o tenderanno a recidivare.

(7)

qualche debole «evidenza»?……

La scelta di una medicazione appropriata per

«quella ferita, in quel preciso momento evolutivo» (dinamicità), può però supportare positivamente l’innata capacità,

determinata geneticamente, dei tessuti di

«auto-ripararsi».

(8)

da dove partire….

….partiamo per gradi

(9)

……ricordare che l’approccio

alla lesione deve essere multidisciplinare

solo dopo «esserci presi cura» dell’intero

paziente………..

(10)

I primi tentavi di assessment vulnologico

(11)

Le problematiche…..

……partendo dal presupposto che nella maggior parte dei contesti sanitari una lesione è valutata nel tempo da diversi operatori che si alternano, dovrebbe essere possibile comparare ciò che è stato descritto da un professionista con quanto riportato dal collega precedente o dal successivo.

(12)

Le problematiche…..

……frequentemente non c’è condivisione delle definizioni e della terminologia utilizzata per descrivere una lesione (basti pensare che nella documentazione infermieristica una delle parole di uso più comune è

«come», che suggerisce come gli infermieri paragonino le caratteristiche di un’ulcera con un archetipo o un modello), né sono disponibili procedure standard per valutare essudato, macerazione, odore, colore, dolore, ecc. in grado di superare la variabilità legata alla soggettività della percezione umana (Maylor, 2006).

(13)

Le problematiche…..

…….è stato anche riscontrato che, in assenza di una scheda o un modulo guidato, nelle annotazioni scritte dal personale infermieristico non si faceva riferimento all’odore della ferita, si accennava raramente all’essudato o al dolore, e non veniva dettagliato adeguatamente l’aspetto del letto della lesione, tutte caratteristiche dell’ulcera potenzialmente significative dal punto di vista clinico (Maylor, 2003).

(14)

Le problematiche…..

…..è quindi lecito domandarsi se e in quale misura la mancata registrazione dei cambiamenti nei parametri di una ferita nel corso del tempo abbia una ripercussione sulle decisioni relative al trattamento e, in definitiva, sul tasso di guarigione delle ferite (Maylor, 2003).

(15)

Gli strumenti……..

In questo senso, l’uso di moduli/strumenti per la valutazione, agendo come un promemoria che fornisce spunti al personale infermieristico per ricordare il tipo di elementi che devono osservare, rilevare, monitorare ecc., può contribuire a sistematizzare la registrazione dei dati e a standardizzare i contenuti (Maylor, 2006).

(16)

Gli strumenti……..

Il sistema SINBAD (sede, ischemia, neuropatia, infezione batterica e profondità) si basa su un sistema a punti che aiuta a prevedere gli esiti, ed è una versione semplificata di un precedente sistema di classificazione;

tuttavia, nonostante sia esaustivo e tenti di rivelarsi utile a tutte le latitudini, il sistema SINBAD non è ben consolidato nella letteratura esistente

[International Best Practice Guidelines: Wound Management in Diabetic Foot Ulcers. Wounds International, London 2013. Available at: www. woundsinternational.com].

Il sistema PEDIS è anch’esso altrettanto non ben consolidato, in quanto sviluppato abbastanza recentemente (2012) e presenta poche categorie di classificazione, ma è agevole e può essere usato anche da clinici senza molta esperienza nella gestione delle DFU

[International Best Practice Guidelines: Wound Management in Diabetic Foot Ulcers. Wounds International, London 2013. Available at: www. woundsinternational.com].

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment, Wounds International, 2016

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Gli strumenti……..

Esistono due classificazioni ben consolidate. La prima è la scala Wagner, che valuta la profondità dell’ulcera unitamente alla presenza di gangrena e perdita di perfusione in sei gradi (0-5); tuttavia, essa non tiene conto completamente dell’infezione e dell’ischemia

[International Best Practice Guidelines: Wound Management in Diabetic Foot Ulcers. Wounds International, London 2013. Available at: www. woundsinternational.com].

La scala messa a punto dalla Texas University (Armstrong) può essere quella meglio accettata in quanto tiene conto di tutti gli aspetti della valutazione e li incrocia, per elaborare un punteggio in due parti che include sia il grado sia lo stadio dell’ulcera

[International Best Practice Guidelines: Wound Management in Diabetic Foot Ulcers. Wounds International, London 2013. Available at: www. woundsinternational.com].

Quindi, questa scala permette al clinico di ottenere

un quadro completo della singola lesione

(18)

Gli strumenti……..

(19)

Gli strumenti……..

Pur lontani dall’essere perfetti o infallibili, gli strumenti sviluppati per classificare o per monitorare la guarigione delle ferite, hanno il vantaggio di fornire una base comune per:

 leggere la lesione;

 uniformare il linguaggio;

 fornire un modello universale per la documentazione (Hess, 2005).

….consentendo la comparazione tra i dati raccolti da diversi operatori in momenti diversi.

(20)

La metodologia……..

TIME

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La metodologia……..

IL TRIANGOLO DEL WOUND ASSESSMENT Un nuovo paradigma

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS),

Congresso di Firenze,

Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care:

Il Triangolo del Wound Assessment Wounds International, 2016

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La metodologia……..

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment, Wounds International, 2016

23. Dowsett C, Protz K, Drouard M, Harding KG. Triangle of Wound Assessment Made Easy. Wounds International May 2015. 

Available at: http://www.woundsinternational.com/made‐asys/view/triangle‐wound‐assessment (accessed 16.03.16)

(23)

IL TRIANGOLO DEL WOUND ASSESSMENT

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment.

Wounds International, 2016

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La lettura del letto di lesione

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment, Wounds International, 2016

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IL TRIANGOLO DEL WOUND ASSESSMENT

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment.

Wounds International, 2016

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IL TRIANGOLO DEL WOUND ASSESSMENT

World Union of Wound Healing Societies (WUWHS), Congresso di Firenze, Documento di posizionamento.

Passi avanti nel Wound Care: Il Triangolo del Wound Assessment.

Wounds International, 2016

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Nonostante tutto……

….questi strumenti validati colgono solo alcuni dettagli

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….per quanto competenti ed abili possiamo essere nel descrivere una lesione…….

….non esiste nulla di più «oggettivo» ed evocativo di un’immagine

……anche rispetto gli «esiti» del trattamento

27/10/2016 17/10/2016

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Un timido tentativo di risposta……

Scheda di Valutazione e Trattamento Ferite e Lesioni

Integrated Electronic Medical Record System

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ma non preoccupatevi……

stiamo lavorando per voi e per i nostri pazienti!

Grazie per l’attenzione

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