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SCUOLA EUROPEA DI NATUROPATIA E DISCIPLINE OLISTICHE (SENDO) CENTRO DI RICERCA IN DISCIPLINE OLISTICHE TREE THERAPY

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SCUOLA EUROPEA DI NATUROPATIA E DISCIPLINE OLISTICHE (SENDO) CENTRO DI RICERCA IN DISCIPLINE OLISTICHE

TREE THERAPY

EUROPEAN NATUROPATHIC SCHOOL ASSOCIATION (ENSA)

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Proprietà letteraria riservata.

Questo libro in formato digitale è stato appositamente scritto e pensato per il suo utilizzo esclusivo come manuale di formazione per gli allievi delle Scuole che si riconoscono nella nostra Associazione, appartenente alla Confederazione Europea delle Scuole di Naturopatia (ENSA), la quale mette a disposizione dei suoi associati, a scopo di condivisone di conoscenza, il risultato di studi e ricerche svolte a livello europeo in materia di naturopatia e discipline olistiche da parte dei suoi associati.

E’ vietata la sua diffusione, anche parziale, senza il consenso dell’Editore

Prima edizione: Londra: maggio 1987

Seconda edizione: Amsterdam: febbraio 2011 Prima Edizione italiana: agosto 2006

Nuova edizione italiana: dicembre 2019

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Indice

Avvertenze 5

Tree therapy 1

Le origini della “immersione nel verde” 3

Il rimedio dell’immersione nella natura selvaggia 6

Albero terapia e organi di senso 9

Stare all’aperto nella foresta o nel bosco 18

La vita nei boschi 23

Fonti 29

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AVVERTENZE

Le informazioni riportate in questo manuale sono destinate esclusivamente agli allievi delle nostre scuole di formazione a scopo informativo e formativo, e non sono pertanto da considerarsi utili ai fini di diagnosi o prescrizione medica. Prima di assumere rimedi di qualsiasi tipo, ancorché naturali, le nostre scuole raccomandano sempre di rivolgersi al proprio medico. Cure e rimedi naturali non sono in alcun modo sostitutivi dei farmaci, possono presentare controindicazioni e causare reazioni allergiche. Si consiglia sempre per tanto molta cautela nell’utilizzo.

Questa guida non è non vuole e non può essere un manuale pratico per la diagnosi e la cura di patologie, naturalmente. Non è questo, infatti, il compito e il ruolo del naturopata.

Questo manuale, frutto della elaborazione, della traduzione italiana di parte dei suoi contenuti, e dell’aggiornamento del Dipartimento Studi, Ricerche e formazione in Naturopatia della SENDO, nasce dalla condivisione dei contenuti didattici, dei testi, dei manuali e della stesura delle lezioni tenute nel corso degli ultimi quindici anni nell’ambito del programma di studi in Naturopatia delle Scuole europee appartenenti alla European Naturopathic School Association (ENSA).

Esso vuole offrire uno strumento agile agli allievi delle scuole di Alta Formazione perché essi possano acquisire le necessarie conoscenze di base di una Scienza molto articolata e complessa come quella che

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studia il funzionamento e la salute del corpo e della mente umane, in una prospettiva olistica di promozione del benessere, e mai di diagnosi o cura di patologie.

Ogni testo facente parte del programma di studi delle nostre Scuole è necessariamente sintetico, perché gli argomenti affrontati sono molti, e su ciascuno di essi esiste una letteratura vastissima e molto approfondita. E’ ad essa che si rimanda l’allievo che, meritevolmente, intenda approfondire i concetti fondamentali qui esposti., anche tramite la bibliografia fornita.

Tuttavia, proprio nell’ottica di fornire una preparazione anche professionale dai risvolti eminentemente pratici, esso contiene una lunga serie di suggerimenti, istruzioni, indicazioni utili per prendersi cura della propria salute anche attraverso la consulenza del naturopata, le quali devono comunque essere sottoposte all’esame e all’approvazione del medico curante.

Le informazioni contenute nelle nostre lezioni riportano dati ed esperienze che non intendono suggerire possibilità di diagnosi o terapia, essendo rivolte a informare circa evidenze scientifiche, empiriche o tradizionali in materia di salute, molte delle quali ancora da verificare a livello clinico, e la cui applicazione pratica resta comunque esclusiva del medico curante.

In particolare, quando si riportano dati e affermazioni relative alla possibilità che certe cure, rimedi o alimenti possano agire positivamente su una qualsiasi patologia, si intende che ciò può avvenire solo previa diagnosi e valutazione da parte del medico sull’opportunità di utilizzo delle stesse.

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TREE THERAPY

La fonte della giovinezza è una foresta. Gli alberi, speso più vecchi di noi, ci danno salute e allegria, e così il trascendentalista Ralph Waldo Emerson proclamò nel suo saggio "Natura" del 1836. "Nei boschi", scrisse, "sento che nulla può succedermi [. . .] che la natura non può riparare. "

In effetti, la ricerca dimostra che gli alberi hanno davvero poteri di guarigione. Per prima cosa, rilasciano oli essenziali antimicrobici, chiamati phytoncidi, che proteggono gli alberi dai germi ma danno anche una serie di benefici per la salute per le persone.

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Gli alberi stimolano l'umore e la funzione del sistema immunitario;

riducono la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, lo stress, l'ansia e la confusione mentale; migliorano il sonno e la creatività; e possono anche aiutare a combattere il cancro e la depressione.

Questi e altri notevoli benefici della medicina forestale sono catalogati dal medico Qing Li, presidente della Società giapponese per la medicina forestale, nel suo libro “Forest Bathing”, ossia

“Immersione nella foresta”.

L'interesse personale di Li per la terapia dell'albero è radicato in un viaggio che lo ha portato nella foresta nel 1988. Studente di medicina a Tokyo, ha constatato che una settimana di campeggio ha ripristinato la sua vitalità e ha quindi ricercato le ragioni mediche per questo effetto fin da allora. Scrive:

“Sono uno scienziato, non un poeta. E ho investigato la scienza dietro quella sensazione per molti anni. Voglio sapere perché ci sentiamo molto meglio quando siamo nella natura ... Alcune persone studiano le foreste. Alcune persone studiano medicina. Studio la medicina forestale per scoprire tutti i modi in cui camminare nella foresta può migliorare il nostro benessere”.

Per coloro che sono interessati ad aumentare la quantità di tempo da dedicare alla vita nella natura, sia come abitanti delle città che come esploratori della foresta, il libro di Li offre un’introduzione attenta ai benefici scientificamente provati di passare il tempo tra gli alberi e godere di questi benefici, ovunque si sia.

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LE ORIGINI DELLA “IMMERSIONE NEL VERDE”

Il concetto contemporaneo di "medicina forestale”, come si è accennato, è nato in Giappone, un luogo in cui la natura è stata a lungo celebrata. La festa giapponese più sentita è quella che si celebra quando i fiori sbocciano, la luna è luminosa e quando le lucciole si moltiplicano.

Le due principali religioni del paese, il buddismo e lo shintoismo, considerano le foreste mistiche. "Per i buddisti Zen, le Scritture sono scritte nel paesaggio", scrive Li. "Nello Shinto, gli spiriti non sono separati dalla natura, ci sono dentro. Sono negli alberi, nelle rocce, nella brezza, nel torrente, nella cascata. "

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Nel 1982, il governo giapponese ha introdotto il concetto di shinrin yoku, o "balneazione forestale", esortando i cittadini a utilizzare le 3000 miglia coperte di boschi per la terapia. Tomohide Akiyama, allora capo del Ministero forestale, intuì che i boschi fanno bene alla gente, mentre la distanza dalla natura ci fa ammalare.

Mentre il Giappone stava sostenendo la “balneazione della foresta”, uno scienziato americano stava formulando una tesi che spiega perché la natura muove tutte le persone, ovunque provengano. Secondo Biophilia, il libro del 1984 del biologo evoluzionista Edward O.

Wilson, le persone hanno un impulso biologico di comunicare con la madre primordiale, la T e r r a , c h e c i n u t r e . I l sociobiologo ritiene che gli umani si sono evoluti per amare tutte le forme di vita e i processi

che riflettono la nostra esistenza, che sono ovunque visibili nella natura. Wilson ha definito tale attaccamento biofilia, dal termine greco bios, che significa vita, e philos, che significa amare.

La nostra voglia di fondersi con la natura è impossibile da misurare biologicamente, ha detto Wilson. Eppure credeva che "la nostra esistenza dipende da questa propensione, il nostro spirito ne è intessuto, le speranze salgono sulle sue correnti".

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La biofilia può spiegare perché gli alberi possono guarirci anche a distanza. Il ricercatore medico Roger Ulrich nel 1984 pubblicò uno studio intitolato "La vista attraverso una finestra potrebbe influenzare il recupero dopo l'intervento chirurgico."

I documenti di un ospedale di Filadelfia per un decennio mostrarono che i pazienti in stanze con vedute verdi si erano ripresi prima ed erano meno depressi di quelli costretti a fissare gli edifici. Ulrich ebbe un'esperienza di prima mano con questo fenomeno: si interessò alle possibilità terapeutiche delle vedute verdi perché aveva una malattia infantile che lo teneva a letto per lunghi tratti, da cui osservava un pino alto fuori dalla sua finestra.

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IL RIMEDIO DELL’IMMERSIONE NELLA NATURA SELVAGGIA

I ricercatori di tutto il mondo stavano già mostrando un notevole interesse medico e scientifico sugli alberi nel 20° secolo, e gli studi iniziali sulla terapia forestale sono iniziati in Giappone nel 1990. Ma non è stato fino al nuovo millennio che la medicina forestale è diventata un trattamento scientifico ufficiale. Nel 2004, Li ha contribuito a fondare il gruppo di studio sulla terapia della foresta con agenzie governative e organizzazioni accademiche giapponesi.

L'anno successivo, è stata condotta una sperimentazione. Li ha portato 12 uomini sani di mezza età provenienti da Tokyo in un

"viaggio scientifico di balneazione da tre giorni". Lo scienziato ha misurato i livelli del battito cardiaco, della pressione sanguigna,

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dell'adrenalina e del cortisolo dei partecipanti, prima, durante e dopo il viaggio.

Stare con gli alberi ha avuto effetti positivi significativi sui sistemi nervosi dei soggetti. La “balneazione della foresta” riduceva la produzione di ormoni dello stress, abbassava la pressione sanguigna e il battito cardiaco, sopprimeva il sistema simpatico di "lotta o fuga"

e migliorava il sistema parasimpatico "riposo e recupero".

I partecipanti hanno riferito di sentirsi meglio, dormire più a lungo e godere di questi effetti per settimane dopo. Lo studio era piccolo, ma segnalava che sarebbe stato utile perseguire uno sforzo di ricerca più ampio.

Il Giappone ha continuato a spendere $ 4 milioni per la ricerca in materia di balneazione forestale dal 2004 al 2012, testando gli effetti su centinaia di soggetti in diversi contesti e foreste.

In uno studio con 12 partecipanti sani, Li e i suoi colleghi della Nippon Medical School hanno misurato le cellule killer naturali nel sistema immunitario dei partecipanti, prima e dopo l'esposizione ai boschi. Le cellule natural killer promuovono la salute del sistema immunitario, attaccando le cellule infette e i tumori cancerosi. I soggetti dello studio hanno mostrato un aumento significativo dell'attività delle cellule natural killer dopo un fine settimana nei boschi, e gli effetti positivi sono durati un mese.

Il Giappone ha ora 62 boschi terapeutici certificati e protetti, attirando circa 5 milioni di visitatori ogni anno. Ma non bisogna fare un viaggio in una foresta certificata per ottenere una dose di medicina forestale. I benefici degli alberi sono facilmente trasferibili in città e in ambienti chiusi: basta visitare un parco o coltivare piante a casa, dove è possibile vedere, annusare e toccare i “guaritori verdi”.

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In effetti, la medicina forestale può essere considerata l'assistenza sanitaria più accessibile e poco costosa a disposizione dell'umanità.

Ecco una guida passo-passo per assumere il rimedio della natura selvaggia attraverso i sei sensi, sia in un parco urbano, nei boschi profondi, o innaffiando in ufficio il proprio bonsai.

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ALBERO TERAPIA E ORGANI DI SENSO

Vista

Gli ambienti urbani sono pieni di fattori di stress visivo, pericoli e stimoli che indirizzano la nostra attenzione, dal passaggio di mezzi di trasporto a pedoni, cartelli, pubblicità e cani al guinzaglio. Lo psicologo e filosofo del XIX secolo William James studiò l'attenzione diretta del guardare quando si vive in città.

Al contrario, James riteneva che gli ambienti naturali richiedono una concentrazione involontaria, in cui la nostra visione e attenzione sono

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aperte e rilassate, non sollecitate continuamente da un potenziale pericolo.

In una foresta, supponendo che non ci si sia persi e in preda al panico, lo sguardo si addolcisce e si apre. Si è attenti, consapevoli ma non tesi, e questa attenzione rilassata ci rende più mentalmente ricettivi. James sosteneva che pensiamo e vediamo più chiaramente se siamo immersi nella natura. La bellezza naturale ci lenisce e conforta, e quella bellezza distende anche la mente.

Infatti, lo psicologo dell'Università del Michigan Stephen Kaplan conferma che entriamo in uno stato di "fascino morbido" nei boschi.

In quel momento la nostra attenzione viene catturata senza sforzo e involontariamente, e la mente non si sforza di elaborare un guazzabuglio di stimoli visivi.

Per provare il fascino morbido, è necessario muoversi attraverso i boschi. La balneazione nella foresta non è la stessa cosa che fare escursioni o camminare a ritmo sostenuto, dice Li. Il rimedio dell'albero funziona al meglio con il minimo sforzo, per cui bisogna lasciare che lo sguardo sia attirato dall’ambiente, senza il nostro comando, e vada autonomamente dove vuole posarsi.

Per quanto a lungo è meglio posare lo sguardo sugli alberi per il massimo effetto medicinale? Li potrebbe chiedere: "Quanto tempo hai?”

Settimane di bagni nelle foreste sarebbero l’ideale. Ma anche quattro ore sono utili e due ore sono meglio di niente. In effetti, si deve pensare che possiamo trarre beneficio spendendo anche solo pochi minuti a guardare un singolo albero.

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Ascolto

La natura non è silenziosa. Trascorrendo del tempo tra gli alberi consente di ascoltare il canto degli uccelli, il rombo del tuono, l'acqua gorgogliante, la brezza sui rami, le foglie scricchiolanti, ululati e molto altro ancora.

Questa ricca sinfonia è sempre più rara da ascoltare. Anche quando si decide di vivere fuori città, è quasi inevitabile che le macchine passino costantemente sulla strada bloccando il rumore di un vicino torrente e quello della brezza sugli alberi.

Li scrive che è importante per noi esporsi al "silenzio cognitivo" che otteniamo nella natura, che calma i nostri pensieri esausti e cancella la confusione.

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Per ascoltare i suoni della foresta, Li consiglia di “ascoltare verso l’esterno". La maggior parte delle volte, stiamo ascoltando il ronzio dei nostri pensieri interiori e dell'ego chiacchierone.

Essere nei boschi, dove i panorami sono belli e l'aria ha un odore fresco, aiuta l'ascolto esterno.

L’albero terapeuta insegna a sintonizzarsi sulla frequenza della foresta rallentando, ascoltando in tutte le direzioni e persino chiudendo gli occhi per ascoltare più intensamente.

Quando non si può camminare e vagare lentamente in un bosco, il naturopata consiglia di ascoltare le registrazioni della natura, che sono disponibili online gratuitamente.

Ad esempio, sono disponibili i suoni della foresta pluviale di Hoh nel Parco Nazionale Olimpico nello stato di Washington, una registrazione creata da George Hempton, fondatore del progetto di ricerca indipendente One Square Inch of Silence.

L’autore si augura dopo aver ascoltato, ognuno sarà ispirato a preservare il silenzio selvaggio ovunque si sia.

Odore

Una passeggiata nei boschi è un'intensa sessione di aromaterapia. Si è già accennato ai phytoncidi, il sistema di difesa dell'albero che guarisce anche gli umani. Bene, le frazioni terpeniche degli olii hanno un buon odore e influenzano l'umore, calmando e energizzando contemporaneamente le persone. La diffusione di olii essenziali nell'aria fu effettuato in circa 70 ospedali negli Stati Uniti nel 2010, secondo un'indagine condotta dalla Vanderbilt University Medical Center Health.

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L’istituto Vanderbilt adottò l’aromaterapia dopo che gli esperimenti dimostrarono che con gli olii essenziali i membri dello staff erano più rilassati e pieni di energia, i pazienti dormivano meglio e l'aria aveva un odore più fresco.

Le specie arboree hanno tutti diversi phytoncidi con vari terpeni contenenti diversi profumi e proprietà.

Per esempio, il D-limonene, che odora di agrumi, è così potente che un ricercatore giapponese ha concluso che funziona meglio degli antidepressivi per mantenere il benessere emotivo nei pazienti con malattia mentale.

Nel 2018, una revisione completa dei recenti studi sugli effetti antidepressivi degli oli essenziali, pubblicata sulla rivista Complementary Alternative Medicine basata sull'evidenza, ha concluso, "L'aromaterapia ha mostrato che il potenziale può essere usato come un'opzione terapeutica efficace per il sollievo dei sintomi depressivi in un ampio varietà di affezioni e disturbi "

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L'aromaterapia è una medicina seria. Per sottoporsi ad essa naturalmente, basta respirare profondamente. Inspirare, espirare, godersi questi momenti fini a se stessi, non con l’intento di curare una malattia.

Ma non sono solo gli alberi che offrono odori sani. Il suolo, ricco di sostanze nutritive, è anche un bene per gli esseri umani.

Quando si cammina sul terreno, ricordarsi di annusa come sopra, perché inalare l'odore della terra funziona anche come antidepressivo.

L'odore e il contatto con il terreno stimolano il sistema immunitario, rendendo le persone più sane e più felici.

All'interno, Li consiglia di praticare l'aromaterapia annusando gli olii essenziali, diffondendoli nell'aria o con un umidificatore.

Si può anche bruciare incenso, o candele fatte con elementi naturali.

Toccare

Abbracciare un albero può essere di straordinario conforto. Li crede che l'atto affettuoso sia un bene per noi: impegna il senso del tatto, ci porta direttamente a contatto con i phytoncidi e soddisfa la nostra biofilia. Abbracciare un albero aiuta davvero a sentire la connessione che biologicamente abbiamo tutti bisogno di soddisfare, ma non sempre ne siamo consapevoli.

"Shinrin yoku è come un ponte ... tra noi e il mondo naturale ... Noi non viaggiamo molto lontano, ma nel collegarci con la natura, ci porta fino a casa verso il nostro vero sé", scrive Li. E quando andiamo a casa - per visitare la famiglia, diciamo - e ci sentiamo bene, spesso abbracciamo i nostri parenti o li salutiamo affettuosamente.

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Tuttavia, l'abbraccio non è obbligatorio, specialmente se esso avviene nell’ambito di qualche finto rituale magico di stampo molto commerciale. Sentire la vita di un albero è un atto individuale, intimo e personale e non deve essere soggetto a cerimoniali imposti da altri e privi di significato, se non quello di suggestionare le persone e indurle a credere che il semplice contatto con la natura risolverà i loro problemi. Naturalmente si può anche sentire il tocco di un albero appoggiandosi contro di esso.

“Fare il bagno nella foresta” significa connettersi con la natura e toccare questa connessione. Strofinarsi contro la corteccia di un albero, accarezzare le sue foglie vellutate, togliersi le scarpe e sentire il terreno sotto i piedi. Prendere un po’ di terra nelle mani. E non dimenticare di accarezzare le piante d'appartamento quando si assume il proprio “green remedy” al coperto.

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Gusto

Le foreste sono piene di prelibatezze - bacche, funghi, foglie, erbe e corteccia per aromatizzare tè o zuppe. In Giappone, i ristoranti vicino ai luoghi di balneazione usano elementi del bosco nella loro cucina.

E’ utile portare dell’acqua bollente in un thermos e immergervi foglie e fiori trovati nel bosco, se li si conosce, consumare bacche e frutti di bosco sul posto, fermarsi per una cerimonia individuale di comunione con il bosco, o a bere un sorso d'acqua da un fiume che si sa essere pulito.

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Si può anche fare un picnic con gli alimenti della foresta comprati al mercato di un vicino agricoltore durante una gita in campagna. Ma non è necessario limitare il proprio apprezzamento dei gusti della natura all'aria aperta. Si consiglia anche di consumare i frutti della foresta quando non si è al chiuso. Funghi, mele e il loro contenuto contengono la medicina e i sapori degli alberi: basta concentrarsi e gustarli.

Il sesto senso

In questo contesto, il sesto senso si riferisce al sublime: un sentimento di meraviglia o stupore. Forse qualcuno lo ha già sentito in un ambiente selvaggio, fissando le stelle, il tramonto, le montagne o l'oceano.

Gli alberi possono vivere centinaia o migliaia di anni. Stando in mezzo a loro, la vita sembra più semplice, e ci sentiamo meglio fisicamente ed emotivamente, senza fare alcuno sforzo. Forse anche perché i sussurri aromatici dei phytoncidi possono anche contenere saggezza antica. In fondo, fanno parte del linguaggio con cui gli alberi comunicano.

Il naturopata incoraggia a vedere gli alberi come parte della nostra famiglia e a sentirci vicini a questi cugini tranquilli. Emerson sarebbe d'accordo. "La più grande delizia che i campi e i boschi procurano è la suggestione di un rapporto occulto tra [l'umanità] e il vegetale", scrisse in Nature. "Non sono solo e non sono considerato uno sconosciuto. Essi annuiscono per me e io per loro. “

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STARE ALL’APERTO NELLA FORESTA O NEL BOSCO

Ci sono tanti motivi per cui un Naturopata professionista consiglia a tutti i suoi clienti a vivere il più possibile nella natura selvaggia.

1) Motivo uno: il fatto di trovarsi in un'area boschiva migliora l’efficienza del sistema immunitario. Ciò è dovuto ai vari olii essenziali, generalmente chiamati phytoncidi, che si trovano nel legno, nelle piante e in alcuni frutti e vegetali, che gli alberi emettono per proteggersi da germi e insetti. L'aria della foresta non sembra solo più fresca ma anche effettivamente utile per migliorare la funzione del sistema immunitario. Quindi, prendere seriamente in considerazione di praticare questa sana abitudine sistematicamente, il più possibile, che consiste, più o meno, solo nel camminare e sostare nei boschi.

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2) Gli alberi sono risultati anche utili per rafforzare lo spirito. Uno studio sugli effetti psicologici dei bagni forestali ha esaminato 498 volontari sani dopo aver trascorso in media due ore e 20 minuti in una foresta in un giorno, suddivisi in due escursioni, e poi due volte di nuovo in un giorno in cui ciascun partecipante non ha visitato una foresta.

I soggetti hanno mostrato punteggi di ostilità e depressione significativamente ridotti, insieme ad una maggiore vivacità, dopo l'esposizione agli alberi. "Di conseguenza", hanno scritto i ricercatori,

"gli ambienti forestali possono essere considerati paesaggi terapeutici".

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3) La terra è dotata di un suo microbioma il quale può essere utile come antidepressivo.

Come abbiamo capito meglio negli ultimi dieci anni di ricerca, il nostro sistema immunitario dipende dalla salute del nostro microbioma intestinale, che a sua volta dipende in parte dalla quantità di microbiomi del mondo naturale che lasciamo infiltrare nei nostri corpi. L'evidenza sta crescendo per suggerire che il nostro sistema immunitario è collegato al nostro cervello, il che significa che è probabile che il microbioma della natura abbia un ruolo importante anche nella nostra salute mentale.

L'esposizione ai batteri nel suolo, in particolare, sembra essere utile per la salute mentale e viene studiata come trattamento per la depressione.

Il mondo della ricerca biomedica si è già occupato del campo promettente del microbioma intestinale umano. Un corpo di prove emergenti ci dice che milioni di microbi nel nostro tratto digestivo influenzano il nostro sistema immunitario, i nostri odori, il nostro umore e forse anche la nostra attrattiva per le altre persone e la nostra repulsione per le zanzare.

Ora ci sono prove abbastanza solide per trarre almeno un abbozzo di una conclusione: respirare, giocare e scavare nella terra può essere utile per la tua salute. Le nostre vite moderne e sterilizzate in edifici e uffici chiusi e case non sono salutari.

I ricercatori hanno già trovato prove evidenti del fatto che l'esposizione infantile ai microbi esterni è legata a un sistema immunitario più robusto; per esempio, i bambini della fattoria bavarese che passavano il tempo in stalle per animali di famiglia e bevevano latte di fattoria non sterilizzato ma fresco avevano tassi di

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asma e allergie drasticamente più bassi rispetto ai loro vicini che non lo facevano.

Ma il resto di noi, non cresciuto nelle fattorie, potrebbe perdere questo tipo di protezione. Qualche rimedio, come trascorrere del tempo in un giardino, un giardino e in genere nel verde, potrebbe fare la differenza.

La ricerca è promettente: quando un neuroscienziato dell'Università di Bristol ha iniettato un batterio presente nel terreno, Mycobacterium vaccae, in topi di laboratorio e li ha sottoposti a una serie di stress test, gli animali inoculati con i batteri hanno mostrato un comportamento molto meno stressato rispetto alle loro controparti non trattate.

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Un altro studio ha scoperto che l'alimentazione dei topi contenente Mycobacterium vaccae ha dato loro un notevole impulso cerebrale;

erano in grado di orientarsi nei labirinti sperimentali molto più velocemente dei topi non trattati. Ora iricercatori hanno in programma di studiare se un probiotico con proprietà simili a M.

vaccae possa giovare ai veterani che soffrono di PTSD e lieve lesione cerebrale traumatica.

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LA VITA NEI BOSCHI

Il rimedio dell’immersione nella natura selvaggia era la classica ricetta di Henry David Thoreau contro i

mali della civiltà, offerta nel saggio del 1854 “Walden: o la vita nei boschi”.

Ora ci sono prove scientifiche che supportano l'albero-terapia. La pratica giapponese del bagno nella foresta ha dimostrato di abbassare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, ridurre la produzione di ormoni dello stress, potenziare il sistema immunitario e migliorare le sensazioni generali di

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benessere.

I bagni nelle foreste - praticamente solo in presenza di alberi - sono diventati parte di un programma nazionale di salute pubblica in Giappone nel 1982, quando il Ministero della silvicoltura ha coniato il termine shinrin-yoku e promosso l’immersione nel verde come terapia.

L'apprezzamento della natura, fare un picnic sotto i fiori di ciliegio, ad esempio, è un passatempo nazionale in Giappone, e quindi la diffusione della “balneazione nella foresta” è stata rapida. La saggezza dell'ambiente è stata a lungo evidente per la cultura Zen: i maestri Zen giapponesi chiedevano provocatoriamente: se un albero cade nella foresta e nessuno sente, fa un suono? Per scoprire la risposta, i maestri non fanno nulla e ottengono l'illuminazione. La balneazione della foresta funziona in modo simile: basta stare con gli alberi. Nessuna escursione con una meta precisa, nessuna intenzione di guarire o di curare alcunché. Ci si può muovere o stare seduti con la schiena contro il tronco di un albero, ma il punto è rilassarsi senza fare nulla se non godersi questa immersione nella natura piuttosto che fare qualsiasi cosa.

Esperimenti sulla balneazione forestale condotti dal Centro per l'Ambiente, la Salute e le Scienze sul campo nell'università giapponese di Chiba hanno misurato i suoi effetti fisiologici su 280 soggetti nei loro primi anni '20. Il team ha misurato il cortisolo salivare dei soggetti (che aumenta con lo stress), la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e la variabilità della frequenza cardiaca durante una giornata in città e li ha confrontati con gli stessi dati biometrici rilevati durante un giorno con una visita forestale di 30 minuti.

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"Gli ambienti forestali promuovono concentrazioni più basse di cortisolo, polso più basso, pressione sanguigna più bassa, maggiore attività del sistema nervoso parasimpatico e minore attività del sistema nervoso simpatico rispetto agli ambienti urbani", conclude lo studio.

In altre parole, stare nella natura ha reso i soggetti fisiologicamente più sani e reattivi Il sistema nervoso parasimpatico controlla il sistema di riposo e digestione del corpo mentre il sistema nervoso simpatico governa le risposte di lotta o fuga. I soggetti erano più riposati e meno inclini allo stress dopo un bagno nella foresta

Una delle poche tecniche preparatorie a questa immersione nella natura del bosco è quella di raccogliere una pietra, visualizzare di inserire in essa un problema che ci assilla e lasciarla cadere. Si potrà riprendere il proprio problema al ritorno, dopo l’immersione.

Gli abitanti delle città possono beneficiare degli effetti degli alberi

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negli ambienti urbani può alleviare i livelli di stress, e gli esperti hanno raccomandato "dosi di natura" come parte del trattamento dei disturbi dell'attenzione nei bambini. Ciò che tutte queste prove suggeriscono è che non sembra che ci sia bisogno di molta esposizione per ottenere benefici dalla natura, ma un contatto regolare sembra migliorare la nostra funzione del sistema immunitario e il nostro benessere.

Julia Plevin, designer di prodotti e “bagnante forestale urbano”, ha fondato nel 2014 il 200 Meetup Forest Bathing Club di San Francisco.

I soci si riuniscono mensilmente per sfuggire alla tecnologia. "È un'esperienza coinvolgente", ha spiegato Plevin: ”Gran parte della nostra vita viene spesa interagendo con gli schermi 2D. Questo è un peccato perché c'è un intero mondo 3D là fuori! I bagni nella foresta sono una pausa dal telefono e dal computer ... da tutto quel rumore dei social media e della posta elettronica. "

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Più impariamo sui benefici per la salute derivanti dall'esposizione all'esterno, più ci sembra una buona idea dedicare più tempo ad essa. I ricercatori hanno scoperto che solo guardando il mare o gli alberi si possono avere benefici per la salute. Inoltre, il proprio ufficio potrebbe farci star male, semplicemente essendo un ambiente chiuso.

Quindi forse, ancora una volta, sarebbe importante uscire all’aria aperta il più possibile.

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FONTI

• Astrologia e Salute di V. Garrison” – Longanesi

• http://www.naturecures.co.uk

• http://www.lostinspaceandtime.net

• Il simbolismo del corpo umano – ed. Servitium

• Il serto di Iside – ed. Kemi

• Nuove terapie con i Fiori di Bach vol. 3°- ed. Mediterranee

• Le Scienze n.289 del 1992, La filosofia dei quanti di J.Horgan

• “Il Segreto dell’Universo. Mente e materia nella scienza del t e r z o m i l l e n n i o ” d i F a b r i z i o C o p p o l a , e d . L’ E t à Dell’Acquario,2003)

• “Giuliano Preparata (1942-2000): uno scienziato del XXI Secolo.” Di R. Germano, da Atti del XXV Congresso di Medicina Biologica – Nuovi Orizzonti in Medicina – Milano, 14 e 15 Maggio 2010 – Sessione Ricerca: Messages from Water

• “Terapie Vibrazionali”, Roberto Tresoldi, Ed. Tecniche Nuove, collana Medicina Naturale (2000)

• A.A. V.V.:  Dizionario delle Medicine Alternative. I  Grandi Manuali, Fabbri Editore, Giugno 1998.

• Bernasconi, W.:  Cromo terapia.  Ed. Ottaviano S.r.l., Milano Maggio 1981.

• Mandel, P.: Manuale pratico di Cromopuntura. IPSA Editore.

• Meeresh F., Pagnamenta: Cromoterapia per Bambini- Edizioni del Cigno.

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Erboristeria

• Di Stanislao, Iommelli, Giannelli, Lauro - “Fitoterapia comparata” - Massa Editore

• “Erbe buone per la salute” - Ed. Giunti Demetra

• “Guida alla Medicina Naturale” - Ed. Selezione

• Monti - “Le erbe aromatiche e le spezie. Cucina, salute e bellezza”

- Ed. Xenia

• “Natura&Salute” - Ed. De Agostini

• “I miei fiori e le mie piante” - Alberto Peruzzo Editore

• Pasqua et al. “Botanica generale e diversità vegetale – II edizione” - Piccin

• Michael Castelman " Le erbe curative " Ed. Tecniche Nuove

• Bernardo Ticli "Le erbe medicinali più potenti ed efficaci" Ed. De Vecchi Editore

• Rudolf Weiss "Trattato di Fitoterapia" Ed. Aporie

• Roberto M. Suozzi " Dizionario delle Erbe Medicinali" Ed. Grandi Tascabili Newton

• Roberto M. Suozzi " Il grande libro delle erbe medicinali" Ed.

Grandi Manuali Newton

• Enrica Campanini " Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali"

Ed. Tecniche Nuove

• Attilio Speciani " Guarire con la natura" Ed. Mondadori

• Cristopher Hobbs " Curarsi con le erbe" IDG Books Apogeo

(37)

• Piergiorgio Chiereghin "La salute con le Piante" Ed. Tecniche Nuove

• Albert Y. Leung -Steven Foster " Enciclopedia delle piante medicinali" Ed Aporie

• - Pagel, Il codice cosmico, Bollati Boringhieri, cap.9 pag.134/137

• C. Di Stanislao, O. Iommelli, L. Giannelli, G. Lauro - “Fitoterapia comparata” - Massa Editore

Terapie olistiche

• - Le Scienze n.289 del 1992, La filosofia dei quanti di J.Horgan

• - “Il Segreto dell’Universo. Mente e materia nella scienza del terzo millennio” di Fabrizio Coppola, ed. L’Età Dell’Acquario,2003)

• - “Giuliano Preparata (1942-2000): uno scienziato del XXI Secolo.” Di R. Germano, da Atti del XXV Congresso di Medicina Biologica – Nuovi Orizzonti in Medicina – Milano, 14 e 15 Maggio 2010 – Sessione Ricerca: Messages from Water

• - “Terapie Vibrazionali”, Roberto Tresoldi, Ed. Tecniche Nuove, collana Medicina Naturale (2000)

• A.A. V.V.:  Dizionario delle Medicine Alternative. I  Grandi Manuali, Fabbri Editore, Giugno 1998.

• Bernasconi, W.:  Cromo terapia.  Ed. Ottaviano S.r.l., Milano Maggio 1981.

• 5) Mandel, P.: Manuale pratico di Cromopuntura. IPSA Editore.

• 6) Meeresh F., Pagnamenta:  Cromoterapia per Bambini-  Edizioni del Cigno.

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Riferimenti a pubblicazioni e siti web:

• http://www.naturecures.co.uk

• http://www.lostinspaceandtime.net

• Giannini I, Amato A, Basso L, et al. Flavonoids mixture (diosmin, troxerutin, hesperidin) in the treatment of acute hemorrhoidal disease: a prospective, randomized, triple-blind, controlled trial.

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• Haidari F, Heybar H, Jalali MT, Ahmadi Engali K, Helli B, Shirbeigi E. Hesperidin supplementation modulates inflammatory responses f o l l o w i n g m y o c a r d i a l i n f a r c t i o n . J A m C o l l N u t r.

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Riferimenti

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