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Il Nardo, il Leone, i Pallavicino, lo stemma a forma di teschio. di Cavallo, il Vasari e la lira di Leonardo un racconto

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Academic year: 2022

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Il Nardo, il Leone, i Pallavicino, lo stemma a forma di teschio di Cavallo, il Vasari e la lira di Leonardo…un racconto

verosimile ascoltato nelle campagne piacentine al limitare della città di Cremona: da una lontana discussione, timide ipotesi

(www.collezionemaggi.altervista.org)

Gli antichi greci chiamavano nardo la lavanda (genere Lavandula) in seguito conosciuta anche come nardus, dal nome della città siriana Naarda. Il rizoma o radice del Nardo, può essere distillato per separare un olio essenziale detto olio di nardo, usato come profumo e come fumogeno

profumante tra le 11 erbe per l'incenso nel Tempio di Gerusalemme. L’olio di Nardo prezioso

estratto era commercializzato dalle spezierie come solvente di resine come aloe e mirra nella tecnica chimica della conservazione dei materiali organici e nell’imbalsamazione. La chimica del nardo è basata sulla presenza di chetoni come Il valeranone e di alcoli come il decanolo presenti anche nella salvia, rosmarino e nella valeriana,

Nella navata sinistra della Basilica di Santa Maria delle Grazie (1480) già "Collegiata" di

Cortemaggiore è la cappella di San Lorenzo contiene due "tombe Pallavicino", erette da Orlando II°

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Pallavicino e originariamente conservate nella chiesa dell'Annunziata; particolarmente interessante quella a destra, contenente i resti di Gian Ludovico Pallavicino e della moglie Anastasia Torelli, ricca di decorazioni scultoree di buona fattura, tali da poter essere ascritte alla scuola dell'Amadeo.

La tradizione orale vuole che la tomba sia stata disegnata da Leonardo nel 1481

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Interessante è la grafica dei due stemmi a forma di teschio di cavallo che ornano le basi del monumento:

Lo strumento musicale avendo le caratteristiche dello scudo “a forma di teschio di cavallo” mostra, a differenza degli strumenti ad arco del periodo e più tardi, punte aggettanti che saranno proprie del violino, inoltre ha una sonorità tanto più alta degli strumenti coevi tale da far supporre la presenza dell’anima, ovvero marchingegno fondamentale alla acustica dello strumento e che non si può non ipotizzare di ideazione leonardesca. Dal momento dell’esploit leonardesco molti capolavori d’arte raffigurano strumenti musicali nelle forme di un vero e proprio protoviolino.

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Interessanti sono le fantasiose proposte di liutai moderni sulla ricostruzione dello strumento , epigoni di altrettanti fantasiosi ideatori del passato

Il viaggio di Leonardo si conclude sul finire del 1482 nel Ducato di Milano probabilmente a seguito di una missione diplomatica inviata da Lorenzo il Magnifico in preparazione della Dieta di Cremona, febbraio 1483. con una primo alloggio presso i de’Predis a Porta Ticinese Il 25 aprile 1483. Nessun documento lo afferma ma è verosimile ipotizzare che Leonardo sia passato e si sia fermato a Cremona dove nel Castello di Santa Croce avvenne l’incontro nella cosiddetta Dieta organizzata contro la Serenissima “degli oratori di tutti gli altri stati di Italia, eccetto e’genovesi, vi intervenne personalmente el duca di Calavria, el signore Lodovico Sforza, Lorenzo de’ Medici, el marchese di Mantova, messer Giovanni Bentivogli, e credo el conte Girolamo, oltre a Francesco Gonzaga, cardinale mantovano legato del papa”. (Nella figura Lorenzo il Magnifico alla Dieta di Cremona)

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La munita città di Cremona , seconda città del Ducato, era conosciuta per le fondamentali opere di

Gherardo da Cremona ( 1114, Cremona: 1187, Toledo,) tradotte da testi arabi e dalla biblioteca “perduta”

di Santa Lucia, ricca di manoscritti scientifici, della quale forse rimanevano tracce prima della

decomposizione del Ducato di Milano alla fine del XV sec. Nella biblioteca si conservavano appunti di scienziati antichi ma anche coevi a Leonardo come il Pacioli e quell’enigmatico “Leonardo chermonese”

citato da Leonardo da Vinci e che alcuni ipotizzano sia il matematico Leonardo de Antonii attivo tra il 1404 e 1438;

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