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Che vergogna! Monte Galletto, chiusura totale

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Academic year: 2022

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Attualità 1

E

non è neppure uno scherzo.

Tutto vero, dicono. Quattro anni di chiusura notturna, dalle 22 alle 6 per cinque giorni a settimana, non sono bastati. Adesso, bisogna intervenire anche di giorno. La galleria di Monte Galletto, nei pressi di Bolzaneto, sull’autostrada A7, verrà chiusa per uno spazio di tempo com- preso tra venti e trenta giorni. Il periodo dovrebbe essere quello di novembre, il motivo: risagomatura del tunnel per ristabilire il compromesso assetto idro- geologico della struttura.

RISULTATO - Morale della favola, quindi: la città di Genova a rischio para- lisi, Valpolcevera soffocata dal traffico, gente di Vallescrivia che per raggiungere il capoluogo dovrà inventarsi la Scoffera o le vie di Torrazza.

COMMENTI - “Una storia inquie- tante” la definisce Gianni Crivello, pre- sidente del municipio Valpolcevera. Già, la vallata alle spalle del capoluogo vivrà

Che vergogna!

Monte Galletto, chiusura totale

un mese di ordinaria follia. Gran parte del traffico dovrà essere convogliato sulle sponde del torrente che percorre le diverse delegazioni. Auto e mezzi pesanti andranno a sommarsi a quelle migliaia già presenti ogni giorno. L’asses- sore regionale ai trasporti Luigi Merlo usa razionalità: “A settembre avremo, finalmente, quel vertice che da tempo chiediamo ad Anas e Autostrade per ricercare soluzioni alternative a evitare il blocco della circolazione ordinaria. Cer- to che quella di Monte Galletto è diven- tata ormai una situazione intollerabile in cui risulta stridente come ad occuparsi della questione siano soltanto i due enti citati senza nessuna discussione con le realtà locali coinvolte che ne subiscono passivamente le conseguenze”.

DANNI – L’intervento è complesso, la soluzione non facile: per carità. Ma, nel pieno rispetto di chi lavora viene da chiedersi se questa non sia una bella e grande presa in giro. In principio erano

soltanto i residenti dei comuni polceve- raschi, oltre che gli abitanti di Valle Scri- via, a lamentare disagi per raggiungere Genova in serata. Addio spassosi dopo cena cittadini o birre in compagnia: e pazienza! Imporre provvedimenti non è mai stato carino specie se l’abitudine è stato poi forzatamente prolungata per oltre mille giorni. Adesso, però, è anche peggio: di mezzo ci va il lavoro e la qualità della vita di migliaia di perso- ne. Estremi di richiesta danni? “Questo magari è più complesso, quello che ci preme è trovare una soluzione definiti- va” afferma Merlo.

SOLUZIONI – Pensare, escogitare, trovare soluzioni alternative risulta difficile. Resta da capire se si potrà agire attraverso una variante come nel caso della galleria Brasile che, peraltro, dista da lì soltanto qualche decina di metri in direzione nord. Diversamente, sarà necessarie studiare vie innovative.

Ovvio, nella Brasile c’era lo spazio per fare quello che si è fatto con due diver- si tunnel. Qui appare tutto più difficile, soprattutto perché sopra la galleria resta il complesso abitativo della Diga di Begato. E i progetti di abbattimento, stavolta, non c’entrano. Quello che c’entra è il fatto di constatare come, per l’ennesima volta, Valpolcevera e Vallescrivia siano spalle al muro. Anzi al tappeto. K.O.

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

Il Sommario

QUI E NON SOLO DINTORNI AGOSTO

N. 14 2007

(CHIUSO IN REDAZIONE IL 23.08.2007)

IN QUESTO NUMERO:

GILBERTO VOLPARA EDITORE

Direttore Responsabile:

Gilberto Volpara Direttore editoriale:

Vittorina Cosso

Direzione: Via V. Veneto 137/11 16018 Mignanego

Cell. 328/2020805 redazionequi@gmail.com Stampa: Litografia Viscardi Snc (AL) La pubblicità non supera il 70%

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Autorizzazione del Tribunale di Genova Registro Stampa n.10 del 8.6.2005 HANNO COLLABORATO:

Simone Bazurro, Stefano Bertuccioli, Matteo Cileone, Sergio “Teddy” Di Ton- no, Francesca Ferrando, Marco Gaviglio, Michele Ghiglione, Luciano Isolabella, Serena Lattanzi, Emilio Scappini, Mat- teo Sicios, Aslidia, Ass.“Amici dell’Osp.

Gallino”, A.T.L. Coop Liguria, Croce Rossa Campomorone, Municipio Val- polcevera, Comunità Montana Alta Val- polcevera, Op. Ec. PonteX e S.Quirico, Bolzaneto, Comuni di Campomorone, Ceranesi, Isola del Cantone, Mignanego, Sant’Olcese, Serra Riccò, Provincia di Genova, Regione Liguria

Le foto a 3, 8, 24 e 25 sono di Emilio Scappini La foto a pagina 11 è di Simone Bazurro Le foto a pagina 1, 6, 29, 45 sono di Stefano Bertuccioli La foto a pagina 9

è di Marco Gaviglio Le foto a pagina 19 sono di Francesca Ferrando Le foto a pagina 37 sono di Luciano Isolabella La foto a pagina 41 è di Michele Ghiglione La foto a pagina 42

è di fotosettimanasport.com IMPAGINAZIONE A CURA DI:

EDIZIONI SPORTMEDIA SRL Via La Spezia 27 r. - Genova 010.469.52.46

redazione@settimanasport.com COPERTINA DI:

Luca Ghiglione

PROGETTO GRAFICO DI:

Francesco Casuscelli

L’EDITORIALE di GILBERTO VOLPARA

S

ono stato in Portogallo, quest’estate.

Ho trovato molte curve e poche gallerie, almeno all’apparenza. Non sono certo uno di quelli

abituati a pensare che in casa degli altri si stia sempre meglio. Anzi.

Ma, qualche lezione ho voluto conservarla ugualmente. Fortuna loro, non hanno particolari tunnel autostradali. In compenso vantano innumerevoli paesini ai quali poco o nulla, per la verità, hanno da invi- diare le nostre realtà di Polcevera e Scrivia. Però su questi centri, a differenza nostra, hanno deciso di

investire. Ristoranti, posti letto, divertimenti.

Ho trovato anche numerosi laghi artificiali, dighe o bacini: tutti balneabili. Ho pensato

subito alla Busaletta nascosta e sconosciuta.

Perché? Il segreto, mi hanno spiegato, è stato quello di trasformare in mete turisti-

che i cosiddetti non luoghi: quelli cioè che, almeno sulla carta, non avrebbero niente da offrire. Ecco lì hanno saputo inventarsi qualcosa di insolito, qualcosa che non sempre si è rivelato necessariamente costoso.

Quello è il messaggio che conservo.

Copiare non è mancanza di orgoglio.

La definitiva esplosione di Valle- scrivia e Valpolcevera, si dice, può e deve passare anche da lì. Quella attuale, in vallata, si è rivelata estate da segno positivo. Bisogna iniziare però a programmare la prossima da doppio più. Con tante curve e poche gallerie!

1 Attualità 3 Nuove Tendenze 4 Politica

5 Intervista 6 La Protesta 7 Personaggi 8 Cultura & Attualità 9 Municipio Valpolcevera 10 Associazionismo

11 Croce Rossa Campomorone

13 Comunità Montana Alta Valpolcevera 15 Campomorone

17 Serra Ricò 19 Sant’Olcese 21 Mignanego 23 Ceranesi

24-25 Expo & Fiera di Pontedecimo 27 Provincia di Genova

29 Isola del Cantone 31 Savignone 33 Montoggio 35 La Polemica...

36 Moda

37 Quello che va e quello che non va...

39 Busalla 41 Ciclismo 42 Calcio Dilettanti 43 Bocce

44 Il Dubbio...

45 Motori 47 Arti Marziali 48 Curiosità Se vuoi abbonarti a Qui e non solo dintorni non perdere tempo

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QUI e non solo dintorni

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Nuove tendenze 3

D

al nero al bianco, dal rosso al viola. In principio era sol- tanto un odiato rimedio a un difetto. Ora è moda, gusto, portamento. Occhiale che passione.

Tanto in città quanto in vallata. Lenti sottili, talvolta addirittura finte. Monta- ture da schianto, per vista e borsellino.

Ma va così.

OTTICI – I professionisti di Valpol- cevera affermano in coro: “Il mercato è governato dalle grandi marche. Prada, Chanel, Gucci e Dolce Gabbana do- minano la scena. Poi vengono gli altri.

Lo stile non è solo roba per ragazzine.

Sono numerose le donne in carriera o le signore più mature che vogliono tenere il passo. Oggi indossare un occhiale riveste un significato diverso rispetto al passato”.

VALLATA - Ed ecco che, ormai, l’acetato di cellulosa è il materiale pre- sente ovunque. Linee sobrie e talvolta più evolute, un obiettivo unico: stupire.

Occhiali mania:

tutti dall’ottico ma è solo moda

“Già, anche in Valpolcevera e Vallescri- via. L’occhiale non è più quello di un tempo. A tutte le età, ormai, si accetta quasi sempre in modo positivo. L’im- pegno di negozianti e clienti è cercare il modello migliore” afferma Massimo Bisio dell’ottica Ghio di Busalla. La scelta è sempre più difficile. Montature sottili o più pesanti. Tonalità appariscenti o all’inglese. Insomma, l’occhiale è il nuovo elemento della modernità. Gli stilisti dicono: “Sarà questo il vero e proprio elemento dell’abbigliamento 2008. E non solo per le bellezze statuarie”.

FINZIONE – La moda che impazza nelle grandi città, dalle parti di Valle- scrivia non è ancora esplosa. Almeno in modo clamoroso. E già, perchè la chiamano proprio moda. Sarebbe poi la tendenza di correre dall’ottico per comprarsi un occhiale senza averne necessità. Nel senso che l’occhio fa già, naturalmente, il suo dovere. Un vezzo, un arricchimento: come comprarsi un

maglione, in sostanza. Tempi moderni, sospiri dei vecchi ottici. Chi anziano non è scuote comunque la testa: “Beh, capita anche a Busalla. I numeri qui sono più esigui, ma qualche caso è presente. Ra- gazzi e soprattutto ragazze che vedono il modello dell’attore o del divo musicale e si innamorano” afferma Massimo Bisio.

BOOM – L’occhiale e la sua tecnologia hanno battuto la concorrenza. Dalla città alla vallata un unico indice: “Il mercato delle lenti a contatto negli ultimi mesi ha fatto registrare un abbassamento delle vendite o quanto meno una fase di stagnazione”. L’elemento, certo, è dato dall’incremento degli interventi di micro- chirurgia. Ma non va sottovalutata la cre- scita record degli occhiali con le nuove montature di ultima generazione.

COSTI – Per carità, gusti adatti a qualsiasi tasca. Sia jeans o lino. Il listino prezzi dice che la moda giovanile si può soddisfare anche con duecento o trecento euro: “E si acquista, davvero, un bel mo- dello” affermano in Vallescrivia. Discorso diverso per la lente multifocale, quella che permette di vedere adeguatamente sia da vicino che da lontano. In questo caso la ri- chiesta economica può raggiungere anche gli ottocento euro. “E si badi bene, resta un prezzo onesto” dicono da Busalla. Moda è moda. Dalle sponde della Senna a quelle dello Scrivia. Passando per il Polcevera.

Che differenza fa?

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

Politica

G

ente bianca, gente rossa.

Gente biancorossa. Uomini da Partito Democratico, insomma. Il primo si chia- ma Claudio Gustavino.

Medico, consigliere re- gionale, rivarolese doc.

“Nato e cresciuto in via Vezzani e da qui non me ne andrei per nulla al mondo”.

Figlio della Dc, con la prima tessera sottoscrit- ta a 18 anni, oggi è il capogruppo dell’Ulivo in Regione. “Lavorare quotidianamente, in que-

sta veste, per la costruzione del Partito Democratico è l’esperienza più bella che abbia mai fatto”.

Il modello di ieri si chiama Alcide De Gasperi. Tempi diversi, quelli d’oggi. Da Roma hanno fatto sapere che la segre- teria ligure del nuovo soggetto politico sarà rossa. Spetterà, cioè, ai Ds. Storie di

equilibri e Gustavino sorride. Non lo fa, invece, quando si accenna alla questione legata al costo della politica.

“Da medico, a tempo pieno, guada- gnavo molto di più che da consigliere regionale.

Ma nessuno avrebbe osato dire che questo era un furto. Ebbene, il problema è la compe- tenza. Essere in grado di fornire risposte adegua- te al cittadino, quello deve essere il ruolo del politico. Un mestiere nel quale non è possibile improvvisarsi dal matti- no alla sera”.

E’ lui, padre di Giacomo e Giulio di 16 e 14 anni, una delle anime su cui punta il Partito Democratico ligure. Si schernisce: “Amo lavorare sotto traccia, senza squilli di tromba”. Spazia dall’alta politica al quotidiano. E su quella massa di cemento, che dista solo qualche chi-

lometro da casa sua, ha le idee chiare:

“Diga di Begato? Concordo con Marta Vincenzi, abbattimento. Ovviamente, garantendo concrete soluzioni agli abi- tanti”. Sul tema del cemento, invece, non è chiamato ad esprimersi l’altro volto da Pd. Rosso, stavolta. Il nome fa Giancarlo Campora. Il borsino, attualmente, dice uno dei sindaci più apprezzati delle due vallate. Parole di elogio da mezza Regio- ne, ultime quelle di Claudio Montaldo:

“Davvero un buon sindaco, una risorsa”.

Al primo cittadino di Campomorone, da più parti, viene riconosciuto il coraggio di prendere posizioni scomode. Persino troppo, dice qualcuno. Le più recenti quelle sulla riorganizzazione della Co- munità Montana dell’Alta Valpolcevera.

Nelle ultime settimane è arrivata anche l’elezione a coordinatore regionale per i Cristiano Sociali. “Una grande sfida rivolta al futuro, direzione Partito De- mocratico”.

Giancarlo Campora, volto nuovo dei Democratici di Sinistra genovesi. L’in- terrogativo, adesso, resta soltanto uno.

I volti vecchi avranno voglia di lasciare spazio a lui e qualche suo coetaneo?

“Il potere logora. Chi non l’ha” diceva qualcuno. Ma dai che erano altri tempi quelli là!

Gilberto Volpara

Facce da Partito Democratico...

LOOK CENTER

(già in tipografia

con nuova foto!!!)

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Intervista 5

Mi sono tarato sui cinque anni e per dire cosa farò dopo è presto. A restare certo è il fatto che abbiamo svoltato. I conti della sanità nel 2010 raggiungeranno la parità e questo era il nostro obiettivo”.

Parole di Claudio Montaldo. L’assessore regionale che si occupa di ospedali fa chiarezza. Priorità Pontedecimo.

GALLINO – “I lavori sulla struttura stanno ormai per essere ultimati. La medicina intensiva, le cure intermedie, la chirurgia a media bassa complessità, il primo intervento con orario ancora da definire, il potenziamento della diagno- stica e il trasferimento della cardiologia dimostrano che al Gallino ci sono più specialità di prima. Un ospedale sempre caratterizzato da un forte legame con il territorio” dichiara Montaldo.

FUTURO – Il domani della sanità ligure è dettato da pochi, grandi ospedali:

quelli da almeno 500 posti in grado di ospitare i dipartimenti di emergenze. Il

Parla Montaldo:

«Abbatteremo le liste d’attesa»

futuro è anche costituito dalle case della salute, stile Fiumara. Lì si troveranno gli strumenti adeguati per piccoli interventi chirurgici, per la medicina generale e i servizi territoriali. Tra questi, proba- bilmente, anche la dialisi. Da capire, e su questo la Regione sta lavorando, il nuovo ruolo di Pontedecimo. “Certo non la chiusura, una riconversione in grado di dare risposte efficaci” dice l’assessore. Ma per quello c’è tempo, molto tempo.

BUSALLA - Chi non aspetta è invece il progetto Vallescrivia. “Una buona so- luzione. Busalla, non si può più chiamare ospedale per acuti ma la struttura val- ligiana diventerà un centro riabilitativo con circa 80 posti. Vinti e vincitori?

Non ce ne sono, abbiamo privilegiato un’esigenza sulla quale la Regione poneva l’attenzione da mesi. Adesso resta da potenziare il servizio di soccorso”.

OBIETTIVI – Si diceva, la riabilitazio- ne. Già, la grande sfida iniziata dal primo

giorno di mandato. “Abbiamo portato i posti letto dedicati al recupero fisico da 0,31 per mille abitanti a 0,43. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 0,9”.

Montaldo va oltre e cita su quale terreno si gioca la sfida che dovrà portarlo a fine mandato. “Adesso l’obiettivo è quello di abbassare drasticamente i tempi delle liste d’attesa. La gente chiede questo e in quella direzione continueremo a operare nei prossimi tre anni”.

POLEMICHE – Va avanti per la sua strada, l’uomo della sanità ligure. Mette- re mano alla riconversione ospedaliera resta uno dei tasselli più ardui, al di là di qualsiasi giudizio. Resta in sella e risponde agli attacchi, anche a quelli pro- venienti dalla sua coalizione. “Fermento soprattutto in Valpolcevera? Credo di no. Penso invece che i percorsi siano stati condivisi tanto per il Gallino quanto per il Celesia che ad agosto ha fermato i ricoveri. Ci siamo confrontati con gli altri enti locali e continueremo a farlo”.

CRIVELLO - Qualche secondo di pausa poi il riferimento al presidente del municipio Valpolcevera. Gianni Cri- vello, dopo le polemiche elettorali, ha dichiarato di esigere risposte in tema sanitario: “Lui sa che le risposte ci sono e anche chiare. Sulla campagna elettorale dico che ogni competizione può lasciare qualche tensione, anche nella stessa coa- lizione. Acqua passata, quello che conta è mettersi a lavorare tutti nella stessa direzione. E dico tutti”.

POLITICA – Ecco, la politica: la grande sfida per un diessino ha, oggi, due lettere.

“Pd, un progetto su cui bisogna lavorare assieme. Non dovrà essere il partito di una leadership, ma una forza che si apre all’elettorato”. Belle parole ma anche in politica, talvolta, c’è bisogno di immagine.

Anzi, sempre più spesso. E dunque, chi sarà la madrina perfetta: Sabrina Ferilli, Flavio Vento, Alba Parietti? “La politica è una cosa seria, non uno spettacolo. Credo che nessuno in sala operatoria si affiderebbe a una showgirl. Ecco, per questo dico che a quei tre nomi preferisco Livia Turco, Anna Finocchiaro e Rosy Bindi!”.

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

La protesta

Oliva

(già in tipografia)

L

a consideriamo anche un po’

la nostra battaglia. Abbiamo scelto di battere ancora il chio- do. Tanto per

dire che non era stato il classico grido che muore dopo qualche giorno. La richiesta di intervenire su quella passerella pedona- le, già ribattezzata dello scandalo, è arrivato forte da molti lettori.

GRIDO - “Con la car- rozzella da lì non passiamo e non passare da lì significa non poter andare a fare la spesa dalla parte opposta

del torrente. Significa restare barricati in quattro mura fuori da tutto e tutti” era sta- to l’appello. A farsene carico il municipio Valpolcevera. “Conosciamo la questione e stiamo ragionando per una soluzione con Aster” aveva dichiarato il presidente Crivello. Passata l’estate, nulla di fatto.

Almeno ad occhio nudo. Crivello c’è.

MUNICIPIO - “Ribadisco, serve un po’

di tempo ma resta la promessa per un im- pegno concreto. Considerato che quello

è un lavoro corposo dal punto di vista economico, l’idea è di utilizzare per la sua realizzazione gli oneri di urbanizzazione dell’ultimo lotto dell’area di San Biagio” afferma il presidente del municipio Valpolcevera. Lo stesso amministratore aggiun- ge: “La progettazione è molto complessa, ma crediamo che nei pros- simi mesi riusciremo ad ottenere un risultato tangibile. Anche noi consideriamo questo un segnale im- portante. Chi è afflitto da disabilità, fuori da ogni retorica, deve avere gli stessi diritti degli altri”.

Giù il capello. Aspettiamo il risultato, adesso. Lo aspettano soprattutto i lettori di Qui.

La mettiamo a posto?

ERRATA CORRIGE

Anche Qui E Non Solo Dintorni sba- glia. Nello scorso numero, all’interno dell’articolo “Se la politica diventa bel- la” di pagina 7, abbiamo menzionato i diversi risultati elettorali realizzati da alcune candidate di Valpolcevera nell’ultima tornata valida per il rinno- vo del consiglio comunale di Genova.

GiorGia MaNNU - In riferimento a Giorgia Mannu però, per un refuso di stampa, abbiamo scritto che i voti da lei conquistati sono stati centoses- santa. In realtà, la trentaquattrenne esponente dell’Ulivo ha realizzato quattrocentosessantatre preferenze.

E specificatamente nella sua zona di residenza, compresa tra Bolzaneto e Pontedecimo, ha totalizzato duecen- tocinquanta consensi.

SCUSe - Pertanto come è nostro stile, e come doveroso comportamento editoriale, chiediamo scusa alla diretta interessata e ai suoi quattrocentoses- santatre elettori. Il dato, tuttavia, non ha permesso la sua elezione in consi- glio comunale ma va registrato come importante iniezione di fiducia per l’impegno rosa presente in vallata!

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Personaggi 7

P

entole, vasi, trapani. Chiavi, forbici, elettrodomestici. E molto altro ancora: chi entra da Mino Bagnara, difficilmente esce a mani vuote.

Un negozio che va bene per gli sposini a caccia di una lista nozze, ma anche per i professionisti che qui trovano gli attrezzi del mestiere.

PUBBLICITA’ - Man- ca solo un’insegna sulla porta d’ingresso: «Insegna niente perché quelli che la mettono vogliono pure essere pagati. E poi a noi ci conoscono tutti, senza

bisogno di cartelli». Mino Bagnara è fatto così, e mentre ti parla cerca una pentola per una signora e vende un bilancino ad un’altra cliente. Non si ferma mai.

GENOVA - La sua bottega di Via Maz- zini è ormai una vera e propria istituzione.

Tutti la conoscono e tutti ci vanno, alla faccia dell’insegna che non c’è. «Io vengo

R

estauratore da sessant’anni. Il signor Menegatti si può defini- re un decano della professione.

Subito dopo la guerra, all’età di dieci anni, l’incontro con

la quel lavoro che lo ac- compagnerà per l’intera vita. Lui oggi lo ricorda così: “All’inizio non era certo facile. Ero un ra- gazzo di bottega”. Già, quella figura che ormai è scomparsa e che molti rimpiangono. “Anche se la paga era misera e le ore di lavoro tante, il pa- trimonio che si portava a casa era immenso. Si imparava un mestiere”

dice lui oggi. Lontani ricordi. Dal 1955, Mene-

gatti lavora in proprio e nella sua lunga carriera ha collezionato numerose perle.

Un lavoro alimentato dalla grande pas- sione, basato su pazienza, precisione e sacrificio. Durante l’infinita carriera ha lavorato per clienti di lusso, grandi in-

apposta da Genova» confessa la cliente felice del suo nuovo bilancino da cucina.

BIANCO E NERO - Una storia che va avanti da anni: «Siamo qui dal 1939, il pri-

mo ad aprire il negozio fu mio padre» racconta lui. E nemmeno all’epoca c’era un’insegna: «Mai servita».

Dopotutto, il negozio è già inconfondibile così com’è.

Con quel disordine appa- rente che il vero marchio di fabbrica.

DISORDINE - Già, il disordine. A prima vista la disposizione della miriade di oggetti in vendita non sembra seguire un criterio logico, ma alla fine trovi sempre quello che stavi cercan- do. «Negozio disordinato? Sembra ma non lo è. E poi bisogna vedere cosa si intende per “ordine”, le botteghe in cui tutto è al suo posto finiscono con l’essere anche peggio». Parolla de Bagnea.

MarCo GaViGlio

Disordine?

No, Bagnara!

Il restauratore

tenditori di mobili d’epoca. La più grande soddisfazione che ha voglia di ripescare resta, probabilmente, il restauro di un mobile settecentesco appartenente alla famiglia Borromeo:

valore inestimabile. In seguito al restauro sono arrivati i complimen- ti dell’intero ambiente, esperti compresi. “Chi richiede il mio aiuto mi affida i suoi mobili. Poi, dopo il restauro, mostra il lavoro agli amici che tornano qui. Insomma, mi sono fatto conoscere con il classico metodo del passaparola”. In via del Casone, a Pontedeci- mo, i mobili d’epoca non vengono solo restaurati.

Vengono riprodotti fedelmente con le stesse tecniche e le stesse lavorazioni di un tempo. Quei mestieri che profu- mo d’antico. Storia e racconti che non conoscono retorica.

StefaNo bertUCCioli

IL LIBRO

“L’idea nasce dall’amore per l’en- troterra”. Lo spiegano così, Giorgio Bassoli e Danilo Vallarino, l’ultimo libro della loro collezione. La valle delle lontre, alla scoperta della Val Pentemina: questo è il titolo della loro recentissima pubblicazione. Un testo curato da Bassoli nei testi e nei dise- gni con la collaborazione del fedele Vallarino per l’aspetto fotografico.

Un libro che scopre borghi sospesi nel tempo ricchi di ricordi del passato che rischiano di andare perduti. Ad oppor- si a questo pericolo sono Vallarino e Bassoli. In quei paesi sono andati di persona per immortalare le immagini e i racconti più suggestivi. Il testo edito da Libro Più è acquistabile presso lo stesso punto vendita di Pontedecimo, ma anche a Torriglia e Pentema. Nel recente passato di Bassoli già altri testi: “La Valle dei Castori” viaggio alla scoperta della Valbrevenna,

“Paregrinarrando” sentieri storici in Valpolcevera e tre volumi di “Piante Raccontano”. “Una vera e propria passione, non c’è molto altro da aggiungere” dicono loro. Adesso, il percorso va in mostra. “Poesia, dise- gni e fotografie dell’entroterra che sta sparendo potranno essere ammirati per due settimane a San Cipriano. Il periodo sarà quello dei primi giorni di novembre” spiega Vallarino. L’obiet- tivo, catturare tradizioni che oggi rischiano di morire. Anche per questo, nel tempo libero, il fotografo polceve- rasco ama ritrarre visi ed espressioni tipiche di anziani appartenenti a quel tempo che non c’è più. Segni di un passato che tramonta.

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

Cultura & Attualità

repertorio classico dialettale. Per- ché?

“La volontà della scelta nasce proprio da Enrico Aretusi e Giorgio Baldini, quest’ulti- mo pilastro de I Caroggê, prematuramente scomparso nel ’96. È il copione stesso che ha formato il gruppo. Il testo fornisce ido- nee indicazioni per rappresentare un altro teatro in lingua genovese. Nel ‘90 propor- re I Caroggê fu un atto di coraggio, una scommessa al buio e una sfida all’andazzo generale di quel tempo. Adesso la situazione è cambiata, forse anche per merito di quel coraggio e di quella sfida”.

Un gruppo nato in piazza Tommaseo come è arrivato in via Roggerone a Rivarolo?

“Alla fine del 2000 il Dopolavoro Ferroviario di Genova, proprietario del Teatro Albatros, ci ha proposto la gestione e la direzione artistica dello spazio”.

E il resto è storia.

Tutta la Valpolcevera conosce le importanti attività che in questi anni avete svolto nel teatro e sul territorio.

Come per esempio il progetto Con Per Dei.

“Effettivamente siamo orgogliosi di avere coinvolto in questi anni oltre quindicimila ragazzi e cinquecento insegnanti in attività di teatro educazione. Dalle rassegne di spettacoli per ragazzi alla rassegna Piccoli Grandi Attori, rivolta agli elaborati artistici allestiti in classe dai ragazzi. Da tale rassegna sono stati selezionati cinque spettacoli per Tegras 2007, rassegna teatro educazione, promossa dall’ assessorato alla cultura del Comune di Genova, rappresentati al teatro Duse”.

Quali i progetti della prossima sta- gione?

“E’ molto importante continuare a coin- volgere il territorio attraverso le nostre attività. In modo particolare risulta fonda- mentale espandersi verso i giovani, questa deve essere la nostra missione”.

StefaNia SCappiNi

LA LETTERA

Iulia Rossetti

chiama i giovani:

«Venite a teatro»

I

ulia Rossetti, direttrice dei Caroggê, compagnia che cura la direzione ar- tistica del teatro Albatros, in estate sorseggia bevande calde. “Dissetano maggiormente” dice. Degusta con piacere, la direttrice. I tempi difficili sono alle spalle.

“Non che sia tutto facile, ma almeno possia- mo programmare. E non mi sembra poco”.

Ha il tempo di voltarsi per un attimo alle spalle. Dal giorno del debutto, ormai, sono passati quasi due decenni: lo spirito resta quello di sempre. Iulia Rossetti racconta l’avventura della compagnia polceverasca e fissa gli obiettivi immediati. “Traguardi importanti che I Caroggê -

dice la direttrice - dovran- no centrare soprattutto con il supporto dei più giovani”.

Chi sono I Caroggê?

“I Caroggê sono gli abi- tanti dei caruggi. Nello specifico, siamo una com- pagnia teatrale che pro- duce e promuove spet- tacoli in lingua genovese.

I Caroggê nascono dalla fantasia del drammaturgo genovese Plinio Guidoni.

La compagnia prende il nome dalla prima com- media allestita dal gruppo di Guidoni. Era il 18 aprile

del ‘90 e in un bar di piazza Tommaseo, Giorgio Baldini ed Enrico Aretusi si incon- trarono con Plinio Guidoni che consegnò loro un copione. Da questo incontro nac- quero I Caroggê”.

E dopo piazza Tommaseo?

“Il percorso non è brevissimo: debuttam- mo nel ’91, al teatro Carignano, con un buon successo di critica e pubblico. Dopo arrivarono altri spettacoli, in cui I Caroggê hanno cercato di compiere un percorso alternativo coinvolgendo e facendosi coin- volgere da autori contemporanei. A testi- moniarlo sono copioni come O Marotto immaginaio do scio Moliére, A ciammavan Cenerentola e tanti altri spettacoli, rap- presentati nelle stagioni dei maggiori teatri genovesi, dal teatro Stabile al Politeama Genovese”.

Tornando al percorso alternativo, avete sempre scelto testi diversi dal

IULIA ROSSETTI

il tema ecologico tiene sempre banco sugli orga- ni di informazione. in tal senso abbiamo ricevuto dai nostri lettori, nei giorni scorsi, una lettera che do- verosamente pubblichiamo qui di seguito.

Perché è un problema l’in- ceneritore di Scarpino: stime attendibili di inquinanti immessi in atmosfera in un anno di lavo- ro da un inceneritore a griglia da 500 mila tonnellate annue di rifiuti solidi urbani, come quello proposto a Scarpino, provocherebbe:

Dalle 400 mila alle 550 mila tonnellate di anidride carbonica.

Dalle 250 alle 500 di ossidi di azoto. Dalle 100 alle 125 mila di ossido di carbonio. Dalle 25 alle 30 di acido cloridrico. Dalle 15 alle 25 di polveri totali. Dalle 25 alle 30 mila di composti organici volatili. Dalle 25 alle 40 di ossidi di zolfo. Da 1,5 a 1,8 di acido fluoridrico. Da 15 a 30 chilogrammi di metalli pesanti.

Da 75 a 120 milligrammi di diossine.

Le scorie da versare comunque in discarica in un anno di lavoro sarebbero dalle 100 alle 125 mila tonnellate compresi gli incombusti.

Dalle 13 mila alle 25 mila di ceneri volatili.

Viene da chiedersi, pertanto, come si possa dimezzare le emissioni. Ebbene, la risposta è semplice. Solo la raccolta diffe- renziata permette, nell’imme- diato, di dimezzare le emissioni in atmosfera e la produzione di scorie. Ottimizzando la tec- nologia dello smaltimento dei rifiuti residuali ed utilizzando un centro per ogni provincia si può, nell’immediato, ridurre ulteriormente il danno. Cittadini e pubbliche amministrazioni devono operare per un salto evolutivo della nostra città, provincia e regione per alline- arsi agli standard europei in materia di rifiuti.

il Circolo ecologico di bolzaneto

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Municipio Valpolcevera 9

A

ruota libera. Senza isterismi, ma in modo fermo. Gianni Crivello spazia dalla cronaca ai problemi di sempre. Per la prima, l’attualità dice questione nomadi e rumeni. Il presidente del municipio Valpolcevera gioca d’anticipo e previene la domanda. “Collocazione? Non ho ricevuto nessuna richiesta formale che faccia pensare a una sistemazione di queste persone in qualche struttura della Valpolcevera” dice l’amministratore dell’ex Circoscrizione.

INMENSA – Ecco, appunto. Nelle settimane precedenti come soluzione possibile c’era stata anche la sede in muratura a qualche metro dal nuovo mercato della frutta di Bolzaneto. Il mer- cato ha posticipato la sua apertura alla prossima primavera, l’ex centro sociale è stato in prima fila per la risoluzione di una delle innumerevoli criticità cittadine.

“Nell’area ex Inmensa, personalmente, immagino la nuova caserma dei vigili del fuoco di Bolzaneto. Questo l’ho scritto nel mio programma e lo confermo oggi.

Infatti, penso che l’attuale soluzione nel centro della delegazione sia troppo immersa nel traffico”.

NOMADI – Problema aggirato? No, Crivello va oltre. E’ il rappresentante di una terra che, si ha la sensazione e qualcosa di più, vada bene per la

risoluzione di qualsiasi questione.

Lui, allarga le braccia, e replica: “Se si parla di nomadi, vorrei che tutti ricordassero come la nostra vallata sia stata la prima in città ad ospitare un campo adibito alle necessità di queste persone. Il campo nomadi, a Bolzaneto alle spalle della bocciofila, lo manteniamo tuttora e cerchiamo costantemente un dialogo non sem- pre facile. Recentemente, in quella sede, siamo intervenuti anche sulle strutture utilizzate. Credo, tuttavia, che adesso si debba fare un discorso diverso. Non dico che la collocazione idonea debba essere quella di Albaro,

ma intendo che bisogna ridisegnare una geografia più generale del problema”.

Fenomeno che si amplia ogni giorno di più con nuove fermate. Anche in Valpolcevera, ultima quella nella zona sotto a Morego.

SANITA’ – Poi, si diceva, il discorso spazia. Dalla cronaca all’attualità che non passa mai di moda. “Esigo risposte dall’assessore regionale Claudio Mon- taldo” aveva dichiarato Crivello nel precedente numero di Qui. Arrivate?

“Diciamo che le richieste sono immutate e l’estate si è rivelata stagione di stallo.

Chiediamo garanzie sul Celesia e sul suo nuovo ruolo, altrettanto facciamo per il Gallino. La Asl deve confermare gli impegni già presi”.

PONTEX – Già, Pontedecimo. Da lì, le polemiche si sono alzate forti. Era primavera. Il tema, stavolta, dettato da quel nuovo silos in prossimità dell’ex capolinea del 7. “Continuiamo a lavorare con i tecnici dell’Università di Genova.

Credo di poter dire che adesso i pro- blemi delle code provocate dal ritmo dei semafori non esistono più. Qualche settimana fa è stato tinteggiato il muro dell’edificio che dona alla struttura una visione meno impattante”. C’è poi la conferma che i posti auto del parcheggio saranno liberi. Apertura? “La data ancora non c’è, diciamo entro l’autunno”.

Il presidente a ruota libera su nomadi, sanità e silos

Crivello: «All’Inmensa immagino la caserma

dei vigili del fuoco»

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

Associazionismo

S

port, cultura e sanità. Aslidia è questo. La sezione di Pontedeci- mo ancora protagonista, stavol- ta a Villa Serra. L’appuntamento è ormai datato di qualche

settimana, non lo spirito:

quello resta inalterato in ogni stagione. Quattro passi per la vita è stata manifestazione in grado di lasciare un messaggio valido per tutto l’anno. E così in un’unica giorna- ta il programma voluto dall’associazione ha visto sottolineata, all’interno del parco polceverasco,

l’importanza di una corretta alimen- tazione per prevenire e curare i mali della società moderna. Inoltre ad alcuni partecipanti è stata misurata la glicemia prima e dopo la passeggiata all’interno del verde di Comago per controllare le differenze. Gran parte del programma si è snodato proprio intorno ai quattro

R

iprende alla Sala Punto d’Incon- tro Coop del centro commer- ciale L’Aquilone di Bolzaneto l’attività 2007. Il programma è già stilato. Gli appuntamenti, al solito, di primo piano. Ecco il calendario completo dei primi tre mesi.

4 OTTOBRE – Protagoni- sta la compagnia teatrale dei Cerniensi. Gli attori porte- ranno in scena la commedia dialettale “Branca e Vanni”, un testo affascinante che pro- mette risate a valanga.

11 OTTOBRE – Relazione della psicologa Elena Gallani.

Il titolo sarà: “Effetto Mozart,

la musica come terapia”. Appuntamento suggestivo per scoprire orizzonti nasco- sti delle note musicali

18 OTTOBRE – Visita pomeridiana al museo di Nervi.

25 OTTOBRE – Le più comuni cau- se di dolore articolare e muscolare. Il corretto uso dei farmaci e delle terapie fisiche. Sarà questo il titolo della rela- zione a cura del dottor Renzo Cosso

passi in Villa Serra. Il dottor Alacevich, specialista nella cura del diabete, con la cardiologa Carazza hanno evidenziato l’importanza della pratica di una costante attività fisica: “Al fine di prevenire l’insorgere di malattie quali il diabe- te, l’ipertensione con le relative complicanze.

Inoltre non vanno dimen- ticati i notevoli benefici che i pazienti già affetti dalle suddette patolo- gie possono trarre dalla pratica di una semplice ma costante passeggiata quotidiana” hanno riba- dito i medici. Il tutto immersi nel verde con l’illustrazione della storia di Villa Ser- ra curata da Maurizio Lamponi. In ultimo, i ringraziamenti dell’associazione: “Alla Croce Verde di Pontedecimo e d’Oro di Manesseno, al gruppo Scout Genova 60, al Karate Liguria e alle istituzioni che hanno permesso la manifestazione”.

Quattro passi per la vita

Coop Incontri

dell’Associazione Amici Gallino.

8 NOVEMBRE – Musica nei vicoli, visita pomeridiana con la guida turistica Claudia Bergamaschi. Inoltre, visita alla bottega storica di un antico liutaio.

15 NOVEMBRE – Conferenza, in sala, del teatro Garage.

22 NOVEMBRE – Gita giornaliera nel Principato di Monaco.

29 NOVEMBRE – Gli zingari. In sala, conferenza di Flavia Cellerino, storica.

6 DICEMBRE – Visita pomeridiana alle carceri di pa- lazzo Ducale e alla torri con la guida Claudia Bergamaschi.

13 DICEMBRE – Storia del senti- mento. Relazione a cura della dottoressa Chioccoli.

20 DICEMBRE – Si festeggiano i compleanni dei nati in ottobre, novem- bre e dicembre con i mimi d’autore. Un intrattenimento giocoso a cura della Coop Pandora. Una giornata all’insegna del divertimento all’interno dei locali di Bolzaneto.

AMICI DEL GALLINO

Moderata soddisfazione. Aggettivo più sostantivo per definire lo stato d’animo dell’Associazione Amici dell’Ospedale Gallino. “Il rinnovamen- to previsto della struttura di Pontede- cimo si sta avviando a conclusione.

La sanità ligure ha subito enormi cambiamenti, con una vera e propria rivoluzione fatta da dichiarazioni spesso contrastanti. In particolare, a Genova, i cambiamenti hanno interessato i grandi ospedali cittadini. Ma forse ancora più dirompente è stata la riorganizzazione negli ospedali a dimensione minore, in- sediati storicamente in quartieri cittadini con precisi bacini di utenza” afferma il dottor Domenico Dato, segretario dell’associazione del Gallino. Un cambia- mento che tanto ha fatto e ancora farà parlare. “Ovvio, non è stato indolore con la conseguente incidenza sulle abitudini sociali delle popolazioni residenti. Ma si tenga sempre presente che la politica sanitario resta materia complessa. E tut- tavia, è onesto riconoscere che il Gallino ha goduto di forti investimenti edilizi, strutturali e di attrezzature sanitarie.

Una riqualificazione nel presente con un forte punto interrogativo, però, sul futuro. Il domani si chiama ospedale del ponente che sostituirà il progetto legato a quello di vallata. Insomma, potrei dire che l’ospedale Gallino è forse l’unico che nella rivoluzione presente ha guadagnato in strutture ed efficienza. Lo ritengo giusto perché rappresenta il presidio cittadino più a nord del capoluogo. Da valutare, a giochi fatti, i veri bilanci. Se in sostan- za non sarà stato, soltanto, qualcosa di effimero”.

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Croce Rossa Campomorone 11

P

illole di soccorso per salvare la vita, propria e altrui. Le ricette arrivano dalla Croce Rossa di Campomorone.

REGOLA – “Ogni volta che c’è un’emer- genza sanitaria per ricevere un adeguato soccorso bisogna comporre il numero telefonico 1-1-8” dice Simone Bazurro, consigliere delegato all’automedica per la Croce Rossa dell’alta Valpolcevera.

SOCCORSO – “La centrale operativa alla quale pervengono tutte le chiamate del comprensorio genovese è presso l’ospe- dale San Martino di Genova. Come accade nei centri di pronto soccorso, in base alle informazioni ricevute, viene assegnato un codice di gravità che va dal verde al giallo, fino al rosso” continua Bazurro.

FASE 2 – Da qui scatta un intervento successivo. “In base al tipo di soccorso richiesto può essere inviata la sola am- bulanza con supporto dell’automedica o dell’elicottero” proseguono dalla Croce Rossa di Campomorone.

La Croce Rossa vuole acquistare

una nuova auto

PROTAGONISTI – C’è poi l’elenco degli operatori coinvolti. La parola ritor- na a Bazurro: “A bordo dell’ambulanza è presente, esclusivamente, personale non sanitario ossia volontari o dipendenti delle Rosse o pubbliche assistenze che hanno frequentato un corso di pronto soccorso. Sull’automedica, invece, si trova personale professionista del San Martino.

Sull’elicottero fornito dai Vigili del Fuoco, oltre ai piloti e agli aereosoccorritori, sono presenti un medico e un infermiere delle diverse centrali 118 della Liguria”.

NUMERI – Il discorso va oltre. Cifre e dati, da Campomorone. “Nel territorio della provincia genovese sono operative sei automediche, posizionate in diversi luoghi strategici, identificate con la sigla Golf. Delle sei automediche, tre sono operative 24 ore su 24 (golf numero 1-4-5) e tre sono attive 12 ore diurne (golf n°

2-3-6)” prosegue il consigliere.

VALPOLCEVERA - Presso la Croce Rossa di Campomorone è in funzione,

sotto regime di convenzione con il San Martino, il servizio di automedica e di ambulanza.

CAMPOMORONE – “La nostra auto- medica Golf 2 con base presso il Gallino di Pontedecimo opera in Valpolcevera e Valle Scrivia dalle 7 alle 20, tutto l’anno. E’ una station wagon o fuoristrada dotata delle più moderne apparecchiature sanitarie.

L’equipaggio è costituito da un medico e un infermiere dell’azienda ospedaliera San Martino oltre a un autista della Rossa di Campomorone”.

AUTOMEDICA – La vettura gestita dalla centrale operativa 118 Genova Soc- corso interviene in appoggio all’ambulan- za quando il paziente può rischiare la vita.

“All’interno trovano posto gli elettrome- dicali, quali il defibrillatore dotato di tra- smettitore Gprs in grado di trasmettere gli elettrocardiogrammi all’Utic (unità te- rapia intensiva cardiologica) dell’ospedale di competenza. In questo modo vi è un istantaneo doppio riscontro diagnostico, del personale dell’automedica che esegue il tracciato elettrocardiografico sul posto e del medico specialista in cardiologia che lo riceve in ospedale. In caso di diagnosi di infarto miocardico acuto si può così intervenire direttamente sul posto con enormi vantaggi in fatto di sopravviven- za. Nel bagagliaio trovano posto anche due capienti zaini, con il necessario per trattare qualsiasi emergenza. L’autovet- tura è dotata inoltre di localizzatore Gps integrato nell’apparato radio che permette alla centrale operativa del 118 di localizzare sul territorio, in tempo reale, il veicolo di soccorso”.

CHIAREZZA – Poi la puntualizzazione:

“Queste autovetture sono state acquistate grazie al sacrificio quotidiano dei volontari, alle offerte della popolazione e al contribu- to di enti e associazioni. Smentiamo, una volta per tutte, le fantasie che tutti i nostri automezzi sarebbero forniti gratuitamente da Roma. Anticipiamo la necessità di ac- quistare una nuova vettura nell’auspicabile estensione, per il nuovo anno, del servizio di automedica sulle 24 ore. L’obiettivo è incrementare lo standard raggiunto”.

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

XXXXXXXXX

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Comunità Montana Alta Valpolcevera 13

L

a proposta è di quelle ambiziose.

A farla il presidente della Comu- nità Montana Alta Valpolcevera.

Franco Parodi guarda all’Istituto Italiano di Tecnologie sorto a Morego e raccoglie l’invito di molti operatori valligiani.

MENU’ - “Stiamo lavorando per dare una valida offerta ai ricercatori della struttura in tema di ristorazione. Pen- siamo di creare due soluzioni, una per il pranzo e una per la cena. Nel primo caso con prezzi tra i dieci e i dodici euro, nel secondo una proposta più ampia basata sui prodotti tipici che tuttavia non deve richiedere cifre esorbitanti”

dice il presidente.

TIPICITA’ - Le unità coinvolte nella struttura di Morego, a regime, saranno circa quattrocento. Pertanto l’offerta dovrà essere diversificata e numerosa.

Parodi lo sa e si rivolge direttamente ai ristoratori di Valpolcevera: “Dobbiamo capire, e lo dobbiamo fare tutti assieme, che questa è una grande occasione. Non c’è dubbio che una simile opportunità passi una volta soltanto. Da parte no- stra faremo la nostra parte, chiediamo ai ristoratori di aiutarci a valorizzare i prodotti tipici della vallata. E’ assurdo ve- dere in molti casi, per esempio, l’assenza dalle tavole del salame di Sant’Olcese.

Ecco, dobbiamo avere il coraggio di pun-

tare sulle nostre specificità” continua il numero uno della Comunità Montana.

POSTI LETTO - Due offerte per due differenti target, quindi. Prezzi e menù che saranno concordati con i ristoratori del territorio. Ma il ragionamento va oltre. “C’è bisogno anche di posti letto”

dice Franco Parodi. La nuova frontiera, in vallata, si chiama bed and breakfast e agriturismo. “Nel primo caso siamo, ormai, a quota tre con l’ultima realtà che sta per essere ultimata in queste settimane. Gli agriturismi, invece, sono già quattro ed è rilevante evidenziare come siano gestiti soprattutto da don- ne”. Insomma, un’offerta che si amplia e

non vuole arrivare in ritardo all’appun- tamento. Soluzioni queste, in mezzo al verde, con la volontà di rappresentare qualcosa di innovativo. “Probabilmente non sarà ancora una risposta sufficiente nei numeri, ma sicuramente significativa nelle idee” dice Franco Parodi.

TURISMO SI’ – Quasi a voler dire che turismo in Valpolcevera è possibi- le. “Fino a qualche anno fa in pochi ci credevano. Adesso leggere i dati risulta curioso. Soprattutto è interessante sottolineare chi sono i maggiori fruitori di queste nuove strutture e dei punti tappa dell’alta via dei monti liguri. Ebbe- ne, sono persone che arrivano in porto a Genova. Sono ragazzi che scoprono l’offerta di Valpolcevera via internet.

Sono uomini e donne che raggiungono la vallata grazie al passaparola. Soluzioni diverse per un unico risultato, quella di un entroterra che continua a crescere”

prosegue Parodi.

FILIERA CORTA - La conclusione è dedicata agli allevatori. “In quest’ottica, pertanto, non dimentico l’importanza degli investimenti della Comunità Mon- tana Alta Valpolcevera sulla filiera corta.

E’ una richiesta che arriva direttamente dal territorio per un progetto che con- tinua a vederci protagonisti. Risulta poi, anche, una valida opportunità per chi raggiunge la nostra terra”.

«Nei ristoranti non può mancare il salame di Sant’Olcese»

I ricercatori dell’IIT a caccia delle delizie

di Valpolcevera

FRANCO PARODI

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Campomorone 15

S

ubito la concretezza. Quella che alleggerisce la borsa quotidiana.

“Le famiglie possono rispar- miare oltre 125 euro per ogni figlio”. Lo dice il vice sindaco di Cam- pomorone, Giorgio Agnoletto. Il neo consigliere provinciale dell’alta Valpol- cevera, nell’amministrazione comunale ha anche deleghe alle grandi opere, alla cultura e alla pubblica istruzione. E la conferma di una storica iniziativa arriva proprio dall’ultimo settore. “I finanzia- menti statali per le piccole realtà sono sempre minori. Nonostante questo riusciamo a mantenere valida l’iniziati- va del comodato gratuito per i libri di testo rivolto ai ragazzi che frequentano le scuole medie. Consideriamo questa iniziativa un atto dovuto verso le famiglie del nostro territorio” dichiara Giorgio Agnoletto.

MODALITA’ – Campomorone è stato il primo centro genovese a in- staurare il sistema. L’amministrazione mette a disposizione della scuola i fondi con i quali vengono acquistati i libri di testo. I volumi, integrati con quelli già acquistati gli anni precedenti e restituiti dagli alunni in buone condizioni, vengo- no nuovamente distribuiti e al termine del loro utilizzo sono riconsegnati alla scuola per un nuovo impiego. E’ super- fluo sottolineare gli innegabili vantaggi

per le famiglie e soprattutto per il loro portafogli.

NUMERI – “Nell’ultimo anno ad aver aderito al progetto sono state 12 classi per un totale di 270 alunni sui 276 iscritti, ovvero il 97,8%. Le famiglie hanno risparmiato oltre il 50%

della spesa. Questa, a seconda della classe, frequentata può variare tra 140 e 250 euro. Durante l’anno scolastico trascorso i fondi erogati per l’acquisto dei libri di testo ammontavano a 14700 euro. La decisione dell’amministrazione è stata quella di continuare a investire in questa direzione che negli anni ha trova- to il consenso di genitori e insegnanti”

afferma con evidente sodisfazione il vice sindaco.

INTEGRAZIONI – La novità dell’ul- tima stagione, che sarà confermata, è stata quella di fornire ai ragazzi anche i sussidi didattici per attività parallele all’orario scolastico: “Dal testo per il corso finalizzato al rilascio del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore al volume per il corso facoltativo in latino fino al manuale per l’attività informatica”

continua Agnoletto.

ANCORA LIBRI - In parallelo poi una biblioteca, quella di palazzo Balbi, che continua ad ampliarsi. Segnale di una cultura che Campomorone non dimentica.

“Attualmente contiamo 24 mila volumi;

nell’ultimo anno il patrimonio librario è stato incrementato di circa 1200 tomi”

afferma l’amministratore diessino.

POLITICA - Negli scaffali, però, manca il libro sulla storia del Partito Democratico. Sorride, l’ex sindaco di Campomorone. Per lui, vecchio co- munista e oggi Ds, tutto resta ancora un’incognita. Pane al pane, vino al vino:

“Seguo gli eventi con molto attenzione.

Ma non vorrei che tutto si riducesse ad una divisione interna di poltrone, ruoli e poteri, senza attenzione ai contenuti”.

Vuole buttare acqua sul fuoco sulle pas- sate polemiche con i comuni limitrofi.

“Occorre lavorare con concretezza e volontà. Voglio portare il mio personale contributo per cercare di risolvere i grandi problemi della Valpolcevera, e mi riferisco in particolar modo al tema della viabilità. In consiglio provinciale ho iniziato a lavorare proprio in questa direzione. Il diritto alla mobilità di tutti coloro che risiedono nei nostri comuni è da tempo compromesso. La situazione deve essere risolta con interventi strut- turali e di riorganizzazione. Le soluzioni vanno ricercate con accordi precisi tra i vari soggetti istituzionali coinvolti, senza attendere che il terzo valico, se e quando si farà, risolva di colpo tutti i nostri problemi”.

p.a.

«Non pensiamo che il terzo valico risolva tutti i problemi...»

«Ai ragazzi delle medie libri in prestito gratuito»

Parola di Agnoletto

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Qui e non solo dintorni - 4\2007

Trasporti

ATP nasce il 21 dicembre 2005

dalla fusione per incorporazione di ALI Autolinee Liguri SpA in Tigullio Pubblici Trasporti SpA.

ATP gestisce il trasporto pub-

blico locale di persone nel bacino regionale TG (da Levanto a Varazze e relativo entroterra) con esclusio- ne del servizio urbano della città di Genova).

ATP serve tutti i 67 comuni della

provincia, più alcuni comuni delle province di Spezia, Alessandria, Savona e Piacenza.

ATP gestisce le aree di sosta a

pagamento nel comune di Sestri Levante, i servizio scolastici per di- versi comuni, il servizio sostitutivo della Ferrovia Genova - Casella e diversi servizi “dedicati” per alcune

ATP Azienda Trasporti Provinciali S.p.A.

attività produttive.

ATP noleggia autobus Gran Turi-

smo e Turistici con autista per ser- vizi in Italia e all’estero, per servizi scolastici, aziendali, congressuali e sportivi, alcuni attrezzati per il trasporto disabili.

ATP

dispone di un capitale socia- le di 3.431.400 euro interamente pubblico.

ATP ha come azionisti: Provin-

cia di Genova (66.16%), Provincia di La Spezia (3.30%), Comune di Chiavari (8.98%), Comune di La- vagna (4.05%), Comune di Rapallo (7.12%), Comune di Santa Marghe- rita Ligure (3.53%) e Comune di Sestri Levante (6.86%).

ATP occupa 480 dipendenti.

ATP sviluppa una rete TPL com-

plessiva di circa 1.700 chilometri.

ATP impiega un parco mezzi di

275 autobus con una età media inferiore agli 8 anni, alcuni a basso impatto ambientale.

ATP produce nei due compren-

sori di traffico circa 11.000.000 chilometri/anno per il servizio di trasporto pubblico locale.

ATP trasporta annualmente ol-

tre 10.000.000 di passeggeri, con una media di circa 30.000 utenti nei giorni feriali.

ATP progetta servizi per la mo-

bilità: piani territoriali, piani del

traffico e viabilità, trasporti scola-

stici, parcheggi integrati, sistemi di

trasporto innovativi ecc…

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Serra Riccò 17

L

’obiettivo di Serra Riccò si chiama bilan- cio sociale. Il progetto della giunta di Andrea Torre profuma di novità, almeno per l’entroterra genovese.

Il nuovo tipo di bilancio

andrà a integrare quello classico e se il primo esperimento andrà a buon fine sarà emanato con cadenza biennale.

COS’E’ - I bilanci comunali non sono certamente agevoli da leggere e interpretare per i cittadini, da qui l’idea del bilancio sociale. Un documento che presenterà a tutti gli abitanti le spese comunali in maniera chiara e analitica.

Uno strumento che riguarderà tutti i servizi del comune.

COME - La peculiarità di questo pro- getto sta nella realizzazione: non inter- verrà nessuna ditta esterna. Il Comune si occuperà interamente della stesura impiegando il proprio personale e le proprie risorse. L’opera, proprio per questo, non graverà più di tanto sulle casse comunali. Sarà, anzi, un investi- mento per migliorare la soddisfazione dei cittadini.

PARTENZA - La prima fase sarà av- viata in autunno e prevede la distribuzio- ne di un questionario a circa il 10% della

popolazione di Serra Riccò. Tramite il questionario l’amministrazione valuterà il grado di soddisfazione dei cittadini in vari settori. Grazie al questionario il Comune instaurerà un rapporto più stretto con gli abitanti, mirato a rendere più semplice e chiara la comunicazione tra le due parti.

TORRE – “Il questionario è uno strumento preziosissimo su cui l’ammi- nistrazione conta molto. Problematiche mai venute alla luce potrebbero essere messe in evidenza e prontamente risolte grazie all’analisi delle risposte degli abitanti” afferma il sindaco, Andrea Torre.

QUANDO - La data prevista per la pubblicazione del bilancio sociale è la primavera 2008. Il documento sarà di- stribuito su tutto il territorio comunale sotto forma di opuscolo informativo.

Gli anni in questione saranno il 2006 ed il 2007.

INFORMAZIONE - “L’aumento della comunicazione tra amministrazio- ne e cittadini è un passo fondamentale per la risoluzione dei problemi e per il miglioramento della qualità della vita”

dice il sindaco. “Nessuno meglio dei diretti interessati, cioè i cittadini, può descrivere determinate situazioni su cui il Comune dovrà lavorare”.

ENTI - Il bilancio sociale è una novità

quasi assoluta per l’entroterra ligure, ma in altre regioni è usato da molti anni.

Emilia Romagna e Lombardia sono state le prime a produrre questo documento.

La Provincia di Genova ha un suo bilancio sociale, anche se limitato a certi settori.

Non un’esclusiva degli enti amministra- tivi, però. Molte grandi aziende, infatti, pubblicano un loro bilancio sociale.

SERRA RICCO’ - Durante il pros- simo autunno e il prossimo inverno l’impegno del Comune per la produzione del documento in questione sarà note- vole. Unico compito affidato ad una ditta esterna sarà la produzione dell’opuscolo cartaceo.

BILANCIO PARTECIPATO –

“Per Serra Riccò il bilancio sociale si può definire una scommessa che dovremo vincere tutti assieme” dichiara Andrea Torre. Il primo cittadino, con un ruolo di primo piano nella costruzione del Partito Democratico, non ha paura delle ovvie difficoltà dettate dal nuovo. La sua giunta chiede la preziosa collaborazione della gente. “Se tutta questa operazione andrà a buon fine è già pronta la se- conda fase del progetto ossia il bilancio partecipato. Un sistema che prevede la partecipazione diretta dei cittadini in alcune decisioni ed in alcuni settori dell’amministrazione”.

StefaNo bertUCCioli

Attraverso un questionario i cittadini faranno sentire la loro voce

Ecco il bilancio sociale:

«La gente parteciperà alle scelte della giunta»

ANDREA TORRE

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Sant’Olcese 19

S

ant’Olcese apre il cassetto dei sogni. “Ben inteso, desideri che devono diventare realtà” dice il sindaco Angelo Cassissa. E sul tavolo finiscono due ambiziosi progetti che dopo un lungo percorso sono fi- nalmente a un punto di partenza. “Mi riferisco all’ampliamento dell’asilo di Manesseno in via Fratelli Cervi e alla ristrutturazione della casa comunale nel centro di Piccarello” dichiara il primo cittadino.

ASILO – Il ragionamento parte proprio dalla struttura riservata ai più piccoli. “L’ ampliamento e ristruttu- razione dell’asilo di Manesseno è un progetto che è stato portato avanti con determinazione a seguito di alcune con- siderazioni che la giunta ha attentamente esaminato. Nello specifico, intendo, la chiara esigenza di rendere maggiormente adeguata la struttura per i bambini e gli insegnanti con nuove sale gioco e sala mensa. Saranno rinnovati anche i servizi igienici e il complesso viene dotato di un ampio giardino” continua Cassissa.

NATALITA’ - A Sant’Olcese si sta bene, verrebbe da dire. “La necessità, in- fatti, è quella di rispondere a una sempre più lunga lista di iscrizioni sia alla sezione dell’asilo nido che a quella della scuola materna. Proprio per questo motivo, l’

amministrazione ha optato non solo per

il rimodernamento ma anche per un suo importante ampliamento” prosegue il numero uno di Sant’Olcese.

SOLDI - Il Comune dell’alta Val- polcevera, per l’intervento, usufruirà di un finanziamento della Regione che coprirà l’opera per quasi la totalità del costo: “Circa 480 mila euro, un’ op- portunità che non potevamo lasciarci sfuggire” dice Cassissa.

MUNICIPIO - Il discorso poi ruota sull’altra scommessa, quella legata alla ristrutturazione della casa comunale.

“Gli uffici dell’amministrazione sono frazionati in diversi edifici ma il piano dei lavori interessa due palazzine in

particolare. In una sono collocati segre- teria, anagrafe e ragioneria. Nell’altra sono presenti l’ufficio del sindaco, la sala giunta, i servizi sociali e il reparto lavori pubblici. Ecco, quest’ ultima struttura è diventata interamente di proprietà dell’

amministrazione solo recentemente: da quando cioè è stato acceso un mutuo per l’acquisto da privati” continua il sindaco.

INTERVENTO – C’è la volontà di iniziare al più presto, a Sant’Olcese. “Un primo lotto di lavori inizierà già nel 2008 con un impegno di spesa inserito nel bilancio di quest’ anno pari a 300 mila euro. A questa somma si aggiungeranno circa 215 mila euro, contributo ottenuto attraverso fondi della Provincia di Geno- va” prosegue l’amministratore valligiano.

Lo stesso Cassissa si sofferma sull’aspet- to finanziario: “In una recente riunione di maggioranza si è valutata l’ipotesi di utilizzare l’avanzo di amministrazione per il completamento dei restanti lavori.

Questa prospettiva si è subito rivelata impraticabile considerato che il docu- mento di programmazione economica e finanziaria del governo limita fortemente la capacità di spesa delle amministrazio- ni comunali impedendo l’utilizzo degli avanzi di amministrazione”. Ma non si abbattono: “Riusciremo, ugualmente, nell’impresa!”.

Il sindaco Angelo Cassissa sui prossimi obiettivi

«Entro fine mandato municipio e asilo

saranno ristrutturati»

IL COMUNE DI SANT’OLCESE

L’ASILO LOCALE

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Qui e non solo dintorni - 4\2007 Mignanego 21

A

lcuni giorni di riposo in Sardegna per staccare la spina. Ma la bicicletta, quella, è partita con lui. “Perché l’obiettivo è chiudere l’annata con 14 mila chilometri. E dunque la condizione fisica non va tralasciata”. Parole di Mi- chele Malfatti, sindaco ciclista. Sulle due ruote corre con la squadra S.C. Quinto al Mare Olmo. “Sono un gregario che ha il compito di far vincere il capitano”.

Ruolo diverso da quello ricoperto a Mignanego. “Ma anche qui, allo stesso modo, credo fieramente nella squadra.

Per ottenere dei risultati c’è bisogno di affiatamento, sempre”.

OBIETTIVI - E così Malfatti si guar- da intorno. Fa il punto di tre anni da primo cittadino. Senza darsi voti, cita un aggettivo: “Soddisfatto”. Fa capire che a renderlo più orgoglioso è il rap- porto instaurato con la popolazione.

“Normalmente il dialogo continuo con la gente è peculiarità da campagna elettorale. Questo noi, a Mignanego, lo facciamo quotidianamente da tre anni”.

Ne restano due e non pochi obiettivi:

“Sicuramente dare gambe a diverse opere tra cui spicca il centro di Vetrerie.

In questa struttura sorgeranno un con- sultorio, la biblioteca, uno spazio sociale e un altro dedicato alle famiglie. Ma penso anche alla sede della Protezione

Civile di Ponterosso, mi riferisco a un massiccio intervento sull’illuminazione pubblica e sui cimiteri. Inoltre ragiono a un continuo intervento di tutela del territorio in tema di vigilanza”.

OCL - Certo, restano poi le grane: quel- le da sbrogliare. Una, tra le più immediate, porta il nome di Osservatorio del Colore.

“Un’esperienza al di sotto delle aspet- tative” la giudica Michele Malfatti. E così ottobre, dopo la proroga estiva, diventa adesso il mese verità. Lì si conoscerà, per davvero, il futuro della struttura a due passi dal municipio: “Sarà il risultato del nostro intendimento e di quello della Fondazione costituita anche dal socio privato Brignola.

Da parte dell’amministrazione comunale l’atteggiamento è chiaro, quell’edificio è stato ristrutturato con fondi pubblici e alla pubblica utilità deve ritornare. Ora, i modi possono essere differenti: la Fon- dazione potrà pagare un canone d’affitto che il Comune ha già proposto oppure si dovranno trovare soluzione alternative.

L’auspicio è quello di individuare una soluzione condivisa”. Condivisione, arte del politico. Ecco, appunto. Mica banale la decisione del ciclista.

POLITICA - “Ieri ho aderito al cosid- detto Correntone, mozione minoritaria dei Ds, oggi sono rimasto all’interno dell’Ulivo e domani entro nel Partito Democratico: questo è il mio percorso”

dice Malfatti. E perché? “Semplicemente non vedo alternative. Rispetto tutte le scelte, soprattutto quelle di amici e com- pagni che stimo come Gianni Crivello.

Credo però che il futuro passi da lì e considero Veltroni un esempio, soprat- tutto come amministratore”. Certo è che, sia Ulivo o sia Pd, a Mignanego la Margherita chiede da anni un sindaco di sua espressione: un amministratore con in tasca la tessera del partito di Rutelli.

Roba di ieri, ormai? “Non lo so. Sarebbe, comunque, una richiesta legittima!”. E Malfatti che fa? “Lavora quotidianamente per Mignanego. E lo fa con la sua squadra, quella in cui siamo tutti gregari!”.

«A Vetrerie presto inaugurata la nuova struttura di via Veneto»

Il sindaco Malfatti:

“Non vedo alternative

al Partito Democratico»

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