a cura di Giuliana Giovannelli Scheda introduttiva regionale
Regione Sicilia
Edilizia sostenibile e risparmio energetico nella normativa regionale:
LR.4/2003 del 16-04-2003 Disposizioni programmatiche e finanziarie per l’anno 2003.
Art. 21. Risparmi di energia.
Legge quadro per la sostenibilità edilizia
Consulta Ordini degli Ingegneri Proposta di legge quadro per la sostenibilità in edilizia, in fase di esame (21/09/2005)
Ddelibera della Giunta regionale n. 1 del 3-02- 2009 Piano energetico ambientale regionale siciliano (P.E.A.R.S.) Pubblicato nella GURS n 13 del 27.Mar.’09
Bando di gara 07-09-2009 Mille tetti fotovoltaici per Palermo - concessione di contributi per la realizzazione di mille impianti fotovoltaici di potenza nominale pari a 3 kwp.
Bozza non ancora in vigore n. 459 del 21-01-2010 Regione Sicilia - Norme per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (Piano Casa)
Legge regionale n. 6 del 23-03-2010. Regione Sicilia - Norme per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio (Piano Casa)
Edilizia sostenibile e risparmio energetico nelle politiche regionali:
Edilizia sostenibile: È stato inviato il 2 settembre 2005 al Presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, il testo della proposta di legge sull’edilizia sostenibile elaborata dalla Consulta siciliana degli ingegneri in collaborazione con l’ANAB. La Consulta definisce la proposta di legge uno “strumento strategico per promuovere e incentivare in Sicilia uno sviluppo sostenibile nel settore dell'edilizia, sia con riferimento alla realizzazione di nuove costruzioni che al recupero del patrimonio esistente, applicando i principi dell'architettura bioecologica”. Il protocollo d’intesa firmato dalla Consulta e dall’ANAB prevede l’impegno della Consulta a sensibilizzare i tecnici, la comunità, e gli organi competenti, al fine di adeguare la pratica corrente alle vigenti norme in materia edilizia ed urbanistica finalizzate allo sviluppo sostenibile. In particolare, verrà promossa la cultura del progetto di architettura sostenibile, anche mediante seminari, convegni e corsi di formazione rivolti ai professionisti del settore. Leggi quadro in materia di edilizia sostenibile e regolamenti edilizi che incentivino gli interventi rispettosi degli obiettivi e dei metodi della sostenibilità, messi a punto dall’ANAB, saranno proposti agli enti locali e regionali.
Fonte: Rossella Calabrese, 21/09/2005
Risparmio energetico: La Regione Sicilia porta avanti il Programma Operativo Interregionale "Energia rinnovabile e risparmio energetico" che si inserisce nel Quadro Strategico Nazionale per il ciclo di programmazione della politica di coesione comunitaria e nazionale per il periodo 2007-2013. L’importanza degli obiettivi di politica energetica da raggiungere e degli obiettivi di sostenibilità ambientale, nel quadro della politica regionale unitaria il Programma interessa i territori delle Regioni dell'Obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania), è cofinanziato dai Fondi Strutturali, ed è esteso a tutto il Mezzogiorno cioè anche alle regioni Basilicata, Molise, Abruzzo e Sardegna, con risorse finanziarie della politica regionale nazionale, in particolare il Fondo per le Aree Sottoutilizzate.
Fonte:www.europuglia.it/ sezione POI Energia
Politiche abitative: Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro ha sbloccato il programma di finanziamento in ambito urbano, denominato “Contratti di quartiere II”, che in Sicilia porta, attraverso l’Accordo quadro del 2005, finanziamenti per un totale di 101,5 milioni, destinati a 20 Comuni.
14/07/2008 –Edilizia sostenibile: In Sicilia Energia e imprese ecocompatibili. Il nuovo governo regionale intende dare una svolta alle iniziative imprenditoriali con progetti ecocompatibili che producano benessere e lavoro per la popolazione senza danni né rischi per la salute.
Fonte Ufficio stampa Presidenza della Regione
28/02/ 2009- Risparmio energetico: Approvato il piano energetico ispirato a Jeremy Rifkin.
La Regione, sia per rientrare negli obiettivi di Kyoto, sia per sfruttare l’energia solare, ha voluto seguire, alla lettera, le indicazioni di Jeremy Rifkin a proposito della terza rivoluzione industriale, presentando un piano energetico ambientale che lascia ampia libertà ai siciliani, aiutati da finanziamenti europei, di scegliersi la fonte energetica pulita che preferiscono. Il Pears, sarà presentato a Palermo il prossimo 13 marzo proprio da Raffele Lombardo, Presidente della Regione e da Rifkin. Ma in cosa consiste?
Spiega la Presidenza: Il Pears punta a diffondere su tutto il territorio regionale sistemi eolici di piccola taglia per le famiglie e la comunità, reti elettriche intelligenti, sistemi di accumulo e trasporto a idrogeno. Mira anche a far fronte alle necessità dell’industria attraverso sistemi solari termodinamici ispirati alla tecnologia innovativa a sali fusi, introdotta dal premio Nobel Carlo Rubbia. La Sicilia svilupperà in parallelo tutti e quattro i cosiddetti pilastri della terza rivoluzione industriale: energie rinnovabili, edifici a
energia positiva, idrogeno e “smart grids” che permetteranno di conseguire la progressiva decarbonizzazione del sistema produttivo siciliano.
Fonte:http://www.ecoblog.it/post/7886/sicilia-approvato-il-piano-energetico-ispirato-a-jeremy-rifkin
26/03/2009 – Politiche abitative: Il Comune di Acicatena, in provincia di Catania, ha dato il via alla riqualificazione urbana del quartiere Rua Locu per mezzo di un programma per alloggi a canone sostenibile.
Il tema della riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile offre l’opportunità per il completamento dell’assetto urbano della città.
Costituisce strumento operativo per ricostruire e completare una delle aree fondamentali dei processi strategici in atto, che inciderà sulle modalità di fruizione del patrimonio culturale e del paesaggio.
Il concorso di progettazione avrà lo scopo di dotare la città di un progetto di particolare qualità architettonica per la realizzazione di un intervento di rilevante interesse urbano che dovrà interagire, integrandosi, con il contesto storico-artistico e paesaggistico- ambientale.
Il concorso è aperto agli architetti ed agli ingegneri civili e ambientali, alle società di ingegneria ed architettura e alle associazioni temporanee di professionisti che abbiano i titoli professionali per esercitare la professione.
Il vincitore del concorso riceverà un premio di 8mila euro;
il progetto secondo classificato riceverà un premio di 4mila euro;
il progetto terzo classificato riceverà un premio di 2mila euro.
Fonte: Daniela Colonna
27/03/2009 –Pano Casa 2: La Regione si allinea al Piano Casa per l’aumento delle cubature, anticipando l’esito del confronto Stato–Regioni. La Giunta ha approvato le linee guida per il rilancio del settore delle costruzioni, la ripresa dell’economia e il sostegno all’occupazione.
Il documento delinea percorsi per lavori di ampliamento degli edifici residenziali o destinati a uso diverso anche in deroga a regolamenti comunali o piani urbanistici territoriali. Lo snellimento delle procedure burocratiche mira al rilancio dell’edilizia senza però compromettere la tutela ambientale, così come assicurato dall’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Luigi Gentile.
Con il nuovo strumento legislativo la Regione Sicilia potrà avviare un piano di rinnovamento urbanistico, che contempla la demolizione e ricostruzione dei vecchi edifici nel rispetto dei requisiti di sicurezza e qualità architettonica.
Non si potrà invece derogare ai vincoli archeologici e paesaggistici presenti sul territorio. Per iniziare i lavori sarà sufficiente la Dia, dichiarazione di inizio attività, accompagnata dalla dichiarazione giurata di un professionista abilitato. Spetterà ai Comuni il controllo sul rispetto della normativa vigente.
Il progetto regionale di rinnovamento urbanistico e riqualificazione sarà accompagnato anche da agevolazioni sulla concessione di mutui per le ristrutturazioni e da misure per incentivare il ricorso alle energie rinnovabili. I Comuni dovranno redigere l’elenco degli ampliamenti autorizzati, escludendo gli edifici dichiarati anche solo parzialmente abusivi.
Fonte: Paola Mammarella
22/05/2009 – Rinnovabili: La Sicilia invita alla sostenibilità gli enti pubblici e locali. L’Assessore regionale all’Industria Pippo Gianni ha inoltrato alle amministrazioni una circolare, invitandole a dotarsi di progetti per la realizzazione di impianti di produzione di energia alternativa.
Nell’ambito delle iniziative per il risparmio energetico e la diffusione dell’energia da fonti alternative l’Assessorato all’Industria sta finendo di mettere a punto il bando “azioni di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili, da parte di Enti locali ed altri soggetti pubblici, nonché in favore delle aree produttive, da attuare, in sinergia con le azioni previste dalla programmazione Comunitaria”.
In coerenza con il piano energetico e ambientale le iniziative riguardano l’installazione di impianti solari termici, di solar cooling, impianti fotovoltaici integrati e microeolici, azioni di start up nelle colture – filiere di biomassa e sfruttamento dei salti idraulici residui.
Possono fruire delle misure le amministrazioni regionali, aziende sanitarie, enti locali anche consorziati, enti pubblici e organismi di ricerca senza scopo di lucro. Per favorire la massima partecipazione da parte degli enti l’Assessorato ha invitato tutti i destinatari a dotarsi di progetti definitivi, corredati da autorizzazioni e pareri come requisito di ammissibilità.
La priorità sarà data ai progetti presentati dagli enti situati in aree ad alto rischio di crisi ambientale e dai Comuni che ospitano centrali termoelettriche. Tutte le informazioni sono già disponibili presso l’Assessorato.
Fonte: Regione Sicilia
22/05/2009. Piano Casa 2: la riqualificazione degli edifici sarà prioritaria rispetto all’aumento delle volumetrie. La Regione, dato il rapporto tra abitanti e costruito, non avrebbe bisogno di nuove cubature, quanto della sostituzione di quella esistente. Il disegno di legge presentato dal PdL, in controtendenza agli orientamenti post-terremoto e all’impegno istituzionale per la tutela della sicurezza, non esclude deroghe agli strumenti urbanistici. Gli aumenti di cubatura del 20% potranno riguardare il volume totale degli edifici esistenti a uso residenziale e la superficie coperta nel caso di immobili con altra destinazione. Ammessa la demolizione e ricostruzione con aumento fino al 35% degli edifici precedenti al 1989, fuori dai moderni standard qualitativi. Per l’incentivo all’utilizzo delle fonti rinnovabili non sono conteggiate nella cubatura pensiline e tettoie finalizzate all’installazione di impianti fotovoltaici, le cui caratteristiche saranno oggetto di un decreto dell’Assessore al Territorio, da emanare entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. I Comuni istituiranno un elenco degli ampliamenti autorizzati, subordinati all’esistenza di opere di urbanizzazione primaria o al loro adeguamento, da cui sono esclusi gli edifici commerciali e quelli anche solo parzialmente abusivi.
I proprietari potranno beneficiare di contributi di costruzione fino al 60% se gli interventi riguardano la prima abitazione. In caso di demolizione e ricostruzione di edifici anteriori al 1989 la detrazione sarà dell’80% per gli interventi di ampliamento e del 20% per la parte ricostruita. Ai Comuni verrà riservata la possibilità di prevedere incentivi per il ricorso alle fonti di energia alternativa.
Ampliamenti e sopraelevazioni potranno essere effettuati anche in condomini e centri storici, con l’obbligo di presentare anche alle Soprintendenze la comunicazione di inizio lavori.
Fonte: Paola Mammarella
08/09/2009 –Piano casa 2: Si sblocca l’iter del Piano Casa in Sicilia. Approvato dalla Giunta Regionale un unico disegno di legge, che sostituisce i due precedenti. Il provvedimento, proposto dall’Assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati, passa quindi all’esame della competente Commissione dell’Ars. Il ddl recepisce i contenuti dell’intesa Stato – Regioni del 31 marzo, introducendo disposizioni di carattere permanente e temporaneo.
Il nuovo testo di legge introduce il fascicolo di fabbricato per i nuovi edifici, frutto delle pressioni degli ordini professionali, e riduce del 50% i canoni di concessione edilizia per gli immobili destinati a prima abitazione. Secondo Beninati il fascicolo di fabbricato potrà essere utile alla Protezione Civile per la conoscenza delle condizioni in cui versano le costruzioni sul territorio.
Tra gli interventi ammessi compaiono aumento delle cubature, demolizione e ricostruzione semplice o con criteri di antisismica e bioedilizia, accorgimenti che, insieme agli interventi per il risparmio energetico, danno luogo a sconti del 20% sui canoni di concessione.
Gli ampliamenti vengono consentiti nel limite massimo del 20% della cubatura esistente e solo su edifici realizzati su base di regolari autorizzazioni o già sanati, entro il 31 dicembre 2008. La demolizione e ricostruzione di immobili costruiti prima del 1990 e non completamente adeguati agli attuali standard qualitativi, igienico-sanitari, architettonici, energetici, tecnologici, di sicurezza o alla normativa in materia di fasce di inedificabilità e di distacco tra edifici, da strade e confini, da invece luogo ad aumenti volumetrici del 25%. Limite che può salire al 30% se ci si impegna ad utilizzare tecniche di bioedilizia o per il risparmio energetico.
Divieti: Non possono essere riconosciuti aumenti di cubatura sugli immobili anche parzialmente abusivi, soggetti all'obbligo della demolizione, così come a quelli che sorgono su aree demaniali o vincolate ad uso pubblico o dichiarate inedificabili per legge, sentenza o provvedimento amministrativo. Previsti strumenti di tutela anche per gli edifici di valore monumentale e le aree ad interesse paesaggistico.
I Comuni entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge possono escludere particolari edifici o aree urbane dall'applicazione delle disposizioni o imporre limitazioni per motivazioni ambientali o urbanistiche.
Termini di legge: Entro due anni sarà possibile presentare domanda per l’aumento delle cubature sugli edifici realizzati fino al 31 dicembre 2008 o per la demolizione e ricostruzione dei fabbricati costruiti prima del 1990. Non ci saranno limiti per gli interventi antisismici.
Apprezzamenti da Confedilizia, che tuttavia esprime la sua contrarietà sul fascicolo di fabbricato. Un documento che rappresenterebbe una duplicazione di altri adempimenti burocratici e non contribuirebbe a migliorare la sicurezza degli edifici.
Sulla materia sono già stati presentati molti ricorsi. A Roma l’associazione dei proprietari immobiliari ha anche ottenuto l’annullamento di un provvedimento analogo in quanto “irrazionale e illegittimo nella previsione della sua obbligatorietà”.
Fonte: Paola Mammarella
18/09/2009 –Politiche abitative: E' stato pubblicato il 7 Settembre 2009 il bando "1000 tetti fotovoltaici per Palermo", un programma che consente ai nuclei familiari residenti in 40 Comuni della provincia, che hanno sottoscritto l'accordo di collaborazione territoriale, di installare un impianto fotovoltaico nella propria abitazione abbattendo i costi di impianto, i consumi energetici e salvaguardando l'ambiente.
L'impianto ha una potenza di picco di 3kWp che copre il consumo energetico di una famiglia media composta da quattro persone.
Generalmente, se un privato cittadino decide di installarlo autonomamente, deve affrontare una spesa di circa 20 mila euro.
Partecipando al progetto sostiene invece una spesa di accesso estremamente limitata (poco più di 600,00 euro che si recuperano in circa un anno) ed annulla i costi dei consumi elettrici per 20 anni.
Il progetto "1000 tetti fotovoltaici per Palermo" si inserisce nella più ampia iniziativa promossa dalle cooperative sociali che operano nel settore delle fonti di energia rinnovabile e ha l'obiettivo principale di offrire ai nuclei familiari di beneficiare di energia elettrica fotovoltaica risparmiando sui costi dei consumi elettrici della bolletta. Ciò che si sta verificando, infatti, è che i benefici del Conto Energia (decreto ministeriale del 19 febbraio 2007) sono utilizzati da gruppi che investono in grossi impianti, mentre le famiglie, che non hanno in questo momento una capacità di indebitamento, ne rimangono fuori.
L’iniziativa parte da una dichiarazione di intenti sottoscritta nel mese di febbraio dalla Lega delle Cooperative della Provincia di Palermo, dal consorzio di Comuni “Imera Sviluppo 2010”, il consorzio nazionale abn - a&b network sociale, società per l’energia presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, consorzio regionale di cooperative sociali “Il Lavoro solidale” e Softenergy.
I mille tetti fotovoltaici saranno impiantati nei Comuni di Aliminusa, Altavilla Milicia, Caccamo, Cerda, Montemaggiore Belsito, Sciara, Termini Imerese, Altofonte, Bagheria, Bisacquino, Contessa Entellina, Marineo, Piana degli Albanesi, San Cipirello, Santa Flavia, Trabia, Villabate, Alimena, Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Campofelice di Roccella, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Resuttano, San Mauro Castelverde, Sclafani Bagni, Scillato.
Fonte: www.milletettifotovoltaici.it
06/10/2009 –Ricostruzione. A Messina si parla di ricostruzione. Dopo l’inventario dei danni causati dal nubifragio, prosegue anche l’inchiesta per disastro colposo avviata dalla Procura della Repubblica.
Abusivismo: Si indaga sul palazzo di cinque piani costruito nella foce di Scaletta, diventato l’emblema del nubifragio di Messina e di una campagna annunciata contro l’abusivismo edilizio. Secondo le istituzioni locali la costruzione dell’immobile sarebbe avvenuta in regola, nascendo su un vecchio insediamento, collocato in zona B, cioè di completamento del centro urbano marino, così come emerge dalla concessione rilasciata nel 1989. Considerando l’esposizione al rischio idrogeologico, che coinvolge il 63%
della provincia di Messina, la tragedia causata dal nubifragio poteva essere evitata con la prevenzione, senza però poter essere prevista con facilità. D’altra parte, però, il 30 settembre la protezione Civile aveva diramato un avviso di condizioni meteo avverse.
Dal momento che in Sicilia non è ancora attivo il Centro funzionale per la valutazione del rischio, la Regione avrebbe dovuto procedere all’analisi delle possibili conseguenze. Altrettanto imbarazzanti sono i 35 mila euro deviati dal dissesto del territorio e spesi in rappresentanza e ristrutturazione di chiese.
Ricostruzione: Dopo aver sorvolato il luogo del disastro e constatato l’entità dei danni, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ripropone il “modello Abruzzo”, vantando una ricostruzione a tempi da record. Che non avverrà nei paesi colpiti dalla calamità naturale, considerati troppo antichi e pericolosi, ma in zone diverse, situate sempre all’interno del tessuto urbano. Soluzione più veloce rispetto al ripristino dei centri storici, insieme ai quali sono crollate anche case di nuova costruzione. Secondo Berlusconi, poi, le aree colpite dalle frane non sarebbero più abitabili. I nuovi quartieri sarebbero inoltre dotati di giardini e negozi per rendere possibile la ripresa del piccolo commercio. L’attuazione del piano passerà dagli enti locali, che dovranno individuare le nuove aree edificabili. Le operazioni per la ricostruzione saranno coordinate dal Governatore Raffaele Lombardo dopo la nomina governativa a
“commissario per il disastro di Messina”.
Risorse e agevolazioni: Come per il sisma abruzzese, il Governo ha promesso il blocco di tasse e mutui a favore dei cittadini colpiti dall’alluvione. Dopo il miliardo di euro per gli interventi urgenti nelle aree a rischio sismico, il prossimo Consiglio dei Ministri valuterà la possibilità di un analogo stanziamento per il rischio idrogeologico. Cifra che potrebbe sommarsi ai 20 milioni di euro previsti dalla Regione Sicilia.
Soluzioni per la sicurezza: Chiesta dagli ambientalisti la sospensione del Piano Casa per il rilancio dell’edilizia attraverso gli ampliamenti volumetrici in deroga nei 272 comuni dichiarati a rischio, così come lo stop alla variante al piano regolatore e al piano
triennale delle opere pubbliche. Richieste che si affiancano a quella di abbattimento degli immobili abusivi. Delle oltre mille richieste di demolizione, effettuate in precedenza, non ne sarebbe stata effettuata nessuna.
07/10/2009 – Piano Casa 2: Il Piano Casa della Sicilia sarà rivisto e modificato. Lo ha confermato il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, dopo le richieste di ritiro avanzate dalle associazioni ambientaliste per limitare il rischio idrogeologico all’indomani del nubifragio di Messina.
Dissesto idrogeologico: Secondo Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia, e Gianvito Graziano, presidente dell’Ordine dei geologi della Sicilia, l’80% dei Comuni della Regione è a rischio di dissesto idrogeologico. Frutto di una cattiva amministrazione, che ha operato circa 800 deroghe al vecchio piano regolatore, impostato secondo criteri e vincoli giudicati troppo rigidi.
Zone a rischio: Già nel dicembre del 2007 il Genio civile di Messina aveva stilato un piano di opere urgenti e indifferibili, presentato alla Protezione Civile regionale, ma rimasto lettera morta. Ad oggi, in base a uno studio del Wwf, sono 11 le zone pericolose in corrispondenza delle fiumare nella provincia. Si tratta di Montepiselli e Zona Forte Gonzaga, Casazza, torrente Trapani, torrente Annunziata, torrente Giostra, San Michele, Camaro, Contrada Marotta e fascia costiera sottostante, località Papardo, viale Boccetta Scoppo, Bordonaro. Rischio elevato a sud della città, sulla fascia ionica. Vi rientrano San Filippo Superiore e Inferiore, Santa Lucia, Gazzi, Ladreria, Tipoldo, Zafferia, Santo Stefano Medio e Santo Stefano Briga. Altre situazioni critiche sono segnalate nelle zone di Faro Superiore, Curcuraci, Castanea, Salice, San Saba e Gesso. Alla luce di queste constatazioni sarebbe quindi irresponsabile approvare una norma che prevede un considerevole aumento delle cubature e il consumo del suolo per la realizzazione delle volumetrie aggiuntive.
Modifiche: La norma per il rilancio dell’edilizia, così come concepita in origine, è stata più volte tacciata di condono preventivo. Il Piano Casa potrebbe invece essere trasformato in un progetto di riqualificazione del territorio attraverso la delocalizzazione degli edifici e delle infrastrutture più vulnerabili, lo sgombro delle foci fluviali e il consolidamento dei versanti di montagne e colline con interventi di rinaturazione e rimboschimento.
Punti da rivedere: Due i punti principali che dovrebbero essere rivisti, come l'esclusione dalla possibilità di usufruire del bonus volumetrico per gli immobili sanati e un ribasso delle percentuali di ampliamento. Tra le altre misure a favore della sicurezza è previsto anche lo stop alla variante del piano regolatore e l’adattamento del piano triennale per le opere pubbliche alla fragilità del territorio. Alla Regione, inoltre, è stato chiesto anche l’abbattimento delle opere abusive a rischio, situate cioè in fiumare destinate ad esondazioni, smottamenti e frane.
Alternative possibili: Dopo lo sblocco dell’iter legislativo regionale, con la previsione di aumenti volumetrici del 25%, il provvedimento potrebbe essere riscritto in Commissione, attraverso un maxiemendamento, o ritirato, dovendo in questo caso tornare in Giunta per le modifiche necessarie. Le istituzioni mirano a trovare un accordo. Alcune case colpite dall’alluvione potrebbero essere demolite e ricostruite altrove. Secondo il Presidente del Consiglio Berlusconi, poi, la ricostruzione potrebbe essere ultimata entro quattro o cinque mesi.Contrari al blocco del Piano Casa i sindacati Cisl e Filca, che invitano governo regionale e Ars a dare il via entro novembre a un ''piano casa antiabusivi e antisanatorie''. Che escluda dalle disposizioni sugli aumenti volumetrici gli edifici abusivi, sanati e in sanatoria, ma anche quelli costruiti in aree sottoposte a vincoli urbanistici di inedificabilità o a rischio frane. Secondo gli operatori del settore, il Piano Casa continua a rappresentare un’occasione di rilancio per l’edilizia, che da settembre 2008 ha perso 28 mila lavoratori. La legge regionale alimenterebbe anche all’efficienza energetica.
Da non sottovalutare per la Cisl un possibile programma di investimenti per la riqualificazione e lo sviluppo urbano attraverso progetti degli enti locali concordati con le parti sociali, che potrebbero essere finanziati con mezzi regionali e privati, risorse Ue del Por Sicilia, Fas, programma Jessica, fondi di rotazione e risorse della Bei.
Fonte: Paola Mammarella
05/11/2009 - Piano Casa 2: proposta estensione a edifici condonati. Ampliamenti volumetrici delle villette superati dagli interventi di demolizione e ricostruzione con bonus. Si fa strada una nuova versione del Piano Casa in Sicilia. Riqualificazione del patrimonio edilizio, riduzione del rischio idrogeologico e valorizzazione delle aree destinate a verde urbano sono le linee direttrici confluite negli emendamenti presentati dall’Assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati al disegno di legge approvato in Giunta lo scorso agosto. Le proposte sono ora allo studio della Commissione Territorio.
Tutela e prevenzione dei rischi: In base a questi principi dovrebbero essere esclusi dagli ampliamenti i fabbricati situati nelle zone ad alto rischio, R3 e R4, o ad alta pericolosità idrogeologica, P3 e P4, così come prescritto dal Piano di assetto idrogeologico. Disco rosso anche per gli immobili che si trovano nei centri storici, classificati zona A dai piani regolatori comunali.
Sostituzione edilizia: I nuovi orientamenti, attenti alla riqualificazione del patrimonio edilizio regionale, prevedono anche una via preferenziale per gli interventi di demolizione e ricostruzione rispetto all’ampliamento delle villette.
Potrebbero quindi venire meno gli aumenti volumetrici del 20% per le unità immobiliari uni e bifamiliari. Il bonus di cubatura diventerebbe fruibile solo ricorrendo alla demolizione e successiva ricostruzione.
Immobili condonati: La demolizione e ricostruzione potrebbe coinvolgere gli edifici destinati ad uso residenziale o ad attività produttiva, ultimati entro il 31 marzo 2003 e non adeguati agli attuali standard qualitativi, igienico-sanitari, energetici, tecnologici e di sicurezza, nonchè alla normativa in materia di fasce di inedificabilità e distacco da edifici, strade e confini.
Una importante novità è costituita dall’estensione degli interventi agli edifici abusivi e successivamente sanati. Il premio volumetrico previsto per gli interventi di demolizione e ricostruzione può arrivare infatti al 35% del volume autorizzato o condonato per gli immobili a uso residenziale, mentre scende al 25% della superficie coperta autorizzata o condonata per quelli adibiti ad attività produttive.
Resta fermo il ricorso alle tecniche costruttive della bioedilizia quale condizione per la concessione degli ampliamenti.
Fonte: Paola Mammarella
03/02/2010 – Piano casa 2: Censimento degli edifici fatiscenti nei centri storici e recupero delle periferie urbane. Sono i contenuti di un emendamento al Piano Casa della Sicilia, che secondo il Presidente Raffaele Lombardo potrebbero essere accompagnati dai fondi per le ristrutturazioni e la messa in sicurezza. Su richiesta dell'assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Gaetano Armao, diventerebbe quindi possibile intervenire all’interno dei centri storici, ma senza alterare la morfologia esistente nei nuclei antichi. Allo stesso tempo sarebbero aumentati gli standard di sicurezza e igiene, migliorando il decoro urbano e architettonico.
L’emendamento, che attualmente è in fase di studio, secondo l’assessore regionale al Territorio, Roberto Di Mauro, renderà possibile la redazione di un piano di gestione del rischio per il monitoraggio di abitazioni e strutture pubbliche e private, delle quali verrà valutata l’agibilità e le condizioni di sicurezza. Sulla base dei risultati ottenuti i sindaci dovranno adottare una serie di provvedimenti per la tutela della pubblica incolumità, che terranno in considerazione anche lo stato di rischio idrogeologico. La condizione degli edifici dovrà inoltre essere monitorata e aggiornata ogni anno. Ai comuni inadempienti non sarà concesso richiedere finanziamenti, contributi e approvazioni di progetti per fabbricati, strutture e servizi situati all’interno dei centro storici.
Per l’assessore Di Mauro l’emendamento attua lo spirito dell’accordo raggiunto il primo aprile tra Stato e Regioni, promuovendo il rilancio del settore edile senza permettere cementificazioni selvagge o speculazioni.
Fonte: Paola Mammarella
11/03/2010 –Piano casa 2: La regione approva il Piano Casa. Quattro mesi di tempo ai Comuni per deliberare esclusioni e restrizioni all’applicazione sul proprio territorio
Con 54 voti a favore, 9 contrari e 13 astenuti l’Assemblea Regionale Siciliana ha dato il via libera definitivo al Piano Casa.
Soddisfatto il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo: “La legge sul Piano Casa, approvata dal nostro Parlamento, è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l’edilizia, un settore importante che dà lavoro a migliaia di persone nell’isola. La norma - ha aggiunto il governatore - ottiene un doppio obiettivo: la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico, e l’attivazione di investimenti privati”.
“Il Piano Casa risponde alle esigenze di semplificazione normativa, superando ogni ostacolo burocratico ed interpretativo - ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Luigi Gentile”. “La legge - ha aggiunto - recupera per intero l’Intesa siglata tra Stato, Regioni ed Autonomie locali con tutti i limiti, in particolare a favore delle aree a rischio idrogeologico, e le agevolazioni, senza alcuna deroga né speculazione”. “Abbiamo tenuto fuori le parti non attinenti alla materia - ha concluso Gentile -, molte delle quali saranno inserite in un apposito ddl sull’urbanistica nel quale intendo riproporre la tanto contestata norma sulle delocalizzazioni che a mio parere è molto utile: anzi, poteva essere il fiore all’occhiello di questa legge”. Sarà quindi possibile, anche in Sicilia, ampliare fino al 20% del volume gli edifici residenziali mono e bifamiliari, e gli uffici; l’ampliamento non potrà comunque superare i 200 metri cubi. Sono esclusi gli immobili parzialmente o interamente abusivi, anche se condonati. Gli interventi possono essere effettuati su edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e sono subordinati alla verifica delle condizioni statiche dell’intero immobile e all’eventuale adeguamento antisismico della struttura.
L’ampliamento può arrivare fino al 35% in caso di demolizione e ricostruzione dell’edificio, a condizione che si impieghino fonti rinnovabili e tecniche costruttive di bioedilizia. Il Piano prevede, inoltre, la possibilità, per i privati, di realizzare parcheggi sotterranei in aree destinate a verde pubblico, purché si provveda contestualmente all’arredo a verde attrezzato dell'area in superficie. Nelle aree artigianali e gestite dai Consorzi Asi, sono consentiti ampliamenti del 15% della superficie coperta, e del 25%
in caso di demolizione e ricostruzione. In queste aree gli interventi devono essere realizzati entro i limiti dell’altezza degli edifici esistenti e non possono riguardare edifici a destinazione commerciale, alberghiera e turistico-ricettiva.
Dall’entrata in vigore della legge, i Comuni hanno 120 giorni di tempo per limitare o escludere interventi in determinate zone del proprio territorio: successivamente ci saranno 24 mesi di tempo per presentare le istanze.
La Sicilia è stata l’ultima Regione a varare il Piano Casa.
Fonte: Rossella Calabrese
20/05/2010 –Piano Casa 2: Gli ordini professionali tornano a proporre correttivi al Piano Casa della Sicilia. L’Associazione regionali liberi professionisti ingegneri e architetti, riunitasi martedì scorso a Palermo con i rappresentanti dell’Ance in occasione della presentazione della guida al Piano Casa, redatta dal presidente Elio Capri, ha posto l’accento sulla necessità di recuperare la necessaria impostazione tecnica della legge regionale.
Criticati da Sebastiano d’Andrea, presidente della commissione Edilizia e Urbanistica dell'Ance Sicilia, i vincoli che limitano la riqualificazione dei vecchi edifici, ma soprattutto le demolizioni e ricostruzioni. La legge subordina infatti la sostituzione edilizia all’utilizzo di criteri della bioedilizia ancora non chiariti da delibere successive.
Lamentata dall’Ance anche una certa confusione sui titoli edilizi da utilizzare. La legge regionale lascia aperta l’alternativa tra permesso di costruire, ex concessione edilizia, e Dia, Denuncia di inizio attività. Al contrario della concessione edilizia, che è regolata dalle disposizioni regionali, le norme statali sulla Dia non sarebbero ancora state recepite.
In fase di approvazione della norma l’associazione di ingegneri e architetti aveva avanzato suggerimenti alla Commissione legislativa dell’Ars, Assemblea regionale siciliana.
Le proposte non sarebbero però state prese in considerazione, destando la disapprovazione dell’Ance Sicilia. Secondo il vicepresidente Sandro Cutrone l’attuale impostazione della legge ha fatto perdere l’occasione di creare un volano per l’economia dell’intera isola.
Per il rispetto degli standard energetici l’associazione ha proposto di subordinare gli ampliamenti alla realizzazione di un involucro esterno dotato di strutture opache verticali e orizzontali, nonché trasparenti, con valore di trasmittanza inferiore al 20%.
Sulla semplificazione delle procedure è stata avanzata l’idea di attribuire al dirigente comunale la possibilità di autorizzare gli interventi, previa certificazione del miglioramento sismico rilasciata da un professionista di comprovata esperienza.
In base ai termini fissati dalla legge, il Piano Casa dovrebbe diventare operativo a partire dal 10 agosto.
Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale
04/06/2010 - Piano Casa 2: nuove proposte di edilizia sostenibile. Dalla Consulta degli ingegneri critiche su snellimento burocratico e incentivi per i parcheggi
Piano Casa come opportunità per l’asfittica economia siciliana e valorizzazione di una moderna cultura della progettazione. È l’idea portata avanti dalla Consulta degli ingegneri della Sicilia, che ha fatto sentire il proprio contributo con la redazione di documenti inviati agli assessorati regionali, ma anche con la partecipazione in Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars. Gli ingegneri hanno infatti concentrato i loro indirizzi su quattro direttrici, in particolare il concetto di sostituzione edilizia in alternativa al più antiquato “demolizione e ricostruzione”, eco sostenibilità, semplificazione delle procedure e premialità.
Dopo l’approvazione della legge, che ha subito un iter lungo e travagliato, tanto da essere l’ultima norma regionale ad essere varata in attuazione dell’accordo Stato – Regioni dello scorso anno, il giudizio della consulta è positivo per quanto riguarda la premialità. Gli incentivi sono infatti giudicati di interesse oltre che qualificanti. Ne è un esempio l’uso dei dissipatori o isolatori sismici contenuto nell’articolo 7.
Riscontrato qualche limite sulla sostituzione edilizia che, messa in campo con forti limitazioni, considerate comunque comprensibili e legittime, non può ricevere una facile applicazione.
Parere negativo sull’ecosostenibilità, parametro che non è stato preso in considerazione per gli interventi di ampliamento, mentre viene richiamato solo in parte per gli edifici a uso diverso da quello abitativo. La Consulta rinnova però la propria speranza sulla possibile applicazione della bioedilizia nel decreto che l’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, in base all’articolo 3, dovrà emanare entro il 24 giugno 2010.
La Consultaa tale proposito ha fatto sapere che entro maggio sottoporrà all’assessore un documento incentrato sulla sostenibilità in edilizia. Per la bioedilizia dovranno essere tenute in considerazione le fonti rinnovabili, utili per la riduzione dell’impatto
ambientale, il corretto utilizzo del terreno, il riutilizzo dei materiali da costruzione, la gestione dell’acqua e l’integrazione delle opere con il paesaggio.
È stato invece tralasciato l’obiettivo dello snellimento burocratico. Per l’avvio degli interventi restano infatti in vigore la Dia, Denuncia di inizio attività, e la concessione edilizia.
La Consulta degli ingegneri ha espresso qualche critica anche sulle disposizioni “a tempo indeterminato”. Gli articoli 7, 8 e 9 non sarebbero infatti soggetti al termine di ventiquattro mesi previsto per gli interventi di ampliamento e sostituzione.
Se le misure di prevenzione sismica dell’articolo 7 e le norme in materia di rendimento energetico degli edifici contenute nell’articolo 9 rappresentano un valore aggiunto per la legge, qualche preoccupazione è stata manifestata sull’articolo 8, che introduce misure compensative per favorire
la realizzazione di aree a verde pubblico e parcheggi.
Senza le attenzioni dovute in materia di “invarianza idraulica” non previste assolutamente nel corpo della legge, lamentano gli ingegneri, possono determinarsi gravi situazioni di rischio idrogeologico.
Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale
Quadro di sintesi del Piano Casa 2: valutazione in termini di sostenibilità e risparmio energetico
Regioni Ampliamenti Demolizione e
ricostruzione Tipologia Ampliamenti:
requisiti energetici e ambientali
Sostituzione:
requisiti energetici e ambientali
Aree escluse dagli interventi
Poss. di sopraele vare
Scadenza Iter Bonus cubature a regime Sicilia Ed. res.:+20%,
max 200mc per edif. unif. e bif. fino a 1000 mc;
Ed. non res: +15%, max 400 mq (solo zone D)
+ 25% con tecniche di bioedilizia;
+35% con autonomia energetica dell’immobile
Ed. residenziali e
non + 25% con
tecniche di bioedilizia;
+35% con autonomia energetica dell’immobile
Si. 8 /08/2012 LR. n 6 del 23/03/2010 No
Fonte: Osservatorio trimestrale Centro Studi Fillea, Giugno 2010 su dati Tabella iter di approvazione regionale, sito internet edilizia e territorio.ilsole24ore.com e tabella Ance, sito internet edilio, 25/05/2010
L’esperienza della provincia Agrigento:
-Contratto di quartiere II Fontanelle, Agrigento
Il Contratto di Quartiere II Fontanelle, finanziato per 7 milioni e mezzo di euro, comprende la manutenzione di edilizia sociale esistente e la realizzazione di nuova edilizia economica e popolare con l’obiettivo di migliorare le condizioni abitative anche attraverso la riorganizzazione degli spazi verdi e la realizzazione di spazi pubblici comuni. Mira ad agevolare l’aggregazione sociale, creare occupazione e a rendere il quartiere più accogliente e vivibile.
Scheda Agrigento n.1
-Contratto di quartiere ‘Ortus’, Comune di Favaro Scheda Agrigento n. 2
L’esperienza della provincia di Catania:
-Contratto di quartiere II Caltagirone, Catania
Fra i beneficiari del programma di finanziamenti per i Contratti di quartiere II c’è il comune di Caltagirone, cui sono stati assegnati 7 milioni di euro.Il contratto di quartiere di Caltagirone è finalizzato alla riqualificazione edilizia, urbanistica e ambientale, all’incremento delle infrastrutture e dei servizi di prossimità, all’integrazione sociale, al recupero degli edifici danneggiati e alla creazione di opportunità di lavoro
.
Fonte:Caltagirone, 15 marzo 2007 http://www.comune.caltagirone.ct.it/index_1022.html -Contratto di quartiere II Librino ,Catania, programma europeo Interreg IIIC
Librino è un quartiere di edilizia residenziale pubblica realizzato a Catania negli anni ’70. Il quartiere è organizzato in 10 grandi blocchi o superisolati ciascuno autosufficiente e capace di ospitare sino a circa 6000 persone. Lo stato di degrado è elevatissimo.
Il programma Librino si compone di due sottoprogrammi: Il contratto di quartiere II- Librino città moderna, e il Programma di edilizia sperimentale sovvenzionata. Entrambi i progetti sono finalizzati alla riqualificazione edilizia, urbanistica e ambientale,le cui caratteristiche innovative sono:
-Sperimentazione di sistemi solari attivi per la riduzione dei consumi energetici -Sperimentazione di sistemi e impianti per la riduzione dei consumi idrici.
-Progettazione di spazi verdi e creazione di luoghi che favoriscano l’incontro e la integrazione per migliorare la qualità della vita all’interno del quartiere
-Riduzione di conflitti sociali innescati dal disagio abitativo
-Miglioramento dei livelli dei servizi e creazione di nuova occupazione Scheda Catania n. 1
L’esperienza della provincia di Palermo:
Contratto di quartiere II Borgo Uliva
Il Contratto di quartiere II Borgo Uliva intende riqualificare le aree di proprietà IACP con particolare riferimento alla valle del fiume Oreto, ricca di agrumeti e orti produttivi.
Fonte. www.areeurbane.apat.it Progetto Zero Emission Neighborhoods
Il progetto è stato presentato nell’ambito del 5° programma quadro della Commissione Europea e ha l’obiettivo di promuovere a livello locale il concetto della pianificazione partecipata nella gestione delle risorse energetiche e dimostrarne l’affidabilità e la fattibilità.
Fonte. www.areeurbane.apat.it
L’esperienza della provincia di Ragusa:
Contratto di quartiere II di Modica
Il “Contratto di quartiere II” di Modica, unico in provincia di Ragusa, prevede un finanziamento pubblico di sette milioni di euro.
Gli obiettivi del contratto sono sociali, ambientali e territoriali per una migliore qualità della vita del quartiere e con le attività legate al sociale, al commerciale, al privato, al volontariato con i centri Anffas e Avis si cerca di dare anche una risposta occupazionale.
Fonte:www.comune.modica.rg.it/news.cfm?IDNews=1637
L’esperienza della provincia di Trapani:
Contratto di Quartiere II a Sappusi, Comune di Marsala.
Il programma innovativo in ambito urbano denominato “Contratto di Quartiere II – Sappusi, prevede interventi pubblici e privati inseriti in un ampio progetto finalizzato al recupero e alla manutenzione straordinaria di immobili di proprietà dell'Iacp, alla realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, alla riqualificazione del tratto di costa di fronte Sappusi, alla realizzazione di un parco urbano. Si tratta per il 60 per cento di opere di edilizia residenziale pubblica; per il 40 per cento di opere di urbanizzazione primaria, per riqualificare uno dei quartieri più degradati e ‘malavitosi’ della zona.
Fonte: www.a.marsala.it/index.php?mod=page&nw=2:8:12:2007:6905 Pubblicata il: 31/12/2007 Abitare Sostenibile- Aggiornamento Giugno 2010.