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SCOPO DELLA TESI
Lo scopo di questa tesi è lo studio del ruolo del corpo calloso nella plasticità della corteccia visiva. In letteratura i risultati degli esperimenti condotti sul ruolo delle connessioni interemisferiche nell’animale normale sono contraddittori. Gli studi sul ruolo del corpo calloso sono classicamente svolti nel gatto. Mediante il taglio del corpo calloso nel gatto Elberger dimostra che esiste un periodo critico in cui il corpo calloso è in grado di influenzare lo sviluppo dei livelli normali di binocularità corticale, più breve ma simile al CP per l’esperienza (Elberger, 1984). Nei gatti sottoposti a callosotomia durante il CP si ha uno spostamento in senso controlaterale della binocularità e una ridotta acuità visiva. Questi risultati sono però in contraddizione con quelli ottenuti da Payne che invece indicano che la sezione del corpo calloso è in grado di ridurre in modo significativo la binocularità anche nell’animale adulto, e che questa riduzione può essere recuperata con tempi post-operatori molto lunghi (Payne et al., 1980). Ulteriori studi sempre nel gatto sono concordi nell’affermare che gli effetti del taglio del calloso sulla binocularità sono presenti sia nei piccoli che negli adulti (Yinon 1988, 1992). Risultati del tutto opposti in animali non anestetizzati invece indicano che la binocularità dei gatti adulti non è in alcun modo influenzata dall’integrità del corpo calloso, e suggeriscono che gli effetti osservati da altri autori possano essere legati all’interazione tra anestesia e callosotomia (Minciacchi et Antonini, 1984). Un ulteriore approccio usato per chiarire il ruolo del calloso è stato lo studio dei cambiamenti della binocularità in seguito a lesione o raffreddamento reversibile dell’emisfero controlaterale. Con la lesione si ha una riduzione della binocularità, con il raffreddamento non si hanno effetti significativi (Blakemore, 1983).
Le discrepanze tra i risultati pubblicati sono probabilmente dovute a una serie di fattori, tra cui è importante sottolineare l’uso di tecniche diverse, e spesso molto invasive, che sicuramente innescano processi infiammatori. Altro motivo
45 fondamentale è che l’analisi della binocularità negli animali callosotomizzati è sempre stata fatta settimane se non addirittura mesi dopo il taglio, e in intervalli di tempo così lunghi è possibile che si instaurino meccanismi plastici causati dalla lesione.
Questa incongruenza tra i risultati sperimentali ottenuti in passato ci ha spinto a cercare un approccio non invasivo di studio in acuto degli effetti del corpo calloso sulla binocularità. Il modello utilizzato è il sistema visivo del ratto durante il periodo critico. L’inattivazione dei neuroni callosali è stata effettuata mediante microiniezioni acute di muscimolo (un bloccante dell’attività elettrica) nella corteccia visiva controlaterale al sito di registrazione. La registrazione elettrofisiologica di Potenziali Visivi Evocati prima e dopo l’iniezione mostra che il calloso è coinvolto nella determinazione della binocularità corticale.
Poiché la binocularità è un parametro chiave negli studi di plasticità corticale il passo successivo è stato indagare, mediante lo stesso protocollo, se i neuroni corticali fossero coinvolti nei meccanismi che sottendono alla plasticità OD. I dati ottenuti durante questo lavoro (e in studi paralleli condotti in questo laboratorio) dimostrano che l’ingresso callosale ha un ruolo chiave nel mascheramento funzionale delle connessioni meno attive durante la MD.