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Un progetto social

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Academic year: 2021

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Un progetto social

“Siamo sempre più connessi, più informati, più stimolati ma esistenzialmente sempre più soli” Prof. Tonino Cantelmi – Direttore scientifico della Rivista “Modelli della Mente”

Caratteri dell’intervento

Sulla base di quanto anticipato all’interno del capitolo relativo ai social housing1, si spiegano di

seguito le caratteristiche tipiche di questa tipologia di edilizia sociale.

Innanzitutto l’interazione tra pubblico e privato è prevista fin dalla prima fase progettuale, in quanto l’edificio è chiamato a rispondere all’esigenza comunale di creare alloggi per soggetti privati anziani o con disabilità; l’amministrazione comunale è dunque chiamata a collaborare nella fase progettuale, e soprattutto a svolgere un ruolo fondamentale per ciò che riguarda l’aspetto economico. Il target sociale a cui ci si è rivolti è quello di persone con disabilità medio-lievi, con l’inserimento anche di alcuni soggetti anziani nel ruolo di collaboratori alla gestione2. Essendo la principale destinazione d’uso residenziale, è stato scelto di non inserire locali commerciali, ma piuttosto di pensare ambienti integrativi all’abitazione, di tipo culturale e ricreativo, nonché, data la particolarità degli ospiti, laboratori propedeutici e terapeutici per incrementare le capacità manuali, abilitative, creative e migliorare l’autonomia dei disabili. Questi servizi in particolare possono essere un grande arricchimento anche per il vicinato e il resto della comunità castelfranchese. Il coinvolgimento dei residenti nei processi gestionali e decisionali è approfondito di seguito.

In questa fase progettuale non è stato affrontato il tema degli investimenti necessari per la realizzazione e manutenzione, né le tipologie di contratto e le soluzioni di acquisto da proporre ai residenti, per i quali si rimanda ad uno studio più approfondito dell’aspetto finanziario.

Il concetto di flessibilità

La flessibilità degli spazi è stata delegata ad elementi divisori facilmente modificabili, in quanto trattasi di pannelli in cartongesso montati a secco su telai in acciaio. Nel caso della zona residenziale privata, caratterizzata da questo tipo di divisori, si tratta dunque di una flessibilità non immediata: nel momento in cui dovessero modificarsi le necessità dei residenti, le pareti che delimitano i monolocali possono essere velocemente spostate o modificate. Al piano terreno, invece, per gli spazi comunitari si è cercato di creare le condizioni per una flessibilità quotidiana attraverso l’inserimento di pareti mobili tra la sala polivalente, il laboratorio musicale e quello logopedico, così da poter dar vita, in pochi minuti, ad un grande ambiente per riunioni o momenti ricreativi.

1 In particolare all’interno del paragrafo “Peculiarità degli interventi”. 2

Al fine di non rendere il social housing una sorta di residenza sanitaria, i soggetti ammessi al suo interno devono poter essere autosufficienti e, per ciò che riguarda i soggetti più anziani, effettivamente in grado di essere collaboratori gestionali.

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54 1. Esempio di pareti mobili utilizzate in ambito residenziale prodotte da Anaunia3. In particolare nelle foto 1 e 2 è rappresentata la parete “impacchettata” in uno spazio appositamente realizzato, le immagini successive mostrano lo scorrimento della parete fino alla completa chiusura dell’angolo studio dal resto dell’abitazione.

2. Sezione della sala polivalente con vista sulla parete mobile (evidenziata in rosso)

Similmente le pareti vetrate che delimitano questi spazi rispetto al grande salotto sono flessibili nella loro trasparenza, in quanto progettate per poter divenire opache e rispondere a eventuali necessità di privacy.

Gestione della residenza

Il progetto del social housing di Castelfranco di Sotto nasce con l’obiettivo di permettere ad una piccola comunità di persone disabili di vivere la sfera privata nel modo più autonomo e indipendente

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55 possibile, mantenere e sviluppare le capacità in loro possesso attraverso i servizi forniti all’interno della residenza e una vita comunitaria stimolante e serena. La gestione della residenza e dei servizi annessi è affidata ad un gruppo di operatori, cui è proposto l’affiancamento di alcuni anziani: le esperienze di housing danno riscontri molto positivi soprattutto per ciò che riguarda la varietà degli ospiti e le relazioni che si sviluppano tra le persone anziane e gli ospiti più giovani; i primi, infatti, mettendo a disposizione la propria esperienza di vita e il proprio affetto, permettono la nascita di ambienti familiari in cui gli ospiti più giovani possono ritrovare figure di riferimento. In questo modo si viene a creare un ambiente comunitario piacevole per i disabili, ma allo stesso tempo gli anziani presenti superano la paura della solitudine e la sensazione di inutilità, aiutando gli operatori nella gestione quotidiana degli spazi comuni.

Organizzazione di spazi e tempi

La presenza contemporanea di gruppi di persone con necessità diverse comporta la razionalizzazione, in linea di massima, degli spazi comunitari e dei tempi di utilizzo durante la giornata.

È importante premettere che l’utilizzo dei laboratori è riservato a gruppi di massimo dieci persone, cosicché gli operatori abbiano la possibilità di concentrare le loro attenzioni e gestire al meglio l’andamento del laboratorio; inoltre può esserci la necessità di organizzare attività specifiche per un certo tipo di disabilità, per cui torna ad essere scontata la presenza di poche persone per volta all’interno degli spazi laboratoriali.

Nell’ideare una razionalizzazione di luoghi e tempi, si è tenuto di conto dell’impegno lavorativo o di studio dei residenti con disabilità4, della possibilità da parte di persone esterne (classi scolastiche, servizi Auser, etc.) di usufruire della palestra, del giardino sensoriale e di alcuni laboratori del social housing, dell’impegno degli anziani come collaboratori, ma anche della loro necessità di momenti di svago e rilassamento.

3. Organizzazione tipo di tempi e spazi all'interno del social housing

L’accesso ai laboratori per le persone disabili è stato previsto sia la mattina che il pomeriggio, compatibilmente con gli impegni di lavoro o studio; se, ad esempio, la persona dovesse avere un impegno lavorativo che occupa l’intera mattina, potrà partecipare ad attività organizzate nei laboratori nel pomeriggio. Vi sono anche spazi, come quello della sala lettura, che non necessitano della presenza costante di un operatore, come avviene invece per il laboratorio artigiano, e possono quindi essere visitati senza restrizioni.

4 L’impegno lavorativo, laddove assente, è uno degli obiettivi di autonomia e indipendenza, nonché un grande

stimolo sociale per il disabile e per la comunità che lo accoglie.

Mattina Pomeriggio Sera Tarda serata/Notte

Disabili Lavoro/Studio,

Laboratori

Laboratori, Palestra,

Lavoro/Studio Cene, Feste

Serata cinema/relax, Attività di gruppo Anziani Gestione residenza, Gestione laboratori, Cura dell’orto Gestione laboratori, Attività individuali o di gruppo, Refettorio

Cene, Feste Serata cinema/relax, Attività di gruppo

Operatori Gestione laboratori Gestione laboratori Cene, Feste,

Riunioni Guardia notturna

Esterni

Uso della palestra, Giardino sensoriale/Laboratori

Giardino sensoriale/Laboratori

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56 È stato ipotizzato l’uso della palestra da parte di persone esterne durante la mattina, riservandolo ai residenti nel pomeriggio.

La giornata tipo delle persone anziane è stata organizzata considerando le necessità di gestione della residenza come casa vera e propria: la preparazione dei pasti, la pulizia degli ambienti, la manutenzione ordinaria degli spazi (in particolar modo gli spazi verdi); a questi impegni è affiancato quello di collaborazione con gli operatori nella gestione dei laboratori. Sono stati previsti, però, anche tempi da dedicare a se stessi, in maniera individuale o di gruppo: il riposo pomeridiano, una partita a carte in giardino, un’ora di ginnastica dolce nella palestra della struttura, etc.

La cena e la tarda serata sono state pensate come momenti di grande convivialità, per vivere insieme feste di compleanno, serate “cinema” nella grande sala al piano terra, piccoli spettacoli teatrali o di musica organizzati dagli ospiti nella sala polivalente.

La cura degli spazi verdi

La progettazione del verde nel social housing è stata indirizzata verso la creazione di piacevoli spazi di aggregazione e socializzazione, ma non solo. L’attuale scuola, e molto di più il suo progetto originario, gode di un ampio giardino esterno e di un cortile interno poco utilizzati dagli alunni, se non in piccolissima parte dai bambini della scuola materna che vi hanno realizzato un orto didattico. Si è scelto di ampliare il cortile interno e crearvi un giardino sensoriale che, chiuso dalle pareti della struttura, potesse dare la sensazione di uno spazio protetto in cui isolarsi dall’esterno per concentrare i sensi su quanto in esso contenuto.

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57 Viceversa il giardino che circonda completamente la struttura è stato progettato come uno spazio più comunitario e collegato al vicinato, dotato di un percorso per passeggiare e panchine per fermarsi sotto gli alberi, ma anche di un’area dedicata all’orticoltura, un ampio patio in adiacenza alla cucina attrezzato per pranzi e cene all’aperto e un’area adiacente alla palestra dove poter svolgere alcuni esercizi fisici. All’interno della struttura sono progettati anche un giardino d’inverno custodito all’interno di una serra solare in acciaio e vetro che consenta attività legate alla cura del verde anche durante la stagione invernale, e un altro giardino interno nello spazio compreso tra l’ingresso e l’area di residenza degli anziani.

5. Vista dello spazio destinato all'orticoltura e alla pet therapy. In primo piano il volume della serra solare. Trattandosi di oltre 1700 mq di spazio verde, la sua gestione non può essere sottovalutata: si è preferito, ad esempio, ipotizzare la piantumazione di alberi e cespugli alla presenza di gradi aiuole fiorite, che necessiterebbero di maggiori cure. Inoltre, traendo spunto da quanto realizzato al Sea Arts Hotel di Camogli, si è scelto di rivestire parzialmente le scale antincendio con una rete stirata che funga da sostegno per piante rampicanti alloggiate in fioriere su più livelli e in grado di dar vista ad una sorta di facciata verde che mitighi l’impatto visivo delle scale antincendio.

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58 7. Vista renderizzata della scala antincendio posta lungo il fronte settentrionale

Questo sistema verde può prevedere l’innaffiamento artificiale, riducendo la necessità di cura da parte degli ospiti.

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