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L’età di insorgenza viene riportata mediamente tra i 4 ed i 12 mesi anche se si sono verificati casi in cui i segni clinici sono emersi anche in cani più giovani

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1.3 Quadri clinici

Le quattro affezioni che costituiscono la CED possono, come illustrato precedentemente, manifestarsi singolarmente od in combinazione.

Proprio per questo motivo risulta difficile cercare di inquadrare quale delle affezioni è in atto basandoci sulla sola base sintomatologica; i segni clinici infatti vanno a sovrapporsi ed a confondersi a vicenda rendendo indaginoso il processo diagnostico. Come in precedenza, risulta più semplice illustrare le anamnesi ed i segni clinici affezione per affezione, soffermandoci nel dettaglio ove questo sia richiesto.

Non unione processo anconeo

L’età di insorgenza viene riportata mediamente tra i 4 ed i 12 mesi anche se si sono verificati casi in cui i segni clinici sono emersi anche in cani più giovani

18

. Secondo quanto riportato da Martini invece i soggetti colpiti da UAP non mostrano segni clinici fino ai 7-8 mesi di età

1

. E’

frequente che la patologia colpisca i pazienti bilateralmente, secondo

Burton and Owen si arriva fino ad un 47% di probabilità di avere

entrambi gli arti affetti

19

. In stazione i soggetti affetti da UAP si

presentano con una posa caratteristica: il gomito viene tenuto abdotto,

l’avambraccio in supinazione , cioè ruotato verso l’esterno, e le dita della

mano vengono spesso mantenute divaricate (Fig. 1.8)

1

.

(2)

All’esame dell’andatura i soggetti manifestano una zoppia subdola, spesso intermittente, che si manifesta con chiarezza solo dopo una lunga attività fisica. Spesso viene riportato dai proprietari la presenza di una cosiddetta “zoppia a freddo” , cioè una zoppia normalmente non visibile che si riscontra esclusivamente nei momenti successivi al riposo dell’animale

20

. A cose normali un cane poggia circa il 60% del suo peso corporeo sugli arti anteriori ma in caso di CED l’animale riduce il peso scaricato sugli arti anteriori a solo il 50-60%, specialmente se la condizione è bilaterale. Si assiste, in questo caso, allo spostamento del baricentro sul treno posteriore; il risultato è un ulteriore mascheramento della zoppia anteriore.

Fig. 1.8: Pastore tedesco, maschio di 6 mesi. Presente UAP a carico del gomito

sinistro. Si può notare l’arto tenuto con abduzione del gomito ed rotazione esterna

della mano. Da Vezzoni A, Atlante BOA, 2008.

(3)

I segni clinici più frequentemente riscontrati sono un raccorciamento del passo, difficoltà ad assumere la stazione quadrupedale od a coricarsi, operazione che viene effettuata con tanti piccoli passetti invece che con un unico ampio movimento e, come accennavamo prima, zoppia

21

. Per identificare correttamente una zoppia in movimento a carico di un arto anteriore è di fondamentale importanza osservare oltre agli arti stessi anche i movimenti della testa; questa viene alzata al momento di appoggio dell’arto dolente in modo da ridurre il carico di peso sull’arto affetto dalla patologia

1

.

Una volta osservato il paziente in movimento lo step clinico successivo è quello del esame ortopedico dell’articolazione; questa viene palpata e manipolata passivamente.

Per la palpazione vanno esaminati i punti di repere del gomito cioè gli

epicondili e l’olecrano. In condizioni normali questi risultano sempre

ben palpabili ed a margini netti, in caso di CED invece si evidenzia

sempre un arrotondamento dell’epicondilo mediale. Questo è dovuto ad

una tumefazione dell’articolazione del gomito a sua volta causata da un

aumento del liquido sinoviale. A seconda della progressione artrosica si

possono riscontrare crepitii durante le manipolazioni dell’articolazione e

dolore alle manovre passive di flesso-estensione così come alla

palpazione profonda. Se la patologia è in atto già da alcuni mesi

possiamo riscontrare un’ipotrofia muscolare degli arti anteriori causata

da una minor attività fisica del paziente

21

. Nonostante l’UAP sia una

patologia legata allo sviluppo, può succedere di riscontrare i segni clinici

solo in età adulta, senza riscontrare in anamnesi alcun segno di zoppia in

(4)

giovane età. In questo caso spesso i segni clinici compaiono tardivamente, in media verso i 7 anni di età, associati a traumi od esercizio intenso; tale dato secondo Read suggerisce l’esistenza di una forma subclinica di UAP

22

.

Frammentazione del processo coronoideo

La frammentazione del processo coronoideo si verifica comunemente nei Labrador retriever, rottweiler, Golden retriever, bovari del Bernese e nei terranova

23

.

Solitamente i segni clinici diventano evidenti fra i 4 ed i 7 mesi di età

18

. Come per l’UAP i soggetti manifestano una zoppia intermittente da carico del peso da lieve a grave. La zoppia può essere più evidente dopo il lavoro o l’inattività fisica. Tipica è la zoppia riscontrata dai proprietari al mattino, al momento del risveglio. Spesso è temporanea e può essere confusa con i così detti “dolori della crescita”

24

.

Quando il cane è in stazione si rendono evidenti alcuni tipici atteggiamenti antalgici: il gomito appare addotto e si osserva pseudovalgismo carpico ed extrarotazione della mano (Fig. 1.9)

1

.

Nei casi gravi di patologia bilaterale gli animali vengono presentati in decubito, od in stazione ma senza volontà di muovere passi

18

.

La visita ortopedica può rivelare un’atrofia muscolare dell’arto anteriore

e tumefazione dell’articolazione del gomito, con aumento del fluido,

fibrosi o neo produzione ossea. Come in caso di UAP l’ampiezza del

(5)

movimento del gomito può essere ridotta, e le manovre di flesso estensione possono provocare dolore. Una manovra diagnostica che può essere effettuata per verificare un disagio a livello del compartimento mediale è quella di porre in supinazione fissa l’avambraccio, per poi flettere lievemente il gomito. Tale manovra va a stimolare il compartimento mediale del gomito, sollecitando sia il processo coronoideo mediale che l’epicondilo omerale mediale. Se abbiamo una risposta dolorifica positiva a questa manovra possiamo sospettare sia un FCP che un OCD, è infatti estremamente difficile all’esame ortopedico riuscire a distinguere con sicurezza quale delle due affezioni è in atto; se non entrambe. Un’ulteriore prova effettuabile consiste nella pressione

Fig. 1.9: Pastore tedesco, maschio di 6 mesi con FCP bilaterale. Entrambi gli arti

sono mantenuti in scarico del comparto mediale dell’articolazione, con rotazione

esterna della mano, pseudo-valgismo carpico ed adduzione del gomito. Da

Vezzoni A, Atlante BOA, 2008

(6)

digitale profonda della regione di inserzione del muscolo bicipite brachiale, sull’aspetto mediale del processo coronoideo. Anche in questo caso una risposta positiva al test genera un alto indice di sospetto per l’FCP

25

.

Osteocondrite dissecante dell’epicondilo omerale mediale

Il segnalamento, l’anamnesi ed i reperti clinici dell’OCD sono difficili da discernere indipendentemente dalla frammentazione del processo coronoideo, poiché la maggior parte degli studi clinici ha affrontato le due malattie insieme. Uno studio retrospettivo di Slater del 1991 ha segnalato percentuali di probabilità più alte nei Terranova, Labrador retriever e Golden retriever

26

. Ciononostante la patologia è stata segnalata in varie altre razze canine come: il dogue de Bordeaux, bovaro del bernese, chow chow, pastore tedesco, mastiff e rottweiler

27

.

L’età di insorgenza è in media quella fra i 4 ed i 7 mesi di età e si

presenta clinicamente nello stesso modo della frammentazione del

processo coronoideo mediale, sia per quanto riguarda l’esame

dell’andatura che l’esame della postura in stazione. All’esame ortopedico

i reperti clinici riscontrabili variano a seconda dello stadio di cronicità

della malattia ma sono ancora sovrapponibili con i reperti clinici

riscontrati in caso di FCP

1

(Fig. 1.10).

(7)

Incongruenza radio ulnare

A causa del frequente ritrovamento delle altre forme di displasia del gomito di cui abbiamo parlato in precedenza (FCP, UAP, OCD) risulta impossibile collegare una zoppia esclusivamente all’incongruenza articolare. I segni clinici sono simili a quelli negli altri tipi di gomiti displasici: zoppia, tumefazione articolare, dolore ed atrofia muscolare. Il grado di incongruità gioca però un ruolo nella natura della zoppia;

Fig. 1.10: Dogue de Bordeaux, maschio di 7 mesi con OCD bilaterale. Si possono notare l’adduzione di entrambi i gomiti e la rotazione esterna di entrambe le mani.

L’atteggiamento, nel complesso, è del tutto sovrapponibile ad un caso di FCP. Da

Vezzoni A, Atlante BOA, 2008.

(8)

un’incongruenza marcata causa zoppie più gravi e sintomi clinici più

evidenti rispetto ad un’incongruenza moderata

12;28

.

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