Sulla base di quanto scritto nel presente lavoro di tesi, è importante aver compreso come

CONCLUSIONI

Il presente lavoro di tesi ha voluto mettere in luce il concetto di relazione, in modo particolare di quelle relazioni che ogni individuo ha con il suo passato osservandole in ottica transgenerazionale. Di relazioni si cresce, si vive, ci si ammala e, attraverso esse, si può guarire.

In maniera particolare le relazioni analizzate sono state quelle che si creano all’interno della famiglia, luogo dei vissuti consci e inconsci, apparato della trasmissione psichica sia dei contenuti positivi sia di quelli negativi. È proprio all’interno di alcune di esse che si ripetono traumi o avvenimenti che rimandano alla trama familiare gruppale; tracce senza memoria in quanto inespresse che vengono però archiviate nel nostro corpo, nella nostra mente, nei nostri legami e che per un motivo, come un sogno o un trauma, possono diventare consce, reali. Ecco perché dopo una prima analisi di due degli approcci usati in campo sociale (psicodinamico e sistemico) ho concentrato il resto del lavoro sull’approccio transgenerazionale e sulla trasmissione del trauma, al fine di spiegare al lettore come avviene e come sia possibile questo tipo di trasmissione.

Molto utile per l’operatore, che si trova di fronte un utente affetto da disturbi mentali, è pensare in ottica tri-focale, pensare cioè che possono esistere cause inconsce che hanno portato l’insorgenza di quel disturbo. Non si può dunque prescindere dal lavorare in équipe, dove l’analisi psichica fatta dall’esperto di quel settore, serve anche all’assistente sociale per meglio cogliere le problematiche ma anche le possibili risorse interne ed esterne (famiglia) che l’utente ha per iniziare un programma individualizzato di aiuto. Ci si potrà trovare di fronte a figli che hanno riscontrato gli stessi disturbi mentali dei genitori è dunque importante e quasi necessario da parte degli operatori l’uso del genosociogramma, ovvero della costruzione dell’albero genealogico dell’utente ripercorrendolo a ritroso verso le generazioni passate e non soffermarsi solo alla famiglia d’origine (madre-padre-fratelli).

Sulla base di quanto scritto nel presente lavoro di tesi, è importante aver compreso come

nel corso dello sviluppo del bambino è in gioco il suo costruirsi come soggetto della sua

storia del suo pensiero. Il paradosso è che questa costruzione può avvenire solo all’interno

della relazione di dipendenza che si crea con le figure di attaccamento (i genitori). Il loro

compito sarà quello di garantire loro oltre alle condizioni fisiche, il supporto psicologico necessario alla costruzione della sua personalità, del suo Sé.

Tutto ruota introno alla famiglia, crogiolo in cui si scopre chi siamo e le differenze con gli altri. Se questa famiglia possiede delle devianze è opportuno essere consapevoli che il problema, che esso sia di derivazione psichica o una coincidenza di avvenimenti con generazioni passate, deve essere analizzato e soprattutto far sì che l’utente ne abbia consapevolezza; operare su di li, con lui, per lui non prescindendo da un’ottica transgenerazionale.

In conclusione il Servizio Sociale deve ottenere una centralità nell’organizzazione dei

servizi socio-assistenziali e impegnarsi nell’elaborazione di contenuti professionali in

linea con l’evoluzione delle politiche sociali. Gli Assistenti Sociali si troveranno così

stimolati da nuove sfide che li aiuteranno sia nella crescita personale sia

nell’ottimizzazione del dialogo con le altre figure professionali.