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PNEI E RESILIENZA IMMUNITARIA

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Academic year: 2021

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LA MEDICINA BIOLOGICA GENNAIO - MARZO 2021

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P.N.E.I.

WORLD

RUBRICA A CURA DELLA

PROF.SSA MARIA CORGNA

chezza cronica (Field et Al., 1997) in madri adolescenti ed in soggetti HIV positivi ed immunodepressi.

Ciò spiegherebbe la correlazione tra massaggio ed aumentata attività NK e numero di linfociti CD8 citotossici in pazienti HIV (Field, 1996).

Altri autori riferiscono una correlazione tra massaggio ed aumento dei li- velli di β endorfine, mentre studi risalenti al lontano 1953 suggerivano un effetto positivo sulla modulazione dei linfociti.

A prescindere dall’effetto diretto o indiretto, il massaggio produce effetti molto positivi nel trattamento di molteplici malattie immunitarie come l’Asma bronchiale, la Dermatite pediatrica e la Sindrome da stanchezza cronica (Field, 1998).

Interessante anche il fatto che coinvolgere il paziente nel “negoziare”

una terapia lo aiuti a superare quella condizione di impotenza generata dalla malattia, accelerando la ripresa.

A prescindere da qualunque altro meccanismo, la fiducia in un determi- nato intervento terapeutico accresce la sua efficacia biologica.

PNEI E RESILIENZA IMMUNITARIA

In questo periodo di “seconda ondata Covid-19” desidero condivi- dere con Voi alcune riflessioni PNEI.

Spegnere tempestivamente l’infiammazione silenziosa è premessa fon- damentale per il mantenimento della resilienza immunitaria: la resi- lienza immunitaria è funzione del sovraccarico allostatico cui ciascuno è esposto e della durata di esposizione.

– Per sovraccarico allostatico, Bruce McEwen [B.S. McEwen (1938- 2020) è stato un neuroendocrinologo statunitense a capo del Harold and Margaret Milliken Hatch - Laboratorio di Neuroendocrinologia del- la Rockefeller University, New York - USA, NdR] intendeva l’insieme degli stressori cognitivi e non cognitivi, la cui somma impatta violen- temente sulla matrice extra-cellulare e, ipso facto, sull’immunità.

Ecco perché tutti i trattamenti medici non possono che essere multifatto- riali: così come la progressione della patologia è multifattoriale e dipende da fattori genetici, fisiologici e psicologici, allo stesso modo il successo te- rapeutico non può che dipendere da una molteplicità di elementi.

Il Sistema Immunitario può essere modulato e rafforzato in diversi modi:

mediante sessioni di psicoterapia piuttosto che con medicinali di deriva- zione naturale. A titolo di esempio, ricordo Echinacea compositum forte S fiale (-Heel) in grado di modificare direttamente il profilo delle citochi- ne e la funzione dei linfociti.

– Parallelamente, va ricordato che anche il massaggio può interferire, ad esempio, con l’attività di alcuni circuiti di neuro-modulazione immunitaria come quello neuroendocrino o lo stesso Sistema Nervoso Autonomo.

Il massaggio riduce lo stato ansioso/depressivo in pazienti affetti da stan-

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Un atteggiamento combattivo in- sieme ad una centratura equili- brata sono stati correlati con il miglioramento dei parametri im- munitari e miglioramento della prognosi in pazienti affetti da cancro che praticavano tecniche guidate di visualizzazione, già a partire dagli anni ‘90 (Gruber, 1993).

– Cosa dire della “ritualità” in te- rapia?

Prendiamo come esempio il tè

verde, contenente oltre 300 principi attivi che possono indurre apoptosi delle cellule cancerose, oltre ad avere una dimostrata efficacia antiossi- dante ed antinfiammatoria.

Coloro che hanno visitato il Giappone o conoscono la cerimonia del tè, concorderanno con me sul fatto che anche il preparare un’infusione può costituire un “rituale” terapeutico.

L’acqua deve essere portata ad ebollizione, poi aggiunta alle foglie o ai fiori, dapprima in piccola quantità.

È necessario del tempo perché il calore estragga i principi attivi che hanno funzione terapeutica, perché si raffreddi e venga lentamente sorseggiato.

La preparazione e l’assunzione del tè o della tisana richiedono attenzione e costituiscono una pausa rigenerante.

– Il rituale aumenta l’azione terapeutica del principio attivo.

Assumere un farmaco associandolo ad un piccolo rituale e ad una seppur breve visualizzazione relativa all’efficacia ne accresce la valenza terapeu- tica.

– Del resto, l’etimologia della parola farmaco ha radici rituali e magiche.

Pharmakos (dal greco φαρμακός) era infatti il nome di un rituale lar- gamente diffuso nelle città greche, simile a quello del capro espiatorio, che mirava ad ottenere una purificazione mediante l’espulsione dalla città di un individuo chiamato pharmakos (qualcosa come “maledetto”).

Ne parla, per esempio, il poeta Callimaco: egli scrive che un uomo scelto per la sua bruttezza veniva nutrito a spese pubbliche; poi, in un giorno sta- bilito, veniva scacciato a frustate; in altri luoghi ogni anno uno sventurato veniva “comprato” e nutrito; poi lo si allontanava a sassate dalla città.

Ad Atene, durante le feste Targelie (dal greco θαργήλια) in onore di Apollo, venivano scelte due persone di aspetto ripugnante, un uomo e

una donna, adornate con collane di fichi ed infine allontanate fuo- ri dalle mura.

In seguito il termine pharmakos si trasformò in pharmakeus, che indica una droga, pozione magi- ca, guaritore, avvelenatore, per estensione un mago o uno stre- gone. Una variante di questo ter- mine è pharmakon (φάρμα- κον), che significa pianta curati- va, veleno o droga.

Da questa variante deriva il termine moderno “farmacologia”.

Citando Paracelso “Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam exi- stit. Dosis sola facit, ut venenum non sit” (tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto).

Il condizionamento classico può rappresentare un’interessante possibilità di associare i rimedi naturali alle terapie “convenzionali”.

Molti pazienti sono sempre più preoccupati per gli effetti collaterali dei farmaci e sono motivati ad uno svezzamento progressivo e graduale (ove questo sia compatibile con il quadro clinico), con concomitante assunzio- ne del farmaco non convenzionale.

Il farmaco convenzionale diventa – così – lo stimolo incondizionato, men- tre la terapia “naturale” diventa lo stimolo condizionato.

Grazie a questa associazione, lo stimolo condizionato potrebbe acquisire attività biologica simile a quella causata dallo stimolo non condizionato.

– Come Pavlov era in grado di stimolare la salivazione nei cani al semplice suono di un campanello, così molte persone possono avere una buona risposta clinica accoppiando inizialmente un farmaco naturale (stimolo condizionato) con uno che abbia un’efficacia nota in progressivi minori dosaggi (stimolo incondizionato).

In questo modo l’efficacia di un farmaco naturale potrebbe essere ampli- ficata.

La documentazione scientifica relativa al fatto che il condizionamento classico possa essere un potente modulatore del Sistema Immunitario è vasta.

Quando il condizionamento sia fattibile, certi regimi di rinforzo possono rivelarsi estremamente utili.

– Il rinforzo periodico che preveda l’accoppiamento degli stimoli condi- zionati e non condizionati, manterrebbe costante l’efficacia della terapia.

Una persona che ritenesse minore l’efficacia della terapia non convenzio- nale potrebbe quindi sporadicamente ricorrere al farmaco convenzionale nelle fasi di aggravamento (si pensi ad esempio ai pazienti gravemente allergici o affetti da malattie autoimmuni sistemiche).

– Tutti i trattamenti medici non possono che essere multifattoriali: così come la progressione della patologia è multifattoriale e dipende da fattori genetici, fisiologici e psicologici, allo stesso modo il successo terapeutico non può che incorporare una molteplicità di elementi: psichici, nutrizio- nali, farmacologici ed ambientali.

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In questo momento storico l’attenzione mediatica interamente ed uni- camente concentrata sull’evitamento del “virus” e per nulla sui compor- tamenti atti a stimolare la resilienza immunitaria ha creato paure, incer- tezze, senso d’impotenza e spiccata immunodepressione.

Che fare?

– Ho avuto modo di sottolineare più volte il ruolo dell’immunonutrizione (con totale eliminazione dello zucchero, delle farine raffinate e degli oli vegetali di bassa qualità e concomitante assunzione di acidi grassi Omega 3 e di polifenoli ad azione antiossidante).

Desidero citare due importanti medicinali della Low Dose Medicine che si sono rivelati di straordinaria efficacia nell’immuno-protezione anti-Covid (insieme ad una strategia personalizzata di attivazione della matrice ex- tra-cellulare): Guna-Melatonin e Guna-Interferon gamma.

Noti per la loro azione di potenziamento delle cellule NK e per la loro ef- ficacia antivirale, Guna-Melatonin e Guna-Interferon gamma si sono ri- velati in questi mesi una potente strategia difensiva a posologia variabile tra le 15 e le 30 gocce/die in pochissima acqua naturale (in quest’ultimo caso in 2 somministrazioni giornaliere).

Il piccolo rituale cui faccio accompagnare questa terapia consiste in una brevissima tecnica di visualizzazione: il paziente assume i 2 medicinali visualizzandosi come un guerriero invincibile e inattaccabile.

Non posso quantificare se questo “funzioni” e in che misura nell’accre- scere l’azione preventiva dei 2 medicinali; posso – tuttavia – affermare che i miei pazienti si sono ammalati pochissimo in generale e, per quanto mi è dato sapere, non hanno contratto il Covid-19 e non hanno ceduto a stati d’animo di paura e panico, veri nemici del Sistema Immunitario.

Sottolineando – quindi – l’importanza di aggiungere alle terapie una sorta di “ritualità” che orienti consapevolmente la dinamica psichica verso la guarigione, resto a disposizione per chiarimenti.

– La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte le immagini di:

Pag. 55:

https://static.oprah.com/images/200304/omag/200304-omag-balance-600x411.jpg

Pag. 56 (alto):

https://www.kamalaya.com/fileadmin/user_upload/2015/Explore-Kamalaya/Practitioners/

Retreat_800X480/emotional-balance-and-freedom01.jpg

Pag. 56 (basso):

https://i.pinimg.com/736x/24/c3/5a/24c35af9b8f20c506507ea28e05f11f0.jpg

– Per consultazione: www.medibio.it

La Medicina Biologica, dal 2007/1.

P.N.E.I.WORLD

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