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Sac. FILIPPO RINALDI

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Academic year: 2022

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24 Giugno 1922.

M ie i carissim i F i g l i in Gesù Cristo,

M a rted ì 6 corrente sono stato ricevuto dal Santo Padre P io X I , che m i trattenne in udienza in tim a dalle 19,15 alle 20,15, u n ’ora precisa, piena per me d'indescrivibile consolazione.

N o n sapendo darvene una esposizione adeguata, m i accon­

tenterò di ricordarvi solo alcune delle cose che m i commossero p iù profondamente.

I l Santo Pad re m i ricevette col suo abituale, fine sorriso, e con tutta la fa m ig lia rità che si usa, verso u n 'a n tica conoscenza.

Ascoltò le mie poche parole d i ringraziam ento per la benevolenza da L u i già ripetutamente attestata all ' Opera Salesiana, sia con la sua p rim a benedizione apostolica, appena eletto P a p a , sia con preziosi autografi e con a ltri p a rtico la ri fa v o ri.

E g li non m i lasciò parlare a lungo, ma in modo paterno co­

m in ciò a dire d'aver potuto, durante due g io rn i trascorsi all ' Ora­

torio, trattare fam igliarm ente con D o n Bosco e am m irarne la s in ­ golare amabilità e la calma inalterabile nelle prove dolorosissime di quel tempo: segni preziosi della sua perfetta unione con D io. D a ogni sua parola traspariva una stim a e venerazione profonda per il nostro Venerabile Padre e una grande fid ucia nell ' Opera Sale­

siana; e tanta era l 'in tim ità con cu i m i parlava, che in certi m o­

m enti m i sembrava di essere con D o n Bosco medesimo, i l quale non avrebbe potuto trattarm i con p iù dolce paternità. S ì ! P i o X I ritrae non poco dell'am abilità e della calma da L u i ammirate nel nostro santo Fondatore! Aveva dato tutto i l giorno udienze in in ­ terrotte, laboriosissime, eppure questa, ch'era l'u ltim a , si sarebbe detta la prim a, tanto era i l brio e la lu cid ità di mente che dim o­

strava nella conversazione!

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Con crescente affabilità disse che il P a p a si aspettava molto dai Salesiani; e prese ad esporm i alcuni progetti per lavorare p iù efficacemente alla rigenerazione della società cristiana tra le nazioni c iv ili, fermandosi a parlare delle imprese che avrebbe voluto affidarci.

Opere così grandiose e con form i allo sp irito nostro, che quasi m i sentivo tratto a d irg li: « Beatissimo Padre, i Salesiani procure­

ranno di fare tutto quello che desidera la Santita Vostra... ». M a purtroppo dovetti invece ricord a rgli um ilm ente l'estrema scarsità di personale in cu i versiamo, le tante m issioni da poco in com in ­ ciate e bisognose di tutto: quella della Cina, così promettente; l'altra dell'Assam, che attende m olti nu ovi operai per le numerose resi­

denze lasciate dai precedenti m issionari... e p o i quelle del Chaco Paraguayo, di K im b erley nell'A u stra lia , che si devono iniziare al p iù presto, entro l 'anno... I l Santo Padre ascoltò visibilmente com ­ mosso quanto g li venivo esponendo con sem plicità figliale, e p o i:

« Sta bene, — m i disse con un tono di voce in cu i vibrava tutto i l suo zelo apostolico — m a veda nondimeno di studiare con i suoi consiglieri i l nostro progetto per giovare a quelle povere regioni, e il personale non le mancherà... ». M entre parlava delle anime da salvare s’intenerì talmente, che g li spuntarono sulle ciglia alcune lagrime, le quali m i scesero fino in fondo al cuore, facendomi sen­

tire p iù viva l ' amarezza di non poter accettare subito le opere che voleva affidarci. E d E g li forse m i lesse negli occhi questa pena, e, quasi per confortarm i, prese a parlare del nostro sistema di edu­

cazione, che conosce molto bene, dei nostri metodi, delle nostre risorse tanto efficaci per la gioventù e per i l popolo, ripetendo ancora che sperava molto dall'opera nostra, anzi che da p iù g io rn i pensava ai Salesiani e al nuovo Rettor M aggiore per i l progetto sopra accennato.

V o i potete facilm ente comprendere, m ìe i ca ri figli, quanto io rimanessi confuso e u m ilia to per tanta sua bontà, pensando che siamo ancora così in fe rio ri alle speranze del Santo Padre, e, dicia­

molo pure, alla stim a ch 'E g li ha di noi. L o rin g ra zia i con effu­

sione, assicurandolo che tu tti i Salesiani vogliono essere, come D o n Bosco, ossequenti ed obbedienti al P a p a fino alla morte. Sua S an­

tità gradì assai questa m ia assicurazione, dicendosene convinto, perchè tale attaccamento al P a p a appartiene all'essenza dello s p i­

rito salesiano di D o n Bosco, e toglierlo dalla Società Salesiana sa­

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rebbe come distruggerla. G li chiesi allora alcu n i f a vori, concessi già dai suoi predecessori a D o n Bosco, a D o n R u a , a D o n Albera;

e v i assicuro ch 'E g li non fu meno generoso di loro verso i l nostro povero Superiore attuale, benché sia tanto inferiore a quei nostri grandi P a d ri.

M a volevo chiedere anche un favore singolarissim o, per tutti i m ie i amati figli, per le buone F ig lie di M a r ia A u s ilia trice , per i rispettivi allievi ed ex-allievi d'ambo i sessi, per i nostri zelanti Cooperatori e Cooperatrici. M e n'era venuto i l pensiero a i piedi della nostra potente A u silia trice, in questo suo S antuario a noi tanto caro; e in L e i avevo riposto tutta la speranza per ottenerlo dal Santo Padre. N o n è forse L e i la vera tesoriera d i tutte le ricchezze s p iritu a li di cu i Gesù volle dotare la Chiesa, sua m istica sposa, con la sovrabbondante sua redenzione, e coi m eriti sempre crescenti dei suoi S a n ti? P ie n o perciò di fiducia nella sua materna assistenza, ricord ai al Santo Padre come D on Bosco con la p arola e coll'esempio inculcasse continuamente a i suoi fig li i l lavoro e la preghiera;

com 'egli fosse sempre unito a D io anche in mezzo alle p iù gravi oc­

cupazioni; e lo pregai di voler dare ai Salesiani, alle F ig lie di M a ria A usilia trice, ai loro a llie v i, ex-allievi e Cooperatori, uno stimolo efficace che li aiutasse ad essere ogni giorno p iù a ttivi e nel medesimo tempo p iù u n iti al Signore. I l Santo Pad re ascoltava benignamente; e siccome io, giunto a questo punto, non osavo quasi p iù manifestare i l m io pensiero, E g li con patern a bontà insisteva:

‹ ‹ D ica , dica pure... ».

A llo ra gli dissi che, a parer m io, un mezzo molto efficace per a iu ta rli e spingerli tutti a ciò sarebbe stato i l concedere loro una speciale Indulgenza da lucrarsi ogniqualvolta avessero unito al lavoro, all'insegnamento, a ll'assistenza, e via dicendo, qualche devota invocazione. E qui gli presentai i l foglio contenente la sup­

p lica relativa, che avevo portato con me. D a l tenore d i essa potrete comprendere meglio, o m ie i cari, la somma generosità e benevolenza del Santo Padre verso di noi, e perciò ve la trascrivo testualmente:

J. M. J.

Beatissim o Pad re,

I l m otto Lavoro e Preghiera, che ci ha lasciato il nostro V en e­

rab ile P a d re e F on d atore D o n Bosco, ci inculca di continuo il

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dovere che abbiam o d i congiungere a ll’operosità in va n taggio dei gio va n i l ’incessante unione del nostro spirito con D io, seguendo in ciò i m irab ili esem pi che E g li m edesim o ci diede.

Conoscendo la grande benevolen za della San tità Vostra verso l ’ Opera Salesiana, b en evolen za che già ripetu tam ente si com piacque di attestare, m i faccio ardito d ’im plorare dal Suo cuore paterno una grazia, che sarebbe un potente aiuto ad a t­

tuare con sempre m aggior perfezion e il program m a racchiuso in quel m otto.

P rostra to pertanto al bacio del S. P ied e, supplico um il­

mente la San tità V o s tra a volersi degnare di concedere che i Salesiani, le F ig lie di M aria A usiliatrice, i loro A llie v i, E x - A l­

liev i e C ooperatori d ’am bo i sessi, ogni v o lta che uniranno al lavoro qualche d iv o ta in vocazion e, possano lucrare l ’ind u lgen za di quattrocento giorni, e l ’in d u lgen za plenaria una v o lta al giorno, applicabili anche alle anim e del Pu rgatorio.

Che della grazia.

D i V . S. U m ilissim o e D evotissim o F ig lio Torin o, 1° Giugno 1922.

Sac. Fi l i p p o Ri n a l d i.

I l Santo Padre prese questa supplica, e com inciando a leggere le parole L a v o r o e P regh iera disse subito: e Lavoro e preghiera sono una cosa sola: i l lavoro è preghiera, e la preghiera è lavoro;

i l lavoro non vai n u lla per l 'eternità, se non è congiunto colla pre­

ghiera; e questa, perchè sia accetta a D io , richiede l 'esercizio dì tutte le facoltà dell 'anim a. I l lavoro e la preghiera sono insepara­

b ili e procedono di p a ri passo nella vita ord in aria; p rim a però la preghiera e p o i i l lavoro: ora et labora è sempre stata la pa ­ rola d’ordine dei Santi, i quali anche in ciò si sono semplicemente modellati sug li esempi di N . S. Gesù Cristo. Perchè l'o p e ro s ità sìa vantaggiosa, deve andar congiunta con l 'unione a D io , inces­

sante, in tim a ... ››.

Presa p o i la penna, scrisse in testa alla supplica la conces­

sione del segnalatissimo favore spirituale con queste parole:

P ro G ratia ju x ta infrascriptas Preces - Pius P P . X I .

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D o p o ciò si trattenne ancora a p a rla rm i della sua speranza e del suo vivo desiderio che riuscissim o a trarne molto profitto, e m i espresse l 'intenzione di rito rn a rc i sopra un 'a ltra volta, quasi per assicurarm i d i era disposto a concedere d i p iù ancora, perchè potessimo santificarci p u r in mezzo alle nostre assidue occupazioni.

N o n occorre certo, m ie i carissim i figli, ch 'io insista nel farvi rilevare tutta l'im portanza e l'estensione del favore accordatoci così volentieri dal P a p a : però non posso tacervi quanto G li stia a cuore la nostra santificazione. N o i siamo stati chiam ati dal S i­

gnore a fa r parte della P ia S ocietà Salesiana per santificarci: questo è i l fine p rim a rio della nostra professione religiosa: tutto i l resto ha solo ragione di mezzo. L e opere p iù grandiose e degne di encomio pèrdono ogni valore, se non le facciam o per la nostra santifica­

zione.

P e rciò i l V icario di Gesù Cristo, comunque si chiam i, quando riceve per la prim a volta i l Superiore di una fa m ig lia religiosa, g li raccomanda in modo particolarissim o la santificazione de' suoi sudditi.

T r entaquattro an ni fa, pochi g io rn i dopo la morte del nostro Venerabile Padre D o n Bosco, i l suo successore D o n M ich ele R u a era ricevuto in particolare udienza dal sapientissimo Leone X I I I , i l quale, dopo aver elogiato la santità di D o n Bosco e concessi al suo successore parecchi in s ig n i favori, prese ad inculcare da p a ri suo i l dovere d'inform are i soci allo spirito di abnegazione, di obbedienza, di u m iltà e sem plicità, e delle altre v irtù necessarie alla v it a religiosa; aggiungendo, il d o vere principale, e, direi unico, essere quello d i attendere alla prop ria perfezione.

Ventidue anni dopo si presentava al S. Padre P i o X l 'in d i­

menticabile D o n Albera, nella sua qualità di successore di D o n R ua. E P io X , dopo aver detto che considerava D o n R u a come un santo, rich ia m ò l'attenzione del nuovo R ettor M aggiore sulla ne­

cessità della formazione religiosa, suggerendo p o i quest'infallibile documento di perfezione: ‹‹ R ic o rd a te ai v o s tri dipendenti, che Colui a cui servono, Do m i nUs e s t. Sia fisso nella loro m ente il pensiero della presenza di D io; siano in tu tto gu id ati dallo spirito di fede; con fe rv o re com piano le loro pratiche di pietà, e a D io offrano i loro la vori e sacrifizi. D io sia sempre nella loro m ente e nel loro cuore ».

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D o d ic i an ni dopo toccava a me la sorte di prostrarm i ai pied i del V ica rio d i Gesù, del P a p a P i o X I , i l quale a sua volta ricordò la santa vita e missione di D o n Albera, dicendolo degno di stare accanto a D o n R u a ; e p o i volle, a parer m io, superare i suoi predecessori nella bontà e condiscendenza affettuosa verso i Sale­

siani. A nche da L ui, per m io mezzo, scende a voi tutti, m ie i cari figli, lo stesso m onito, che è stato, d irei, i l tema predominante della carissima udienza, e che si pu ò riassumere in queste parole: « P e r ­ chè l ’operosità dei Salesiani sia vantaggiosa, deve andar con­

giunta c o ll’unione a D io, d eve sempre essere preceduta dalla santificazione personale. E perchè i Salesiani ottengano ciò più sicuramente, annuisco alla supplica presentatam i, per aiutarli a santificare il loro lavoro, arricchendolo dei tesori delle sante Indulgenze. F in ora queste ven iva n o concesse ai fed eli solo a condizione di certe pratiche d e v o te esteriori; m a di qui innanzi i Salesiani le acquisteranno col loro la vo ro medesim o, ogni v o lta che ad esso uniranno qualche d e v o ta invocazione, per quanto breve. In tal m odo conseguiranno più facilm en te la loro santi­

ficazione individu ale, m ediante l ’ abituale unione con D io ».

Se queste non sono le precise parole del Santo Padre, ne com ­ pendiano però tutto i l pensiero e l'a ffetto. E g li vuole che n o i siamo dei santi re lig io s i, e perchè possiamo divenire realmente tali, con­

tinuerà ad aiutarc i e a spronarci con tu tti i mezzi di cui può disporre come V ic a rio di Gesù Cristo e dispensatore degl'inesauri­

b ili tesori della Chiesa.

Perdonatem i, o carissim i, questa lunga digressione; i l singo­

lare favore che ci ha concesso i l S. Padre, e i l suo vivo interes­

samento per la nostra santificazione, m i mossero a scrivere questi semplici pensieri, per eccitarvi a p iù viva riconoscenza verso di L u i, e a procedere p iù animosamente verso le vette della perfe­

zione religiosa.

P r im a di licen zia rm i dal P a p a g li chiesi ancora una p a rti­

colare benedizione per ciascuno di voi, per le F ig lie d i M a r ia A usilia trice, per g li allievi ed ex-allievi, per i Cooperatori, bene­

fattori e zelatori delle nostre opere. I l S. Padre ebbe una com pia­

cenza speciale per ciascuna categoria e richiesta, assicurando colla benedizione apostolica anche tutta la sua personale benevolenza.

Quando n om in a i i Cooperatori, i l suo volto s 'illu m in ò d i gioia

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sincera, mentre dichiarava di essere anche L u i Cooperatore Sale­

siano da tanti an ni; e volle benedire non soltanto le loro persone, ma anche tutti i loro parenti e a m ici, e tutte le loro opere.

L o su pplica i infine d 'im pa rtire una benedizione specialissima al vostro povero Rettor M aggiore, e con lu i a tutta la nostra amata Congregazione. Ogni m ia speranza è in M a r ia A u s ilia trice e nell’efficacia di questa benedizione del V ica rio di Gesù Cristo.

F i g l i carissim i, term ino invita nd ovi a ringraziare con me i l Signore di averci dato in P i o X I un vero Pa d re , che ci ama tene­

rissimamente e desidera di vederci crescere in numero e sopratutto in santità, ricopiando i l meglio che possiamo i l nostro modello D on

Bosco, di cu i E g li ha un altissimo concetto.

Preghiam o Id d io perchè lo consoli in mezzo alle pene del suo eccelso ufficio; perchè lo conservi ancora lunghi an ni e g li conceda d i vedere i l trionfo della Chiesa, e di legare eternamente i l suo nome a quella glorificazione del Venerabile D o n Bosco, che i nostri cuori affrettano coi p a lp iti p iù intensi de ll'am or figliale. Preghiam o tatti i g io rn i per L u i in tutte le nostre Case; am iam olo e faccia­

molo amare dai nostri giovani, che sono la p u p illa dei suoi occhi.

Confido che lo farete volentieri, e v i rin gra zio di tutto cuore, im plorando dalla nostra A u s ilia trice , su voi e sulle opere vostre, una, materna benedizione. E voi pregatela che faccia altrettanto con me, che vi sono sempre

A ff.m o in C. J .

Sac. FILIPPO RINALDI

E D IZ IO N E E X T R A - C O M M E R C IA L E

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