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126, il canone minimo per l’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime con qualunque finalità era stato elevato a 2.500

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Academic year: 2022

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Interrogazione n. 304

presentata in data 11 novembre 2021

a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo

Canoni minimi utilizzo demanio marittimo a carico di enti senza scopo di lucro, privati, micro e piccole imprese

a risposta orale

I sottoscritti consiglieri regionali, Premesso che:

• con il decreto legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito con legge 13 ottobre 2020, n. 126, il canone minimo per l’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime con qualunque finalità era stato elevato a 2.500,

• questo significava per alcuni concessionari minori (fra cui associazioni sportive, associazioni di promozione sociale, enti senza scopo di lucro, cittadini che praticano nautica da diporto) un aumento annuo di più del 700% del vecchio canone (da circa 360 euro a 2.500 euro),

• tale norma era estremamente penalizzante anche nella nostra regione per tante piccole realtà che durante l’estate solitamente animano le zone costiere con iniziative ed attività di interesse generale, comprese quelle senza scopo di lucro e con valore sociale nonché per tanti privati cittadini appassionati di pesca e sport nautici,

• con l’interrogazione n. 223 presentata il 1° luglio 2021 dal sottoscritto primo firmatario e da altri consiglieri, è stato chiesto alla Giunta se avrebbe assunto iniziative urgenti a livello istituzionale statale affinché si intervenisse con una norma correttiva di tale irragionevole aumento;

Preso atto che:

• con la legge 23 luglio 2021, n. 106 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 25 maggio 2021, n. 73, recante misure urgenti connesse all'emergenza da COVID- 19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali) è stato introdotto nel decreto-legge 73/2021 l’articolo 6-bis che da un lato elimina il riferimento dell’applicazione del canone minimo di 2.500 euro a “qualunque finalità” di utilizzo e dall’altro stabilisce che per l’anno 2021 il canone minimo per l’uso di aree e pertinenze demaniali marittime “per attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali, svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro, e per finalità di interesse pubblico individuate e deliberate dagli enti locali territorialmente competenti non può essere inferiore a euro 500”,

• tale provvedimento è intervenuto purtroppo a stagione estiva già iniziata e in molti casi sono mancate le condizioni oggettive per usufruire delle concessioni annuali al canone minimo ridefinito a 500 euro,

• fra gli appassionati del mare e i praticanti gli sport acquatici ci sono molte persone con redditi medio-bassi perciò tante associazioni e privati cittadini sono stati costretti a rinunciare all’uso della barca,

• è stato colpito un settore che in alcuni territori costieri riveste una valenza, oltre che sociale, anche economica per l’indotto che genera;

Considerato che:

• la norma che ha ridotto il canone per alcune tipologie di attività a 500 euro riguardava solo l’anno 2021,

• presso la Conferenza delle Regioni è attivo un Tavolo tecnico sul Demanio Marittimo, sede attiva dove le Regioni affrontano le complesse questioni relative al demanio marittimo (fra

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cui le problematiche di applicazione della normativa europea alle concessioni balneari, la necessaria revisione di alcuni canoni per eliminare situazioni molto penalizzanti),

• sono anche aperte le problematiche relative alla sproporzione dei canoni sia per i piccoli diportisti, sia per le piccole imprese di servizi e commerciali che lavorano lungo le aree demaniali marittime e dovrà essere approntato anche un riordino organico di tutta la materia con più fasce di canoni che tengano conto delle zone, delle dimensioni effettive di occupazione, della eventuale redditività delle attività che vengono svolte;

Ritenuto necessario evitare che:

• tante associazioni sportive, tanti enti che organizzano attività all’aperto di valenza sociale senza scopo di lucro, tanti piccoli diportisti si ritrovino anche il prossimo anno a dover rinunciare alle loro attività a causa di canoni di utilizzo del demanio marittimo esorbitanti,

• gli sport acquatici e la nautica da diporto diventino attività per pochi,

• tante micro imprese commerciali e di servizi, che lavorano su suoli in concessioni dal demanio marittimo, rinuncino alla prosecuzione delle loro attività per l’impossibilità di sostenere il costo del canone, sproporzionato alla redditività del loro lavoro, privando i cittadini e soprattutto i turisti di servizi necessari per un’accoglienza di qualità;

INTERROGANO

la Giunta regionale per sapere

se non ritenga necessario ed urgente, alla luce del termine temporale dell’anno 2021, affrontare in sede di Conferenza delle Regioni ed in particolare nella prossima seduta del Tavolo tecnico sul demanio marittimo, il problema della definizione urgente dei canoni demaniali marittimi minimi applicabili nell’anno 2022 e nei successivi, a tutela di tante piccole associazioni sportive, organizzazioni non lucrative, piccoli diportisti privati e micro imprese con bassa redditività, affinché tutti questi soggetto siano messi nelle condizioni di pagare un canone di utilizzo ragionevole e proporzionato sia all’area utilizzata che all’attività svolta e per dare certezze a chi deve fare investimenti o programmare ed organizzare le proprie attività.

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