DEL MODO DI
PIANTARE E
CUSTODIRE UNA RAGNAJA E DI
UCCELLARE A...
Bernardo
DavanzatiDigillzedbyGoogle
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AI LEGGITORI
GIUSEPPETOFANI.
Aenvifavolta incuipenfando a fare agirci mieiTorchiiononavelfiinmira di produr cofa capace di attenereilpubblica gradimento.Contaleideaormandoin luceuna piccola Operetta inedita ancora, dicelebreAutore,diargomentopiace- volenonincncheanalogaallafl.igione in cui fimo-.IlTergimi che neutdie una copiaMS. nella Bibliotecadell'era- duo GentiluomoRotfo.AntonioMartini, dijfe:Ellaè,diftefaconItile,co- sibelloeprecifo,che qualilaavrei creduta lavoro delDavanzali,einen- ferebbe di eiler refa pubblica.Ciòche fu congettura perHTargioniècertez- za perme;poichéebbiUfortedive- dereunMS.dellaColtivazionedelDa*
vantati,che fi conservava nella Biblioteca Palatina,enelqualel'Opnfco/etto fud- detioformava come fultimo capitolo:Ne cavaicopia;locollazionaicon quelloti- m iatodai.-rgioni,ed ora al pubblicoio frefenioprendendomi la libertà faltamt
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diaccomodarlo allamoderna Ortografia, SinattadiCacao; e fenza annojaici{
Latore dicendogli con Fintano come ebbe originedallatieajjttàincui furonogli Uomini di difender/i;oco»Senofonteco- melainventar™ gliDei;diròchedel CacciareojjiaUccellaredRagna furonoi fiorentini,neiloro felicitempi,gliIn- ventori.Nerendetejìimonianzauna rei- tijftmacongetturadi'Oliai:Eglinella JiiiUccellieradicedelleRagnaje;Coinè chenonlialuogo,nelqualemeglio
»]tie(tamaniera di UccellareilcTerciti, elistbene intefa,etanto, j'ifpeito alla qualitàdelleieri,quanto inriguardo nibófchetli,ne' qualifitende,di quel- lofifacciainTofcana,maIliinenel contorno diFiorenza,lìpuòcreder che quella dilettevole, et utile inver- sioneliadicolàvenuta.Ma fa<jttejìa, onon fta,niente dimtnutfceilvalore di uno ferino del Davanzali,uèildilette, or utilitàdell'argomentochetratta:
Utiledicoperche (jè convengaficoipane- giricidellaCaccia)quejìoefeveizìofa gliUomini fani,robufti,epazienti,- ediqtiejletrequalitàtuttigliUomini han certamente bifogno.
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.poichéeivièpiaciuto.ficcarneè yollrofoliio.difaremaggiore (Urna del giudiziomio,diquel che eglicivoglia chiedendomi parere,fendo voirifallito diporreunaRagnajà,delmodoche dovete tenereineleggereil(irò;che pianteviliricercano equinto debba»
noelitredittantifra di loro,ecoinè debbono edere cuftodite e allevate fino a!tempodell'uccellarla;equanto ioiti- micheperelitrebellaebuanàlefi Convenga edere lunga e larga;febi- neiononsòpiùdiquellacola eh' io mifippìi(UU'alrre,tuttavoltafen- donoioài voiridliefìo,vidico quel- lo,che amene psjà;voi poicon giu- diziovofìro cfquilitofecoli nitriva ci faràdibuono l'andrete fcegtiendo, e iervendovene a "quanto vi fata di biib- S"°. ...,;
Dicoadunque chelaRsgnaja permia opinionecuna delle più belle emi- glior!COm modifachepollaavereuna poficilioncdiquiifiVogliagenriluuJ ilio,avvengaci^quellioltrealfar bellavilla,eornamento alla villa tua, feèportaperòinluogo accomodalo, litiene,oltre.ilgiacere thedura nn>!-
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timefidell'anno, la cafa abbondante tuttoiltempochefiuccella;e appret- tod'affegnato economico farebbe tenu- to diqualche rifpannio incapa all'an- noallacafa tua:maquellocheio maggiormente irimo ècheilfrutto che da citafitraequalichegiornal- mente(facendolacomeapprettoiì dirà ),èperlecafenoftreuncer- to foprapiù,che ha delgalante,a nonpuntodellosforzatoquandoti fadibìtognoima nonèmiointendi- mentoinquelloluogoilraccontarelo lodifue,poichévoltro piacereèfen- tirdameilmododel piantarla,ecu- ftodirlafinoaltempodellafuauccel- lagione; e perchègliantichi,per quel- loche io ne fappia di preferite,non ebbero queftafortedi uccellare,pero dagliferi tcori lorononfipotendo cavare, comefifa quali in tuttoilrettodellamo- derna agricultura, convien fondarli in su l'ufo;opiurtofto,come miricordoa- verlettoappreflbdiungalantuomo, ilqualetrattando brevemente fecondo fuoeottume di quefta materia, dille mol- tiornamenti e gentilezzele fipoltono faredentro,eii'intorno,chenonhan- noaltraregolache la fcarfella,eI*
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fantilìidelpadrone;epervenire a' Ferri,percominciare à fervirci dell'ar- redico,che a porre unaRagnaja.mì parecolamolto necelTaria di confide- rà reprima beneilficodove tulavoi piantare, del qualenonentrerò io a di- lpurarcorafeèpiliapropofito,c miglioreilpoggio dellacoita,edel piano;Colometterò in confili orazione inquellamarcriache òd'avvertire,!e i!paefedove difegni piantarla c copio- fo'diuccelli,onò,acciò clic a tenon addivenire quello clicall'Architettore d' AlcflandroMagno(inaltramarcria) ad- divenne,!!quale configliavache edili- caiTeuna CittàinfuunMonte,alla qualefipotrebbe dareformaumana, Aggiungendo,che avrebbe avutoun nari soche del maravigliato e deldegno d'A- leiTandro,da cuiglifuaccorramene do- mandarediche vivcrebbero poigliAbi- tatorifuoiPnfpofe l'architetto, perquan- to èda crederemezzofeornaro,chea quellononciaveva penfato; però,alpro- positonoftroadarrando1'ifiorietrarac- conta,chifaceffe una bellaRap.naja do- venonfonerò uccellinon farebbe eglila Cittàche voleva fabbricare l'archi te «ore d'Aleffandro?ed è uncora d'avere attiro1
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riguardo d'eleggereilCita,checam- mini per la lunghezza fua da tramon- tana amezzogiorno,acciò cheilven- tochefoffiada detta tramontana,ini- micifiìmo agii uccelli,nonlafeghiper.
traverfo,dove è più [trotta enon ha di- fefaalcuna,masibene per lo lungo la ferifcadovegliuccellipartendolidalla parte diCopraportoneritirarlinelme»- ao, e di fotto; efealcunoinidicefle che dellesifattefiveggono per prova efierbuòne,"miparchefeglipoifari- fpondere facilménte, che migliori fareb- berofeelle fuflero fenza quellaimperfe- zione,laqualepuò efiere ad alcun(itodel tutto tolta via,quandoavelleròqualche foggettò,che qualilefuflefaldo feudo,e fortebaftióuea' fiericolpi delvento tra- montano;e per ovviarne per quanto fuf- fepotàbileaqueftoaccidente,iopor- reinell'arierifguardantilaTramonta- na,òvogliamo dire nella fella di fopra, piante dà contraltare e opporr! alla fu- ria de' venti,comefarebbero, abeti,ar- cipreti, lecci,allori,ò altresìfattepian- te,che oltrealfaredetto effetto ren- derebberopiùvaga e dilettevol vitti à chiunque datalbatidaanivalTe,con- fervandolid'opiitempofrefche everdi
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lavandoleanelare in alto e a natura gui- dare, ne porrebbano apportare alcun dan- noallaRagnaja tua conIaltezza]oro per edere fituatelidove abbiamo detto;an- zifarebberomezzo,ezimbello,per dir così,afarpolare alcuni uccelli fopra dì loro,feliparefletroppo baffo feggiola Ragnaja,e di quivi pòi pigliandola,co- melìdice in due bocconi,tuffarlinel- lamacchia più agevolmentequandopur parefleloro:eper chi voleflc poiUfu»
inpoggio,èdafuggirefopratuttoi luoghialtierilevatiperduecagio- niprincipali,1'una già de' venti det- ta, e l'altra perlafeomoditàdell'ac- quafòmmamenterichiedainpoggio e inpiano, fenzalaquale in quello affare nonfipubfarnulladibuono;eco- meche ogni acqua faccial'effètto,odi fiume,o di fonte,omorta, o viva,pu- reche(laefpollainluogo chegliuc- celli,vipollinoandare e Volare quan- dogliene fa bifogno fenza alcuna for- teiiipaura-,non dimenatuttavoltà fé fipotetteàverlungolaRagnaja da por- lida noi qualche fiumicelloa cuilaMa- rcacquanon manchi,che menarlefatti e ghiaia,comeper efempirj ilrioflroMu- ononi.Ioterreiper lo hiìgliore che in
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quello affarenoipotellìmo decidere,per- chè l'acqua fui necefi'ariamente fareb- be frefca,ebuona fendo vicinaalmon- te,eallaTuapolla,edinquelloan- dare trafalfifcorrendo vicnpurgatada ogniimmondezza,reftachiara, e lim- pidacomeun bel criftallo;rièèfaci!
cofaa immaginarliquanto ibcccafichi in particolarevolentieridifaflbinfaf- fo ÌVoIazeando,alTaggianooraun goc- ciolo di quellapozzanghera>eorauno di quel!' altra,quafi alterati beoni giunti in una voltapiena di botte d' ottimo vi- no;dove che di fiume groflbnon può addivenireilmedefimo,comeneanche dipefchiera,o di qua!fivogliaaltra acqua a quefte fimigliante,febbene nè queftene altre,meritano d' effere fug- gite,mafièfolainentcdettoqualeper oppcnionemia èia migliore, eiapiù defiderabile;efetu avelli rio,o folla- tolìdovetudifegnidiporrelatua Kagnaja, avvertifei bene cheilatuoda tutteduelebande,acciòche tugiipofla prima adirizzareilcorfo,quando non fufle,comeper lo più fuole addivenire, per poterepoiporrelaRagnaja afilo, efarglilefue ftrade diritte,comea fuo luogo etempofidirà,clev»via ar>-
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cor»FOCfiaGoned'icontefa del tuo vi- cino,comedi leggieropotrebbe avveni- re,però cerca,nonfendo,dicomperar- lo,obarattare con feco;enonpoten- doeleggipermioconiglioun'altro luogo,eingegnatia tutto tuo potere che la Ha alia tua cala vicinoilpiù chefìapoflibiie,chenonlìpuòpen- sarenonche direquantofiagranda quella comodità:tuvipuoiireaogni punto a vedere prima che tenda fe vi fono uccelli; quivi uccellando, poi tu puoi fare tutùifattituoineH'ifteflb tempo; nontioffendelapioggia, nèil vento nell'andare,o tornare;leDon- ne eiFanciullie L'altra tua famiglia poflono eflcre fempic partecipi del pia- cere, e dìefiìancoratipotraifervi- reecacciarefenzaaverbifognodi chiamar truppa de tuoi lavoratori:oh trea ciò ognitritioTemporale,che fopraggiunga dipioggia,o di ventinon tinwtteraleRagneincompromeflo perchè faraifempie atempoad aver- leftefe;aggiungiancora quello (cofa dinonpiccolaimportanza)chenon riceveraidanno da' Viandanti,nèda tuoivicini,che per timore dinonefler vedutinonardiranno a cavartigliuccelli
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delleRagne,che tanto vuol dir quello quanto ftracciarle,emandarlemale; rè da baleftrieririfaranno cacciatio mortigliuccelli,né da contadini pre- lìcon gli archetti,ocoltiifichi,o l'uveperloropaftura,allignati;ne tagliatelegneperfufuoco,comefe 1'avraipunto lontana dallatua abita- zionetipotràquefte,emoltealrrè sìfattecofeaccadere,cheorarflla mentetuttenonmiliapprefentano ,
ed alcune ne lafcio nella penna per ef- fcrtroppo lunga.li'ancora da efaini- 113 rediligentemente Teilpaefetuoè pitiabbondante di tordi che di becca- fichiper potervipoiponendolaRa- gnaja,fareilmaggior tuofondamen- to ("opra diquellepiarne che fono più amate,epiùfecondoe'1guftodel- laparteche prevale,nonlafciando pe- ròl'altrafenzalafuadebitaeftregua avendo malfimamente cosi largo.ilcam- po;comeè quellod'unainfinitàdt pianteche vuole una Ragnaja,'epar- ticolarmente netmodoeh' iodifegno di farla,dellaqual colanonùdolganoipo- veri,nonparendo loro di avereilmodo poterlafaroitiqueftamaniera,ma piùtoilodellafortunadie non'gliab-
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piaconceduto ricchezze.Epercomin*
ciaredalla lunghezza,iononvorreieh»
amanpatio ellafifacefleminore del' Iofpaziocheingombrano treRagne, lequalinonvorreiche tra di loro fuf- feromolto dittanti, nè trapaffaflero lo fpazio diBracciacento in circadall' una all'altra,perelTerpiùficijcofa, a farvi dar dentrogliuccelli,quanta anco a volare poco,che nel farelii ri- go viaggio,itordieicono dalleban- de,eglialtriuccelliminori bene fpef- forimangono' perlamacchia,oltreche quelli,chenonvanno in una rete in- cappano nell'altra; efealcuni,per lorbuona forteefeonod'unaRagna mal volentieri toccano andare nellame- defima,mabeneinfaccanoinaltra, ovenoniiano pericolati,come noncon- fapevolidiquellonuovo inganno .'Nel farlapoipiùlunganonfipuò piglia- reerrore,peròfilafciaad arbitrio di ciafeuno;efeavràdimoltetefela tuaRagnaja, la potrai uccellareogni giorno,tendendo ora da unabanda,
eoradall'altra,fecóndochetiac-
comoderà:Lalarghezzafua,nelpiù fidifferìfcaa quello che della lunghez- zafièdetto,maDelmeno,acciòlia
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bellacbuon»davero,e'-non.vor- reiiochefcadeffelofpazio di braccia 4j.quandotulaponi,che che fe ne dicano coloro,cheamanorroppoilor terreni,a'qualiso iochepanòpaz- zo,maperifgannarlidaquellalor credenzaglivogliodareunottimo con- figlio,eda favio,chenonentrino (per parlareconiproprjtermini,dique- llaarte)inquelligineprai,perchèe' Il prevarranno diqualchepoco di mili- ta,e iddefierannofilafpefa dipiantar- laenonfarannomai cola cheabbia in fe nulla dibuono,odibello,come per cfpcrienia a* mieidihoveduti di molti; elafciando cofloro permiocre- dere avvertili,ma nongiiemendati e corretti dall' uno de'lari,ètempo ormaididifenderea'particolaridel lavoro clie richiede,delle piante,del- lofpartimento,c diftanza fradilo- ro;eincominciandocidal lavoro,e' nonèdubhio,che chi fa divelto elegga lapartemigliore,perchè febbene è un poco più fpefatirillorane!venir pre- Ilo,emeglio di quello che farebbe in fofle,o formelle che fonogli altridue modi,emeno tempovuoleeflereab- bevata, e confegu entemelitemancofps^
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faquandofifadivelto,iìqualeio giudicochedue, o tre puntate afFon- 'do,einpiano, e in cotta, e in pog- gioliabaftante,prefupponendo, che in poggiovadacercandodeluogiballi èfrefchicomes'èdetto,intendendo Tempre che abbia a etTer fatto a tem- poafciutto, iottilinenteaffettato,ben colmato,c(pianatoche l'acquanon vimuoja dentro,maabbia convenien- tementelefueufciteeV altreappar- tenenze; e febene in piano, particolar- mentemolte piantecheamanodi avere, ofcntirea gillalebarbe loro, iolepor- reimoltomenoa fondo, tuttavia l'a- ver Tortoun foffice e fprimacci a to let- to,achi fa gran viaggi,comeaddi- vieneaquellicrefcentiarbufccllimedi inbuon terreno,lofUmoperottimo mezzoa mantenerglileforze;cmiri- cordod'avere letto inbuonoautore trattanteinmateriadicoltivazione ,
quelleparole, chechivuoleaverele piantepiccolefaccialoropiccolabuca ove non poflìno barbare,echigran- di,grande,oltrecheficonfervano meglio,fenzafine,moltopiùquelte che quelle,nonfendo efpolle a infini- titemporali cattivi che corrano in cosi
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lungo fpazio di anniquantoi'uoleuni pianta,net1'ordinariodurare ,1e quali"
pianteinognipaefe,einogni luogo vorreiche fuuero fcelte perifilaridi' fuoridiquellafpecìecheficonferva' verde tatto Vanno,corae farebbero a!-' lori,lecci,corbezzoli,gineprielen- taggine;efeioaveffia fare intera- menteamiofenno,piùtoltoamerei quellifilaridifuori femp'lici,checom-
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podi, cioè tutto "un filare folo di allo- ri;e l'altro, efcmpli grazia, di gine- priodilecci,per potermeglio acco- modareleipailiere,«tenerlepari, pati/comefidiràafuoluogo; uèmi"
diràalcuno,cheillecciononprodu-' hipergliuccellicibo,percheiogli
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rifonderei, chelafuiombraedilfuoal-' loggia^entoperalbergamiè cosi gra- to agliuccelli,chefupplifcepiena- mentealdifetto dinonprodurre efea per loro,maftìme dove tanti altri al- beriquafigareggiando fra 'loro ne fan- nocosìgran copia;che bene fpefib la terrane reftacoperta,epotendoa- vere de' lecci,edegliallorigrandi, giovani econ buona barba,chelafpe- fanontidiafaflidio,piglialipure,e ponlì a piantone, conquantomaggior pane_
pane di terra tu puoi nel tuodivelto aititia fondo,amandudiandare così con lebarbe loro,e ancora per elfer grolTi nelmododetto:Dailoropagliacci»
miglierina,fagginali,e altro graffarne conlaterracotta;inrendofemprea quella,ead ogn'altra pianta che tu po- ni,e nelmodoftelìb,che tu ponii netti,el'altredomeniche piante,atem- poafciutto.e potendo accomodartial- ialunache crefeanonpotràconla regola generalelenongiovarti;maa quello,nonè giàda guardarci;e potrai cominciare delmele dì ottobre,« fegui- rare finoa tutto marzo, e più emeno, fecondo che la (ragione farà innanzi,e lepiante chetudifegniporreavran- nomelfo;ladiftanza in fra di loro giu- dicherei che doveflì eflereper quelU for- teche noi parliamo, più di braccia due, emenodìtrelontane1'unadall'al- tra;nelpoggio,e inmagroterreno fipotrebbeporreunpoco conlama- nopiùliberale;e nel piano e luoghi graffipendere ne]più.rado e lontano per venirvigliarbofcellimaggioriche nel poggio, nel qual luogoancora è da avac- ciarelapoftaacciò cheilcaldonontrovi lapianta fuori di cafa fua quaG che fo-
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rciHera, eglidiaaddofTa,fantiche pilanonCapendo Ja linguafipoffa di- fendere,edirelefuepaflioni.Fatto che noi abbiamoilprimo filare, o la fpalliera,che noi celavogliamo chia- maretutta verdee diuna fola forta della piante a noftra elezione più ci farà pia- ciuta e lontana l'una dall'altra,comefi e detto,tu deidinuovo pigliareiltuo filo,eincominciandotidaunateda, camminiriponendo alla volta dell'al- tralontano dalprimo filare btaccia tre, cdall' unapiantaall'altraunbraccio emezzo;einquelloancorabilogn»
chetifervidiun certo che di difcre- zione, avvertendolepiante cheponi comefono ufe a divenir grandi,che po- nendoneaccanto alcunediqueftevi deilafciarelofpaziomaggiore.Se fai JatuaRagnajaprincipalmenteperi beccarichi,bifognafondartine'fan- guini,falci,rettici,fambuchi;fe pec itordi,allori,lecci,corbezzoli,fu- gheri,mortelle,edellereconmol- tevitidiraverufti, e d'abroftìnima- ritateadolmi, eadoppja cuifac- ciano cappellacci,cofa utilifliroa per i tordiprimaticci, eche puntonondi- fpiacex'beccafichiferotiiii jc Utvwr^j
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fervirtcneepertbeceafichi,e perì lordi,cheilpaefeleloconceda,l'an- draifcomparrendo e tra macchi andò di quellepiatireche faprai eflerc graie a gliunieagli altri:Cometuavrai for- nito quellorilaretuandrai allaTolta dell'altroferrando la raedefimarego- la, 6 mifura,econdottoanco elioa finetitroverai,contando quel di fuo- ri,aver poflo trefilari,eingombra- to bracciafeiditerreno;oraquiù da falciare lo fpazio di braccia quattro ocinque perfarviuna flrada, perchè poigliuccelliper ella fìrifeiando intac- chino nellaRagna,quandofaràtempo di uccellarla;e in fare detta viottolapen- dipuce più torto nel più largo della mifu- raaugnatati,perchè crefecndolepian- teturinnegheraiilinondo a poterla te- nere aperta, eticonverribene fpeflb tagliare alcuni rami principali,che fgra- zieranno tuttoilreftante dellapianta, e piùtono poniun poco piùfondoi filariche ne vengono ora.Noiabbia- mofinoaquipofloitrefilari,efa- lciata laviottoladibracciacinque in circa,a talechecitroviamo avere in- gombrato braccia undici di terreno;ei- ra vorrc' io che mifuraflimo altreort,a
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braccia,eBeli'una e mi)' altra eftremi- tìponeflimounfilare,edue nelmez- zo,poinelmodadettoda noiegual- mentedittantiinfradiloro,chefa- .rebbonoun terzo di braccio più fondi
deitreprimi polli,cheper elTerepiù all'uggia,edaifolemenfavoritido- loriemen
1 foltichequellichefono dallebande;eintuttocitroveremo aver confumato bracciadiciannove del diveltofatto,ilqualevorreiche fu(Te iltermine delmezzodellepiante.Re- da orachenoifacciamoilviottolo dimezzolargobracciafette,ponendo lontano daifuoifilaridall'una el'al- trabandaunbraccioemezzolontano unafpallieradimortine lenendola al- ta cosìmezzanamente,laquale al tem-
podeifiorifarebbefoavilTìmoodore,
edilverno poilecoccole,cibogratilii- moa'tordied alle merle;eneidetti filaridelviottolo dimezzo,per eiTere apertoe potervi entrareilfole,porrei pertuttobuonaquantitàdifichidi tutteleforte,maprincipalmente de- glialbi,o perchèe'vengailtempolo- roi!primo,oper la fuadolcezza agli uccelligratinimi l'opratuttiglialtri;
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21 efebene io fono di parere dieden- troallaRagnajacosìdivifatada noi, fipongono alcune piante di fico,non voglioperòche fuori di ella nelle viot- tole folirefarlidallebande per andare acacciarenonvife ne pongafenzafi- ne;perchè iomiricordoaver giàferi- tilodirealmaggioruomo,che g;an tempofaabbiaavutolacittadinanza inmateriadilettere,cheiGreci chia- mavanoquefti uccellettia'qualinoi fab- brichiamo inuntempomedcfimoil miele e l'alTenzio tychelidi (*) ,tiLatiniglino- minavano/cedala e noiTofcani beccati- chi:però feilpaefedove cu ponilaRa- gnajanonèintuttoprivo di loronon tifaziarmaidipiantardiquella così nobile e fruttifera pianta e dentro e fuo- ridellamacchia perleviottole,peri campivicini,eper tutto in fonimado- ve ne puòentrare,perchèfisì.eh»
quefti conladolcezza loro in compagnia dell'uvefurono potenti di condurre una moltitudine cosi grande diuominiin quellinotilipaefia efporlia'rnamfefti pericolidimorte; or perchènoncre- deremonoiche con minor fatica pof- fono allettarli cosi farriuccellettiori-
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(*)whAOhamache vocidirFico.
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vi del lume della ragion!,nèrepitetan- tial fetifo,enonconfapevolì de' pericoli che fupraftano loro? efeper fortunae*
liporciliavere,comebene fpeflb fuole addivenire, qualche acqua viva vicina la mandereia!tempodella(lareinunca- naletto fatto acciòperilviottolodel mezzo,lungolemortelle;efeilluogo
• ctmfentifle,avendo qualche poco di di- fugualc e dierto,glifarei tateun po- co dicaduta, acciòche coniltuonoe mormoriocheneufcìlTeinunoopiù luoghi ìnviraflegliuccelli a bere da una oda tutte duelebandecomemeglio riparertele potendo, evolendo farla gonfiarecridurlainfonterediin ar- bitriodel padrone, e della berfafua.Co- meiot'liocondottolaRagnaji bella e paftafinoalmezzotiho dettotutto quello che rettaa fareperl'altrame- tà,laquale intendochenè più nèmeno abbia a eflere corno la poftainfinqui da noi, eccettochè fetuvolerliave- reriguardo alla natura dellepiantepo- nendonemaggior quantità di quelle cho amanoilfoleda quellabanda ove più Io poflbllOgodere, e dell'altre umilmen- techenon temanol'ombra oilgelo dove più daelfifono percolii;ete la.
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natura avelli; provveduto di fiume,fof>
fato,o riodove intendi di porrelaRa- gnaja, eche abbitimorechenonti facciadanno,armati da quella banda Con porre molte piante d'ontani,fen- dofortillìmoantemurale o riparo alla furiadell'acqua,ecrefeendo col tem- potroppo,gliporraifcapezzare ete- nerbafficomebenetiviene,ed in lo- rocompagnia metterai molte vertici e prunifenza fine,,attcfochè fono anco- raelfiottimomezzoperdifenderti dalfiumecomeognuno fa;maquel- loche iopiù(timofanno !e morej primo cibo, ed oltremododa'becca- fichiamato,edavendo qualche Grafia vicinaferratipurecon una buona lìepe diqueftiroghi,emettendo a ogni tre o quatrro braccia una pianta dì quelli che fidomandanopruni bianchiiacciocch/;
crefeendo e diventando amododìal- beripoffono efTere coltempofofregno edappoggio a quelli che fannolema*
re,ed intrecciandoli inficine con fpef- felegatorefareunafiepe diralfono chetirendalatuapofTeiTìone vi èpiit iicuracheimurinon fanno, e (Juan*
dofu(Teilluogoremoto, enonefptw fioa danni potrefliannelìarefopra>di
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quelliprunibianchidimoiribeine- fpolielazzcruoliancora.Mentre che tuponilaRagnaja,lafcialofpazio ove vuoi che venghlnólerefe,feom- paftendolalunghezza egualmente,a iì«iavvertireallepiante che poni in- torno ad effe refe, fe vuoi cheleRa- gneficoiifcrvinoe reftino nafeofte dì ognitempo, echegliuccelli,caduta Hfoglia^nonlevegghino, però ponvi dell'unoedell'altro, allori,lentaggi- ne, lecciìomortine, lafoiandola an- dareinalto;evorreiancora che fuf- femortainmezzoladettaRagnada due fpalliercirc di mortella,odilen- taggine, o fivveio di due muricciuoli' copertid'elleiaacciocchégliuccelli quandofon cacciati,eche laRagna ctefapunto altanonpotefferopalla- rediCotto,comefanno benefpeiì'oed jmigliori,mafunelorogiocoforza quando(irrovafferoquivialzarfiun poco,econfeguentemenreinfaccare nellaRagna,advertendocheletefe llenoflierte,acciògliuccelliavvici- nandofinonvegghinoleRagnee fug- ghinlìda' iati,comebenefpcilbveg- piamoavvenire.Li(iilivogliono elle- tedicaftagno fatti a folaiio, etagli-t-
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tiabuona luna, c Cubito sbucciati; c quandotuglimetti alle tuetefe,fa prima loro nella buca mettere un buo- noCinalrodijaia e calcina,acciònon verghino a toccar terra,che in puchi anni telirode e confinila,eporrai alcuno alberodavenirgrandeatua elezionenelmedeliinotempochetu ponilaRagnaja, acciòchequando, e'faripoicrefeiutotunonabbiaad avere briga efpefaaprovedercalìa- gni,mafervirtidilorotenendogliri- mondiinfinoinvetta,perchènonti diano noja quando tu Ragni volando- viCopragliuccelli,edabbiavver- tenza di dar lorounpoco divantag- gio,ponendoli alquanto più vicini al- lapartediCopra,perchèiltramonta- noglifofpigneràfempre in giù conlà forza fua.c ciò faraiponendogli alquan- to più vicini alla parre di Copra,ed an- cora èbene perchè neil' appannare lé nonèventoalloracontrariotuti arrechidallabanda di Cotto acciò che ilColeavendo a (lare colcapoalto, nontidiaCallidioagliocchi,dima- nierachènonlipuò qualifoffrire;ed a'piedidìdettiililitu-vipotrai Care ituoiCapatinucct dimuraglia ovcv-
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i6 .. iuracometipiaceràcone'lorofe- deri intorno,perAire a vederedare eliuccellinellaRagna, ed opporli an- cora a quelli che datal-bandalungo laRagnavoleflerofuggire. Debellerà nonlièparlato finoaqui,epureè cofamolto neceiìaria yertordi e mer- le"chelabeccanoilvernocomepaz- ki
'
ecifonopiùmodiperdarle luo- goefoftegiio,accioche faccia le coc- cole.e volendoporlaneltempoftef- ibchetuponilaRagnajafi'certi pi- laftremdimuroaognitante braccia dovetivien bene, c ponghela intorno inquellamaniera: piglia qualche arbu-
j'cellofcccnchenonpoflapiù,che
ha copertod'ellera,fannerocchilurtr oliiunmezzobraccioefòtrerràgli poi stilli tutti,lavandopur fuor del terreno da capotreoquattrodita. che verrà affai piùprelìoche a porre tralci, ediolo polioaffermatechene hofattoefperienza:Pereh.vokfie farelafpefa delmuroporrebbeinfui luogo pigliare certilegnor.id.calca- gno,ovvero di quercia uléiihitta-mu- rarfiaguifadifoggiatibronconi,e .ficcarliinterraconlofinal todella
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jaiaecalcinaperpiùconfervarlie piantarvipoil'ellerad'intornocome fièdetto de' pilaiiii,efarloro perii doliocertetacche col pennato così roz- ze,acciòl'ellerapofla più agevolmente aggraticciarTeliaddano conitralcifuni ,
ìquali mentre chefono giovanifileghi- nofpefloconerbaogiunchioaltra limilcola.Eccipoiunaltromodo terzoa chinonpiacailelidue dame di lopranominati,maè dineceflità feorrerequalcheannoametterloin ufo,efinoa tanto che gli alberiche tuavraipiantatinellatuaRagna)*
nonfarannovenutiauna certagrof- fezza,che tu pofla porlorol'ellera.
a.'piedilenzaloromanìfefta-rovina ,
perchè facendoloprimaavverrebbea
^uefte piantetenerclleelottilinon altrimentiche foglia accadere ad ani- maletroppo pertempoaggravatoda foverchiafatica,ilqualeoviretta oppreflbfotto,orimanedebole, e al tuttoinutilepertuttoiltempodella virafua.Orache noiabbiamo detto dove, quando, in che maniera,eche piantelidebbano eleggere,principal- menteper polireunaRagnajae'farà bene che brevementeandiamodifeor-
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rendo fopra la coltura di tutte cosi in generalepercondurlealfinepropo- ftodanoi)epercominciarcidallo alloropereflcrtantoprivilegiato,fe però è veroquantone diconoiPoe- ti,quelliamerei io che fu (fero cavati conlelorbarbe tutte,econ laterra potendo, giovani cgraffiquantoun bracciodiuomomembruto,epolli a piantone nel tuo diveltoaffitibene alfondo,amandodibarbarecosì; per effereancoralepiantegrandi,e queftoche io degli allori dico,inten- dodel leccioiliimigliante,Tegiinon ciparetTe dimetterlo alquanto più af- fondo, compiacendoli egli di ciò gran- demente. I ginepri vogliono efferenon punto grotti,macosìdimezzaraglia, equandopendetteronelpiccolonon tidianojapurchélianogiovani, t vegnenti,enonincancheriti,che ol- treallafacilitàdell'appiccarli,feil terrenogliamaverranno in nn baleno via,eabbil'occhio a porrediquei cheabbino le coccolecheildoman- danomalli,perchèlefemminenon producano maifrutto,febbeneame pare perquellochenehoolTervato chevengoao prima,efaccianomag-
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giorìalberi;e quella potrebbe per av- ventura tflère la cagione chenonpro- ducendo frurro, enonavendo a ben- fareadaltrimettono tutta la forzalo- ro nel crefcere;ponlia galla,eri- guardalidalpennato che ne fono ini- mici di ognitempo.Lalentaggine,la mortella>eicorbezzolivogliono an- cora «fierepoliigiovani,e provano jnoltóbene anongliragliaretrala due terre,e diquello ancora ne pof- foparlareperprova,amanodibar- bare più a dentro dei ginepri, eme- nodegliallori,eponendoarciprelK tientiagalla;agrifogli,lentifchi ,
fugherie limili,ponvene qualche pian- ta,ma nonfonopuntogente d' ab- borracciarliconilfattoloro;olmi
,
oppj,arbati,mori,ontani,gatte- ri-,nocciuoli,fambuchi,verrici,e falci,glipotraiporre almarzofenza barbe,che proveranno in ognimodo, tt'tipotranno fervire per follegno del- ieviti,che porrai loroa'piedi, e per mandarvi ancoraI'elleraquandofarà tempo, comedifoprafièdetto.I fanguini, principale fondamento della tuaRagnaja,maffime fendo inpaelc dove bazzichinobeccafìchi,vogliono
efiVegiovanipodi con le lor Darbe à galla.e tagliatitraledue terrene- C aliane mente;lecoccole loro piaccio- noaluttigliuccelli,e ditalmanie- ranefono ghiotti,chebenefpeflb ne lafcionoifichie1'uva;eirigo- golieitordiancoranefannodi buone corpacciate, dove per contrario de' Roviflicinonfitrovauccelloa cui ]afuacoccola piaccia,eCela confer- vano da un'anno all'altro fcnza eflergli maidettopure, una volta chefaitu qui?perònoncene porre,anzina- feendovene levagli vìa, perchèhanno' un'altra gentilezza, chenonèpicco- la;diprimavera,lecanterellegliman- gianolafoglia,eammorbanoilmon- do conillorferore,oltreaquello fanno la macchia brutta, e feccagino- fa. 1 bofìoli per loro medefrnsi rendo- nofpiacevole odore;nellemoderneRa-' gnaje,nonfene vede,nonproduca- nofrutto pergliuccelli,nèilfuo al- bergolipiacedallepaffeteinpoi.
^Jè querce permioavvifo èda pian- tarvi,attefochèfemprene nafea, del- lequali in qualcheluogo, ovemin- catterò altrepiante,enonveniiTero'
« miomodoneallevereiqualcuna,
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(ebbenenon miatldiraeftìchereimolto coneflbloroche fono di quelle per- fone,che chi inoltraloroilditopi- glianoilditoeilbraccio,mangian- dolicoltempotuttelepiante Tue vi- cine.
Cometuavraifornitodiporro laRagnaja nelmododettodanoi, fallariguardarechebcllianonvien- tridentro fopra tutto;epotendoa- ver comodità la (late d'annaffiarla in- gegnatene,avvertendo chel'acquali»
inbuona quantità, e che vada a tro- varlilebarbe,chequandoneavelli mancamentoticonlìgliereianonte r.eimpacciare che in luogo di giovargli gliverrellianuocere,eavvelenarglila terra,e potendo farlo fulncicntemen- tc,tornatantevolteadannaffiarla quantotipale che ne abbiadibiio- gno, che lo conofeerai da te agevol- mente;doveilfenfo arrivanonviIn luogo1"infegnamenro,efelaRagi.a- jituafolleinUro,oluogodanon potere fperare quella comodità,eil terreno per fe alido, echetemala fiate,quando tulaponi mettilepian- teunpoco più addentto che tunon farcitiper1-ordinario;dagliloppa
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alpiede,o altra cofichemantenga Irefco, efebrami fargliungoverno daddovcrofoprammano,rivedila fpcf- foe calptrtala,chetipromettoche dai tuoi piedinonriceveràdanno.l'alia tenere netta dall'erbavangandola ogn' poafeiuttoe caldocosìleggermente perchèlìfecchil'erbaenonglioffen- dalebarbeiefeall'agallotiparef- ferimettapotraifarlaradere,erin- calzare coneffaradiataleggermente. laqualedurando a fare quellogioco tanto chetulaveggaufeitasii,eche tugiudichichenon abbia più dibi- fegno:efetuandraicontinuando ogn' anrìounabuona giumella di colombi- na fpeiira,o cacatellidipecora,O altrofmaltitoconcimeperciafeuna pianta.tifrancherannolafpefave- nendopretto,eprima confeguiraiì!
linetuo di uccellarla,alqualtèmpo alcunihannoufatodifarlilevieco- perteconnonpiccolafpefadilegna- meediopere,everamentefanno belvedere,febbenequanto alragna- reèdidannoaffoJuramente,perchè indette viecoperte volano conpau- ra,ocomefefuifinoinchiufagab-
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bit, cercone Tempre di unire per qual- che gretola.Iononvorreichegiial- tieridelianoftraRagna jatrapaflaffera l'altezzadiortobracciatenutitutti aun par», cosìilifopra.comelefpal- lieredifuori,e leviedidentrodo- vehannoavolaregliuccelli,edo- vefiha a ire a (cacciare,a chefa- reèneceflarioaverl'occhioaliaiper tempo,perchè è più facile incammi- nare una pianta giovane, e tencrella, nelmodoche tu vuoicheftia,che ridurreuna vecchiaetrafandata,il che bene fpeflb nonlìpuò fare,len- za un' eftremaviolenzadipennato per nondiredi(cure,allaqualemolte voltenonlenendo P invito felapaf- fanorimettendo poco o niente, eil ginepro particolarmente, per feryirmi dipianta principaleinquelloaffare, fcapezzato da vecchiolìfecca fpaccia- tamente,oalmenotemetantoche divienefpennacchiato ccosidebole, che oltre al far venirelamacchia fec- caginofa e brutta, dicono per dipiù chenonproducefrutto.Leviottole che dalle bandecomunementefifo- gliono fare lungolefpaliieredi fuora per andareacacciare,nonentrerò
ioadircomevogliono eflere,perchè fenzaloropuò pianrarfi, crefeereed uccellarlilaRagnajaporladanoi ,
nonnegando però chenonleaggiun- ganoornamento, ebellezzaincredi- bile,e forfè in altrodifeorfoepiù generale di queft' arte.nediròqual (ialamia oppenione; e voglio che per oramibaiti,fenond'aver fatisfatto tideGderiovoftro,almenodinon avermancatoaldebitomio,per quan- to peròfieftendtladebole»*delia miepiccole forze
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