• Non ci sono risultati.

Prof. Andrea Stella

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Prof. Andrea Stella"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

TAGETE 2-2007 Anno XIII

1

GLI INFORTUNI E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI:

LE PROBLEMATICHE VASCOLARI DEGLI ARTI

Prof. Andrea Stella* - Dr. Antonio Freyrie**

Non è facile ne immediato identificare correlazioni precise tra patologie vascolari periferiche e malattie professionali della pratica odontoiatrica.

Tuttavia si possono individuare alcune situazioni, legate alla postura che l’odontoiatra deve assumere durante lo svolgimento del suo lavoro, che possono favorire o accentuare lo svilupparsi di patologie sia del distretto arterioso che venoso. In particolare, l’abitudine a lavorare mantenendo l’ortostatismo prolungato può essere considerata come favorente verso l’insorgenza di varici venose primitive agli arti inferiori. Riguardo all’arto superiore, la necessita di una frequente postura in iperabduzione del cingolo scapolo-omerale può accentuare il quadro clinico di una sindrome dello stretto toracico superiore, sia sul versante arterioso che venoso.

* Prof. Ordinario Cattedra di Chirurgia Vascolare, Università degli Sudi di Bologna

** Università degli Sudi di Bologna-Cattedra di Chirurgia Vascolare

(2)

TAGETE 2-2007 Anno XIII

2

VARICI ESSENZIALI DEGLI ARTI INFERIORI

Le varici essenziali o primitive degli arti inferiori sono definite come una patologia morfo-funzionale delle vene superficiali (sovrafasciali) che divengono dilatate, allungate o tortuose.

Si tratta di una patologia estremamente diffusa nel mondo occidentale, con una maggiore incidenza per il sesso femminile (dal 25 al 33%) rispetto al sesso maschile (10-20%).

Sebbene le varici non abbiano una eziopatogenesi specifica ed univoca, alla base della loro insorgenza è possibile riconoscere fattori prioritari o scatenanti il processo morboso e fattori concausali o favorenti la progressione e l’aggravamento del quadro clinico. La condizione scatenante la malattia varicosa è fondamentalmente un danno di parete con diminuzione del modulo elastico della vena: a carico della tonaca media si realizza un marcato incremento di tessuto fibroso, infiltrante le tonache muscolari che innesca meccanismi di alterata maturazione delle fibrille elastiche e di collagene. Tali alterazioni strutturali causano una progressiva dilatazione parietale della vena che, secondariamente determina una incontinenza valvolare che, a sua volta, favorisce l’incremento della pressione idrostatica della colonna ematica.

(3)

TAGETE 2-2007 Anno XIII

3

Si instaura quindi un circolo vizioso che porta ad una evoluzione cronica peggiorativa della patologia

Tra i fattori favorenti l’insorgenza delle varici degli arti inferiori vi è certamente l’abitudine alla stazione eretta prolungata: tale condizione provoca il mantenimento sul circolo venoso superficiale di tutto il peso della pressione idrostatica che a paziente fermo, può raggiungere alla caviglia valori di 90 mmHg. Più in dettaglio, i valori della pressione venosa alla caviglia si attestano in clinostatismo intorno ai 10 mm Hg, in posizione seduta intorno tra 50 e 60 mm Hg e in ortostatismo tra 80 e 90 mm Hg. Le alte pressioni che si realizzano in ortostatismo sono controbilanciate dalla pressione extravascolare secondaria alla tensione delle fasce muscolari, dalla pompa muscolare, dalla vis a tergo e dalla vis a fronte. Questi meccanismi fanno si che dopo un solo passo di marcia si realizza una immediata caduta della pressione venosa alla caviglia, che dopo dieci passi diminuisce di circa 60 mm Hg. Dopo 30 secondi circa dal termine della deambulazione la pressione venosa ritorna ai valori di riposo.

E’ evidente quindi come l’abitudine professionale ad una postura ortostatica prolungata, in assenza di deambulazione, favorisca l’insorgenza e l’aggravamento della malattia varicosa.

(4)

TAGETE 2-2007 Anno XIII

4

SINDROME DELLO STRETTO TORACICO SUPERIORE

La sindrome dello stretto toracico superiore (TOS) è definita come la compressione sulle strutture che costituiscono il fascio neurovascolare dell’arto superiore nel suo decorso dal torace alla spalla. Sebbene la maggior parte dei pazienti presenti sintomi prevalentemente neurologici, correlati alla compressione degli elementi del plesso brachiale, si possono verificare condizioni di compressione od ostruzione della vena succlavia ed ascellare e patologie da compressione dell’arteria succlavia.

Facendo riferimento all’anatomia dello stretto toracico superiore, il fascio neurovascolare può essere sottoposto a compressione in varie sedi:

• triangolo interscalenico (arteria e nervo)

• tra muscolo scaleno anteriore e clavicola (vena)

• tra prima costa e clavicola (arteria, vena e nervo)

• fascia costo-coracoidea (arteria, vena e nervo)

• tendine del muscolo piccolo pettorale (arteria, vena e nervo)

Le sedi più frequenti di compressione sono il triangolo interscalenico e lo spazio costo-clavicolare.

Nella così detta sindrome degli scaleni la compressione su arteria succlavia e plesso brachiale è essenzialmente dovuta a inserzioni

(5)

TAGETE 2-2007 Anno XIII

5

tendinee anomale nella morfologia e nel numero così come a condizioni di ipertrofia dei muscoli scaleni che possono produrre una compressione intermittente o continua.

Riguardo allo spazio costo-clavicolare, di per se limitato a pochi centimetri dal margine superiore della prima costa e dal margine inferiore della clavicola, viene fisiologicamente sollecitato dagli ampi e numerosi movimenti del cingolo scapolo-omerale: l’iperabduzione, la retropulsione e l’abbassamento della spalla riducono, anche in condizioni di assoluta normalità, questo spazio.

Alcuni sport (pallavolo, basket) così come alcune attività professionali che richiedano una prolungata postura dell’arto superiore in iperabduzione, rappresentano una causa frequente di comparsa di TOS.

Tra le malformazioni anatomiche bisogna inoltre ricordare la presenza di coste cervicali o megaapofisi traverse in C7, presenti dall’1 al 5% della popolazione.

Tutte queste condizioni possono essere causa di una compressione dinamica, soltanto in alcune posizioni dell’arto superiore e della testa (compressione intermittente), o possono provocate compressioni reiterate (compressione stabilizzata).

Riferimenti

Documenti correlati

Si tratta prevalentemente di motori per costruttori OEM (original equipment manifacturer) di macchine industriali, tra cui: elettropompe, pompe per il vuoto,

I campioni per le analisi sulla distribuzione dei foraminiferi bentonici sono stati colorati, al momento del prelievo, con una soluzione di Rosa Bengala (Walton, 1952) ed alcool al

Tuttavia, essendo precedente alla realizzazione dei muri 2 e 5 - strutture che vanno in appoggio al muro 4 - è lecito supporre che esso esistesse già nel momento in cui il muro di

Per quanto riguarda invece la consultazione dei dati relativi alle schede US contenute nel database, sono state sviluppate delle procedure in linguaggio VBA (Visual Basic

La ricerca sul processo di definizione della forma nel progetto di architettura quindi, a partire da un procedimento scompositivo di identificazione del senso e

La misurazione degli indicatori di struttura (per esempio, la percentuale di pazienti curati da personale correttamente formato); di processo (per esempio, la percentuale

Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare la preva- lenza dei fattori di rischio, delle comorbilità e degli outcome cli- nici a 5 anni in una popolazione selezionata