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Materiali e metodi

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Academic year: 2021

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Materiali e metodi

Le fratture di radio e di tibia rappresentano circa il 30% di tutte le fratture negli animali da compagnia (Gemmill T.J., Cave T.A. et al. 2004); con l'utilizzo del fissatore esterno con barra curva obliqua aggiunta abbiamo voluto sperimentare un mezzo di osteosintesi che potesse associare stabilità, rigidità, resistenza e semplicità di impiego. Infatti, pur essendo laborioso, perché il fissatore deve essere assemblato pezzo per pezzo, questo tipo di intervento è anche semplice, in quanto non occorrono strumentazioni particolari o sofisticate, solo un apposito trapano e un’ottima conoscenza anatomica.

Per quanto riguarda le fratture riportate nel nostro lavoro, sono stati utilizzati in tre casi fissatori di tipo Ib modificati, mentre nel caso di Kid, il Pitbull, è stato necessario un fissatore di tipo II, maggiormente rigido. La costruzione del fissatore, infatti, deve essere sempre subordinata al tipo di frattura ed al paziente.

I fissatori esterni da noi impiegati si discostano in parte dal tipo I e tipo II classici, infatti in tutti i casi trattati è stata utilizzata la barra curva obliqua aggiunta, soprattutto per aumentare la resistenza del FE alla flessione antero-posteriore.

Dopo premedicazione con Domitor® e mantenimento dello stato di narcosi con Propofol®, il paziente viene tricotomizzato nella regione interessata dal focolaio di frattura, quindi viene intubato e collegato alla macchina anestesiologica che lo manterrà in anestesia generale per tutta la durata dell'intervento. A questo punto viene preparato il campo operatorio, effettuando totale disinfezione della parte con alcol e Povidone ioduro oppure con Clorexidina.

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La tecnica di intervento per questo tipo di osteosintesi non discosta da quella usata per i fissatori classici. Si comincia praticando una piccola incisione cutanea nel punto in cui abbiamo deciso di inserire i chiodi, quindi eseguiamo la dissezione smussa dei tessuti molli ed infine pratichiamo i fori con il guidapunte ed il trapano a basso numero di giri, per evitare danni da surriscaldamento all’osso.

Per quanto riguarda i fissatori di tipo I, si inseriscono almeno 4 chiodi per impianti monolaterali (half-pin), 2 per ogni piano, nella metafisi di ciascuno dei frammenti principali prossimali e distali. Il tipo di fissatore a barra obliqua curva da noi utilizzato necessita anche dell’inserimento di una fiche trapassante (full-pin), in quanto a quest’ultima viene collegata proprio la barra obliqua. I chiodi devono essere inseriti perpendicolarmente all'asse maggiore dell'osso ed attraversare entrambe le corticali. Quindi si applicano le 2 barre di connessione, prima quella retta poi quella obliqua curva, che viene assicurata in un secondo momento. Ad esse deve essere applicato un numero appropriato di morsetti per consentire la successiva fissazione dei restanti chiodi intermedi. A questo punto si fissano le barre ai chiodi del rispettivo piano.

Il numero dei chiodi da utilizzare viene determinato in base grado di robustezza e rigidità desiderate per il fissatore; infatti più chiodi impieghiamo maggiore è il grado di rigidità ottenuto, fino ad un massimo di 4 chiodi per segmento.

Una volta che tutti i chiodi e le barre sono nella posizione desiderata si serrano i morsetti.

Per la realizzazione di strutture di tipo II, si inseriscono i chiodi (full-pin ed half-(full-pin) nelle metafisi prossimale e distale sullo stesso piano. I chiodi devono essere perpendicolari all'asse maggiore dell'osso e paralleli alla linea articolare per facilitare il riallineamento dell'arto ed

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evitare la tendenza al varismo o al valgismo. Si possono utilizzare i chiodi stessi per esercitare trazione sull'arto e favorire la riduzione della frattura. Le barre rette vengono fissate in posizione laterale e mediale, mentre la barra obliqua curva è posta anteriormente e fissata sia alle due barre rette, che alle fiches intermedie. Questa configurazione aumenta la stabilità senza interferire con i micromovimenti dell’osso che favoriscono il rimodellamento. Si inseriscono quindi i morsetti in numero appropriato sulle barre e si connettono i chiodi prossimali e distali con la barra mediale e con quella laterale. A questo punto si inseriscono i chiodi intermedi per aumentare la stabilità del fissatore. Quando tutti i chiodi sono in posizione si esegue il bloccaggio di morsetti.

Dopo l'applicazione di un fissatore esterno l'arto viene sempre fasciato con bendaggi morbidi ed imbottiti per controllare l'edema e dare supporto al tessuti molli.

Intorno ai chiodi, a livello del foro d'ingresso sulla cute, vengono posti tamponi o piccoli ritagli di spugna imbevuti di Povidone ioduro e tenuti in posizione con la fasciatura. Questo riduce l’instaurarsi di processi flogistici. Il bendaggio viene mantenuto fino alla formazione del tessuto di granulazione a livello delle ferite e sostituito settimanalmente.

Per quanto riguarda la valutazione radiografica, questa viene effettuata ogni 4-6 settimane per controllare l’evoluzione del processo di cicatrizzazione ossea. Dopo la formazione del callo, ma prima del suo completamento, si destabilizza la configurazione del fissatore esterno, rimuovendo la barra curva ed alcuni chiodi, in modo da aumentare il carico sull'arto e stimolare il rimodellamento della frattura, pur continuando a proteggerla. Questo è stato attuato in

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media intorno alle 6 settimane dall'intervento. Soltanto nel caso di Florita la dinamizzazione è avvenuta dopo 4 settimane, ma il soggetto aveva 8 mesi ed il processo di cicatrizzazione è avvenuto più rapidamente.

I fissatori esterni vengono poi completamente rimossi al momento in cui si evidenzia, tramite esame radiografico di controllo, che la linea di frattura è completamente avvolta dall’osso neoformato; questo avviene tra le 10 e le 12 settimane.

Durante questo studio abbiamo utilizzato i seguenti materiali:

Teo

- 5 chiodi monolaterali da 3mm a profilo positivo

- 1 chiodo trapassante da 3mm a filettatura centrale e profilo positivo.

- 1 barra retta da 4mm - 1 barra curva da 3 mm - 8 morsetti

Florita

- 3 chiodi monolaterali da 3mm a profilo positivo

- 2 fiches trapassanti da 3mm a filettatura centrale e profilo positivo. - 2 barre rette da 4mm - 1 barra curva da 3 mm - 10 morsetti - filo in poligliconato 2 /0 e 3/0 Kid - 2 viti da 27mm a compressione

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- 4 fiches monolaterali da 3 mm a profilo positivo - 1 fiche monolaterali da 3 mm a profilo negativo

- 1fiche trapassante da 3mm a filettatura centrale e profilo positivo

- 1 fiche monolaterale da 2 mm a profilo positivo - 2 barre rette da 4mm

- 1 barra obliqua da 3mm - 1 barra curva da 3mm - 15 morsetti

- 1 filo Glycomer 631 monofilamento 3/0 - 1 filo Poliammide monofilamento 2/0

Ronny

- 5 chiodi monolaterali da 3mm a profilo positivo

- 1 chiodo trapassante da 3mm a filettatura centrale e profilo positivo.

- 1 barra retta da 4mm - 1 barra curva da 3 mm - 8 morsetti

Salvador

- 1 chiodo monolaterale a filettatura positiva da 4mm - 1 chiodo monolaterale a filettatura positiva da 3mm - 1 chiodo monolaterale a filettatura negativa da 3mm - 3 chiodi monolaterali a filettatura positiva da 2mm - 1 chiodo trapassante a filettatura centrale da 3mm - 2 barre rette da 3mm

- 1 barra curva da 3mm - 13 morsetti

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