• Non ci sono risultati.

Il Concetto di Scuola secondo la riforma Moratti

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Il Concetto di Scuola secondo la riforma Moratti"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

Il Concetto di Scuola secondo la riforma Moratti

LA NUOVA LEGGE

La nuova legge di riforma della Pubblica Istruzione nasce con la finalità di promuovere l'apprendimento in tutto l'arco della vita e assicurare a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro: tutti diritti già sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, ma anche doveri di acquisire un’educazione per il rispetto della persona umana, dell’ambiente, degli animali, del denaro, doveri di acquisire valori etici quali per esempio l’onestà, l’amicizia, l’amore familiare e quello patrio, dovere di acquisire conoscenze per poter interpretare un ruolo, sempre determinante purchè legittimo, che contribuisca allo sviluppo della nostra società.

E’ assicurato, per queste finalità, a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età e l'attuazione di questo diritto si realizza nel sistema di istruzione e in quello di formazione professionale, secondo livelli essenziali di prestazione.

Il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola

dell'infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la

scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell'istruzione e della formazione professionale.

(2)

La scuola dell'infanzia, di durata triennale, concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunità educative.

Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, essa contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e nell’esercizio dell’autonomia delle istituzioni scolastiche sono attuate opportune forme di coordinamento didattico, anche per assicurare il raccordo in continuità con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria. Sono tre i principi fondamentali richiamati da questa disposizione:

- la personalizzazione delle attività educative (con le implicazioni dell’adozione dei piani personali di attività e con l‘introduzione di azioni tutoriali)

- il coordinamento didattico per garantire unità all’azione delle sezioni, finalizzazione e raccordo con il territorio

- la continuità (verticale tra i sistemi presenti sul territorio e orizzontale con le famiglie).

L’aspetto più originale di questo affermato principio della continuità è sicuramente quello relativo al raccordo con i servizi all’infanzia presenti sul territorio che sono da riferire non solo agli asili nido (peraltro con presenza non generalizzata sul territorio) ma anche ad altre scuole dell’infanzia.

La scuola dell’infanzia cura la documentazione relativa al processo educativo e, in particolare, all’autonomia personale delle bambine e dei bambini, con la collaborazione delle famiglie. Questo principio enuncia

(3)

già a questo livello educativo il valore determinante della famiglia ed il valore storico-narrativo della documentazione degli interventi formativi. È assicurata la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell'infanzia; alla scuola dell'infanzia possono essere iscritti secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione le bambine e i bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Al fine del conseguimento degli obiettivi formativi, i docenti curano la personalizzazione delle attività educative, attraverso la relazione con la famiglia in continuità con il primario contesto affettivo e di vita delle bambine e dei bambini.

Il primo ciclo di istruzione è costituito «dalla scuola primaria, della durata di cinque anni, e dalla scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni. La scuola primaria è articolata in un primo anno, teso al raggiungimento delle strumentalità di base, e in due periodi didattici biennali.»

Si individua nelle finalità dell’anno di raccordo il conseguimento delle strumentalità di base o, con un termine dall’accezione più ampia, dell’alfabetizzazione di base, come conseguimento dei vecchi e dei nuovi alfabeti informatici per muovere i primi passi nella società della comunicazione e della conoscenza.

«La scuola secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno che completa il percorso disciplinare ed assicura l'orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo; nel primo ciclo è assicurato altresì il raccordo con la scuola dell'infanzia e con il secondo ciclo»

Il terzo anno ha le finalità di consolidare il percorso disciplinare, e di assicurare azioni di orientamento e di raccordo con il secondo ciclo, al fine di consentire una scelta ragionata della prosecuzione degli studi.

(4)

«E’ previsto che alla scuola primaria si iscrivano le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 31 agosto». Viene ribadito il principio, già affermato dalla legge di delega, che il diritto-dovere inizia a sei anni da compiere entro il 31 agosto dell’anno che precede l’anno scolastico di riferimento. Vengono, così, risolte le incertezze interpretative nascenti dalla generica formulazione dell’art. 143 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, in ordine alla data di compimento dei sei anni.

Possono essere iscritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Viene affermato il nuovo istituto normativo dell’anticipo con possibilità, rimessa all’esclusiva decisione delle famiglie, di chiedere l’ammissione anticipata alla prima classe della scuola primaria per i figli che compiono sei anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Questo principio è una delle chiavi di lettura della riforma, soprattutto a livello di scuola dell’infanzia e di scuola primaria nel primo ciclo d’istruzione. La facoltà di iscrizione anticipata, riconosciuta alle famiglie, risponde all’esigenza di affidare alle stesse un ruolo decisivo nel percorso formativo dei propri figli.

La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i mezzi espressivi, inclusa l'alfabetizzazione in almeno una lingua dell'Unione europea oltre alla lingua italiana, di porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi, di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamentali della convivenza civile; la scuola secondaria di

(5)

primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio ed al rafforzamento delle attitudini alla interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione; il primo ciclo di istruzione si conclude con un esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell'istruzione e della formazione professionale.

Il secondo ciclo, «finalizzato alla crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l'agire, e la riflessione critica su di essi, è finalizzato a sviluppare l'autonoma capacità di giudizio e l'esercizio della responsabilità personale e sociale; in tale ambito, viene anche curato lo sviluppo delle conoscenze relative all'uso delle nuove tecnologie; è costituito dal sistema dei licei e dal sistema dell'istruzione e della formazione professionale; dal compimento del quindicesimo anno di età i diplomi e le qualifiche si possono conseguire in alternanza scuola-lavoro o attraverso l'apprendistato; il sistema dei licei comprende i licei artistico, classico, economico, linguistico, musicale, scientifico, tecnologico, delle scienze umane; i licei artistico, economico e

(6)

tecnologico si articolano in indirizzi per corrispondere ai diversi fabbisogni formativi. Hanno tutti durata quinquennale e l'attività didattica si sviluppa in due periodi biennali e in un quinto anno che completa il percorso disciplinare e prevede altresì l'approfondimento delle conoscenze e delle abilità caratterizzanti il profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi. I licei si concludono con un esame di Stato il cui superamento rappresenta titolo necessario per l'accesso all'università e all'alta formazione artistica o musicale; l'ammissione al quinto anno dà accesso all'istruzione e formazione tecnica superiore».

BREVE INDAGINE DI DATI STATISTICI SULLA QUALITA’ DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

Da un’indagine fatta dall’Istituto Superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro nel 1999 sono stati raccolti dati interessanti sul funzionamento delle scuole italiane da cui è emerso che la distribuzione delle scuole materne sul territorio nazionale è abbastanza uniforme.

Relativamente all’affollamento si evidenzia che il numero di alunni per classe è inferiore a 23 ed in nessuna regione le scuole materne hanno un numero di alunni superiore a 100.

In base ai dati elaborati risulta che le scuole di minore dimensione sono in Calabria, Abruzzo, Molise, Umbria e Friuli.

Per quanto riguarda la distribuzione delle scuole elementari, emerge che il maggior numero di istituti si trova al centro-sud, in particolare nel Lazio, in Sicilia, Campania e Puglia, con l’unica eccezione al nord rappresentata dalla Lombardia.

In generale al maggior numero di scuole è associato il maggior numero di classi, solo in Abruzzo e nelle Marche il rapporto tra il numero di scuole

(7)

ed il numero di classi evidenzia la presenza di scuole di dimensioni inferiori alla media.

L’affollamento delle scuole elementari risulta minore di quello delle scuole materne con una situazione generale di meno di 21 alunni per ciascuna classe, in particolare il Piemonte, il Veneto e la Calabria sono caratterizzate da un basso numero di studenti rispetto al numero delle classi.

Rilevante è anche la frequenza con cui sono state riscontrate carenze nella segnaletica e nell’illuminazione di emergenza. Relativamente a quest’ultimo aspetto è bene sottolineare che l’illuminazione di emergenza garantisce la visibilità anche in caso di assenza di energia elettrica e costituisce una cautela di rilievo considerando che nei periodi scolastici (autunno, inverno e primavera) le attività pomeridiane si svolgono quasi in assenza di luce naturale.

SCUOLE MATERNE NORD 7 scuole CENTRO 41 scuole SUD 80 scuole % di non conformità Requisiti strutturali

Idonea compartimentazione dei

locali 57,1 48,8 28,8

Numero massimo degli occupanti

in un'aula pari a 26 0,0 4,9 5,0

Esistenza, nell'edificio scolastico, di un sistema organizzato di vie di fuga

(8)

Esistenza almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo o a prova di fumo interna

14,3 22,0 16,3

Idoneità del numero delle uscite di

emergenza 14,3 31,7 23,8

Idoneità del numero delle uscite di

piano 0,0 12,2 17,5

Idoneità del numero e della

dimensione delle uscite (ex art. 13 DPR 547/55 come modificato dal D.Lgs. 626/94 e D.Lgs 242/96 ed integrato dal DM 10/03/98)

0,0 9,8 2,5

Esistenza di un impianto di

Illuminazione di emergenza 85,7 65,9 80,0

Presenza della segnaletica di

sicurezza 28,6 9,8 63,8

Vie d'uscita sgombre, assenza di ostacoli che possano impedire un esodo agevole

28,6 29,3 45,0

Apertura delle porte nel verso dell'esodo nel caso che: l'area preveda un affollamento di persone > 50, la porta serve un area a rischio elevato, la porta è situata vicino al piede di una scala.

42,9 68,3 75,0

(9)

transito e di fuga

Dimensioni delle vie di fuga adeguate al numero massimo di lavoratori potenzialmente presenti nell'area 0,0 2,4 0,0 SCUOLE ELEMENTARI NORD 13 scuole CENTRO 38 scuole SUD 80 scuole % di non conformità Requisiti strutturali

Idonea compartimentazione dei

locali 30,8 28,9 16,3

Numero massimo degli occupanti in

un'aula pari a 26 7,7 2,6 1,3

Esistenza, nell'edificio scolastico, di un sistema organizzato di vie di fuga

69,2 81,6 72,5

Esistenza almeno di una scala di sicurezza esterna o di una scala a prova di fumo o a prova di fumo interna

30,8 42,1 30,0

Idoneità del numero delle uscite di

emergenza 38,5 44,7 31,3

(10)

piano

Idoneità del numero e della

dimensione delle uscite (ex art. 13 DPR 547/55 come modificato dal D.Lgs. 626/94 e D.Lgs 242/96 ed integrato dal DM 10/03/98)

0,0 13,2 6,3

Esistenza di un impianto di

Illuminazione di emergenza 84,6 63,2 73,8

Presenza della segnaletica di

sicurezza 76,9 21,1 61,3

Vie d'uscita sgombre, assenza di ostacoli che possano impedire un esodo agevole

38,5 34,2 42,5

Apertura delle porte nel verso dell'esodo nel caso che: l'area preveda un affollamento di persone > 50, la porta serve un area a rischio elevato, la porta è situata vicino al piede di una scala.

46,2 63,2 70,0

Idoneità dei pavimenti delle vie di

transito e di fuga 0,0 2,6 2,5

Dimensioni delle vie di fuga adeguate al numero massimo di lavoratori potenzialmente presenti nell'area

Riferimenti

Documenti correlati

Coniche: curve che si possono ottenere come intersezione di un cono con un piano; al variare dell’inclinazione del piano rispetto al cono si possono ottenere

Il progetto formativo, infatti, può avviarsi, assumere consistenza, a partire dall’offerta di qualità dell’istruzione della scuola, di un’istruzione che sia, cioè, non solo

La risoluzione di disequazioni di grado superiore al secondo è possibile se si scompone in fattori il polinomio associato.. In tal caso si studia il segno dei diversi fattori e

Groppello: valorizzare il vitigno autoctono attraverso lo studio della variabilità di origine genetica ed ambientale e delle attitudini

responsabilmente le conseguenze delle proprie azioni; segnala agli adulti responsabili comportamenti contrari al rispetto e alla dignità a danno di altri compagni, di cui

5= Corso finalizzato al conseguimento di altro titolo di studio universitario di pari grado a quello già posseduto(ad es. seconda laurea), sempre coerenti con la funzione svolta e

Questi risultati possono essere ulteriormente con- fermati con il giudizio complessivo dato dagli studenti sull’ASL, alla domanda “Potendo scegliere ripeteresti l’e- sperienza?”

L’Amministrazione Comunale di Cucciago, in collaborazione con Rubelli Spa, importante realtà produttiva presente sul territorio comunale, al fine di valorizzare e