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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 227

192

CASI DI MALARIA DA P. OVALE A PARMA: DATI DEGLI ULTIMI 5 ANNI.

Calderaro A., Piccolo G., Zuelli C., Bommezzadri S., Perandin F.1, Ricci L.2, Manca N.1, Dettori G., Chezzi C. Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio, Sezione di Microbiologia, Università degli Studi di Parma;

1Dipartimento di Medicina Sperimentale ed Applicata,

Cattedra di Microbiologia, Università degli Studi di Brescia;

2Arcispedale di Reggio Emilia.

Introduzione. L’aumento del numero dei viaggiatori

prove-nienti dall’Africa occidentale, zona endemica per malaria, ha causato in Italia, e parallelamente nel nostro laboratorio, un aumento della prevalenza dei casi di infezione da P. ovale tra i casi di malaria di importazione. In questo studio riportiamo 22 dei 106 casi di malaria diagnosticati nel periodo 1999-2004, per i quali è stato necessario l’utilizzo di differenti saggi molecolari per una corretta identificazione.

Metodi. Ventidue campioni di sangue di pazienti con

sospet-ta malaria, sono ssospet-tati sottoposti ad osservazione microscopi-ca, a 18S-rDNA nested-PCR genere-specifica e a tre PCR specie-specifiche (nested-PCR 1993, 2002 e 2004) che uti-lizzano tre diverse coppie di “primers” per l’identificazione di P. ovale. Gli ampliconi ottenuti sono stati sottoposti ad analisi di sequenza.

Risultati. Mediante esame microscopico 3 campioni erano

positivi per P. falciparum, 7 per P. vivax, 8 per P. ovale, 1 per Pv/Po e 3 erano negativi. Tutti i 22 campioni erano posi-tivi mediante nested-PCR genere-specifica. La nested-PCR 1993 e la nested-PCR 2002 hanno identificato 14 e 17 P.

ovale, rispettivamente. Solo la nested-PCR 2004 ha

identifi-cato tutti i 22 campioni come appartenenti alla specie P.

ovale: 20 infezioni singole e 2 miste (1 Pf+Pm+Po e 1 Pf+Po). L’analisi di sequenza degli ampliconi ha

conferma-to in tutti i casi, la presenza del DNA di P. ovale.

Conclusioni. I nostri dati suggeriscono che le infezioni da P.

ovale possono essere non diagnosticate mediante esame

microscopico e 18S-rDNA PCRs. Infatti, ben tre diversi saggi di PCR specie-specifici sono stati necessari per la cor-retta identificazione dei 22 ceppi di P. ovale. L’accuratezza diagnostica raggiunta ha consentito, con costi e tempi conte-nuti, la corretta diagnosi di malaria da P. ovale e di infezioni miste da P. ovale con altri plasmodi, consentendo la scelta di una terapia mirata anche in considerazione del fatto che P.

ovale è causa di malaria recidivante.

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