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Perceforest. Première partie. Édition critique par Gilles R

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recensione consegnata il 19 agosto 2008: pubblicata in «Medioevo romanzo», 32, 2008, pp. 433-434

Perceforest. Première partie. Édition critique par Gilles ROUSSINEAU, Genève, Droz, 2007 («Textes littéraire françaises» 592), 2 tt., pp. CCXXV-1481.

Dopo i livres II-IV (sette tomi tra il 1987 e il 2001, tutti pubblicati nei «T.L.F.») R. cura il testo del premier livre di questo Colossal cavalleresco, nel quale un anonimo chierico

trecentesco – pensando a un’opera che fosse «non fable, mais hystoire vraye selon la cronique» (II 66, 1) – saldò le vicende dell’Inghilterra pre-arturiana con la matière di

Alessandro Magno (dopo una digressione in limine che traduce il primo quarto della Historia

regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, qui si narrano le aventures insulari di Alessandro,

gettato da una tempesta sulle spiagge inglesi all’inizio della campagna di Babilonia: la costituzione dei regni di Scozia e d’Inghilterra, affidati a Gadifer e a Betis/Perceforest; la generazione da Sebille, Dame du Lac, di Remanant de Joie, poi sposo di Betoine, figlia di Perceforest, e ceppo del lignaggio da cui nascerà Artù: vd. I 221, 5). Il quadro ecdotico di riferimento è quello disegnato (con l’apporto degli studi precedenti, e part. di J. H. M. Taylor) nell’introduzione al livre IV (1987), pp. IX-XX, e ripreso in più studi tra il 1994 e il 2006 (vd. per tutti David Aubert, copiste de ‘Perceforest’, in Les manuscrits de David Aubert,

‘escripvain bourguignon’, textes réunis par D. QUÉRUEL, Paris, Presses de l’Univ. de Paris-Sorbonne, 1999, pp. 35-51): questo Perceforest è il rimaneggiamento (metà del XV sec., nei domini di Filippo il Buono) di un precedente roman in sei libri redatto per Guglielmo I di Hainaut entro il 1340; nella sua interezza esso è tradito da C (Paris, Bibl. Arsenal 3483-3494: minuta copiata da David Aubert nel 1459-1460 per Filippo il Buono, della quale D – London, BL, Royal 15 E V, 19 E II e III – è grosse parziale), in una forma però ampliata da Aubert; oggetto dell’edizione è uno stadio testuale più vicino al rimaneggiamento (ma anch’esso esito di un abbreviamento) è rappresentato dai testi A (Paris, BnF, fr. 345-348, 1470-1475: livres I-III, V), B (ivi, fr. 106-109, 1471-1477: parti I-IV) ed E (Paris, stampa di Nicolas Cousteau per Galliot de Pré, 1528) – stando a dei sondaggi testuali di cui R. riferisce nel t. I del terzo livre (1988, p. XVI) A si rivela più preciso di B, ed è scelto come teste base (tranne, ovviamente, per il IV libro e, verosimilmente, per il VI). I §§ 1-380 coincidono con il testo dell’ed. J.H.M. Taylor (Le Roman de Perceforest. Prèmiere Partie, Genève, Droz, 1979, «T.L.F.» 279: solo volume pubblicato), anch’essa basata (e per le medesime ragioni) su A: le due edizioni si differenziano in interventi minuti, e soprattutto in una diversa segmentazione del testo in paragrafi/capitoli (R. sopprime circa la metà delle rubriche attestate da T.).

L’Introduction è occupata per la più gran parte da analisi della struttura del livre (pp. LVI-CXVI, CXLIX-CCXI), da «Nouvelles remarques sur la genèse de l’œuvre» (pp. IX-XLVI) che non modificano le attuali conoscenze sulla storia della tradizione e da «Remarques sur la langue du texte» (pp. CXVII-CXLVIII) che aggiungono dettagli sulla patina piccarda di A, già oggetto di studio nei volumi precedenti. Imponente l’apparato (pp. 893-1480): oltre a una fitta serie di note (perlopiù di esegesi letterale) si distingue un «Glossaire» prezioso per la ricchezza di entrate (pp. 1267-480), la cui ampiezza ha giustificazione nei regesti

dell’Introduction (pp. CXXXIX-CXLVIII) che registrano il contributo del Perceforest alla lingua quattrocentesca quanto a lemmi non attestati o di uso raro.

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