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Servizi informativi e cloud computing per la sanità

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Academic year: 2021

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La pervasività degli strumenti informatici nel processo di cura del paziente ha reso ormai indispensabile la presenza di infrastrutture tecnologiche complesse all’interno delle strutture ospedaliere, siano esse pub-bliche o private.

Tra gli ambiti più interessati dall’utilizzo dell’informatica vi è, sicuramente, il trattamento delle immagini diagnostiche in cui è ormai consolidato l’uso di architetture RIS/PACS che comportano elevate dimensioni in termini di spazio, di memorizzazione e di risorse di calcolo per l’elaborazione delle immagini, anche per strut-ture di piccole dimensioni. Un altro settore d’indagine, nel quale la delicatezza dei dati trattati richiede una sempre maggior attenzione alla qualità delle infrastrutture utilizzate, è l’ambito laboratoristico. Un ospedale di medie dimensioni, infatti, arriva a trattare migliaia di richieste di esami al giorno con un’estrema necessità di affidabilità, semplicità d’uso e flessibilità nelle configurazioni dei supporti informatici. Infine, tutti i dati di supporto alle diagnosi confluiscono all’interno del Dossier Sanitario insieme ad un’elevata mole di dati costi-tuita dai referti, dalle terapie e dalle procedure attuate nel processo di cura. Per il futuro è prevedibile anche un’ingente richiesta di spazio dati per tutte le applicazioni di indagine genetica che a breve, uscendo dal-l’ambito della ricerca scientifica, diverranno un supporto all’assistenza sanitaria. Nel caso delle più moderne piattaforme di sequenziamento, ad esempio, si generano da 50GB a 300GB di dati grezzi per ogni analisi.

Inoltre, indipendentemente dalle dimensioni, affinché un sistema informativo in ambito sanitario sia effi-cace, non basta la mera conduzione tecnica dell’infrastruttura, ma serve anche un supporto specialistico da parte di personale che sia profondamente consapevole del dominio applicativo e che, quindi, possa essere di riferimento per l’utenza, cogliendone le esigenze e traducendole in efficaci azioni operative sui sistemi in-formatici.

Tutti questi fattori determinano un elevato incremento dei costi di approvvigionamento e mantenimento delle infrastrutture ICT in ambito sanitario [1].

Storicamente, dopo l’introduzione del concetto di delocalizzazione delle risorse di calcolo nel mondo del calcolo scientifico (Grid Computing), un simile approccio è approdato anche ai settori di erogazione dei servizi IT in ambito gestionale con la diffusione dei modelli di Cloud Computing, nei quali l’obiettivo è garantire l’ac-cesso a risorse di calcolo condivise che possano essere fornite rapidamente e assegnate con un minimo im-patto organizzativo e una minima interazione con il fornitore (definizione NIST [2]). Una delle modalità di fruizione del Cloud Computing è il SaaS (Software as a Service [3,4]) che prevede la fornitura di applicativi utilizzando sistemi distribuiti, la cui gestione ed i cui costi sono a carico del fornitore che eroga il servizio e con un onere “a consumo” per il cliente. Dal punto di vista tecnologico l’erogazione di servizi in modalità SaaS è oggi favorita principalmente da due fattori. In primo luogo si deve considerare che la gran parte delle I sistemi informativi a supporto della sanità devono

sod-disfare elevati requisiti di affidabilità e sicurezza mante-nendo, allo stesso tempo, un elevato grado di usabilità. L’aumento costante delle dimensioni dei servizi erogati e dei dati gestiti, inoltre, rende complesso e costoso il man-tenimento ed il governo delle infrastrutture informatiche. Con il diffondersi dei modelli di Cloud Computing è sempre più interessante provare ad applicare, in ambito sanitario,

i nuovi paradigmi di informatica distribuita all’erogazione di servizi IT.

SERVIZI INFORMATIVI E CLOUD COMPUTING

PER LA SANITÀ

Alessandro Corona

a.corona@caspur.it Gruppo Servizi Esterni del CASPUR

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applicazioni è ormai realizzata in modalità Web, eliminando quindi la necessità di onerose configurazioni presso l’utente. In secondo luogo, l’elevata disponibilità di banda nelle connessioni geografiche permette l’utilizzo di tecnologie di virtualizzazione applicativa per l’accesso ad applicazioni residenti su computer remoti, come ad esempio gli ambienti VMware, Citrix o Microsoft HyperV. Da un rapporto Gartner si evince che il 21% delle aziende utilizza servizi in modalità SaaS ed il tasso di crescita è del 17% annuo contro il 4.8% di servizi localizzati.

In ambito sanitario la modalità SaaS, in cui viene pagato solo l’effettivo consumo delle risorse informatiche, può risultare vantaggiosa per le strutture che hanno necessità di un’elevata qualità dei sistemi informativi, ma che non hanno una dimensione tale da giustificare l’acquisizione e la gestione di architetture e software di classe enterprise. Inoltre, può risultare una valida opzione anche per enti di dimensioni elevate: in parti-colare per quei settori che necessitano di sistemi informativi complessi e di qualità tali da richiedere risorse con costi complessivi di acquisizione e gestione, non vantaggiosi rispetto ad un modello con costi a consumo.

Ad oggi, nel settore della sanità, la fornitura di servizi IT in Cloud/SaaS non ha ancora raggiunto le quote di mercato degli altri settori, principalmente per i dubbi sulla sicurezza e per la necessità di aderire a normative stringenti, sia in ambito internazionale (Health Insurance Portability and Accountability Act, http://www.hipaa.org) che nazionale, con le linee guida del Garante per la Protezione dei Dati Personali re-lative al fascicolo sanitario elettronico [6]. Queste oggettive difficoltà fanno propendere il mondo sanitario per soluzioni di tipo Private Cloud Computing, in cui il servizio in modalità SaaS viene fornito su porzioni di infrastruttura dedicate in modo esclusivo ad un singolo ente.

In questi ultimi cinque anni, il CASPUR, nella sua attività presso il Policlinico Umberto I di Roma, ha acquisito importanti competenze nella realizzazione di un Sistema Informativo Ospedaliero integrato che permette l’in-formatizzazione dei principali processi di cura e di richiesta di prestazioni sanitarie per tutti i reparti dell’ospe-dale. Il personale del CASPUR ha partecipato attivamente sia alla progettazione che all’attivazione dei diversi componenti del sistema, garantendo anche la gestione quotidiana necessaria per il mantenimento in esercizio dell’intero sistema.

L’aver svolto queste attività ha permesso al Consorzio di consolidare, al proprio interno, un patrimonio di competenze, che spaziano dalla progettazione alla gestione ordinaria di ambienti sanitari anche complessi.

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Parallelamente il CASPUR, già dotato di un’importante infrastruttura di calcolo, ha recentemente potenziato quella dello storage, dotandosi di un complesso sistema con dimensioni installate superiori ad 1PB e con un’ele-vata scalabilità grazie alla modularità delle tecnologie scelte e all’introduzione di un versatile strato di virtualiz-zazione basato sull’architettura VPLEX di EMC.

Le profonde competenze tecniche sul dominio applicativo e una potente infrastruttura ICT rendono il Consorzio uno dei possibili attori nell’evoluzione dei sistemi informativi ospedalieri verso i vari modelli di informatica di-stribuita.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

[1] Chintan, T. Comparison of Costs and Return on Investments of IT Investments. EazeWork. Web. 05 March 2010.

[2] Mell, P., Grance, T. (2009). The NIST Definition of Cloud Computing, Documento reperibile sul sito NIST (http://csrc.nist.gov/groups/SNS/cloud-computing/index.html).

[3] Marston, S., et al. (2011). Cloud computing – The business perspective, Decision Support Systems, 51, 176-189.

[4] Rajkumar,B., et al. (2009). Market-Oriented Cloud Computing: Vision, Hype, and Reality for Delivering IT Services as Computing Utilities, Proceedings of the 9thIEEE/ACM International Symposium.

[5] User Survey Analysis: Usage Plans for SaaS Application Software, France, Germany and the U.K. Gratner Group, 23 febbraio 2009.

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