26 Maggio 2022 -
Bilancio sostenibilità comparto chimico toscano
FIRENZE – Confindustria Toscana ha presentato il Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano. Producono e mantengono sul territorio grande parte della ricchezza economica generata; investono in ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per ridurre il loro impatto sull’ambiente: sono le
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impegno per il territorio – rendicontano volontariamente i dati sociali, ambientali ed economici della loro attività, nel Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano.
“E’ un asset strategico del nostro territorio – sottolinea il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi – perché il settore è alla base della nostra industria di trasformazione. Nella nostra regione il settore della chimica dà lavoro a circa ottomila addetti e contribuisce per il 6% al fatturato nazionale di settore e per oltre il 5% all’export nazionale del comparto”.
Presentato ieri a Firenze, il Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano mette in evidenza come nonostante gli effetti pandemia abbiano
gravato anche sulle imprese del Comparto Chimico Toscano, nel 2020 il valore economico distribuito dalle aziende ai propri stakeholder è di circa 1,8 miliardi di euro.
Se si sommano, invece, le spese sostenute direttamente dalle imprese del Comparto a beneficio di persone e soggetti del territorio regionale, emerge come nel 2020 tale valore sia di 297 milioni di euro. Ed hanno contribuito significativamente alla spesa pubblica, versando agli enti locali e allo Stato imposte e tasse per un valore di 23,5 milioni di euro.
L’impegno diretto a favore della collettività, erogando contributi economici e sponsorizzazioni per iniziative territoriali, è stato di circa 2,1 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al 2019.
Il 90% dei dipendenti delle imprese del Comparto Chimico Toscano è residente nella regione il 59% è presente in azienda da più di 10 anni. Gli addetti totali sono 3.654, di cui di cui 2.220 dipendenti diretti; 89 collaboratori e somministrati e un indotto di 1.345 addetti.
Nel corso del 2020 le aziende del Comparto hanno corrisposto alle imprese terze più di 133 milioni di euro.
Dal Bilancio, inoltre, emerge chiaramente quanto per le imprese del Comparto sia fondamentale puntare sulla sicurezza, la salute, la tutela dei
lavoratori: nel 2020 sono stati investiti dalle imprese 12,1 milioni di euro per migliorare il livello di salute e sicurezza nei propri stabilimenti ed effettuate 42.665 ore di formazione sulla sicurezza (sulle 58.980 ore totali di formazione ai dipendenti).
Delle imprese che hanno partecipato alla stesura del Bilancio, inoltre,15
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hanno raggiunto nel 2020 l’obiettivo “Zero infortuni”. Otto gli infortuni che si sono verificati nel 2020, di cui 4 durante lo svolgimento delle attività lavorative e 4 in itinere (6 infortuni totali in meno rispetto al 2019).
Il rispetto ambientale è uno dei pilastri delle strategie per la sostenibilità delle imprese del Comparto, che si pongono fra i loro obbiettivi primari la riduzione continua dell’impatto sull’ambiente e la ricerca di soluzioni innovative per migliorare l’uso di risorse.
Gli stabilimenti delle imprese del Comparto, come attestato dai controlli delle autorità preposte, rispettano ampiamente i limiti di legge per le emissioni sia in acqua che in atmosfera.
Nel 2020, le imprese hanno speso oltre 12,8 milioni di euro per il trattamento dei liquidi; per le attività di smaltimento dei rifiuti, le imprese hanno sostenuto costi per circa 10,8 milioni di euro; mentre i costi sostenuti per l’approvvigionamento energetico sono ammontati a 117,8 milioni di euro. L’energia elettrica autoprodotta e consumata è stata circa il 60%
del fabbisogno energetico totale.
Al Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano hanno aderito 24 imprese (12 di Livorno, 5 di Pisa, 2 di Firenze, 2 di Grosseto, 2 di Siena e 1 di Prato).
Le aziende che hanno partecipato sono: Altair Chimica; Colgom; Costiero Gas Livorno; Depositi Costieri del Tirreno; DIESSE Diagnostica Senese; Elletipi;
Eni EE-GTR&M Raffineria di Livorno; Gruppo Biokimica (Biokimica; Bio- Finleather; Bio Company); ICAP-SIRA Chemicals and Polymers; Ineos
Manufacturing Italia; IP Valdarno International; Laviosa Chimica Mineraria;
Masol Continental Biofuel; NERI Depositi Costieri; Nuova Solmine; Prysmian Cavi e Sistemi Italia; SOL Gas Primari; Solvay Solutions Italia; Termisol Termica; Toscochimica; Toscopetrol; Venator Italy.
Il bilancio sociale del comparto chimico può essere letto su www.bilanciochimicotoscano.it
26 Maggio 2022 -
Maurizio Bigazzi nuovo presidente Confindustria Toscana
FIRENZE – Maurizio Bigazzi è il nuovo presidente di Confindustria Toscana, dopo l’elezione da parte del Consiglio di presidenza.
Bigazzi, già presidente di Confindustria Firenze, resterà in carica fino al 2025 con un programma di lavoro presentato insieme al Consiglio per, ha detto,“comunicare l’unità di vedute e di intenti che sta alla base di questa elezione. Un’unità sostanziale e non formale”.
“Da oggi la voce di Confindustria Toscana non è quella di una sola persona, ma di una squadra, di un sistema coeso” ha aggiunto.
“Il momento è eccezionale. E noi abbiamo voluto rispondere nell’unico modo possibile: condividendo scelte, indirizzi e responsabilità. Oggi si deve lavorare con assoluta coerenza strategica e con azioni coordinate; lasciando indietro paletti, confini e gonfaloni, sia dentro Confindustria, sia fuori da Confindustria; fra noi, le istituzioni e le altre forze sociali”.
Anche il presidente della Regione Eugenio Giani ha voluto complimentarsi con Bigazzi: “L’elezione all’unanimità e le priorità di lavoro indicate sono un
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segnale davvero positivo. L’augurio di buon lavoro che faccio a Maurizio Bigazzi è anche un augurio a tutti i soggetti della società toscana già adesso impegnati in questa fase decisiva di ripartenza e rilancio”.
“Mi sembra particolarmente importante -ha detto poi- l’auspicio da parte di Bigazzi di un impegno coordinato tra istituzioni, imprenditori e forze
sociali di fronte alla grande sfida del Pnrr. È questo il passaggio cruciale per il futuro della Toscana e da Confindustria, grazie anche ad una guida nel segno dell’unità, potrà venire un contributo decisivo”.
Sette le proposte individuate “da mettere in cantiere subito”, concrete e di rapida attuazione ha sottolineato Bigazzi “che costituiscono l’ossatura di un nuovo Patto per lo sviluppo e la crescita della Toscana, che proponiamo alla Regione e a tutti i protagonisti dello sviluppo del territorio. E di cui sottolineiamo l’urgenza”.
Istituire una cabina di regia tra Regione, Enti Locali, parti sociali ed 1.
economiche sull’attuazione del Pnrr in Toscana
Completare rapidamente gli strumenti per la nuova programmazione dei 2.
fondi strutturali 2021-2027, prevedendo risorse importanti per il sostegno degli investimenti delle imprese, oggi impegnate nelle transizioni produttive in corso
Recuperare risorse regionali per anticipare alcune misure della 3.
programmazione dei fondi comunitari, con particolare riferimento ai progetti su ricerca e innovazione delle imprese.
Avviare un progetto di riorganizzazione della normativa regionale che 4.
disciplini l’attività delle imprese, partendo dalla riforma della
legislazione in materia di incentivi alle imprese e da una analisi delle principali criticità delle norme regionali in tema ambientale.
Lavorare ad un piano regionale per l’economia circolare e la gestione 5.
dei rifiuti, che promuova risposte concrete anche per i rifiuti speciali delle imprese, sfruttando al massimo le possibili sinergie tra pubblico e privato
Rifare la legislazione urbanistica regionale, che ha denotato molte 6.
criticità fin dall’inizio, tanto da comportare la necessità di
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imprese, parti sociali e Regione, con la messa a disposizione di
strumenti che favoriscano la diffusione della cultura della sicurezza e l’adozione in azienda di misure tecniche e organizzative di prevenzione
Reindustrializzazione della
Costa toscana
26 Maggio 2022 -
26 Maggio 2022 -
LIVORNO – Un tavolo sulle multinazionali con un focus sulla
reindustrializzazione della Costa toscana si è tenuto oggi a Livorno.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, insieme al Capo di gabinetto Paolo Tedeschi ed alla presenza del Consigliere per le crisi aziendali Valerio Fabiani, ha incontrato i rappresentanti della
Commissione multinazionali e grandi imprese di Confindustria Toscana, coordinata da Fabrizio Monsani, e il presidente di Confindustria
Toscana Maurizio Bigazzi.
Molti i punti dell’agenda su cui è stato deciso di lavorare insieme:
dall’attrattività del territorio, alla collaborazione sulle crisi aziendali, alla retention delle imprese già presenti, alla
reindustrializzazione della Costa toscana.
“Questo confronto è importante e utile – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – perché credo fortemente che nella Toscana del domani sia necessario un rapporto di collaborazione stretto con chi investe nel territorio e muove lavoro. Occorre
consolidare quei canali di dialogo che ci possono portare a prevenire situazioni drammatiche simili a quelle che stiamo già vivendo in
questi giorni sul fronte occupazionale, senza cadere in facili
generalizzazioni. Noi sosterremo sempre le multinazionali che agiscono con responsabilità economica territoriale, che sono al centro di
filiere produttive locali, che lavorano con il sistema della ricerca toscano, mentre ci metteremo di traverso nei confronti di chi vuole fare speculazione finanziaria su lavoratori e territorio. Un percorso congiunto sarà quindi prezioso per assumere decisioni strategiche per lo sviluppo della Regione, a cominciare dall’impiego delle risorse europee e del Pnrr”.
In Toscana, in termini di ragioni sociali, si contano 2.800
multinazionali estere e 3.600 multinazionali italiane. Limitandosi al solo comparto industriale il dato delle multinazionali estere scende a 500 realtà che danno lavoro a oltre 33.700 addetti. Nei territori
delle province di Livorno e Massa Carrara operano 66 unità locali di
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multinazionali italiane o estere e di imprese di grande dimensione, associate a Confindustria LI MS, per un totale di 8.881 occupati.
Ha partecipato all’incontro anche Massimiliano Turci (nella foto), manager di Baker Hughes e vicepresidente di Confindustria LI MS delegato al Coordinamento Multinazionali e Grandi Imprese, che ha dichiarato: “La costituzione di questo tavolo permanente assume un valore strategico per l’economia toscana e in particolare per quella della Costa. Si tratta infatti di un altro tassello importante nel quadro delle iniziative che stiamo supportando per incrementare la reindustrializzazione del nostro territorio, valorizzando
specializzazioni storiche e competenze consolidate dei tessuti produttivi che, integrati ai nuovi trend di crescita globali della trasformazione digitale, culturale e della transizione al
verde, possono essere in grado di svolgere un ruolo propulsivo nel rilancio economico e sociale del territorio. Mai come in questo
particolare momento storico è quindi essenziale un dialogo costante e fluido con la Regione”.
Nell’ambito delle iniziative individuate dalla Commissione Multinazionali e Grandi Imprese di Confindustria Toscana, di
cui Turci ha la delega alle attività formative, sottolinea proprio l’importanza della formazione 4.0. “I modelli di business aziendale si stanno oggi evolvendo ad una velocità molto alta – ha continuato il vicepresidente Turci – Tale evoluzione deve accompagnarsi allo
sviluppo delle competenze. In un contesto simile, avere una pianificazione degli interventi formativi attraverso un piano architrave che copre più periodi dell’apprendimento, acquista un
valore decisivo e poterlo gestire con azioni congiunte tra istituzioni
e aziende grandi, medie e piccole si rivela fondamentale”.
26 Maggio 2022 -
La Tirrenica non può aspettare
FIRENZE – Non si ferma la richiesta, arrivata da più voci, di inserire la Tirrenica fra le infrastrutture strategiche per l’intera costa toscana: “Un rimedio non può essere mai la soluzione! Abbiamo trascorso quasi mezzo secolo tra titubanze, incertezze che hanno causato il mancato completamento
dell’autostrada A12, ed oggi ne paghiamo il pegno con la comparsa e la scomparsa della ‘Tirrenica’ dai documenti della programmazione nazionale”.
Questa volta le parole sono di Nereo Marcucci, coordinatore della Commissione
26 Maggio 2022 -
Infrastrutture e Logistica di Confindustria Toscana che sottolinea che forse
“riapparirà con un decretino aggiuntivo e forse no, ma il dato di fatto è che la Toscana felix è restata la Cenerentola nella programmazione delle
infrastrutture, poiché i guai non si limitano alla ‘Tirrenica’ ma proseguono con il cosiddetto ‘Lotto Zero’ che forse sconta anche una denominazione non felicissima. Senza contare tutto il resto”.
“Certamente -prosegue Marcucci- porteremo quest’ennesimo vincolo allo
sviluppo all’ordine del giorno della Commissione Regionale Infrastrutture di Confindustria Toscana per valutare gli interventi previsti dagli ultimi provvedimenti del Governo”.
“Riconfermato con forza, il più totale, motivato dissenso per l’esclusione del cosiddetto ‘Completamento della Tirrenica’ dalle opere strategiche da commissariare, è poco utile ripetere ragioni e responsabilità che hanno determinato un così imponente regime di deroghe (42 Commissari per 101 opere per circa 96 miliardi di euro) per poter realizzare infrastrutture
determinanti per il futuro del Paese e soprattutto per il pagamento dei debiti che il Paese sta contraendo”.
Quel che resta da fare, conclude il coordinatore, è prendere atto che tra le opere commissariate come strategiche la Toscana registra l’inclusione
soltanto di una ridottissima manciata e aggiunge per conto della Commissione:
“Ci aspettiamo da parte della Regione Toscana e delle Istituzioni
territoriali che chiedano che si provveda immediatamente ad inserire la Tirrenica fra le infrastrutture strategiche utilizzando qualsiasi procedura, come è avvenuto tante volte per opere ritenute indispensabili, considerato che tra i 13 miliardi destinati alle 44 opere del nuovo elenco di
commissariamenti ne risultano stanziati 2,4 per il Centro Italia.
Questa è la condizione basilare perché si possa continuare a progettare la reindustrializzazione della fascia costiera della Toscana. Le Imprese e i cittadini della costa toscana meritano che la Tirrenica non resti fuori dalle strategie di sviluppo, per l’importanza che rappresenta per il traffico di persone e di merci, per la coerenza con la continuità dei corridoi che uniscono le economie europee, per la presenza di porti ed interporti che ne trarrebbero vantaggio, per l’incuria che si è registrata nel lungo rimpallo sul chi dovesse progettarla e costruirla tra SAT e ANAS”.
26 Maggio 2022 -
Confindustria Toscana: nominati coordinatori
FIRENZE – Nuove nomine in Confindustria Toscana che ieri ha designato i coordinatori delle commissioni consultive.
Commissioni a cui partecipano imprenditori delle Confindustrie territoriali toscane che formano il gruppo di lavoro su temi ed esigenze di grande
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importanza per il sistema industriale regionale.
Il Consiglio di presidenza ha quindi individuato i nuovi coordinatori delle commissioni:
-Ambiente ed Energia: Tiziano Pieretti (Industria Cartaria Pieretti) di Confindustria Toscana Nord
-Agroalimentare: Maurizio Bigazzi (Toscanità) di Confindustria Firenze
-Infrastrutture e Logistica: Nereo Paolo Marcucci (Neri Depositi Costieri) di Confindustria Livorno-Massa Carrara
-Sanità: Massimiliano Boggetti (Diesse Diagnostica Senese) di Confindustria Sud
-Cultura e Formazione: Patrizia Alma Pacini (Pacini Editore) della Unione Industriale Pisana
– Turismo: Stefano Gabbrielli (Enic) di Confindustria Firenze
– Fondi Comunitari: Daniele Matteini (Ombre-1 srl) di Confindustria Nord – Multinazionali: Fabrizio Monsani (Thales Italia) di Confindustria Firenze
Confindustria Toscana lancia
#IMPATTOTOSCANA
26 Maggio 2022 -
FIRENZE – Confindustria Toscana lancia #IMPATTOTOSCANA Industria e Sviluppo, le sfide per il futuro, con cui le imprese intendono segnalare a chi guiderà la regione le priorità per ripartire dopo la crisi, con l’obiettivo di
offrire alla politica elementi utili a orientare le scelte da compiere nei prossimi mesi per promuovere la ripresa.
Il sistema confindustriale toscano ha commissionato una ricerca all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per analizzare lo scenario economico attuale e richiamare quindi l’attenzione su alcune direttrici di sviluppo indispensabili in un’ottica di medio periodo.
«Siamo in un momento cruciale per la nostra regione – commenta Alessio Marco Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana – La crisi pandemica ha
ulteriormente indebolito un’economia già in rallentamento, con la produzione
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che potrebbe segnare un -12% rispetto allo scorso anno, peggio della media nazionale. Ora occorre condividere con politica e parti sociali un percorso di crescita che tragga il massimo vantaggio dalle risorse in arrivo
dall’Europa. Tuttavia, in questa campagna elettorale non vediamo quella necessaria attenzione ai temi di politica e sviluppo, che le imprese, vero motore di benessere economico dei cittadini, chiedono da molto tempo. Per questo abbiamo deciso di avviare uno studio e una campagna che riporti al centro del dibattito pubblico le loro esigenze. Perché senza imprese la Toscana non ha futuro».
La sfida di #IMPATTOTOSCANA è innescare una nuova fase di crescita e
benessere diffusi, un Green New Deal toscano capace di promuovere una forma di sviluppo sostenibile ispirata ai principi dell’Agenda 2030 dell’ONU, in cui l’attenzione all’innovazione, all’economia circolare, all’attrattività della Toscana, come regione d’Europa, sia accompagnata a un adeguato processo di crescita delle imprese, dell’occupazione, della qualità della vita e
dell’equità.
«Dobbiamo intervenire sulle criticità che da tempo frenano lo sviluppo – conclude Ranaldo –, come il ritardo storico sulle infrastrutture o una
gestione più moderna del ciclo dei rifiuti, solo per citarne due. La Toscana più di altre regioni coniuga un’offerta culturale e turistica unica con distretti produttivi di eccellenza: è una sintesi del Paese e può diventare un laboratorio privilegiato, obiettivo che si può raggiungere solo attraverso un’azione comune».
Sono otto le direttrici di sviluppo identificate dallo studio – Economia Circolare, Ricerca e Innovazione, Sanità Salute e Benessere, Industria 4.0 e Digitale, Transizione energetica, Infrastrutture, Mobilità e Sviluppo, Agro- alimentare, Formazione e Capitale umano – che sarà presentato nel corso di un incontro venerdì 11 settembre a Firenze.
I contenuti di #IMPATTOTOSCANA vengono veicolati attraverso una pagina web online da oggi, dove i presidenti del sistema confindustriale toscano, dei Giovani Imprenditori, della Piccola Industria, insieme al Digital Innovation Hub e Ance Toscana si fanno portavoce dei vari macro-temi e delle singole istanze territoriali attraverso brevi video, che saranno condivisi sui nuovi
26 Maggio 2022 -
regionali. Un’azione di comunicazione articolata per sensibilizzare politica e opinione pubblica sulle istanze del mondo imprenditoriale toscano in
un’ottica di sviluppo del territorio.
Ordinanza Regione Toscana sui cantieri
navali
26 Maggio 2022 -
FIRENZE – Attività di consegna dei mezzi navali, manutenzione delle attività turistiche all’aperto, chiusure degli esercizi commerciali per le prossime festività del 25 aprile e del 1° Maggio: sono questi i tre punti inseriti nell’ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Il testo firmato dal presidente dedica il primo dei suoi tre articoli ai cantieri navali, stabilendo che le attività di consegna dei mezzi navali già allestiti possano essere effettuate previa comunicazione al Prefetto.
La decisione della Regione, risponde, almeno in parte, alla richiesta
avanzata ieri dal presidente della Commissione nautica e Economia costiera di Confindustria Toscana Giovanni Costantino, di riaprire cantieri navali e porti turistici in attesa dell’avvio della “fase 2” delle misure anti Covid-19.
In seconda istanza l’ordinanza si occupa di strutture ricettive all’aperto (stabilimenti balneari, i campeggi, i villaggi turistici, i parchi di
vacanza, le aree di sosta), stabilendo che vi sia consentito l’accesso solo al personale impegnato in attività di manutenzione, vigilanza e pulizia “ivi comprese – si legge testualmente – le attività di allestimento e
manutenzione delle strutture amovibili, previa comunicazione al Prefetto nonché segnalazione dell’area per impedire l’accesso ad estranei”.
Sino al 3 Maggio e comunque fino a quando saranno vigenti le misure adottate dal presidente del Consiglio dei ministri queste strutture, infatti,
resteranno chiuse al pubblico.
Il terzo e ultimo articolo dell’ordinanza riguarda le prossime festività del 25 Aprile e 1° Maggio. In entrambe queste occasioni tutti gli esercizi
commerciali dovranno restare chiusi con deroghe solo per farmacie e rivendite di giornali e per le consegne a domicilio di generi alimentari. Questa
decisione è stata assunta anche per evitare che in quei due giorni si possa verificare un diffuso afflusso di persone sia presso le strutture di vendita
26 Maggio 2022 -
La finalità della misura è quindi di garantire il rispetto delle azioni di contenimento dell’emergenza, evitando quindi concentrazioni di persone e trasferimenti eccessivi.
Cantieri navali e porti turistici
chiedono riapertura
26 Maggio 2022 -
LIVORNO – Cantieri navali e porti turistici chiedono la riapertura. In attesa dell’avvio della “fase 2” delle misure anti Covid-19 e della riapertura delle attività, il presidente della Commissione nautica e Economia costiera di Confindustria Toscana Giovanni Costantino, presidente e amministratore delegato di The Italian Sea Group di Marina di Carrara, ha chiesto al
governatore Rossi la riapertura dei cantieri navali delle marine e dei porti turistici.
Un’azione di pressione che si rende necessaria anche considerando la non immediata disponibilità delle risorse economiche previste dal governo a sostegno delle imprese.
“La cantieristica e porti turistici – sottolinea Giovanni Costantino – sono comparti con centinaia di utenti residenti o villeggianti, attività
industriali e artigianali e anche borghi e centri commerciali, una fitta ed importante rete di indotti.
“Con l’avvicinarsi della stagione estiva – prosegue il presidente – occorre che l’avvio della fase di “convivenza” delle attività e della frequentazione da parte di clienti, turisti e diportisti, sia preceduta da una specifica regolamentazione di protocolli di lavoro e di procedure necessarie per assicurare l’obiettivo di contenimento della pandemia”.
Nella comunicazione della Confindustria Toscana si richiama anzitutto la tutela della salute dei lavoratori, per cui la riapertura delle attività dovrà essere graduale e nell’altissimo rispetto delle distanze sociali, attraverso l’utilizzo delle svariate tipologie di Dpi.
Per valutare lo scenario complessivo delle attività del comparto della nautica, gli imprenditori di Confindustria propongono alla Regione
l’attivazione di un coordinamento tecnico regionale con le Associazioni di categoria, gli Enti e le Istituzioni marittime preposte alla vigilanza e controllo al fine condividere un protocollo uniforme ed assicurare che tutte le aziende di cantieristica e le infrastrutture portuali marittime per il diporto (porti, marine, porticcioli, approdi etc.) adottino le medesime
26 Maggio 2022 -
La nota della Confindustria si conclude con la richiesta a Rossi di un incontro per poter considerare una urgente riapertura, seppur parziale, dei cantieri navali, permettendo in tal modo il completamento delle imbarcazioni e yacht già allestiti, che consentirebbe ai molteplici cantieri navali
toscani di riattivare il proprio sistema economico necessario al sostegno di quello produttivo.
Confindustria Toscana: riavviamo le
produzioni
26 Maggio 2022 -
FIRENZE – Confindustria Toscana esprime forte preoccupazione per un ulteriore blocco di tutte le attività produttive oltre il prossimo 3 Aprile. Rimandare ulteriormente la riapertura delle aziende, indebolirà ulteriormente la tenuta del sistema economico regionale, già messa a dura prova dalla crisi e che, si stima, perda 1,2 mld di euro al mese di valore aggiunto.
Il presidente di Confindustria Toscana all’unisono con i presidenti di Confindustria Firenze, di Confindustria Livorno Massa Carrara, di Confindustria Toscana Nord, di Confindustria Toscana Sud, dell’Unione
26 Maggio 2022 -
attività industriali che, in numerosi territori ha toccato punte del 90%, con un forte impatto sulla situazione delle aziende e sulla possibilità di
ripresa.
Perché la recessione già in atto non si trasformi in una depressione dai costi sociali altissimi e la perdita irreversibile di settori-chiave della nostra economia, il sistema confindustriale toscano chiede di riprogrammare in tempi rapidi la ripartenza del motore produttivo regionale, mettendo al primo posto la sicurezza dei lavoratori, ma rimodulando la stessa definizione di settore strategico.
“Per le aziende toscane lavorare in sicurezza è la priorità; la sicurezza dei lavoratori per il sistema confindustriale toscano viene prima di tutto: lo è sempre stata e lo sarà sempre”, afferma il presidente di Confindustria
Toscana Alessio Marco Ranaldo (nella foto).
A garanzia della massima tutela dei lavoratori che operano nelle imprese attive, sono state sottoscritte linee-guida regionali. E le aziende toscane si sono dimostrate all’avanguardia nella sicurezza e tutela della salute dei lavorati.
“Se le imprese sono in grado di assicurare ai propri dipendenti di operare in sicurezza – continua Ranaldo – dobbiamo iniziare a progettare una graduale ripartenza, anche attuando interventi ulteriori di protezione. Ed è pure necessario rivalutare il criterio dell’appartenenza a settori strategici, visto che quando dovremo sostenere i costi della ripresa, tutti i settori saranno strategici”.
Ma il lockdown che ha messo sotto scacco la manifattura toscana sta creando situazioni di forte difficoltà per molte aziende che rischiano di perdere quelle posizioni di mercato faticosamente conquistate negli anni, in contesti estremamente competitivi. Già adesso molte imprese hanno un calo delle
commesse dovuto all’impossibilità di produrre e consegnare; più questa situazione si protrarrà nel tempo, più questo si accentuerà, aumentando le difficoltà di una ripartenza. Inoltre, anche le imprese che ad oggi
continuano ad operare, incontrano notevoli difficoltà di approvvigionamento, dovendo agire in contesto produttivo che conta oltre il 70% delle aziende chiuse.
26 Maggio 2022 -
“Purtroppo, come ha detto anche il presidente Boccia, non è possibile far ripartire il sistema economico con un decreto”.
Le imprese toscane chiedono chiarezza
26 Maggio 2022 -
responsabilità verso il Paese e verso la sicurezza dei propri collaboratori, chiede chiarezza sulle disposizioni annunciate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, vista anche la preoccupante insufficienza delle informazioni a distanza di molte ore dall’annuncio del decreto.
Le imprese toscane sottolineano, inoltre, alcune esigenze prioritarie del sistema produttivo per evitare il rischio che la situazione generi
conseguenze irreversibili per la futura prosecuzione dell’attività.
Le imprese toscane chiedono, anzitutto, tempi tecnici adeguati per chiudere o terminare le lavorazioni in corso, rinviando l’entrata in vigore del decreto di almeno 72 ore.
Chiedono, inoltre, assoluta chiarezza sulle aziende che, pure se non
espressamente inserite nella lista dei codici Ateco anticipata dai giornali, possano proseguire la loro attività perché funzionale alla continuità e al buon funzionamento di quelle ritenute essenziali. In ogni caso, che le aziende che devono rimanere aperte non siano individuate solo in base ai codici Ateco, ma sulla base anche delle esigenze delle rispettive filiere, anche internazionali, partendo da quelli che sono definiti i ”servizi essenziali”.
Considerano, a questo proposito, fondamentale il ruolo delle Prefetture per una applicazione del provvedimento che non sia pregiudizievole agli stessi settori considerati essenziali.
Le imprese della regione sollecitano la necessità di fare salve tutte quelle attività manutentive, legate a cicli produttivi e non, finalizzate a
mantenere efficienti e in buono stato i macchinari e gli impianti per non pregiudicare la capacità delle imprese di essere produttive alla ripresa delle attività, nonché alle attività di vigilanza.
Infine le aziende toscane sottolineano l’importanza del credito e della
liquidità, per evitare che la situazione abbia un impatto irreversibile sulle imprese, raccomandando al contempo estrema chiarezza e garantendo immediata operatività al ricorso alla cassa integrazione, sia attraverso efficaci modalità di richiesta (ordinaria, straordinaria e in deroga), sia in relazione alle risorse disponibili.