• Non ci sono risultati.

3692 ja agosto 2009 /

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "3692 ja agosto 2009 /"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

Signor

Lorenzo Quadri

Deputato al Gran Consiglio

Interrogazione 26 giugno 2009 n. 193.09 Isole di Brissago: dubbi sul “nuovo corso”

Signor deputato,

nell’interrogazione si sollevano dubbi sull’operato della Direzione del Parco botanico dopo il 2004. Secondo la stessa, il Parco botanico del Cantone Ticino, a seguito del cambiamento di gestione, avrebbe cambiato filosofia di gestione e il nuovo corso susciterebbe interrogativi, in quanto la nuova gestione sembrerebbe studiata con criteri teorici senza che vi sia un riscontro pratico per la bellezza del parco.

In proposito, è utile ricordare in primo luogo, per evitare confusioni possibili fra i vari enti, che il Parco botanico del Cantone Ticino è stato istituito con il Decreto legislativo del 28.10.19491, a seguito del contratto d’acquisto delle proprietà da parte del Cantone e dei Comuni di Brissago, Ascona e Ronco s/Ascona e di Pro Natura e di Heimatschutz, ed è quindi un istituto cantonale a tutti gli effetti. Tuttavia, dal 1998 le spese di gestione (escluse le spese salariali di quattro operai giardinieri) sono assunte dall’Amministrazione delle Isole, alla gestione delle quali l’Amministrazione provvede in proprio attraverso le entrate dei visitatori e l’affitto del ristorante e di una proprietà a Porto Ronco. L’onere a carico del Cantone consiste, come menzionato sopra, nell’assunzione della spesa dei salari per i quattro giardinieri. Anche la direzione del Parco botanico è assunta dall’Amministrazione delle Isole, e da essa retribuita, senz’alcuna partecipazione cantonale. Le indicazioni contenute nei consuntivi dello Stato, nel Centro di responsabilità budgetaria 419, lo confermano. Il rendiconto finanziario e il numero dei visitatori sono pubblicati annualmente nel Rendiconto del Consiglio di Stato al Gran Consiglio. A titolo informativo presentiamo i dati dell’ultimo decennio.

anno Totale costi Totale ricavi Risultato d’esercizio Partecipazione d. Stato2

2000 1.204.169 1.107.227 -96.942 313.997

2001 1.120.431 1.214.224 93.793 276.506

2002 1.217.339 1.106.328 -111.010 305.159

2003 1.164.414 1.091.866 -72.547 311.759

2004 1.195.739 1.128.224 -67.514 316.500

2005 1.269.9653 1.175.306 -94.659 331.071

2006 1.189.402 1.273.467 84.065 339.204

2007 1.173.3264 1.234.364 61.038 319.948

2008 1.229.174 1.128.574 -100.600 296.621

1 Decreto legislativo per la partecipazione dello Stato all’acquisto delle Isole di Brissago e la costituzione del Parco botanico del Cantone Ticino, del 28 ottobre 1949

2 nei conti figurano anche i costi relativi ai quattro giardinieri pagati dallo Stato; nei ricavi è compreso il contributo a carico del Cantone come risulta dal dettaglio nella colonna apposita.

3 dati corretti rispetto ai dati del rendiconto 2005

4 dati corretti rispetto ai dati del rendiconto 2007

(2)

I dati del preventivo 2009 indicano un totale di spese per fr.1.174.025 e di entrate per fr.

1.129.300, con una maggior uscita di fr. 44.725.

In secondo luogo, secondo il Regolamento del 7 febbraio 19955, la flora delle Isole di Brissago costituisce il Parco botanico del Cantone Ticino. Esso è destinato a scopi didattici e scientifici, accanto alla funzione turistica promossa dal Consiglio d’ Amministrazione della comproprietà delle Isole di Brissago. Il Parco botanico è subordinato al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS).

Hanno cura del Parco botanico la Commissione scientifica, il direttore scientifico (di regola docente delle scuole cantonali incaricato di questa funzione a tempo parziale; in ogni caso con formazione accademica adeguata) e i giardinieri previsti dall’organico dello Stato.

La Commissione, che è nominata ogni quattro anni dal DECS (2 membri sono designati dalla Società ticinese di scienze naturali) indirizza lo sviluppo e la funzione scientifica del Parco e vigila in generale sulla sua destinazione. Il direttore assicura la funzione didattica e vigila sulla manutenzione del Parco e cura lo sviluppo e l’ attività di ricerca secondo le direttive della Commissione scientifica.

Quest’organizzazione risale agli anni sessanta e non sempre, occorre dirlo, ha funzionato a meraviglia; nel recente passato le direttive della Commissione, pur condivise e sottoscritte dal sovrintendente del Parco, non sempre venivano messe in pratica dallo staff tecnico.

Le direttive sull’impostazione e la gestione del Parco botanico del 12 giugno 1999 sono state aggiornate il 4 maggio 2004: il direttore e il capo vi si attengono in modo coerente e rigoroso (avendole condivise e sottoscritte) nell’attività di gestione del Parco e, conseguentemente, il personale subalterno. L’aggiornamento delle direttive non ha stravolto la natura del Parco, anzi ha dato un impulso importante per una miglior definizione delle aree geobotaniche, per i contenuti e per l’aspetto didattico legato ai singoli spazi e alle singole aiuole. Logicamente la natura non risponde sempre tempestivamente con un’adeguata fioritura e ampiezza della chioma di piante messe a dimora di recente; capita talvolta di incontrare aiuole con vegetazione di dimensioni ridotte, per poi vederle con altre dimensioni già alcuni mesi dopo. Nemmeno è possibile dimenticare che la flora del Parco, come tutta la flora, seppure pregevole e con un carico di storia eccezionale, ha bisogno di un suo ricambio generazionale: non tutti gli interventi sono legati alle volontà dell’uomo e il fatto che il Parco botanico si trovi in mezzo al lago non risparmia di certo piante anche di una certa età (forse vale la pena ricordare il Cipresso del Kashmir pluricentenario dell’Isola Madre, poco distante dalle nostre isole, letteralmente strappato con la sue radici a seguito del vento il 28 giugno 2006). E’ anche opportuno ricordare che il substrato di umus presente sull’isola grande è assai scarso e in questo poco spazio devono trovar posto le radici delle piante, in altri termini il loro sostegno. Ne consegue, per ragioni di sicurezza, la necessità di valutare anno dopo anno la dimensione delle piante in rapporto alla possibilità di ancoraggio nel terreno e alla conseguente necessità di garantire una corretta stabilità degli alberi, con la possibilità che si debba ricorrere, in casi estremi, al loro taglio, situazione non certo piacevole o ricercata dagli addetti ai lavori.

Chi visitasse il Parco botanico nei prossimi mesi e anni non potrà che trovarsi di fronte ad una flora rinnovata e interessante, anche se al momento della visita relativa all’interrogazione (fotografie del 15 maggio 2009) le aiuole potevano anche sembrare vuote e spoglie. A titolo informativo alleghiamo le stesse immagini riprese il 15 luglio 2009: solo due mesi dopo già mostrano una diversa situazione.

Il giudizio della Direzione del Parco, della Commissione scientifica e delle numerose persone che visitano a più riprese le Isole di Brissago è di tutt’altra portata rispetto alle indicazioni

5 è prevista nelle prossime settimane la modifica del Regolamento per adattarlo alle mutate condizioni di gestione.

(3)

contenute nell’interrogazione circa un presunto impoverimento del parco a seguito della soppressione di piante preesistenti e del volume delle nuove essenze, rispettivamente di aiuole e aree ripristinate con nuovi obiettivi e riordinate nella loro specificità.

Sullo stato del Parco sono certamente legittime valutazioni personali come quelle espresse nell’interrogazione: tuttavia la Commissione scientifica, il DECS, il direttore del parco e gli addetti ai lavori non possono tener conto del singolo giudizio personale se non è sorretto da motivazioni scientifiche o didattiche valide. La pianificazione degli interventi e la programmazione delle fioriture richiedono tempi di riflessione e gestione.

Ne è un esempio la gestione del patrimonio arboreo. Il Parco ospita molte specie arboree, rappresentate, sovente, da individui di grandi dimensioni. Nel corso degli ultimi anni è stato allestito un catasto degli alberi che oggi contempla 164 soggetti, suddiviso fra alberi singoli e collettivi monospecifici. Ogni soggetto arboreo è localizzato su una mappa georeferenziata collegata a una banca dati dove sono registrati i parametri rilevati. Il catasto è lo strumento di controllo dell’evoluzione degli individui, permette di evidenziare la necessità di interventi di cura e consente di pianificare le piantagioni. Nel nostro caso la gestione del patrimonio arboreo deve tenere conto di vari aspetti. Per affrontare la gestione è indispensabile, sovrapponendo i vari approcci, fissare gli obiettivi e le priorità a breve, medio e lungo termine, che, nelle grandi linee, sono:

- garantire la presenza di alberi maturi che esprimono l’architettura delle specie o enfatizzano le atmosfere;

- garantire un equilibrio fra la componente arborea e le zone aperte;

- garantire la presenza di specie coerenti con le Direttive;

- garantire la presenza di specie rappresentative dal punto di vista sistematico o evolutivo;

- accogliere specie rare e/o minacciate nelle zone di origine (conservazione del patrimonio genetico): ad esempio Wollemia nobilis, la cui presenza alle isole (dal 2007) è da una parte interessante quale fossile vivente, ma soprattutto perché il relativo progetto denominato Wollemi Pine rientra in una logica di conservazione;

- presentare specie particolari dal punto di vista umano (etnobotanica, religioni, storia, ecc.).

Gli interventi sul patrimonio arboreo sono finalizzati a garantire lo stato sanitario, rimuovere eventuali danni strutturali, consolidare la vocazione dei settori in ossequio alle Direttive e, non da ultimo, garantire la sicurezza dei visitatori.

Quanto alla messa a nudo delle rocce in precedenza ricoperte di terra e piante, non risulta alla Direzione del Parco che vi siano documenti che testimoniano la presenza di allestimenti creati dalla Baronessa St. Leger nei luoghi citati, mentre è certa la realizzazione di muretti terrazzanti nel recente passato (non più tardi di 20 anni or sono, ad opera dei giardinieri) nelle aiuole prospicenti lo stagno. Questi interventi costituivano quindi dei falsi storici, posticci. La messa a nudo delle rocce citate consente ora al visitatore di seguire la traccia della roccia madre e offre la possibilità per nuovi allestimenti più naturali che seguono la tendenza attuale adottata in molti giardini botanici. Per finire non risulta che siano stati trasportati artificialmente in loco dei sassi per allestire pietraie, almeno nel periodo dal 2004 in poi. Poco importa se in mezzo al lago (un parco botanico deve per forza illustrare sia le flore sia gli ecosistemi) o nei pressi di uno stagno (qui la riflessione potrebbe addirittura portare a chiedersi quale sia il senso di uno stagno in mezzo al lago), le aiuole in questione sono state modellate e allestite impiegando la roccia madre e sassi disponibili in loco.

Per tornare brevemente alla lettura e conservazione storica del giardino, è da annotare che se la conduzione attuale dovesse attenersi agli scarsi documenti storici disponibili, le trasformazioni da apportare sarebbero molto più consistenti e sconvolgenti di quelle sinora adottate. E’ facilmente comprensibile perché né la gestione attuale, né quelle del recente

(4)

passato, vi abbiano fatto riferimento. In alcuni punti, comunque, la gestione attuale ha restituito al giardino uno stato più coerente con quello del passato, cancellando aggiunte e modifiche considerate inopportune (storicamente e formalmente) presenti fino al 2003.

Tenuto conto dei lavori eseguiti sulla struttura e per arricchire e migliorare le collezioni tendendo conto delle Direttive sull’impostazione e la gestione del parco, è quindi naturale che siano state messe a dimora decine di giovani piante. Queste sono state prodotte esclusivamente nel vivaio del Parco botanico e se le loro dimensioni appaiono in alcuni casi minuscole, è anche perchè prima del 2004 la produzione vivaistica alle Isole di Brissago era oltremodo ridotta e non corrispondeva a standard qualitativi accettabili.

Più in generale, gli interventi di rinnovo delle aiuole, oltre a rientrare nella logica della stuttura delle aree geografiche e tematiche, sono stati dettati anche dal diffuso stato di degrado dei suoli e alla presenza di un parassita favorito e disseminato da pratiche colturali errate del passato, ad esempio l’uso indiscriminato di compost immaturo e l’assoluta mancanza di drenaggi nelle aiuole. Per una migliore comprensione del problema riscontrato nel Parco, Direzione e Commissione scientifica si sono recate nel 2006 a San Michele all’Adige, per visitare l’Istituto europeo Safe Crop che lavora per combattere il parassita in questione (il fungo Armillaria mellea, volgarmente conosciuto con il termine “ciodin”. Le misure intraprese alle Isole di Brissago tengono conto dei consigli forniti dagli specialisti di Safe Crop, che in particolare prevedono l’allontanamento immediato di individui colpiti e la rinuncia alla messa a dimora di specie legnose nelle zone infette. Dal 2004 decine di piante sono morte a causa di questo parassita.

Non concordiamo sulla considerazione contenuta nell’interrogazione circa i materiali pubblicitari delle isole che presenterebbero immagini che non si ritrovano più e che indurrebbero attese non confermate per i visitatori: non è pensabile, per ovvie ragioni di finanze, distruggere documenti che vengono messi in vendita e che contengono fotografie magari non più attuali.

Nelle nuove presentazioni la Direzione è particolarmente attenta a non proporre fotografie di angoli non riscontrabili nella realtà: è però anche ovvia la constatazione che in maggio non si trovano fiori di piante che normalmente fioriscono in estate o in autunno, oppue anche d’inverno. Ne fa testo il prospetto per la stagione 2009, edito all’inizio di marzo in concomitanza con la riapertura delle isole e del Parco, così come il nuovo prospetto edito dall’ETLM (in collaborazione con il Parco botanico) e recentemente pubblicizzato (inizio luglio 2009). In entrambi i nuovi documenti vi sono immagini di piante e fiori presenti sulle isole.

Circa l’affermazione espressa nell’interrogazione sulla destinazione del costo del biglietto di entrata, che non sarebbe trasparente, riteniamo utile fornire alcune indicazioni di dettaglio, per altro desumibili dai rendiconti annuali, rispettivamente dai rapporti finanziari depositati ogni anno presso lo Stato.

costi finanziari 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 valori

medi su 9 anni totale costi 1204'169 1120'431 1217'339 1164'414 1195'739 1269'965 1189'402 1173'326 1229'174 1195'995 spesa salariale

giardinieri 313'997 276'506 305'159 311'759 316'500 331'071 339'204 319'948 296'621 312'307

ammortamenti 79'464 140'343 120'803 50'000 102'432 75'275 63'627 60'824 123'986 90'750 totale ricavi 1107'227 1214'224 1106'328 1091'866 1128'224 1175'306 1273'467 1234'364 1128'574 1162'176 entrate

visitatori 558'300 681'874 556'590 544'264 574'533 597'402 597'402 662'362 569'859 593'621 contributo Stato 313'997 276'506 305'159 311'759 316'500 331'071 339'204 319'948 296'621 312'307 altre entrate 234'930 255'844 244'579 235'843 237'191 246'833 336'861 252'054 262'094 256'248

risultato -96'942 93'793 -111'011 -72'548 -67'515 -94'659 84'065 61'038 -100'600 -33'820

(5)

Come risulta dalla tabella i costi salariali per i giardinieri del Parco botanico, ovverossia il contributo dello Stato, rappresentano mediamente circa un quarto delle spese e dei ricavi di gestione; le entrate dei visitatori costituiscono una parte importante dei ricavi (oltre il 50%, mediamente).

Le stesse cifre ripartite secondo il numero dei visitatori, anno per anno, indicano un costo totale medio di fr. 12.50 per ogni visitatore, dei quali fr. 3,26 sono i costi dei giardinieri e quasi un franco per ogni visitatore è destinato all’ammortamento. I rimanenti fr. 8 per ogni visitatore sono riferiti ai costi del personale dell’amministrazione, compreso il direttore, ai costi di gestione del Parco, ai costi generali e per la propaganda e la pubblicità (totalmente a carico delle Isole di Brissago). Mediamente ogni visitatore ha pagato fr. 6,17 di entrata , circa la metà dei ricavi; si osserva che il prezzo di fr. 8.- per gli adulti è stato applicato solo dal 2007 (contemporaneamente sono state introdotte diverse facilitazioni per le famiglie). L’altra metà delle entrate è costituita per il 50% dal contributo del Cantone per le spese dei giardinieri e per l’altro 50% dagli affitti, dalle vendite al chiosco e dal provento del Centro seminariale.

indici per visitatore 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 valori medi su 9 anni Visitatori 107'286 114'323 93'403 90'036 91'028 93'009 99'728 95'206 84'897 96'546

totale costi 11.22 9.80 13.03 12.93 13.14 13.65 11.93 12.32 14.48 12.50

spesa salariale

giardinieri 2.93 2.42 3.27 3.46 3.48 3.56 3.40 3.36 3.49 3.26

Ammortamenti 0.74 1.23 1.29 0.56 1.13 0.81 0.64 0.64 1.46 0.94

totale ricavi 10.32 10.62 11.84 12.13 12.39 12.64 12.77 12.97 13.29 12.11

entrate visitatori 5.20 5.96 5.96 6.04 6.31 6.42 5.99 6.96 6.71 6.17

contributo Cantone 2.93 2.42 3.27 3.46 3.48 3.56 3.40 3.36 3.49 3.26

altre entrate 2.19 2.24 2.62 2.62 2.61 2.65 3.38 2.65 3.09 2.67

utile/deficit -0.90 0.82 -1.19 -0.81 -0.74 -1.02 0.84 0.64 -1.18 -0.39

Dai dati espressi è facile notare che per ogni visitatore l’Amministrazione delle Isole di Brissago (e non lo Stato) ha sopportato un deficit medio di fr. 0,40; un adeguamento dei prezzi d’entrata alle isole potrebbe quindi giustificarsi.

Circa le manifestazioni proposte dalla Direzione e per le quali nell’interrogazione sono segnalate carenze d’informazione non ci risulta che ciò sia avvenuto: regolarmente vengono spediti i comunicati stampa ai media ticinesi e non sempre viene loro dato il giusto e tempestivo risalto. Dal 2004, ogni anno, sono state proposte esposizioni di varia natura, alternativamente di carattere scientifico, divulgativo o artistico, seguite dai numerosi visitatori.

Di seguito ora le risposte alle specifiche domande poste nell’interrogazione.

1. Come si è evoluta l’affluenza di visitatori alle Isole di Brissago dal 2004 ad oggi (cifre anno per anno)?

Trattandosi di dati ufficiali, pubblicati annualmente la rimandiamo a pagina 127 dell’allegato statistico annesso al Rendiconto del Consiglio di Stato 2008, entrambi distribuiti ai Deputati al Gran Consiglio, nella cui tabella 5T9 sono indicate le cifre relative alle spese, ai ricavi, ai visitatori e alle tasse d’entrata.

(6)

T9 Spese, ricavi d’esercizio e visitatori alle Isole di Brissago, dal 1990

anno Conto d’esercizio6 visitatori

Spese Ricavi Persone Tasse entrata

1990 351.928 431.903 96.214 312.136

1991 540.814 556.216 106.825 426.731

1992 548.191 548.895 101.230 396.203

1993 537.838 538.308 97.850 401.408

1994 529.840 562.284 104.658 426.388

1995 550.981 575.038 86.229 430.449

1996 559.978 632.800 91.762 467.565

1997 515.636 704.711 101.040 515.556

19987 1.205.003 1.086.614 101.388 523.495

1999 1.171.639 1.169.883 108.548 578.808

2000 1.204.169 1.107.227 107.266 558.300

2001 1.120.432 1.214.225 114.323 671.311

2002 1.217.339 1.106.328 93.383 548.737

2003 1.164.414 1.091.866 90.036 537.808

2004 1.195.739 1.128.224 91.028 565.538

2005 1.194.690 1.175.306 93.009 581.142

2006 1.189.402 1.273.468 99.728 680.562

2007 1.173.327 1.234.364 95.206 651.488

2008 1.229.175 1.128.574 84.897 569.859

Per quanto riguarda la stagione 2009 i dati a fine giugno evidenziano un buon recupero di visitatori: 39’802 persone risultavano entrate al Parco, con un incasso di oltre 260 mila franchi, grazie alle ben diverse condizioni climatiche di questi mesi, da aprile a giugno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il trend dell’affluenza viene confermato la Direzione confida in un buon risultato a fine stagione, posizionandosi sulla media degli ultimi cinque anni.

2. Quante piante sono state soppresse in seguito dal "nuovo corso" (dal 2004 via)? Di quale specie, età, e in quale stato di salute?

La risposta, articolata, è contenuta nei documenti allegati:

a) Alberi abbattuti dal 2004;

b) Piante segnalate sino al 2003 e uscite dal catalogo delle presenze dal 2004,

nei quali la Direzione del Parco ha evidenziato le motivazioni alla base dell’intervento effettuato.

3. Quante nuove piante sono state introdotte dal 2004? Di quale specie ed età? Quante sono sopravvissute?

La risposta è contenuta, in modo dettagliato, nella tabella allegata (Piante introdotte nel parco dal 2004), nella quale sono menzionate le specie e le piante introdotte, con l’indicazione del settore del parco nel quale sono state messe a dimora e la loro origine. A titolo informativo viene allegata la cartina del Parco botanico con la suddivisione aggiornata in settori.

6 Alcune cifre sono state corrette rispetto ai dati pubblicati

7 dal 1998 gestione unificata dell’Amministrazione e del Parco botanico

(7)

4. Qual è la spesa complessiva dei vari interventi di rifacimento messi in atto dal 2004 ad oggi?

Le spese di manutenzione del Parco in questi ultimi cinque anni sono assai contenute. I lavori di normale gestione delle aiuole sono stati garantiti dai giardinieri e solo in sporadici casi la Direzione ha fatto capo a specialisti per la manutenzione degli alberi di grandi dimensioni. Dovendo proteggere nel migliore dei modi soprattutto le piante che testimoniano l’era della Baronessa (eucalipti, in particolare) e dovendo garantire la sicurezza delle migliaia di visitatori annuali, la spesa di potatura e di abbattimento è quantificata in 23’424.60 franchi nel periodo dal 2004 a metà 2009, per una media annuale di poco più di 4'000 franchi. Le nuove aiuole, create o risistemate, non hanno comportato spese particolari, giacché le nuove piante messe a dimora o sono state regalate da giardini botanici e da collezionisti privati oppure vengono prodotte in proprio da semi ottenuti gratuitamente grazie alla rete di scambio di semi fra giardini botanici di tutto il mondo.

5. Quando è prevista la fine dei lavori di restauro?

Per quanto riguarda il parco, i lavori proseguono attivamente ma sono limitati da una parte dalla contenuta disponibilità finanziaria nell’ambito della gestione corrente dell’Amministrazione delle Isole di Brissago, dall’altra dai ritmi imposti dalla Natura. Se nel 2007 sembrava ipotizzabile un completamento nel 2010, oggi appare più probabile indicare che la sistemazione si concluderà nel 2012, data l’entità dei lavori messi in cantiere per ridare lustro al giardino e l’impossibilità di eseguire l’intero programma contemporaneamente per non compromettere la fruibilità del giardino stesso.

Da alcuni anni il Consiglio di amministrazione ha programmato alcuni importanti lavori di manutenzione di Villa Emden. Nel parco i lavori previsti nell’ambito di questo progetto sono molto contenuti, se non addirittura irrisori, pensati paticamente solo per allineare gli standard alle esigenze per visitatori diversamente abili. Il problema è tuttavia di natura finanziaria, poiché non potendo assumere in proprio i costi dell’investimento è necessario il coinvolgimento dei comproprietari, attraverso i loro organi esecutivi e legislativi.

L’argomento, da tempo in gestazione, ha ricevuto un’importante accelerazione grazie all’occasione offerta dal Consiglio di Stato di considerare questi lavori di manutenzione e ristrutturazione nell’ambito dei programmi di sostegno all’economia. Nei prossimi mesi sarà quindi presentato un apposito messaggio con la descrizione dei lavori e del loro finanziamento, accompagnato da alcune modifiche del contratto d’acquisto resesi necessarie. I lavori, se nulla si oppone, sono programmati nell’inverno 2010-11, non appena chiuse le isole, e dovranno essere ultimati per la riapertura nella primavera 2011.

6. L’esito dell’operazione viene finora giudicato soddisfacente?

L’esito dell’operazione è considerato da più parti, compresa l’Autorità politica, soddisfacente e non v’è dubbio che il Parco botanico del Cantone Ticino continuerà ad essere un importante elemento dell’offerta turistica e culturale cantonale, sensibile al proprio passato ma aperto alle innovazioni architettoniche e paesaggistiche. Lo sviluppo delle collezioni ne farà inoltre un punto d’interesse per specialisti e amatori.

(8)

7. Se sì, per quale motivo per pubblicizzare le Isole si usano fotografie di aiuole e angoli fioriti di parco che sono stati smantellati?

Il materiale promozionale prodotto nel 2009 non mostra null’altro che quanto è possibile ammirare attualmente, ovviamente nel periodo corretto delle fioriture: in maggio sarà assai difficile trovare in fiore specie che normalmente mostrano la loro bellezza nel mese di agosto o settembre.L’osservazione secondo cui la Direzione del Parco si ostinerebbe a proporre immagini non più attuali o angoli delle isole che nel frattempo sono stati rimodellati non è pertanto da ritenere pertinente.

Voglia gradire, signor deputato, l'espressione della nostra stima.

PER IL CONSIGLIO DI STATO

Il Presidente: Il Cancelliere:

G. Gendotti G. Gianella

Allegati:

- Alberi abbattuti dal 2004

- Piante segnalate sino al 2003 e uscite dal catalogo delle presenze dal 2004 - Piante introdotte nel Parco dal 2004

- Immagini scattate nel Parco mercoledi 15 luglio 2009, nella stessa posizione delle immagini allegate all’interrogazione

Riferimenti

Documenti correlati

• Fotocopia fronte retro documento d’identità valido del legale rappresentante dell’azienda. • Fotocopia fronte retro codice fiscale del legale

Applicato Costo Medio Orario per ciascuna qualifica (come da tabella Ministeriale)N.

Dopo la registrazione puoi compilare subito il questionario proseguendo con le istruzioni a video, oppure puoi scegliere di compilarlo successivamente collegandoti direttamente

90/14 elimina l’obbligo di pagamento dei

INDIRIZZO CAP

INDIRIZZO CAP CITTA' PR..

Carlo Afan de Rivera, Michele Amari, Vito Amico, Annuari dell’Università degli Studi di Palermo (1820-1968), Archivio Storico per la Sicilia Orientale (1906- 1922-23), Maurice

Nell’ambito dell’iniziativa ”Vivi i Giardini!” visita presso i Giardini della Venaria Reale e l’Orto Botanico con trasporto in navetta tra i due giardini. Il racconto di chi