• Non ci sono risultati.

Realizzazione giardini. Piacentini giardini

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Realizzazione giardini. Piacentini giardini"

Copied!
17
0
0

Testo completo

(1)

Realizzazione giardini

Piacentini giardini

(2)

Presentazione

Piacentini giardini

Una storia di passione: ecco come realizziamo giardini sani, verdi, forti e vitali

La realizzazione di un giardino, del giardino dei tuoi sogni, dello spazio che diventerà l'ani- ma verde della tua casa, dipende da una serie di scelte di qualità, possibili grazie ad un'ap- profondita conoscenza delle caratteristiche e delle necessità del proprio giardino e di tutte le sue componenti: il terreno, il prato, le piante.

In questa breve guida affronteremo insieme le fasi della progettazione di un giardino e del nostro lavoro di giardinieri per aiutarti a prendere le decisioni più adatte alle tue personali esigenze, oltre che per permetterti di conoscere le motivazioni profonde che guidano i di- versi momenti del lavoro e di avere una visione amplificata e precisa del mondo affascinan- te che ruota attorno alla progettazione di un giardino.

i

(3)

La prima fase della realizzazione di un giardino riguarda il diserbo totale dell'area da trattare.

Questa fase è di fondamentale importanza perché serve per purificare il terreno da eventuali infestanti presenti evitan- done la possibile proliferazione nel breve periodo, ed è quin- di necessaria per gettare le basi di un giardino sempre verde e in salute.

Una volta ultimata con successo questa prima fase, si provve- derà ad apportare, asportare o modificare la terra, a seconda dei diversi casi. A volte è necessario rimuovere la terra per evitare i dilavamenti dell'acqua verso zone indesiderate (ver- so la propria casa, vialetti o strutture...), altre volte invece è consigliabile effettuare un riporto di terra negli ultimi 10 cm di terreno, solitamente costituito da sabbia silicea e ter- ra vagliata, in percentuale variabile a seconda delle diverse situazioni. Per esempio, nel caso dei giardini pensili, la per- centuale di terra nella miscela da apportare sarà maggiore, per evitare il possibile ruscellamento dell'acqua. La prepara- zione della miscela dipende da una svariata serie di fattori e

Le prime fasi e le caratteristiche del terreno a

medio impasto

1

(4)

per questo motivo è sempre preferibile realizzarla su misura, osservando e valutando caso per caso.

Quando il terreno si presenta invece eccessivamente argilloso è fortemente consigliato pro- cedere alle operazioni di modifica del terreno, asportando almeno gli ultimi 20 cm di terra da ripristinare con una buona miscela che porterà alla realizzazione di un terreno a medio impasto. Questa tipologia di terreno presenta numerosi vantaggi: consente un assorbimen- to d'acqua nettamente migliore e quindi un minor ristagno nelle zone d'ombra, permette alle piante di espandere in profondità il proprio apparato radicale, rende difficile la soprav- vivenza di infestanti e la formazione di feltro e muschio; facilita la gestione dell'impianto di irrigazione.

3

(5)

Per comprendere le caratteristiche principali del proprio ter- reno ed intervenire in un giardino con consapevolezza e pre- cisione, è importante conoscere il pH.

Il pH corrisponde al grado di acidità o basicità di un terre- no, la scala va da 0 a 14: da 0 a 7 è acido, 7 è neutro e da 7 a 14 è calcareo (detto anche basico o alcalino).

Attraverso l'osservazione del colore del terreno e l'utilizzo di analisi semplici e pratiche, viene definita la fascia di pH, essenziale da conoscere per poter riequilibrare il terreno, e riportarlo verso un pH più favorevole alla lavorazione del prato. Un pH scorretto può infatti creare diversi scompensi e problematiche difficili da gestire, tra le quali possiamo evi- denziare ad esempio la formazione di piante acidofile gialle:

esse si sviluppano a seguito di clorosi ferriche (un pH ecces- sivo non permette la corretta circolazione del ferro che ri- mane “imprigionato” nel terreno e non è disponibile per le piante e per la loro crescita).

Due parole sul pH, fattore

determinante per la salute del terreno

2

(6)

Il pH di un terreno è soggetto a continue trasformazioni sia da un punto di vista “interno”

o “meccanico” (mutamento dei microrganismi che lo governano) sia da un punto di vista

“esterno” o “naturale”, indipendente dalla manodopera dell'uomo (le piogge sono natural- mente calcaree: per questo motivo anche terreni perfettamente acidificati tendono con il tempo a diventare alcalini).

5

(7)

Questa breve premessa ci porta a parlare della sabbia sili- cea, principale componente del primo strato del terreno da utilizzare in sostituzione ad una parte della terra. La sabbia silicea, se acquistata presso cave di cui si sa con certezza la provenienza o si riconosce l’affidabilità della cava stessa, ha un pH tendenzialmente neutro, e costituisce il sistema più efficace per abbassare il pH del terreno, avvicinandolo a quello ideale per lo sviluppo del prato. Generalmente tutte le sementi prediligono terreni con un pH compreso tra il 5.5 ed il 7.5, quindi neutro, tendente all’acido. La scelta della sabbia silicea come maggiore componente per l'integrazio- ne del terreno presenta molteplici lati positivi. Grazie alla sua presenza, il terreno diventa più permeabile e meno sog- getto ai ristagni dell'acqua (frequenti nelle zone d'ombra), si riduce gradualmente la proliferazione di infestanti perché, essendo la sabbia silicea per sua natura arida, queste non tro- vano sostanze di cui nutrirsi e, progressivamente, scompaio- no. Questo permette di risparmiare evitando interventi op- primenti e invasivi di diserbo selettivo, necessari in caso di infestazione.

La sabbia o la terra: fare la

scelta giusta per un giardino

vitale

3

(8)

Inoltre, le radici delle piante hanno la possibilità di scendere più in profondità in un terre- no a medio impasto, crescendo sane e robuste; mentre in un terreno calcareo, più pesante, ciò non potrebbe mai realizzarsi: le radici diventerebbero inevitabilmente più deboli, deli- cate, fragili.

Una radice più profonda significa una pianta più in salute, che cresce in un ambiente purifi- cato e di qualità, una pianta forte e rigogliosa che dispone di preziose sostanze di riserva a cui attingere in caso d'emergenza (stress idrici o termici, stress da sfalcio, da calore, da con- cimi...), una pianta che, semplicemente, mantiene il suo vigore nel tempo.

Spesso la decisione di rimuovere parte della terra al posto della quale apportare la sabbia silicea viene scartata a causa dei costi elevati iniziali che comporta, anche se assolutamente ripagati nel tempo.

A questo punto ti chiediamo: Quanto davvero hai a cuore la salvaguardia della salute e del- la bellezza del tuo giardino? Ora che sai che questo intervento preliminare ti permetterà di prenderti cura del tuo giardino con un'attenzione più semplice e naturale, evitando fre- quenti diserbi e manutenzioni invasive, costose e dannose, e ti consentirà di risparmiare tempo, soldi, energie e di agire nel rispetto totale dell'ambiente e di noi stessi, che cosa sce- gli? La sabbia o la terra?

7

(9)

Ma adesso procediamo oltre, prendendo in analisi le fasi suc- cessive: fresatura, livellamento e semina.

In che cosa consistono? Qual'è l'obbiettivo di questi proce- dimenti?

In questo momento del lavoro, il terreno viene movimenta- to meccanicamente per una profondità di circa 20 cm e vie- ne decompattato al fine di ottimizzarne l'aerazione permet- tendo quindi alla futura semente di potersi radicare ed inse- diare con maggior facilità.

Le sementi vengono scelte in base alle differenze ed alle ca- ratteristiche di sviluppo che le dividono essenzialmente in tre macro-aree: specie cespitose, rizomatose e stolonifere.

Le cespitose, al contrario delle rizomatose il cui sistema di moltiplicazione permette loro di espandere le radici sotter- ranee (stoloni) e di chiudere eventuali degradi del tappeto erboso, non sono in grado di auto-rigenerarsi.

Le stolonifere sono molto simili alle rizomatose, ciò che le distingue maggiormente è il sistema di propagazione in

I passi successivi:

fresatura,

livellamento, semina e

trasemina e le tipologie di sementi

4

(10)

quanto quest'ultimo è affiorante, superficiale, e non ha possibilità di cambiare questa sua caratteristica.

Le varietà rizomatose e stolonifere sono dunque altamente consigliate nel caso di impianti sportivi e giardini ad alta calpestabilità, utilizzati a scopo intensivo.

Vediamo insieme, scendendo più nello specifico, altri tipi di sementi:

& ⁃& Macroterme: sementi molto difficili da gestire nei nostri climi perché prediligono il caldo torrido e le temperature tra i 30 e i 35 gradi; non tollerano temperature sotto quella soglia.

& ⁃& Microterme: la temperatura ideale di queste sementi è tra i 13 ed i 24/25 gradi, appar- tengono a questa grande famiglia le specie comunemente utilizzate nei miscugli: Loietto (cespitoso, sfalcio ideale 25/50 mm, generalmente ottimo per rinverdimenti di rapida germi- nazione, per semine urgenti con necessità particolari e semine tardive, ama il pieno sole);

Poa (rizomatoso, sfalcio ideale 25/50 mm, foglia tendenzialmente stretta, semente più utiliz- zata per i campi da calcio e per le aree intensamente sfruttate; è molto delicato, necessita di essere sempre irrigato e reagisce molto lentamente in caso di stress, carenze d'acqua, ger- minazione da funghi; esteticamente è senza dubbio una delle specie più eleganti); Festuca Arundinacea (cespitosa, sfalcio ideale 40/65 mm, perfetta per le zone di pieno sole, è la ve- ra regina delle sementi in quanto meno sensibile ad attacchi di funghi, scarsa irrigazione, stress idrici); Festuca rubra (rizomatoso o cespitoso a seconda della varietà, sfalcio ideale 20/50 mm, comprende tante tipologie anche molto diverse tra loro, generalmente si adatta- no perfettamente all’ombra ma sono un po’ delicate a livello di malattie; restano comun- que le più indicate per le zone ombrose, anche se in questi casi è sempre consigliabile fare valutazioni specifiche).

In questa sezione della nostra guida attraverso il mondo della progettazione e della realizza- zione di giardini vitali e lussureggianti, approfondiremo alcuni aspetti-chiave della fase del- la semina prendendo in considerazione i prodotti da prediligere ed utilizzare per favorire la germinazione e velocizzare i processi, ecco i principali:

9

(11)

& ⁃& Concime starter: un prodotto a base di fosforo per favorire la germinazione, in parti- colare la radicazione. La concimazione organica di fondo è da effettuare sempre, indipen- dentemente dalla lavorazione del terreno scelta (sabbia o terra). Nel corso di questa fase bi- sogna stare molto attenti ad evitare l'utilizzo di concimi di tipo stallatico, letami ed altri prodotti impattanti perché potrebbero diventare causa di causticità.

& ⁃& Strato superficiale del compost: la maggior parte dei compost contengono semi infe- stanti, per questo motivo è necessario accertarsi che il produttore sia affidabile.

& ⁃& Insetticida: serve per limitare i danni di insetti sotterranei come i lombrichi, di formi- che e merli che potrebbero rallentare la germinazione del terreno. Questo non è sempre obbligatorio per definizione, a differenza degli altri, è una scelta molto valutativa.

& ⁃& Antigerminello: prodotto utilizzato quasi esclusivamente in caso di semine tardive (an- tigerminelli granulari). Bisogna prestare molta attenzione alle modalità e alle dosi di questi prodotti perché se utilizzati in modo scorretto potrebbero creare una situazione di causti- cità radicale, durante la quale le giovani radici delle sementi in fase di germinazione potreb- bero bruciare.

La trasemina è un intervento fondamentale, quasi sempre necessario, perché difficilmente la prima semina riesce a germinare perfettamente la zona trattata, a causa di fattori natura- li (dilavamento, agenti climatici, microrganismi ecc…) e fisiologici (neppure le migliori se- menti in commercio hanno il 100% di germinabilità).

A questa operazione segue il primo sfalcio (da effettuare soltanto quando l'erba è alta alme- no 10 cm e l'irrigazione è spenta da almeno due giorni), da questo momento il prato diven- ta calpestabile (questa situazione si mantiene da tre settimane a un mese e mezzo, varia molto a seconda della stagione).

Dopo il primo sfalcio potrebbe essere necessaria una risemina, e dopo questa si dovrà at- tendere circa due mesi la nuova germinazione delle sementi dopo la quale il prato può esse- re considerato un prodotto finito, calpestabile, e destinato a durare in salute nel tempo se trattato e salvaguardato con le cure più adeguate.

(12)

E’ fondamentale, una volta fatto il primo sfalcio, proseguire a tagliare il prato regolarmente, ogni settimana, all’altezza corretta, in particolar modo nel periodo che segue alla semi- na. Fino al primo sfalcio le sementi crescono verticalmente, dal secondo/terzo sfalcio in avanti tendono ad andare a chiu- dere eventuali spazi “vuoti”, nei quali le sementi hanno ger- minato con meno vigore e forza.

Tutte le sementi sono utilizzate in miscuglio, tutte conten- gono specie o varietà auto-rigeneranti, per questo zone più rade nel 99% dei casi si risolvono autonomamente dando semplicemente tempo alla natura di fare il suo corso. Uno sfalcio settimanale per noi non è che un piacevole passatem- po, mentre per il prato rappresenta un immenso valore ag- giunto in termini di crescita e di salute.

Per ulteriori dettagli su questo argomento, con il grano rice- verai preziose dispense tecniche sulle modalità di sfalcio del prato, così non correrai nessun rischio di fare errori e di compromettere il corretto sviluppo iniziale del tuo prato.

Essendo il primo sfalcio un intervento importante che ri-

11

L’importanza degli sfalci su prati giovani

5

(13)

chiede massima cura, esperienza e attenzione, noi siamo sempre a disposizione per svolge- re le giuste procedure e assicurare al terreno e al prato di assestarsi in tutta tranquillità.

Due cenni di manutenzione successiva

Soprattutto all'inizio, la gestione di un prato giovane si rivela molto delicata e importante:

è fondamentale prestare la massima attenzione alle etichette dei prodotti e scegliere bassi dosaggi in caso di diserbi selettivi. Questo è un momento senza dubbio prezioso e determi- nante per quanto riguarda la salute futura del tuo giardino, e per questo motivo abbiamo deciso di offrire in omaggio i primi due diserbi insieme ai nostri pacchetti. Che ne pensi?

Un ottimo inizio, in totale sicurezza e rispetto del tuo giardino “appena nato”, non è vero?

(14)

Diversamente da quanto si possa pensare, il prato in zolla non presenta differenze per quanto riguarda le sementi e i prodotti utilizzati per la sua formazione rispetto alla semi- na.

Quali sono dunque i suoi vantaggi? Quali sono le particolari- tà che lo caratterizzano? I suoi pro e i suoi contro?

In primo luogo, i tempi di calpestabilità sono ridotti (da 15 giorni a un mese); se rispettate determinate fasi preliminari, il tappeto si dimostra già chiuso perfettamente fin dalla pri- ma stesura, non necessita di tempi extra per attecchire e sta- bilizzarsi né di particolari interventi di manutenzione nel breve periodo: fin dall'inizio è chiuso, omogeneo, robusto, radicato. I tempi di chiusura totale del manto erboso sono dunque più brevi, inoltre può posare anche in periodi “svan- taggiati”, ovvero in inverno (in questa stagione in molti casi è sconsigliato per fattori radicali) e in estate (la scelta di po- sare il prato in questa stagione è da valutare sempre, per non mettere a rischio la profondità e la stabilità degli appa- rati radicali).

13

Fresatura,

livellamento e stesura del prato in zolla

6

(15)

Tuttavia il prato in zolla non presenta soltanto lati positivi: il suo costo è nettamente più elevato, e il suo utilizzo indiscriminato causa lo sfruttamento di terreni che potrebbero es- sere utilizzati in modo diverso.

Dovrò ora necessariamente sfatare qualche luogo comune: il prato in zolla non è per sem- pre, non è di plastica, e se non soggetto ad un'attenta e corretta manutenzione, nel giro di 4/5 anni, si deteriora tanto quanto il prato realizzato attraverso la semina, le differenze tra le due tipologie si azzerano. Purtroppo su questo argomento c'è poca correttezza da parte degli operatori e tanta disinformazione e superficialità.

A questo punto la scelta è sempre strettamente personale e dipende dalle esigenze del sin- golo cliente.

Un' ultima considerazione: la fase di irrigazione post-semina

Le tempistiche di irrigazione variano a seconda del tipo di irrigatori, di impianto, di bagna- tura. Fino al primo sfalcio è obbligatorio bagnare nelle ore più calde tutti i giorni, da una a tre volte al giorno a seconda del periodo, delle zone, dell’impianto, dell’esposizione, del ter- reno e di molti altri fattori valutabili solo in cantiere. Questa fase è davvero delicata, molto diversa da quella di mantenimento del prato e per questo il seme non deve rischiare scotta- ture da sole. Dopo il primo sfalcio, l'irrigazione va effettuata nelle prime ore del mattino, a giorni alterni.

(16)

Eccoci arrivati alla fine di questa piccola guida sulla realizza- zione di giardini! Speriamo che questa breve informativa sul- le prime fasi della progettazione di un giardino ti abbia coin- volto, appassionato e in qualche modo fatto venire voglia di addentrarti ancora di più in questo mondo verde nel quale ogni dettaglio, ogni particolare, ogni scelta è davvero deter- minante. Detto questo ti lasciamo alla scoperta dei nostri pacchetti e delle nostre promozioni uniche con le quali po- trai iniziare un percorso affascinante alla scoperta della crea- zione del giardino dei tuoi sogni, affidandoti alla nostra pas- sione ed esperienza nel settore.

A presto!

Seguici su www.piacentinigiardini.it

https://www.facebook.com/piacentinigiardini/

Stiamo preparando altri interessantissimi e-book sul mondo del giardinaggio...a breve sul nostro sito...

15

Conclusioni

7

(17)

Riferimenti

Documenti correlati

L’Orto Botanico ospita anche quest’anno l’appuntamento estivo con “I giardini del Benessere e dello Sport”, giunto alla sua quarta edizione, organizzata da CSEN Piemonte.. Più

[r]

Focus group con i cittadini / Focus group with citizens, Foto / Photo: ABCittà, Alterstudio Partners Workshop con i cittadini / Workshop with the citizens, Foto / Photo:

wileyonlinelibrary.com.]this novel approach to genetic dystonia, we evaluated the intrinsic network signature and symptom-related changes in DYT1 mutation to explore (1) at-rest

Se vogliamo aiutare le api all’inizio della primavera, mettiamo loro a disposizione piante arbustive come nocciolo, viburno laurotino e salicone che forniscono alle colonie il

aumentano di anno in anno, ma l’utilizzo di insetticidi nelle abitazioni o negli orti domestici è di scarsa utilità nel contenimento delle infestazioni.. Come si riconoscono La

In MCF-7 cells, even though LBH589 smoothens down the ER pathway, reducing MTA3 and increasing Snail and Slug, its direct action on CDH1 promoter is also present, the final effect

To calculate the expanding (or contracting) rate of the Earth, the most straightforward method is to estimate the vertical (or radial) velocities of every point on the surface of the