Oggi lavoreremo insieme sul Trauma Massiccio
ed i suoi effetti su tutti coloro che ne entrano in contatto.
Premessa base:
lavoreremo con calma perché il tema è molto denso e possono essere tanti rimbalzi. È normale anche solo sentendo parlare
di trauma…ma dobbiamo imparare a conoscerci e ad ascoltarci nelle emozioni, nelle reazioni corporee e nei
pensieri/ricordi che possono venirci in mente..
Domanda:
che idea di trauma avete? Cos’è per voi il trauma massiccio?
quali emozioni vi suscita/immaginate tipiche del trauma?
che immagine gli dareste?
La letteratura riporta spesso l’
Immagine di un esplosione .
•Rappresenta la reazione alla penetrazione.
•Un’assenza assoluta (disintegra tutto), è la rottura dell’essere, un istante in cui
nulla esiste: esperienza della fine…
•È oltre il limite: è l’IMPENSABILE e sfugge alla concettualizzazione
•(Beebe Tarantelli, 2003, p.916)
Licia Barrocu
Licia Barrocu
• La storia è stata scritta con il Sangue (Van der Kolk).
• L’esperienza del trauma è componente essenziale dell’esistenza (Van der Kolk, 1196, p.2)
• È infatti incredibile che lo studio sul
trauma (nonostante Freud, Janet Breuer) non iniziò a livello formale finché i soldati della prima guerra mondiale non
diventarono troppi numerosi per esser ignorati (secolo scorso).
• Licia Barrocu
• Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (1997) la causa principale di morte delle donne in età riproduttiva è l’omicidio per mano del partner o di una persona vicina;
• Almeno 1/5 nel corso della sua vita è stata
stuprata, picchiata e sottoposta ad altri tipi di abusi (Amnesty international)
• In tale modo è più chiaro perhcè chi si occupa di salute mentale dovrebbe conoscere almeno la fenomenologia della reazione al trauma
catastrofico. Indispensabile per curare con competenza le persone traumatizzate che inevitabilmente – chi svolge pratica clinica – incontrerà.
• Carol Beebe Tarantelli pg vii Licia Barrocu
• La reazione naturale dell’uomo davanti a evento atroce è quella di BANDIRLA DALLA PROPRIA COSCIENZA.
• Non sono esprimibili ad alta voce: indicibili .
• Le atrocità rifiutano di farsi SEPPELLIRE.
• Le storie popolari piene di FANTASMI che rifiutano di stare sepolti finchè la loro storia non sarà raccontata.
La saggezza popolare ne è consapevole. Il delitto riemergerà.
• RICORDARE E RACCONTARE la verità su evento terribile COSTITUISCONO PRESUPPOSTI PER
RIPRISTINO DELL’ORDINE SOCIALE E PER CURA
DELLE VITTIME.
Licia BarrocuCenni Teorici
– Studi sul trauma psichico :storia di amnesia ricorrente (Herman)
– Studiare il trauma psichico significa: Venire faccia a
faccia con la vulnerabilità umana nel mondo della natura e con la capacità umana di operare il male. Significa
essere pronti a diventare TESTIMONI DI EVENTI TERRIBILI:
– Disastri naturali:
– atti di Dio dove è più facile simpatizzare con la vittima o dell’uomo
– (disegno umano): testimone coinvolto nel conflitto tra vittima e persecutore
In questo caso da che parte stiamo? Cosa pensate?
Cosa vi viene in mente istintivamente?
Dalla parte della vittima o dalla parte del carnefice?
Licia Barrocu
– La tentazione di prendere le parti del
persecutore è molto forte: basta non fare nulla
… esige solo questo: universale appello al desiderio di non vedere, sentire e non parlare del male … Il persecutore tenta in tutti i modi di favorire l’oblio dei suoi misfatti. Segreto e
silenzio sono la prima linea di difesa e se non è in grado di ridurre al silenzio cerca di fare in
modo che nessuno ascolti la vittima
“non è mai accaduto, mente, esagera, se l’è cercata e in ogni caso è tempo di dimenticare il passato e andare avanti. Più è potente il persecutore, più grande è la sua possibilità di determinare e
definire la realtà e i suoi argomenti prevarranno.
– La vittima chiede invece di condividere il suo peso di dolore, confusione, vergogna, altalena di emozioni, chiede azione , coinvolgimento e memoria
Licia Barrocu
Primo Levi
in “Se questo è un uomo”
Oggi, questo vero oggi in cui io sto seduto a un tavolo e scrivo, io stesso non sono convinto che queste cose siano realmente accadute
(1947, p. 106)
• Un’importante ragione spiega perché il trauma tende a dissolversi come oggetto di studio: con il suo carico di impotenza, sofferenza e orrore produce una reazione
difensiva di distanza, di paralisi, de-realizzazione, incredulità e scetticismo. Ernest Jones: di regola la mente indietreggia
dall’orrore – violentemente o con rabbia, o più spesso ripiega su tutte le varietà di diniego per arrivare fino a un compiacente fingere di non sapere. La dissociazione è il responso
universale al trauma. Persino le vittime hanno difficoltà a credere alla loro esperienza.
• La tendenza automatica a dissociare l’emozione prodotta dall’evento traumatico in modo da fare sembrare irreale l’esperienza.
• Per chiunque si avvicini all’esperienza, anche per chi ha solo letto, questa è una REAZIONE POSSIBILE: la dissociazione è una reazione automatica/inconscia alla catastrofe. Licia Barrocu
In assenza di forti movimenti politici per i diritti umani, il processo della testimonianza
inevitabilmente da luogo al processo attivo dell’oblio.
Repressione, Dissociazione e Negazione sono fenomeni tipici della coscienza sociale
come di quella individuale.
Nel secolo passato, in 3 occasioni una particolare forma di trauma psichico si è imposta all’attenzione dell’opinione pubblica.
Ogni volta la ricerca si era sviluppata
all’interno di un movimenti politico.
Licia BarrocuCenni Teorici
– STUDI ISTERIA (Francia: XIX secolo: movimento politico repubblicano e anticlericale)
– Patriarca studi isteria alla Salpetriere (ospedale - convulsionarie): Jean Martin Charcot, letture del martedì: eventi teatrali che offrivano una
spiegazione a possessione demoniaca, stregoneria e esorcismi, estasi religiosa: rivendicava alla scienza le donne isteriche.
– Janet in Francia e Freud con Breuer a Vienna arrivarono
indipendentemente l’uno dall’altro a formulazioni simili: l’isteria era una condizione causata da un TRAUMA PSICHICO. Janet chiamò questa alterazione della coscienza: dissociazione e Breur e Freud: coscienza doppia. Scoprirono che i sintomi somatici dell’isteria rappresentavano manifestazioni rivelatrici di eventi fortemente dolorosi che erano stati BANDITI DALLA MEMORIA e che i sintomi potevano essere alleviati quando i ricordi traumatici venivano recuperati ed ESPRESSI
VERBALMENTE. (Anna O. con Breuer la definì la “talking care”: cura parlata”) Licia Barrocu
• 1896: Freud credette di avere trovato l’origine dell’isteria e in Etiologia dell’isteria formulò una sensazionale
affermazione:
• “io affermo quindi che alla base di ogni caso di isteria vi sono uno o più episodi di esperienza sessuale precoce della prima infanzia, episodi che il lavoro analitico è in grado di rievocare nonostante i decenni trascorsi. Ed è questa una scoperta che io considero importantissima, la scoperta del caput Nili in neuropatologia” (Freud 1896, pg.
344)
• 1925: che Freud ritratta dichiarano che tali scene non erano mai avvenute ma erano solo fantasie create
dall’immaginazione delle pazienti.
• Jules Ferry: Le donne devono appartenere alla scienza altrimenti apparterranno alla Chiesa (Bidelman 1982)
Licia Barrocu
– La nevrosi traumatica da guerra
– Nella 1° guerra mondiale morirono 8 milioni di uomini in 4 anni
– Molti uomini cominciarono a crollare nella guerra in trincea e ad agire come donne isteriche. Le autorità militari cercarono di occultare i referti sulle vittime psichiatriche per gli effetti demoralizzanti che avrebbero avuto su opinione pubblica.
– Gradualmente gli psichiatri militari dovettero riconoscere che i sintomi da
“shock da bombardamento” erano dovuti a trauma psichico, lo stress emotivo di una esposizione prolungata alla morte violenta era sufficiente a produrre negli uomini una sindrome nevrotica simile all’isteria.
– Punto di vista tradizionale: non erano pazienti ma da deferire alla Corte
marziale o congedi con disonore e curati con minacce, umiliazioni, punizioni o elettroshock.
– Le autorità mediche alla fine ritennero che era una condizione psichiatrica autentica che poteva ritrovarsi in soldati di elevato carattere morale e
sostennero un trattamento umano basato su principi psico analitici.
– 1- Uomini dotati di un coraggio fuori questione potevano soccombere a una paura soverchiante
– 2 – che la più efficace motivazione per superare la paura era qualcosa di più del patriottismo, di principi astratti o dell’odio per il nemico. Era l’amore dei soldati l’uno per l’altro.
Licia Barrocu
• La seconda guerra mondiale fece ammettere che ogni uomo può avere un crollo sul campo di battaglia e che le malattie psichiatriche possono essere predette in diretta
proporzione con l’intensità dell’esposizione al combattimento
• 200/240 giorni erano sufficienti a creare un collasso psichico anche al più forte dei soldati: non esiste l’abituarsi a
combattere.
• Kardiner/Spiegel: la più grande protezione contro un terrore soverchiante era il grado di relazione tra il soldato e la sua diretta unità di combattimento e il loro leader.
• 1970: culmine guerra Vietnam – i veterani stessi si
organizzarono contro la guerra mentre era in corso: azione senza precedenti.
• Gruppi mutuo –aiuto e 1980 per la prima volta:
• Sindrome caratteristica del trauma psichico divenne una diagnosi “reale”. Licia Barrocu
1980:
American Psichiyatric Association: diagnostica disturbo post-traumatico da
stress
Licia Barrocu
•
•
Marines, un terzo dei reduci dall’Iraq ha problemi psichici
•
Licia Barrocu
• Le donne soldato sono più colpite
di disturbi mentali rispetto ai maschi
• Ricerca del ministero della difesa inglese
Licia Barrocu
– VIOLENZA SESSUALE E DOMESTICA (movimento femminista di liberazione delle donne degli anni ‘70 Europa occidentale)
– Gli studi dell’isteria erano stati arenati sulla questione del trauma sex. All’epoca non esisteva la consapevolezza che la violenza costituisce una routine nella vita
sessuale e domestica delle donne. Freud l’intravide e se ne ritrasse con orrore.
– Fece riconoscere che i più comuni disturbi post-
traumatici sono tipici non degli uomini di guerra ma delle donne nella vita civile
Licia Barrocu
• Dalla metà degli anni 70 il movimento americano delle donne diede vita anche a una esplosione di ricerche sullo stupro.
• 1975 presso il National Institute of Mental Hearth fu creato centro ricerca violenza sessuale e per la prima volta l e porte della ricerca furono aperte alle donne viste come soggetti attivi più che come oggetti di ricerca. I risultati confermarono ciò che Freud rigetto: ¼ era stata violentata, 1/3 aveva subito abusi sessuali in infanzia (Russel 1984)
• La violenza sessuale era un atrocità, la violenza sessuale era un crimine e non atto sessuale per contrastare l’opinione secondo la quale la violenza appagava i più profondi desideri delle donne:
punto di vista prevalente in ogni letteratura dell’epoca da pornografia a testi accademici.
• Primo centro di accoglienza e soccorso per vittime aprì le porte nel 1971.
• Soltanto dopo il 1980, quando l’impegno dei veterani del Vietnam aveva legittimato il concetto di DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STESS, divenne chiaro che la sindrome psicologica rilevata in sopravvissute a violenza sessuale, percosse domestiche e incesto era essenzialmente la stessa osservata nei sopravvissuti alla
guerra. Licia Barrocu
• Negli anni 70 le donne del movimento di liberazione della donna denunciarono
pubblicamente i grandi crimini della
violenza contro le donne . E le vittime,
dopo anni di silenzio, cominciarono a
rivelare i loro segreti.
• LE PERDITE DEL TRAUMA QUALI POSSONO ESSERE?
• QUANTE POSSONO ESSERE?
• CORTOMETRAGGIO: PICCOLE COSE
DI VALORE NON QUANTIFICABILE
Straordinarietà del trauma
• Non perché rari ma poiché sopraffanno le normali capacità umane di adattamento alla vita;
• Minaccia alla vita o integrità del corpo,
incontro ravvicinato personale con violenza
e morte in un confronto che pone in
condizioni di estrema impotenza e terrore e
evoca risposte tipiche di una situazione
catastrofica.
Licia BarrocuComprenhensive Textbook of Psychiatry
• Il comun denominatore del trauma psichico è un
“sentimento di intensa paura, impotenza, perdita di
controllo e minaccia di annichilimento “(l'annullamento di se stessi )(Andreasen, 1985).
• La gravità non può essere misurata con paragoni tra differenti orrori.
• Alcune esperienze specifiche aumentano la possibilità di subire danni:
• 1 - Esser presi di sorpresa
• 2 - Trattenuti con forza
• 3 - Portati a condizione di esaurimento aumentano le
possibilità del danno
Licia Barrocu• Inoltre la possibilità di subire danni aumentano anche quando:
- Gli eventi traumatici comportano lesioni fisiche;
- L’essere esposti a un’estrema violenza - Assistere a morti irragionevoli
- In ciascun caso la caratteristica saliente
dell’evento traumatico è il suo potere di ispirare
impotenza e terrore.
Licia BarrocuReazioni corpo/mente al pericolo:
• 1 – Sistema simpatico
• 2 – Allertamento
• 3 – Azione: fuga/attacco
• Playing the possum: giocano a fare il morto quando sono spaventati o stanno per
attaccare.
• Le reazioni traumatiche si verificano quando l’
azione è impossibilitata: il sistema umano
viene sopraffatto e sconvolto.
Licia Barrocu• Non tutte le messe in atto sono pericolose, alcune possono essere adattive. Es. veterano che diventa paramedico.
• C’è comunque qualcosa di inquietante nelle messe in atto anche se consapevoli poiché hanno una
connotazione obbligata e radicata.
• Rivivere un esperienza traumatica provoca una tale sofferenza emotiva che chi ha subito un trauma fa di tutto per evitarla. Gli sforzi per liberarsi dai sintomi intrusivi, sebbene abbiano l’intento di fornire
protezione, aggravano ulteriormente la sindrome post-traumatica, perché il tentativo di evitare il vissuto troppo spesso dà come risultato un
restringimento della coscienza, un ritiro dal
coinvolgimento con altri e impoverimento della vita.
Licia Barrocu•
• Gli eventi traumatici causano profondi e durevoli cambiamenti negli stati di eccitazione fisiologica, nelle emozioni, nella cognizione e nella memoria e possono separare queste funzioni normalmente integrate:
• la persona traumatizzata può esprimere un’intensa emozione senza una chiara memoria dell’avvenimento o ricordare ogni particolare senza emozionarsi.
• O potrà trovarsi in uno stato di costante vigilanza e irritabilità senza sapere perché. I sintomi da trauma hanno la tendenza a scollegarsi dalla loro origine e a prendere una vita propria.
• Esempi che potete fare su questo? Che vi vengono alla mente? Personali o casi che
volete condividere?
SOSTEGNO SOCIALE
• .
• IL RUOLO DEL SOSTEGNO SOCIALE?
• COSA POSSONO FARE GLI ALTRI?
• CHI SONO GLI ALTRI?
• COMUNITA’?EDUCATORI? AMICI? CARE- GIVERS?GENITORI?AMICI?
• CHE OBIETTIVI SI PONE? IN CHE FASI?
SOSTEGNO SOCIALE
• Nelle prime fasi, i sopravvissuti sono fortemente vulnerabili: il senso del Sé è stato distrutto in loro e può essere ricostruito come lo fu nelle prime fasi della vita: attraverso la relazione con gli altri.
• Rassicurazioni sulla sicurezza e sulla protezione sono di grandissima importanza per la vittima che è terrorizzata
all’idea di essere sola e desidera intensamente anche solo la presenza di una persona comprensiva. Ha bisogno di chiare e esplicite rassicurazioni che non sarà abbandonata ancora una volta.
• Una volta ricostruita una sensazione di sicurezza di fondo, ha bisogno dell’aiuto degli altri per ricostruire una visione positiva di se stessa. Ciò richiede che gli altri mostrino
tolleranza per la fluttuazione dei suoi bisogni di vicinanza e di distanza e che abbiano rispetto per i suoi tentativi di
ristabilire LA PROPRIA autonomia e controllo di sé. Non è richiesto però tollerare esplosioni incontrollate di aggressività che risulta invece controproducente perché aumenta nel
soggetto il peso della colpa e vergogna.
• Il recupero di una visione positiva di Sé non
incluse solo un rinnovato senso di AUTONOMIA nelle relazione ma anche un RINNOVATO
RISPETTO DI SE’.
• Giudizi realistici prevedono riconoscimento delle circostanze disastrose dell’evento e delle normali possibilità di reazioni della vittima, il
riconoscimento di problemi morali di fronte a
scelta limitata e riconoscimento della sofferenza psichica e accettazione di un lungo processo di recupero.
• Vergogna e colpa non si cancellano neppure in
queste situazioni.
• Fu orribile che mia madre non volesse credere che ero stata violentata..lei era sicura che me lo fossi cercato. mi fecero un tale lavaggio del
cervello che cominciai a dubitare anche io del fatto… oppure forse ero stata io a volerlo … la gente dice che una donna non può essere
violentata se proprio non vuole
• Io dissi, ho 14 anni e non sono più vergine e lui mi rispose: “questo non ha niente a che fare con l’essere
una vergine. Un giorno ti
innamorerai e farai l’amore e quello significherà perdere la tua verginità.
Non il fatto che è accaduto..quello
non c’entra niente ….
Luoghi di lutto condivisi:
Vietnam War Memorial - Washington
Licia Barrocu
In genere le donne trovano
significato unendosi ad altre donne in una azione sociale
Licia Barrocu
Le fasi della guarigione
Licia Barrocu
Accesso al trauma
Integrazione e formazione
di una
Nuova identità
Il "SARI model" di questi autori si compone di 4 stadi.
Il modello SARI non deve essere considerato come una rigida sequenza logica di progresso clinico, quanto piuttosto come una spirale, dove i
diversi problemi vengono riaffrontati a progressivi livelli di integrazione, dovendo ogni volta ritornare alla stabilizzazione quando il processo
diventa eccessivamente destabilizzante. Licia Barrocu
Sicurezza e stabilizzazione
Rielaborazione dell'esperienza
traumatica
Phillips e Frederick (1995)
1- Sicurezza / Stabilizzazione
• Dare un nome al problema (diagnosi con attenzione a
mascheramenti in cui può apparire disturbo post traumatico) Qual è la personalità pre-traumatica?
• Restaurare il controllo e potere del sopravvissuto
• Creare ambiente sicuro, contesto calmo (lavori con tecniche corporee per imparare a calmarsi) Quali utilizzate
• O potreste avere in mente davanti a una crisi di panico, di pianto, aggressività….?cosa vi preoccupa maggiormente?
• Un errore comune è un impegno prematuro o precipitoso nel lavoro di esplorazione del trauma, senza una sufficiente attenzione alla solidità delle condizioni di sicurezza e alleanza terapeutica.
• Sempre pronti a tornare indietro e ri-vedere le condizioni di sicurezza che non sono standard (i ¾ del lavoro è questo: farmaci, coinvolgere o meno familiari (stupro), prima si allontana minore e poi si lavora…)
Licia Barrocu
• La persona che deve affrontare la rielaborazione di uno o più traumi deve essere messa nelle condizioni di
massima stabilità e sicurezza possibile. Ciò vuole dire che, prima di intervenire direttamente su un trauma, è necessario verificare la presenza di una sufficiente stabilità psicologica, emotiva, relazionale (contesto di vita, familiare, lavorativo ...) della persona. Se tali
condizioni non sono presenti, esse diventano il primo obiettivo della psicoterapia. In alcuni casi è certamente indicato o necessario che questo processo di
stabilizzazione sia condotto anche farmacologicamente.
Il tempo richiesto per la fase della stabilizzazione può variare enormemente: in alcuni casi è necessario
pochissimo tempo, in casi particolari sono necessari anni prima di potere lavorare direttamente sulle esperienze traumatiche. Licia Barrocu
1 - Sicurezza / Stabilizzazione
• In tale fase come lavora una comunità? Una casa? Un genitore? Cosa può essere di aiuto?
• Quali condizioni creare? A quali fare attenzione?
• Cosa vuole dire “La base dell’intervento alla vittima: è la sua messa in sicurezza” del contsto di vita?
• Che condizioni devo creare?
• Che dialoghi posso immaginare?
• A che temi emotivi devo essere pronto?
• Quali porterà la vittima tipicamente?
• Quali rimbalzi conoscendomi avrà su di me?
• Come reagisco di fronte al trauma normalmente? Mi chiudo? Parlo molto? Mi arrabbio?Dubito? Fuga o attacco?
1 - Sicurezza / Stabilizzazione
• Rispetto ai ragazzi/e ospiti che cosa potremmo utilizzare per creare un
ambiente che sia livello spaziale che a livello temporale vadano verso tale
direzione programmando le varie fasi del suo sostare: dal suo ingresso all’uscita
dalla casa?
• Che indicatori tenere monitorati come
indici positivi o campanelli di allarme del
suo percorso di guarigione in tal senso?
2 - Accesso al trauma
• Evidentemente, per intervenire terapeuticamente su un evento traumatico, tale evento deve essere condivisibile all'interno della relazione terapeutica. Dovrà essere
accuratamente ricostruito, evidenziandone gli elementi salienti, i momenti più dolorosi, le parti del ricordo che la persona evita di affrontare perché troppo dolorose, le parti del ricordo che, eventualmente, la persona non riesce a
ricordare. In alcuni casi si tratta di una fase particolarmente complessa e delicata perché, oltre ad essere dolorosi, i
ricordi traumatici possono presentare anche altre
caratteristiche. In particolare, alcuni ricordi o parti di ricordi possono essere esclusi dalla piena consapevolezza della
persona e diventare accessibili durante l'esplorazione di essi insieme al terapeuta. Ciò può comportare un notevole
coinvolgimento emotivo. Licia Barrocu
2 - Accesso al trauma
• Quale il ruolo dell’educatore di fronte alla rivelazione, narrazione del trauma?
• Come accoglierla?
• Che cosa possiamo immaginarci?
• Cosa dobbiamo sapere?
• Come si accoglie una rivelazione, una narrazione …..?
• Cosa è legale?
• Cosa non lo è?
• Che tempi abbiamo?
• Cosa dice la legge?
• Cosa possiamo chiedere e come lo possiamo chiedere?
ESERCITAZIONE PRATICA SUI VARI CASI EMERSI IN PASSATO O ATTUALI
3 - Rielaborazione
dell'esperienza traumatica
• Ogni pezzo di ricordo va riposizionato e ricollocato nella storia del soggetto
• Attraverso il procedimento psicoterapeutico la persona deve potere rielaborare quanto
accaduto. In particolare, deve riuscire a
ripercorre mentalmente i fatti senza esserne travolta emotivamente ma,
contemporaneamente, senza evitare di sentire
le emozioni che questi fatti suscitano in lei.
• Racconta la storia del trauma completamente, in profondità e in dettaglio. Questo lavoro trasforma davvero il ricordo
traumatico così che questo possa essere integrato nella storia della sua vita.
• Dopo aver gradualmente svelato il suo coinvolgimento in un giro di pedofili, Paul improvvisamente annunciò di aver inventato
l’intera storia. Minacciò di abbandonare subito la terapia a meno che la terapeuta non ammettesse di credere che lui aveva
sempre mentito. la terapeuta ammise di essere sorpresa da quel cambiamento dei fatti. E aggiunse: io non ero li quadno tu eri bambino, non posso pretendere di sapere cosa è accaduto.
So solo che è importante capire la tua storia completamente e noi ancora non la capiamo. Penso che dovremmo tenere la mente aperta fino a che non riusciamo. Paul a malavoglia
accetto questa premessa. Nell’anno successivo divenne chiaro che la sua ritrattazione era un ultimo disperato tentativo di
restare fedele a chi aveva abusato di lui….
• Elaborare una perdita (lutto) delle strutture psichiche interiori.
• Quale il ruolo dell’educatore in questa fase?cosa sapere e quindi cosa aspettarsi? Come sostenere la persona vittima?
4 - Integrazione e formazione di una Nuova identità
• Ha elaborato il lutto per il vecchio Sé e ora deve sviluppare un nuovo Sé (crearsi futuro).
• Le persone non tornano quelle di prima ma di nuovo “sufficientemente buone”; il mondo non è più un posto sicuro e ci sarà sempre una ferita da rispettare ma ora può recuperare un suo
mondo.
• Spesso in questa fase si sentono rifugiati che entrano in un paese nuovo.
• Imparare a combattere acquisendo senso di
poter nella vita
Licia Barrocu• La scelta di esporre se stessi al pericolo può essere interpretata come una nuova messa in atto del trauma.
Come messa in atto rappresenta un tentativo di controllare l’esperienza traumatica ma essendo intrapresa consapevolmente in modo pianificato e metodico è molto più probabile che abbia successo.
• Riconciliarsi con se stessa sentendo di avere se stessa con l’obiettivo di divenire la persona che lei desidera ricorrendo a aspetti del Sé che considerava
positivamente nel periodo precedente al trauma, quelli emersi dall’esperienza del trauma e a quelli del periodo della guarigione.
• Integrando tutti questi elementi crea un nuovo Sé sul piano insieme ideale e reale.
• La creazione di un nuovo Sé ideale comporta un
esercizio attivo di immaginazione e fantasia, capacità che ora sono state liberate. Licia Barrocu