• Non ci sono risultati.

TESTI APPROVATI. P9_TA(2022)0138 Strategia dell'ue per promuovere l'istruzione dei bambini nel mondo

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "TESTI APPROVATI. P9_TA(2022)0138 Strategia dell'ue per promuovere l'istruzione dei bambini nel mondo"

Copied!
14
0
0

Testo completo

(1)

Parlamento europeo

2019-2024

TESTI APPROVATI

P9_TA(2022)0138

Strategia dell'UE per promuovere l'istruzione dei bambini nel mondo

Risoluzione del Parlamento europeo del 3 maggio 2022 sul tema "Verso una strategia dell'UE per promuovere l'istruzione dei bambini nel mondo: attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19" (2021/2209(INI))

Il Parlamento europeo,

– vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre 1989,

– visti l'articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, l'articolo 18 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, gli articoli 13 e 14 del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, nonché l'articolo 10 della Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna,

– visti gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite adottati nel 2015 e la relazione 2021 delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo sostenibile,

– viste le osservazioni generali del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza1,

– visti gli orientamenti delle Nazioni Unite sull'assistenza alternativa ai minori del 18 dicembre 2009,

– visto lo studio globale delle Nazioni Unite sui minori privati della libertà dell'11 luglio 2019,

– visti il documento strategico delle Nazioni Unite del 15 aprile 2020 dal titolo "The

1 In particolare, le osservazioni generali n. 5 sulle misure generali di attuazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, n. 6 sul trattamento dei minori non accompagnati e separati dalle famiglie al di fuori del loro paese di origine, n. 10 sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in materia di giustizia minorile, n. 12 sul diritto del minore a essere ascoltato, n. 13 sul diritto del minore alla libertà da ogni forma di violenza, n. 14 sul diritto del minore a che il suo interesse superiore sia considerato preminente, n. 15 sul diritto del minore al miglior stato di salute possibile, nonché n. 16 sugli obblighi dello Stato per quanto riguarda l'impatto del settore imprenditoriale sui diritti dei minori.

(2)

impact of COVID-19 on children" (L'impatto della pandemia di COVID-19 sui minori) e la relativa risposta positiva promossa congiuntamente dall'UE e dal Gruppo di Stati dell'America latina e dei Caraibi e firmata da 173 paesi,

– vista la risposta strategica dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici del 19 ottobre 2020 dal titolo "What is the impact of the COVID-19 pandemic on immigrants and their children?" (Qual è l'impatto della pandemia di COVID-19 sugli immigrati e i loro figli?),

– vista la Convenzione dell'UNESCO contro la discriminazione nell'istruzione adottata il 14 dicembre 1960,

– visto l'opuscolo dell'UNICEF, dell'UNESCO e della Banca mondiale dal titolo

"Mission: Recovering Education in 2021" (Missione: rilanciare l'istruzione nel 2021), – visto l'articolo 49 della Carta dell'Organizzazione degli Stati americani del 1967, – visto l'articolo 11 della Carta africana sui diritti e il benessere del bambino del 1990, – visti gli articoli 17 e 25 della Carta africana per i diritti dell'uomo e dei popoli del 1981, – visto l'articolo 31 della Dichiarazione sui diritti umani dell'Associazione delle nazioni

del sud-est asiatico del 2012,

– visto l'articolo 14 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, – visti l'articolo 3, paragrafo 5, e l'articolo 21 del trattato sull'Unione europea,

– vista la relazione del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo dell'aprile 2021 dal titolo "Leaving No One Behind: Impact of COVID-19 on the Sustainable Development Goals (SDGs)" (Non lasciare indietro nessuno: l'impatto della pandemia di COVID-19 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS)),

– vista la garanzia europea per l'infanzia,

– visti l'Anno internazionale dell'eliminazione del lavoro minorile 2021 e l'approccio di tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile adottato dalla Commissione,

– vista la sua risoluzione del 26 novembre 2019 sui diritti del bambino in occasione del 30° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo1,

– vista la sua risoluzione dell'11 marzo 2021 sul conflitto in Siria – 10 anni dopo la rivolta2,

– visto l'articolo 54 del suo regolamento,

– visti i pareri della commissione per lo sviluppo e della commissione per la cultura e l'istruzione,

1 GU C 232 del 16.6.2021, pag. 2.

2 GU C 474 del 24.11.2021, pag. 130.

(3)

– vista la relazione della commissione per gli affari esteri (A9-0058/2022),

A. considerando che la pandemia di COVID-19 ha provocato quasi cinque milioni di decessi a livello globale, il che ha spinto i governi di tutto il mondo ad adottare misure straordinarie per contenere la diffusione del virus, compresa la chiusura delle scuole e la limitazione dell'accesso agli istituti di istruzione;

B. considerando che le nuove varianti stanno intensificando la crisi sanitaria della COVID- 19, mentre i conflitti e altre crisi, compresa la crisi climatica, continuano a esporre i minori di tutto il mondo a un rischio rafforzato di non raggiungere livelli minimi di competenze;

C. considerando che l'accesso all'istruzione è un diritto umano fondamentale riconosciuto a livello internazionale e indispensabile per l'esercizio di altri diritti umani; che il diritto all'istruzione presuppone un'istruzione primaria obbligatoria, universale e accessibile a tutti;

D. considerando che, secondo le stime dell'UNICEF, più di 168 milioni di minori hanno perso un anno intero di istruzione a causa della chiusura delle scuole dovuta alle misure di confinamento legate alla COVID-19, mentre i dati dell'UNESCO mostrano che 800 milioni di studenti in tutto il mondo hanno affrontato interruzioni significative nel loro percorso di istruzione, perdendo in media due terzi di un anno accademico;

E. considerando che da marzo 2020 circa 194 paesi sono stati obbligati a chiudere le scuole a livello nazionale a causa della pandemia di COVID-19, il che ha interessato oltre 1,8 miliardi di scolari in tutto il mondo e ha impedito loro l'accesso all'istruzione e ad altri benefici fondamentali associati alla scuola; che in alcune regioni le scuole sono tuttora chiuse; che la chiusura delle scuole ha esposto i minori a violenze, abusi e sfruttamento crescenti, anche nella sfera domestica; che la chiusura parziale o totale delle scuole ha ripercussioni soprattutto sui minori vulnerabili ed emarginati, in quanto aggrava le disparità esistenti all'interno dei sistemi di istruzione e altera tutti gli aspetti della loro vita quotidiana;

F. considerando che, secondo l'UNICEF, un terzo dei minori di tutto il mondo non ha accesso a Internet, il che rappresenta un ostacolo all'accesso all'apprendimento a distanza o digitale; che i programmi di apprendimento e di insegnamento a distanza rimarranno necessari anche dopo la pandemia di COVID-19, in particolare nei paesi colpiti da catastrofi naturali e conflitti; che l'apprendimento elettronico ha posto gli insegnanti di fronte a nuove sfide in termini di promozione dell'apprendimento degli studenti e mantenimento dell'interazione sociale; che la pandemia di COVID-19 e le misure innovative approvate con procedura rapida al fine di garantire l'apprendimento continuo dei minori rappresentano un'opportunità per ripensare l'istruzione in un'ottica più lungimirante, inclusiva, flessibile e resiliente; che i programmi di apprendimento a distanza devono essere accessibili a tutti i minori e tenere conto delle sfide

socioeconomiche cui questi possono essere confrontati, nonché del mancato accesso a Internet, alle trasmissioni o ai media digitali;

G. considerando che le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 per i

genitori si ripercuotono a loro volta sulla salute, il benessere e l'accesso all'istruzione dei figli; che la chiusura delle scuole ha colto i genitori impreparati per quanto riguarda la didattica a distanza e domiciliare; che alcuni genitori che lavoravano ma non

(4)

disponevano di mezzi finanziari o alternative sono stati costretti a lasciare i figli a casa da soli, mentre altri, per lo più donne, hanno dovuto abbandonare il lavoro, il che ha ridotto le famiglie in condizioni di povertà;

H. considerando che durante la chiusura eccezionale delle scuole oltre il 90 % dei paesi ha introdotto qualche forma di didattica a distanza; che l'apprendimento a distanza ha recato beneficio principalmente ai minori dei livelli di istruzione primaria e secondaria, mentre i bambini in età prescolare hanno rischiato di non essere preparati

adeguatamente per la scuola primaria;

I. considerando che, a livello mondiale, gli scolari hanno già perso circa 1 800 miliardi di ore di didattica in presenza dall'inizio della pandemia di COVID-19 e che più di 39 miliardi di pasti scolastici non sono stati erogati a causa della chiusura delle scuole1; J. considerando che, ben prima della pandemia di COVID-19, il mondo stava già

affrontando una crisi globale dell'apprendimento determinata non solo dagli ostacoli nell'accesso all'istruzione, quali la povertà, i lunghi spostamenti per raggiungere la scuola più vicina, le norme di genere dannose, la discriminazione nei confronti dei gruppi vulnerabili, i rischi ambientali e i conflitti, bensì anche da una didattica che non favorisce necessariamente l'apprendimento; che la pandemia ha aggravato la situazione critica dei minori in diverse regioni di conflitto, spesso caratterizzate, tra l'altro, da una crescente insicurezza, da una maggiore vulnerabilità all'impatto dei cambiamenti climatici e da attacchi contro gli istituti di istruzione, e ha esposto i minori a un rischio maggiore di essere reclutati nei conflitti, il che costituisce una grave violazione dei diritti dei minori e del diritto internazionale umanitario; che 617 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non raggiungono il livello minimo di competenze per quanto riguarda la lettura2 e la matematica, nonostante due terzi di loro frequentino la scuola;

K. considerando che la pandemia della COVID-19 ha vanificato vent'anni di progressi nel campo dell'istruzione; che nel 2020 altri 101 milioni di bambini, ovvero il 9 % dei scolari delle classi dalla prima all'ottava, hanno raggiunto livelli di competenze nella lettura inferiori alla soglia minima3;

L. considerando che, secondo le stime, entro il 2030 altri 825 milioni di minori raggiungeranno l'età adulta senza disporre delle competenze di livello secondario

necessarie per lavorare e vivere; che milioni di bambini e giovani che hanno frequentato regolarmente la scuola non stanno acquisendo le conoscenze e le competenze necessarie per accedere con successo al mercato del lavoro, realizzare appieno il loro potenziale e contribuire alle loro comunità;

M. considerando che la chiusura delle scuole ha notevoli ripercussioni economiche, in

1 Ufficio di ricerca dell'UNICEF, "COVID-19: Missing More Than a Classroom – The impact of school closures on children's nutrition" (Pandemia di COVID-19: la

sospensione delle lezioni non è l'unica conseguenza. L'impatto della chiusura delle scuole sull'alimentazione infantile), gennaio 2021.

2 UNESCO, scheda informativa n. 46, "More Than One-Half of Children and

Adolescents Are Not Learning Worldwide" (Nel mondo più della metà di bambini e di adolescenti non frequenta la scuola), settembre 2017.

3 Relazione 2021 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, 15 luglio 2021.

(5)

quanto impedisce ai bambini e ai giovani di acquisire le competenze necessarie, realizzare appieno il loro potenziale e prepararsi per la vita, il che spesso conduce alla disoccupazione e dunque a un aumento delle disuguaglienze e a minori opportunità;

N. considerando che, secondo le Nazioni Unite, 11 milioni di scolari degli istituti primari e secondari di tutto il mondo, tra cui 5,2 milioni di ragazze, rischiano di non tornare a scuola a seguito della chiusura degli istituti legata alla pandemia di COVID-191; che quanto più a lungo i bambini non frequentano la scuola, tanto maggiore è la probabilità che la abbandonino completamente; che tale situazione rischia di compromettere i risultati ottenuti nel settore dell'istruzione e nel contesto del conseguimento degli OSS, in particolare quelli relativi alla riduzione della povertà, alla sanità e al benessere, nonché a un'istruzione di qualità;

O. considerando che la chiusura delle scuole ha conseguenze distinte in base al genere e rischia di aggravare le disuguaglianze; che si stima che la chiusura delle scuole durante le crisi possa comportare un aumento delle gravidanze in età adolescenziale; che le ragazze che non frequentano la scuola sono esposte in misura sproporzionata al rischio di matrimoni precoci e forzati nonché di sfruttamento sessuale; che si stima che nel corso del prossimo decennio potrebbero registrati altri due milioni di casi di mutilazione genitale femminile; che, secondo le stime, a un numero significativo di ragazze

potrebbe essere impedito di tornare a scuola dopo la riapertura, a causa di alcune politiche discriminatorie che vietano alle ragazze incinte e alle giovani madri di frequentare la scuola;

P. considerando che, nel mondo, 129 milioni di ragazze non vanno a scuola, tra cui 32 milioni in età da scuola primaria, 30 milioni in età da scuola secondaria inferiore e 67 milioni in età da scuola secondaria superiore; che meno della metà dei paesi del mondo ha conseguito l'uguaglianza di genere in termini di partecipazione all'istruzione primaria; che il passaggio all'apprendimento a distanza pone i minori, in particolare le ragazze, provenienti dalle famiglie più povere e vulnerabili a un rischio significativo di abbandono scolastico permanente o per periodi prolungati;

Q. considerando che, delle dieci nazioni in cui le ragazze incontrano maggiori ostacoli nell'accesso all'istruzione, nove si trovano nell'Africa subsahariana e la decima è l'Afghanistan, dove i talebani hanno di fatto privato le ragazze dell'istruzione oltre la scuola primaria, disponendo la riapertura delle scuole secondarie solo per i ragazzi; che, alla luce delle politiche poco chiare dei talebani e delle loro promesse vaghe e non mantenute in merito all'istruzione delle ragazze, milioni di ragazze afghane sono comprensibilmente preoccupate per la loro istruzione; che sono emerse diverse

iniziative internazionali da parte di università e soggetti privati che offrono un'istruzione a distanza per le ragazze e le donne afghane;

R. considerando che, secondo diverse autorità nazionali e regionali preposte

all'applicazione della legge, i minori che non frequentano la scuola – e in particolare le ragazze e i minori provenienti da contesti svantaggiati, tra cui i minori che

appartengono a minoranze, vivono in zone rurali, provengono da comunità indigene e da contesti migratori, nonché i minori rifugiati, con disabilità e in affido e i minori che hanno perso i genitori e/o i nonni a causa della pandemia di COVID-19 – sono

1 UNESCO, "How many students are at risk of not returning to school?", (Quanti studenti sono a rischio di non tornare a scuola?), 30 luglio 2020.

(6)

sproporzionatamente vulnerabili allo sfruttamento, al lavoro minorile e alla violenza domestica, compresa la violenza assistita, il bullismo online e altri reati come lo sfruttamento e le violenze sessuali1;

S. considerando che, oltre agli enormi costi sociali, secondo le stime della Banca mondiale una chiusura delle scuole a livello mondiale della durata di cinque mesi potrebbe

generare perdite di apprendimento per un valore attuale di 10 000 miliardi di USD; che la perdita di apprendimento può costare alle economie fino a 161 milioni di USD al giorno;

T. considerando che la chiusura delle scuole è stata purtroppo fondamentale per limitare la diffusione della COVID-19; che le scuole sono più che semplici luoghi di

apprendimento per i minori, bensì rappresentano anche punti di ritrovo e piattaforme per la salute mentale e il sostegno psicosociale; che, secondo l'UNESCO e l'UNICEF, la chiusura delle scuole non pregiudica solo il diritto all'istruzione bensì anche il diritto alla salute, e che oltre 80 milioni di minori non hanno ricevuto le vaccinazioni primarie a causa della chiusura delle scuole; che, con la chiusura delle scuole, gli insegnanti non hanno potuto cercare segni di eventuali abusi o negligenza da parte dei genitori; che, secondo l'Ufficio di ricerca dell'UNICEF Innocenti e il Programma alimentare

mondiale, la chiusura delle scuole si ripercuote anche sul diritto a una buona nutrizione e all'accesso a un pasto quotidiano; che i programmi di alimentazione scolastica

possono incentivare i minori più svantaggiati a tornare a scuola; che la chiusura delle scuole incide notevolmente sul benessere mentale dei minori, che a casa possono essere esposti a violenze e stress; che la chiusura delle scuole può avere conseguenze

psicosociali gravi e durature, tra cui la depressione e l'aumento dell'ansia e delle tendenze suicide, in quanto i minori sono privati dei contatti sociali;

U. considerando che l'abbandono scolastico accentua le disuguaglianze sociali e può condizionare la stabilità e la prosperità di un paese, mettendo così a repentaglio il futuro di milioni di bambini nel mondo e colpendo duramente un'intera generazione; che l'istruzione si è dimostrata fondamentale per contrastare l'estremismo e la

radicalizzazione dei bambini e dei giovani;

V. considerando che, secondo la relazione dell'UNHCR sull'istruzione del 2021, la metà dei minori rifugiati non frequenta la scuola; che i minori rifugiati sono esclusi dalle opportunità di apprendimento a distanza; che spesso il sovraffollamento che caratterizza le condizioni abitative dei minori rifugiati, in particolare di quelli che vivono nei campi per rifugiati, facilita la diffusione del virus e ostacola il rispetto delle norme sanitarie;

che la diffusione della COVID-19 nei campi costituisce una crisi per i minori, poiché molti di essi presentano già un sistema immunitario indebolito o problemi di salute pregressi risalenti agli anni della crescita, il che li espone a un rischio maggiore di sviluppare una forma più grave della malattia se contagiati da questo virus mortale; che la maggior parte dei campi per rifugiati non dispone di servizi sanitari appropriati per rispondere adeguatamente alle esigenze dei minori e delle loro famiglie;

W. considerando che la distribuzione iniqua dei vaccini contro la COVID-19 nel mondo

1 Comunicato stampa di Europol del 19 giugno 2020 dal titolo "Exploiting isolation:

sexual predators increasingly targeting children during COVID pandemic" (Sfruttare l'isolamento: aumento dei tentativi di adescamento di minori durante la pandemia di COVID-19).

(7)

colpisce in misura sproporzionata i paesi a basso reddito;

1. riconosce ed esprime apprezzamento per il lavoro degli insegnanti, di tutti i tipi di educatori e del personale di sostegno, che si sono rapidamente adattati alla pandemia di COVID-19 e hanno garantito la continuità del processo di apprendimento di bambini e adolescenti; elogia le iniziative delle organizzazioni internazionali e locali della società civile, dei privati cittadini e delle imprese volte a fornire ai minori tecnologie

dell'informazione e della comunicazione, corsi di apprendimento a distanza e altri materiali di apprendimento, soprattutto nei paesi in cui i minori hanno un accesso limitato all'apprendimento a distanza o non hanno alcun accesso all'apprendimento;

esorta la Commissione, il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e gli Stati membri a promuovere l'adozione di un approccio basato sui diritti dei minori nel quadro degli sforzi globali tesi ad attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19 sull'accesso all'istruzione per i minori, nonché fondato sui principi della non discriminazione, dell'interesse superiore e della partecipazione del minore;

2. riconosce che l'istruzione rappresenta una questione trasversale pertinente a tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile;

3. plaude agli impegni assunti in occasione della conferenza mondiale dell'UNESCO sull'educazione allo sviluppo sostenibile, svoltasi nel 2021, e all'adozione della dichiarazione di Berlino; insiste sulla necessità di garantire un'istruzione di qualità a tutti i minori quale fattore trainante per il conseguimento di tutti gli OSS e sottolinea l'importanza di integrare lo sviluppo sostenibile in tutti i livelli dell'istruzione e della formazione, dalla prima infanzia all'istruzione terziaria e per gli adulti, comprese l'istruzione e formazione professionale nonché l'istruzione non formale e informale;

4. insiste affinché l'UE assuma un ruolo guida quale potenza nel campo dell'istruzione, consentendo agli Stati membri di esercitare appieno la propria capacità di sostenere l'istruzione dei minori di tutto il mondo e dare voce alle loro opinioni in materia;

sottolinea il ruolo chiave del futuro spazio europeo dell'istruzione quale importante occasione per rafforzare la cooperazione internazionale al fine di costruire sinergie nel settore dell'istruzione oltre i confini europei, nell'ottica di elaborare approcci e soluzioni comuni per le sfide comuni; esorta la Commissione a intensificare gli sforzi tesi a definire una strategia in tal senso, corredata di una descrizione e di obiettivi chiari;

5. sottolinea l'importanza fondamentale di garantire il diritto all'istruzione dei minori e di dare a ogni minore la possibilità di tornare a scuola, e invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi terzi nell'accordare priorità alla

riapertura delle scuole nei loro piani per la ripresa, anche assistendo gli insegnanti nell'aiutare i minori a recuperare l'apprendimento perduto e promuovendo il benessere dei minori, in quanto le scuole sono essenziali per l'apprendimento, la sicurezza, la salute, l'alimentazione e il benessere generale dei minori; chiede che la Commissione, il SEAE e gli Stati membri sostengano le autorità dei paesi terzi nel garantire che tutti i minori possano godere del diritto all'istruzione primaria e adottino misure per assicurare che l'istruzione scolastica secondaria sia disponibile e accessibile; invita inoltre la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi terzi nello sviluppo e nell'applicazione di metodi di insegnamento e apprendimento digitali e ad agevolare l'accesso a Internet per tutti;

6. ritiene che il potenziamento della mobilitazione delle risorse nazionali, la protezione e

(8)

l'aumento significativo della spesa interna destinata ai settori sociali, in particolare l'istruzione e la sanità, nonché il miglioramento della qualità di tale spesa debbano essere resi prioritari nei piani nazionali per la ripresa e nei programmi di assistenza gestiti da istituzioni finanziarie dell'UE e internazionali; insiste, in tale contesto, sulla necessità di garantire uno stanziamento e un finanziamento equi in modo che i bambini, e in particolare le bambine, i giovani e le famiglie svantaggiati, impoveriti ed emarginati non siano lasciati indietro; sottolinea che il principio dell'interesse superiore del minore deve guidare tutti gli sforzi volti ad attenuare l'impatto della pandemia di COVID-19 sull'accesso all'istruzione e che tali misure devono rispettare i diritti dei minori a essere informati, responsabilizzati e dotati di opportunità per far sentire la propria voce;

7. sottolinea la necessità di tenere in considerazione la situazione sociale dei genitori e di sostenere le famiglie i cui redditi si sono ridotti a causa delle ripercussioni economiche della pandemia di COVID-19;

8. riconosce che il conseguimento di un'istruzione di qualità deve rappresentare una priorità per l'aiuto pubblico allo sviluppo dell'UE e degli Stati membri;

9. osserva che gli sfollamenti forzati comportano l'aumento del numero di persone che vivono nei campi per rifugiati; invita la Commissione a incoraggiare la trasmissione di competenze nei campi per rifugiati e a offrire un forte sostegno all'istruzione dei rifugiati e degli sfollati al fine di aiutarli ad integrarsi e a impegnarsi in attività che generano reddito;

10. esprime preoccupazione per l'impatto finanziario duraturo della pandemia sui

finanziamenti all'istruzione, dato che la maggioranza degli Stati membri dell'UNESCO non ha ancora raggiunto la soglia compresa tra il 4 e il 6 % del PIL o tra il 15 e il 20 % della spesa pubblica;

11. sottolinea l'ingiustizia negli sforzi profusi per lottare contro la pandemia che deriva dalle disuguaglianze nell'accesso ai vaccini e le conseguenti disuguaglianze nelle capacità di protezione; sottolinea che è possibile porre fine alla pandemia soltanto agendo a livello globale e che occorre rendere accessibili a tutti i vaccini; invita gli Stati membri ad aumentare i loro contributi al programma COVAX delle Nazioni Unite e l'efficienza complessiva dello stesso, per garantire un accesso sufficiente dei paesi terzi ai vaccini per la COVID-19, al fine di consentire loro di mettere in atto campagne nazionali di vaccinazione contro la COVID-19 che siano in linea con gli orientamenti fissati dalle autorità sanitarie pubbliche competenti a livello nazionale e

dall'Organizzazione mondiale della sanità, in modo da garantire un rapido ritorno a scuola; esorta la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a collaborare strettamente con i loro alleati transatlantici e i loro partner internazionali al fine di promuovere la fornitura globale di vaccini contro la COVID-19, garantendo un'equa distribuzione ai paesi e alle popolazioni più bisognosi e mirando a migliorare l'accesso globale a prodotti medici connessi alla COVID-19 a prezzi accessibili e ad affrontare i vincoli di produzione a livello mondiale e le carenze di approvvigionamento;

12. esorta l'UE, in collaborazione con gli Stati Uniti e altri membri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), ad aumentare la produzione e la gamma di opzioni di approvvigionamento per garantire un accesso equo a strumenti diagnostici, vaccini, terapie e altri prodotti sanitari pertinenti necessari per contenere, prevenire e curare la COVID-19 e a garantire che tali obiettivi siano raggiunti dalla 12a conferenza

(9)

ministeriale dell'OMC;

13. invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi terzi nel finanziamento e nell'attuazione di operazioni "scuole sicure" comprendenti la fornitura di dispositivi igienici e la diffusione di informazioni sul lavaggio delle mani e su altre misure igieniche, nonché il mantenimento della continuità dei servizi alimentari per i bambini e gli adolescenti in età scolare; sottolinea che la fornitura di pasti e di acqua pulita nelle scuole è fondamentale per garantire la nutrizione, la crescita e lo sviluppo dei minori, in quanto costituiscono un forte incentivo a tornare a scuola una volta che le restrizioni saranno rimosse, in particolare per le ragazze e i minori

provenienti dalle comunità più povere ed emarginate; sottolinea a tale proposito il ruolo fondamentale che gli insegnanti e gli attori della società civile, comprese organizzazioni di ispirazione religiosa, comunità religiose e ONG, possono svolgere per promuovere la salute e combattere la pandemia di COVID-19, così come per sostenere i minori e le loro famiglie nel superare le sfide e le difficoltà provocate dalla crisi sanitaria, migliorare il loro benessere e fornire programmi di formazione ed educazione;

14. invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi terzi nella definizione di piani di attenuazione e gestione dei rischi nel settore dell'istruzione attraverso la pianificazione della resilienza; mette in evidenza l'importanza di sviluppare e garantire fin da ora piani di emergenza e di risposta alle crisi al fine di ridurre il rischio di trasmissione della COVID-19 nelle scuole e di minimizzare l'impatto della chiusura delle scuole sui minori e le loro famiglie, in particolare i minori più indigenti ed emarginati e quelli con gravi disabilità; sottolinea, a tal proposito, la necessità di dare la priorità ai minori nelle zone di conflitto e al loro accesso a un'istruzione di qualità;

15. sottolinea l'impatto che la chiusura delle scuole potrebbe avere sulle responsabilità professionali dei genitori mentre si prendono contemporaneamente cura dei loro figli;

sottolinea l'importanza di fornire ai genitori che lavorano risorse adeguate e

orientamenti sull'apprendimento a distanza, sulle attività extrascolastiche e sui metodi di sostegno psicologico per trovare un equilibrio tra il lavoro da casa e la didattica a

domicilio;

16. sottolinea l'importanza di fornire sostegno pedagogico e psicosociale ai minori e alle famiglie che devono sottoporsi ad autoisolamento per ridurre al minimo il rischio di contagio, al fine di limitare lo stress e l'ansia a casa;

17. esorta la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi terzi nell'elaborare proattivamente orientamenti sulle migliori pratiche in materia di

apprendimento a distanza e nel garantire l'impiego di strumenti, programmi di studi e tecnologie appropriati e sicuri nonché la loro accessibilità ai minori provenienti da famiglie a basso reddito, ai minori che appartengono a comunità rurali, indigene e migranti, ai minori emarginati, con disabilità o difficoltà di apprendimento, ai minori che si trovano in strutture di assistenza alternativa o in luoghi di detenzione e ai minori che vivono in zone isolate o in ambienti in cui sono privati della libertà o l'accesso a Internet non è universale; mette in evidenza il potenziale dell'apprendimento digitale per permettere agli istituti di istruzione di raggiungere tutti i minori rapidamente e su grande scala, incoraggiando nel contempo i partenariati e collaborando con un'ampia gamma di attori della società civile e dei settori pubblico e privato; insiste, tuttavia, sul fatto che l'investimento nell'apprendimento digitale deve cercare di ridurre il divario digitale e deve essere specifico al contesto, rispondere all'interesse superiore del minore e non

(10)

andare a scapito del sostegno alle infrastrutture e al personale di istruzione di base, né dell'apprendimento in presenza; ricorda, tuttavia, che l'accesso alle tecnologie digitali non è stato equo o generalizzato durante la pandemia; ritiene che in questo settore siano necessari ingenti investimenti in termini sia di formazione che di finanziamento; invita l'UE e i suoi Stati membri a continuare a fornire risorse didattiche accessibili e un accesso aperto agli strumenti digitali per insegnanti, genitori e studenti; sottolinea, in tale contesto, che occorre garantire la vita privata dei minori e la tutela dei dati personali in tutti gli strumenti digitali e che occorre fare attenzione affinché i contenuti siano sensibili alle problematiche di genere nonché alle diverse realtà dei minori;

18. invita la Commissione e il SEAE a mantenere solidi finanziamenti a favore dell'istruzione attraverso tutti gli strumenti finanziari dell'UE disponibili,

conformemente al parametro di riferimento per l'istruzione pari al 10 % nell'ambito dello strumento "Europa globale" e a mettere a disposizione più finanziamenti al fine di aumentare la resilienza alla crisi attuali e future;

19. chiede che la Commissione, il SEAE e gli Stati membri sostengano le autorità dei paesi terzi nel garantire un'assistenza adeguata ai minori, anche mettendo in atto un piano di emergenza per l'assistenza ai minori orfani o privati di cure adeguate a causa di gravi casi di COVID-19 che richiedono il ricovero in ospedale degli adulti incaricati della loro custodia;

20. invita la Commissione a stabilire un collegamento tra le possibili attività di riduzione del rischio degli investimenti e il sostegno finanziario destinato all'accesso all'istruzione e alla formazione professionale, in particolare mediante la creazione di infrastrutture adeguate e la formazione degli insegnanti, nell'ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI - Europa globale);

21. invita la Commissione e il SEAE a sostenere i governi dei paesi terzi nella costruzione e nell'ulteriore sviluppo di sistemi di istruzione più solidi, inclusivi e attenti alle

problematiche di genere, accompagnati dall'eliminazione di ogni tipo di violenza di genere contro le donne e le ragazze; rammenta che l'accesso delle donne all'istruzione è stato stabilito come un diritto fondamentale dalle Nazioni Unite; ritiene che l'UE e la comunità internazionale per lo sviluppo dovrebbero prefiggersi, in via prioritaria, l'obiettivo politico centrale di aumentare l'istruzione delle ragazze e di sostenere la partecipazione delle donne all'istruzione e all'occupazione nei settori della scienza, della tecnologia, dell'ingegneria e della matematica (STEM); ribadisce a tale proposito la necessità che le ragazze siano in grado di completare la loro istruzione e abbiano

accesso a informazioni e servizi adeguati all'età, senza discriminazioni, senza pregiudizi di genere e con pari opportunità onde sviluppare il proprio potenziale; sottolinea la necessità urgente di affrontare gli ostacoli di genere all'istruzione, come le leggi, le politiche e le norme socio-culturali dannose che impediscono alle ragazze di proseguire l'istruzione in caso di gravidanza, matrimonio o maternità; incoraggia ad affrontare gli stereotipi di genere e le norme socio-culturali dannose attraverso l'istruzione e a prevenire la violenza attraverso programmi d'istruzione attenti al genere;

22. condanna il fatto che milioni di ragazze in tutto il mondo non abbiano accesso all'istruzione, il che le espone alla dipendenza e a un rischio più elevato di violenza e sfruttamento, in particolare nei casi in cui le autorità al potere negano sistematicamente alle donne e alle ragazze l'accesso all'istruzione, al lavoro e alla vita pubblica; rifiuta l'abuso e la strumentalizzazione di qualsiasi pratica che produca discriminazioni

(11)

nell'accesso all'istruzione e imponga la chiusura delle scuole; chiede che sia posta fine a tali pratiche e sollecita la riapertura di tutte le scuole per le ragazze e le donne;

23. invita la Commissione e il SEAE a preservare e rafforzare ulteriormente i risultati degli ultimi 20 anni nell'ambito dell'istruzione delle ragazze e delle donne in Afghanistan;

esorta a stanziare i finanziamenti necessari nell'ambito del pacchetto di aiuti umanitari dell'UE per l'Afghanistan per consentire alle organizzazioni internazionali e locali di facilitare la riapertura delle strutture scolastiche per le ragazze e le donne e di sviluppare programmi di apprendimento a distanza come misura temporanea; chiede che sia

prestata un'analoga attenzione all'istruzione dei bambini e dei giovani afghani nei paesi che ospitano i rifugiati afghani;

24. sottolinea che il diritto all'istruzione e il diritto all'informazione sulla salute sessuale e riproduttiva, la pianificazione familiare, i moderni metodi contraccettivi, l'aborto sicuro e legale e l'assistenza sanitaria materna, prenatale e postnatale devono essere garantiti a tutti;

25. esorta la Commissione, il SEAE e gli Stati membri nonché i governi nazionali dei paesi terzi a sviluppare programmi specifici per gestire e mitigare i problemi di salute mentale e l'impatto psicosociale della pandemia di COVID-19 sui minori, gli insegnanti e le loro comunità, a progettare campagne di prevenzione specifiche rivolte a minori, genitori e insegnanti relative ai rischi associati all'uso di Internet, quali le molestie, il traffico illecito, le violenze sessuali e il bullismo online, e a promuovere piani speciali di assistenza per i minori che sono stati una vittima di queste pratiche e per i loro genitori;

26. sottolinea la necessità di programmi di educazione sessuale adeguati all'età, basati su dati concreti e completi, per ridurre la vulnerabilità delle ragazze e delle giovani donne al parto precoce e alla gravidanza involontaria, al matrimonio infantile, alla

prostituzione, alla trasmissione dell'HIV e alla violenza di genere;

27. osserva che il rapporto tra allievi e professionisti formati nella regione subsahariana rimane elevato, nonostante i numerosi sforzi dell'UE e l'assistenza da essa fornita;

sottolinea le medie regionali di 58 alunni per insegnante formato a livello elementare e di 43 alunni per insegnante formato a livello secondario; sottolinea che molti paesi in via di sviluppo faticano a fare un uso efficiente delle risorse finanziarie e che molto spesso un aumento della spesa per l'istruzione non si traduce in un maggiore

apprendimento o in un migliore capitale umano; sottolinea il ruolo svolto dagli insegnanti a tutti i livelli nel facilitare l'apprendimento nonché l'importanza delle tecnologie per l'apprendimento e la gestione efficiente delle scuole e dei sistemi di istruzione in tali paesi; ricorda che, secondo l'UNESCO, è necessario assumere almeno 15 milioni di insegnanti per raggiungere gli obiettivi di istruzione nell'Africa

subsahariana entro il 2030, in linea con il quarto obiettivo di sviluppo sostenibile;

28. invita la Commissione, il SEAE e gli Stati membri a sostenere le autorità dei paesi partner nell'affrontare le sfide presenti nei loro sistemi di istruzione con l'obiettivo di renderli capaci di resistere alle crisi future e di rafforzarne la resilienza e l'inclusività, di attuare programmi di recupero dell'apprendimento e di tutelare la spesa per l'istruzione, mediante investimenti specifici in un'istruzione di qualità elevata, accessibile e

inclusiva, compresi gli investimenti in strumenti tecnologici didattici, nella formazione degli insegnanti e in altre risorse, al fine di garantire che i bambini e i giovani

sviluppino il loro pieno potenziale, siano preparati per la vita e non perdano opportunità

(12)

per accedere al mercato del lavoro in una fase successiva della vita, rispettando nel contempo le esigenze e i diritti in materia di istruzione di ogni minore; sottolinea che i programmi di apprendimento a distanza progettati per affrontare le crisi future devono includere diversi materiali di apprendimento, compresi materiali stampati, per essere accessibili ai minori più svantaggiati ed emarginati;

29. accoglie con favore la Dichiarazione di Parigi dell'UNESCO: una chiamata globale per investire sul futuro dell'istruzione; esorta i paesi di tutto il mondo a considerare

l'istruzione come un investimento anziché una spesa; ritiene che un'assistenza finanziaria adeguata ed efficace nell'istruzione sia un prerequisito per eliminare la povertà e migliorare il benessere umano, soprattutto in un momento in cui le risorse pubbliche sono sempre più limitate da richieste concorrenti in settori particolarmente colpiti quali la sanità e l'istruzione; esorta la Commissione e gli Stati membri ad aumentare sensibilmente i finanziamenti per l'istruzione nel quadro delle loro strategie internazionali di sviluppo e assistenza;

30. sottolinea che i giovani rappresentano la risorsa più preziosa che può incentivare lo sviluppo economico dei paesi in via di sviluppo;

31. ricorda che la comunità globale è impegnata a migliorare la qualità dell'istruzione entro il 2030 (OSS 4);

32. chiede che gli scambi internazionali nel settore dell'istruzione tra i giovani in Africa e l'UE siano aumentati attraverso programmi come Erasmus ed Erasmus per giovani imprenditori, allo scopo di aiutare i nuovi imprenditori ad acquisire competenze rilevanti per la gestione d'impresa;

33. invita gli Stati membri a tenere conto del fatto che la crisi sanitaria della COVID-19 ha esacerbato la situazione delle persone detenute nei campi in Siria e a rimpatriare immediatamente tutti i bambini europei detenuti in tali campi, garantendo che prevalga l'interesse superiore del minore come considerazione preminente;

34. insiste sull'importanza di includere la formazione professionale e i "programmi della seconda opportunità" nei piani di ripresa al fine di aiutare i minori e i giovani a entrare nel mercato del lavoro; chiede alla Commissione, al SEAE, agli Stati membri e ai paesi terzi di offrire ai giovani prospettive per il futuro auspicabili;

35. sottolinea l'importanza di affiancare agli investimenti nella formazione e nell'istruzione un sostegno alla creazione di posti di lavoro al fine di offrire migliori prospettive future alla prossima generazione di giovani in Africa e in altre regioni in via di sviluppo; rileva la particolare importanza del partenariato pubblico-privato per il raggiungimento

dell'OSS 8 relativo all'accesso a un lavoro dignitoso; sottolinea l'importanza

dell'istruzione secondaria e della formazione professionale, che sono fondamentali per l'occupabilità dei giovani e lo sviluppo sostenibile; osserva inoltre che la crescente popolazione giovanile in Africa ha bisogno in primo luogo di essere sostenuta mediante un'istruzione di qualità e l'avanzamento della formazione professionale per aumentare la mobilità e l'accesso ai mercati e ai diritti;

36. invita l'UE a promuovere investimenti nella formazione professionale e

nell'apprendimento permanente e il rafforzamento delle strutture di istruzione in cooperazione con il settore privato al fine di valorizzare appieno il capitale umano;

(13)

37. sottolinea l'importanza di uno sviluppo professionale continuo degli insegnanti e di un loro maggiore sostegno finanziario affinché possano affrontare le perdite di

apprendimento dei loro alunni per rispondere alle loro condizioni sociali, familiari e di salute mentale su base individuale e integrare la tecnologia digitale nell'insegnamento;

sottolinea l'urgente necessità di cogliere l'opportunità rappresentata dai fondi per la ripresa dalla COVID-19 e dalle misure accelerate nel settore dell'innovazione utilizzate per garantire l'apprendimento a distanza durante la pandemia e a impiegare tali

strumenti per reinventare l'istruzione e costruire sistemi che siano più lungimiranti, inclusivi, flessibili e resilienti; ritiene che tali nuovi approcci debbano affrontare le perdite di apprendimento, prevenire l'abbandono scolastico e garantire il benessere sociale ed emotivo di studenti, insegnanti e personale;

38. sottolinea il ruolo dell'istruzione non formale e informale, dell'educazione alla

cittadinanza e del volontariato; invita la Commissione a sostenere i paesi terzi al fine di migliorare il riconoscimento delle competenze trasversali; insiste sulla promozione di pratiche di solidarietà intergenerazionale e tutoraggio per ridurre le disuguaglianze, l'esclusione o l'abbandono scolastico;

39. chiede di accelerare gli scambi di conoscenze e la mobilità a tutti i livelli dell'istruzione, tra i paesi e le regioni e al loro interno, riconosce la storia complessa e contestata dei rapporti internazionali e sottolinea l'importanza di promuovere il patrimonio, l'identità culturale, la storia, l'arte e la cittadinanza globale attraverso l'istruzione; rileva, a tal fine, le potenzialità di abbinare scambi online e viaggi;

40. sottolinea l'importanza di sviluppare e rafforzare le attività di sensibilizzazione relative ai cambiamenti climatici, alla protezione ambientale e al loro impatto sui bambini e sulle generazioni future; chiede che l'educazione ambientale diventi una componente fondamentale dei programmi scolastici;

41. sottolinea l'importante ruolo dell'educazione fisica nelle scuole, poiché l'attività fisica e stili di vita sani sono fattori fondamentali per migliorare la salute dei discenti; invita pertanto la Commissione e il SEAE a sostenere le autorità nazionali affinché

garantiscano infrastrutture sportive sufficienti e sicure nelle scuole e la formazione di insegnanti di educazione fisica qualificati;

42. richiama l'attenzione sulla necessità di sfruttare le sinergie tra cultura e istruzione, in modo da plasmare società sostenibili, inclusive e resilienti; invita in tal senso la Commissione e il SEAE a sostenere le autorità nazionali nell'integrazione delle arti e della cultura nei programmi scolastici e nelle attività extracurricolari, in modo da arricchire le esperienze educative e di apprendimento dei discenti nei paesi terzi;

43. ritiene che i governi nazionali e le loro autorità nazionali, regionali e locali competenti dovrebbero comunicare con i minori secondo modalità consone all'età di questi ultimi per spiegare loro le misure adottate per limitare la diffusione della COVID-19, al fine di sensibilizzarli in merito agli effetti, i rischi e i pericoli della COVID-19 e per informarli dei loro diritti;

44. sottolinea l'importanza di acquisire competenze, in particolare tramite l'apprendimento in presenza, che consentano ai bambini di progredire nella loro vita, ad esempio per quanto riguarda i rapporti interpersonali, le competenze di studio, l'empatia e la collaborazione; sottolinea l'importanza dell'accesso dei bambini al gioco e alle attività

(14)

ricreative quale elemento fondamentale per lo sviluppo dei minori riconosciuto dall'articolo 31 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e

dell'adolescenza; chiede l'adozione di misure per migliorare l'accessibilità delle attività ricreative e culturali per i bambini, sia in quanto diritti in sé sia quale mezzo per rafforzare la salute mentale e il benessere generale dei bambini;

45. ribadisce il suo appello a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite che non l'hanno ancora fatto a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, sottolineando nel contempo l'importanza di rendere efficace tale strumento

fondamentale per i diritti umani in tutto il mondo;

46. sottolinea la necessità di valutare le iniziative introdotte durante la crisi, dare loro seguito e monitorarne adeguatamente l'impatto, al fine di identificare le lacune e le carenze e determinare come sia possibile porvi rimedio;

47. si impegna a fare dell'istruzione un tema di dibattito fondamentale nell'ambito dei lavori delle delegazioni parlamentari, in particolare attraverso le assemblee parlamentari paritetiche, come l'assemblea parlamentare paritetica ACP-UE;

48. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.

Riferimenti

Documenti correlati

3 Comunicazione della Commissione dal titolo "Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025"... considerando che, nelle sue precedenti

Risoluzione del Parlamento europeo del 23 giugno 2022 sulla proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla mobilitazione del Fondo europeo di

Al fine di tener conto degli effetti di sottoutilizzazione dovuti alla COVID-19, la Commissione, su richiesta degli Stati membri, chiederà al CIEM all'inizio del 2021 di valutare

– viste le dichiarazioni rilasciate dall'alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani in occasione della 48 a e della 49 a sessione del Consiglio dei diritti umani e

ritiene che, per affrontare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO 2 , nel rispetto delle norme dell'OMC, il CBAM debba imporre oneri per il contenuto di carbonio

considerando che il 31 gennaio 2020, nella seconda riunione della commissione mista nell'ambito dell'accordo di partenariato strategico UE-Giappone, l'UE ha invitato il Giappone

3. Nonostante l’inserimento nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea di una espressa base giuridica per la conclusione di accordi di riammissione da parte

professionale e vita privata; riconosce l'importanza di un'equa condivisione delle responsabilità domestiche e assistenziali tra donne e uomini al fine di conseguire l'equilibrio