• Non ci sono risultati.

Il Crociato. Comunicati. Sii Apostolo. Sacrificati. Organo della Crociata Eucaristica Italiana Anno XXIX - n. 5 Maggio Prega

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Il Crociato. Comunicati. Sii Apostolo. Sacrificati. Organo della Crociata Eucaristica Italiana Anno XXIX - n. 5 Maggio Prega"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

Organo della

Crociata Eucaristica Italiana Anno XXIX - n. 5 Maggio 2015

I l Crociato

Comunicati

Prega

Sii Apostolo

Sacrificati

(2)

Cari Crociati,

in questo mese di Maggio la Chiesa festeggia vari eventi, tra cui quello dell’Ascensione. Dopo la sua Risurrezione Gesù è ap- parso diverse volte ai suoi discepoli per confortarli; ma, dopo quaranta giorni, fece loro un ultimo discorso e poi salì al cielo con il suo corpo e da allora è lì in Paradiso, dove noi lo vedremo un giorno. Però, nonostante il suo corpo risorto sia perfetto e glorioso, ha voluto conser-

vare le ferite dei chiodi nel- le mani e nei piedi e quella della lancia nel costato…

Grazie a ciò, per tut- ta l’eternità i beati che lo contempleranno in Para- diso vedranno, oltre il suo volto, anche le sue ferite, e così ricorderanno per sem- pre che, se Gesù è Risorto

vincendo la morte, tuttavia ha dovuto subire sofferenze atroci per espiare i nostri peccati, e questo farà capire l’enorme amore che aveva per tutti noi.

Quando siamo tristi ed affl itti per qualche cosa, ogni qual vol- ta abbiamo una piccola infermità o malattia, non lasciamoci sco- raggiare: pensiamo alle piaghe di Gesù, e, come lui ha accettato e sopportato il dolore per noi, così facciamo noi per lui, e gli mostreremo in questo modo la nostra gratitudine per tutto il bene che ci ha fatto.

Vi benedico insieme alle vostre famiglie

La lettera del vostro Cappellano

(3)

Vergine bella, dal celeste manto, Vergine Madre, dal pietoso cuore, Vergine eletta dal soave incanto

Tu fosti degna Madre del Signore.

A Te si leva dalla terra un canto tradotto in pura melodia d’amore, e il Paradiso nel divino incanto riflette del tuo viso lo splendore.

Or che per Te la terra s’inghirlanda ogni cuore, che è triste tu consola e su ogni labbro il tuo sorriso manda.

Or questa prece rendi tu efficace ed ogni bimbo che sia triste e solo trovi la gioia e tanta, tanta pace.

A. Taddei

M ese d i m aggi o

Mese di M ar i a

Mes e d e lle r os e

(4)

I miei quindici minuti di silenzio

La Confessione (4)

❁ Che stima hai del Con- fessore? Sai che grande pote- re egli ha?

Ascolta. Un giovane pa- store un giorno passò sotto una roccia. In quel momento, una scossa di terremoto gli fa cadere addosso un masso. Il poverino invoca disperata- mente aiuto. Viene un con- tadino, poi altri, ma inutile, nemmeno in cento avrebbero potuto smuovere quel masso.

Il poverino, allora invoca il suo Angelo Custode. Que- sti viene e con un semplice tocco smuove la pietra e lo salva.

Passarono dei mesi e il pastorello cadde in peccato.

Sul cuore sentiva un peso più grande della pietra che l’ave- va coperto: il rimorso! Pianse di dolore, chiamò l’Angelo a salvarlo, e l’Angelo pianse

con lui. “Liberami, Ange- lo bello!...”. Ma l’Angelo, triste, scosse il capo: “Non posso, è troppo pesante!”. E lo portò attraverso un bosco, in una chiesetta. Nell’angolo c’era un Sacerdote che pre- gava. “Va – disse l’Angelo – va da lui, egli è più potente di me!”.

❁ Caro Crociato, quando ti confessi, pensa che il Sa- cerdote è più potente degli Angeli. È il ministro di Dio, della Sua misericordia. Abbi per lui rispetto, venerazione, amore; prega, prima di av- vicinarlo, perché Gesù ti il- lumini sul tuo interno, e poi aprigli tutto il tuo cuore: di- gli i tuoi difetti, le cause del tuo peccato...

❁ Tu sai che il Sacerdote che confessa è Gesù stesso, che ti aspetta per liberarti dal dolore, dal rimorso, per ri- darti la pace, la gioia.

(5)

La volontà di Dio

Tutta la vita della Madonna, come ce la racconta il Vange- lo, è una continua obbedienza alla Vo- lontà di Dio ed alla Legge. Anche

la Legge infatti esprime la Volon- tà di Dio per mezzo dell’autori- tà, dei superiori, dei genitori. La

Madonna ci dà così un esem- pio vivo di virtù da imitare in ogni momento della no- stra vita.

Il fare serenamente la Vo- lontà di Dio, fare cioè sempre con amore e con attenzione quello che è il nostro dovere di ogni giorno, i compiti di scuola per i piccoli, il lavoro importante per i grandi, ci fa vivere una vita serena, dolce e santa, veramente preziosa allo sguardo di Dio.

Alla fi ne della vita il Signore ci domanderà: “Che cosa hai fatto in tutti giorni che ti ho dato?” e allora sarà molto bel- lo poter rispondere con semplicità, ma con verità: “Non ho fatto grandi cose no, ma seguendo l’esempio della Madon- na, ho cercato di fare sempre la Tua Volontà”. Sarà molto bello poter rispondere così, ma è una risposta che bisogna preparare di ora in ora, di giorno in giorno durante tutta la vita, senza stanchezze e senza pentimenti, con serenità e con gioia.

(6)

Esempio

C’è un Santuario in Italia, particolarmente caro ai soldati che in molte guerre chiesero alla Madonna prote- zione e aiuto.

Il Santuario sorge a Monte Berico presso Vicenza ed è uno dei più belli di’Italia. Fu costruito dai vicentini per ringraziare la Madonna di averli liberati dalla peste del 1426. In quell’an- no infatti la Madonna apparve ad una vecchietta di nome Vincenzina, mentre si recava a portare il pranzo al marito boscaiolo.

La Madonna promise il suo aiuto per liberare la città dal- la peste, se i cittadini avessero pregato più intensamente. I vicentini però non ascoltarono quell’invito e continuarono nella loro indifferenza religiosa.

E la peste continuò la sua opera di distruzione. Dopo due anni venne però il pentimento, i cittadini di Vicenza, per far cessare la peste, si diedero a continua viva preghiera fi nché la Madonna fi nalmente li liberò da quel fl agello.

Dopo qualche anno a memoria del fatto, fu costruito il Santuario che venne in seguito abbellito ed arricchito da nu- merosi doni e da varie opere d’arte.

Tratto da: MESEMARIANOPERBAMBINI di G. Sponzilli

(7)

La Sacra Scrittura

Davide e l’arpa

( I Re XVI, 14 fi no alla fi ne)

Sapeva Saulle chi doveva essere re al posto suo? No: Sa- muele non gli raccontò quello che aveva fatto. Saulle sareb- be stato molto adirato se avesse saputo che Davide era stato unto re.

Nondimeno Saulle era infelicissimo: Iddio aveva lasciato entrare in lui uno spirito cattivo. Era tormentato, turbato;

non aveva un momento di riposo. Abitava in un bel palazzo, ma non era felice; aveva molti servi, ma non poterono fargli alcun bene. Vedete,

cari Crociati, che tri- ste cosa è offendere Dio. Solo Dio può renderci felici.

Che cosa avrebbe dovuto fare Saulle in quello stato d’infeli- cità? Avrebbe dovu- to pregare Dio che lo perdonasse. Ma non ne aveva nessu- na voglia.

I servitori di Saulle, vedendo che il cattivo spirito lo turbava, gli disse- ro: “Dobbiamo cercare uno che suoni

l’arpa? Forse la musica ti farà bene!”. Allora Saulle rispose

(8)

ai suoi servitori: “Sì, cercate uno che suoni l’arpa e condu- cetemelo”. Chi dovevano cercare i servi? Uno di loro aveva sentito parlare di Davide e disse: “Ho visto uno dei fi gliuoli di Isaia che sta a Betlemme, il quale suona molto bene l’ar- pa. Oltre a ciò è coraggioso e valoroso, sapiente nel parlare e molto bello. Egli ama il Signore; devo mandarlo a chiama- re?”.

Saulle rispose che lo mandassero a prendere. Isaia accettò che Davide sarebbe

andato e volle pure dargli dei doni per il re: del pane, un capretto e una botti- glia di vino. Davide pose queste cose so- pra un asinello e le portò al re.

Saulle era molto compiaciuto di lui, forse perché ave- va un bell’aspetto, e perché suonava bene l’arpa; Dio lo amava perché aveva il desiderio di obbe- dirGli.

Saulle volle talmente bene a Davide che desiderò averlo presso di sé per molto tempo, e mandò a dirlo ad Isaia.

Davide suonava spesso l’arpa, e mentre suonava, Saulle stava meglio, e alla fi ne guarì.

(9)

Dopo qualche tempo Davide lasciò Saulle, e tornò a guar- dare le pecore di suo padre.

Credo che Davide fosse più contento di guardare le pe- core che di vivere con Saulle, poiché il re stesso e molti dei suoi servitori erano cattivi.

Davide, quand’era solo, pensava a Dio ed era felice. Avete mai senti-

to qualche Salmo di Davide? In uno di questi Salmi, egli chia-

ma Dio suo pastore. Davi- de aveva gran cura delle pecore, le conduceva nei luoghi dove c’era dell’er- ba fresca e l’acqua chiara e tranquilla; e le faceva ri- posare nei luoghi ombro- si vicino al fi ume. Mentre Davide guardava le peco- re, pensava alla cura tanto amorosa che Dio aveva di lui, e diceva: “Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà; Egli mi fa riposare in mezzo ai pascoli erbosi e vicino alle acque chete”.

Cari Crociati, avete un pastore? Il Signore è il vostro pa- store, e voi siete i suoi cari agnellini. Gesù è il Buon Pasto- re, il quale è morto per salvarvi. Egli vi ama teneramente e svuol farvi felici. Gesù sarà buono con voi, vi libererà da Satana, vi darà lo Spirito Santo, e vi consolerà quando avrete qualche dispiacere; alla fi ne vi accoglierà in Cielo. Quanto sono felici quei bambini che amano Gesù!✦

(10)

Venerabile Fra Francesco del Bambino Gesù Apostolo dei poveri

Missionario in patria

Oltre all’assillante lavoro di infermiere, frate Francesco inizia un nuovo apostolato: l’istruzione religiosa e mora- le dei bambini. Si reca nelle povere scuole popolari, dove

per cattivarsi i fanciulli, distribuisce loro piccoli regali: pinoli, ceci abbrustolite, noccioline...

poi insegna ai bambini poesie e devote canzoncine, che egli canta con loro:

“Che cosa farò per salvar- mi? CREDERE E OPERARE. Che cosa farò al matti- no? CONFESSARE LA FEDE CRISTIANA. Che cosa farò quando sarò fanciullet- to? IMPARARE A FARE IL SEGNO DI CROCE, A SANTIFICARMI E A PRE-

GARE. Per salvarmi? CREDEREE OPERARE”.

Novello San Francesco, sul far della sera esce sulle piazze e cammina per le strade cantando le sue strofette improv- visate. Dietro di lui si forma a poco a poco un codazzo di gente d’ogni condizione, che lo segue come una lunga pro- cessione. Sulla piazza del mercato, dove termina il corteo, fa cantare la folla e la istruisce in modo ingenuo sulle verità della fede.

Una dura prova lo colpisce: nel villaggio natale muore suo padre, lasciando lui l’unico erede. Francesco pensa al grande bene che potrebbe fare ai suoi poveri e ai suoi malati

(11)

col ricavato da quell’eredità. Per incassarla però dovrebbe abbandonare l’ospedale e recarsi a Villapalacios.

La giunta dell’ospedale non vuole lasciarlo partire perché teme di perderlo, ma lui è irremovibile. Si congeda e va a fare i preparativi per la partenza. Il tempo è buono, il cielo sereno. Calata la notte, egli sta per intraprendere il viaggio, ma ecco che il cielo improvvisa-

mente si oscura ed incomincia a nevicare.

Cade una nevicata così abbondante, che ad Alcalà non se ne ricor- da una simile a memoria d’uomo. Francesco, pen- sando indubbiamente alle donazioni che avreb- be potuto fare ai poveri e ai bisognosi, si mette ugualmente in viaggio, iniziando una marcia

che diventa sempre più faticosa e impossibile. Giunto ad un crocicchio, situato accanto ad un’antica chiesetta dedicata a San Sebastiano, deve arrendersi a causa della neve. Qua- si non bastasse, agli ostacoli di carattere esterno, viene ad unirsi anche una strana resistenza interiore. Scorge in questo la manifestazione della Volontà di Dio. Ritorna, perciò, sui suoi passi. Rientra all’ospedale e riprende la sua missione, lasciando perdere l’eredità. Tutti lo ricevono a braccia aper- te: la giunta, i malati, i poveri... lo attende una delicatissima missione.

(12)

La grande opera di un apostolo

Il raggio di lavoro di fra Francesco va ampliandosi. Oltre ai malati dell’ospedale assiste altra gente: Sacerdoti poveri, studenti privi di mezzi, vedove indigenti, famiglie economi- camente rovinate, fanciulle prive di dote e di collocazione.

Giunge fi no a sostenere ben cento studenti dell’università di Alcalà, procurando loro vitto, alloggio e addirittura libri e vestiti. Per i Sacerdoti poveri ha sempre sot-

tomano una talare decente e una sistema- zione adeguata.

Organizza anche una Pia Fonda- zione per convertire e poi aiutare le

donne di mala vita. Il Convento della Maddalena diventa un centro di pie- tà e di opere caritative.

Il re Filippo II è venuto a cono- scenza dell’apostolato multiforme svolto da Francesco e ne è molto sod- disfatto. Ecclesiastici, professori e studenti ammirano lo zelante infermiere. Il popolo lo venera come un santo. L’unico ad essere insoddisfatto di quella vita è Fran- cesco, che pensa di farsi Religioso.

Il 1° novembre 1570 s’inaugura una fondazione religiosa ad Alcalà: il collegio di S. Cirillo dei Padri Carmelitani Scal- zi. Un anno dopo viene nominato Rettore di quel collegio colui che sarebbe diventato un grande Santo, Padre Giovan- ni della Croce.

Francesco comincia a frequentare la chiesa dei Carmeli- tani in cerca di direzione spirituale. Una voce gli sussurra

(13)

Tesoro Spirituale di Gennaio 2015

Tesori ricevuti

Offerte della gior-

nata

Sante Messe

Comu- nioni Sacra- mentali

Comu- nioni Spiri- tuali

Sacri- fi ci

Decine di S.

Rosario Visite al SS.

Sacra- mento

15 mi- nuti di silenzio

Buoni esempi

11 320 72 57 134 463 1265 45 32 375

interiormente: “È mia volontà che tu prenda l’abito religio- so nell’Ordine degli Scalzi di Nostra Signora del Carmelo”.

Francesco sicuro della Volontà di Dio, fa voto di farsi frate.

Si reca a Madrid da Filippo II , e con la sua abituale sem- plicità gli dice così: “Nostro Fratello Maggiore, con Sua li- cenza, il Bambino Gesù mi ha fatto capire che per ser- virlo meglio devo prendere l’abito di Nostra Signora del Carmelo”. Il Monar- ca resta sorpreso a tali pa- role, ed invita il fratello a recedere dal suo proposito per il bene dei malati, dei poveri, delle opere che ha iniziato; addirittura chiede la dispensa al Papa per due volte, perché fra Francesco torna al suo lavoro, ma si sente interiormente spinto a rinnovare il voto per tre volte, fi nché fi nalmente il re è convinto della sua Vocazione e gli dà il permesso di lasciare tutto. Francesco paga i debiti in sospeso, ringrazia i benefattori, si congeda dai malati e dagli infermieri, saluta la giunta e parte.

Continua

(14)

“Il Crociato” è il bollettino uffi ciale della Crociata Eucari- stica, opera spirituale per la santifi cazione dei bambini e dei ragazzi, al servizio dei grandi bisogni della Chiesa.

◊ Il bollettino è inviato gratuitamente.

Chi volesse contribuire alle spese di stampa e di spedizione può inviare un’offerta tramite la posta, al CCP n. 61417002 intestato a Ass. Fraternità San Pio X, indicando nella causa- le: PER IL CROCIATO. Coloro che non fossero interessati a ri- cevere il bollettino sono invitati gentilmente a segnalarlo.

◊ Ecco il nostro indirizzo:

CROCIATA EUCARISTICA ITALIANA VIA TRILUSSA 45

00041 ALBANO LAZIALE (ROMA) Tel. 06 930 6816

Fax 06 930 5848 e-mail: albano@sanpiox.it

IL CROCIATO – Poste italiane Sped. Abb. Post. DL 353-2003 (Conver. In legge 27/02/2004 n° 46) art. 1 com. 2 – DCB Roma – Aut. di Velletri n. 7/11 del 08/04/2011 – Dir. Resp. Don Giuseppe Rottoli –

Stampato in proprio al Priorato di Albano Laziale – Via Trilussa, 45 – 00041 Albano Laziale (RM) – Tel. 06.930.68.16. Sito internet: www.sanpiox.it – e-mail: albano@sanpiox.it.

Quando ridono gli a ngeli...

Trova i 3 uccellini che si stanno nascondendo dalla loro mamma!

Un signore alla biglietteria:

“Scusi, se corro, faccio in tem- po a prendere l’Intercity?”.

“Dipende da come corre; l’In- tercity è partito da 5 minuti!”.

Il

generale chiede ai soldati: “Cosa ne fate di

tutta quella colla?”.

“La usiamo per attaccare i nemici!”.

(15)

Intenzione per il mese di Maggio 2015 Per la morale cristiana in pericolo

Siamo nel Gabon, nell’anno 1880. Il padre Trilles chiama un ra- gazzo di 14 anni della missione Santa Maria: “Dimmi Giuseppe, che cosa vorresti farne della tua vita? Vorresti forse diventare Sacerdote?”.

“Padre mio, ho pregato molto la santissima Vergine Maria per capire:

vorrei prima essere catechista in un posto molto lontano, dove la gente è molto diffi cile da convertire! Credo che la santa Vergine voglia che io faccia questo”. I sacerdoti della missione santa Maria stavano or- ganizzando un primo viaggio di evangelizzazione nel paese di Fang.

Padre Trilles partì dunque per lasciare il suo piccolo Giuseppe presso i Ye-Bi-Kon, reputati i più feroci. Nel villaggio di Eyo, furono ricevu- ti molto malamente. Malgradotutto, il piccolo apostolo volle restare:

“Padre, sono molto contento, è qui che la Madonna vuole che io viva”.

Il prete affi dò il bambino alla santissima Vergine e con il cuore serrato, lo lasciò; non lo avrebbe più rivisto vivo, ma un quadernino del picco-

lo catechista gli avrebbe permesso di conoscere i suoi ultimi giorni:

“La gente di qui è molto cattiva. Ieri hanno man- giato tre prigionieri. Ho provato di parlare a loro del

buon Dio, spesso, ma non hanno voluto ascoltarmi e mi prendono in giro. Mi percuotono spesso e mi minacciano con la morte. Ho battezzato vari bam- bini piccoli che stavano per morire. Ieri il capo del villaggio mi disse: «Non ti vogliamo più nel nostro villaggio. Quando fai colare l’acqua sul- la testa dei bambini li uccidi, vattene!»… ma, sono troppo malato per andarmene. Credo che questa gente mi abbia avvele- nato. Lo stregone si aggira spesso intorno alla mia capanna. La testa mi fa male e non riesco più a camminare… Gli uomini mi hanno trascinato fuori dal villaggio. Ho trovato una piccola capanna, quella dei cervi. E ho detto al Buon Dio: “Ho male, ma voglio restare”. Ecco che cosa ho

(16)

Per la morale cristiana in pericolo

Offerta della giornata:

“Divin Cuore di Gesù, vi offro, attraverso il Cuore Immacolato di Ma- ria le preghiere, le azioni e le sofferenze della giornata, in riparazione delle nostre offese e secondo le intenzioni per le quali vi immolate continuamente sugli altari. Ve le offro in particolare: per la morale cristiana in pericolo”.

domandato alla santissima Vergine per salvare questo popolo: “Che il mio cor- po cada a pezzi come quello di Gesù quando fu fl agellato” (sotto l’effetto del veleno, il corpo di Giu-

seppe, coperto di ferite, cadde a brandelli). Come il buon Gesù, desidero morire da solo, ma ho chiesto a Maria e al buon Dio di permettere che il mio sacrifi cio aiuti a tutti questi pagani a diventare un giorno dei buoni cri- stiani”.

E il padre Trilles spie-

ga: “Lo si è lasciato morire di fame e di sete. Nessuna mano amica è venuta per rinfrescare con una goccia d’acqua le sue labbra arse dalla febbre. È mor- to da solo, abbandonato da tutti, in una povera capanna, aperta a tutti i venti.

I guerrieri del villaggio vennero ad av- visarmi, ghignando malignamente: «Tu ci hai inviato il tuo fanciullo… noi ce ne siamo sbarazzati». Sono partito al più presto possibile con i miei catechisti, e

sotto gli occhi minacciosi degli abitanti di Eyo, ho trovato il corpo di Giuseppe e il piccolo quaderno. Tutti i miei cate- chisti si sono offerti per prendere il suo

posto e continuare il suo la- voro…! Uno è restato e, da lì ad oggi, vicino alla tomba di Giuseppe, è stata innal- zata un modesta chiesetta perché il villaggio è diventa- to cristiano, tutto il villaggio intero”.

Che trasformazione!

Sotto l’azione della grazia, la verità è penetrata nei cuori e la morale evangelica ha in- nalzato il regno di Gesù.

Cari Crociati: oggi, ahimè, la morale cristiana è in pericolo, attaccata dalle cattive leggi di tanti paesi. Preghiamo, sacrifi ciamoci come il coraggioso Giu- seppe, affi nché i Comandamenti di Dio siano rispettati e che tutti gli uomini vi- vano in questo meraviglioso ordine di giustizia e amore e di pace, che tanti Santi hanno edifi cato nel corso dei se- coli nei nostri paesi.

Riferimenti

Documenti correlati

La sinergia tra gli Assessori al Patrimonio Fortificato Enzo Caruso, ai Beni Culturali ed Ambientali il Vice Sindaco Salvatore Mondello, all’Arredo Urbano Massimiliano Minutoli,

– La logica classica è MONOTONA: l’aggiunta di nuove asserzioni o regole alla base di conoscenza non può invalidare teoremi precedentemente dimostrati, ma solo aggiungerne di

Lista indicatori S.1.01 Emissione clienti S.1.02 Emissione PAT S.1.03 Variazioni ditte (escluse  anagrafiche)..

«le regalie e le vostre consuetudini sia nella città, sia nel territorio extra-urba- no”, ricordando espressamente sia i beni (boschi e pascoli, ponti, acque e mulini), sia i

Guida: Questa sera, alla presenza del Signore, che ci guarda, siamo riuniti per elevare a Lui la nostra comune preghiera per ringraziarlo del dono della vita che ha fatto

L’occasione che Vi vede riuniti è un momento importante e strategico per il settore dell’innovazione tecnologica in campo sanitario, considerando anche il

Antonio, nella borgata marinara dell’Arenella a Pa- lermo, il delegato vicario costan- tiniano, Antonio di Janni, ha ac- colto la richiesta di aiuto per la Caritas parrocchiale

partecipazione: Erogazione liberale (donazione facoltativa) a favore di Enjoyski Sport ODV LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA GRAZIE AL CONTRIBUTO "LA NOSTRA ESTATE".. INFO