• Non ci sono risultati.

24-30 dicembre Insegnami a fare la tua volonta. 31 dicembre 6 gennaio Il modello di umilta. ` dato da Gesu

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "24-30 dicembre Insegnami a fare la tua volonta. 31 dicembre 6 gennaio Il modello di umilta. ` dato da Gesu"

Copied!
32
0
0

Testo completo

(1)

24-30 dicembre

“Insegnami

a fare la tua volont ` a”

PAGINA 3 CANTICI: 69, 120

31 dicembre – 6 gennaio

Il modello di umilt ` a dato da Ges `

u

PAGINA 13 CANTICI: 84, 82

7-13 gennaio

Impariamo a comportarci come il minore

PAGINA 23 CANTICI: 26, 68

34567

1 5 N O V E M B R E 2 0 1 2

(2)

LO SCOPO DI QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia, `

e quello di onorare Geova Dio, il Supremo Sovrano dell’universo. Come le torri di guardia dell’antichit`

a permettevano di scrutare in lontananza, questa rivista indica il significato degli avvenimenti mondiali alla luce delle profezie bibliche. Reca conforto con la buona notizia che presto il Regno di Dio, un vero e proprio governo in cielo, eliminera tutta la malvagit` a e trasformer` a la terra in un paradiso. Incoraggia a riporre fede` in Gesu Cristo, che mor` ı affinch` e potessimo ottenere la vita eterna e che ora governa come Re del´ Regno di Dio. Questa rivista viene pubblicata dai Testimoni di Geova ininterrottamente dal 1879 e non ha carattere politico. Si attiene strettamente alla Bibbia.

Questa pubblicazione none in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni` volontarie. Salvo diversa indicazione, la versione biblica usatae la` Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti.

34567

15 NOVEMBRE 2012

S COP O DEGLI ARTICOLI DI STUDIO

ARTICOLO DI STUDIO 1

Davide, re dell’antico Israele, teneva in alta considerazione il nome e il proposito di Geova. Inoltre comprendeva i princ `

ıpi su cui si basava la Legge divina e pregava Dio di insegnargli a fare la Sua volont `

a. L’articolo sviluppa questi aspetti e ci aiu- ta a capire perch ´

e dovremmo fare nostro il punto di vista di Geova in ogni cosa.

ARTICOLI DI STUDIO 2, 3 Essendo seguaci di Ges `

u, i veri cristiani si rendono conto di dover essere umili. Il primo articolo prende in esame il model- lo di umilt `

a che Ges `

u ci ha lasciato perch ´

e potessimo seguirlo scrupolosamente. Il secondo articolo mostra come possiamo coltivare e manifestare l’atteggiamento del minore.

La Torre di Guardiae un periodico quindicinale edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore` responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972. Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche

(3)

AVETE mai consultato una cartina stradale per trovare una cer- ta destinazione? La veduta d’insieme che offre aiuta a scegliere il percorso migliore. Lo stesso vale quando si tratta di prende- re decisioni importanti: vedere le cose dall’elevato punto di vi- sta del Creatore permette di ‘camminare nella via’ che egli ap- prova. — Isa. 30:21.

2 Per gran parte della sua esistenza, Davide, re dell’antico Israele, diede uno straordinario esempio in quanto al tenere conto della volont`

a di Dio. Riesaminiamo alcuni episodi della

1, 2. Di che beneficio ci `

e tenere conto della volont`

a di Dio, e a questo riguardo cosa possiamo imparare dal re Davide?

“Insegnami a fare la tua volont `

a”

“Insegnami a fare la tua volont `

a, poich ´

e tu sei il mio Dio”. — SAL. 143:10.

PUNTI DA RICORDARE

Quali episodi nella vita di Davide mostrano che egli dava grande importanza al punto di vista di Geova?

Cosa permise a Davide di comprendere la volont `

a di Dio?

Cosa ci aiuter `

a a rimanere nel favore di Geova?

(4)

sua vita con l’obiettivo di imparare da un uomo che dimostr ` o di avere il cuore completo presso Geova. — 1 Re 11:4.

DAVIDE TENNE IN ALTA CONSIDERAZIONE IL NOME DI GEOVA

3 Consideriamo l’occasione in cui Davide affront `

o il campio- ne filisteo Golia. Cosa lo spinse a sfidare un gigante alto qua- si tre metri e armato fino ai denti? (1 Sam. 17:4, nt.) Il suo coraggio? La sua fede in Dio? Entrambe le qualit `

a ebbero sicu- ramente un ruolo importante. Tuttavia fu in particolare a moti- vo del rispetto per Geova e per il suo grandioso nome che Da- vide affront `

o quel temibile avversario. Indignato, chiese: “Chi ` e questo incirconciso filisteo che debba biasimare le linee di bat- taglia dell’Iddio vivente?” — 1 Sam. 17:26.

4 Quando si trov`

o di fronte a Golia, Davide disse: “Tu vieni a me con una spada e con una lancia e con un giavellotto, ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, l’Iddio delle li- nee di battaglia d’Israele, che tu hai biasimato”. (1 Sam. 17:45) Facendo affidamento sul vero Dio, abbatt´

e il gigante filisteo con un unico tiro di fionda. Davide confid `

o in Geova e tenne nella massima considerazione il nome divino non solo in quell’occa- sione, ma durante tutta la sua vita. Infatti esort `

o i suoi conna-

3, 4. (a) Cosa spinse Davide ad affrontare Golia? (b) Come considera- va Davide il nome di Dio?

(5)

zionali a ‘vantarsi del santo nome di Geova’. — Leggi 1 Cro- nache 16:8-10.

5 Siamo orgogliosi del fatto che il nostro Dio sia Geova?

(Ger. 9:24) Come reagiamo quando vicini di casa, colleghi di lavoro, compagni di scuola o parenti parlano male di lui e si fanno beffe dei suoi Testimoni? Quando il nome divino viene ingiuriato, prendiamo le difese di Geova confidando nel suo so- stegno? `

E vero che c’`

e “un tempo per tacere”, ma non dovrem- mo vergognarci di essere testimoni di Geova e seguaci di Ges `

u.

(Eccl. 3:1, 7; Mar. 8:38) Anche se con chi non `

e bendisposto dobbiamo usare tatto e cortesia, cerchiamo di non essere come quegli israeliti che “furono atterriti ed ebbero grande timore”

nell’udire le parole oltraggiose di Golia. (1 Sam. 17:11) Agia- mo invece in modo risoluto per santificare il nome divino. `

E nostro desiderio aiutare le persone a conoscere Geova per quel- lo che `

e veramente. A tal fine usiamo la sua Parola scritta per sottolineare l’importanza di accostarci a lui. — Giac. 4:8.

6 L’episodio di Davide e Golia ci insegna un’altra lezione im- portante. Quando giunse di corsa alla linea di battaglia, Davi- de chiese: “Che si far`

a all’uomo che abbatter `

a quel filisteo laggi ` u

5. Quale situazione paragonabile alle ingiurie di Golia potremmo dover affrontare?

6. Quando Davide affront`

o Golia, cosa gli interessava primariamente?

Quale dovrebbe essere la nostra principale preoccupazione?

(6)

e in effetti toglier `

a il biasimo da Israele?” In risposta, gli fu ri- badito ci `

o che era gi `

a stato detto: “L’uomo che lo abbatte, il re lo arricchir`

a con grandi ricchezze, e gli dar`

a la sua propria fi- glia”. (1 Sam. 17:25-27) Ma quello che interessava di pi `

u a Da- vide non era una ricompensa materiale. Il suo fine era pi `

u ele- vato: voleva glorificare il vero Dio. (Leggi 1 Samuele 17:

46, 47). Che dire di noi? La nostra principale preoccupazione

`e forse quella di farci un nome accumulando ricchezze e facen- do una carriera prestigiosa nel mondo? Senza dubbio vogliamo essere come Davide che cant `

o: “Oh magnificate con me Geova, ed esaltiamo insieme il suo nome”. (Sal. 34:3) Continuiamo pertanto a confidare in Dio mettendo il suo nome al di sopra del nostro. — Matt. 6:9.

7 La coraggiosa presa di posizione contro Golia richiese da parte di Davide completa fiducia in Geova. Bench ´

e giovane, Da- vide aveva una forte fede. L’aveva edificata, fra l’altro, confidan- do in Dio quando faceva il pastore. (1 Sam. 17:34-37) Anche noi abbiamo bisogno di forte fede per perseverare nel ministe- ro, specie quando incontriamo persone che non sono bendispo- ste. Possiamo edificare la fede confidando in Dio nella vita di tutti i giorni. Per esempio potremmo iniziare conversazioni bi-

7. Come possiamo edificare la forte fede di cui abbiamo bisogno per per- severare nel ministero anche quando incontriamo persone che non sono bendisposte verso il messaggio?

(7)

bliche con chi viaggia con noi sui mezzi pubblici. E non c’` e mo- tivo di trattenerci dal parlare con le persone che incontriamo per strada mentre svolgiamo il ministero di casa in casa. — Atti 20:20, 21.

DAVIDE ASPETT `

O GEOVA

8 Un altro esempio che dimostra quanto Davide fosse deter- minato a confidare in Geova `

e dato dal modo in cui si compor- t `

o con Saul, primo re d’Israele. Il geloso monarca prov`

o tre vol- te a inchiodarlo al muro con una lancia, ma Davide schiv`

o sempre il colpo, rifiutandosi di reagire. Alla fine fugg`

ı via da Saul. (1 Sam. 18:7-11; 19:10) Saul prese quindi 3.000 uomini scelti da tutto Israele e and `

o alla sua ricerca nel deserto. (1 Sam.

24:2) Infine, senza saperlo Saul entr `

o proprio nella caverna in cui si trovava Davide con i suoi uomini. Quest’ultimo avrebbe potuto cogliere l’occasione per eliminare il re che attentava alla sua vita. Dopo tutto era volont`

a di Dio che fosse lui a prende- re il posto di Saul quale re di Israele. (1 Sam. 16:1, 13) Se Da- vide avesse dato ascolto ai suoi uomini il re sarebbe stato ucci- so. Invece disse: “ `

E impensabile, da parte mia, dal punto di vista di Geova, che io faccia questa cosa al mio signore, l’unto di Geo- va”. (Leggi 1 Samuele 24:4-7). Saul era ancora il re unto da

8, 9. Nei suoi rapporti con il re Saul, come dimostr `

o Davide di avere bene in mente la volont `

a di Geova?

(8)

Dio. Davide non voleva sottrargli l’autorit `

a regale, dal momen- to che Geova non lo aveva ancora destituito. Limitandosi a re- cidere il lembo del manto senza maniche di Saul, Davide diede prova di non avere intenzione di fargli del male. — 1 Sam.

24:11.

9 Davide mostr `

o rispetto per l’unto di Dio anche l’ultima vol- ta che lo vide. Insieme ad Abisai raggiunse il luogo in cui era accampato Saul e lo trov `

o addormentato. Abisai ne dedusse che Dio aveva ceduto nella mano di Davide il suo nemico e si offr`

ı di inchiodarlo a terra con la lancia, ma Davide non glielo per- mise. (1 Sam. 26:8-11) Poich´

e cercava continuamente la guida divina, Davide fu incrollabile nella sua decisione di agire in ar- monia con la volont`

a di Geova nonostante le insistenze di Abi- sai.

10 Anche noi potremmo ritrovarci in una situazione difficile in cui le persone che abbiamo attorno insistono per convincer- ci a seguire i loro ragionamenti umani, anzich´

e incoraggiarci a fare la volont `

a di Geova. Come Abisai, qualcuno potrebbe ad- dirittura cercare di indurci ad agire senza tenere conto della vo- lont`

a di Dio sulla questione. Per rimanere saldi dobbiamo ave- re chiaro in mente il modo in cui Geova vede la cosa ed essere determinati a seguire le sue vie.

10. Quale situazione difficile potremmo affrontare, e cosa ci aiuter` a a ri- manere saldi?

(9)

11 Davide preg`

o Geova Dio: “Insegnami a fare la tua volon- t`

a”. (Leggi Salmo 143:5, 8, 10). Anzich´

e confidare nelle sue idee o cedere alle pressioni altrui, Davide desiderava farsi gui- dare da Dio. ‘Medit `

o su tutta l’attivit`

a di Geova e volontaria- mente si occup `

o dell’opera delle Sue proprie mani’. Anche noi possiamo discernere la volont`

a di Dio scavando nelle Scritture e meditando sui molti episodi biblici che documentano il modo in cui Geova tratta con gli esseri umani.

DAVIDE COMPRENDEVA I PRINC `

IPI SU CUI SI BASAVA LA LEG GE

12 Anche la comprensione che Davide aveva dei princ`

ıpi su cui si basava la Legge e il suo desiderio di vivere in armonia con essi sono degni di essere imitati. Consideriamo cosa accadde quando espresse il forte desiderio di avere “un sorso d’acqua del- la cisterna di Betleem”. Tre dei suoi uomini fecero un’incursio- ne nella citt `

a, che era occupata dai filistei, e gli portarono l’ac- qua. Tuttavia “Davide non acconsent`

ı a berla, ma la vers ` o a Geova”. Come mai? Lui stesso spieg`

o: “ `

E impensabile da par- te mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il san- gue di questi uomini a rischio delle loro anime? Poich´

e a rischio delle loro anime l’hanno portata”. — 1 Cron. 11:15-19.

11. Cosa impariamo da Davide in merito al dare la priorit`

a alla volont` a di Dio?

12, 13. Perch´

e Davide vers `

o a terra l’acqua che gli era stata portata da tre dei suoi uomini?

(10)

13 Davide conosceva la Legge e sapeva che il sangue non do- veva essere consumato come cibo, ma andava versato a Geova.

Comprendeva anche perch ´

e bisognava farlo: sapeva che “l’ani- ma della carne `

e nel sangue”. Quella per`

o era acqua, non san- gue. Perch ´

e Davide si rifiut `

o di berla? Perch´

e comprendeva il principio su cui si basava quella norma legale. Per lui quell’ac- qua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo era impensabile berla. Concluse che doveva versarla a terra.

— Lev. 17:11; Deut. 12:23, 24.

14 Davide si sforz`

o di vivere in completa armonia con la leg- ge di Dio. Infatti cant `

o: “A fare la tua volont `

a, o mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge `

e dentro le mie parti interiori”.

(Sal. 40:8) Davide studiava la legge di Dio e meditava profon- damente su di essa. Confidava nella sapienza dei comandamen- ti di Geova. Di conseguenza, desiderava moltissimo osservare non solo la lettera ma anche lo spirito della Legge mosaica.

Quando studiamo la Bibbia, `

e saggio che meditiamo su quanto leggiamo e che custodiamo le informazioni nel cuore in modo da capire in ogni circostanza cosa piace a Geova.

15 Salomone, figlio di Davide, ricevette grandi privilegi da

14. Cosa aiut `

o Davide a far suo il punto di vista di Geova?

15. In che modo Salomone manc `

o di mostrare rispetto per la Legge di Dio?

(11)

Geova Dio. Nel corso del tempo, per `

o, manc `

o di mostrare ri- spetto per la sua Legge. Disubbid`

ı al comando secondo cui un re israelita “non si [doveva] moltiplicare le mogli”. (Deut.

17:17) Anzi, spos `

o molte donne straniere; quando giunse alla vecchiaia “le sue stesse mogli avevano inclinato il suo cuore a seguire altri d`

ei”. Qualsiasi giustificazione adducesse, “Salomo- ne faceva ci `

o che era male agli occhi di Geova, e non segu`

ı Geo- va pienamente come Davide suo padre”. (1 Re 11:1-6) `

E dav- vero importante attenersi alle leggi e ai princ`

ıpi che si trovano nella Parola di Dio. Questo ad esempio `

e fondamentale per chi pensa al matrimonio.

16 Se un non credente ci facesse delle avance, la nostra rea- zione ricorderebbe l’atteggiamento di Davide o quello di Salo- mone? Ai veri adoratori `

e richiesto di sposarsi “solo nel Signo- re”. (1 Cor. 7:39) Se un cristiano o una cristiana decide di sposarsi, dovrebbe scegliere una persona che condivide la sua stessa fede. E se comprendiamo lo spirito su cui si basa questo requisito scritturale, eviteremo di sposare un non credente o an- che solo di incoraggiarne le avance.

17 Consideriamo anche come l’esempio di Davide, che

16. Se comprendiamo lo spirito del comando di sposarsi “solo nel Signo- re”, cosa eviteremo di fare?

17. Cosa pu`

o aiutarci a evitare la trappola della pornografia?

(12)

ricercava sinceramente la guida di Dio, pu `

o aiutarci a resistere alla tentazione di guardare materiale pornografico. Leggiamo i seguenti brani scritturali, riflettiamo sui princ`

ıpi che racchiudo- no e sforziamoci di discernere la volont`

a di Geova sull’argomen- to. (Leggi Salmo 119:37; Matteo 5:28, 29; Colossesi 3:5).

Meditando sulle sue elevate norme saremo in grado di evitare la trappola della pornografia.

MANTENIAMO SEMPRE IL PUNTO DI VISTA DI DIO

18 Anche se fu esemplare sotto molti aspetti, nel corso della sua vita Davide commise diversi peccati gravi. (2 Sam. 11:2-4, 14, 15, 22-27; 1 Cron. 21:1, 7) Tuttavia, quando pecc `

o mostr ` o sincero pentimento. Cammin `

o dinanzi a Dio “con integrit` a di cuore”. (1 Re 9:4) Perch´

e possiamo dirlo? Perch´

e Davide si sfor- z `

o di agire in armonia con la volont`

a di Geova.

19 Malgrado l’imperfezione possiamo rimanere nel favore di Geova. Con questo obiettivo in mente, sforziamoci di studiare con diligenza la sua Parola, meditiamo profondamente su ci `

o che ci insegna e, una volta assimilati questi princ`

ıpi, agiamo sen- za indugio in armonia con essi. Se faremo cos`

ı, sar`

a come ri- volgere a Geova la stessa umile richiesta del salmista che disse:

“Insegnami a fare la tua volont` a”.

18, 19. (a) Cosa aiut `

o Davide, bench´

e imperfetto, a rimanere nel favo- re di Dio? (b) Cosa siamo decisi a fare noi?

(13)

`E L’ULTIMA sera di Ges `

u sulla terra, ed egli la trascorre con i suoi apostoli nella stanza al piano superiore di una casa a Ge- rusalemme. A un certo punto, durante la cena, Ges `

u si alza, si toglie la sopravveste e si cinge con un asciugatoio. Dopodi- ch ´

e riempie un bacino d’acqua e comincia a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli. Dopo aver finito si rimette la soprav- veste. Perch´

e Ges `

u compie questo gesto umile? — Giov. 13:3-5.

2 Lui stesso spiega: “Sapete che cosa vi ho fatto? . . . Se io, bench´

e Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi do- vete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Poich´

e vi ho dato il modello,

1, 2. Quale lezione pratica diede Ges`

u agli apostoli l’ultima sera che tra- scorse sulla terra?

Il modello di umilt ` a dato da Ges `

u

“Vi ho dato il modello, affinch ´

e come vi ho fatto io, cos `

ı facciate anche voi”. — GIOV. 13:15.

COME RISPONDERESTE?

In che modo il Figlio di Dio manifest `

o umilt `

a nella sua esistenza preumana?

Come mostr `

o umilt `

a Ges `

u durante la sua vita terrena?

Quali benef`

ıci ha prodotto l’umile condotta di Ges ` u?

(14)

affinch´

e come vi ho fatto io, cos`

ı facciate anche voi”. (Giov. 13:

12-15) Mostrando di essere disposto a svolgere un compito cos` ı umile, Ges `

u d `

a ai suoi apostoli una lezione pratica che rimar- r `

a profondamente impressa nelle loro menti e in seguito li spro- ner `

a a manifestare umilt` a.

3 Quella in cui lav`

o i piedi agli apostoli non era la prima vol- ta che Ges `

u sottolineava l’importanza dell’umilt `

a. Gi `

a in pre- cedenza, quando alcuni apostoli avevano rivelato uno spirito competitivo, Ges `

u aveva messo un bambino accanto a s´

e e ave- va detto loro: “Chiunque riceve questo bambino in base al mio nome riceve anche me, e chiunque riceve me riceve anche co- lui che mi ha mandato. Poich ´

e chi si comporta fra tutti voi come il minore, egli `

e grande”. (Luca 9:46-48) In un’occasio- ne successiva, conoscendo il desiderio di preminenza dei fari- sei, aveva affermato: “Chiunque si esalta sar `

a umiliato e chi si umilia sar `

a esaltato”. (Luca 14:11) `

E chiaro che Ges `

u vuole che i suoi seguaci siano umili, cio `

e modesti e scevri da orgo- glio e arroganza. Per poterlo imitare `

e bene dunque che esami- niamo attentamente il suo esempio di umilt`

a. Vedremo inoltre come tale qualit `

a `

e di beneficio non solo per chi la manifesta, ma anche per altri.

3. (a) In che modo, in due diverse occasioni, Ges`

u aveva sottolineato l’importanza dell’umilt `

a? (b) Di cosa si parler`

a in questo articolo?

(15)

“NON MI VOLSI NELLA DIREZIONE OPPO STA”

4 L’unigenito Figlio di Dio mostr `

o umilt `

a anche prima di ve- nire sulla terra. Nella sua esistenza preumana Ges `

u trascorse un incalcolabile numero di anni con il suo Padre celeste. Il li- bro biblico di Isaia descrive con queste parole la stretta rela- zione esistente tra lui e il Padre: “Il Sovrano Signore Geova stesso mi ha dato la lingua degli ammaestrati, affinch´

e io sap- pia rispondere con una parola allo stanco. Egli desta di matti- na in mattina; desta il mio orecchio per udire come gli am- maestrati. Il Sovrano Signore Geova stesso ha aperto il mio orecchio, e io, da parte mia, non fui ribelle. Non mi volsi nel- la direzione opposta”. (Isa. 50:4, 5) Il Figlio di Dio ebbe un atteggiamento umile e ascolt `

o attentamente ci `

o che Geova gli insegnava. Era ansioso di imparare dal vero Dio. Dovette os- servare con grande interesse l’esempio di umilt`

a che Geova die- de trattando l’umanit`

a peccatrice con misericordia!

5 Non tutte le creature celesti ebbero lo stesso atteggiamen- to dell’unigenito Figlio di Dio. Anzich´

e nutrire il desiderio di imparare da Geova, l’angelo che divent `

o Satana il Diavolo si fece dominare da superbia e orgoglio, l’esatto contrario dell’u- milt`

a, e si ribell `

o. Ges `

u, invece, non era insoddisfatto della sua

4. In che modo l’unigenito Figlio di Dio mostr`

o umilt `

a nella sua esisten- za preumana?

5. In che modo Ges`

u, in veste di arcangelo Michele, diede un esempio di umilt`

a e modestia quando si confront`

o con il Diavolo?

(16)

posizione in cielo, e non avvert`

ı mai l’impulso di abusare del- la sua autorit `

a. Quando, in veste di arcangelo Michele, “ebbe una controversia col Diavolo . . . intorno al corpo di Mos `

e”, non oltrepass `

o i limiti imposti dal suo ruolo. Al contrario, il Figlio di Dio fu umile e modesto. Era felicissimo che Geova, il supremo Giudice dell’universo, gestisse le cose nel modo e al tempo da Lui stabiliti. — Leggi Giuda 9.

6 Tra le cose che Ges `

u apprese durante la sua esistenza preu- mana vi furono senza dubbio le profezie riguardanti certi par- ticolari della sua vita sulla terra come Messia. Perci `

o Ges ` u doveva sapere che avrebbe avuto esperienze tutt’altro che pia- cevoli. Eppure accett `

o l’incarico di vivere sulla terra e morire come promesso Messia. Cosa gli permise di farlo? Rimarcan- do l’umilt`

a dell’unigenito Figlio di Dio, l’apostolo Paolo scris- se: “Bench´

e esistesse nella forma di Dio, non prese in conside- razione una rapina, cio `

e che dovesse essere uguale a Dio. No, ma vuot `

o se stesso e prese la forma di uno schiavo, divenendo simile agli uomini”. — Filip. 2:6, 7.

COME UOMO “UMILI `

O SE STESSO”

7 Paolo scrisse che “quando si trov`

o in figura d’uomo”, Ges ` u

6. Perch ´

e si pu `

o dire che Ges`

u mostr`

o umilt`

a accettando l’incarico di Messia?

7, 8. In quali modi Ges`

u si dimostr`

o umile in giovane et`

a e durante il suo ministero sulla terra?

(17)

“umili `

o se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, s` ı, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:8) Ges `

u fu un model- lo di umilt `

a fin da bambino: sebbene i suoi genitori, Giuseppe e Maria, fossero imperfetti, “era loro sottomesso”. (Luca 2:51) Davvero un ottimo esempio per i pi `

u giovani, che sottometten- dosi di buon grado ai loro genitori avranno la benedizione di Dio.

8 Da adulto Ges `

u Cristo si dimostr `

o umile anteponendo la volont`

a di Geova alla propria. (Giov. 4:34) Nel suo ministero us `

o il nome personale di Dio e aiut `

o le persone sincere ad ac- quistare accurata conoscenza delle Sue qualit`

a e del Suo pro- posito per il genere umano. Inoltre visse in armonia con ci `

o che insegnava riguardo a Geova. Ad esempio, il primo punto della sua preghiera modello fu: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Matt. 6:9) In tal modo Ges `

u in- segn `

o ai discepoli a considerare la santificazione del nome di Geova una questione di primaria importanza. Lui stesso visse coerentemente con questo principio: verso la fine del suo mi- nistero sulla terra pot´

e dire a suo Padre riferendosi agli aposto- li: “Ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo far `

o conoscere”.

(Giov. 17:26) Per di pi `

u, Ges `

u diede sempre a Geova il meri- to di ci `

o che faceva durante il suo ministero sulla terra. — Giov.

5:19.

(18)

9 Riguardo al Messia, Zaccaria aveva profetizzato: “Gioisci grandemente, o figlia di Sion. Urla in trionfo, o figlia di Geru- salemme. Ecco, il tuo stesso re viene a te. Egli `

e giusto, s`

ı, sal- vato; umile, e cavalca un asino, s`

ı, un animale fatto, figlio di un’asina”. (Zacc. 9:9) La profezia si ademp`

ı quando Ges ` u en- tr `

o a Gerusalemme poco prima della Pasqua del 33: la folla stese mantelli e rami di alberi sulla strada, e l’intera citt`

a fu messa in agitazione. Eppure Ges `

u rimase umile anche quando fu acclamato e chiamato re. — Matt. 21:4-11.

10 La condotta umile e ubbidiente di Ges `

u Cristo sulla terra culmin `

o nella sua morte su un palo di tortura. In questo modo egli dimostr `

o oltre ogni dubbio che gli esseri umani possono rimanere fedeli a Geova anche se sottoposti a prove estreme.

Prov`

o inoltre che l’asserzione di Satana secondo cui essi servo- no Geova per motivi egoistici `

e falsa. (Giob. 1:9-11; 2:4) Con la sua perfetta integrit `

a, poi, Cristo sostenne la legittimit ` a e la giustizia della sovranit `

a universale di Geova, il quale dovette senz’altro rallegrarsi osservando l’incrollabile lealt `

a del suo umile Figlio. — Leggi Proverbi 27:11.

11 Con la sua morte sul palo di tortura, inoltre, Ges `

u pag ` o

9. Cosa aveva profetizzato Zaccaria riguardo al Messia, e in che modo Ges`

u ademp`

ı quelle parole?

10. Cosa dimostr ` o Ges`

u con la sua ubbidienza spontanea fino alla morte?

11. Quali prospettive si sono aperte per gli esseri umani fedeli grazie al sacrificio di riscatto di Ges `

u Cristo?

(19)

il riscatto per l’umanit `

a. (Matt. 20:28) Ci `

o ha dato agli esseri umani peccatori la possibilit`

a di vivere per sempre, e al tempo stesso ha soddisfatto le esigenze della giustizia. “Per mezzo di un solo atto di giustificazione `

e risultato a uomini di ogni sor- ta che sono dichiarati giusti per la vita”, scrisse Paolo. (Rom.

5:18) La morte di Ges `

u ha aperto ai cristiani unti con lo spi- rito la prospettiva della vita immortale in cielo, e alle “altre pe- core” quella della vita eterna sulla terra. — Giov. 10:16; Rom.

8:16, 17.

SONO “MODESTO DI CUORE”

12 Ges `

u invit `

o tutti coloro che erano “affaticati e oppressi”

ad andare da lui. “Prendete su di voi il mio giogo”, disse, “e imparate da me, poich´

e io sono d’indole mite e modesto di cuo- re, e troverete ristoro per le anime vostre”. (Matt. 11:28, 29) L’umilt `

a e la mitezza lo spinsero a trattare esseri umani imper- fetti in maniera benigna e imparziale. Le sue aspettative nei confronti dei discepoli erano ragionevoli. Ges `

u li lodava e li in- coraggiava; non li faceva sentire incapaci o indegni, e di sicu- ro non era duro n´

e prepotente. Al contrario, assicurava loro che se si fossero avvicinati a lui e avessero messo in pratica i suoi insegnamenti si sarebbero sentiti ristorati, perch´

e il suo

12. In che modo Ges`

u manifest`

o mitezza e umilt`

a nei suoi rapporti con esseri umani imperfetti?

(20)

giogo era piacevole e il suo carico era leggero. Uomini e don- ne di tutte le et`

a si sentivano a proprio agio in sua presenza.

— Matt. 11:30.

13 La gente comune in Israele viveva in condizioni disagiate.

Perci `

o Ges `

u trattava quelle persone con compassione e si oc- cupava dei loro bisogni. Nei pressi di Gerico si imbatt´

e in un mendicante cieco di nome Bartimeo, che era con un altro cie- co di cui le Scritture non riportano il nome. Essi chiedevano con insistenza a Ges `

u di aiutarli, ma la folla li rimproverava aspramente, intimando loro di tacere. Sarebbe stato fin troppo facile ignorare le suppliche dei due ciechi; Ges `

u invece chiese che fossero condotti da lui e, mosso a piet`

a, ridiede loro la vi- sta. Ges `

u imit `

o suo Padre, Geova, manifestando umilt`

a e mo- strando misericordia a semplici peccatori. — Matt. 20:29-34;

Mar. 10:46-52.

“CHI SI UMILIA SAR `

A ESALTATO”

14 L’umile condotta di Ges ` u `

e motivo di gioia, e ha prodot- to grandi benef`

ıci. Geova fu felice di vedere il suo diletto Fi- glio sottomettersi umilmente alla sua volont`

a. Gli apostoli e i discepoli trovavano ristoro nella mitezza e nella modestia di cuore di Ges `

u; il suo esempio, i suoi insegnamenti e le sue

13. Cosa indica che Ges `

u tratt `

o le persone che vivevano in condizioni di- sagiate con compassione?

14. Quali benef`

ıci ha prodotto l’umile condotta di Ges` u?

(21)

lodi calorose li stimolavano a progredire spiritualmente. Le per- sone comuni beneficiavano dell’umilt`

a di Ges `

u in quanto egli le aiutava, le incoraggiava e le istruiva. In effetti l’intera uma- nit `

a redimibile trarr `

a benef`

ıci duraturi dal sacrificio di riscatto di Ges `

u.

15 Ges `

u stesso trasse beneficio dalla propria umilt`

a. Ai disce- poli aveva detto: “Chi si umilia sar `

a esaltato”. (Matt. 23:12) Queste parole si dimostrarono vere anche nel suo caso. Infatti, a proposito di Ges `

u, Paolo spieg `

o: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che `

e al di sopra di ogni altro nome, affinch´

e nel nome di Ges ` u si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lin- gua confessi apertamente che Ges `

u Cristo `

e Signore alla gloria di Dio Padre”. In virt `

u dell’umilt `

a e della fedelt`

a manifestate da Ges `

u quando visse come uomo, Geova Dio lo esalt `

o, dan- dogli autorit `

a sulle creature in cielo e sulla terra. — Filip. 2:

9-11.

GES `

U ‘CAVALCHER `

A NELLA CAUSA DELLA VERIT `

A E DELL’UMILT ` A’

16 Il Figlio di Dio continuer `

a ad agire all’insegna dell’umilt ` a.

15. In che modo Ges `

u trasse beneficio dalla propria umilt` a?

16. Come sappiamo che il Figlio di Dio continuer`

a ad agire all’insegna dell’umilt `

a?

(22)

Predicendo l’azione che Ges `

u intraprender `

a nei confronti dei nemici dall’alto della sua posizione celeste, il salmista cant `

o:

“Nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella cau- sa della verit `

a e dell’umilt`

a e della giustizia”. (Sal. 45:4) Ges ` u cavalcher `

a nella causa dell’umilt `

a, oltre che della verit`

a e della giustizia, ad Armaghedon. E anche al termine del Regno mil- lenario, “quando avr `

a ridotto a nulla ogni governo e ogni au- torit `

a e potenza”, il Re messianico si comporter `

a umilmente:

“[consegner `

a] il regno al suo Dio e Padre”. — Leggi 1 Corin- ti 15:24-28.

17 E noi? Seguiremo le orme del nostro Esempio essendo umili? Quale sar `

a la nostra sorte quando il Re Ges `

u Cristo ver- r `

a per eseguire il giudizio ad Armaghedon? La causa in cui ca- valcher `

a gli imporr`

a di salvare solo chi `

e umile e giusto. Se vo- gliamo sopravvivere, dunque, `

e assolutamente necessario che coltiviamo l’umilt `

a. Inoltre, proprio come l’umile condotta di Ges `

u ha recato benef`

ıci a lui stesso e ad altri, la nostra umil- t `

a sar `

a di beneficio in vari modi.

18 Cosa pu `

o aiutarci a imitare il modello di umilt`

a lasciato da Ges `

u? Come possiamo essere umili nonostante le difficolt` a che incontriamo? A queste domande dar `

a risposta il prossimo articolo.

17, 18. (a) Perch´ e `

e importante che i servitori di Geova seguano il mo- dello di umilt`

a lasciato da Ges`

u? (b) Di cosa parler `

a il prossimo articolo?

(23)

L’ANNO `

e il 32 e Ges `

u si trova nel distretto della Galilea.

I suoi apostoli cominciano a discutere su chi sia il pi `

u impor- tante fra loro. L’evangelista Luca riporta: “Sorse . . . fra loro un ragionamento su chi di essi fosse il pi `

u grande. Conoscen- do il ragionamento del loro cuore, Ges `

u prese un bambino, lo mise vicino a s´

e e disse loro: ‘Chiunque riceve questo bambino in base al mio nome riceve anche me, e chiunque riceve me ri- ceve anche colui che mi ha mandato. Poich´

e chi si comporta fra tutti voi come il minore, egli `

e grande’ ”. (Luca 9:46-48) In

1, 2. Quale esortazione rivolse Ges`

u agli apostoli, e perch´ e?

Impariamo a comportarci come il minore

“Chi si comporta fra tutti voi come il minore, egli `

e grande”. — LUCA 9:48.

SAPETE RISPONDERE?

Cosa pu `

o aiutarci a coltivare l’atteggiamento del minore?

S otto quali aspetti il minore `

e “grande”?

Come possiamo manifestare umilt `

a nel matrimonio, nella congregazione e nei rapporti con gli altri?

(24)

modo paziente ma fermo, Ges `

u aiuta gli apostoli a capire la necessit `

a di essere umili.

2 L’esortazione di Ges `

u a comportarsi come il minore rispec- chiava forse i valori della societ`

a ebraica del I secolo? No. Anzi, andava nella direzione opposta. Descrivendo i costumi sociali dell’epoca, il Grande Lessico del Nuovo Testamento spiega:

“In ogni rapporto, sorgeva continuamente la questione: chi fos- se il primo; e la valutazione dell’onore che spettava a ciascuno era una faccenda di cui ci si occupava di continuo e che era considerata di grande importanza”.1 Ges`

u stava dunque esor- tando gli apostoli a essere diversi dalle persone in generale.

3 La parola greca resa “minore” si riferisce a chi `

e modesto, umile, insignificante, di poco conto o scarsamente influente.

Ges `

u si serv`

ı di un bambino per far capire agli apostoli che do- vevano essere umili e modesti. Questo invito `

e valido per i cri- stiani di oggi esattamente come lo era per quelli del I secolo.

Forse non ci `

e facile comportarci come il minore, almeno in certi casi. La tendenza umana all’orgoglio pu `

o spingerci a cer- care la preminenza. L’ambiente competitivo in cui viviamo e lo

1 G. Kittel, continuato da G. Friedrich, ed. italiana a cura di F. Monta- gnini, G. Scarpat e O. Soffritti, Paideia, Brescia, 1971, vol. VII, col. 241, nt. 33.

3. (a) Cosa significa comportarsi come il minore, e perch´ e pu`

o non es- sere facile? (b) Quali domande sorgono circa il comportarsi come il mi- nore?

(25)

spirito del mondo possono portarci a essere egocentrici e ag- gressivi, o potrebbero indurci a cercare di controllare gli altri.

Cosa pu `

o aiutarci a coltivare l’atteggiamento del minore? Sot- to quali aspetti chi si comporta come il minore `

e “grande”? E in quali campi dobbiamo cercare di manifestare umilt`

a?

“O PROFONDIT `

A DELLA RICCHEZZA

E DELLA SAPIENZA E DELLA CONO SCENZA DI DIO!”

4 Un modo in cui possiamo coltivare l’umilt` a `

e quello di ri- flettere sulla grandezza di Geova in paragone con noi. Si pu `

o davvero affermare che “il suo intendimento `

e imperscrutabile”.

(Isa. 40:28) A proposito di alcuni aspetti della magnificenza di Geova, l’apostolo Paolo scrisse: “O profondit `

a della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imper- scrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!” (Rom.

11:33) Sebbene la conoscenza umana in molti campi sia au- mentata enormemente da quando Paolo scrisse queste parole, circa duemila anni fa, esse sono vere ancora oggi. Riconosce- re che, a prescindere da quanto sappiamo, non c’`

e limite a quel- lo che possiamo imparare su Geova, sulle sue opere e sui suoi pensieri dovrebbe renderci umili.

5 Capire che gli esseri umani non sono in grado di arrivare a conoscere completamente la creazione di Geova insegn `

o a

4, 5. Cosa pu `

o aiutarci a coltivare l’umilt`

a? Fate un esempio.

(26)

Leo1 a considerarsi il minore. Da giovane era affascinato dal- la scienza, e volendo capire il pi `

u possibile dell’universo studi ` o astrofisica. Giunse cos`

ı a un’importante conclusione. “Grazie ai miei studi mi resi conto che le attuali teorie scientifiche da sole non bastano a spiegare l’universo”, dice. “Perci `

o passai agli studi di legge”. Col tempo Leo divent `

o procuratore distrettua- le, e successivamente giudice. Alla fine, lui e sua moglie stu- diarono la Bibbia con i testimoni di Geova, abbracciarono la verit `

a e diventarono dedicati servitori di Dio. Cosa ha aiutato Leo a comportarsi come il minore nonostante il suo bagaglio culturale e professionale? Senza esitare risponde: “La consape- volezza che, indipendentemente da quante cose sappiamo su Geova e sull’universo, ci sar`

a sempre qualcos’altro da impara- re”.

6 Un altro elemento che ci aiuta a essere umili `

e il fatto che Geova stesso lo `

e. Riflettiamo su questo: “Siamo collaboratori di Dio”. (1 Cor. 3:9) `

E meraviglioso che l’Iddio la cui grandez- za non ha uguali ci conceda questo onore dandoci la possibili- t `

a di svolgere il nostro ministero usando la sua Parola, la Bib- bia. Anche se `

e Geova a far crescere i semi che noi piantiamo e innaffiamo, ci concede il privilegio di collaborare con lui.

1 I nomi sono stati cambiati.

6, 7. (a) Quale eccezionale esempio di umilt ` a ci d `

a Geova? (b) In che senso l’umilt`

a di Geova fa ‘grandi’?

(27)

(1 Cor. 3:6, 7) Non `

e forse un eccezionale esempio di umilt` a da parte sua? L’umilt `

a di Geova `

e sicuramente per ognuno di noi un grande incentivo a comportarci come il minore.

7 L’esempio di umilt`

a dato da Geova influ`

ı profondamente sul salmista Davide, che gli si rivolse cos`

ı: “Mi darai il tuo scu- do di salvezza, ed `

e la tua umilt `

a che mi fa grande”. (2 Sam.

22:36) Davide attribu`

ı il merito di qualsiasi onore avesse in Israele all’umilt `

a divina, al fatto che Geova accondiscendesse, o si umiliasse, a rivolgergli la sua attenzione. (Sal. 113:5-7) Lo stesso vale anche per noi: quando si tratta di qualit`

a, capacit ` a o privilegi, c’`

e forse qualcosa che ‘non abbiamo ricevuto’ da Geova? (1 Cor. 4:7) Chi si comporta come il minore `

e “gran- de” nel senso che diventa pi `

u prezioso come servitore di Geo- va. (Luca 9:48) Vediamo perch ´

e si pu `

o fare questa afferma- zione.

IL MINORE DIVENTA “GRANDE”

8 Se vogliamo essere felici nell’organizzazione teocratica di Dio e cooperare con le disposizioni esistenti nella congregazio- ne, l’umilt`

a ci `

e indispensabile. Prendiamo il caso di Petra, una ragazza cresciuta in una famiglia di Testimoni. Petra voleva fare le cose di testa sua, per cui si allontan `

o dalla congregazione.

8. In che modo l’umilt `

a influisce sul nostro atteggiamento verso l’orga- nizzazione di Geova?

(28)

Torn `

o a frequentarla alcuni anni dopo, e ora `

e felice di far par- te dell’organizzazione di Geova e ne sostiene di cuore le dispo- sizioni. Cos’ `

e cambiato? “Le due qualit ` a pi `

u importanti che ho dovuto imparare per sentirmi a casa nell’organizzazione di Dio”, scrive Petra, “sono l’umilt`

a e la modestia”.

9 Chi `

e umile `

e sinceramente grato per tutto ci `

o che Geova gli provvede, incluso il cibo spirituale. Perci `

o `

e un attento stu- dioso della Bibbia e un avido lettore della Torre di Guardia e di Svegliatevi! Come molti altri fedeli servitori di Geova, pro- babilmente ha l’abitudine di leggere ogni nuova pubblicazione prima di riporla in uno scaffale della propria biblioteca perso- nale. Quando ci dimostriamo umili e grati leggendo e studian- do le nostre pubblicazioni bibliche progrediamo spiritualmen- te, e Geova pu `

o impiegarci maggiormente nel suo servizio.

— Ebr. 5:13, 14.

10 Chi si comporta come il minore `

e “grande” anche sotto un altro aspetto. In ogni congregazione ci sono uomini quali- ficati che sono stati scelti sotto la guida dello spirito santo per servire come anziani. Questi uomini organizzano attivit `

a spiri- tuali come le adunanze, il servizio di campo e l’opera pastora-

9. Come considera il cibo spirituale la persona umile, e perch´

e questo la rende pi `

u preziosa?

10. In che modo possiamo comportarci come il minore nella congrega- zione?

(29)

le. Quando manifestiamo l’atteggiamento del minore collabo- rando di buon grado con le loro disposizioni, contribuiamo alla gioia, alla pace e all’unit`

a della congregazione. (Leggi Ebrei 13:7, 17). Se siamo anziani o servitori di ministero, dimostria- mo la nostra umilt`

a essendo grati a Geova per averci affidato questo privilegio di servizio?

11 Chi si comporta come il minore `

e “grande”, cio ` e `

e pi `

u pre- zioso per l’organizzazione di Geova, perch´

e la sua umilt`

a ne fa un valido servitore di Dio. Ges `

u dovette raccomandare ai suoi discepoli di comportarsi come il minore perch ´

e alcuni di loro si erano fatti influenzare dalla mentalit`

a allora comune. “Sor- se . . . fra loro un ragionamento su chi di essi fosse il pi `

u gran- de”, si legge in Luca 9:46. `

E possibile che anche noi comincia- mo a pensare di essere in qualche modo migliori dei nostri compagni di fede o della gente in generale? Nel mondo che ci circonda la maggioranza delle persone `

e animata da orgoglio ed egoismo. Prendiamo le distanze da chi `

e orgoglioso com- portandoci con umilt`

a. Quando lo facciamo e diamo la priori- t`

a alla volont`

a di Geova diventiamo una presenza ristoratrice per i nostri fratelli.

12 L’esortazione di Ges `

u a comportarsi come il minore ` e

11, 12. Quale atteggiamento ci render` a pi `

u utili all’organizzazione di Geova, e perch´

e?

(30)

davvero un potente incentivo, e dovremmo seguirla in ogni aspetto della vita. Concentriamoci in particolare su tre campi.

SFORZIAMO CI DI COMPORTARCI COME IL MINORE

13 Nel matrimonio. Oggi molti danno un’enorme importan- za ai propri diritti, ma non si curano di quelli degli altri. Chi si comporta come il minore, invece, manifesta l’atteggiamento raccomandato da Paolo nella lettera ai Romani: “Perseguiamo le cose che contribuiscono alla pace e le cose che sono recipro- camente edificanti”. (Rom. 14:19) La persona che si compor- ta come il minore persegue la pace con tutti, ma soprattutto con il proprio coniuge.

14 Prendiamo ad esempio l’uso del tempo libero. Marito e moglie potrebbero non avere gli stessi gusti in questo campo:

magari a lui piace starsene tranquillo a casa a leggere un bel libro, mentre lei preferisce andare a cena fuori o passare una serata con gli amici. Non `

e forse vero che per una moglie ` e pi `

u facile rispettare suo marito se lui, invece di curarsi solo delle proprie preferenze, `

e umile e ha sinceramente a cuore anche quelle di lei? Analogamente, un marito apprezzer`

a e amer ` a sua moglie constatando che lei non cerca sempre di averla vinta ma tiene in considerazione i desideri di lui. Quando entrambi i co-

13, 14. Cosa possono fare marito e moglie per comportarsi come il mi- nore, e che effetto avr`

a questo sul matrimonio?

(31)

niugi si comportano come il minore, il vincolo matrimoniale si rafforza. — Leggi Filippesi 2:1-4.

15 Nella congregazione. Molti nel mondo vivono in funzio- ne del soddisfacimento immediato dei propri desideri. Non san- no cosa sia la pazienza e non concepiscono l’idea di dover aspettare. Coltivare l’atteggiamento del minore, invece, ci inse- gna ad aspettare Geova. (Leggi Salmo 131:1-3). Essere umi- li e aspettare Geova reca benedizioni: fa provare sicurezza, con- forto e soddisfazione. Non c’`

e da meravigliarsi che Davide incoraggiasse gli altri israeliti ad aspettare pazientemente il loro Dio!

16 Anche noi, come Davide, possiamo trovare conforto se aspettiamo umilmente Geova. (Sal. 42:5) Prendiamo per esem- pio chi “desidera un’opera eccellente” e quindi “aspira all’in- carico di sorvegliante”. (1 Tim. 3:1-7) `

E chiaro che deve fare tutto ci `

o che gli `

e ragionevolmente possibile per permettere allo spirito santo di produrre in lui le qualit`

a di cui un sorveglian- te ha bisogno. Ma che dire se dovesse attendere pi `

u a lungo di quanto hanno atteso altri? Chi ha la mentalit`

a del minore aspetter`

a pazientemente il privilegio di servizio a cui aspira, e nel frattempo continuer `

a a servire Geova con gioia, contento di qualsiasi incarico gli venga affidato.

15, 16. Quale atteggiamento raccomand `

o Davide nel Salmo 131, e come ci comporteremo nella congregazione se lo faremo nostro?

(32)

www.jw.org 17 Nei rapporti con gli altri. La maggioranza delle persone ha difficolt `

a a chiedere scusa. I servitori di Dio, per `

o, si sfor- zano di comportarsi come il minore ammettendo i propri er- rori e scusandosi, e sono pronti a perdonare gli sbagli degli al- tri. Mentre l’orgoglio alimenta divisioni e litigi, il perdono promuove la pace con i compagni di fede.

18 Pu`

o darsi che dobbiamo ‘umiliarci’ chiedendo sinceramen- te scusa nel caso in cui, per motivi che non dipendono da noi, non riusciamo a onorare un impegno preso. Anche quando la responsabilit `

a dell’accaduto non `

e soltanto sua, il cristiano umile si preoccupa dei propri sbagli ed `

e disposto ad ammet- terli. — Leggi Proverbi 6:1-5.

19 Siamo davvero grati dell’incoraggiamento scritturale a comportarci come il minore. Per quanto seguirlo non sia sem- pre facile, avendo il giusto concetto di noi stessi in paragone con il nostro Creatore e apprezzando la sua umilt `

a saremo mo- tivati a essere umili a nostra volta. Cos`

ı facendo acquisteremo maggior valore come servitori di Geova. Accogliamo dunque l’invito a comportarci come il minore!

17, 18. (a) Quali benef`

ıci si hanno quando si `

e disposti a chiedere scu- sa e a perdonare gli errori altrui? (b) Cosa ci esorta a fare Proverbi 6:

1-5 se, per motivi che non dipendono da noi, non riusciamo a onorare un impegno preso?

19. Quali ragioni abbiamo per essere grati dell’incoraggiamento scrittu- rale a comportarci come il minore?

Riferimenti

Documenti correlati

Per quanto riguarda la rilevazione delle provenienze del movimento turistico, il saldo positivo rispetto al 2018 (+3,0% di arrivi e +1,9% di presenze) è prodotto

Il bilancio del periodo gennaio-dicembre 2019 nelle maggiori Città d’arte e d’affari dell’Emilia-Romagna, il secondo comparto regionale dopo la Riviera per volume

La distribuzione del movimento turistico nei singoli comparti dell’offerta regionale evidenzia la primazia della Riviera che concentra oltre la metà degli arrivi regionali (51,4%)

Per quanto riguarda la rilevazione delle provenienze del movimento turistico, il saldo positivo rispetto al 2018 (+3,0% di arrivi e +1,9% di presenze) è prodotto

Il quadro del movimento turistico nelle città d’arte e d’affari italiane nel 2015, elaborato dall’Italian Hotel Monitor (IHM) attraverso l’analisi della performance

Grazie al recente sviluppo dei centri benessere d’albergo e ai tentativi di alcuni stabilimenti termali di arricchire l’offerta con cure più dolci e trattamenti legati al

- l’affidamento della fornitura in oggetto alla ditta CICO SRL per un importo pari ad € 1.440,00 oltre IVA pari ad € 316,80 per un totale complessivo di € 1.756,80 che

-Corso di BLSD -Corso di PBLS -Update in anestesia locoregionale pediatrica -“10° Congresso Nazionale Update in Anestesia e Rianimazione Neonatale e Pediatrica”. -Workshop