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8792/20 don/sp 1 RELEX.1.C LIMITE IT

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Academic year: 2022

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Consiglio

dell'Unione europea

Bruxelles, 15 giugno 2020 (OR. en)

8792/20

LIMITE

CSDP/PSDC 290 CFSP/PESC 494 COPS 187 POLMIL 69 CIVCOM 89

NOTA

Origine: Segretariato generale del Consiglio Destinatario: delegazioni

n. doc. prec.: 8559/20

Oggetto: Progetto di conclusioni del Consiglio sulla sicurezza e la difesa

Si trasmette in allegato, per le delegazioni, il progetto di conclusioni del Consiglio sulla sicurezza e la difesa approvato dal Coreper il 15 giugno 2020.

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ALLEGATO

PROGETTO DI CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO SULLA SICUREZZA E LA DIFESA

1. L'UE si trova ad affrontare un clima internazionale già impegnativo nel quale la pandemia senza precedenti di Covid-19 rischia di esacerbare le fragilità e le tensioni globali esistenti.

Per farvi fronte occorre maggiore unità, solidarietà e resilienza da parte dell'Europa, nonché la collaborazione fra gli Stati membri a favore di un'Unione europea forte che promuova la pace e la sicurezza e protegga i suoi cittadini, rafforzando così l'identità dell'Europa e la sua

indipendenza, in linea con i trattati.

2. L'UE conferma la sua determinazione a rafforzare la propria capacità di agire quale garante della sicurezza attraverso il suo impegno operativo, segnatamente attraverso le missioni e operazioni PSDC, a potenziare la propria resilienza e preparazione per affrontare con efficacia tutte le minacce e le sfide alla sicurezza nonché ad accelerare lo sviluppo delle capacità necessarie. Così facendo, l'UE migliorerà la sua autonomia strategica e la sua capacità di cooperare con i partner allo scopo di salvaguardare i suoi valori e interessi. Tutto ciò intensificherà altresì i nostri sforzi collettivi, in particolare anche nel contesto di un efficace multilateralismo e delle relazioni transatlantiche, oltre a rafforzare il contributo europeo a un ordine mondiale fondato su regole – con al centro le Nazioni Unite – e alla sicurezza euro-atlantica.

3. Per raggiungere questo obiettivo l'UE e i suoi Stati membri dovrebbero destinare le risorse finanziarie necessarie alla sicurezza e alla difesa, sia a livello dell'UE che a livello nazionale in linea con le procedure di bilancio degli Stati membri, in modo da poter rafforzare anche la ripresa economica, soprattutto in settori critici dell'Unione.

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Al riguardo il Consiglio sottolinea la necessità di portare avanti tutte le iniziative avviate e i compiti assegnati dal 2016 quale seguito della strategia globale dell'UE, e in particolare:

4. Invita l'alto rappresentante, in stretta cooperazione con gli Stati membri e basandosi sui contributi di questi ultimi, a presentare entro la fine del 2020, attraverso la capacità unica di analisi dell'intelligence, un'analisi esauriente a 360 gradi di tutte le minacce e le sfide, che fornisca il contesto per l'elaborazione, da parte degli Stati membri, di un documento sulla

"bussola strategica" (Strategic Compass) che il Consiglio adotterà nel 2022. La Commissione e l'Agenzia europea per la difesa saranno associate come necessario in questo processo. La bussola strategica migliorerà e guiderà la realizzazione del livello di ambizione deciso a novembre 2016 nel contesto della strategia globale dell'UE e potrebbe contribuire

ulteriormente a sviluppare la cultura comune europea in materia di sicurezza e difesa, basata sui nostri valori e obiettivi condivisi e rispettosa del carattere specifico delle politiche di sicurezza e di difesa degli Stati membri. Basandosi sull'analisi della minaccia e su altri eventuali contributi tematici, la bussola strategica definirà gli orientamenti nonché gli scopi e gli obiettivi specifici in settori quali la gestione delle crisi, la resilienza, lo sviluppo di

capacità e i partenariati. Confluiranno in questo processo anche i lavori in atto riguardanti le iniziative in materia di sicurezza e difesa, mentre la bussola strategica dovrebbe fornire orientamenti coerenti per tali iniziative e altri processi pertinenti.

5. Esprime apprezzamento per il valido contributo delle forze armate a sostegno delle autorità civili nell'ambito della pandemia di Covid-19, anche tra gli Stati membri dell'UE. Alla luce di questa esperienza e degli insegnamenti che se ne sono tratti, il Consiglio invita la Commissione insieme all'alto rappresentante a proporre possibili aggiornamenti delle modalità relative all'uso, alla disponibilità e al coordinamento dei mezzi e delle capacità militari degli Stati membri a sostegno del meccanismo unionale di protezione civile oltre che per finalità di assistenza umanitaria, nel rispetto dei principi convenuti e delle competenze degli Stati membri nonché tenendo conto delle pertinenti modalità di attuazione dell'articolo 222 del TFUE.

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6. Ribadisce l'importanza dell'assistenza reciproca e/o della solidarietà in linea, rispettivamente, con l'articolo 42, paragrafo 7, del TUE e con l'articolo 222 del TFUE, e conviene di

continuare a costruire una visione comune in merito all'articolo 42, paragrafo 7, del TUE e individuare insegnamenti basandosi su esercizi di simulazione e discussioni strategiche basate su possibili scenari nei mesi a venire. Tali esercizi e discussioni dovrebbero concentrarsi con particolare attenzione sulle modalità pratiche di attuazione, tra cui gli scenari contemplati all'articolo 222 del TFUE, anche alla luce delle vulnerabilità emerse dalla crisi Covid-19, con il coinvolgimento, ove necessario, della Commissione. Tale approccio potrebbe inoltre comprendere una valutazione da parte dei servizi competenti del tipo di assistenza che potrebbero prestare, se richiesta da uno Stato membro nel contesto dell'attivazione

dell'articolo 42, paragrafo 7, del TUE. Il Consiglio ricorda che gli obblighi degli Stati membri derivanti dall'articolo 42, paragrafo 7, del TUE non pregiudicano il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri. Ricorda altresì che la NATO resta il fondamento della difesa collettiva per gli Stati che ne sono membri.

7. Incoraggia le istituzioni dell'UE, insieme agli Stati membri, a lavorare ulteriormente, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2019, per aumentare la resilienza e la cultura della sicurezza dell'UE riguardo alle minacce informatiche e ibride, nonché per sviluppare e rafforzare la sicurezza delle sue reti e dei suoi sistemi di informazione e comunicazione – ivi compresi canali di comunicazione sicuri – nonché dei suoi processi decisionali rispetto alle attività dolose di ogni genere, per garantire che l'UE possa continuare ad essere pienamente operativa anche in circostanze meno favorevoli.

Sottolinea l'accresciuta importanza di potenziare ulteriormente la capacità dell'UE in termini di prevenzione, dissuasione, deterrenza e risposta nei confronti di attività informatiche dolose, tra l'altro attraverso il quadro relativo ad una risposta diplomatica comune dell'UE alle attività informatiche dolose (il cosiddetto "pacchetto di strumenti della diplomazia informatica"), compresi, se necessario, il regime autonomo orizzontale di sanzioni dell'UE in campo informatico nonché il quadro strategico dell'UE in materia di ciberdifesa. Il Consiglio sottolinea inoltre che è necessario integrare maggiormente gli aspetti informatici nella gestione delle crisi da parte dell'UE.

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In linea con le conclusioni del Consiglio di dicembre 2019 sugli sforzi complementari per rafforzare la resilienza e contrastare le minacce ibride, il Consiglio chiede altresì di intensificare gli sforzi a livello nazionale e per quanto riguarda le politiche e le iniziative legislative dell'UE per contrastare le minacce ibride, tra cui la diffusione della disinformazione, che sono state

amplificate dalla crisi Covid-19. Chiede inoltre di migliorare la preparazione dell'UE e la sua capacità di analisi autonoma per affrontare le minacce ibride e per contribuire ad accrescere la resilienza dei partner.

8. Invita l'alto rappresentante a proporre, insieme alla Commissione e all'Agenzia europea per la difesa e in stretto dialogo con gli Stati membri, una serie di azioni concrete a breve, medio e lungo termine che affrontino i legami tra difesa e cambiamenti climatici nel quadro del più ampio nesso clima-sicurezza, segnatamente nei settori della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) civile e militare, dello sviluppo delle capacità, del multilateralismo e dei partenariati.

9. Rammenta l'impegno dell'Unione europea e dei suoi Stati membri ad attuare integralmente l'agenda su donne, pace e sicurezza, garantendone la piena integrazione in tutte le politiche e in tutte le iniziative dell'UE.

Rafforzare l'impegno operativo dell'UE

10. Sottolinea il significativo contributo di tutte le missioni e operazioni civili e militari in ambito PSDC alla pace e alla stabilità globali nel contesto dell'approccio integrato dell'UE ai conflitti e alle crisi esterni nonché alla sicurezza europea. Il Consiglio evidenzia la necessità che gli Stati membri forniscano i mezzi e il personale necessari a tutte le missioni e operazioni PSDC al fine di assicurare l'effettiva attuazione dei relativi mandati concordati. A questo proposito, invita l'alto rappresentante a presentare opzioni di follow-up rafforzato, anche a livello politico, e incentivi per migliorare la costituzione della forza per le missioni e operazioni PSDC, in vista di una discussione tra gli Stati membri. Incoraggia inoltre gli Stati membri a colmare le lacune ancora esistenti nel piano di rotazione dei gruppi tattici dell'UE, i quali rappresentano un'importante capacità operativa e di reazione rapida dell'Unione. Sottolinea inoltre l'importanza di strutture di comando, controllo e sostegno efficienti, compresa una piattaforma di sostegno alle missioni potenziata, e attende con interesse l'imminente riesame della capacità militare di pianificazione e condotta (MPCC), compresa la cellula comune di coordinamento del sostegno.

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11. Chiede che l'urgente ritorno del personale, temporaneamente ritirato dai teatri delle operazioni come misura precauzionale durante la fase iniziale della pandemia di Covid-19, avvenga in maniera coordinata, teatro per teatro, e che siano fornite al contempo le risorse necessarie per adempiere al dovere di diligenza. Sottolinea l'importanza del coordinamento civile-militare e del rafforzamento dei legami tra sicurezza interna ed esterna e attende con interesse di discutere gli insegnamenti operativi appresi dalla pandemia, anche in termini di preparazione, resilienza e capacità di comando e controllo delle strutture PSDC. Muovendo da questo slancio, il Consiglio chiede che ci si adoperi ulteriormente per rafforzare la solidità delle missioni di addestramento militare della PSDC e per potenziare maggiormente la resilienza delle missioni civili in ambito PSDC, anche in settori quali l'evacuazione sanitaria e l'evacuazione strategica.

12. Accoglie con favore l'avvio dell'operazione EUNAVFOR MED IRINI, il cui obiettivo è

concorrere alla pace e alla stabilità in Libia, contribuendo all'attuazione dell'embargo sulle armi nei confronti della Libia in ottemperanza all'UNSCR 1970 (2011) e alle successive risoluzioni, tra cui l'UNSCR 2292 (2016) e l'UNSCR 2526 (2020), in maniera imparziale ed efficace mediante mezzi aerei, satellitari e navali. Sottolinea al riguardo l'importante contributo del Centro satellitare dell'Unione europea al successo dell'operazione. Accoglie inoltre con favore la costituzione dell'EUAM RCA, che sostiene le forze di sicurezza interne nella Repubblica centrafricana, esprime soddisfazione per l'impegno dell'UE nell'Ucraina sudorientale e per l'apertura della nuova antenna dell'EUAM Ucraina a Mariupol, e riconosce l'importanza della continuità di presenza dell'operazione EUFOR ALTHEA. Attende con interesse la revisione strategica completa delle tre missioni e operazioni PSDC nel Corno d'Africa.

Nell'ambito del potenziamento delle missioni PSDC nella regione del Sahel, si rallegra del rafforzamento del mandato dell'EUTM Mali e attende con interesse le revisioni strategiche dell'EUCAP Sahel Mali e dell'EUCAP Sahel Niger. Il Consiglio, ricordando la dichiarazione congiunta dei membri del Consiglio europeo e degli Stati membri del G5 Sahel, accoglie con favore anche l'istituzione della coalizione per il Sahel e la partecipazione dell'UE a tale coalizione, ed evidenzia la leadership dell'UE nel coordinare le azioni nel quadro del partenariato per la sicurezza e la stabilità nel Sahel (P3S).

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Ricorda la necessità di promuovere altresì l'impegno operativo europeo – garantendo nel contempo continuità e sinergia con le azioni degli Stati membri – nei settori marittimi strategici, tenuto conto della strategia per la sicurezza marittima dell'Unione europea e del correlato piano d'azione per la sua attuazione. Attende con interesse l'avvio del caso pilota nel Golfo di Guinea, che potrebbe gettare le basi per progredire sul concetto delle presenze marittime coordinate.

13. Chiede l'attuazione integrale del patto sulla dimensione civile della PSDC al più tardi entro l'inizio dell'estate 2023, ivi compresi le tappe individuate durante la conferenza annuale di valutazione di novembre 2019 e approvate nelle conclusioni del Consiglio sull'attuazione del patto sulla dimensione civile della PSDC (dicembre 2019) nonché i lavori in corso da parte degli Stati membri riguardo ai rispettivi piani nazionali d'attuazione. In tale contesto, attende con interesse la seconda conferenza annuale di valutazione, prevista per la seconda metà del 2020, per fare il punto sui progressi compiuti nell'attuazione del patto, a livello sia di UE che nazionale.

14. Sottolinea l'urgenza di concordare un efficace strumento europeo per la pace, in cui si propone di includere, fra l'altro, la fornitura di attrezzature militari e misure di salvaguardia rigorose, e che sia pronto entro gennaio 2021, al fine di rafforzare la capacità dell'Unione di preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale. Riconosce inoltre la necessità di una dotazione di bilancio adeguata per questo strumento fuori bilancio, coerente con il livello di ambizione, nel contesto del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 da concordare, e sottolinea l'importanza di un'ulteriore discussione, in particolare sulle sue implicazioni finanziarie.

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Rafforzare le iniziative nel settore della difesa nell'UE

15. Rammenta l'importanza dei principi convenuti della cooperazione strutturata permanente (PESCO) e incoraggia gli Stati membri che partecipano alla PESCO a continuare ad attuare gli impegni più vincolanti, in particolare laddove i progressi siano stati giudicati insufficienti, segnatamente per quanto riguarda il settore operativo e l'approccio collaborativo europeo (ad esempio appalti di attrezzature e R&T nel settore della difesa), alla luce della seconda

relazione annuale dell'alto rappresentante sullo stato di attuazione della PESCO e in linea con la relativa raccomandazione del Consiglio. Al fine di rendere più efficace la PESCO, il

Consiglio attende con interesse di convenire entro la fine di quest'anno gli obiettivi e i risultati tangibili da conseguire per la prossima fase PESCO (2021-2025), anche in preparazione dell'adeguamento della raccomandazione del Consiglio, del 15 ottobre 2018, relativa alla fissazione delle tappe per la realizzazione degli impegni più vincolanti assunti nel quadro della PESCO e alla definizione di obiettivi più precisi1. Chiede inoltre che intervenga quanto prima un accordo sul progetto di decisione del Consiglio relativa alle condizioni generali in base alle quali gli Stati terzi possono essere invitati in via eccezionale a partecipare a singoli progetti in ambito PESCO. Oltre a ciò, chiede un celere avvio dei negoziati sul riesame della decisione (PESC) 2018/909 del Consiglio che stabilisce un insieme di regole di governanza per i progetti della PESCO2.

1 GU C 374 del 16.10.2018, pag. 1.

2 GU L 161 del 26.6.2018, pag. 37.

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16. In linea con la seconda relazione dell'alto rappresentante – che agisce anche in qualità di vicepresidente della Commissione e capo dell'Agenzia europea per la difesa – sulle interazioni, i legami e la coerenza tra le iniziative dell'UE in materia di difesa, chiede un impegno costante per migliorare ulteriormente la coerenza tra le iniziative dell'UE in materia di difesa, anche per quanto riguarda le priorità di sviluppo delle capacità dell'UE, che

includono gli obiettivi di capacità ad alto impatto, quale riferimento fondamentale per lo sviluppo delle capacità degli Stati membri e dell'UE. Nel far ciò si dovrebbero rispettare le specificità e le diverse basi giuridiche dei programmi e delle iniziative. Attende inoltre con interesse la discussione sulla valutazione periodica della necessità di rivedere le priorità di sviluppo delle capacità dell'UE, tenendo conto di tutti i contributi necessari. Il Consiglio inoltre incoraggia vivamente gli Stati membri a tener conto in misura maggiore degli strumenti dell'UE in materia di pianificazione della difesa e a farne un miglior uso nei rispettivi processi di pianificazione della difesa nazionale. Invita l'alto rappresentante a preparare una terza relazione sulla coerenza nel maggio/giugno 2021, sulla base della quale il Consiglio fornirà ulteriori orientamenti.

17. Rammenta che, dal momento che gli Stati membri dispongono di una sola "riserva unica di forze" cui possono ricorrere in vari contesti, lo sviluppo delle capacità di difesa degli Stati membri nel quadro dell'UE contribuirà anche a rafforzare le capacità potenzialmente disponibili per altri quadri, tra cui le Nazioni Unite e la NATO.

18. Si compiace dell'efficace attuazione in corso del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa e attende con interesse la rapida adozione delle decisioni di

aggiudicazione riguardo agli inviti a presentare proposte del 2019. Accoglie inoltre con favore i progressi compiuti nell'attuazione dell'Azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa e auspica l'avvio, tra le altre cose, di progetti relativi alle tecnologie emergenti e di rottura.

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19. Chiede la rapida adozione e attuazione di un Fondo europeo per la difesa ambizioso, in linea con le priorità in materia di capacità di difesa concordate dagli Stati membri nel quadro della politica estera e di sicurezza comune. Chiede inoltre che esso sia adeguatamente finanziato nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 da concordare. Ricorda che in tal modo si dovrebbe promuovere la competitività, l'efficienza e la capacità di innovazione della base industriale e tecnologica di difesa europea (EDTIB) in tutta l'Unione, ivi compresa una maggiore sostenibilità delle catene di approvvigionamento. Sottolinea l'importante ruolo che il Fondo potrebbe svolgere per superare le conseguenze dell'attuale crisi economica per il settore della difesa, anche per le piccole e medie imprese (PMI) e le società a media capitalizzazione, promuovendo gli investimenti nel settore della difesa e la cooperazione transfrontaliera. In tale contesto, il Consiglio invita la Commissione a presentare proposte di programmi di lavoro annuali ambiziosi, con dotazioni di bilancio specifiche per i progetti riguardanti la partecipazione transfrontaliera delle PMI, nonché le tecnologie emergenti e di rottura, prestando particolare attenzione, tra l'altro, alle tecnologie abilitanti, fatto salvo il programma di lavoro annuale adottato dalla Commissione.

20. Accoglie con favore la richiesta di maggiori sinergie tra le industrie civili e quelle della difesa, anche per quanto riguarda lo spazio, nei programmi dell'UE, nel rispetto della natura e delle basi giuridiche diverse dei rispettivi programmi e iniziative dell'UE, compresa la natura civile dei programmi spaziali europei, al fine di rendere più efficace l'uso delle risorse e delle tecnologie e creare economie di scala. Chiede inoltre di affrontare le conseguenze negative delle dipendenze, come evidenziato nella nuova strategia industriale della Commissione, nel rispetto delle competenze degli Stati membri, e di controllare gli investimenti esteri diretti nell'ambito del diritto nazionale e dell'UE. Il Consiglio chiede inoltre all'alto rappresentante, alla Commissione e agli Stati membri di continuare a individuare le sinergie e i legami tra lo sviluppo dell'intelligenza artificiale e le attività nel settore della difesa, nel pieno rispetto del diritto internazionale e nazionale applicabile, al fine di promuovere un approccio europeo coerente e strategico. Ricorda le conclusioni del Consiglio europeo di ottobre 2017, in cui si incoraggia la Banca europea per gli investimenti a valutare iniziative per sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo nel settore della difesa.

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21. Chiede che il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 da concordare preveda fondi adeguati per la dotazione relativa alla mobilità militare nell'ambito del meccanismo per collegare

l'Europa (MCE) e che vi siano progetti ambiziosi di duplice uso per adeguare l'infrastruttura dei trasporti al fine di migliorare la mobilità sia civile che militare. Sollecita inoltre la rapida attuazione del piano d'azione sulla mobilità militare a livello dell'UE, in merito al quale attende con interesse la prossima relazione congiunta dell'alto rappresentante e della Commissione sui progressi compiuti, nonché la realizzazione di sforzi costanti da parte degli Stati membri per migliorare la mobilità militare all'interno e all'esterno dell'UE. In questo contesto, il Consiglio sottolinea che tutti gli Stati membri dovrebbero essere in grado di partecipare a strutture multinazionali, in linea con i relativi impegni assunti nell'ambito della PESCO.

Rafforzare i partenariati

22. Sottolinea che il difficile contesto di sicurezza internazionale e, in particolare, le conseguenze per la sicurezza dovute alla pandemia in corso evidenziano l'importanza di sviluppare

ulteriormente i partenariati con le organizzazioni internazionali e le principali organizzazioni partner regionali, nonché con i paesi partner.

23. Nella prospettiva di agevolare e rafforzare ulteriormente la cooperazione con i partner, anche tenuto conto dei loro contributi importanti e significativi alle missioni e operazioni PSDC dell'UE, il Consiglio invita l'alto rappresentante a presentare, entro la fine dell'anno e nel pieno rispetto dell'autonomia decisionale dell'Unione, raccomandazioni concrete per un approccio maggiormente strategico in relazione ai partenariati UE in materia di sicurezza e difesa coi paesi terzi. Al riguardo il Consiglio accoglie inoltre con favore la sesta relazione annuale sui progressi realizzati nella cooperazione in ambito PSDC con i paesi partner.

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24. Si rallegra dei positivi passi avanti compiuti nell'attuazione delle priorità UE-ONU 2019-2021 in tema di operazioni di pace e gestione delle crisi, e in particolare nel rafforzamento della

cooperazione tra le missioni e operazioni PSDC e le operazioni di pace dell'ONU sul campo, nell'agenda su donne, pace e sicurezza e con riguardo alla prevenzione dei conflitti. Chiede altresì che sia rafforzata la cooperazione con le Nazioni Unite nei teatri in cui le missioni e le operazioni PSDC sono schierate a fianco delle operazioni di pace dell'ONU, prendendo le mosse dalla seconda relazione sui progressi compiuti nell'ambito delle priorità UE-ONU 2019-2021 in tema di operazioni di pace e gestione delle crisi.

25. Si rallegra dei notevoli progressi che sono stati compiuti nella cooperazione UE-NATO dalla firma delle dichiarazioni congiunte di Varsavia (2016) e di Bruxelles (2018), quali emergono dalla quinta relazione sui progressi presentata congiuntamente dall'alto

rappresentante/vicepresidente/capo dell'Agenzia europea per la difesa e dal segretario generale della NATO sull'attuazione dell'insieme comune di proposte. Il Consiglio ribadisce l'importanza di un partenariato strategico UE-NATO rafforzato, sinergico e reciprocamente vantaggioso nei settori di interesse comune, anche per quanto riguarda questioni orizzontali fondamentali quali lo scambio senza ostacoli di informazioni non classificate e classificate, in modo inclusivo e non discriminatorio, con l'obiettivo generale di costruire una reale relazione da organizzazione a organizzazione. L'attuazione delle dichiarazioni congiunte rimane una priorità politica fondamentale dell'UE e ha tuttora luogo nel totale rispetto dell'autonomia decisionale e delle procedure di entrambe le organizzazioni, in base ai principi di trasparenza, reciprocità e

inclusività. A questo proposito, il Consiglio si rallegra dei principali risultati della cooperazione, tra l'altro in materia di dialogo politico, mobilità militare, contrasto delle minacce ibride,

compresa la disinformazione, nonché sicurezza informatica e difesa. Il Consiglio invita altresì a fornire una risposta coerente alle implicazioni della pandemia, anche attraverso esercitazioni e maggiori interazioni, in linea con il principio di evitare inutili duplicazioni. Chiede inoltre che si compiano rapidi progressi nell'elaborazione di un nuovo piano ambizioso di esercitazioni parallele e coordinate, destinato ad accrescere la resilienza e a rafforzare le sinergie tra le due organizzazioni quale ulteriore passo verso una loro più stretta interazione in situazioni di crisi reali. Il Consiglio guarda con interesse ad ulteriori progressi nell'attuazione dell'insieme comune di proposte in stretta cooperazione con tutti gli Stati membri e con la loro piena partecipazione.

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