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STUDIO DI SETTORE TG91U

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Academic year: 2022

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(1)

A L L E G A T O 3

N OTA T ECNICA E M ETODOLOGICA

STUDIO DI SETTORE TG91U

(2)

CRITERI PER L’ EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

L’evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi e le variazioni di mercato all’interno del settore economico.

Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello Studio di Settore TG91U, evoluzione dello studio SG91U.

Oggetto dello studio sono le attività economiche rispondenti ai codici ATECO 2007:

64.92.01 - Attività dei consorzi di garanzia collettiva fidi;

66.19.21 - Promotori finanziari;

66.19.22 - Agenti, mediatori e procacciatori in prodotti finanziari;

66.19.40 - Attività di Bancoposta;

66.21.00 - Attività dei periti e liquidatori indipendenti delle assicurazioni;

66.22.01 - Broker di assicurazioni;

66.22.02 - Agenti di assicurazioni;

66.22.03 - Sub-agenti di assicurazioni;

altri intermediari delle assicurazioni;

uibile ai contribuenti cui si applica

le relazioni tra le variabili contabili e le variabili nicazione dei dati

ti pari a 64.345.

delli sono stati completati con le informazioni contenute nei lle i fini della definizione dello studio, l’esclusione di 8.473 posizioni.

.164.569 euro;

à) non compilato;

adro D del questionario);

di attività

nente (quadro D del questionario);

66.22.04 - Produttori, procacciatori ed

66.29.09 - Altre attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione.

La finalità perseguita è di determinare un “ricavo/compenso potenziale” attrib

lo Studio di Settore tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di influenzare il risultato di un’impresa o di un professionista.

A tale scopo, nell’ambito dello studio, vanno individuate

strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell’espletamento dell’attività.

L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando il modello SG91U per la comu

rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di Settore per il periodo d’imposta 2005 trasmesso dai contribuenti unitamente al modello UNICO 2006, completato con le ulteriori informazioni contenute nel questionario ESG91 inviato ai contribuenti per l’evoluzione dello studio in oggetto, per i codici attività “66.21.00”, “66.22.01”,

“66.22.02”, “66.22.03”, “66.22.04”, “66.29.09”. Per i rimanenti codici sono state analizzate solo le informazioni contenute nel questionario ESG91.

I contribuenti interessati sono risulta

Il numero dei soggetti complessivi, sia quelli i cui mo

relativi questionari sia quelli le cui informazioni sono state desunte dal solo questionario, è stato pari a 62.812.

Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza de informazioni in essi contenute.

Tali analisi hanno comportato, a

I principali motivi di esclusione sono stati:

ricavi/compensi dichiarati maggiori di 5

quadro D del questionario (elementi specifici dell'attivit

quadro F del modello/questionario (elementi contabili) non compilato;

quadro G del modello/questionario (elementi contabili) non compilato;

errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia dell’attività (qu

errata compilazione delle percentuali relative all’Attività di agenzia/mediazione assicurativa - Ramo assicurazioni (quadro D del questionario);

errata compilazione delle percentuali relative all’Attività di perizia - Ramo di attività (quadro D del questionario);

errata compilazione delle percentuali relative all’Attività di promotore finanziario - Tipologia di mandante/prepo

errata compilazione delle percentuali relative all’Attività di mediatore creditizio - Tipologia di finanziamento (quadro D del questionario);

(3)

errata compilazione delle percentuali relative all’Attività di agente in attività finanziaria - Tipologia di finanziamento (quadro D del questionario);

tabili.

9.

errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro D del questionario);

incongruenze fra i dati strutturali e i dati con

A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a 54.33 IDENTIFICAZIONEDEIGRUPPIOMOGENEI

Per segmentare i soggetti og etti strutturali, si è ritenuta

appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:

L’A ridurre il numero delle variabili

ll’informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti princi onali (indipendenti, incorrelate) che spiegano il massimo possibile della

i possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie dell’attività, etc.; tale caratterizzazione è

caratteristiche strutturali simili (la descrizione dei gruppi omogenei identificati con la

i clustering.

profilo.

getto dell’analisi in gruppi omogenei sulla base degli asp

una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un’analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un’Analisi in Componenti Principali;

un procedimento di Cluster Analysis.

nalisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di originarie pur conservando gran parte de

pali, tra loro ortog varianza iniziale.

Le variabili prese in esame nell’Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili dei quadri degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall’esigenza di caratterizzare i soggetti in base a

possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche.

Le nuove variabili risultanti dall’Analisi in Componenti Principali vengono analizzate in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelle che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio.

La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai risultati dell’Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di soggetti (cluster); in tal modo i soggetti che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano

Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 3.A).

L’utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un’applicazione diretta delle tecniche di Cluster Analysis, poiché tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione tanto più complessa e meno precisa risulta l’operazione d

In un procedimento di clustering quale quello adottato, l’omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate e che concorrono a definirne il

DEFINIZIONEDELLAFUNZIONEDIRICAVO/COMPENSO

Una volta suddivis ppo omogeneo, la

funzione matemati ppartenenti allo

stesso gruppo. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla.

ne della “funzione di i i soggetti in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gru

ca che meglio si adatta all’andamento del ricavo/compenso dei soggetti a

La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico- matematico che descrive l’andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti.

La stima della “funzione di ricavo/compenso” è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo/compenso (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali dei contribuenti (variabili indipendenti).

È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un’analisi sui dati dei soggetti per verificare le condizioni di “coerenza economica” nell’esercizio dell’attività e per scartare le situazioni anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazio

ricavo/compenso”.

A tal fine sono stati utilizzati degli indicatori di natura economico-contabile specifici delle attività in esame:

Attività di impresa:

(4)

Valore aggiunto per addetto;

Incidenza dei costi sui ricavi.

ui compensi.

nomico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 3.C.1 per l’attività di impresa e tà di lavoro autonomo.

Per ogni gruppo omogeneo è stata calcolata la distribuzione ventilica1 di ciascuno degli indicatori la presenza/assenza del personale dipendente e, per gli

determinazione del campione di riferimento, sono stati selezionati i soggetti che ntemporaneamente all’interno dell’intervallo definito per ciascun

/compenso” sono state utilizzate sia variabili contabili sia variabili

ente di controllare l’eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali

stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla “territorialità generale a livello comunale”2. ione con le trasformate della variabile “Valore dei beni strumentali

lla

te con un insieme di variabili dummy ed è stata li” per l’attività tali variabili ha

Attività di lavoro autonomo:

Resa oraria per addetto;

Incidenza delle spese s Le formule degli indicatori eco

ato 3.C.2 per l’attivi nel Sub Alleg

precedentemente definiti; per gli indicatori “Incidenza dei costi sui ricavi” e “Incidenza delle spese sui compensi”

le distribuzioni sono state costruite anche sulla base del

indicatori “Valore aggiunto per addetto” e “Resa oraria per addetto” tali distribuzioni sono state costruite distintamente anche in base all’appartenenza ai gruppi territoriali, definiti utilizzando i risultati di uno studio relativo alla “territorialità generale a livello provinciale”2 che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al:

grado di benessere;

livello di qualificazione professionale;

struttura economica.

In seguito, ai fini della

presentavano valori degli indicatori co indicatore.

Nel Sub Allegato 3.D.1 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l’attività di impresa e nel Sub Allegato 3.D.2 vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento per l’attività di lavoro autonomo.

Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della “funzione di ricavo/compenso” per ciascun gruppo omogeneo.

Per la determinazione della “funzione di ricavo

strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo “stepwise”. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della “funzione di ricavo/compenso” si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che cons

(eteroschedasticità).

Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outlier), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell’intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5.

Nella definizione della “funzione di ricavo” si è tenuto conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività.

A tale scopo sono

Nella definizione della “funzione di ricavo” le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed è stata analizzata la loro interaz

mobili”. Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente ne Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente delle trasformate della variabile “Valore dei beni strumentali mobili”.

Nella definizione della “funzione di compenso” è stata utilizzata la variabile Ore dedicate all’attività.

Inoltre, nella definizione della “funzione di ricavo/compenso”, è stata considerata l’influenza dovuta all’area di mercato. A tale scopo le aree geografiche sono state rappresenta

analizzata la loro interazione con le trasformate della variabile “Valore dei beni strumentali mobi d’impresa e con la variabile Ore dedicate all’attività per l’attività di lavoro autonomo. L’utilizzo di

consentito di ottenere dei valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente delle

1Nella terminologia statistica,si definisce “distribuzione ventilica” l’insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell’indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via.

2 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale.

(5)

trasformate della variabile “Valore dei beni strumentali mobili” e, nella stima del compenso di riferimento, al coefficiente della variabile Ore dedicate all’attività.

Nel caso di attività svolta in forma individuale, si è inoltre tenuto conto anche delle differenze legate all’Età professionale3 che interviene come correttivo da applicare al coefficiente delle trasformate della variabile “Valore dei beni strumentali mobili” nella stima del ricavo di riferimento e al coefficiente della variabile Ore dedicate

omo.

all’attività nella stima del compenso di riferimento.

Nel Sub Allegato 3.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della “funzione di ricavo” per l’attività di impresa, nel Sub Allegato 3.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della

“funzione di compenso” per l’attività di lavoro auton

APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

In fase di applicazio

Analisi Discriminante;

Economica;

ANALISIDISCRIMINANTE ne dello studio di settore sono previste le seguenti fasi:

Analisi della Coerenza;

Analisi della Normalità Analisi della Congruità;

Applicazione correttivo.

L’Analisi Discriminante è una tecnica statistica che consente di associare ogni soggetto ad uno o più gruppi omogenei individuati con relativa proba e dei gruppi omogenei individuati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 3.A).

LLACOERENZA bilità di appartenenza (la descrizion

Nel Sub Allegato 3.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell’Analisi Discriminante.

ANALISIDE

L’analisi della coerenza permette di valutare i contribuenti sulla base di indicatori economico-contabili specifici del settore.

Con tale analisi si valuta il posizionamento di ogni singolo indicatore del soggetto rispetto ad un intervallo, i utilizzati nell’analisi della coerenza sono i seguenti:

ativo lordo per addetto non dipendente;

Atti

sui compensi.

Ai f d ervallo di coerenza economica per gli indicatori utilizzati sono state analizzate le distribuzioni ogeneo, per gli indicatori “Incidenza dei costi sui ricavi” e

“In n sulla base della presenza/assenza del personale dipendente e, per gli

individuato come economicamente coerente, in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza.

Gli indicator Attività di impresa:

• Valore aggiunto per addetto;

• Margine oper

• Incidenza dei costi sui ricavi.

vità di lavoro autonomo:

• Resa oraria per addetto;

• Incidenza delle spese ini ell’individuazione dell’int

ventiliche differenziate per gruppo om cide za delle spese sui compensi” anche

3 Nel caso di attività svolta in forma individuale, l’età professionale è pari a: Periodo d’imposta – Anno di inizio attività.

(6)

indicatori “Valore aggiunto per addetto”, “Margine operativo lordo per addetto non dipendente” e “Resa oraria per addetto”, anche sulla base della “territorialità generale a livello provinciale”.

In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza. Per gli indicatori “Valore aggiunto per addetto”, “Margine operativo lordo per addetto non dipendente” e “Resa oraria per addetto” i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali .

Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di coerenza sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 3.C.1 e nel Sub Allegato 3.E.1 per l’attività di impresa, e nel Sub Allegato 3.C.2 e nel Sub Allegato 3.E.2 per l’attività di lavoro autonomo.

ANALISIDELLANORMALITÀECONOMICA

L’analisi della normalità econ ndividuare la correttezza dei

dati dichiarati. A tal fine, ori economico-contabili da

confrontare ai valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica in relazione al gruppo

i disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi;

L’in a

indicatori

son ta uppo omogeneo.

n l’analisi della congruità dello studio di settore.

di lavoro autonomo.

minazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per

“Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili”.

uali di gestione”

per i “Ricavi da congruità e da normalità

omica si basa su una particolare metodologia mirata ad i per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicat omogeneo di appartenenza.

Gli indicatori di normalità economica individuati per l’attività di impresa sono i seguenti:

• Incidenza dei costi d

• Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi.

dic tore di normalità economica individuato per l’attività di lavoro autonomo è il seguente:

• Rendimento orario.

Ai fini dell’individuazione dei valori soglia di normalità economica, le distribuzioni ventiliche per tali o s te differenziate per gr

Per ciascun indicatore, in funzione del posizionamento rispetto ai valori soglia di normalità economica, vengono definiti eventuali maggiori ricavi/compensi da aggiungersi al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati co

In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori soglia di normalità economica vengono ponderati con le relative probabilità di appartenenza.

Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori soglia di normalità economica sono riportati, rispettivamente, nel Sub Allegato 3.C.1 e nel Sub Allegato 3.F.1 per l’attività di impresa, e nel Sub Allegato 3.C.2 e nel Sub Allegato 3.F.2 per l’attività

INCIDENZA DEI COSTI DI DISPONIBILITÀ DEI BENI STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL VALORE STORICO DEGLI STESSI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili” moltiplicando la soglia massima di coerenza dell’indicatore per il “Valore dei beni strumentali mobili”4.

Nel caso in cui il valore dichiarato dei “Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili” si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la deter

il relativo coefficiente (pari a 7,8287).

Tale coefficiente è stato calcolato, per lo specifico settore, come rapporto tra l’ammontare del ricavo puntuale, derivante dall’applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alla sola variabile “Valore dei beni strumentali mobili”, e l’ammontare dei

INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Costi resid moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore

economica”.

4La variabile viene normalizzata all'anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d'imposta.

(7)

Nel caso in cui il valore dichiarato dei “Costi residuali di gestione” si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il

ammontare delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1).

relativo coefficiente.

Tale coefficiente è stato calcolato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra l’ammontare del ricavo puntuale, derivante dall’applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alle sole variabili contabili di costo, e l’

In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, il coefficiente viene ponderato sulla base delle relative probabilità di appartenenza.

Tabella 1 – Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione

CLUSTER Coefficiente

1 2,2719

2 1,1400

3 1,0666

4 1,1102

5 1,1773

6 1,3888

7 2,1165

8 2,4299

9 1,2474

10 1,2498

11 2,1183

12 2,1189

13 2,0665

14 1,3439

15 1,2657

16 1,3429

17 1,2833

18 1,4157

19 1,2930

20 1,2249

21 1,1406

RENDIMENTO ORARIO

Per ogni contribuente, si determina il valore mass che del

professionista”5. imo ammissibile per la variabile “Ore teori

5La variabile “Ore teoriche del professionista” è calcolata come:

teoriche del = a che

(((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività

= tra

Minor valore tra (“Valore massimo annuo” * Numero soci o associati che prestano attività nello studio) e (((Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti

o an in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d’imposta.

Numero ore Minor valore tra “Valore massimo annuo” e

professionista (professionist opera in forma individuale) Numero ore teoriche del

professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima)-Ore lavorate dai dipendenti”);

professionista (associazioni professionisti) Il “Valore massim

a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/soglia massima)-Ore lavorate dai dipendenti”).

nuo” (pari a 1800) è normalizzato all’anno

(8)

In presenza di un valore della variabile “Ore teoriche del professionista” superiore a quello della variabile “Ore dichiarate dal professionista”, le Ore dedicate all’attività sono aumentate per un valore pari alla differenza tra le

“Ore teoriche del professionista” e le “Ore dichiarate dal professionista”.

Il nuovo valore delle Ore dedicate all’attività costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori compensi da normalità economica 6.

ANALISIDELLACONGRUITÀ

Per ogni gruppo omogeneo vengono calcolati il ricavo/compenso puntuale, come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili del soggetto, e il ricavo/compenso minimo, determinato sulla base dell’intervallo di confidenza al livello del 99,99%7.

La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi puntuali di ogni gruppo omogeneo costituisce il “ricavo/compenso puntuale di riferimento” del soggetto.

La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi/compensi minimi di ogni gruppo omogeneo costituisce il “ricavo/compenso minimo ammissibile” del soggetto.

Al ricavo/compenso puntuale di riferimento e al ricavo/compenso minimo ammissibile stimati con l’analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi/compensi derivanti dall’applicazione dell’analisi della normalità economica.

Nel Sub Allegato 3.G.1 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle “funzioni di ricavo” per l’attività di impresa, nel Sub Allegato 3.G.2 vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle “funzioni di compenso” per l’attività di lavoro autonomo.

APPLICAZIONECORRETTIVO

Per lo Studio di Settore TG91U è prevista l’applicazione di un correttivo sulla variabile “Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa” per i soggetti che svolgono l’attività di promotore finanziario, per tener conto del fatto che il ruolo del personale dipendente, di cui eventualmente si avvale il promotore finanziario, è assolutamente ausiliario all’esercizio dell’attività di promotore finanziario.

Pertanto, ai fini della stima dei ricavi, limitatamente ai gruppi omogenei relativi ai promotori finanziari, la variabile “Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa” viene abbattuta di un ammontare pari al 30% della variabile stessa al netto del valore delle prestazioni rese da professionisti.

6I maggiori compensi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il compenso puntuale di riferimento, derivante dalla riapplicazione dell’analisi della congruità con il nuovo valore delle Ore dedicate all’attività, e il compenso puntuale di riferimento di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente.

7Nella terminologia statistica, per “intervallo di confidenza” si intende un intervallo, posizionato intorno al ricavo/compensopuntuale e delimitato da due estremi (uno inferiore e l’altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell’effettivo ricavo/compensodel contribuente. Il limite inferiore dell’intervallo di confidenza costituisce il ricavo/compensominimo.

(9)

SUB ALLEGATI

SUBALLEGATO3.A-DESCRIZIONEDEIGRUPPIOMOGENEI

I fattori discriminanti che hanno maggiormente contribuito alla definizione dei modelli di business sono i seguenti:

la modalità organizzativa e/o la tipologia dell’attività;

la dimensione, espressa perlopiù in termini di numero di polizze stipulate, numero di addetti, numero di subagenti e superficie dei locali destinati all’attività;

il numero di compagnie mandanti;

la presenza di una rete di promotori finanziari;

la tipologia di mandante / preponente;

l’adesione a franchising o altre forme di affiliazione commerciale;

la tipologia di finanziamento intermediato.

La combinazione dei fattori citati ha consentito di individuare i seguenti modelli organizzativi:

agenzie assicurative:

di grandi dimensioni (cluster 10);

di medie dimensioni (cluster 15);

di piccole dimensioni (cluster 20);

plurimandatarie piccole (cluster 5);

plurimandatarie medio-grandi (cluster 9).

subagenti (cluster 11);

produttor assicurativi d terzo e quarto gruppoi i (cluster 12);

con strutture di grandi dimensioni (cluster 4);

r

l

indipendenti (cluster 6);

omotori finanziari (cluster 8);

ativi/previdenziali (cluster 7).

tui ipotecari (cluster 21);

iamenti (cluster 14);

iale (cluster 19).

broker assicurativi:

con strutture di piccole dimensioni (cluster 17).

pe iti (cluster 16);

periti liquidatori (cluster 3);

liquidatori (c uster 2);

consulenti finanziari

agenti in attività finanziaria (cluster 18);

promotori finanziari:

dotati di una rete di pr

operanti per conto di banche (cluster 1);

operanti per conto di SIM (cluster 13);

che promuovono anche prodotti assicur mediatori creditizi:

specializzati in mu

che intermediano diverse tipologie di finanz

operanti in franchising o con altre forme di affiliazione commerc

(10)

Di seguito vengono descritti i cluster emersi dall’analisi.

Salvo segnalazione diversa, i cluster sono stati rappresentati attraverso il riferimento ai valori medi delle variabili PROMOTORI FINANZIARI CHE OPERANO PER CONTO DI BANCHE

al cluster sono promotori finanziari che operano per conto di banche.

nvestimento (87%

icolare ditte individuali in cui opera ati all’attività coprono una superficie di circa 20 mq ed è frequente l’uso promiscuo dell’abitazione

IQUIDATORI

ti al cluster operano come liquidatori delle assicurazioni.

o frequenti gli incarichi nei rami mposta soprattutto da compagnie di assicurazione (60%

60% dei casi), quasi sempre società, con 3 addetti e, in misura minore, di

ti al cluster operano come periti liquidatori delle assicurazioni.

icavi/compensi) e, in misura tutto il ramo auto (70% dei ricavi/compensi da perizie) e, più raramente, i rami

o auto.

dei ricavi/compensi) e, in misura più di

GRANDI DIMENSIONI

sono broker assicurativi che operano con una struttura di grandi dimensioni.

6 dipendenti.

i dei rami elementari (31% dei ricavi da promozione/mediazione assicurativa) e auto (23%) e, in misura minore, assicurazioni dei rami infortunio (9%), sanitario - malattia (4%) e vita (4%). Le polizze stipulate nell’anno sono circa 1.000.

principali.

CLUSTER 1–

NUMEROSITÀ:9.382 I soggetti appartenenti

L’attività prevalente è quella di promozione e collocamento di strumenti finanziari/servizi d’i

dei ricavi/compensi); nel 53% dei casi viene svolta anche attività di promozione di prodotti assicurativi/previdenziali (17% dei ricavi/compensi) e nel 36% sono offerti servizi bancari (8%).

La clientela è costituita principalmente da privati (88% dei ricavi/compensi).

I soggetti del cluster sono quasi esclusivamente imprese (96% dei casi), in part il solo titolare.

Gli spazi destin (50% dei casi).

CLUSTER 2–L NUMEROSITÀ:87 I soggetti appartenen

La maggior parte degli incarichi di liquidazione riguarda il ramo auto; men elementari (48% dei casi) e nel ramo infortunio (39%).

L’attività di liquidazione è condotta per una clientela co

dei ricavi/compensi) e, più raramente, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (84% dei ricavi/compensi nel 18% dei casi).

Si tratta in prevalenza di imprese (

lavoratori autonomi (40% dei casi) che operano generalmente da soli.

I locali destinati all’attività misurano circa 50 mq.

CLUSTER 3–PERITI LIQUIDATORI

NUMEROSITÀ:863 I soggetti appartenen

L’attività consiste prevalentemente in perizie assicurative e tecnico-legali (82% dei r inferiore, in liquidazioni (15%).

L’attività peritale riguarda soprat

elementari (58% dei ricavi/compensi da perizie nel 25% dei casi).

Anche gli incarichi di liquidazione riguardano principalmente il ram

La clientela è composta soprattutto da compagnie di assicurazione (66%

contenuta, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (50% dei ricavi/compensi nel 22% dei casi).

Si tratta in prevalenza di lavoratori autonomi (77% dei casi), che operano generalmente da soli, e più raramente imprese (23% dei casi), soprattutto società, con 3 addetti.

I locali destinati all’attività misurano 45 mq.

CLUSTER 4–BROKER CON STRUTTURA DI

NUMEROSITÀ:231 I soggetti del cluster

Si tratta soprattutto di società di capitali (85% dei casi) con un numero di addetti pari a 9 - 10 di cui Gli spazi destinati all’attività coprono una superficie di oltre 200 mq.

L’attività di mediazione ha per oggetto principalmente assicurazion

(11)

La clientela è composta soprattutto da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (52% dei ricavi) e secondariamente da privati (22%).

Per lo svolgimento dell’attività sono presenti 2 autovetture.

CLUSTER 5–AGENZIE DI ASSICURAZIONI PLURIMANDATARIE DI PICCOLE DIMENSIONI

NUMEROSITÀ:1.708

Il cluster gruppa le agenzie di assicu

mandanti è, infatti, generalmente pari a 3. rag razioni che operano come plurimandatarie; il numero di compagnie evalentemente ditte individuali (52% dei casi) e società di persone (39%), con un numero

isura circa 80 mq.

polizze stipulate

TI FINANZIARI INDIPENDENTI

ggetti a enenti al cluster svolgono attività di consulenza finanziaria (92% dei ricavi/compensi) per una vati ed esercenti arti e professioni (59% dei misura minore, da privati (74% dei ricavi/compensi nel 37% dei casi).

FINANZIARI

assicurativi/prev dei ricavi/compensi) e di promozione e collocamento di strumenti vestimento (31%); nel 60% dei casi sono offerti anche servizi bancari (15% dei

mero

’uso promiscuo dell’abitazione.

OTORI FINANZIARI

finanziari/servi i) e, in misura minore, promozione di prodotti

iali (14%). La metà circa dei soggetti offre anche servizi bancari (9% dei ricavi).

SIM (92%

orma giuridica, si tratta di ditte individuali in cui sono presenti 2 addetti.

Si tratta di imprese, pr

di addetti pari a 2 - 3 di cui un dipendente. Nel 44% dei casi sono presenti inoltre 3 subagenti.

La superficie dei locali destinati all’attività m

L’attività ha per oggetto soprattutto polizze del ramo auto (48% dei ricavi da promozione/mediazione assicurativa) e, in misura minore, dei rami elementari (19%), vita (10%) e infortunio (9%). Le

nell’anno sono circa 300.

La clientela è composta in prevalenza da privati (55% dei ricavi) e imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (30%).

CLUSTER 6–CONSULEN NUMEROSITÀ:179

I so ppart

clientela composta principalmente da imprese, enti pri ricavi/compensi) e, in

Si tratta in prevalenza di imprese (82% dei casi), soprattutto ditte individuali, ed è presente generalmente un addetto.

I locali destinati all’attività misurano 25 mq ed è frequente l’uso promiscuo dell’abitazione.

CLUSTER 7 SOGGETTI CHE SVOLGONO ATTIVITÀ DI PROMOZIONE DI PRODOTTI ASSICURATIVI E

NUMEROSITÀ:6.318

Il cluster raggruppa i soggetti che svolgono prevalentemente attività di promozione di prodotti idenziali (37%

finanziari/servizi di in ricavi/compensi).

Si tratta di promotori finanziari che operano in prevalenza per conto di banche (64% dei ricavi/compensi).

La clientela è composta principalmente da privati (84% dei ricavi/compensi).

I soggetti del cluster sono quasi esclusivamente imprese (95% dei casi), in particolare ditte individuali; il nu di addetti è pari a 1.

Gli spazi per lo svolgimento dell’attività misurano circa 20 mq ed è frequente l

CLUSTER 8 SOGGETTI CHE EFFETTUANO PROMOZIONE FINANZIARIA ATTRAVERSO UNA RETE DI PROM

NUMEROSITÀ:205

Il cluster raggruppa i soggetti che svolgono prevalentemente attività di promozione e collocamento di strumenti zi di investimento (69% dei ricav

assicurativi/previdenz

L’attività è svolta tramite una rete di 15 promotori finanziari che contribuiscono ad un portafoglio prodotti di dimensioni consistenti.

I soggetti del cluster operano principalmente per conto di banche (77% dei ricavi) e, più raramente, di dei ricavi nel 19% dei casi) e si rivolgono ad una clientela costituita in prevalenza da privati (85% dei ricavi).

Per quanto concerne la f

La superficie dei locali destinati all’attività misura circa 90 mq.

(12)

CLUSTER 9–AGENZIE ASSICURATIVE PLURIMANDATARIE DI MEDIO-GRANDI DIMENSIONI

NUMEROSITÀ:692

Il cluster raggruppa le agenzie di assicurazioni che operano per più compagnie mandanti.

Si tratta di imprese, organizzate prevalentemente sotto forma di società (62% di persone e 16% di capitali), con

(40% dei ricavi da ) e, in misura minore, assicurazioni dei rami vita a 1.500.

NZIE ASSICURATIVE DI GRANDI DIMENSIONI

nte sotto forma di società (49% di pitali), con un numero di addetti pari a 12 di cui 8 o 9 dipendenti. Sono presenti inoltre 25

elle agenzie ha per oggetto soprattutto assicurazioni del ramo auto (40% dei ricavi da razioni dei rami elementari (20%), vita (13%) e

i) e da imprese, enti privati ed esercenti arti e

GENTI ASSICURATIVI

ll’ambito delle assicurazioni in qualità di subagenti.

soprattutto polizze del ramo auto (44% dei ricavi/compensi da promozione/mediazione

ità di produttori di terzo e quarto

i previdenziali (23% dei ricavi/compensi da promozione/mediazione assicurativa).

I locali destinati all’attività, qualora presenti, misurano circa 20 mq; è frequente l’uso promiscuo dell’abitazione.

un numero di addetti pari a 6 di cui 3 o 4 dipendenti. Sono presenti inoltre 5 subagenti.

La superficie dei locali destinati all’attività misura circa 180 mq.

L’attività delle agenzie ha per oggetto soprattutto assicurazioni del ramo auto promozione/mediazione assicurativa) e dei rami elementari (21%

(12%) e infortunio (10%). Le polizze stipulate nell’anno sono circ

La clientela è composta in prevalenza da privati (43% dei ricavi) e da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (37%).

Si rileva la presenza di 2 autovetture.

CLUSTER 10–AGE

NUMEROSITÀ:297

I soggetti appartenenti al cluster sono imprese, organizzate prevalenteme persone e 34% di ca

subagenti.

La superficie dei locali destinati all’attività misura circa 400 mq.

L’attività d

promozione/mediazione assicurativa) e, in misura minore, assicu infortunio (9%). Le polizze stipulate nell’anno sono circa 4.300.

Nella maggioranza dei casi l’attività è condotta per conto di una compagnia mandante (59% dei casi).

La clientela è composta in prevalenza da privati (38% dei ricav professioni (38%).

Per lo svolgimento dell’attività sono presenti 2 autovetture.

CLUSTER 11–SUBA NUMEROSITÀ:14.468

Il cluster raggruppa i soggetti che operano ne L’attività ha per oggetto

assicurativa) e, in misura minore, polizze dei rami elementari (15%), vita (14%) e infortunio (8%).

La clientela è costituita soprattutto da privati (51% dei ricavi/compensi) e, in misura più contenuta, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (29%).

Si tratta quasi esclusivamente di imprese, in particolare ditte individuali in cui opera il solo titolare.

I locali destinati all’attività misurano circa 20 mq.

CLUSTER 12–PRODUTTORI ASSICURATIVI DI TERZO E QUARTO GRUPPO

NUMEROSITÀ:974

Il cluster raggruppa i soggetti che operano nell’ambito delle assicurazioni in qual gruppo.

I principali rami di attività sono auto (26% dei ricavi/compensi da promozione/mediazione assicurativa), vita (20%), rami elementari (15%) e infortunio (9%). Nel 31% dei casi l’attività ha per oggetto fondi pensione e altri strument

La clientela è costituita soprattutto da privati (60% dei ricavi/compensi) e, in misura più contenuta, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (22%).

I soggetti del cluster sono quasi esclusivamente imprese (96% dei casi), quasi tutte ditte individuali, con un solo addetto.

(13)

CLUSTER 13–PROMOTORI FINANZIARI CHE OPERANO PER CONTO DI SIM NUMEROSITÀ:3.785

finanziari/servizi ei ricavi/compensi); il 41% dei soggetti svolge anche attività di promozione di prodotti

ed è frequente l’uso promiscuo –SOGGETTI CHE SVOLGONO PREVALENTEMENTE ATTIVITÀ DI MEDIAZIONE CREDITIZIA

artenenti al cluster svolgono prevalentemente attività di mediazione creditizia (76% dei ei dall’attività di mediazione creditizia nel 36% dei casi), mutui ipotecari (52% nel 38%),

titi personali (32% nel 32%) e altri finanziamenti (58% nel 30%).

ono presenti 1 - 2 i circa 35 mq.

SITÀ:2.185

evalentemente come monomandatarie.

2% di persone e 13% di capitali), con 6 ndenti. Sono presenti inoltre 8 subagenti.

razioni dei rami elementari (19%), vita (9%) e

3

no periti specializzati in perizie assicurative e tecnico-legali (93% dei o auto (62% dei ricavi/compensi da perizie) e, più raramente,

% dei ricavi/compensi da perizie nel 23% dei casi).

casi i ricavi/compensi provengono da compagnie assicurative (88% nel 57% dei casi); il

q.

I soggetti appartenenti al cluster sono promotori finanziari che operano per conto di SIM.

L’attività svolta è quasi esclusivamente quella di promozione e collocamento di strumenti d’investimento (91% d

assicurativi/previdenziali (16% dei ricavi/compensi).

La clientela è costituita in prevalenza da privati (86% dei ricavi/compensi).

Si tratta quasi esclusivamente di imprese (95% dei casi), organizzate in forma di ditte individuali in cui opera il solo titolare.

Gli spazi destinati all’attività coprono una superficie di circa 20 mq dell’abitazione.

CLUSTER 14

NUMEROSITÀ:1.370 I soggetti app

ricavi/compensi) avente ad oggetto varie tipologie di finanziamenti: cessione del quinto (70% d ricavi/compensi derivanti

leasing (61% nel 26%), pres

La clientela è rappresentata perlopiù da privati (79% dei ricavi/compensi nel 63% dei casi) e da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (75% nel 47%).

Si tratta quasi esclusivamente di imprese (92% dei casi), soprattutto ditte individuali, in cui s addetti.

Gli spazi destinati all’attività coprono una superficie d

CLUSTER 15–AGENZIE DI ASSICURAZIONI DI MEDIE DIMENSIONI

NUMERO

I soggetti appartenenti al cluster sono agenzie assicurative operanti pr Si tratta di imprese, organizzate prevalentemente sotto forma di società (6 - 7 addetti di cui 4 dipe

La superficie dei locali destinati all’attività misura circa 200 mq.

L’attività delle agenzie ha per oggetto soprattutto assicurazioni del ramo auto (47% dei ricavi da promozione/mediazione assicurativa) e, in misura minore, assicu

infortunio (9%). Le polizze stipulate nell’anno sono circa 1.800.

La clientela è composta in prevalenza da privati (43% dei ricavi) e da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (36%).

Si rileva la presenza di 2 autovetture.

CLUSTER 16–PERITI DELLE ASSICURAZIONI

NUMEROSITÀ:1.48

I soggetti appartenenti al cluster so

ricavi/compensi) che operano soprattutto nel ram nei rami elementari (68

Nella maggioranza dei

12% dei periti dichiara ricavi/compensi (18%) relativi a incarichi ricevuti da Tribunali e Procure.

La clientela è composta inoltre da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (60% dei ricavi/compensi nel 33% dei casi) e da privati (58% nel 30%).

Si tratta in prevalenza di lavoratori autonomi (81% dei casi), che operano generalmente da soli, e più raramente di imprese (19% dei casi), soprattutto ditte individuali e società di persone, con 2 addetti.

I locali destinati all’attività misurano circa 30 m

(14)

CLUSTER 17–BROKER CON STRUTTURE DI PICCOLE DIMENSIONI

ono broker assicurativi che operano con strutture di modeste dimensioni.

capitali), con un coprono una superficie di circa 50 mq.

del ramo auto (29% dei ricavi da

i arti e professioni (45% dei ricavi) e AGENTI IN ATTIVITÀ FINANZIARIA

al cluster svolgono attività di agenzia in attività finanziaria, avente per oggetto in

nti ese (97% dei casi), soprattutto ditte individuali, con un tà sono disponibili locali di circa 60 mq.

G

ti al cluster sono imprese di mediazione creditizia (98% dei ricavi) operanti in franchising o rincipalmente mutui ipotecari (85% dei ricavi derivanti da mediazione

29% di persone) e occupano 2 - 3 addetti; nel misura circa 60 mq.

IONI

al cluster sono agenzie assicurative operanti prevalentemente come monomandatarie.

di

assicurazioni del ramo auto (52% dei ricavi da

avi) e da imprese, enti privati ed esercenti arti e

IATORI CREDITIZI SPECIALIZZATI IN MUTUI IPOTECARI

i mediatori creditizi che si occupano quasi esclusivamente di mutui ipotecari (94% dei NUMEROSITÀ:705

I soggetti del cluster s

Si tratta di imprese, sia ditte individuali (50% dei casi) sia società (11% di persone e 39% di numero di addetti pari a 2.

Gli spazi destinati all’attività

L’attività di mediazione ha per oggetto principalmente assicurazioni

promozione/mediazione assicurativa) e dei rami elementari (27%) e, in misura minore, assicurazioni dei rami infortunio (7%) e vita (7%). Le polizze stipulate nell’anno sono circa 150.

La clientela è composta soprattutto da imprese, enti privati ed esercent privati (29%).

CLUSTER 18– NUMEROSITÀ:1.054 I soggetti appartenenti

prevalenza leasing (78% dei ricavi/compensi derivanti dall’attività di agenzia in attività finanziaria nel 46% dei casi), mutui ipotecari (75% nel 30%), cessione del quinto (67% nel 23%) e altri finanziamenti (60% nel 28%).

La clientela è rappresentata soprattutto da privati (76% dei ricavi/compensi nel 63% dei casi) e da imprese, e privati ed esercenti arti e professioni (79% nel 58%).

I soggetti del cluster sono quasi esclusivamente impr numero di addetti pari a 2.

Per lo svolgimento dell’attivi

CLUSTER 19–MEDIATORI CREDITIZI OPERANTI IN FRANCHISIN

NUMEROSITÀ:304 I soggetti appartenen

altre forme di affiliazione commerciale.

L’attività di mediazione ha per oggetto p

creditizia) e si rivolge ad una clientela composta soprattutto da privati (60% dei ricavi) e, in misura minore, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (50% nel 43%).

Le imprese del cluster sono in prevalenza società (42% di capitali e 52% dei casi è presente un dipendente.

La superficie dei locali destinati all’attività

CLUSTER 20–AGENZIE ASSICURATIVE DI PICCOLE DIMENS

NUMEROSITÀ:6.500 I soggetti appartenenti

Si tratta di imprese, in prevalenza ditte individuali (52% dei casi) e società di persone (43%) con un numero addetti pari a 3 di cui 1 dipendente. Nella metà circa dei casi sono presenti inoltre 3 subagenti.

La superficie dei locali destinati all’attività misura 90 mq.

L’attività delle agenzie ha per oggetto soprattutto

promozione/mediazione assicurativa) e, in misura minore, assicurazioni dei rami elementari (17%), vita (9%) e infortunio (8%). Le polizze stipulate nell’anno sono circa 400.

La clientela è composta in prevalenza da privati (51% dei ric professioni (30%).

CLUSTER 21–MED

NUMEROSITÀ:960 Il cluster raggruppa

ricavi/compensi da mediazione creditizia).

(15)

La clientela è rappresentata soprattutto da privati (62% dei ricavi/compensi) e, in misura più contenuta, da imprese, enti privati ed esercenti arti e professioni (63% dei ricavi/compensi nel 38% dei casi)

Si tratta in prevalenza di imprese (90% dei casi), soprattutto ditte individuali, con 1 - 2 addetti.

La superficie dei locali destinati all’attività misura 35 mq.

(16)

SUBALLEGATO3.B-VARIABILIDELL’ANALISIDISCRIMINANTE

FRONTESPIZIO:

Attività di lavoro autonomo: Numero settimane lavorate all’anno

Attività di lavoro autonomo: Numero ore lavorate a settimana QUADROA:

Numero delle giornate retribuite per i dirigenti

Numero delle giornate retribuite per i quadri

Numero delle giornate retribuite per gli impiegati

Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito

Numero delle giornate retribuite

Numero delle giornate retribuite per gli assunti co per gli apprendisti

n contratto di formazione e lavoro, di inserimento, a

a o nello

ale addetto all’attività di lavoro autonomo: Numero di Soci o associati che prestano attività nello

ale addetto all’attività d’impresa: Percentuale di lavoro prestato dai collaboratori dell'impresa familiare

presa: Percentuale di lavoro prestato dai familiari diversi da quelli di cui al

ganizzativa: Broker ore iquidatore

ssicurativo di terzo gruppo ativo di quarto gruppo

ndipendente curativa

termine; personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro Numero di collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell'impres studio

Person studio Person

e coniuge dell'azienda coniugale Personale addetto all’attività d’im

rigo precedente che prestano attività nell'impresa

Personale addetto all’attività d’impresa: Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa

Personale addetto all’attività d’impresa: Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente

Personale addetto all’attività d’impresa: Percentuale di lavoro prestato dai soci con occupazione prevalente nell'impresa

Personale addetto all’attività d’impresa: Percentuale di lavoro prestato dai soci diversi da quelli di cui al rigo precedente

Personale addetto all’attività d’impresa: Numero di amministratori non soci QUADROB:

Metri quadri della superficie complessiva destinata all’attività QUADROD:

Modalità organizzativa: Agente assicurativo

Modalità or

Modalità organizzativa: Perito

Modalità organizzativa: Liquidat

Modalità organizzativa: Perito l

Modalità organizzativa: Produttore a

Modalità organizzativa: Produttore assicur

Modalità organizzativa: Promotore finanziario

Modalità organizzativa: Mediatore creditizio

Modalità organizzativa: Agente in attività finanziaria

Modalità organizzativa: Consulente finanziario i

Modalità organizzativa: Subagente

Tipologia dell’attività: Mediazione assicurativa e riassi

(17)

Tipologia dell’attività: Perizie assicurative e tecnico-legali

Tipologia dell’attività: Liquidazione

i finanziari / servizi di investimento

urativa: Numero di compagnie mandanti i mandante / preponente - SIM

ante / preponente - Banche

Tipologia dell’attività: Promozione e collocamento di strument

Tipologia dell’attività: Mediazione creditizia nanziaria

Tipologia dell’attività: Agenzia in attività fi Attività di agenzia / mediazione assic

Attività di agenzia / mediazione assicurativa: Numero di polizze stipulate nell’anno

Attività di promotore finanziario: Tipologia d

Attività di promotore finanziario: Tipologia di mand

Attività di mediatore creditizio: Tipologia di finanziamento - Mutui ipotecari

Altri elementi specifici: Franchising o altre forme di affiliazione commerciale

Altri elementi specifici: Numero di promotori finanziari

Altri elementi specifici: Numero di subagenti

(18)

SUBALLEGATO3.C.1–FORMULEDEGLIINDICATORI–ATTIVITA’DIIMPRESA

Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l’attività di impresa:

Margine operativo lordo per addetto non dipendente = (Margine operativo lordo/1.000)/(Numero addetti non dipendenti8);

Valore aggiunto per addetto = (Valore aggiunto/1.000) / (Numero addetti9);

Incidenza dei cos sui r cavi = [(Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa + Costi residuali di gestione)]/(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso);

ti i

i

i

Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;

Incidenza dei costidi d sponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi

= (Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili*100)/(Valore dei beni strumentali mobili10);

Incidenza dei costi residuali di gest one sui ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(Ricavi da congruità e da normalità economica).

Dove:

Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l’acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso);

Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili = Ammortamenti per beni strumentali mobili + Costo per beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria;

Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione + Altre componenti negative - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro;

Costo del venduto = Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci + Esistenze iniziali - Rimanenze finali;

8Le frequenze relative ai soci, agli associati, ai collaboratori dell’impresa familiare, al coniuge dell’azienda coniugale e ai familiari diversi sono normalizzate all’anno in base alla percentuale di lavoro prestato.

Le frequenze relative agli amministratori non soci e al titolare sono normalizzate all’anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d’imposta.

Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali)

Titolare + numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell’impresa + numero associati in partecipazione diversi;

Numero addetti non dipendenti = (società)

Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell’impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell’impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci.

9Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all’anno in base alle giornate retribuite.

Le frequenze relative ai collaboratori coordinati e continuativi sono normalizzate all’anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d’imposta.

Numero addetti =

(ditte individuali) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti;

Numero addetti =

(società) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa o nello studio + numero addetti non dipendenti.

10La variabile viene normalizzata all'anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d'imposta.

(19)

Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;

Ricavi da congruità e da normalità economica = Ricavo puntuale di riferimento da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili sul valore storico degli stessi”;

ali di gestione)];

ipendente e per

Valore aggiunto= [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Costi residu

Margine operativo lordo= [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro d

altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa + Costi residuali di gestione)];

Valore dei beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria.

(20)

SUBALLEGATO3.C.2–FORMULEDEGLIINDICATORI–ATTIVITA’DILAVORO AUTONOMO

Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore per l’attività di lavoro autonomo:

Resa oraria per addetto = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica)/(Numero addetti11 * 40 *45);

Incidenza delle spese sui compensi = (Spese per prestazioni di lavoro dipendente + Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa + Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica + Consumi + Altre spese) * 100/(Compensi dichiarati);

Rendimento orario = (Compensi dichiarati - Spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa - Compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale e artistica - Consumi - Altre spese)/(“Ore lavorate dai dipendenti”12 + “Ore dichiarate dal professionista”13).

11Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all’anno in base alle giornate retribuite.

Numero addetti = (professionista che opera in forma individuale)

”Fattore correttivo individuale” + Numero dipendenti;

dove:

“Fattore correttivo individuale” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno”

“Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 40 e “Numero ore lavorate a settimana”)/40

“Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra 45 e “Numero settimane lavorate all’anno”)/45;

Numero addetti = (associazioni tra professionisti)

Numero dipendenti + Numero soci o associati che prestano attività nello studio * “Fattore correttivo associazioni”.

dove:

“Fattore correttivo associazioni” = “Peso ore settimanali dedicate all’attività” * “Peso settimane di lavoro nell’anno”

“Peso ore settimanali dedicate all’attività” è pari a: (minor valore tra 40 e (“Numero ore lavorate a settimana” /

“Numero soci o associati che prestano attività nello studio”))/40

“Peso settimane di lavoro nell’anno” è pari a: (minor valore tra 45 e (“Numero settimane lavorate all’anno” /

“Numero soci o associati che prestano attività nello studio”))/45.

12Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all’anno in base alle giornate retribuite.

“Ore lavorate dai dipendenti” = Numero dipendenti * 40 * 45.

13 Numero ore dichiarate dal professionista = (professionista che opera in forma individuale)

“Numero ore lavorate a settimana” * “Numero settimane lavorate all’anno”;

Numero ore dichiarate dal professionista = (associazioni tra professionisti)

“Numero ore lavorate a settimana” * “Numero settimane lavorate all’anno” / “Numero soci o associati che prestano attività nello studio”.

(21)

SUBALLEGATO3.D.1–INTERVALLIPERLASELEZIONEDELCAMPIONE–ATTIVITA’DI IMPRESA

Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro)

Cluster Modalità di distribuzione

Ventile minimo Ventile massimo

1 Gruppo territoriale 2 e 5 7° nessuno

1 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 6° nessuno

2 Gruppo territoriale 2 e 5 2° nessuno

2 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 2° nessuno

3 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

3 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno

4 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

4 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno

5 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

5 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno

6 Gruppo territoriale 2 e 5 7° nessuno

6 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

7 Gruppo territoriale 2 e 5 7° nessuno

7 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

8 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

8 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 4° nessuno

9 Gruppo territoriale 2 e 5 3° nessuno

9 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 3° nessuno

10 Gruppo territoriale 2 e 5 3° nessuno

10 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 4° nessuno

11 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

11 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 6° nessuno

12 Gruppo territoriale 2 e 5 7° nessuno

12 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

13 Gruppo territoriale 2 e 5 7° nessuno

13 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

14 Gruppo territoriale 2 e 5 6° nessuno

14 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

15 Gruppo territoriale 2 e 5 3° nessuno

15 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 4° nessuno

16 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

16 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno

17 Gruppo territoriale 2 e 5 6° nessuno

17 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 6° nessuno

18 Gruppo territoriale 2 e 5 6° nessuno

18 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 6° nessuno

19 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno

19 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

20 Gruppo territoriale 2 e 5 4° nessuno

20 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno

21 Gruppo territoriale 2 e 5 6° nessuno

21 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 7° nessuno

(22)

Incidenza dei costi sui ricavi

Cluster Modalità di distribuzione

Ventile

minimo Ventile massimo

1 Senza dipendenti nessuno 18°

1 Con dipendenti nessuno 18°

2 Senza dipendenti nessuno 19°

2 Con dipendenti nessuno 19°

3 Senza dipendenti nessuno 16°

3 Con dipendenti nessuno 16°

4 Senza dipendenti nessuno 17°

4 Con dipendenti nessuno 17°

5 Senza dipendenti nessuno 16°

5 Con dipendenti nessuno 17°

6 Senza dipendenti nessuno 16°

6 Con dipendenti nessuno 16°

7 Senza dipendenti nessuno 18°

7 Con dipendenti nessuno 18°

8 Senza dipendenti nessuno 18°

8 Con dipendenti nessuno 18°

9 Senza dipendenti nessuno 17°

9 Con dipendenti nessuno 18°

10 Senza dipendenti nessuno 18°

10 Con dipendenti nessuno 18°

11 Senza dipendenti nessuno 18°

11 Con dipendenti nessuno 17°

12 Senza dipendenti nessuno 18°

12 Con dipendenti nessuno 18°

13 Senza dipendenti nessuno 17°

13 Con dipendenti nessuno 18°

14 Senza dipendenti nessuno 16°

14 Con dipendenti nessuno 16°

15 Senza dipendenti nessuno 17°

15 Con dipendenti nessuno 18°

16 Senza dipendenti nessuno 17°

16 Con dipendenti nessuno 17°

17 Senza dipendenti nessuno 16°

17 Con dipendenti nessuno 17°

18 Senza dipendenti nessuno 17°

18 Con dipendenti nessuno 16°

19 Senza dipendenti nessuno 16°

19 Con dipendenti nessuno 16°

20 Senza dipendenti nessuno 16°

20 Con dipendenti nessuno 17°

21 Senza dipendenti nessuno 17°

21 Con dipendenti nessuno 16°

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