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CERIMONIA COMMEMORATIVA IN RICORDO DI MARIA LUISA GRASSI 12 AGOSTO 2019

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CERIMONIA COMMEMORATIVA IN RICORDO DI MARIA LUISA GRASSI

12 AGOSTO 2019

(Sorrento, 18/12/1940 – Bisceglie, 08/08/2019)

MISETTA E LA CULTURA

Riflessioni sul concetto di cultura scritte da Misetta.

“Che cos’è la cultura? La cultura è il rispetto per gli altri, il senso civico nell’affrontare le situazioni, mantenere la calma anche quando vorresti spaccare tutto. Questa per me è cultura!!!

… la cultura non è solo il conoscere la storia di tutto ciò che ci è stato tramandato, ma soprattutto è il saperla analizzare ed interpretare con l’intento costante di migliorarla con CONSAPEVOLEZZA al fine di farci continuare il tragitto che ci avvicini sempre più alla pienezza dell’essere, alla felicità, alla VERITA’.

Cultura è una Eredità da lasciare ai posteri. Forse quanto di più bello si possa trasmettere a chi ci vive accanto e a chi, pur dopo anni e anni dalla nostra morte, viene dopo di noi. Quel che sappiamo, trasmettiamo agli altri. Contribuendo al continuo evolversi e migliorare dell’Uomo. Ci può essere qualcosa di più bello? Cultura è un modo per sconfiggere la morte, il bello di continuare a vivere in eterno.”

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MISETTA MOGLIE

Un brano forte e significativo sull’Amore che Misetta ha scritto in occasione dei 50 anni di matrimonio.

“Sergio ed io, in questa meravigliosa e misteriosa avventura della vita, siamo diventati squadra, abbiamo remato insieme, riuscendo a mantenerci sempre a galla, affrontando e superando tempeste e vortici, spesso con coraggio e audacia, aiutati anche dalla Fortuna.

Crediamo che per amore si debba intendere soprattutto la nostra risposta positiva ad un forte richiamo di Madre Natura, alla quale, volenti o nolenti, consapevolmente o inconsapevolmente, siamo tutti avvinghiati.

E un amore consapevole (dei nostri limiti e delle nostre incertezze) è molto più forte di una passione travolgente (che si può considerare come un fuoco di paglia); è un fuoco inestinguibile, che si attizza giorno per giorno, con pazienza, capacità di ascolto, conoscenza reciproca, accettazione dell’altro, attraverso gesti di tenerezza, e soprattutto uno stile di vita aperto.

E’ importante anche avere sempre una vena di ottimismo e una buona dose di umorismo:

proprio così; l’umorismo, condito da una sana ironia, è necessario alla nostra vita, quasi come l’ossigeno: sdrammatizza e ridimensiona i problemi, relativizza le criticità, mette in luce alcuni aspetti paradossali della vita, smorza le tensioni e l’asprezza del discorso … Siamo convinti che l’amore si costruisce un po’ ogni giorno, durante tutto l’arco della vita, ed è la più grande eredità che possiamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti.

Sì, la nostra, quindi, è stata una risposta positiva, un sì alla nostra e alla vostra vita, a camminare insieme, con i nostri limiti e le nostre incertezze, verso una meta comune e ineluttabile.”

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MISETTA E LA SPIRITUALITA’

Una lettera che don Tonino scrisse a mia madre in risposta ad alcune sue lettere in cui gli chiedeva un confronto riguardo ai suoi mille dubbi di Fede e riguardo alle sue proposte sulle attività di volontariato, utilizzando talvolta anche la provocazione… Perché spesso usava la provocazione per stimolare la discussione…

“ Molfetta, 25 – X - 91 Carissima Maria Luisa,

forse, nel ricevere la presente, penserai che ci voleva proprio la malattia perché io mi decidessi una buona volta a darti risposta per iscritto. Forse è vero. Però devo dirti che le nostre comunicazioni non sono state mai unidirezionali (da te verso di me, cioè): gli apparenti silenzi non puoi credere quanti cambi nascondevano nel mio stile e nelle mie scelte. Non è che non abbia avuto effetto la costante provocazione che spesso tu hai rappresentato per me! Perciò, devo ringraziarti per questa funzione critica, più di quanto non debba ringraziarti per l’ultima lettera che ho ricevuto e per quella che è datata a luglio, quasi premonitrice di quel che mi sarebbe accaduto e non mi avevi mai spedito. Sono contento, poi, di tutto quel travaglio interiore che mi descrivi. C’è tanto sapore biblico in quello che dici. Ed è bello sentire che le tue parole, in fondo, non sono altro che la risposta a quella domanda fondamentale, primordiale, sconvolgente, che Dio rivolge nella Genesi: ”Uomo, dove sei?”. Tu accetti di uscire dai tantissimi cespugli culturali dietro cui, come tutti del resto, hai sempre cercato di nasconderti e vieni allo scoperto, davanti a lui. E’ un itinerario straordinario, già sperimentato da molti, a partire da Agostino.

Spero di tornare presto in forma, e così passeremo a discutere degli altri nostri problemi organizzativi, che sono forse più terra terra, ma non per questo vanno snobbati o trattati con distacco. Per ora, ti faccio tanti auguri, per te, per Sergio, per la tua famiglia, per l’altra famiglia più ampia dei tanti ragazzi a rischio. Ti assicuro la mia preghiera.

+ don Tonino”

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4 La Vera Primavera

Tristezza immensa. Giorno amaro e tetro.

Il cuor respinge della vita tutti i richiami, se pure ve ne sono, e ha solo sdegni privi di perdono, immerso dell’angoscia in grigi flutti.

Di neve, un turbinio traverso il vetro.

Petali sparsi che, domani, forse, la Primavera ghermirà per darli agli albicocchi e ai meli. O Primavera, di sogni e di promesse messaggera, troppo ben sai, tu, i cuori incatenarli, nelle tue brevi e sorridenti corse!

Poi ti allontani. E con il tuo sorriso si spegne pure la fragranza lieve, tramonta pure la tua luce bionda.

E nelle sabbie mobili si affonda di una tristezza senza pace, greve, che mostra al cuore il suo disfatto viso.

Si brancola nel vuoto e ci si chiede il perché del cammino nella vita.

Il cuore è un altro, il volto pure; allora, perché la fiaba d’oro dell’aurora?

O tristezza, nell’ombra, alta e infinita, a cui, purtroppo, l’animo ormai cede!

Pure, ad un tratto, sorridente ondata, entrano i bimbi miei, per mano stretti.

O fioritura di virgulti umani, e di purezza immensa dolci brani, avidamente dal mio cuore letti!

La luce è qui. Dentro di me è tornata!

Giovanna coi stellanti occhi di cielo mi guarda. Non mentì la Primavera.

Io mi ritrovo nella mia bambina e vivo la mia favola turchina.

Nel mio orizzonte non vi è più la sera, né vi sono le tenebre ed il gelo.

Misetta parla. È tutto un volo intorno Di uccelletti canori in lieta fuga, un zampillar nel sole d’acque pure.

Chi mai vide nel ciel nuvole oscure?

Oh, la mia fronte, che non ha una ruga!

La terra è un invidiabile soggiorno!

Ugo ed Ernesto formano catena delle piccole braccia al collo mio.

Guardo le vene azzurre ai polsi e penso, immersa tutta in un delirio intenso,

ch’è lo stesso mio sangue. Il sangue, o Dio, giovane e forte, che non avvelena.

Dov’è l’inverno gelido che strazia?

Dopo una sera tetra, triste, oscura, con sandali d’argento l’alba appare, in veli biondi, lì, fra cielo e mare, e se ne irradia tutta la natura.

La vita è eterna e l’animo ringrazia Iddio che ce l’ha data per amare!

ANGELICA COOP

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EREDITA’ SPIRITUALE

Un brano che possiamo considerare l’eredità spirituale di Misetta, che lei ha scritto in occasione dei 50 anni di matrimonio.

“Sursum corda, ragazzi! Non sarà questo buco nero, questo vortice misterioso che ci inghiottirà tutti, ad annullarci o a distruggerci. La vera morte è quella dell’anima e la cosa raccapricciante è che si può morire anche da vivi ed essere dei morti viventi. Ce lo dice Martha Medeiros negli splendidi versi di Ode alla vita: Lentamente muore…”

I nostri peggiori nemici saranno quindi l’oblio, la mancanza di memoria e di affetti e la solitudine.

Sol chi non lascia eredità d’affetti / poca gioia ha dell’urna, diceva Foscolo.

Gli affetti e la memoria, tuttavia, non bastano a preservarci dalla morte spirituale. E’ necessario anche far fruttificare la nostra eredità (ma non parlo certo di conti in banca, preziosi, appartamenti, terreni, ecc. ecc.).

Parlo di quelle ricchezze che abbiamo ricevuto in eredità e che tramandiamo a voi (e, speriamo, anche alla vostra discendenza…!), che sono i valori morali e, insieme i traguardi da raggiungere. Ne ricordiamo alcuni:

- Innanzitutto l’onestà, la sincerità, la serietà sul lavoro, la coerenza di vita.

- La sacralità degli affetti familiari e delle Amicizie.

- La solidarietà, la signorilità, la capacità di ascolto, comprensione e dialogo.

- Il self-controll, cioè la padronanza di se stessi (specie nell’ira).

- L’acquisizione di uno spirito sportivo (La vita non è forse come una gara di staffetta col testimone?)

- Inoltre l’amore per la Natura, per gli Animali, per la Poesia e per l’Arte (o, meglio, per tutte le dieci Arti, che sono l’espressione estetica dell’interiorità umana), vi darà le ali per volare, vi porterà a vivere in un’altra dimensione, quella della Bellezza, della fantasia e della creatività.

- E infine l’ amore per la Conoscenza, e un esercizio continuo di autocoltivarsi attraverso la lettura, per allargare sempre più i propri orizzonti.

In realtà esistono altri e ben più importanti traguardi da raggiungere e altri parametri da rispettare, per riuscire a far fruttificare il malloppo della eredità ricevuta.

Oltre all’acquisizione dei valori suddetti, un imprescindibile traguardo da raggiungere è quello di diventare uomini. In un’epoca di egoismo, guerre e violenze, in cui l’uomo sta perdendo la propria caratteristica, cioè l’umanità, è più che mai necessario non lasciarsi travolgere dalle tecnologie, riappropriarsi di se stessi, dei propri spazi interiori, del tempo soprattutto.

Ma, per conservare la nostra identità e i nostri valori, occorre non solo andare controcorrente, inculcando nei figli, purtroppo bombardati quotidianamente da falsi valori da giungla d’asfalto, quei valori positivi che contraddistinguono l’essere

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umano (solidarietà, empatia, com-passione, ecc.), ma renderli altresì responsabili e coscienti di questo problema.

Non dimentichiamo che, nell’Inferno di un campo di concentramento, Primo Levi rimase come folgorato dal ricordo di quei versi danteschi: Fatti non foste a viver come bruti/ma per seguir virtute e canoscenza! “

Un ricordo indimenticabile di don Tonino: una frase concisa, ma densa di significati:

“Fàgli una culla tra le tue pietre”, incastonata in un disegno stilizzato della Natività, un vero e proprio programma di vita per tutti noi!

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