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Scuola delle Scienze Umane e Sociali: linee programmatiche per il triennio

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Academic year: 2022

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Scuola delle Scienze Umane e Sociali:

linee programmatiche per il triennio 2021 - 2023

a cura di Stefano Consiglio

Napoli 15 febbraio 2021

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Scuola delle Scienze Umane e Sociali:

linee programmatiche per il triennio 2021 - 2023

Le caratteristiche della Scuola delle Scienze Umane e Sociali

La Scuola delle Scienze Umane e Sociali (di qui in poi Scuola) è una delle più grandi dell’Ateneo ed è composta da sei dipartimenti:

- il Dipartimento di Economia Management e Istituzioni, - il Dipartimento di Giurisprudenza,

- il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, - il Dipartimento di Scienze Politiche,

- il Dipartimento di Scienze Sociali, - il Dipartimento di Studi Umanistici.

L’offerta didattica della Scuola è molto ricca e si compone di 42 corsi di studi (triennali, magistrali e a ciclo unico) e di 15 master (di primo e di secondo livello).

Gli immatricolati della Scuola, nel corso dell’anno accademico 2020 -2021, sono circa 9.500; pari a quasi il 45% dell’interno Ateneo (dati aggiornati a fine dicembre 2020).

Il corpo docente della scuola è composto da 602 docenti (di cui 262 donne), pari a circa il 22% del corpo docenti della Federico II (al 30% se si escludono i dipartimenti di area medica).

Il personale tecnico amministrativo e composto da 178 addetti pari a circa il 7% del personale dell’Ateneo.

La Scuola è presente con diverse strutture nell’area del centro storico di Napoli e nel Complesso Universitario di Monte S. Angelo; dal 2020 è presente anche nel Complesso di San Giovanni con un corso di studi magistrale del dipartimento di Scienze Sociali.

Il ruolo della Scuole nell’assetto organizzativo della Federico II

Le Scuole della Federico II, in base al Regolamento di Ateneo, svolgono potenzialmente 8 principali funzioni:

1. coordina le attività didattiche tra i Dipartimenti sovrintendendo alla razionale gestione dell’offerta formativa e della qualità;

2. favorisce la ricerca interdipartimentale ed il trasferimento di conoscenze al territorio;

3. propone al Cda scuole di dottorato;

4. verifica la distribuzione dei carichi didattici al personale di ruolo e l’affidamento di incarichi a personale esterno;

5. gestisce i servizi comuni ad essa affidata;

6. esprime parere al consiglio di amministrazione sulle procedure di chiamata proposte dai Dipartimenti;

7. formula proposte organizzative ed esprime pareri sulle richieste di strutture, grandi

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La missione della nostra Scuola e l’obiettivo prioritario del triennio

La missione della nostra Scuola è di operare al servizio dei Dipartimenti che rappresentano la struttura portante dell’organizzazione dell’Ateneo.

Tutto il sistema universitario esce travagliato e fortemente provato dall’emergenza pandemica, al tempo stesso ci sono grandi aspettative di ripresa. Auspicando che sia tenuta alta l’attenzione verso il sistema della formazione, sarà indispensabile saper cogliere le opportunità che si verranno a determinare.

La Scuola ha un ruolo costruttivo e positivo se riesce a sfruttare le sinergie esistenti tra i Dipartimenti, se è in grado di risolvere criticità comuni e se ha la capacità di fornire servizi che consentono ai Dipartimenti di operare in modo più efficace.

Nel corso del prossimo triennio la Scuola svolgerà le funzioni previste dallo Statuto e dal Regolamento di Ateneo, ma per orientare la sua azione dovrà darsi un obiettivo prioritario che sarà quello di fornire supporto ai Dipartimenti per migliorare la qualità della didattica e garantirne la sua sostenibilità.

Le linee di azione strategiche per il triennio

Per raggiungere l’obiettivo prioritario, la Scuola delle Scienze Umane e Sociali dovrà focalizzare i suoi sforzi su tre principali linee di azione:

1. Supportare i dipartimenti nella gestione degli spazi e dei servizi digitali per la didattica

La pandemia ha solo reso più evidente la già critica carenza di spazi che caratterizza la Scuola della Scienze Umane e Sociali, sia nei Dipartimenti che gravitano nell’area del centro storico che nel complesso universitario di Monte S. Angelo. Questa carenza si è ulteriormente acuita con l’incremento di immatricolati che abbiamo registrato nel corso dell’anno accademico 2020-2021.

La questione della gestione degli spazi e dei servizi digitali, nell’era post pandemica, merita una riflessione attenta in quanto la qualità delle aule, dei laboratori, degli spazi studio e dei servizi digitali rappresenterà un fattore che inciderà ancora di più nella scelta dell’Ateneo da parte dei diplomati e sui giudizi sulla qualità del servizio didattico.

In questo scenario la Scuola è chiamata svolgere un ruolo importante nel gestire in modo coordinato ed efficiente gli spazi didattici del centro storico ed interloquire con la Scuola Politecnica per identificare un’equa allocazione delle aule nel complesso di Monte S. Angelo e affrontare in modo sinergico i problemi connessi alla mobilità degli studenti.

La Scuola potrà supportare i Dipartimenti ad erogare servizi digitali maggiormente in linea con le aspettative dei diplomati e degli studenti, nel corso del loro percorso formativo.

Agli studenti devono essere garantiti spazi sufficienti, ma anche adeguati. Pertanto, la Scuola deve rafforzare il suo ruolo di supporto ai Dipartimenti nell’attività di gestione e di ammodernamento delle aule e degli apparati tecnologici. Abbiamo diverse aule che richiedono interventi di miglioramento e limitate capacità di gestione e manutenzione delle stesse. Nel corso del prossimo triennio è necessario valutare soluzioni volte a sgravare i Dipartimenti da quest’onere e di centralizzare l’attività di ammodernamento, gestione e manutenzione delle aule da realizzare in stretta collaborazione con la ripartizione edilizia dell’Ateneo ed il CSI.

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2. Supportare i dipartimenti nel miglioramento dell’offerta didattica

I Dipartimenti della Scuola erogano, come si è detto, un’offerta didattica ampia e molto articolata.

Nel corso di questi anni si è rafforzata la tendenza a costruire percorsi didattici multidisciplinari che richiedono competenze che spesso sono presenti fuori dei confini disciplinari dei Dipartimenti all’interno del quale si incardina il corso di laurea o il master. La presenza di docenti provenienti da diversi Dipartimenti della Scuola (ed a volte anche da Dipartimenti di altre Scuole) fa aumentare la necessità di coordinare le attività didattiche dei Dipartimenti afferenti alla Scuola. Garantendo la massima autonomia dei singoli Dipartimenti, la Scuola si deve impegnare a supportare i Dipartimenti nel valorizzare al meglio le proprie competenze (ad esempio mettendo a disposizione di altri Dipartimenti le competenze di docenti con un limitato carico didattico) e nell’acquisire da altri Dipartimenti le professionalità necessarie a completare la propria offerta (ad esempio coinvolgendo nei propri corsi di laurea docenti di altri Dipartimenti). La Scuola dovrà quindi rappresentare un luogo di confronto per consentire ai Dipartimenti di completare la propria offerta didattica e di valorizzazione del personale docente afferente.

La Scuola può infine favorire il necessario coordinamento tra i Dipartimenti e gli organi di Ateneo impegnati a migliorare la qualità della didattica ed in particolare: il Nucleo di Valutazione, il Presidio di Qualità, il Centro per la Qualità di Ateneo ed il delegato alla didattica, all’orientamento e agli studenti del Magnifico Rettore.

3. Supportare i dipartimenti nello sviluppo di progetti formativi innovativi

Lo scenario della formazione superiore è in continua evoluzione e la pandemia ha ulteriormente accelerato l’impatto del digitale sui processi di apprendimento.

La complessità del contesto spinge gli Atenei a costruire percorsi formativi più trasversali che non mettono in discussione il valore della specializzazione disciplinare, ma che al tempo stesso impongono di ampliare la visione con moduli formativi in grado di rafforzare i profili professionali dei laureati.

La Scuola può rappresentare il laboratorio che i Dipartimenti possono utilizzare per costruire nuovi progetti formativi innovativi valorizzando le sinergie esistenti ed utilizzando, laddove ritenuto utile, le competenze maturate dal nostro Ateneo sul fronte della didattica digitale con Federica Web Learning.

In prospettiva la Scuola rappresenta il luogo deputato per coordinare la costruzione di percorsi di collaborazione tra corsi di laurea magistrali in grado di fornire agli studenti la possibilità di conseguire una doppia laurea (sul modello dell’esperienza sviluppata dal Dipartimento di Giurisprudenza e di Economia Management e Istituzioni).

La Scuola potrebbe al tempo stesso costruire moduli di competenze trasversali utili per potenziare e rafforzare i corsi di laurea afferenti alle altre Scuole, sulla scorta dell’esperienza acquisita con il corso dei 24 Cfu per l’accesso al concorso docenti.

Nel corso del triennio la Scuola, oltre a perseguire le tre linee di indirizzo strategiche prioritarie, svilupperà, anche, attività finalizzate a favorire la ricerca interdipartimentale, il trasferimento di conoscenze al territorio, valutare l’opportunità di proporre scuole di dottorato e tutte le altre competenze della Scuola secondo le linee guida che saranno sviluppate nel piano triennale che sarà realizzato nel corso del primo semestre del 2021.

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Le condizioni per l’implementazione del piano

La Scuola per riuscire a mettere in atto le tre linee di azione deve prioritariamente, nel corso del primo semestre di attività, costruire le condizioni per poter operare.

Per realizzare il piano di sviluppo della Scuola è necessario agire su tre livelli:

1. definire un piano esecutivo di sviluppo triennale (2021-2023) in stretto coordinamento con i Dipartimenti che afferiscono alla Scuola ed in sintonia con il piano triennale di Ateneo.

L’implementazione di un progetto di scuola richiede un confronto permanente con i dipartimenti, ognuno dei quali ha specificità e peculiarità di cui è necessario tener conto;

2. definire un piano di programmazione del personale della Scuola. La possibilità di implementare il piano di sviluppo è fortemente condizionata dalla disponibilità di una struttura organizzativa minima in grado di supportare le attività che la Scuola è chiamata a svolgere. Nel corso del primo semestre sarà predisposto un piano di programmazione del personale della Scuola, in stretta collaborazione con la Direzione Generale;

3. definire un’analisi dei fabbisogni di risorse per poter realizzare le attività previste nel triennio. È necessario dotare la Scuola di un budget di funzionamento per dare alla struttura le leve per implementare il piano che sarà sviluppato.

Nel corso del primo semestre in parallelo alle azioni di programmazione la Scuola si impegnerà a supportare i dipartimenti nella messa a punto della programmazione didattica del primo semestre dell’anno accademico 2021-2022.

L’organizzazione per l’implementazione del piano

La Scuola vede nel Consiglio di Scuola il luogo deliberativo fondamentale e superata la fase critica della pandemia sarà necessario provare a calendarizzare con anticipo le sedute per consentire la massima partecipazione da parte dei consiglieri a cadenza regolare.

La Scuola per la realizzazione del Piano di sviluppo triennale attiverà, così come previsto dal Regolamento, alcune commissioni ed in particolare la Consulta dei Direttori. Questo organo nel corso del 2020 ha evidenziato il suo ruolo strategico per garantire uno stretto coordinamento tra i sei Dipartimenti che compongono la Scuola. Positiva a questo proposito l’esperienza avviata di confronto tra i direttori ed il rappresentante in cda dell’area delle scienze umane e sociali.

Una commissione temporanea, con il coinvolgimento dei docenti e del personale tecnico amministrativo dei Dipartimenti, lavorerà alla definizione del piano triennale, del piano di programmazione del personale e del piano delle risorse.

L’implementazione del piano triennale prevede l’azione di Commissioni Permanenti allo scopo di supportare la presidenza e la vice presidenza e di coinvolgere tutti i dipartimenti nello sviluppo della Scuola.

Napoli 15 febbraio 2021

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