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Linee di indirizzo per la Ricerca Inail

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Academic year: 2022

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Consiglio di Indirizzo e Vigilanza

Linee di indirizzo per la Ricerca Inail

18 giugno 2015

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INDICE

PREMESSA ... 3

1. IL PIANO DELLA ATTIVITA’ DI RICERCA INAIL 2016 - 2018 ... 4

1.1 CRITERI GENERALI ... 4

1.2 MATRICI DI FATTORE ... 6

1.3 MATRICI DI SETTORE ... 8

2. RISORSE ECONOMICHE ... 9

3. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI ... 10

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PREMESSA

Il 31 dicembre 2015 si conclude il primo Piano di attività di ricerca (PAR) 2013-2015 approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza con delibera n. 20 del 28 dicembre 2012 e validato da parte del Ministero della Salute in data 29 agosto 2014.

I ritardi nel percorso di approvazione hanno fortemente influenzato l’attività svolta. Il CIV si è impegnato di intesa con gli altri Organi affinché una negativa situazione non compromettesse interamente la possibilità di realizzazione dell’attività programmata.

La criticità legata all’iter approvativo dovrà trovare soluzione normativa, consolidando l’orientamento del breve silenzio/assenso presente nella “Riforma della pubblica amministrazione” all’esame del Parlamento.

Le presenti Linee di indirizzo, approvate entro la fine del 1° semestre del 2015, consentiranno l’elaborazione del nuovo Piano 2016 – 2018 in tempo utile, escludendo ogni possibilità di proroga dei progetti del precedente Piano.

Fermi restando gli aspetti generali che costituiscono il quadro di riferimento presente nella Relazione Programmatica 2016-2018 e tra essi, in particolare, i criteri di classificazione della ricerca e le complessive risorse dedicate ai singoli programmi in cui si articola la Missione 4 - Ricerca e Innovazione, le “Linee di indirizzo della Ricerca INAIL 2016-2018”

individuano i criteri e le modalità per l’elaborazione del Piano.

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1. IL PIANO DELLA ATTIVITA’ DI RICERCA INAIL 2016 - 2018

1.1 CRITERI GENERALI

Il Piano delle attività di ricerca, che si caratterizzerà per l’originalità rispetto alle ricerche già svolte dalla comunità scientifica interna ed esterna, dovrà tener conto delle indicazioni conseguenti allo sviluppo di precedenti ricerche e dovrà basarsi sui seguenti criteri:

-

orientare la ricerca, in via esclusiva, verso ambiti d’intervento riferibili alla missione dell’Istituto. In questo contesto costituiscono priorità le attività finalizzate alla prevenzione;

-

orientare, altresì, le ricerche all’identificazione di percorsi di cura, riabilitazione, protesica e di reinserimento sociale e lavorativo di infortunati o tecnopatici, al fine di migliorare gli attuali livelli di tutela;

-

costruire un processo partecipativo, con il coinvolgimento della comunità scientifica e delle professionalità interne all’Inail, per ridurre la tendenza alla frammentazione, sovrapposizione e duplicazione di progetti, risorse e competenze;

-

valutare i piani di ricerca degli altri soggetti pubblici e privati che hanno un ruolo nella prevenzione a livello nazionale e territoriale, al fine di instaurare un efficace sistema di sinergie;

-

considerare le esigenze di ricerca maturate nel contesto europeo (sulla base della Strategia per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro elaborata dalla Commissione Europea e delle indicazioni della EU-OSHA), garantendo così un maggiore coordinamento internazionale;

-

progettare le attività con la metodologia della ricerca “sul campo” con particolare attenzione alla trasferibilità dei risultati;

-

predisporre i contenuti utili alla diffusione e alla divulgazione dei risultati della ricerca, promuovendone la circolarità nelle comunità scientifiche nazionali e internazionali, tra i decisori della prevenzione e, più in generale, attraverso l’informazione, i percorsi formativi e le consulenze;

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-

definire i progetti di ricerca in:

o strutturali (rischi che hanno da tempo acquisito rilevanza)

o innovativi (rischi che hanno di recente acquisito una crescente rilevanza)

o sperimentali (rischi che potrebbero nel futuro acquisire una crescente rilevanza al fine di prevenirli);

-

articolare temporalmente gli obiettivi in: breve, medio, lungo termine; la cadenza triennale e lo scorrimento annuale consentono una visione di ampio respiro e offrono, nel contempo, anche attraverso una attività di monitoraggio per fasi e/o cronoprogrammi, la possibilità di aggiornare costantemente la programmazione in funzione della verifica delle priorità e dell’esito delle singole attività di ricerca.

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1.2 MATRICI DI FATTORE

Considerando le criticità più rilevanti – come desumibili dai dati statistici dell’Inail, dal Piano Nazionale della Prevenzione 2014/2018 e dalle strategie dell’Unione Europea – è necessario orientare il Piano della Ricerca 2016 – 2018 sulla base delle priorità desunte dall’analisi degli infortuni e delle malattie professionali e dalle necessità conseguenti ai processi di prime cure, riabilitazione, assistenza protesica e reinserimento sociale e lavorativo gestiti dall’Istituto.

Il progetto di ricerca “strutturale” affronterà gli aspetti utili alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali:

o fattori di rischio e strategie di prevenzione per gli infortuni e per le malattie professionali più diffuse considerando, soprattutto, la rilevanza assunta dai disturbi muscolo-scheletrici;

o nuove metodologie per la valutazione dei rischi connessi a più fattori incrociati (ad esempio, l’esposizione simultanea a più fattori di rischio);

o ambiente di lavoro, in particolare sui temi del rumore e delle vibrazioni, dei materiali, delle attrezzature e dei mezzi meccanici, delle sostanze pericolose.

Il progetto di ricerca “strutturale” sarà, inoltre, orientato ad affrontare l’esigenza di ottimizzazione e di implementazione di nuove modalità relative:

o ai sistemi di gestione della salute e sicurezza per definire strategie per il miglioramento della loro qualità;

o al patrimonio delle conoscenze giuridiche, economiche, sociali e organizzative per valorizzarle e condividerle;

o all’effettiva applicabilità delle norme in materia di salute e sicurezza (quali ad esempio i processi di standardardizzazione), in particolare per le piccole e medie imprese, al fine di:

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-

rendere più efficiente il sistema, privilegiando la sicurezza sostanziale dei lavoratori rispetto a quella formale;

-

promuovere in modo più incisivo e capillare la cultura della prevenzione (ad esempio modelli organizzativi prevenzionali per comparto e per tipologia di organizzazione aziendale basati su singoli fattori di rischio).

o ai sistemi di prevenzione partecipativi, per promuovere e rafforzare il dialogo tra tutti gli attori, considerando: i datori di lavoro e i dirigenti, i servizi di prevenzione, i lavoratori e i loro rappresentanti per la sicurezza, i medici del lavoro, il sistema sanitario, le parti sociali, gli organismi paritetici e la pubblica amministrazione.

Il progetto di ricerca “innovativa” affronterà gli aspetti non ancora sufficientemente indagati, relativi a rischi che hanno di recente acquisito una crescente rilevanza:

o “nuovi rischi” (ad esempio i rischi da campi elettromagnetici), propri dell’evoluzione dei processi produttivi e dei sistemi di gestione della sicurezza;

o reti produttive complesse, considerando per fini prevenzionali e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, i rapporti tra le aziende di una filiera, anche in relazione alla loro crescente internazionalizzazione;

o mutamenti sociali e demografici, con particolare attenzione all’invecchiamento attivo, alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori provenienti da altri paesi, per analizzare le condizioni e i bisogni dei gruppi più vulnerabili.

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8 o Il progetto di ricerca “sperimentale” affronterà i rischi che potrebbero nel futuro acquisire una certa rilevanza, derivanti dalle nuove tecnologie, dai nuovi processi operativi e dai cambiamenti strutturali quali i “rischi emergenti”

(ad esempio le nanotecnologie e le biotecnologie).

1.3 MATRICI DI SETTORE

I settori verso i quali indirizzare l’attività di ricerca dovranno, coerentemente a quanto indicato nei criteri generali, riguardare in via esclusiva ambiti d’intervento riferibili alla missione dell’Istituto.

Nella elaborazione del Piano della Ricerca sarà quindi necessario concentrare le attività sui seguenti settori:

 Industria;

 Artigianato;

 Terziario;

 Altre attività (secondo la classificazione della Tariffa dei premi Inail);

 Agricoltura;

 Navigazione;

 Attività che espongono al rischio radiologico.

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2. RISORSE ECONOMICHE

Le risorse disponibili per la prima annualità del Piano delle attività risultano:

,

Programma 1: Attività di ricerca obbligatoria o 1.1 Attività di certificazione e verifica

o 1.2 Attività di monitoraggio, consulenza e supporto tecnico normativo o 1.3 Amianto

per un importo pari all’1,7 per mille del gettito;

Programma 2: Attività di ricerca discrezionale

o 2.1 per la generalità della Attività di ricerca discrezionale per un importo pari al 3,2 per mille del gettito;

o 2.2 per l’attività di ricerca discrezionale sull’amianto per un importo pari allo 0,2 per mille del gettito

Le risorse relative alla generalità delle attività discrezionali andranno così ripartite:

Per il progetto di ricerca “strutturale” che affronterà gli aspetti utili alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali: 50%.

 Per il progetto di ricerca “strutturale” che sarà orientato ad affrontare l’esigenza di ottimizzazione e di implementazione di nuove modalità per quanto attiene i sistemi di gestione, il patrimonio delle conoscenze, l’effettiva applicabilità delle norme in materia di salute e sicurezza e i sistemi di prevenzione partecipativi: 10%

 Per il progetto di ricerca “innovativa”: il 30%

 Per il progetto di ricerca “sperimentale”: il 10%

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3. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI

Al fine di consentire al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza una adeguata valutazione dei Piani si raccomanda che i progetti siano presentati anche sotto forma di sommari esecutivi contenenti: le finalità, gli obiettivi, la classificazione (strutturale, innovativa, sperimentale), le matrici di settore, gli impatti previsti, la durata, il costo stimato, le risorse umane impegnate e le collaborazioni esterne.

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