3 Se tu hai una mela,
e io ho una mela, e ce la scambiamo,
allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi
due idee.
George Bernard Shaw
– Premio Nobel per la Letteratura –
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Introduzione
Da sempre, i mezzi di comunicazione hanno cambiato profondamente le persone e la società. Se la televisione, la stampa e la radio hanno agito in maniera graduale, Internet è stato un fenomeno di massa che soprattutto negli ultimi anni si è
insediato nella nostra quotidianità, modificando le relazioni tra persone, istituzioni e aziende.
Le innovazioni e i nuovi strumenti messi a disposizione dai new media hanno apportato profondi cambiamenti, non solo a livello tecnico, ma anche e soprattutto a livello culturale e sociale, potenziando enormemente le capacità dell’individuo sia come singolo che come facente parte di un gruppo, passando così da
un’architettura sociale guidata dai grandi poteri economici, a un’architettura nella quale ai grandi poteri economici si sono affiancati gli individui, con i loro
pensieri, le loro tradizioni e i loro modi di essere.
Come affermano Tapscott e Williams (2010, p.73): “la nuova rete è radicalmente diversa, sia nell’architettura, sia nelle applicazioni. Invece di un quotidiano digitale, passate a una tela condivisa dove ogni tratto di vernice lasciato da un utente arricchisce la trama che l’utente successivo può modificare o sviluppare.
Che si tratti di creare, condividere o socializzare, la nuova rete è soprattutto una questione di partecipazione più che di ricezione passiva di informazioni”.
Il web è diventato così la nuova “piazza del mercato”, luogo di incontri,
partecipazione, narrazioni, condivisione di esperienze e valori, prima ancora che luogo di scambi tra merci e monete (Benkler, 2007).
È quello che anni prima – anticipando ciò che sarebbe avvenuto da lì a poco – avevano asserito Rick Levine, Christopher Locke, Doc Searls e David
Weinberger, nel “Cluetrain Manifesto”
1, ovvero: i mercati sono conversazioni. La tesi, la prima e la più importante delle 95 contenute nel manifesto, coglie appieno il senso di questo mutamento riconoscendo ai consumatori il loro diritto di partecipazione e il loro conseguente empowerment nel processo di produzione di beni e servizi.
Proprio a partire da questa tesi si sviluppa il mio lavoro.
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