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4. Traffico aereo

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Academic year: 2021

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4. Traffico aereo

4.1 Introduzione

Se dal punto divista del lato merci il trasporto aereo è decisamente quello meno utilizzato, dal lato passeggeri assume un’importanza fondamentale, sia per quello che riguarda il traffico internazionale (a volte il grande utilizzo deriva, come si è osservato nel primo capitolo, anche da una particolare situazione geografica) che relativamente al traffico interno (è già stata messa in evidenza la situazione spagnola). Questo capitolo avrà una struttura leggermente diversa da quelli che lo precedevano (relativi alle ferrovie e alle autostrade); si inizierà infatti dal lato domanda, si studierà prima il traffico passeggeri (diviso in traffico interno e internazionale) e successivamente il traffico merci.

Infine, lo studio della domanda avverrà prendendo in considerazione i dati relativi alla lunghezza delle piste aeroportuali.

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4.2 Domanda passeggeri e indici di mobilità

Come nei paragrafi precedenti una prima valutazione di massima della domanda viene fatta valutando un valore assoluto, in questo caso quello dei passeggeri imbarcati nei cinque Paesi oggetto di indagine, quello della media dell'Europa a 15 e quello della media dell'Europa a 27; per una valutazione più precisa si considerano i valori relativi rispettivamente a: traffico passeggeri interno a ciascuna nazione, traffico passeggeri verso gli altri Paesi dell'Unione Europea, traffico passeggeri verso i Paesi esterni all’Unione Europeai.

Iniziamo col grafico relativo al traffico interno:

Traffico aereo interno in passeggeri

0 5.000.000 10.000.000 15.000.000 20.000.000 25.000.000 30.000.000 35.000.000 40.000.000 45.000.000

Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15

Media Europa a 27

Grafico 4.1

Si nota subito come per tutti i cinque Paesi considerati nel dettaglio il valore è di gran lunga più alto sia di quello relativo all'Europa a 15 (11.290.662 passeggeri), che, a maggiore ragione, di quello dell'Europa a 27 (6.367.535). E' chiaro che il fatto che alcuni paesi dell'Europa a 15 (i tre del Benelux in particolare) e alcuni dell'Europa a 27 (le tre Repubbliche Baltiche, Cipro, Malta) non solo abbiano una popolazione bassa rispetto agli altri, ma siano anche molto piccoli (elemento che logicamente induce a scelte diverse per uno spostamento all'interno dei confini) va a influire sui valori delle due medie considerate. Nel dettaglio si osserva come il dato relativo alla Spagna (40.793.210 passeggeri), sia abbastanza nettamente quello più alto (seguono la Francia con 29.933.866 passeggeri, l'Italia con 28.690.411,il Regno Unito

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con 25.342.481 e infine la Germania con 25.249.904). Il Paese Iberico era all'ultimo posto relativamente all'utilizzo del treno come mezzo di trasporto per i passeggeri, mentre la Germania era al secondo, evidentemente si tratta questi dati non dipendono solo da una maggiore superficie, ma anche da un diverso approccio al viaggio; discorso simile a quello tedesco può essere fatto per la Francia, mentre potrebbe sorprendere il dato relativo al Regno Unito, considerando anche la presenza dell'Irlanda del Nord separata dal resto del Paese da un tratto di mare.

Veniamo ora al grafico del traffico verso i paesi dell'Unione Europea:

Traffico aereo verso i paesi dell'Ue in passeggeri

0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000

Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15

Media Europa a 27

Grafico 4.2

Iniziamo col dire che in valore assoluto il traffico interno all'Unione è il più alto. Nel dettaglio si osserva come il valore più alto sia quello del Regno Unito (123.626.466 di passeggeri), dato facilmente prevedibile, considerando il fatto che sia uno Stato diviso dal resto dell'Unione. Anche in questo caso la Spagna presenta un valore molto alto (101.165.300 di passeggeri), viene poi la Germania (82.753.475), l'Italia (57.553.168) e, infine, la Francia (52.099.978), di nuovo tutti e cinque i paesi hanno dati superiori alla media dell'Europa a 15 (39.218.734 passeggeri) e dell'Europa a 27 (23.930.962), al contrario di quello che si è detto con il traffico interno ai vari

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popolazione in media più bassa e non da superfici minori, da questo punto di vista assumerà grande valore la valutazione sull'indice di mobilità che si effettuerà in seguito.

La prima parte dell'indagine termina col grafico relativo al traffico verso i paesi che non fanno parte dell'Unione Europea:

Traffico aereo verso i Paesi extra Ue in passeggeri

0 10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 70.000.000

Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15

Media Europa a 27

Grafico 4.3

Anche in questo caso al primo posto c'è il Regno Unito (64.919.175 passeggeri); la Germania presenta un valore relativamente elevato (58.092.011), simile a quello francese (43.689.687 passeggeri).

L'Italia a sua volta rggiunge un valore (18.973.324) di poco superiore a quello della media dell'Europa a 15

(17.575.452) rispetto al quale è inferiore quello della Spagna (16.477.402). Tutte le cinque nazioni considerate superano però la media dell'Europa a 27 (10.397.337 passeggeri).

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Un grafico che in pratica prende in considerazione contemporaneamente tutti i dati precedentemente considerati può dare un'idea ancora più precisa di come si distribuisce il traffico aereo di passeggeri:

Trasporto passeggeri per via aerea

0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000

Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15

Media Europa a 27

Interno

Verso paesi UE Verso paesi extra UE

Grafico 4.4

E' interessante osservare come per Italia e Spagna, al contrario delle altre tra Nazioni considerate (e anche diversamente dai valori delle medie), il traffico verso paesi non appartenenti all'Unione Europea sia più basso di quello interno.

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Come già anticipato una valutazione più esauriente di questi dati potrà essere fatta valutando l'indice di mobilità, parametro che viene calcolato dividendo il numero di passeggeri imbarcati (nei tre casi considerati in precedenza) per il numero di abitanti. Si prendono in considerazione tutti e 27 i Paesi facenti parte dell'Unione Europea, nonchè le medie relative all'Europa a 15, a 25 e a 27: Stato Popolazione Passeggeri traff. interno Ind.Mobilità interno Pass. traff. verso UE Ind.Mobilità Ue Pass. traff. extra UE Ind.Mobilità extra UE Austria 8.318.592 815.771 0,098 16.064.006 1,93 7.019.807 0,844 Belgio 10.584.534 58.070 0,0054 15.354.721 1,45 6.568.854 0,62 Danimarca 5.475.791 2.004.098 0,366 15.855.354 2,896 6.769.752 1,236 Germania 82.217.837 25.249.904 0,307 82.753.475 1,006 58.092.011 0,706 Finlandia 5.300.484 2.233.149 0,421 9.167.770 1,843 3.449.763 0,651 Francia 63.982.881 26.933.866 0,421 52.099.978 0,814 43.689.687 0,683 Grecia 11.213.785 6.755.118 0,623 23.581.545 2,103 4.067.615 0,363 Irlanda 4.401.335 957.821 0,218 25.931.219 5,892 3.129.247 0,711 Italia 59.619.290 28.690.411 0,481 57.553.168 0,965 18.973.324 0,318 Lussemburgo 483.799 254 0 1.363.248 2,818 349.501 0,722 Paesi Bassi 16.405.399 46.215 0,003 29.518.770 1,799 20.853.532 1,271 Portogallo 10.617.575 2.603.611 0,245 17.729.585 1,67 4.847.146 0,295 Spagna 45.283.259 40.793.210 0,9 101.165.300 2,234 16.477.402 0,364 Svezia 9.256.347 6.875.961 0,743 16.516.418 1,784 4.424.971 0,478 Regno Unito 61.579.256 25.342.481 0,412 123.626.466 2,008 64.919.175 1,054 Europa a 15 394.740.164 169.359.940 0,429 588.281.023 1,49 263.631.787 0,668 Cipro 789.269 78.839 0,099 6.052.658 7,669 1.086.576 1,377 Estonia 1.340.935 21.043 0,016 1.173.989 0,875 609.398 0,454 Lettonia 2.270.894 35.075 0,015 2.769.926 1,22 882.328 0,389 Lituania 3.366.357 2.041 0,001 1.667.584 0,495 882.449 0,262 Malta 410.290 8.000 0,019 1.978.428 4,822 1.138.265 2,774 Polonia 38.115.641 961.206 0,025 13.838.352 0,363 3.927.574 0,103 Slovenia 2.010.269 0 0 1.011.286 0,503 637.691 0,317 Rep. Ceca 10.381.130 439.288 0,042 9.654.353 0,67 3.335.508 0,321 Slovacchia 5.400.988 192.663 0,036 2.020.548 0,374 383.123 0,071 Ungheria 10.045.401 0 0 6.392.474 0,636 1.885.000 0,188 Europa a 25 468.871.338 171.098.095 0,365 634.840.621 1,354 278.399.699 0,594 Bulgaria 7.640.238 151.180 0,02 5.044.126 0,66 1.222.567 0,16 Romania 21.528.627 674.185 0,031 6.251.238 0,29 1.105.844 0,051 Europa a 27 498.040.203 171.923.460 0,345 646.135.985 1,297 280.728.110 0,564 Tabella 4.1

Relativamente al traffico interno a ogni paese si nota subito come per i Paesi molto piccoli sia confermata l'affermazione fatta in precedenza, ovvero, come sia poco l'aereo sia un mezzo poco utilizzato, soprattutto per scelta. Mettendo a confronto ad esempio i Paesi Bassi (Indice di mobilità interno di 0,003), il Belgio (0,0054), le tra Repubbliche Baltiche (dallo 0,001 della Lituania, fino allo 0,016 dell'Estonia), con Nazioni dalla superficie più elevata (come la Germania, che presenta un

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indice dello 0,307, o la Spagna, che presenta l'indice più elevato in assoluto, dello 0,9 , o come la stessa Italia che si assesta allo 0,481) si può dire questa considerazione sia ulteriormente confermata. Osservando nel dettaglio si possono evidenzare però alcune situazioni particolari. La Danimarca ad esempio, pur essendo un Paese abbastanza piccolo, presenta un indice dello 0,366, sicuramente dovuto alla sua particolare geografia, è infatti formata da una penisola e da una serie di isole molto abitate (anche la capitale Copenhagen si trova su una di queste). Al contrario la Polonia, pur avendo una superficie maggiore di quella italiana si attesta a 0,025. Slovenia a Ungheria hanno un traffico interno addirittura nullo.

Per tutti e 27 i paesi (e, di conseguenza, anche per quello che riguarda le tre medie prese in considerazione) l'indice che presenta il valore più alto è quello relativo al traffico verso i Paesi dell'Unione Europea; Cipro è il paese dal valore più alto (7,669), dovuto al fatto che si tratti di un'Isola e che quindi non sia possibile nessun altro tipo di scelta (a parte la nave), situazione condivisa anche dall'Irlanda (il secondo indice più alto 5,892) e da Malta (il terzo, 4,822). Diverso è il caso del Regno Unito, considerando che esiste un collegamento ferroviario con l'Europa continentale, l'indice si attesta infatti al 2,008, inferiore a quello di Danimarca (che come già detto presenta una geografia che favorisce la scelta del mezzo aereo), Grecia, Lussemburgo e Spagna. Lo stato Iberico in particolare conferma come il trasporto aereo sia il preferito. L'Italia e la Francia sono gli unici due Paesi dell'Europa a 15 ad avere un indice inferiore a 1 (0,965 e 0,814 rispettivamente), dovuto in prima istanza a una diverso tipo di scelta, che privilegia ad esempio il treno, al contrario di quello che avviene in Spagna. Lo stesso discorso può essere esteso alla Germania, che ha un indice leggermente superiore a 1. L'osservazione fatta in precedenza per i Paesi più piccoli è confermata da un più alto valore dell'indice del traffico verso i Paesi dell'UE, rispetto a quello del traffico interno, sia per il Benelux, che per le Repubbliche Baltiche, questo discorso vale a maggior ragione per Malta e Cipro, che, come già evidenziato, presentano una situazione particolare. Il valore più basso in assoluto è quello della Romania (0,29).

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Venendo ora all'indice relativo al traffico verso i Paesi non appertenenti all'Unione Europea, va sottolineato intanto che a parte qualche eccezione (gli Stati Europei non facenti parte dell'Unione, come Svizzera, Russia e Repubbliche ex Sovietiche e Norvegia), il trasporto aereo sia in pratica l'unico che è possibile prendere in considerazione. In questo caso è Malta ad avere il valore più elevato (2,774), vi è poi Cipro (1,377). E' quasi pleonastico sottolineare il fatto che anche questo dato è determinato dalla particolare situazione geografica di questi due Paesi, che rende impossibile uno spostamento di altro tipo anche verso quei paesi non appartenenti all'Unione ma facenti parte dell'Europa. Considerando invece l'Europa continenatale sono i Paesi Bassi che presentano il dato più alto (1,271), maggiore anche di quello di Stati Insulari come il Regno Unito (1,054) e l'Irlanda (0,771), o semi-insulari come la Danimarca (il cui indice è però inferiore di poco a quello olandese, attestandosi a 1,236). Germania (0,706), Francia (0,683) e soprattutto Italia (0,318) e Spagna (0,364) ragiungono valori dell'indice decisamente più bassi, mentre il dato più basso in assoluto è quello della Slovacchia (0,071).

Veniamo ora all'analisi dell'andamento del traffico aereo di passeggeri relativamente ai cinque paesi oggetto di indagine e al periodo dal 2000 al 2008, iniziando da quello relativo all'Italia:

Andamento traffico aereo in passeggeri in Italia

0 10.000.000 20.000.000 30.000.000 40.000.000 50.000.000 60.000.000 70.000.000 80.000.000 90.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Nazionale Internazionale

Grafico 4.5

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Il traffico interno non subisce grandi variazioni, nel periodo considerato il minimo si ha nel 2001, con 22.487.000 passeggeri e il massimo nel 2007 con 29.515.622 passeggeri.

Andamento diverso ha il traffico relativo al trasporto internazionale, a un calo dal 2000 al 2002 (da 44.380.224 passeggeri a 43.042.563), segue un aumento costante e deciso fino ai 76.778.583 passeggeri del 2007 aumento concorde, come si vedrà, con quello relativo agli altri Paesi nello stesso periodo, segno di un maggiore utilizzo del mezzo aereo, anche in virtù della sempre maggiore popolarità delle compagnie low-cost; nel 2008 vi è altro aumento, ma in misura minore. Si nota la stessa situazione nel periodo tra il 2000 e il 2007 dell'Italia nel grafico della Germania relativamente al traffico internazionale:

Grafico 4.6

Si passa infatti dai 98.588.000 passeggeri del 2000 ai 95.119.990 del 2002, un calo qualitativamente identico a quello italiano, nel 2003 il traffico aereo internazionale tedesco inizierà ad aumentare (per quell'anno attestandosi a 100.835.834 passeggeri) come si è detto con un andamento identico a quello italiano (fino ai 139.006.254 passeggeri del 2007).

Andamento traffico aereo in passeggeri in Germania

0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 140.000.000 160.000.000 180.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Nazionale Internazionale

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Contrariamente all'Italia però anche il 2008 farà segnare un aumento, addirittura il maggiore in percentuale annua nel periodo considerato, fino ai 167.863.760 passeggeri del 2008. Il traffico interno ha un andamento ancora meno oscillante rispetto a quello italiano, con un minimo di 20.920.000 passeggeri nel 2001 e un massimo di 25.249.904 passeggeri nel 2008. Osserviamo ora il grafico relativo alla Francia:

Andamento traffico aereo in passeggeri in Francia

0 20.000.000 40.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 120.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Nazionale Internazionale

Grafico 4.7

Per quel che riguarda il traffico internazionale, al contrario dei due casi precedenti, anno per anno vi è sempre un aumento, si passa in particolare dai 65.597.000 passeggeri del 2000, ai 69.583.867 del 2003, anno dopo il quale l'aumento è ancora più evidente, attestandosi il valore a 95.689.665 unità nell'ultima annata oggetto di studio. Al contrario il traffico interno presenta una diminuzione anno per anno, ad eccezione di un leggero aumento nel 2007, passando dai 30.804.000 passeggeri del 2000 ai 26.933.866 del 2008.

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Relativamente al traffico interno la Spagna ha una situazione decisamente diversa da quelle incontrate finora:

Andamento traffico aereo in passeggeri nel Regno Unito

0 50.000.000 100.000.000 150.000.000 200.000.000 250.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Nazionale Internazionale Grafico 4.8

Come già detto, il traffico interno italiano aveva un andamento oscillante, quello tedesco era stabile, quello francese tendeva a una diminuzione anno per anno, quello spagnolo, almeno tra il 2000 e il 2007 aumenta costantemente (a parte una piccolissima diminuzione nel 2002), si parte dai 28.879.000 nella prima annata, per arrivare ai 44.452.390 del 2007; il 2008 presenta un calo, con il valore che si attesta a 40.793.210 passeggeri, comunque il più alto in valore assoluto dei cinque Paesi esaminati nel dettaglio a cui corrisponde come già detto un indice di mobilità interno decisamente elevato. Il traffico internazionale è la somma di un elevato valore relativo ai voli interni all'Unione e di un basso valore derivante da quelli extra UE (rispettivamente il primo e il penultimo tra le cinque nazioni studiate). L'andamento è comunque qualitativamente simile a quello francese, a parte una leggera diminuzione nel 2001, si passa da 81.560.000 passeggeri nel 2000 a 121.443.773 nel 2008.

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Infine si analizza il grafico relativo al Regno Unito:

Andamento traffico aereo in passeggeri nel Regno Unito

0 50.000.000 100.000.000 150.000.000 200.000.000 250.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Nazionale Internazionale

Grafico 4.9

Per quel che riguarda il traffico interno il grafico presenta una andamento a parabola, con un massimo di 27.083.565 nel 2005, preceduto da un costante aumento e seguito da una costante diminuzione. C'è da sottolineare come però manchino variazioni significative, come nel caso iberico, si osserva una situazione simile a quella tedesca e a quella francese, dove le oscillazioni erano minime. Come per le altre quettro nazioni il traffico internazionale presenta un trend positivo, almeno fino al 2007 (in cui si arriva a 190.670.950 passeggeri, mentre il dato di partenza era invece di 142.782.000). Va sottolineato il fatto che il Regno Unito presenti sia il massimo valore assoluto di passeggeri imbarcati verso paesi extra UE, sia l'indice di mobilità extra Ue più alto, 1,054, unico a superare il valore 1 fra i cinque paesi considerati; è l'unico dei 5 a presentare però una diminuzione di traffico internazionale nel 2008 rispetto all'anno precedente con 189.514.789 passeggeri.

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Come nei capitoli precedenti, si prendono ora in considerazione i grafici che mettono a confronto l’andamento traffico passeggeri (diviso in questo caso in interno ed internazionale) con quello del Pil, si inizia da quello relativo alla situazione italiana:

Traffico aereo passeggeri e Pil in Italia

80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico interno Traff ico internazionale

Grafico 4.10

Entrambe le curve relative al traffico sono al di sopra di quella del Pil, in particolare quella del trasporto internazionale presenta una crescita decisamente maggiore (con un aumento finale di più del 70% rispetto al valore iniziale), aspetto questo che verrà confermato dai grafici relativi agli altri paesi.

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Simile infatti per quello che riguarda l’andamento della

curva del traffico internazionale rispetto a quella del Pil è il

grafico relativo alla Germania:

Traffico aereo passeggeri e Pil in Germania

80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico interno Traff ico internazionale

Grafico 4.11

Infatti il trasporto internazionale aumenta costantemente, raggiungendo nel 2008 un valore di circa il 70% maggiore rispetto a quello inziale. La curva del trasporto interno è invece al di sotto di quella del Pil fino al 2002, ha un andamento preticamente identico tra il 2002 e il 2006 e passa leggermente al di sopra nelle ultime annate.

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Anche per la Francia è confermata una crescita decisamente superiore del volume di traffico internazionale rispetto al Pil:

Traffico aereo passeggeri e Pil in Francia

80 90 100 110 120 130 140 150 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico interno Traff ico internazionale

Grafico 4.12

Situazione decisamente simile a quelle tedesca e italiana (anche se, in questo caso, l’aumento finale è inferiore al 50%). Sempre decisamente al di sotto della curva del Pil è quella del trasporto interno.

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Decisamente diverso è il grafico relativo al Regno Unito:

Traffico aereo passeggeri e Pil nel Regno Unito

90 100 110 120 130 140 150 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico interno Traff ico internazionale

Grafico 4.13

Infatti la curva che presenta una crescita maggiore è quella relativa al traffico interno (che però andrà a calare nelle ultime annate), sempre al di sopra delle altre, tranne che nel 2008.

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Infine il grafico della Spagna:

Traffico aereo passeggeri e Pil in Spagna

90 100 110 120 130 140 150 160 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traf fico interno Traf fico internazionale

Grafico 4.14

In questo caso la curva del traffico interno e quella del traffico internazionale presentano un andamento simile, sono sempre, però, al di sopra di quella del Pil.

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4.3 Domanda merci

Allo stesso modo del paragrafo precedente si inizia l'analisi valutando il valore assoluto (in tonnellate) di merci scambiate:

Trasporto merci per via aerea in tonnellate nel 2008

0 500000 1000000 1500000 2000000 2500000 3000000 3500000 4000000

Italia Germania Francia Regno Unito Spagna Media Europa a 15

Media Europa a 27 Grafico 4.15

La Germania è, tra i cinque, il Paese che presenta il valore più alto, con 3.568.668 tonnellate, vi sono poi il Regno Unito (2.411.459 tonnellate) e la Francia (1.668.136). Italia (814.935 tonnellate) e Spagna (539.803 tonnellate) raggiungono valori decisamente più bassi, inferiori a quelli della media dell'Europa a 15 (855.030), ma comunque superiori a quelli dell'Europa a 27. Si può dire, con riferimento al capitolo relativo al trasporto marittimo, che per l'Italia, questo basso valore è compensato da una maggiore utilizzo del traporto merci via nave.

(19)

Veniamo ora all'analisi nel dettaglio dell'andamento del traffico merci per via aerea iniziando col grafico dell'Italia:

Andamento trasporto merci per via aerea in tonnellate in Italia

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.000 1.000.000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 4.16

La curva che stiamo esaminando presenta un aumento tra il 2002 e il 2004 (nello specifico si passa da 593.099 tonnellate nel 2002 a 783.934 nel 2005), seguito da un calo l’anno successivo e da un’ulteriore aumento fino al 2007 (906.780 tonnellate il dato di quell’anno), e un calo (simile a quello già osservato in grafici precedenti relativi al trasporto merci) nel 2008, dove il volume del traffico è stato di 814.995 tonnellate.

(20)

Andamento decisamente diverso da quello italiano si osserva nel grafico della Germania:

Andamento trasporto merci per via aerea in tonnellate in Germania

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000 3.500.000 4.000.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 4.17

A una leggera diminuzione tra il 2000 e il 2001 (da 2.364.765 tonnellate nel primo anno si passa infatti alle 2.269.151 del secondo, a cui corrisponde una diminuzione del tasso del pil nello stesso periodo), segue un costante aumento fino alle 3.568.668 tonnellate del 2008.

(21)

L’andamento della Francia ricorda invece quello dell'Italia:

Andamento trasporto merci per via aerea in tonnellate in Francia

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000 1.800.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 4.18

A un aumento tra il 2000 e il 2002 (in cui si passa da 1.170.979 tonnellate a 1.436.333) fa seguito una diminuzione, un aumento, una nuova diminuzione e un deciso aumento tra il 2005 e il 2007 (da 1.476.721 a 1.706.769 tonnellate); nell’ultimo anno il dato diminuisce fino a 1.668.136 tonnellate, allo stesso modo di quello che si era osservato relativamente all’Italia.

(22)

Ancora diversa è la situazione del Regno Unito (che dopo la Germania è il Paese, tra quelli esaminati, col valore più elevato di scambi commerciali per via aerea):

Andamento trasporto merci per via aerea in ton. nel Regno Unito

2.050.000 2.100.000 2.150.000 2.200.000 2.250.000 2.300.000 2.350.000 2.400.000 2.450.000 2.500.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 4.19

Nel 2001 vi è un notevole calo rispetto all'anno precedente (si passa da 2.274.057 tonnellate a 2.094.004), a cui fa seguito un deciso aumento nei tre anni seguenti (fino a 2.471.160 tonnellate nel 2004). Altalenante è invece l'andamento del traffico tra il 2004 e il 2008 (dove il valore si attesta a 2.411.459).

(23)

Infine valutiamo l'andamento del grafico della Spagna:

Andamento del traffico merci per via aerea in tonnellate in Spagna

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Grafico 4.20

Nei primo quedriennio vi è un calo, seppure abbastanza contenuto (da 478.953 tonnellate nel 2002 a 439.991 nel 2003),mentre nel periodo seguente l’aumento è costante, con la sola eccezione del 2006,infatti nel 2008 si raggiunge il valore massimo del periodo considerato (539.803 tonnellate).

(24)

Come è stato fatto nei due capitoli precedenti, si mette ora a confronto l’andamento del traffico merci con quello del Prodotto Interno Lordo nello stesso periodo, iniziando col grafico relativo all’Italia:

Traffico merci aereo e Pil in Italia

90 100 110 120 130 140 150 160 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traf fico merci

Grafico 4.21

La curva del traffico merci, pur con alti e bassi si trova sempre decisamente al di sopra di quella del Pil e presenta una crescita più alta, infatti, nel 2007 (anno del massimo valore assoluto del volume di traffico), l’aumento rispetto al 2000 è magggiore del 50%, mentra il calo rispetto del 2008 è in accordo con quello del Pil (il cui tasso è infatti negativo in quell’anno).

(25)

Simile, almeno dal 2003 in poi è la situazione della Germania:

Traffico merci aereo e Pil in Germania

90 100 110 120 130 140 150 160 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traf fico merci

Grafico 4.22

Va in ogni caso sottolineata la differenza di andamento tra il 2000 e il 2002 rispetto a quello italiano, infatti la curva del traffico si trova al di sotto di quella del Pil, mentre dal 2003 in poi la ssituazione cambia radicalmente, con un deciso aumento del volume di traffico, che nel 2008 si attesta ad un valore di più del 50% più alto rispetto a quello iniziale (e considerando il 2001, anno del dato più basso, l’aumento è ancora più sostanziale).

(26)

Ancora più simile a quello italiano è il grafico francese:

Traffico merci aereo e Pil in Francia

90 100 110 120 130 140 150 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico merci

Grafico 4.23

Infatti la curva del traffico è sempre al di sopra de quella del Pil, anche in questo caso il valore massimo (di più del 40% superiore a quello del 2000), si raggiunge nel 2007 e il 2008 presenta un calo.

(27)

Invece il grafico del Regno Unito mette in evidenza una situazione all’opposto delle tre esaminate in precedenza:

Traffico merci aereo e Pil nel Regno Unito

90 95 100 105 110 115 120 125 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traf fico merci

Grafico 4.24

Infatti la curva del Pil, in questo caso, è sempre al di sopra di quella del traffico, che ha un andamento altalenante. Ancora al contrario delle situazioni esaminate in precedenza, il valore più elevato (raggiunto nel 2004) non è di molto superiore rispetto a quello iniziale.

(28)

Infine il grafico della Spagna è simile a quello del Regno unito:

Traffico merci aereo e Pil in Spagna

90 95 100 105 110 115 120 125 130 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Pil

Traff ico merci

Grafico 4.25

Infatti la curva del traffico è sempre al di sotto di quella del Pil e il valore massimo (in questo caso quello del 2008) è superiore rispetto a quello iniziale di meno del 15%, in netto contrasto con le situazioni italiana, tedesca e francese.

(29)

4.4 Piste aeroportuali

Andando a studiare il lato offerta i dati in nostro possesso ci consentono di costruire la seguente tabella in cui in ciascuna colonna viene preso in considerazione il numero di piste (per ciascun Paese) superiori a 3.047 m, comprese in tre intervalli standart, o inferiori a 914 m: > 3.047m 2.438-3.047 m 1.524-2.437m 914-1.523m < 914 m Italia 7 33 15 31 12 Germania 14 61 67 56 122 Francia 14 30 92 74 57 R. Unito 9 32 125 77 77 Spagna 15 11 17 17 10 Tabella 4.2

Si osserva facilmente come la situazione migliore sia quella della Germania, infatti presenta un dato elevato di piste con lunghezza maggiore di 3.047 (secondo solo a quello della Spagna e pari a quello della Francia), e il valori di gran lunga più alti relativamente alle piste di lunghezza compresa tra i 2.438 e 3.047 m e alle quelle di lunghezza inferiore ai 914 m (che ovviamente hanno un peso decisamente minore rispetto a quelle più lunghe); si può dire quindi che la Germania presenti un’offerta decisamente adeguata (considerando anche il fatto che il traffico passeggeri relativo al Paese tedesco è inferiore rispetto a quello del Regno Unito e della Spagna, che, dal suo canto, pur presentando il numero più alto di piste con lunghezza maggiore di 3.047 m, si trova decisamente sprovvista di piste di lunghezza inferiore (in contrasto questo con l’alto valore di trasporto passeggri interno e intra UE). Situazione simile a quella tedesca è quella della Francia, mentre può sorprendere il dato del Regno Unito (che è lo Stato tra i cinque ad avere il più alto volume di traffico aereo al di fuori dei confini) che ha solo nove piste con lunghezza superiore ai 3.047 m, dato solo parzialmente bilanciato dalle 125 piste comprese tra i 1.524 e i 2.437 m. Infine l’Italia presenta dati decisamente più bassi degli altri Stati (ad eccezione della Spagna per quel che riguarda le piste di lunghezza inferiore ai 3.047 m), tranne che per le piste

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