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MODULO 1. Schema E/R. ! Rappresentazione schematica di un. fenomeno. Prof. Stella Iezzi. Università di Roma Tor Vergata

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(1)

X X

! Rappresentazione schematica di un fenomeno

Prof. Stella Iezzi

Università di Roma “Tor Vergata”

MODULO 1

(2)

X X

2.1. Rappresentazione schematica di un fenomeno 2.2. Il modello Entità-Relazione

2.3. Progettazione top-down e bottom-up 2.4. Esempi

Descrizione schematica di un fenomeno

(3)

X X

1.2. Il modello Entità

1.2. Il modello Entità - - Relazione Relazione

Il modello di rappresentazione Entità-Relazione è stato proposto da P. P. Chen nel 1976 in ambito informatico allo scopo di facilitare la progettazione di una base di dati. Come vedremo più avanti, il modello Entità-Relazione può essere utilizzato proficuamente anche per una formale e precisa descrizione qualitativa di un fenomeno collettivo complesso.

Mediante tale modello si può costruire un grafico, ossia uno schema che costituisce una fotografia del fenomeno. Ciascuno schema è il risultato della composizione logica di cinque tipi di strutture di rappresentazione che si avvalgono di regole formali e di una simbologia grafica molto semplice ma estremamente chiara. Tali strutture sono:

l'entità, la relazione, l'attributo, il sottoinsieme, la gerarchia di generalizzazione.

Per facilitare la comprensione della denominazione informatica data alle strutture di rappresentazione affiancheremo, la terminologia statistica che individua lo stesso tipo di struttura.

(4)

X X

Esaminiamo la simbologia del modello Entità-Relazione.

Il rettangolo rappresenta una entità, ossia un insieme di oggetti di cui sono note alcune caratteristiche. In termini statistici, il rettangolo rappresenta un collettivo di unità statistiche, denominate nell'ambito dell'informatica, istanze dell'entità.

Struttura di rappresentazione

Entità

Collettivo, Popolazione Terminologia

Informatica Terminologia

Statistica

(5)

X X

Il piccolo cerchio all'estremità di un segmento rappresenta un attributo, ossia una proprietà elementare dell'entità, normalmente collegato a un'entità (un rettangolo) in quanto rappresenta una sua caratteristica. L'attributo è in realtà una variabile statistica del fenomeno analizzato. L'insieme dei valori che può assumere un attributo è detto dominio e rappresenta l'insieme delle possibili modalità che un carattere può presentare, ossia la scala delle modalità del carattere.

Attributo di una entità

Variabile o carattere

Esempio 1.1. Schema E-R per collettivo occupati Struttura di

rappresentazione Terminologia

Informatica Terminologia

Statistica

(6)

X X

Il rombo corrisponde ad una relazione, indicando un legame logico tra le istanze di due o più entità. Nella rappresentazione grafica, il rombo è collegato a due rettangoli (entità o collettivi).

Relazione fra

due entità Relazione fra collettivi

Esempio 1.2. Relazione fra prodotti e clienti

Come si può immediatamente osservare alla struttura "relazione" non corrisponde una struttura statistica, come invece risulta per l'entità e gli attributi, e quindi per essa non si intuisce immediatamente come possa aiutare a descrivere, con successivi mezzi statistici, il fenomeno in esame. La relazione invece ipotizza che tra i due collettivi e i dati ad essi associati esista un collegamento causale (relazione statistica) e che questa debba essere investigata, con le idonee metodologie statistiche.

Struttura di

rappresentazione Terminologia

Informatica Terminologia Statistica

(7)

X X

Un esagono che collega un rettangolo ad altri due o più rettangoli, rappresenta la gerarchia di generalizzazione, ossia una partizione del collettivo di unità statistiche in sottocollettivi omogenei secondo una o più variabili di stratificazione o di classificazione.

Nel caso della gerarchia di generalizzazione, le unità statistiche che costituiscono il collettivo posto in alto, vengono ripartite nei collettivi di unità statistiche posti in basso.

Pertanto, tutti i collettivi posti in basso nella gerarchia di generalizzazione, denominati entità figlie o collettivi figli, possiedono tutte le caratteristiche del collettivo posto in alto, detto entità padre o collettivo padre.

Gerarchia di Generalizzazione

tra entità

Partizione di un collettivo in sottocollettivi

Esempio 1.3. Gerarchia di generalizzazione Struttura di

rappresentazione Terminologia

Informatica Terminologia

Statistica

(8)

X X

Si noti che la variabile di stratificazione si suppone sia una delle variabili rilevate nel collettivo padre anche se nell'entità padre spesso non viene riportata esplicitamente, ma solo indicata nell’esagono.

Una freccia che collega due rettangoli, rappresenta un legame di sottoinsieme tra due entità.

Nel caso del sottoinsieme, diversamente dalla gerarchia di generalizzazione, non tutti gli oggetti del collettivo posto in alto fanno parte del collettivo o dei collettivi posti in basso; i collettivi figli, ossia quelli posti in basso, possiedono comunque tutte le caratteristiche del collettivo padre.

Si noti che anche per identificare il sottoinsieme è necessaria una variabile di stratificazione che si suppone sia una delle variabili rilevate nel collettivo padre anche se nell'entità padre spesso non viene riportata esplicitamente.

Sottoinsieme

di un insieme Sottocollettivo di un collettivo Struttura di

rappresentazione Terminologia

Informatica Terminologia Statistica

(9)

X X

Condizione Professionale

Mediante il collegamento logico di questi semplici strutture di rappresentazione si perviene ad uno schema concettuale del fenomeno in esame. Vediamo lo schema che si riferisce al fenomeno “forze di lavoro”

Numero componenti con occupazione stabile Numero componenti Famiglia

Individuo

Sesso

Età, Stato civile Titolo di studio Condizione

professionale Relazione con il

capo famiglia

Non Occupato

Motivo mancata occupazione Ha lavorato in passato?

appartiene

Qualità dei corsi Durata dei corsi Utilità dei corsi

Occupati frequentanti Corsi di formazione

Occupati con seconda occupazione

Settore Ore lavorate Seconda

occupazione, Corsi formazione Posizione nella

professione Ore di lavoro Tipo di occupazione

Occupato Settoredi attività

(10)

X X

Si noti che in uno schema concettuale, non vi è un punto prefissato dal quale si debba iniziare la descrizione delle entità e delle relazioni coinvolte.

A partire, quindi, da un arbitrario punto dello schema, navigando tra le entità e le relazioni, ossia, visitando le strutture di rappresentazione che lo compongono, si perviene alla descrizione del fenomeno collettivo in esame.

Cap.Fine

(11)

X X

Schema E/R

Nella definizione di uno schema concettuale atto a descrivere un fenomeno, analogamente a ciò che accade nella progettazione di un programma per computer, possiamo adottare due tipi di strategie .

Nella strategia top-down, si producono descrizioni del fenomeno da analizzare mano a mano più ricche di particolari.

Si inizia con uno schema concettuale contenente poche entità e relazioni attraverso le quali si descrivono i concetti principali e più generali della realtà in esame.

Ad esempio il fenomeno consumo alimentare può essere descritto con il seguente schema generale

Famiglia

Alimento

Individuo

Appartiene

Acquista

Consuma

1.3 Progettazione top

1.3 Progettazione top - - down e down e bottom

bottom - - up up

(12)

X X

Lo schema iniziale viene raffinato aumentando il grado di dettaglio con nuove entità e i suoi attributi, relazioni, gerarchie di generalizzazioni e sottoinsiemi, generando così nuovi schemi che descrivono con più particolari la realtà esaminata. Ad esempio la parte di fenomeno che riguarda l’individuo può essere così sviluppata

Individuo

Componente Famiglia

Posologia Farmaco Tipo

prende

Per quanto tempo Dieta Tipo

segue

Età < 1 anno Allattato Durata al seno

Preparazione pasto

Prepara i pasti frequenza

Non prepara i pasti motivo

Si occupa di alimentazione

frequenza

Non si occupa di alimentazione motivo

Acquista

(13)

X X

Nella strategia bottom-up, si procede inversamente rispetto a quella top-down. Inizialmente si producono uno o più schemi particolareggiati relativi ad alcuni aspetti del fenomeno in esame e, successivamente, si definiscono schemi più generali nei quali sono riassunti i principali collettivi e le relazioni connesse con il fenomeno in esame.

Durata Allattato

al seno Individuo

Componente Famiglia

Posologia Farmaco Tipo

prende

Per quanto tempo Dieta Tipo

prende Età < 1 anno

Preparazione pasto

Prepara i pasti frequenza

Non prepara i pasti motivo

Si occupa di alimentazione

frequenza

Non si occupa di alimentazione motivo Acquista

Famiglia

Alimento

Individuo

Appartiene

Acquista

Consuma

Cap.Fine

(14)

X X

. 4. Esempi 1.4. Esempi

1.1. Schema E-R per collettivo occupati 1.2. Relazione fra prodotti e clienti

1.3. Gerarchia di generalizzazione

(15)

X X

Schema E/R

Sul collettivo di unità statistiche, formato dagli individui occupati in un'attività lavorativa, si sono analizzati alcuni caratteri del fenomeno lavoro, tra i quali: le ore di lavoro effettuate in una settimana, la posizione nella professione, la branca di attività economica e alcune variabili illustrative come: sesso, età, stato civile. La rappresentazione grafica del collettivo di unità statistiche e delle variabili secondo la simbologie del modello Entità- Relazione risulta come segue:

Occupati

Sesso

Età Stato Civile

Ore di lavoro settimanale Posizione nella professione Branca di attività economica

Rappresentazione schematica del collettivo degli occupati descritti da alcune variabili relative al fenomeno

EsempFine

(16)

X X

Schema E/R

I prodotti di una azienda vengono comperati da clienti. I prodotti sono descritti dalle variabili: tipologia, prezzo, composizione, peso. Il cliente è descritto dalle variabili esso, età, professione, preferenze, dove acquista. Questa situazione viene descritta con il seguente schema:

Rappresentazione schematica dell’acquisto di prodotti da parte di clienti

Prodotti Tipologia Prezzo

Composizione Peso

marca

Sesso

Età Professione Preferenze

Cliente

Dove acquista

acquista

EsempFine

(17)

X X

Schema E/R

Il collettivo degli individui è una generalizzazione del collettivo degli occupati e dei non occupati che sono due sottocollettivi disgiunti, dalla cui unione si ricostruisce il collettivo degli individui. La variabile di stratificazione del collettivo degli individui è la condizione unica o prevalente.

Individuo

Sesso Età

Stato Civile Titolo di studio

Relazione con il capo famiglia

Seconda occupazione Ore di lavoro

settimanale Branca di attività

economica Posizione nella

professione

Occupato Non Occupato

Motivo mancata occupazione Ha lavorato in passato?

Condizione Professionale

Rappresentazione schematica della scomposizione del collettivo degli individui in occupati e non occupati

Cap.Fine

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