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Università degli studi di Napoli Federico II. Alessandro Ciasullo

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Academic year: 2022

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Università degli studi di Napoli Federico II

(2)

Alessandro Ciasullo 2

Cos’è la normalità?

La norma rappresenta il concetto strettamente astratto di una grandezza media dei casi più frequenti e,

effettivamente, non si incontra mai nel suo aspetto puro, bensì è sempre unita a certe forme anormali.

Per questo non esiste confine preciso fra il

comportamento normale e anormale. (L.Vygotskij)

(3)

quali concetti affronteremo con la pedagogia e la didattica speciale?

(4)

Seguin e Itard sono i primi ad occuparsi di

bambini subnormali con disturbi di varia natura;

In Italia la Pedagogia speciale deve i contributi maggiori a studiosi quali:

- Maria Montessori (Scuola ortofrenica, case dei bambini).

- Giuseppe Montesano (Lega Italiana protezione del fanciullo/scuola ortofrenica, Villa Silvia

Roccapiemonte).

- Sante de Sanctis (trattamento-medico-psico pedagogico /Asilo-scuola).

Alessandro Ciasullo 4

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Pedagogia emendativa (soggetto anormale da emendare, da correggere attraverso l’educazione);

Ortopedagogia ( compito di prevenire e di curare ogni forma di devianza);

Pedagogia curativa (la diversità è intesa come malattia da curare);

Pedagogia di sostegno ( un’ educazione che sostenga in senso fisico e morale);

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I COMPITI DELLA PEDAGOGIA SPECIALE 


• Stabilire criteri condivisibili di orientamento educativo per la persona in situazione di handicap

a. che valorizzino la persona in dimensione sociale

b. che rispondano ai bisogni sociali

c. che rendano praticabile/efficace l’azione didattica

• Offrire un quadro teorico di riferimento per:

a. la teoria e la prassi didattica

b. in ordine alla organizzazione della scuola

c. in ordine alla curricolarità disciplinare

Alessandro Ciasullo 6

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• Favorire “valutazioni critiche” sui processi educativi

a. in relazione ai fini

b. in relazione ai mezzi

• Contribuire al chiarimento delle questioni scolastiche inerenti:

a. il soggetto: insostenibilità del puerocentrismo

b. l’oggetto: essenziali contenuti e livelli di formazione (educazione + istruzione)

c. la gestione: organizzazione, esecuzione, monitoraggio e controllo del curricolo scolastico e delle relative strategie (metodologiche, didattiche, strumentali) di realizzazione

(8)

Ha senso parlare di

Pedagogia speciale oggi?

Alessandro Ciasullo 8

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Una competenza professionale sulle tematiche speciali che deve necessariamente essere più


diffusa, trasversale agli ambiti disciplinari, svincolata dai compartimenti stagni del ruolo.


disabilità/diversabilità

docente disciplinare/docente di sostegno

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Alessandro Ciasullo 10

PEDAGOGIA GENERALE

PEDAGOGIA SPECIALE

SCIENZE DELL’EDUCAZIONE

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RIFLESSIONE TEORICA

SCIENZE MEDICHE

SOCIOLOGICHE

PSICOLOGICHE

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La pedagogia speciale educabilità di persone

Alessandro Ciasullo 12

ai margini della società sia in ingresso che “di ritorno

(13)

• la proposta di percorsi educativi innovativi;

• convincere gli educatori di

sperimentare metodologie

didattiche di integrazione

.


(14)

«A differenza dei miei colleghi ebbi l'intuizione che la questione dei deficienti fosse

prevalentemente pedagogica anziché medica; e mentre molti parlavano nei congressi medici del metodo medico-pedagogico per la cura e

l'educazione dei fanciulli frenastenici, io ne feci argomento di educazione morale». Maria

Montessori

Alessandro Ciasullo 14

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Decroly sosteneva la necessità di valutare in maniera approfondita le

difficoltà di ogni alunno per

strutturarne un percorso funzionale, cioè legato alle funzioni attive nei

bambini ortofrenici


(16)

«le persone che per infermità cronica o per difetti fisici ed intellettuali non

possono procacciarsi i mezzi di sussistenza».


Alessandro Ciasullo 16

quale era il ruolo delle scuole speciali e degli istituti per i ragazzi sub-normali?

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fino agli anni ‘70 lavorare con i bambini disabili significava lavorare con persone FUORI dal sistema sociale.

La pedagogia speciale capì che la situazione di vita dei soggetti con deficit doveva mutare per il rispetto della loro dignità, per poter

incrementare la loro umanità: esse dovevano vivere "nel mondo", operare nel mondo.

La normalità doveva rappresentare una palestra di esperienze indispensabile. Alle persone con problemi fu riconosciuto il diritto di vivere con gli altri e trovare così soddisfacimento ai loro

bisogni.

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Alessandro Ciasullo 18

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L'integrazione, passò dall’essere

prerogativa delle aule scolastiche si estese anche ad altri contesti di vita. Si comprese

la sua importanza e si spinse affinché la vita del disabile non iniziasse e non

terminasse con l'esperienza scolastica.

(20)

L'integrazione diventa finalmente un valore totale da

salvaguardare e promuovere a scuola, nella società, nel mondo del lavoro.

20

Alessandro Ciasullo

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Tutto questo può indicare che

l’integrazione sta per raggiungere un livello qualitativo rilevante e ciò è molto importante: quando diventa normale la presenza del disabile nei

contesti sociali, significa che si è

davvero sulla buona strada.

(22)

D'altronde è proprio qui lo specifico della pedagogia

speciale: riuscire a far diventare consuetudine ciò che prima era

speciale.


22

Alessandro Ciasullo

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Proviamo a vedere quale

differenza c'è tra integrazione

e inclusione.

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Alessandro Ciasullo 24

L'“inclusione” è un'evoluzione del concetto

d'integrazione, l'attuale

paradigma a cui ci si riferisce,

quando si parla di inclusione è quello contenuto nell'ICF (international

classification of functioning

disability and health)

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L' integrazione è una

relazione asimmetrica, in cui il CONTESTO,

accoglie la DIVERSITÀ.

Tuttavia il diversabile accetta le regole di questa comunità ospitante.

L' inclusione presuppone invece una relazione

SIMMETRICA in cui

ognuno rende partecipe l'altro della propria

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Alessandro Ciasullo 26

…..l’integrazione e

l’inclusione richiedono sviluppo di strategie di

insegnamento alternative, adattamento dei curricoli e creazione di modalità diverse per la valutazione

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Solo alternando le modalità di lavoro è possibile stimolare sia lo sviluppo delle intelligenze nelle quali l’alunno è più debole sia permettergli di apprendere

mettendo in campo le sue risorse e i suoi punti di forza negli altri tipi di intelligenza

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Alessandro Ciasullo 28

Nella classe tradizionale,

l’insegnante presenta la lezione dalla cattedra, scrive alla lavagna, pone domande agli alunni, aspetta mentre gli alunni forniscono i compiti scritti

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In una classe di

“intelligenze diverse” a

“speciale normalità”

il docente cambia frequentemente le modalità di

presentazione dei

contenuti passando dal linguaggio verbale, ai formati visuospaziali,

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Fonti

MIUR, Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, 2009.

L. d’Alonzo, Integrazione delle persone con disabilità. Lo sguardo della pedagogia speciale, Convegno SIPES, Società italiana di pedagogia speciale, 2010.

M. Gelati, Pedagogia speciale ed integrazione, Carocci, Roma, 2006.

A. Curatola, pedagogia dell’integrazione, 2009.

Alessandro Ciasullo 30

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