PRIMA ESPOSIZIONE
DI BELLE ARTI
IN
ROMA
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in
2014
https://archive.org/details/primaesposizioneOOtorl
Roma, Tipografia Bencini, 1883.
Nell'atto d'inaugurare solennemente la prima Esposizione di Belle Arti in Roma nel palazzo appositamente eretto, il fi', di Sin- daco Duca L. Torlonia rivolgeva alle LL. MM. le seguenti parole:
Auguste Maestà,
N QUESTO benaugurato
giorno, in'cui é dato a
Roma
dicompiere uno
degli atti più importanti e significativi della sua
nuova
vita civile, é essa più chemai compresa
da vivo sentimento di gratitudine e di orgoglio per l'insigneonore
compartitole dalpopolo
ita- liano, che l'acclamò sua capitale, poiché ècon-
fortevole e lusinghiero per lei riflettere ed in- terpretare in si fausta occasione il pensiero in-timo
e le più ardenti aspirazioni nazionali.—
4—
E grande
invero e lietissimoavvenimento
èquesta solenne inaugurazione della
prima Espo-
sizione di Belle Arti in
Roma,
alla presenza econ
r auspicio delleMaestà
Vostre, dei nobilis- simi Rappresentanti le nazioni sorelle, de' più altiPoteri dello Stato e dei Sindaci dei più cospicui municipi, perché questo importante fatto consa- cra ed afferma la
nuova
missione, che, per lemu-
tate sue condizioni politiche,
incombe
ora aRoma,
di procedere
animosa
sulla via d'ogni progressocivile.
Al
quale criterio, parmi, interamente s'informi, e rispondaappunto
questa Mostra, chenon
é solo palestra del genio,ma
pur generosa gara di elettiingegni, cui, dal più squisito
sentimento
dell'arte, deriva la sapiente virtù di ritrarre,con
magisterodi
forma
e di colore, l'aspetto sereno della verità e della bellezza, e le divinate lotte del cuore.L'immenso
favore,con
cui da per ognidove
si accolse il pensiero della erezione in
Roma
di questo Palazzo, destinato al culto dell' arte, fa
ampia
fede de' grandi vantaggi, che da essosi è ripromessi la
Nazione.
Difatti,
quando dopo
i congressi artisticidiNa-
poli e di
Torino
insorsedubbio
attorno i luoghi delle future esposizioni, la coscienza pubblica intuì laconvenienza
e la utilità d'inalzare questo Edifìcio, nel dupliceintendimento
dinon
inter-rompere
la vicenda biennale delle esposizioni nazionali nelle più importanti città italiane, e dichiamare
contemporaneamente
qui a raffronto, a brevi intervalli, l'arte nostracon
la straniera, affinché ne conseguisseemulazione
e risveglio in entrambe.E
generale puranco
fu ilplauso e la simpatia,con
cui si accolse in Italia e fuori la notizia, che ilbenemerito
Ministero della P. Istruzione indicevaconcorso
per la costruzione diun
vasto Edificio inRoma,
esclusivamente destinato alle vivificatrici gare dell'arte.Cosi avvenne, che il Municipio di
Roma,
lieto dell'ausilio datogli dallo Statocon
ildono
dellamassima
parte delle aree, sulle quali é sortaque-
sta
mole,
e del largo sussidioconcessogH
dal-l'
Amministrazione
della Provincia , potè edifi- care su disegno del nostro egregio concittadino.l'Ingegnere
Pio
Piacentini, vincitore delcon-
corso, il Palazzo dell'Esposizione, nel qualesiamo
ora raccolti a festeggiare l'arte.Parve
audacedapprima
il proposito di erigerlo inpoco
più diun
anno,ma
lapromessa
fu at- tenuta,mercé
fermezza d'animo, ed alacre atti- vità di lavoro.Due
sole datemesse
a raffrontosono
il più eloquentedocumento
della speditezza,con
cui fu mestieri condurre l'opera. Nel1880
la
Maestà
Vostra sidegnava
posare laprima
pietra dell' edificio , e nel
Giugno
del1882
graziosamente assentendo ad
una mia
richiestaconcedeva
l'areaove
è costruita questa Serra, edove
oraho
l'onore di dirigere alleMM. VV.
la parola.
E non
era datamano
ai lavori, che già a cura dell'AmministrazioneComunale
costituivasi laCommissione
Generale dell'Esposizione,compo-
sta di chiarissimi personaggi ascritti ad associa- zioni artistiche, di
membri
diaccademie
insigni, del Consiglio superiore di Belle Arti e dinobiH
Istituti stranieri. Presiedette all'ordinamento della
Mostra un Comitato
Esecutivo, alla cui solerziaè
inadeguato premio
ogni lode. Alcuni Sotto-co- mitatinominati
in Italia, ed all'estero mirabil-mente
soddisfecero alcompito
loro affidato.La
esperienza di altre Esposizioni consigliò alcune riforme, tra cui
mi compiaccio
accennare quella di lasciare allacompetenza
ed alsenno
degli artisti la scelta delleCommissioni
di Giuria, affinchè a quest'alto e delicato incarico fosse per rispondere interamente la fiducia degli Espositori.Non
è solo l'Italia,ma
ogni Nazione,edu-
cata a civiltà, che saluta oggi il
compimento
di un'opera, dalla quale è lecito ripromettersi largamésse
di benefici.E
questo il voto diRoma;
questa è lameta
cui
primamente
mirò,quando con
saldezza diproposito statui l'erezione del Palazzo.
A Roma,
cui la virtù ed il forte petto degliantichi padri nostri concessero l'impero su mille popoli, fatta ora centro di rigogliosa vita intellet- tuale, ed