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Rettore Lorenz se dovesse

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Corriere del Trentino Sabato 13 Aprile 2013

Libera Università di Bolzano

WALTER LORENZ

Nell'ultimo periodo lavoriamo per creare sinergie tra le varie facoltà.

La vera innovazione oggi si fa attraverso

continui contatti, progetti trasversali e interdisciplinari senza avere il timore di perdere la propria specializzazione.

R ettore Lorenz se doves-

se tracciare un bilancio dei primi 15 anni della Lub, cosa indicherebbe come obiettivi raggiunti e quali potrebbero essere i prossimi? «Di-

rei che il più importante obiettivo che abbiamo raggiunto è la creazio- ne di un'identità riconoscibile per ogni facoltà. Attorno a ogni disci- plina si è formata una interessante massa critica creata da accademici rappresentativi per quella materia i quali hanno attirato altri accade- mici. Nell'ultimo periodo stiamo lavorando per creare sinergie tra le varie facoltà che possono offrire la loro specializzazione, senza timore di perdere la propria identità, a inte- ressanti progetti trasversali che rap- presentano oggi la vera innovazione.

La iper-specializzazione negli ulti- mi anni si è rivelata quasi un limite, perché si sviluppa in modo lineare mentre oggi il mondo cambia attra- verso continue sinergie. Oggi i pro- cessi di innovazione sono totalmen- te cambiati: un'idea nuova creata da un designer per conquistare il mer- cato ha bisogno di essere analizzata sotto il profilo economico, progetta- ta da un informatico e realizzata da una tecnologia adeguata. Anche la percezione delle materie dell' area tecnologico-scientifica è cambiata, in passato queste discipline erano le ambasciatrici della modernità men- tre oggi si associano ad aspetti nega- tivi come la distruzione della natura.

Sotto questo aspetto va modificato

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in passato queste discipline erano le ambasciatrici della modernità men- tre oggi si associano ad aspetti nega- tivi come la distruzione della natura.

Sotto questo aspetto va modificato l'approccio cercando di combinare, fin dall'inizio, la fattibilità tecnolo- gica con la considerazione dell'im- patto sociale di un prodotto inno- vativo e introdurre, nel processo tecnologico, riferimenti alla cultura, alla tradizione, all'ambiente. Nel nostro ateneo disponiamo di queste risorse e vorremmo intrecciare gli ambiti umanistici a quelli tecno- logici in ogni piccolo contesto che andiamo a creare. La collaborazio- ne con partner e università, scuole, centri di ricerca d'eccellenza di tipo trasversale e non tradizionale, è il mezzo che ci consente di compiere un grande cambiamento di proget- tualità che deve essere più ampia e più integrata, secondo noi questa

sarà la sfida da affrontare per i prossimi 15 anni ». Quali sono i progetti portati a

termine che a suo parere godono di mag- giore successo? «Nella fase attuale abbia-

mo sottolineato l'aspetto della formazio- ne permanente, già a partire dai bambini.

Organizziamo corsi per giovani o piccoli di 5 anni, su contesti come la robotica o il settore alimentare. In queste sessioni i bambini preparano pane o gelato, ma lo fanno sotto una prospettiva scientifica, toccando anche tematiche politico sociali.

Per quanto riguarda gli adulti proponiamo il percorso chiamato "Studium generale"

interessante per persone che dopo 10 - 15 anni di lavoro vogliono sperimentare uno studio universitario. Questa possibilità di accedere a studi post maturità oggi è mol- to importante, nelle varie fasi della si vita

possono riprendere gli studi con maggior interesse e motivazione, inoltre questi corsi, già diffusi in altri paesi ma poco in Italia, ci permettono di entrare in contatto con una sfera di cittadini che fino a quel momento non ha avuto accesso al mon- do universitario. Siamo tra i promotori di questa iniziativa anche a livello nazionale:

le esperienze professionali, secondo noi, devono poter essere accreditate come ele- mento di un percorso di studi. La profes- soressa Dodero sta seguendo questo iter a livello ministeriale dove è in preparazio- ne una legge per poter concedere crediti formativi. Il lifelong learnig permette di formare così, a età diverse, alcune pro- fessionalità che mancano sul mercato del lavoro, carenza che ostacola anche lo svi- luppo economico».

Laurea magistrale

per professioni sociali

IRIS (che sta per Innovazione e ricerca per gli interventi socio-as- sistenziali - educativi) è il corso di laurea magistrale della Lub che ha introdotto il sistema di insegnamento blended learning, ossia la modalità di formazione mista che consiste nella combinazione tra percorsi e-learning e formazione in aula. Professoressa Fargion, siete la prima Facoltà della LUB ad aver introdotto questo si- stema d'insegnamento? «La nostra facoltà è la prima della Lub a tenere lezioni in aula che vengono però anche videoregistrate e diffuse via web, permettendo così agli studenti di seguire le lezio- ni e interagire in diretta oppure seguirle in differita. Ma a livello mondiale esiste un grande movimento che si sta indirizzando verso questo tipo di modalità». Da chi è particolarmente apprezzata?

«Sicuramente questo sistema è particolarmente interessante per co- loro che, dopo la laurea triennale, lavorano o si trovano fuori sede.

I nostri studenti infatti si inseriscono immediatamente nel mondo del lavoro. Il blended learning offre loro la possibilità di proseguire la formazione magistrale». H metodo soddisfa quindi pienamente le Vostre esigenze? «Effettivamente per il nostro settore, in cui la for- mazione continua è essenziale, è particolarmente interessante. I ser- vizi sociali sono in continua trasformazione proprio perché sono così a contatto con la realtà quotidiana delle persone: quindi anche l'inse- gnamento deve continuamente ad adeguarsi e aggiornarsi ». Questo metodo apre anche altre prospettive in ambito lavorativo? «La nostra è una Facoltà particolarmente legata al territorio, il blended learning apre nuovi scenari in ambito europeo, ad esempio, permet- tendoci di avviare collaborazioni con altre università come stiamo già facendo con le Università di Belfast, Edimburgo e Trento». D blended learning soppianterà quindi l'insegnamento tradiziona- le? «Paradossalmente notiamo che c'è grande partecipazione degli studenti a tutto ciò che viene organizzato come attività di formazione extra aula, come forum, workshop e altre attività che prevedono co- munque la partecipazione diretta. C'è bisogno sempre di confronto, ciò vale sia per i corsi di laurea triennali sia per la magistrale, in cui l'apporto delle competenze e dell'esperienza diretta in ambito lavo- rativo rappresenta un importante plusvalore».

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Sabato 13 Aprite 2013 Corriere del Trentino

Tre gli indirizzi: scuola, servizi socio-educativi, comunicazione e cultura'

a facoltà di scienze della forma- zione forma insegnanti per la scuola primaria e dell'infanzia;

cultura dei servizi socio-educa- tivi; scienze della comunicazione e cul- tura. La formazione di insegnanti per la scuola primaria e d'infanzia si articola in un percorso quinquennale a ciclo unico di laurea magistrale e abilita all'insegna- mento nella scuola dell'infanzia, della primaria e dell'inglese nella scuola ele- mentare. Tre le sezioni a numero chiuso di cui è composto il corso: tedesca, ita- liana e ladina, 150 per la sezione tedesca, 80 per quella italiana e 20 per la ladina.

Il curricolo del corso di studi prevede - accanto alla lingua della sezione - alcu- ni insegnamenti in inglese e tedesco e in ladino nella sezione ladina. Prerequisiti per l'accesso sono CI nella madrelingua e Bl (solo per quest'anno, dal prossimo anno accademico verrà richiesto il B2) in una delle altre due lingue del corso.

Per l'abilitazione all'insegnamento nel- la scuola superiore di primo e secondo grado è necessario un ulteriore tirocinio formativo attivo. Nell'ambito della for- mazione sociale l'offerta della facoltà propone due corsi di studio triennali in Servizio sociale e in educatore sociale e

il biennio della laurea magistrale in ser-

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vizio sociale e politiche sociali; un corso di studio per scienze della comunicazio- ne e cultura e il dottorato di pedagogia generale, pedagogia sociale e didattica.

Professoressa Dozza, in cosa si dif- ferenzia il corso di laurea di scienze della formazione primaria della Lub?

«Il Corso di Scienze della Formazione primaria si differenzia per alcune scelte curricolari e organizzative: innanzitutto l'incontro unico tra tre differenti culture scientifiche e scolastiche (tedesca, italia- na e ladina), il curricolo è strutturato in modo da garantire una sicura formazione per l'insegnamento del tedesco seconda lingua e dell'inglese. L'articolazione in tre sezioni consente di frequenta- re insegnamenti e laboratori nelle altre sezioni. Altro punto di forza è il corpo docente internazionale, vorrei ricordare alcuni componenti che godono di fama internazionale e che storicamente inse- gnano nel corso di laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria del nostro ateneo che sono Gisela Luck per le scienze, Bruno D'Amore e Martha Pioilla per la matematica, Ivo Mattozzi per la storia, Renate Zimmer per l'edu- cazione motoria».

Un ennesimo esempio di internazio- nalità della Lub? «Oltre al corpo do- cente, un'altra cosa che ci caratterizza

sono i tirocini e i programmi di scambio all'e- stero. Abbiamo convenzioni con moltissime Università (Germania, Austria, Svizzera, Irlan- da, Spagna, Ungheria, ecc).

Organizziamo visite di studio per gli studenti in scuole di eccellenza: le più recenti sono state a Bielefeld, Hannover, Hamburg; la prossima, a giugno, sarà alla scuola dell'infanzia Diana di Reggio Emilia Children. Oltre che con l'estero abbiamo anche un ottimo rapporto con scuole e servizi educativi del territorio che ci consente di proporre tirocini, programmi di ricerca spia- na le occasioni per un successivo impiego».

Quali sono i progetti per il futuro della fa- coltà? «Potrei sintetizzarli nella forte collabo- razione e sinergia con le Università di Trento e Innsbruck (Euregio) ai fini della didattica, della ricerca, della valorizzazione di risorse e com- petenze; nell'attivazione di tre percorsi aggiun- tivi e opzionali di eccellenza (che chiamiamo

"insegnante plus") per figure di riferimento, coordinamento e promozione nella scuola in

ambiti specifici: didattica delle lingue, didat- tica della musica, arte e movimento, didattica della matematica e delle scienze. E ancora, il potenziamento del Coro della Facoltà e inseri- mento del Coro nella rete nazionale e interna- zionale dei cori universitari; lo sviluppo della collaborazione, già attiva da alcuni anni, con il Teatro Stabile di Bolzano per realizzare Labo- ratori di attività teatrale a Bressanone (Giovani in Scena) che verranno riconosciuti tra le atti- vità a scelta dello studente». Si amplia dunque anche la proposta formativa? «Direi che la Facoltà conferma la sua offerta, impegnandosi ad esempio sul terreno del TEA in collabora- zione con Trento.

Più che ampliare la proposta direi che la ri- calibra. Un esempio è la rimodulazione della laurea magistrale biennale in collaborazione tra Trento e Bolzano, un altro è il lavoro di moni- toraggio e sviluppo che si sta facendo riguardo al corso di Laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria».

Tirocinio: unificare teoria e pratica

II valore comunicativo in tre lineile

Comunicazione e cultura, che si svolge a Bressanone presso la facoltà di scienze della formazione, è indirizzato a chi ha appena terminato la scuola superiore e a lavoratori che intendano acquisire nuove competenze professionali.

Si caratterizza soprattutto per due punti, come ci conferma la professoressa Do- rothy Zinn: «II trilinguismo, caratteristi- ca principale della Lub, nel nostro corso viene massicciamente applicato, dato che le lezioni sono suddivise equamente nelle tre lingue.

Prevediamo inoltre un tirocinio di 300 ore - è obbligatorio- ma è anche una grande opportunità. Non tutti i corsi di comunicazione di altre università pos- sono disporre di un patrimonio di con- tatti con istituzioni pubbliche e private, aziende e associazioni come il nostro ateneo. Ciò consente di offrire ai nostri studenti questa preziosa occasione».

L'elemento teorico viene quindi applica- to direttamente alla pratica? «L'aspetto teorico rimane comunque importante, i nostri studenti hanno una solida cultura

di base nei settori della comunicazio- ne aziendale, organizzativa nel profit e nonprofit, sulla comunicazione virtuale e digitale, sul valore comunicativo della cultura e in particolare, visto il contesto locale, rafforzano una cultura di base su- gli aspetti della interculturalità.

Attraverso questa solida preparazione i neolaureati accedono facilmente al mon- do del lavoro, come confermato dai dati Almalaurea, oppure possono proseguire gli studi scegliendo tra vari master di specializzazione».

Progetti innovativi

Alla Facoltà di Design e Arti delia Libera università di Bolzano il trilinguismo trova applicazione pratica nella quotidianità quando vengono sviluppati progetti teorici, ma anche nei laboratori. quando questi progetti prendo- no forma e vengono realizzati. L'approccio plurilingue e multidisciplinare rispecchia la realtà di molti ambienti del mondo del design così come il corpo docente, internazio- nale, giovane, dinamico e motivato.

Ne fanno parte progettisti che sono a stretto contatto con le realtà del mondo del lavoro e con esperienze pratiche che possono trasmettere agli studenti. Alla Facoltà di De- sign e Arti non si studia in "classi", ma si formano gruppi di lavoro con 20 persone al massimo, nei quali si mesco- lano studenti provenienti dai vari anni di corso. E' una si- tuazione di lavoro ottimale che garantisce allo studente un contatto diretto con i docenti e altri studenti di varie età, nazionalità ed esperienze. Ciascuno ha la certezza di essere seguito individualmente. Nell'ambito dei corsi gli studenti si impegnano in progetti in collaborazione con al- tre istituzioni ed amministrazioni pubbliche. L'approccio didattico è quello della risoluzione immediata di proble- matiche pratiche che, con l'esperienza acquisita, consenta di codificare anche le regole teoriche. Completano questa parte del lavoro i corsi di approfondimento nelle officine e i corsi specialistici. Nelle officine si supporta il lavoro sperimentale: sono i luoghi in cui gli studenti verificano e realizzano concretamente le proprie idee. Ne esce una figura di designer completa, non inquadratale in un profilo preciso. Grazie alle nuove tecnologie digitali la 2D e la 3D si sovrappongono e si completano, dando origine a un profilo professionale interdisciplinare. Design di prodotto e comunicazione visiva si fondono. Il moderno designer lavora nel campo dell'interface design, crea pagine web, si occupa del design di allestimenti

intrecciando così varie competenze. Il designer del futuro avrà altre grandi responsabilità: nel riutilizzo di materiali di scarto, ad esempio, e nella riqualificazione di oggetti o ambienti, nella visione sempre più richiesta del rispetto ambientale. Lo studente che si iscrive alla Facoltà di De- sign e Arti della LUB deve principalmente essere curioso e aperto, avere capacità dì analisi e di comprensione di possibili problemi, creatività interdisciplinare, capacità di lavorare in gruppo, visione trasversale, autonomia e indi- pendenza.

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Corriere del Trentino Sabato 13 Aprile 2013

L a facoltà di economia forma economisti e managers plu- rilingui, in grado di muo- versi nel mercato europeo e globale. Al centro della diversifica- ta offerta formativa i punti cardine sono il plurilinguismo e la multicul- turalità, garantiti da un corpo docen- te e studentesco internazionale.

Tre le lauree triennali: economia e management, Scienze economiche e sociali (il cosiddetto Ppe: politics, philosophy, economics ) e mana- gement del turismo, dello sport ed eventi, che viene offerto presso la sede di Brunico.

Economia e management mira a formare giovani laureati in grado di intraprendere una carriera nei set- tori del business, della consulenza, dell'imprenditorialità e della pub- blica amministrazione.

Il corso di Ppe propone agli studen- ti approcci diversi per comprendere la complessità degli aspetti sociali e umani del mondo intorno a noi ba- sandosi su tre discipline: l'econo- mia, la politica e la filosofia, oltre alle indispensabili nozioni di ma- tematica e statistica che rendono il programma di studi multidisciplina- re e adatto a menti aperte.

I laureati corrispondono a un pro-

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I laureati corrispondono a un pro- filo sempre più richiesto: operatori economici plurilingui, aperti cultu- ralmente e con una formazione di respiro internazionale.

Le possibilità di occupazione si ri- trovano all'interno di enti pubblici e privati (anche non-profit) che opera- no a livello internazionale, ma anche nel giornalismo e nel terzo settore.

Durante il corso si acquisiscono buone conoscenze di scienze politi- che al fine di analizzare e compren- dere i cambiamenti economici e il loro impatto sulla società, nonché filosofiche per capire i fondamenti normativi e le implicazioni dei cam- biamenti economici e politici.

I corsi sono caratterizzati da una combinazione di economia azienda- le, economia politica, politologia e giurisprudenza.

II corso in management del turismo, dello sport e degli eventi forma diri- genti, manager e altri professionisti del settore turistico e sportivo.

Le attività didattiche sono orientate agli aspetti europei e internaziona- li. I laureati possono intraprendere una carriera come junior manager, responsabili di dipartimento o simili nel settore del turismo, alberghiero o del tempo libero, in organizzazio-

-"?-.-: .

ni sportive e nei club sportivi e/o in agen- zie di eventi e di pubbliche relazioni in centri congressi.

La scelta di proseguire gli studi può in- dirizzarsi alla gestione aziendale, del ma- nagement del turismo, dello sport e degli eventi, e prendere in considerazione la possibilità di una carriera accademica.

La Libera università di Bolzano offre due corsi di laurea magistrale: Economia e management per il settore pubblico e il corso in Imprenditorialità e innovazione.

Il primo (Emps) è pensato per formare professionisti capaci di rispondere alle esigenze di efficienza, efficacia ed econo- micità delle amministrazioni complesse; il secondo forma professionisti che potranno avviare una nuova impresa, combinando competenze imprenditoriali con solide co- noscenze dei processi di sviluppo di nuovi prodotti.

Facoltà di Scienze e tecnologie informatiche

Un corso di studi due lauree

La Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche offre un cor- so di laurea in Scienze e Ingegneria dell'informazione che, secondo i dati raccolti in passato e le previsioni per il futu- ro, garantisce un lavoro sicuro e ben pagato ai neolaureati.

Durante i primi tre anni, il corso di laurea è orientato alla pratica, con forti connessioni con industrie locali e interna- zionali, mentre il biennio successivo di laurea magistrale è orientato alla ricerca, con percorsi di studio internazionali e un'eccellente rapporto numerico tra docenti e studenti. Dopo la Laurea magistrale si può ancora proseguire gli studi: lo step successivo riguarda il dottorato di ricerca in Informati- ca e forma ricercatori di alto livello. La laurea della Facoltà di Scienze e tecnologie informatiche della LUB garantisce

inoltre, statistiche alla mano, il minor tempo di attesa per il primo impiego e la piena occupazione: in pratica a meno di un mese dal conseguimento del titolo il 100% dei neolaureati trova un posto di lavoro nel settore. Ciò potrebbe valere per molte Facoltà di Scienze informatiche in Italia e nel mondo, ma la peculiarità dei corsi di studio alla LUB è quella che, secondo i dati AlmaLaurea, gli studenti che la frequentano sono i più soddisfatti d'Italia. Notevole il risultato in termini di occupazione post-laurea, dunque, e anche un elevatissimo livello di soddisfazione da parte degli studenti: due caratteri- stiche che rendono la Facoltà appetibile per studenti italiani e stranieri. Ma quali sono i requisiti per iscriversi alla Facol- tà? Molti chiedono se sia necessario aver già affrontato degli

studi specifici o se anche uno studente che ha frequentato il

Liceo classico sia abbastanza preparato per affrontare il cor-

so di laurea triennale? In realtà non occorre avere conoscenze

preventive di informatica, quello che occorre è essere dispo-

nibili a studiare in un ambiente nuovo, caratterizzato dall'in-

ternazionalità, dalla creatività e dal lavoro di gruppo, che poi

è l'impostazione di tutta l'Università di Bolzano. C'è inoltre

una particolarità per quanto riguarda il corso di laurea magi-

strale: lo studente che frequenta presso la Libera Università

di Bolzano o presso un'università partner, al termine del cor-

so ottiene due lauree, una italiana e una dell'altro paese in cui

ha frequentato. Questa attività congiunta a livello europeo

offre la possibilità allo studente, anche grazie a borse di stu-

dio, di affrontare un percorso che lo porta a ottenere due titoli

spendibili nel continente. Uno studente che giunge da fuori

provincia, in particolare dal Trentino, ha inoltre l'opportunità

di studiare in un ambiente in cui si usa l'inglese per comu-

nicare e di imparare o migliorare il tedesco, il tutto a pochi

chilometri da casa senza dover sostenere spese per l'alloggio.

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Sabato 13 Aprile 2013 Corriere del Trentino

L

a facoltà di scienze e tecnologie offre corsi di laurea in scienze agrarie e agroambientali e in in- gegneria industriale meccanica e i corsi di laurea magistrale in gestione sostenibile dell'ambiente montano e in ingegneria energetica, ma sono in progetto o in via di attuazione diverse novità come ci illustra il preside Massimo Tagliavini: «II corso di laurea in scien- za agraria e agro ambientale della Lub è strutturato in modo da dare maggiore enfasi alla gestione dell'ambien- te montano. Nel nostro territorio di riferimento, l'agricol- tura è talmente connessa con l'ambiente montano che le due cose sono pressoché inscindibili. Scienze agrarie e agroambientali offerta, come peculiarità della Lub, in tre lingue, ha una base formativa piuttosto ampia e in questi anni inoltre ci siamo prodigati per preparare una serie di corsi di laurea magistrale. Dal prossimo anno la facoltà offrirà un'ulteriore opportunità: la possibilità di ottenere una laurea magistrale in horticultural sciences, in pratica in ortofrutticoltura ossia tutte le colture che non rientra- no nell'agricoltura in campo aperto come la gestione di frutteti, vigneti, orticoltura di serre, verde urbano. La Lub ha infatti aderito a un consorzio di università europee che comprende l'università di Bologna, costitutore del pro- getto, la Boku di Vienna, la Tum di Monaco di Baviera, la Humboldt di Berlino, l'Università Corvinus di Buda- pest e poi ci sono le università di Montpellier e Anger che costituiranno un consorzio francese. IMaHS (l'acro- nimo del master biennale specializzato) è un corso Era- smus Mundus al quale partecipano studenti provenien- ti da ogni parte del mondo». E per quanto riguarda

Le materie oggetto di studio saranno sia materie di tipo tecnico-agrario, sia materie di ecologia oltre a materie di tipo economico e sociale, come gli aspetti legati alla vita in montagna. Il corso sarà fondamentalmente in inglese con parti di programma in tedesco e in italia- no». Un ampliamento del modello trilinguistico? «Il trilinguismo rimane ed è un obbligo per le lauree trien- nali, ma i master così specializzati attraggono studenti provenienti da più aree geografiche e quindi pensiamo sia interessante offrirlo in inglese».

INGEGNERIA

Preside Tagliavini, quali le novità per il corso di lau- rea di ingegneria? «L'anno scorso abbiamo istituito, in collaborazione con l'università di Trento, una laurea magistrale in ingegneria energetica che prevede una certa mobilità sia per i professori che per gli studen- ti, data la vicinanza geografica dei due atenei. Nono- stante la partenza ritardata per il blocco del ministe- ro, gli iscritti sono già una quindicina». La proposta della facoltà di ingegneria della Lub, così come è strutturata, sta quindi riscuotendo interesse tra gli studenti? «Sono già molti anni che qui con la trien- nale si laureano diversi studenti, ora c'è l'opportunità di continuare la formazione con un corso magistrale, possibilità che è stata colta anche da alcuni laureati che già lavoravano». Si preannunciano quindi buone prospettive per queste discipline di studi? «Asso- lutamente, abbiamo mirato alle esigenze locali intro-

ducendo una laurea magistrale per un tema così caldo

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smus Mundus al quale partecipano studenti provenien- ti da ogni parte del mondo». E per quanto riguarda l'ambiente? «Anche in campo ambientale abbiamo in serbo una novità, dopo anni di trattative abbiamo conclu- so un accordo con l'Università di Innsbruck per il corso di laurea magistrale Emma (Environmental Management of Mountain Areas), che in italiano si chiama gestione sostenibile dell'ambiente montano, e che si tiene per il primo anno a Bolzano e per il secondo anno a Innsbruck.

lutamente, abbiamo mirato alle esigenze locali intro- ducendo una laurea magistrale per un tema così caldo come le energie. Oltre alla collaborazione con Trento, inoltre, c'è anche un coinvolgimento con l'Università di Innsbruck per la costituzione in futuro di un centro di competenza interdisciplinare nel settore dell'ener- gia, in questo, che è ancora un progetto, l'Università tirolese potrà apportare le ottime competenze relative al risparmio energetico».

Corso per l'efficienza energetica

Quello in ingegneria energetica è un corso di laurea internaziona- le interateneo che sin dall'avvio ha coinvolto la Libera università di Bolzano e 1' Università di Trento, e. che vedrà la partecipazione anche dell' Università di Innsbruck. Le motivazioni della propo- sta sono legate alla crescente criticità dell'energia, sia in relazione all'esauribilità delle fonti fossili, sia in conseguenza dell'impatto che il loro uso e più in generale l'impiego dell'energia produce sull'ambiente. Le risposte interpretano la sensibilità e la vocazio- ne specifica del territorio altoatesino e trentino che ha saputo di- mostrare concretezza e lungimiranza, da un lato con la proposta di azioni per il risparmio energetico - l'esperienza Klimahaus ha fatto scuola in Italia e all'estero - e dall'altro con il diffuso sfrut- tamento delle fonti rinnovabili - idroelettrico e biomassa legnosa

in particolare. Naturale quindi proporre qui e ora un corso di lau- rea magistrale fecalizzato sull'efficienza energetica, negli edifici ma anche in ambito produttivo, e sulle produzioni da fonti rinno- vabili attraverso impianti di piccola e media taglia, di contenuto impatto ambientale e a servizio di utenze vicine. Generazione distribuita, produzione combinata di calore ed energia elettrica, teleriscaldamento e smartgrid sono le parole chiave del progetto che viene a completare il percorso formativo ingegneristico della Libera università di Bolzano, inserendosi tra la laurea di primo livello (laurea triennale) in Ingegneria industriale meccanica e il dottorato di ricerca in Sustainable Energy and Technology.

I corsi proposti riguardano gli impianti e le tecnologie di produ- zione di elettricità e di calore su piccola e media scala alimentati da fonti rinnovabili (in particolare quelle idroelettrica, eolica e le biomasse), le reti di distribuzione, gli edifici e gli impianti dì ri- scaldamento e climatizzazione a bassissimo consumo energetico (noti come Near Zero Energy Buildings o NZEB) e gli impianti e i sistemi di produzione industriale a elevata efficienza energetica.

L'obiettivo è quello di formare uno specialista del settore in gra-

do di affrontare i diversi aspetti della progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici integrati, che si tratti di impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili, di edifici a basso consumo energetico oppure delle reti che trasportano energia elettrica e termica dalla produzione all'impiego su scala locale.

Una figura in grado di proporsi nell'ambito della libera profes- sione ma anche di operare alle dipendenze di agenzie pubbliche e private, industrie del settore energetico e termotecnico, utilities pubbliche e private. Le lezioni vengono offerte sia nella sede di Bolzano sia in quella di Trento, prevalentemente in lingua ingle- se, ma con una buona proposta di corsi di approfondimento tenu- ti in tedesco e in italiano, valorizzando così l'approccio trilingue che da sempre rappresenta uno dei punti di forza della Libera Università di Bolzano. Inoltre, sono già stati individuati specifici corsi, reciprocamente riconoscibili nell'ambito dell'offerta for- mativa in Ingegneria domotronica dell Università di Innsbruck, che gli studenti di Bolzano e Trento potranno seguire oltre -Bren- nero o, viceversa, quelli di Innsbruck potranno seguire a Trento e Bolzano.

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