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Benvenuti nella vostra/nostra nuova scuola Prof. Ruggiero Isernia, Dirigente Scolastico. Grande festa di fine anno

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Academic year: 2022

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Benvenuti nella “vostra/nostra”

nuova scuola

Prof. Ruggiero Isernia, Dirigente Scolastico

Cari ragazzi e ragazze, benvenuti nella Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Com- prensivo “De Amicis”. Dopo 5 anni di Scuola Primaria, siete approdati alla Scuola Media.

In parte già la conoscete, perché con il “Progetto Continuità”, avete partecipato ai diversi laboratori con gli insegnanti di Arte, Musica, Inglese e Francese.

Tra le tante attività previste vi è questa del “Giornalino Scolastico”: l’edizione che state leggendo è dedicata proprio a voi che quest’anno frequentate la I Media. Gli alunni delle classi Terze l’hanno confezionato appositamente per voi, per raccontarvi le tante manife- stazioni che hanno visto impegnate tutte le classi del “Plesso Isonzo” lo scorso anno sco- lastico. E speriamo che ci sia tra voi qualcuno che voglia cimentarsi nella composizione degli articoli… Vi auguro un felice periodo e un fantastico anno scolastico!

Grande festa di fine anno

Sabato 11 giugno nel cortile dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” si è svolta la grande festa di fine anno che ha proposto una serie di attività che hanno avuto come protagonista la nostra Scuola. Capita- nata dal nostro mitico prof. Massa, la manifestazione ha visto la mostra di tutti i lavori realizzati durante le ore di Arte e degli altri progetti; l’esibizione del Coro “De Amicis” con la prof.sa Bonavita (vedi anche pag. n° 8), la riproposizione di alcuni brani del musical “Footloose” (per la cronaca completa vedi pag. n°

4) ed, infine, il concorso riservato ai cantanti, ai ballerini e ai musicisti frequentanti il nostro Comprensivo.

Spettacolo emozionante, la festa è stata davvero apprezzata dalle tantissime persone intervenute, anche dal nostro sindaco, dott. Lamacchia e dall’assessore D’Addato che si sono congratulati con il Dirigente prof. Isernia e con gli organizzatori. Questi i risultati della gara: sezione canto Antonella De Astis; sezione ballo Davide Parente e Vittoria Colangelo, sezione musicisti ex equo Giuseppe Rizzitiello e Claudia Lopez. Sono stati, inoltre, premiati coloro che hanno partecipato alle “Olimpiadi dell’astronomia”: 1° classificato: ANGELICO PASQUALE, 2° classificato: MASSARI RO- SARIO, 3° classificato: VANIA PASQUALE.

Insomma, una bella festa dove ci siamo divertiti e dove abbiamo fatto vedere ciò che abbiamo fatto in quest’anno scolastico. Gra- zie a tutti per averci sostenuto!

(Rosario Massari ex studente III B)

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Divertimento e spettacolo con la commedia “QUASI AMICI”.

La nostra Scuola ha partecipato, lo scorso 10 febbraio, alla rappresen- tazione teatrale ‘Quasi amici’, tenutasi presso l’Auditorium comunale del nostro paese. Noi alunni siamo stati accompagnati dai nostri docenti ad assistere al divertente spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale

“ATTO ZERO”.

La rappresentazione parla del comportamento che noi tutti, la maggior parte delle volte, assumiamo nei confronti dei nostri amici, ovvero quel comportamento che attuiamo quando non ci va di ascoltare i loro problemi.

La storia ha inizio presentando due coinquiline - allo stesso tempo migliori amiche - di nome Sabrina e Michela: la prima è una ragazza disordinata, impulsiva e capricciosa a cui importa solo divertirsi con i suoi amici; la seconda, invece, è una ragazza ordinatissima, la cui unica preoccupazione sembra es- sere l’ordine e la pulizia della casa. Come ogni sabato sera gli amici di Sabrina e Michela si riuniscono a casa per divertirsi e passare un buon fine settimana insieme.

Una sera, mentre Sabrina era con i suoi amici, riceve una telefonata dal fidanzato di Michela, Camillo.

Lui le racconta di aver lasciato Michela. Così la poveretta è costretta a trasferirsi a casa della sua mi- gliore amica. Inizialmente gli amici fanno finta di non sapere nulla dell’accaduto perché hanno paura della reazione di Michela. Sabrina per tirar su il morale alla sua migliore amica, invita a cena due ragaz- zi spagnoli. La serata non va a buon fine, perché i due ragazzi parlando della loro vita fanno ricordare a Michela tutti i bei momenti passati con Camillo.

De Amicis Informa

Giornalino di informazione, attualità e cultura a cura degli allievi e delle allieve della Scuola Secondaria di I Grado “Isonzo”

Istituto Comprensivo “De Amicis” – San Ferdinando di Puglia (BT) a.s. 2016/2017 ANNATA II NUMERO 1

SETTEMBRE 2016

Direttore Responsabile: Prof. Ruggiero Isernia, Dirigente Scolastico

Capiredattori: Prof. Bancone Onofrio, Prof.ssa di Biase Annalisa, Prof.ssa Di Giorgio Silvia, Prof.ssa Naturali Sipon- tina, Prof.ssa Concetta Elicio.

Redazione: gli ex studenti e studentesse Bartucci Sabrina, Spina Rosaria, Di Terlizzi Miriana (IIIª A); Massari Ro- sario, Dargenio Lucia, Di Trani Marika, Distasi Claudia, Giannaccaro Nicoletta (IIIª B); Rizzitiello Giuseppe, Mastro- donato Sergio, Fortunato Riccardo, Vangi Gabriella, Valente Angela, Zizza Ilenia, Russo Carmine, Russo Prospero Antonio (IIIª C); Molinaro Simone, Vania Pasquale, Bizzoca Sabrina, Musat Cristina, Spina Francesca (IIIª D) Ideazione grafica: Montingelli Giovanni

Impaginazione grafica: Prof. Ruggiero Isernia, prof. Bancone Onofrio

Si ringraziano tutti i colleghi e gli allievi e le allieve per aver mostrato grande attenzione e autentica collaborazione per la realizzazione di questo progetto.

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Dopo lunghe settimane di lamentele da parte di Michela, Sabrina stanca del suo comportamento, vuole farla andare via di casa, pur sapendo che senza la sua migliore amica non sarebbe stata più la stessa. Michela decide di andar- sene ma, proprio mentre stava per uscire di casa, la stessa Sabrina fa di tutto per impedirle di andarsene.

Alla fine le due amiche capiscono che la loro amicizia è così forte e importante che l’una non sarebbe la stessa senza l’altra. Noi pensiamo che questa rappresentazione sia stata molto utile per far capirci capire il vero significato dell’amicizia e quando questo sentimento possa essere importante sia in situazioni brutte e complicate sia in quelle più belle. Ciò che ci ha colpito di più è stata l’amicizia infinita tra le due amiche e il loro volersi bene. Nonostante i loro litigi, hanno capito che separarsi non è la soluzione migliore, perché la loro amicizia è talmente speciale che si accettano per quello che si è. La vera amica è quella con cui potersi sfogare, confidare e svelare i propri segreti. Il divertimento non può esistere se accanto non si ha un amico con cui stare insieme e dire: questo è il mio MIGLIORE AMICO.

Inoltre, questo spettacolo ci ha ricordato che avere vecchie amicizie è stato bellissimo. Le persone che ci hanno scosso il cuore difficilmente si dimenticano. Come puoi dimenticare la migliore amica? Specialmente se è un’amica che c’è sempre stata, che nonostante il tuo caratteraccio è rimasta e non ha cercato di cambiartelo, perché a lei piaci così, con i tuoi tanti pregi e quei pochi difetti che ti rendono la persona che sei. L’amica è quella che ti capisce quan-

do tutto andava per il verso giusto, quella con cui ride- re per qualsiasi sciocchez- za, l’amica con cui parlare di tutto, di cui ti fidi. Spes- so ci immaginiamo a set- tant’anni ancora a ridere su tutto quello che abbia- mo trascorso, ancora a vo- lerci bene. La vera amica è quella con la A maiuscola e lo sarà sempre, nonostan- te si intraprendano strade differenti, ma che forse un giorno si incroceranno.

Un applauso e tante con- gratulazioni da tutti noi stu- denti per averci fatto passare alcune ore in modo piacevole. Un grande GRAZIE ai protago- nisti, gli allievi divertenti, originali, ma soprattutto pieni di talentuosi: Michela Ferrara, Sabrina Dalessandro, Giulia Spagnoletti, Miriam Gosciola, William Strignano, Stefano Valerio, Rocco Falcon, Marco Valerio, Manuela Sandu, Miriam Pellegrini e Rosaria Grimaldi.

(Cristina Musat e Erinnio Domenica ex studentesse della III D)

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“Footloose”,

il musical che ci ha fatto ballare

Il 28 maggio scorso, presso l’Auditorium Comunale di San Ferdinando di Puglia, si è svolto un grande spet- tacolo musicale al quale hanno partecipato alcuni ra- gazzi della Scuola Media dell’Istituto Comprensivo “De Amicis”.

Il musical dal titolo “Footloose” racconta di un ragazzo, Ren McCormack, che si è trasferito dalla grande metro- poli di Chicago ad un piccolo paesino del sud degli Stati Uniti d’America. Qui è vietato ballare pubblicamente, a causa di un grave incidente che qualche anno prima aveva provocato la morte di quattro ragazzi, tra cui il figlio del reverendo Moore. Ren non accetta il divieto e si ribella e gli altri adolescenti che prima non lo appog- giavano per timore dei loro genitori, alla fine lo aiutano a realizzare la festa di fine anno di liceo.

I protagonisti, nostri amici, sono stati: Willard Herwitt, Davide Todisco; Ariel Moore, Alessia Frontino; Ren Mc- Cormack, Pasquale Angelico; il reverendo Moore, Giu- seppe Massari e Vivian Moore, Serena Muoio.

È stata un’esperienza unica e se potessimo, la rifa- remmo con piacere. Da quello che abbiamo sentito, lo spettacolo è piaciuto tantissimo e da tutti abbiamo ri- cevuto tantissimi complimenti. Attenzione: non è stato tutto rose e fiori, perché molti di noi non imparavano

il copione, altri si assentavano, rendendo le cose più difficili. Le nostre insegnanti si arrabbiavano spesso ma grazie alla grinta e alla concentrazione di noi ragazzi, alla fine tutto è andato per il meglio.

Abbiamo realizzato uno spettacolo la mattina per i no- stri compagni della Scuola Media e a sera abbiamo re- plicato per le nostre famiglie. Entrambe le volte è stato un grande successo e noi, seppur stanchi, abbiamo ca- pito di aver realizzato dopo quasi un anno scolastico, uno spettacolo fantastico e indimenticabile.

Ringraziamo le maestre Annalisa Delvecchio e Silvia Calorio, responsabili delle associazioni “Atto Zero” e

“Danza Project”, il prof. Massa per la consulenza e la preparazione delle musiche, il preside Prof. Ruggiero Isernia, la vice – preside Prof.ssa Cadura Anna Maria e il sindaco, dott. Lamacchia, per averci concesso l’uso dell’Auditorium. Grazie al sig. Terrone per le luci e l’im- pianto audio.

Ci auguriamo, infine, che anche voi ragazzi e ragazze della “De Amicis” possiate fare questa bella e istruttiva esperienza.

(Paky Angelico e Davide Todisco ex studenti III A e III D)

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Un ricco e vedovo mercante viveva in una città della Francia insieme alle sue tre figlie. Due erano presuntuose e vanitose, mentre la più giovane, Bella, era umile e pure di cuore.

Questo è il prologo del musical in lingua fran- cese a cui noi studenti delle classi Terze del- la Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo “De Amicis” abbiamo assistito martedì 26 aprile presso lo Showville di Bari.

Il padre, un giorno, perlustrando un maestoso castello, si accorse che esso era pulito e ben arredato, ma stranamente non riuscì a trovarvi né servi né sentinelle. Uno dei terrazzi si af- facciava su un meraviglioso giardino, in cui si poteva vedere un bel roseto in fiore. Così si ricordò della promessa che aveva fatto alla fi- glia minore e corse a cercare la rosa più bella.

Ma mentre stava per coglierla, fu sorpreso dal padrone del castello, che era una enorme e terribile bestia, il quale gli rimproverò di aver ricambiato la sua generosa ospitalità con un tentativo di furto e sentenziò che per questo ora meritava la morte. Il mercante tentò di giustificarsi raccontandogli del desiderio della sua bella figlia, ma la bestia non volle sentire ragioni e decise di risparmiargli temporanea- mente la vita a patto che al suo posto egli por- tasse al castello la giovane, altrimenti sarebbe dovuto ritornare a saldare il suo debito di lì a tre mesi. Tornato a casa, il padre raccontò tut-

to a Bella, la quale si offrì di andare al castello al posto del padre.

L’incontro con la Bestia non fu così traumatico, anzi si rivela essere cortese e gentile. Tanto che alla fine Bella vorrebbe sposarlo: la male- dizione termina e il mostro si trasforma in un bel principe e … vissero felice e contenti.

Una fiaba fantastica tratta dal romanzo fran- cese: “La Belle et la Bete”, alla quale i nostri professori di lingua e il nostro Preside hanno voluto farci assistere. Oltre ad approfondire la conoscenza della lingua francese, lo spettaco- lo ci ha fatto capire che la fiaba ha una morale utile non solo per i bambini ma anche per gli adulti: andare oltre alle apparenze, al centro e alla sostanza delle cose dove vi è la vera bellezza, quella del cuore!

A nome di tutti gli studenti dobbiamo ringra- ziare i professori Guastamacchia, Cirillo, Tar- quinio, Cipriani e Naturali, i quali ci hanno ac- compagnato alla manifestazione. Sembrava un po’ difficile da comprendere ma grazie alla bravura e all’esperienza degli attori, ci hanno fatto comprendere tutta la rappresentazione teatrale. Ma un grazie particolare va al nostro Dirigente che ci ha permesso di svolgere que- sta attività.

(Merotta Maria Pia e Rizzitiello Giuseppe ex studenti della III C)

“La Bella e la Bestia”

in lingua francese

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A novembre la professoressa Tar- quinio ci aveva comunicato che avremmo assistito presso il Teatro Showville di Bari al musica in lin- gua inglese, intitolato “The Wizard of Oz” e il 5 marzo, accompagnati dai proff. Tarquinio, Cirillo, Banco- ne e Amoruso, con le classi I A, I B, II A, II B e II C, siamo arrivati a destinazione con tanta curiosità e attenzione.

Dopo aver fatto merenda, siamo entrati in sala dove una voce ci ha chiesto di spegnere i telefonini e fare assoluto silenzio per apprezza- re le scene ed aiutare gli attori.

Dorothy, la protagonista, è una ra- gazzina che viveva in Kansas con i suoi zii. Un giorno la casa venne travolta da un terribile ciclone che trasporta la bambina in una terra

fantastica, completamente diversa dal Kansas. Per tornare a casa, su indicazione della Strega Buona del Sud, intraprende uno strampalato viaggio verso la Città di Smeraldo, dove risiede un Mago potentissimo di nome Oz.

Sulla “strada di mattoni gialli”, Do- rothy incontra tre nuovi amici: l’Uo- mo di latta, lo Spaventapasseri e il Leone codardo. Tutti e tre decido- no di accompagnare la fanciulla dal grande mago e, nello stesso tem- po, chiedere dei doni: un cuore per l’Uomo di latta, un cervello per lo Spaventapasseri e il coraggio per il Leone.

Arrivati alla Città di Smeraldo, Oz promette di aiutare tutti a patto che sconfiggano la Strega Cattiva dell’Ovest. La Strega riesce a cat- turare la ragazza e la costringe a fare le pulizie del castello. Dorothy, arrabbiata, le getta addosso un sec- chio d’acqua e la Strega si scioglie.

Tornati da Oz, Dorothy e i suoi ami- ci scoprono che il Mago altri non è che un vecchio ventriloquo, giunto

nel mondo di Oz con la sua mon- golfiera, che un fortissimo colpo di vento aveva disancorato, portando- lo fino a quella terra sconosciuta. Il Mago esaudisce - grazie a qualche stratagemma - i desideri dello Spa- ventapasseri, dell’Uomo di latta e del Leone. Per riportare Dorothy a casa, il Mago costruisce una nuova mongolfiera, e sceglie di tornare in America con lei. Lo Spaventapasseri viene eletto nuovo re della Città di Smeraldo. Ma la mongolfiera parti- rà, a causa di un disguido, con il solo Mago a bordo. Dorothy è di- sperata e chiede aiuto a Glinda, la Strega Buona del Sud. Questa le spiegherà che grazie alle scarpet- te rosse potrà tornare in qualsiasi momento a casa, solo battendo tre volte i tacchi. E così avviene: Do- rothy ritorna in Kansas e abbraccia i suoi zii.

“The Wizard of Oz” è un musical sta- tunitense che debuttò per la prima volta a Chicago nel 1902 al Grand Opera House: ebbe così grande suc- cesso che fu replicato a Broadway per un totale di 293 volte.

Apparso al cinema per la prima vol- ta nel 1939 con Judy Garland che interpretava Dorothy, il “Mago di Oz” vuole raccontare l’orgoglio del popolo Americano di appartenere ad una Nazione e di riconoscersi nei suoi valori.

Alla fine dello spettacolo abbiamo fatto delle domande in inglese agli attori. Ed è stato molto interessante e molto comprensibile, più di quan- to avremmo immaginato.

Siamo tornati felici di aver trascorso la mattinata in maniera alternativa e molto formativa. Questa espe- rienza ha certamente arricchito le nostre conoscenze, suscitato delle nuove emozioni e soddisfatto le no- stre attese.

(Parente Silvia e Garofalo Giulia ora in III B)

Wizard of Oz

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L’11 maggio, accompagnati dai proff. Massa, Montatore, Cipriani e Di Palo noi alunni delle classi terze abbiamo svolto la visita d’istruzione di fine anno: meta la reggia, i giardini e il borgo antico di Caserta.

Partiti di buon mattino mentre una pioggia incessante ci ha accompagnati lungo tutto il tragitto, siamo arrivati a Caserta con il maltempo che si era spostato. Con l’aiuto di una guida abbiamo visitato gli appartamenti reali, ricchi di stucchi e di decorazioni straordinarie.

Successivamente con il bus navetta abbiamo ammirato i bellissimi giardini con le grandiose fontane. Il paesaggio era particolarmente bello perché in questo periodo la natura era in

fiore. Spettacolare la cascata finale. In questo contesto abbiamo fatto la merenda e abbiamo giocato a pallavolo.

Nel pomeriggio ci siamo recati in pizzeria dove abbiamo gustato una buona pizza ed, infine, abbiamo visitato la parte antica di Caserta, molto bella e ben conservata. Degna di menzione la cattedrale, all’interno della quale stavano svolgendo le prove di canto in gregoriano che rendevano l’atmosfera molto suggestiva.

Una bella esperienza e bei posti che consiglio a tutti di visitare.

(Sabrina Bartucci ex studentessa della III A)

Viaggio d’istruzione a

Caserta

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Il progetto del “Coro Scolastico” ha rappresentato all’interno del Piano dell’Offerta Formativa dell’Isti- tuto un efficace strumento formativo e di diffusione del linguaggio e della cultura musicale tra i docen- ti, le famiglie ed il territorio in un’ottica di continuità e rinnovamento dei percorsi didattici intrapresi.

Nato lo scorso anno scolastico, sotto la guida del Maestro Maria Grazia Pia Bonavita nonché docen- te presso la nostra Scuola Media, il Coro De Amicis dalla composizione così particolare (genitori-do- centi) ha voluto rispondere al bisogno che hanno anche gli insegnanti ed i genitori di vivere meglio il mondo della scuola valorizzando competenze ed attitudini diverse da quelle professionali, creando momenti ludico - culturali comuni che permettono una serena ed amichevole distensione. Ma la sua finalità principale è stata quella di offrire agli stessi docenti e genitori che lo desideravano la possibilità di ritrovarsi in quanto tali, per fare musica corale insieme in un organismo che ha dato l’orgoglio di un’identità forte e positiva percepibile con simpatia anche dall’ esterno.

Cantare in coro a scuola ha significato promuovere e riconoscere questa forma espressiva e di aggre- gazione come strumento di conoscenza di crescita personale e di competenze. Il progetto ha riscosso

da subito curiosità e interesse. Costruendo un re- pertorio vario e caratteristico, con il quale si è fatto apprezzare in diverse esibizioni concertistiche, il

“Coro De Amicis” ha confezionato un cd musica- le tutto proprio, vanto per la comunità scolastica.

Cantare è la cosa più bella del mondo ed è il primo strumento musicale naturale di cui ci ha dotato la natura! Ritrovarsi insieme per vivere l’esperienza del coro, capire come si fa a respirare, ad entrare in sintonia con la voce di chi ci sta accanto, ad es- sere individui nella pluralità delle differenze che ci contraddistinguono è stata davvero un’esperienza che ci ha arricchito sia dal punto di vista musicale che personale e sociale.

Il Coro “De Amicis”

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Alcuni allievi di Terza, dopo gli esami finali svolti nel mese di giugno, hanno scritto alcune riflessioni attinenti le emozioni, le paure, le gioie e le preoccupa- zioni che hanno riguardato quei giorni. Ci sono pure considerazioni personali che descrivono i tre anni passati alla “De Amicis”. Sono delle belle pagine!

A voi ragazzi e ragazze che avete reso speciale quest’anno appena trascorso, diciamo GRAZIE! Rendeteci orgogliosi di voi anche quando sarete alle Supe- riori … siate degli studenti modello proprio come lo eravate quando frequenta- vate la nostra Scuola Media. E siate sempre fieri della nostra Scuola: quando ve lo chiederanno, rispondete con orgoglio: NOI VENIAMO DALLA “DE AMI- CIS” DI SAN FERDINANDO!!!

I miei tre anni alla “De Amicis”

Tutto è incominciato il 17 settembre 2013. Ricordo quel bel venticello che mi scompigliava i capelli, ero mano nella mano con la mia mamma mentre aspettavo che mi chiamassero, avevo paura … perché pensavo che gli insegnanti fossero cattivi, antipatici e che non mi avrebbero mai capita, ma non è stato così. In questi tre anni abbiamo cambiato tanti professori, ed erano e sono rimasti nel mio cuore, perché non è facile dimenticare i loro rimproveri ma in particolar modo i loro sorrisi che ogni giorno ci illuminavano le giornate.

Mi chiamano, lascio la mia mano da mamma e cammino verso quella che sarebbe stata la mia professoressa. Entro in classe con molto timore, c’erano altri bambini della mia stessa età, non conoscevo nessuno, mi sentivo spaesata, sola. Ma dopo un po’ ho cominciato a fare amicizia, erano molto simpatici e ogni giorno mi facevano vivere emozioni meravi- gliose. Grazie all’aiuto dei professori abbiamo tirato su una piccola recita per conoscerci meglio e per scoprire i valori che ognuno di noi ha con i propri pregi e difetti. Man mano la nostra amicizia cresceva e, arrivati in seconda, quando è suonata la campanella, tutti gioiosi siamo entrati nella nostra amata classe: non dimenticherò mai quell’anno. Era- vamo uniti come se ci conoscessimo da tempo, ne abbiamo passate tante, in particolar modo in gita. Eravamo tutti entusiasti di passare una giornata insieme con gioia. E con gran successo siamo arrivati all’ultima tappa, iniziata il 14 settembre 2015. Sapevamo che dopo quell’anno sarebbe finito tutto…la cosa ci rattristava un po’, eravamo consapevoli che sarebbe stato l’ultimo anno passato insieme. Pian piano si sono avvicinati gli esami, e sì, è stata dura…ma sapevamo che questa prova ci sarebbe servita per constatare le nostre capacità e dimostrare che SIAMO IN GRADO DI FARCELA!!! È andata così… gli esami non sono stati una passeggiata, ma non importa…DOBBIAMO ESSERE FIERI DI NOI STESSI, senza nessun rimpianto e CERCARE DI PUNTARE SEMPRE PIÙ IN ALTO!!

Siamo arrivati alla fine di questo viaggio, non mi sembra vero, mi manca tutto… mi manca il suono di QUELLA campanella, il gruppetto che si formava tutte le mattine.

La prima ora di lezione, dove eravamo tutti assonnati. Mi mancano le nostre canzoni du- rante la ricreazione. I loro sorrisi, gli occhi gonfi e rossi, pieni di sonno. Mi mancano i pro- fessori, ormai COMPAGNI DI VITA. I loro insegnamenti, l’ansia di un’interrogazione.

Ma soprattutto non dimenticherò mai i bei momenti passati insieme, accompagnati da abbracci e parole dolci.

Il nostro percorso è stato reso unico da una persona speciale, la nostra piccola stella...

FEDERICA!

Grazie a lei abbiamo capito il vero valore dell’amicizia, che supera tutto e tutti ma non si ferma mai all’apparenza. Ci ha riempito questi 3 anni di gioia e felicità.

Cos’altro dire…GRAZIE DI TUTTO.

(Sabrina Bartucci e Miriana Di Terlizzi ex studentesse della III A)

I nostri ricordi…

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Gli esami di terza media, per noi alunni, sono una vera e propria sfida.

Spesso noi ragazzi li consideriamo un ostacolo insormontabile, un qualcosa di estremamente difficile che non siamo in grado di superare e a volte al solo pensiero degli esami, ci demoralizzia- mo. Beh, anche io la pensavo così prima di affrontarli. I professori ci hanno parlato degli esami dal primo giorno di scuola fino all’ul- timo.

Quando ci hanno introdotto l’argomento per la prima volta, sono rimasto indifferente alla cosa, non mi interessava molto dal mo- mento che agli esami mancavano ben nove mesi, ma con l’avvici- narsi di giugno la preoccupazione cresceva.

Già da gennaio a scuola non si faceva altro che parlare degli esami forse perché anche gli altri studenti proprio come me av- vertivano un po’ di preoccupazione, e quindi non potevamo fare a meno di confrontarci per capire come approcciarci agli esami e magari anche per tranquillizzarci. Proprio

grazie a questa paura durante l’anno ho dato il meglio di me ottenendo risultati altissimi ma ciò non bastava a rassicurarmi.

Con l’inizio del secondo quadrimestre, il pen- siero degli esami era diventato costante così come la paura: mancavano pochi mesi ed io non avevo la minima idea di come affrontarli, non sapevo quale argomento portare all’esa- me orale, non sapevo neanche quando iniziare a prepararmi. Inoltre, vedendo alcuni compa- gni con la tesina già pronta, l’ansia aumenta- va. Durante l’ultimo periodo, anche i professori non facevano altro che parlarcene; inoltre cercavano di aiutarci in tutti i modi, facendoci fare simulazioni per capire meglio come si sa- rebbero svolti effettivamente gli esami, sugge- rendoci la scelta degli argomenti per la tesina, aiutandoci anche nella scrittura della stessa, ma soprattutto dandoci sicurezza e credendo

in noi: tutto ci è stato molto di aiuto perché ciò mi ha fatto capire che i professori erano “dalla nostra parte” e quindi non li avremmo dovuti temere.

Una volta finita di scrivere la tesina dovevo pensare agli scritti:

a dire il vero gli scritti non mi preoccupavano molto poiché ero molto preparato sugli argomenti che sarebbero potuti capitare ma comunque percepivo un po’ di ansia che in occasioni come questa è più che normale. Il giorno prima dell’esame di italiano era agitatissimo, quella sera ho faticato anche a dormire e anche la mattina stessa della prova avevo molta ansia, ma quando mi sono seduto e ho letto le tracce, tutte le preoccupazioni che affol- lavano la mente sono sparite: ho cominciato a scrivere e ho fatto un ottimo esame. Anche per gli altri scritti non ho avuto difficoltà, persino la prova INVALSI è andata meno peggio del previsto perché i nostri professori durante l’anno, ci hanno fatto fare pa- recchie simulazioni.

Poi è toccato agli orali. Avevo il bruttissimo presentimento che una volta arrivato di fronte alla commissione mi sarei dimenticato tutto. Il giorno della prova orale ero pronto a dare il meglio di me, ma avevo sempre molta paura. Quando è arrivato il mio turno, la preoccupazione è sparita completamente, ho cominciato a parla- re senza mai fermarmi e dopo un po’ i professori mi hanno guar- dato con aria soddisfatta e mi hanno detto che poteva bastare.

Ero troppo contento ma soprattutto molto soddisfatto a tal punto da scoppiare a piangere. Purtroppo però la fine degli esami non voleva dire solo l’inizio delle vacanze ma anche la fine di un’e- sperienza bellissima della quale ormai rimangono solo i ricordi dei professori, dei compagni e dei bei momenti passati insieme.

Alla fine sono uscito con 10 e lode: anche se fossi uscito con un 7 mi sarei ritenuto soddisfatto perché so quanto impegno ho messo in questi tre anni di scuola.

(Simone Molinaro ex studente della III D)

Gli esami

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Negli esami vi sono tanti sentimenti come la paura, l’emozione, l’incer- tezza che senti prima di svolgere sia gli scritti che gli orali. Agli esa- mi scritti non ho avuto tanta paura poiché, quando vivevo in Romania, in quarta elementare ho già svolto gli esami scritti ma non quelli orali.

Agli orali … direi che un po’ di timo- re c’è stato. Non era una di quelle paure che ti facevano sudare dalla testa ai piedi. Ho sentito tanti amici di altre classi che avevano già fatto gli esami (e che si godevano le va- canze in santa pace!), che mi hanno detto che non era complicato. Per chi è abituato a parlare sempre, è facilissimo e quindi a me la paura, in questo caso, è sprofondata! (Non del tutto). È il 28\06\2016, il giorno della mia morte. In realtà, non vorrei nominarla in questo modo, ma per farvi capire che ero sotto pressione.

Tre giorni prima di fare gli esami orali, avevo ripetuto, studiato e di nuovo ripetuto senza uscire di casa - anche se qualche sbirciatina c’è stata - a volte rifiutavo di mangiare perché non volevo interrompere gli studi per poi rifare tutto. Dopo di che ho fatto una prova: ho preso una sedia e mi sono seduta al centro della mia camera per provare l’emo- zione di quel giorno. Era tutto facile, sembrava, almeno speravo. Non mi sentivo affatto a disagio. Pensavo sempre positivo e cercavo di non

arrabbiarmi per niente.

Io ero la dodicesima per fortuna, ma la paura e l’ansia mi seguivano. Ad- dirittura non ripetevo più perché ero troppo preoccupata. Andavo avan- ti e dietro, quindi delle amiche mi hanno fatto fare un giro intorno alla scuola, una piccola passeggiata in piazza e in villa. Ma niente. Sempre a guardare quella tesina composta da tante pagine che mi avevano ob- bligata a sopportare tutto questo!!!

Verso le 13:00, sono andata in clas- se per fare quest’esame che mi complicava tanto la vita. Tremavo come un gatto impaurito. Mi sono seduta con molta cautela. Sentivo scendere lungo i piedi la paura e poi vederla sprofondare per sempre, senza mai più ritornare da me. Mi piaceva veramente stare seduta e parlare. Non volevo smettere. L’u-

nica cosa che mi consolava di più, in realtà, è stata la professoressa Naturali, la mia cara prof. di Italiano, l’unica che guardavo di più. Forse, è stato grazie a lei che ho superato tutto e la ringrazio anche del corag- gio che mi aveva dato, la spinta per combattere contro le mie più grandi paure. Non è stata un’esperienza tanto facile, nonostante le mie diffi- coltà, tutto è finito in splendida tran- quillità.

Ah, un’altra cosa: a tutti coloro che affronteranno gli esami, vi dico:

STUDIATE, STUDIATE, STUDIATE e gli esami saranno facili. Supera- te le vostre paure e i vostri timori e combattete come dei veri guerrieri per poi aggiudicarvi, non dico la me- daglia d’oro, ma vale la pena com- battere anche per quella di bronzo.

(Cristina Musat ex studentessa della III D)

Gli esami…

che avventura

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