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Autostrade liguri: l autotrasporto perde 5 mln al giorno

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8 Aprile 2022 -

Autostrade liguri: l’autotrasporto perde 5 mln al giorno

ROMA – Domenico De Rosa, amministratore delegato del Gruppo Smet, operatore logistico leader a livello europeo, commenta l’attuale situazione delle

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8 Aprile 2022 -

autostrade liguri A7, A10, A12, A26: “La Liguria è una regione altamente strategica dal punto di vista della logistica, per la presenza di alcuni tra i porti più trafficati e rilevanti del paese. Il 50% della logistica italiana passa da Genova e dalla Liguria, con una movimentazione di mezzi pesanti che raggiunge i 30 mila veicoli al giorno. Nonostante questo, la regione continua a vivere l’isolamento e il blocco totale della sua viabilità

nell’indifferenza delle istituzioni”.

Massiccia presenza di cantieri, chilometri di coda e pesanti disagi per cittadini e aziende, nella totale incertezza circa i tempi di

regolarizzazione della viabilità. “I cantieri proseguono e i danni provocati all’intero settore dell’autotrasporto sono stimabili in 5 milioni di euro al giorno” continua De Rosa.

Una situazione a suo parere insostenibile per molte aziende, già provate da mesi di lockdown. “A questo si aggiungerà, nel medio termine, la perdita dei traffici che verranno dirottati sui porti del Nord Europa”.

“Proprio in Liguria abbiamo assistito alla costruzione rapida di

un’infrastruttura chiave per l’Italia: il nuovo viadotto Genova San Giorgio, segno tangibile che è possibile agire senza gli inutili rallentamenti della cattiva burocrazia -conclude De Rosa- ma l’intollerabile situazione delle autostrade liguri va risolta con la massima urgenza: un Paese moderno ha l’obbligo di garantire a persone e merci una circolazione sulla rete autostradale veloce e sicura”.

Viabilità paralizzata intorno a Genova

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8 Aprile 2022 -

GENOVA – “Viabilità paralizzata intorno a Genova. La circolazione da e verso il più importante porto italiano è gravata dai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dopo la tragica caduta del ponte Morandi avvenuta il 14 Agosto del 2018”. Lo scrive in una nota il presidente di Saimare Mino Giachino

“Mentre Toninelli , scrive ancora Giachino, e i suoi amici preferivano lanciare i loro strali sulla Concessione autostradale, poco o nulla è stato fatto per verificare la sicurezza dei viadotti, delle gallerie e dei ponti di tutto il sistema autostradale che converge l’area lombarda, piemontese e toscana su Genova, dalla A12, alla A10, dalla A6 alla A7 sino alla A 26. La vabilità è paralizzata!.

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Ogni anno i porti italiani generano allo Stato quasi 1 punto di Pil di

entrate fiscali, di questi oltre il 50% arriva dai porti liguri. Non capisco perché la Direttiva del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici sulla

attività di sorveglianza sia stata emessa solo nel Maggio del 2020. Governare è complesso, lo capisco bene, ma si deve.

Per oltre un anno milioni di automobilisti e di trasportatori hanno viaggiato a rischio. A Novembre 2019 si è sfiorata un’altra tragedia sulla A6 con la caduta di un altro viadotto. Ora i cantieri sono entrati tutti in funzione e così delle 22 corsie autostradali in arrivo e in partenza da Genova ne sono in funzione solamente 10 con deviazioni e code che vengono ampliate quando si arriva nelle vicinanze delle uscite del capoluogo ligure di Genova Ovest e di Genova Aeroporto.

Così si rallenta l’arrivo o la ripartenza dei Tir, dice ancora Giachino, e ora si penalizza anche l’arrivo e la partenza di chi utilizza il traghetto per andare nelle isole. Cittadini e trasportatori oltre alle aziende di logistica pagano le conseguenze della incompetenza e della demagogia.

Contavo di illustrare questa situazione agli Stati Generali ma mi sembra di capire che Casalino (portavoce del presidente del Consiglio) non preveda

….domande scomode. A questo punto mi auguro che la ministra De Micheli che non ha colpe su queste situazioni, venga urgentemente a verificare la situazione che sta provocando disagi e maggiori costi alle aziende”.

Gronda di Ponente: l’analisi costi

benefici dice no

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8 Aprile 2022 -

ROMA – Per la Gronda di Ponente e l’interconnessione A7-A10-A12, altra grande opera attesa da tanti e da tanto tempo, sono state pubblicate sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti le analisi costi benefici e l’analisi giuridica relative.

L’obiettivo del progetto sarebbe quello di alleggerire il tratto di A10 più interconnesso con la città di Genova, quello dal casello di Genova Ovest (porto di Genova) fino a Voltri, trasferendo il traffico passante su una nuova infrastruttura che si affiancherebbe all’esistente, costituendone di fatto un potenziamento “fuori sede”.

Si tratterebbe di 61 chilometri di nuovi tracciati autostradali allacciati agli svincoli che delimitano l’area cittadina (Genova Est, Genova Ovest, Bolzaneto), e che si connettono con la direttrice dell’A26 a Voltri fino a ricongiungersi con l’A10 in località Vesima.

L’analisi costi benefici ha riguardato non solo il progetto originario, ma anche alcune soluzioni alternative finalizzate al potenziamento del nodo stradale di Genova.

Il progetto, come è pensato attualmente, spiegano dal ministero, prevede un

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costo complessivo di 4,7 miliardi per 120 mesi di realizzazione.

Dalle valutazioni condotte dai tecnici incaricati, per il Mit “suggerisce di cogliere l’opportunità di perseguire opzioni infrastrutturali più efficienti in termini trasportistici, ambientali e finanziari, che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti auspica possano, a partire dallo studio effettuato, essere approfondite e individuate attraverso un confronto con i livelli istituzionali territoriali”.

Tra le valutazioni dei benefici vengono presi in considerazione i risparmi in termine di tempo e costi del trasporto, la riduzioni dei pedaggi, dei costi di manutenzione e di produzione dei servizi di trasporto.

Vengono poi messe a confronto le varie alternative arrivando alla conclusione che le “condizioni di elevata e generalizzata congestione del nodo genovese consentono a tutte le alternative esaminate di raggiungere buoni livelli di fattibilità, ma nello stesso tempo vengono premiati quei progetti che

aumentano in generale la capacità stradale, anche se non correttamente concepiti, e diventa dunque essenziale in questi casi poter confrontare diverse alternative di progetto”.

Le alternative esaminate, spiega la relazione, non sono egualmente

vantaggiose: “una scelta differente da quella ottimale comporterebbe infatti non trascurabili riduzioni dei benefici potenzialmente acquisibili, cioè un cattivo uso delle risorse.

Il funzionamento dei due lotti che compongono il progetto della gronda di Ponente, e cioè da una parte il raddoppio della A7 e, dall’altra, quello della A10, si è dimostrato essere funzionalmente separabile e caratterizzato da differenti livelli di fattibilità, con il primo (A7) significativamente più elevato del secondo (A10)”.

Infine si sottolinea come “l’assetto funzionale con il solo primo lotto tuttavia dovrebbe prevedere anche il prolungamento della terza corsia del nuovo Morandi sino allo svincolo di Cornigliano”.

La conclusione dei tecnici è dunque che si effettui un approfondimento, “con il coinvolgimento dei soggetti interessati, per una valutazione più puntuale delle alternative di progetto”.

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Genova: a breve il collegamento diretto Bolzaneto-Sampierdarena

GENOVA – È ormai nella fase finale l’adeguamento di via 30 Giugno al transito dei veicoli pesanti, che permetterà un collegamento diretto tra il casello di Bolzaneto dell’A7 con il bacino di Sampierdarena, tramite un nuovo varco. Via 30 Giugno, la strada che costeggia il torrente Polcevera e collega

direttamente lo svincolo autostradale di Bolzaneto con il bacino di levante del porto, aspetta solo il via libera dei Vigili del fuoco, poi l’apertura al passaggio dei veicoli industriali in entrambi i sensi.

Il Comune ha sistemato il manto stradale e ha disegnato la segnaletica orizzontale, mentre sta realizzando una nuova rotonda verso il porto. Da parte sua, l’Autorità portuale sta aprendo un nuovo varco in corrispondenza di questa strada, che inizialmente servirà solo il trasporto comunitario. Per quello extracomunitario bisognerà attendere gli adeguamenti alla normativa doganale.

Questa nuova via servirà sia al traffico verticale, ossia quello che collega

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il porto di Genova all’entroterra, sia a quello orizzontale, che connette i bacini di levante e di ponente. Via 30 Giugno servirà i mezzi pesanti

provenienti da nord sull’A7 e diretti ai terminal di Sampierdarena e potrà servire anche chi proviene dall’A7 ed è diretto a ponente perché, senza

entrare a Sampierdarena, potrà immettersi nella nuova strada interna all’Ilva tramite la rotonda di via San Giovanni d’Acri, e quindi raggiungere lo

svincolo autostradale di aeroporto.

Obiettivo della nuova viabilità è separare il traffico leggero da quello pesante.

Mit istituisce commissione ispettiva

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ROMA – Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha pubblicato una nota nella quale comunica che con decreto del 14 Agosto 2018, ha deciso di istituire una commissione ispettiva che si occuperà di svolgere verifiche e analisi tecniche sul crollo all’altezza del comune di Genova del viadotto Polcevera nel tratto dell’autostrada A10 di collegamento con l’autostrada A7.

“Il lavoro della commissione ispettiva è il primo atto con cui questo ministero intende fare luce sull’accaduto e avviare tutti gli accertamenti necessari, nel rispetto del contraddittorio con le parti interessate, per la contestazione di eventuali inadempienze del concessionario, soggetto su cui, ai sensi dell’art. 14 del codice della strada, ricade la responsabilità di assicurare la sicurezza dell’infrastruttura. Le risultanze del lavoro svolto

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dalla commissione entreranno nella valutazione per la procedura di un’eventuale revoca della concessione”.

La commissione ispettiva, spiegano ancora dal ministero, è già operativa e già da oggi effettuerà le prime operazioni nel capoluogo ligure, al fine di verificare cause e circostanze del cedimento. Entro 30 giorni dovrà fornire al ministro una dettagliata relazione sui fatti accertati.

“La commissione ispettiva è composta dall’architetto Roberto Ferrazza,

provveditore alle opere pubbliche per il Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, con funzioni di presidente; dai professori Ivo Vanzi, componente esperto del consiglio superiore dei lavori pubblici, e Antonio Brencich, professore associato dell’Università degli studi di Genova; dagli ingegneri Gianluca Ievolella, consigliere di supporto al presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici; Michele Franzese e Bruno Santoro, dirigenti tecnici della direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali”.

Nel decreto ministeriale che istituisce la commissione si chiarisce

esplicitamente che il concessionario Autostrade per l’Italia dovrà mettere a disposizione tutta la documentazione riguardante la realizzazione dell’opera e la manutenzione della stessa, nonché fornirne ogni informazioni necessaria alla esatta ricostruzione dell’accaduto.

Inoltre il Mit, tramite la direzione generale competente, ha inviato una comunicazione formale ad Autostrade per l’Italia chiedendo di far pervenire entro 15 giorni dalla data odierna una dettagliata relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempimenti posti in essere per

assicurare la funzionalità dell’infrastruttura in questione, ovvero del ponte Morandi, e prevenire ogni evento accidentale.

Con la stessa comunicazione il Ministero chiede ad Autostrade per l’Italia di voler confermare sin d’ora l’impegno a ripristinare integralmente il viadotto di Polcevera con oneri esclusivamente a proprio carico, entro un contenuto periodo di tempo, che sarà indicato dal concedente sulla base di uno stato aggiornato della situazione. Si chiede altresì di fornire assicurazione circa la copertura, a proprie cure e spese, di tutti gli oneri connessi

all’integrale ripristino delle opere e aree danneggiate dall’evento.

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varrà come contestazione di inadempimento agli obblighi previsti dalla convenzione di concessione.

“In parallelo e in maniera indipendente questo ministero, con la finalità di fare luce sull’accaduto e di verificare tutte le eventuali responsabilità, ha avviato accertamenti per valutare, sempre nel rispetto del contraddittorio con le parti interessate, se ci siano stati gravi inadempimenti contrattuali da parte del concessionario“.

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