Analisi e comparazione di sistemi economici diversi
Lezione 7 - La diversità nel processo di avanzamento dello sviluppo
Esistono vari modelli di sviluppo, ed è proprio lo sviluppo che distingue i diversi siste- mi economici.
• Sottosviluppo: lo sviluppo non si vede, non ha dimensioni rilevanti tali da produrre effetti degni di rilevazione.
• Paesi emergenti: lo sviluppo emerge, viene alla superficie, si vede. Il grado di svi- luppo dipende da una grande quantità di fattori, che variano molto all’interno di questa categoria di Paesi; percui questa tipologia di Paesi è caratterizzata da una si- tuazione interna sempre diversa.
• Sviluppo : distingue diversi sistemi economici; diventa fattore discriminante degli stessi.
SSSOOOTTTTTTOOOSSSVVVIIILLLUUUPPPPPPOOO MMMOOONNNOOOCCCUUULLLTTTUUURRRAAA SSSVVIVIILLLUUUPPPPPPOOO///SSSIISISSTTTEEMEMMAAA EEMEMMEEERRRGGEGEENNNTTTEEE
SSSVVIVIILLLUUUPPPPPPAAATTTOOO SSSVVIVIILLLUUUPPPPPPOOO CCHCHHEEE CCCOOONNTNTTIIINNNUUAUAA
Prima di iniziare la nostra analisi dei tre differenti gradi di sviluppo, bisogna tener presente che lo stock di moneta non è proporzionale al grado di sviluppo. Ad esempio, un paese al di sotto della soglia di sopravvivenza (<1000 $ annui pro capite), può essere consi- derato emergente qualora presenti nel proprio interno risorse e condizioni adatte per la via dello sviluppo.
S S S
OOOTTTTTTOOOSSVSVVIIILLLUUUPPPPPOPOO: : :
Esistono delle condizioni per il sottosviluppo, condizioni che sono esterne ed inter- ne, condizioni che creano degli effetti. È uno sviluppo che non si vede, non ha effetti dal punto di vista economico. Questo tipo di sviluppo non è rilevabile, è impercettibile.
Questi Paesi, sono caratterizzati dalla monoculturalità, e soprattutto da una scarsa attenzione ai fatti del mercato. Questi Paesi hanno cercato di uscire dalla monoculturalità attraverso due forme di politica macroeconomica:
• l’indebitamento,
• l’import substitution.
Come rompo il meccanismo di chiusura interna???
Collegandomi con l’esterno attraverso l’indebitamento, cioè mezzi esterni da inve- stire sul mio territorio e rompere la monoculturalità. Oppure attraverso l’import substitu- tion, cioè sostituire le importazioni di beni con la produzione interna di quei beni e la con- seguente diminuzione di valuta domestica. Queste due strade, hanno animato il mondo do- po la II guerra mondiale, quando le colonie ottennero l’indipendenza dalle madrepatrie.
CONDIZIONI PER IL SOTTOSVILUPPO
MONOCULTURA INDEBITAMENTO
IMPORT SUBSTITUTION
IIINNDNDDEEEBBBIIITTTAAAMMMEEENNNTTTOOO:: :
Cosa produsse???
La componente finanziaria è solo una delle chiavi di successo di un’iniziativa, ma non è l’unica. Non è sufficiente indebitarsi, bisogna avere anche un progetto serio per rag- giungere uno sviluppo serio, altrimenti fallisco lo sviluppo, e devo anche rimborsare in mo- do non facile il debito. Questo è un fenomeno parecchio ricorrente nei Paesi sottosviluppati, i quali, spesso, usano i soldi dei prestiti per rafforzarsi dal punto di vista politico, attraverso l’acquisto di armi, l’addestramento di eserciti, ecc., sprecando in tal modo le risorse che po- trebbero essere altrimenti impiegate per uno sviluppo sistemico. Si è arrivati ad una situa- zione dove, in alcuni Paesi, il peso del debito maggiorato degli oneri per gli interessi, supe- rava il P.I.L. del Paese stesso. In tal modo si aggravò il sottosviluppo; e la conseguenza dell’insolvenza portò anche al fallimento di alcuni enti creditori dei Paesi sviluppati.
IIIMMPMPPOOORRTRTT SSSUUBUBBSSSTTITIITTTUUUTTTIIIOOONNN:: : Cosa produsse???
Queste produzioni fatte per sostituire le importazioni, erano dimensionate per soddisfare il mercato interno di quel Paese, anche perché erano spesso attuate considerando la sola si- tuazione competitiva locale, risultando quindi antieconomica rispetto all’acquisto dall’esterno. Infatti la produzione di quei beni era più costosa dell’importazione, perché non poteva neppure sfruttare le economie di scala; non poteva avere inoltre quei requisiti di in- novazione che l’avrebbero resa competitiva.
Questi tentativi, però, appesantirono i bilanci di quegli Stati. Questo dimostrò che il meccanismo dello sviluppo deve partire dall’interno, deve quindi essere coordinato dal si- stema interno.
Ma qual è allora il metodo per uscire dal sottosviluppo???
Il vero metodo per uscire dal sottosviluppo, è la presa di coscienza degli abitanti di un Paese di progredire verso lo sviluppo, altrimenti gli sforzi risultano essere vanificati.
P P P
AAEAEESSSIII EEEMMMEERERRGGEGEENNNTTITII: : :
Cosa fa sviluppo??? Sembra ormai chiaro che non è solo il potere d’acquisto che stabilisce lo sviluppo. È necessario che un Paese si mobiliti, si aggreghi anche in condizioni diverse. Se un Paese cambia il suo modo di sviluppo, la sua concessione di fare sviluppo, allora prima o poi emerge: entrerà presto nella categoria dei Paesi emergenti. Ma quando avviene questo??? Quando è che un Paese emerge???
Per aumentare lo sviluppo, devono coesistere tre condizioni:
rata (può anche essere una dittatura, questo poco importa all’economia, l’importante e che sia una politica stabile).
2) Differenziali di prezzo positivi: possono essere fatto ri produttivi o altro, l’importante è che abbiano un costo inferiore a quello degli altri Paesi.
3) Capacità di accumulazione : di risorse, conoscenze, know-how, ecc..
Quando questi elementi sono presenti, allora lo sviluppo emerge, e diventa elemento che si integra e si coordina con lo sviluppo degli altri Paesi. Lo sviluppo diventa quindi sta- bile, anche se si trova solo in una fase iniziale, quando il sistema si apre ad altri sistemi di Paesi sviluppati e/o emergenti. Inizia così un processo di concorrenza con gli altri Paesi.
L’apertura può riguardare:
• Un fattore: (input) come la delocalizzazione internazionale (un esempio di questo sono le imprese italiane del Nord Est in Romania). Questo è avvenuto negli anni
’90.
• Un prodotto: (output) qualora il prodotto sia competitivo sul mercato. Questo è av- venuto negli anni ’80.
• Finanza: ci si è accorti che con operazioni di fiducia verso il Paese che sta emerge n- do è possibile investirvi risorse finanziarie per accelerarne lo sviluppo. Evidente- mente questo in cambio di alti rendimenti dei capitali investiti, tali da compensare adeguatamente l’alto rischio (almeno fino al crollo dei mercati asiatici). Questo è avvenuto negli anni ’90.
Il livello di sviluppo ha capacità autonoma, però tende ad integrarsi con altri Paesi, per- cui i livelli successivi dello sviluppo, sono conseguenti a processi di integrazione sempre più accentuati con i Paesi sviluppati.
Le modalità di sviluppo precedentemente descritte, cambiano il modo di fare sviluppo.
Abbiamo come prima conseguenza una nuova divisione internazionale del lavoro. Nei Pae- si sviluppati, è possibile effettuare attività lavorative sempre più qualificate e specializzate;
anzi, queste attività sono quelle che sopravvivono, mentre le altre tipologie di lavoro vanno via via scomparendo. Per questo motivo, sono necessarie una serie di infrastrutture, che de- vono essere tali da sostenere questa nuova tipologia di attività.
Una componente importante dello sviluppo, è indubbiamente la forte crescita dei beni immateriali, componente che diviene sempre più leva per lo sviluppo. La componente im- materiale, è composta proprio da quei beni che producono la qualità della vita, le soddisfa- zioni. La componente immateriale, misura il grado di sistematicità di un Paese.
Per cui, riassumendo quanto detto in precedenza, le caratteristiche dei Paesi sviluppati sono :
• Nuova divisione internazionale del lavoro.
• Infrastrutture
• Alta componente immateriale.
Una caratteristica dei Paesi in esame, è che nel loro interno, lo sviluppo tende ad essere duale, ossia ci sono zone ad alta intensità di crescita e zone depresse. Le prime assorbono risorse dalle seconde, creando sempre maggiore distacco tra le due, creando sempre ma g- giore tensione.
I Paesi sviluppati hanno la tendenza ad integrarsi ulteriormente tra loro (vedi ad esem- pio l’Unione Europea); ciò tende, di norma, ad accentuare il dualismo economico all’interno degli stessi. Sorge quindi il problema di come eliminare, o ridurre tale dualismo e quindi di formulare nuove politiche economiche mirate a ridurre le tensioni derivanti dal- la crescita.
tanto maggiore sarà il livello di sviluppo complessivo raggiunto.
Il grande nodo da sciogliere, è capire qual è la linea per ripristinare la via dello sviluppo quando un sistema è in fase di stagnazione, tanto più se questa fase coinvolge tutto il mo n- do; infatti, per lo sviluppo, occorre un sistema “locomotiva” su cui far riferimento; occorre un sistema che trascini, in quanto serve integrazione, perché senza integrazione non si avrà sviluppo. Come tutti sappiamo, lo sviluppo soffre di crisi di congiuntura, da sempre ci sono cicli di espansione e cicli di recessione. Però, mentre siamo riusciti a trovare degli espe- dienti per ridurre lo sviluppo eccessivo, la teoria economica non è ancora riuscita a trovare le modalità per far ripartire un sistema che attraversa un periodo di recessione, periodo che oggigiorno sta capitando nel mondo.