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L anatomia dell apparato riproduttore maschile

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Academic year: 2022

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Le caratteristiche della riproduzione umana

Il processo che sta alla base della riproduzione umana presenta tre caratteristiche:

1. La riproduzione sessuata è la generazione di prole attraverso la fecondazione, ossia la fusione di due cellule aploidi dette gameti: i gameti maschili sono gli spermatozoi, i gameti femminili sono le cellule uovo. I gameti si formano attraverso un processo chiamato

gametogenesi che avviene nei testicoli e nelle ovaie attraverso la meiosi: le cellule uovo sono molto grandi e non hanno capacità di movimento, mentre gli spermatozoi si muovono in un liquido chiamato sperma.

2. La fecondazione interna è possibile grazie alla presenza nel maschio di organi copulatori, con i quali depone gli spermatozoi all’interno dell’apparato riproduttore femminile. La cellule che si forma è chiamata zigote.

3. Lo sviluppo embrionale si completa nell’utero materno grazie alla presenza della placenta.

L’anatomia dell’apparato riproduttore maschile

L’apparato riproduttore maschile comprende:

I testicoli sono localizzati in una piega cutanea definita scroto. I testicoli devono trovarsi all’esterno del corpo perché la temperatura ottimale per lo svolgimento della spermatogenesi è leggermente inferiore a quella corporea. Nei testicoli vengono prodotti ogni giorno milioni di spermatozoi, che non hanno ancora la capacità di muoversi. Questi spermatozoi immobili passano in una struttura di raccolta definita epididimo, dove completano la maturazione e diventano mobili.

Ciascun epididimo è connesso all’uretra tramite un vaso deferente. L’uretra serve sia al transito dell’urina proveniente dalle vie urinarie, sia al transito dello sperma.

Circa il 60% del volume dello sperma è secreto da due ghiandole chiamate vescichette seminali. Il liquido seminale appare denso per il suo alto contenuto di muco e fibrinogeno.

La prostata invece è una ghiandola che avvolge il primo tratto dell’uretra e contribuisce per circa il 30% al volume complessivo dello sperma. La prostata produce un enzima

addensante che fa addensare lo sperma facilitandone l’espulsione.

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Le ghiandole bulbo-uretrali producono una piccola quantità di muco che lubrifica la cavità in modo da facilitare il

passaggio dello sperma. La secrezione di queste precede la eiaculazione e può trasportare attraverso il pene alcuni spermatozoi anche prima della fase culminante. Per questo il coito interrotto è alquanto inefficace.

Il pene e lo scroto formano i genitali esterni maschili. Il corpo del pene è ricoperto da normale epidermide, mentre il suo apice, detto glande, è ricoperto da una pelle più sensibile.

Una piega cutanea definita prepuzio copre il glande del pene umano. Nella fase culminante lo sperma passa attraverso il pene e dà vita a due fasi distinte:

1. Durante l’emissione dei muscoli collegati ai vasi deferenti e le ghiandole accessorie fanno procedere lo sperma lungo l’uretra, fino alla base del pene.

2. L’eiaculazione è provocata dalla contrazione di altri muscoli situati attorno all’uretra.

Le contrazioni sono accompagnate da sensazioni di piacere note come orgasmo.

L’anatomia dell’apparato riproduttore femminile

L’apparato riproduttore femminile comprende:

 Le ovaie, sono due corpi ovoidali collocati nella parte bassa dell’addome. Al loro interno sono presenti numerosissimi follicoli ovarici, ed ognuno di essi contiene una cellula uovo immatura circondata da uno strato di cellule follicolari.

 Le tube uterine o tube di Falloppio, sono due canali che si estendono dalle ovaie all’utero. Esse presentano una apertura sfrangiata che non è in diretto contatto con l’ovaia

corrispondente, chiamate fimbrie. Nelle tube uterine ha luogo la fecondazione.

L’utero è un organo muscolare cavo che ha l’aspettato di una pera rovesciata. La parete uterina è formata da tre strati:

1. L’endometrio, a cui si attacca l’embrione quando giunge nell’utero;

2. Il miometrio che può contrarsi attivamente;

3. Il perimetrio è il rivestimento esterno dell’utero.

L’utero si restringe in corrispondenza di una regione definita cervice, al confine con la vagina.

La vagina è un condotto che si apre all’esterno del corpo. Due serie di pieghe cutanee circondando l’apertura della vagina. Le più interne vengono dette piccole labbra; quelle più esterne,

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sono dette grandi labbra. Nel punto di unione tra queste è situata la clitoride, formata da tessuto erettile. L’apertura esterna della vagina in una donna vergine è di regola coperta da una sottile membrana definita imene. Questo può lacerarsi a causa di un’intensa attività fisica o al momento del primo atto sessuale.

La spermatogenesi

Le tappe fondamentali della spermatogenesi avvengono nei testicoli, all’interno dei tuboli seminiferi che sono costituiti da numerose cellule spermatogeniche in vari stadi di maturazione.

Le cellule di Sertoli, poste tra gli

spermatozoi in via di sviluppo, sostengono e forniscono nutrimento.

Altre cellule, collocate nel tessuto tra i tuboli e chiamate cellule interstiziali, producono invece gli ormoni sessuali maschili.

Le fasi della spermatogenesi sono:

1. Dapprima ogni spermatogonio produce due cellule diploidi: una che rimane nell’epitelio di rivestimento e l’altra che dà vita allo spermatocita primario che andrà in contro a meiosi.

2. Lo spermatocita primario, va in contro alla prima divisione meiotica e dà vita due spermatociti secondari, ovvero due cellule aploidi.

3. I due spermatociti secondari, tramite la seconda divisione meiotica originano quattro spermatidi aploidi.

4. Gli spermatidi completano il differenziamento e si trasformano in spermatozoi. Si forma poi un flagello connesso alla testa, mediante il segmento intermedio e il collo.

L’oogenesi

L’oogenesi inizia dagli oogoni, cellule staminali diploidi. Questi iniziano la prima divisione meiotica durante la vita embrionale e si trasformano immediatamente in oociti primari.

Gli oociti primari sono “ferme” allo stadio di profase della prima divisione meiotica. Dall’inizio della pubertà gli oociti primari si attivano e riprendono lo sviluppo.

Le fasi dell’oogenesi sono:

1. Il nucleo dell’oocita primario completa la prima divisione meiotica. Le due cellule che ne derivano ricevono quantità diverse di citoplasma. Quella che riceve la quantità maggiore

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di citoplasma diventa l’oocita secondario, mentre quella che ne riceve di meno forma il primo corpuscolo polare.

2. L’oocita secondario è una cellula aploide con cromosomi formati da due cromatidi.

3. L’oocita può vivere per 72 ore. Se nel frattempo non viene fecondato, muore senza portare a termine la meiosi. La seconda divisione meiotica avviene solo se si verifica la fecondazione.

4. Anche la seconda divisione meiotica dell’oocita secondario comporta una diversa divisione del citoplasma alle due cellule. Una dà vita a un ootide che poi diventerà una cellula uovo matura, mentre l’altra dà origine a un corpuscolo polare secondario.

5. Dopo l’ovulazione, le cellule follicolari formano una massa detto corpo luteo. Esso funziona come una ghiandola, che produce estrogeni e progesterone per circa due settimane.

6. Il risultato finale dell’oogenesi è quindi la formazione di un’unica cellula uovo per oocita primario che ha intrapreso il processo di meiosi.

Spermatogenesi e oogenesi a confronto

La spermatogenesi e l’oogenesi si svolgono rispettando lo schema della meiosi, ma producono risultati molto diversi.

La spermatogenesi produce quattro spermatozoi per ogni spermatocita primario, mentre l’oogenesi porta una sola cellula uovo per ogni oocita primario.

 La spermatogenesi si completa sempre, mentre l’oogenesi si arresta quasi sempre allo stadio di oocita secondario.

La spermatogenesi è un processo continuo, mentre l’oogenesi è un processo ciclico, e ogni ciclo comporta l’attivazione di follicolo. Tale processo prende il nome di ciclo ovarico.

 La spermatogenesi inizia con la pubertà e prosegue per tutta la vita. Nella femmina l’oogenesi avviene in un arco di tempo limitato.

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L’età fertile della donna

Nel corso della vita fertile di una donna si verificano mediamente 450 cicli ovarici. All’inizio di ogni ciclo un piccolo numero di oociti comincia a maturare, ma di regola soltanto uno prosegue nella maturazione e va incontro all’ovulazione, gli altri degenerano. Attorno ai cinquant’anni la donna entra in menopausa, che segna la fine dell’età fertile.

Gli aspetti fisiologici dell’accoppiamento

La risposta dell’umo e della donna alla stimolazione sessuale consiste in quattro fasi:

1. Fase dell’eccitazione;

2. Fase stazionaria;

3. Orgasmo;

4. Rilassamento.

FASI DONNA UOMO

Fase dell’eccitazione

I genitali esterni si inturgidiscono e si arricchiscono di sangue, mentre le pareti interne della vagina rilasciano

un muco lubrificante.

Aumento della pressione sanguigna, del battito cardiaco ed

erezione del pene.

Fase stazionaria

La sensibilità aumenta, inizialmente sul clitoride, per poi diffondersi a tutti i

genitali esterni.

Le ghiandole accessorie rilasciano un liquido lubrificante.

Orgasmo

Si può verificare nel corso di pochi minuti e può ripetersi più volte di

seguito.

Viene indotto dalla pressione e dalla stimolazione delle

terminazioni nervose.

Rilassamento

Il sangue viene drenato dai genitali e si ritorna ai normali valori fisiologici.

Pochi minuti dopo l’eiaculazione, il pene ritorna alle dimensioni normali. La risposta sessuale maschile richiede un periodo refrattario, che è necessario per

l’accumulo di nuovo sperma.

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La fecondazione

La fecondazione è il completamento della seconda divisione meiotica. Successivamente i nuclei aploidi dello spermatozoo e della cellula uovo possono fondersi dando origine al nucleo diploide dello zigote.

A livello delle tube, lo zigote va incontro alle prime divisioni cellulari e si trasforma in embrione, cioè lo stadio dello sviluppo compreso tra la prima divisione dello zigote e la comparsa delle strutture corporee. Dalla nona settimana, l’essere umano viene chiamato feto.

Durante la segmentazione, l’embrione scende attraverso le tube fino all’utero, dove aderisce all’endometrio. Dopo di che si impianta nella parete uterina e si inizia a formare la placenta.

La placenta ha il compito di nutrire l’embrione e di produrre ormoni che contribuiscono a mantenere la gravidanza.

Se la fecondazione non si verifica e l’embrione non arriva all’utero, viene espulso con il flusso mestruale.

Le fasi della fecondazione

Il riconoscimento specifico tra i gameti

Quando l’oocita secondaria viene espulso dal follicolo è circondato da un rivestimento definito cumolo ooforo.

Al di sotto del cumolo ooforo sì un altro rivestimento chiamato zona pellucida, in cui sono presenti delle glicoproteine che si possono legare alle molecole di riconoscimento presenti sulla testa dello spermatozoo. Queste assicurano che le attività dello spermatozoo siano indirizzate verso l’uovo.

L’attivazione degli spermatozoi

Gli spermatozoi possiedono un organulo chiamato acrosoma, necessario per forare la membrana di rivestimento dell’oocita. Questa fa sì che lo spermatozoo apra un varco nella zona pellucida.

La fusione delle membrane plasmatiche dei gameti

Alcune proteine presenti nella membrana plasmatica della cellula uovo, fanno sì che avvenga la fusione fra le membrane dei gameti. Questo permette allo

spermatozoo di penetrare nella cellula uovo con una quantità limitata di citoplasma, necessario per le successive divisioni cellulari.

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L’attivazione dell’oocita

Una volta che lo spermatozoo penetra nell’oocita, la zona pellucida perde i recettori per gli spermatozoi e si indurisce trasformandosi nella membrana di fecondazione. Questo è necessario per evitare la polispermia, cioè un oocita che si fonde con due spermatozoi.

L’espulsione del corpuscolo polare e la fusione dei nuclei

La fusione tra l’oocita e lo spermatozoo fa sì che si completi la meiosi. Viene quindi espulso il secondo corpuscolo polare e si forma una vera e propria cellula uovo. A questo punto i nuclei dei due gameti si uniscono e danno origine al nucleo diploide dello zigote.

La prima settimana

Durate la prima settimana avviene lo sviluppo embrionale.

Questa fase viene detta segmentazione e consiste in una serie di divisioni cellulari che si attiva circa 24-30 ore dopo la

fecondazione.

Nei mammiferi la segmentazione avviene mentre lo zigote scende lungo le tube. I passaggi sono:

1. Le prime divisioni cellulari producono una massa chiamata morula, costituita da dei blastomeri, ovvero cellule totipotenti.

Allo stadio di 8 cellule, esse iniziano ad aumentare la loro superficie di contatto e danno origine a una massa cellulare molto compatta.

2. Nel passaggio da 16 a 32 cellule, i blastomeri si separano in due gruppi. La massa cellulare interna si trasformerà in embrione, mentre le cellule dello strato più esterno formeranno un rivestimento detto trofoblasto.

3. Le cellule del trofoblasto producono un fluido che si raccoglie nel blastocele. In questo stadio l’embrione dei mammiferi è definito blastocisti.

4. Quando la blastocisti arriva nell’utero, il trofoblasto aderisce

all’endometrio ed inizia il processo di impianto. Se però la blastocisti si impianta mentre si trova ancora nelle tube, si avrà una gravidanza ectopica o tubarica.

La seconda settimana

Circa otto giorni dopo la fecondazione la massa cellulare si differenzia in due strati chiamati epiblasto, che è il più interno, e l’ipoblasto, che è quello più esterno. All’interno dell’epiblasto si forma una cavità che viene detta amniotica, che formerà le pareti del sacco vitellino.

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Quando la blastocisti si trova nell’endometrio materno, il trofoblasto produce un ormone chiamato gonadotropina corionica umana (HCG), che è indispensabile per impedire la mestruazione e sostenere la gravidanza.

Inoltre, il trofoblasto inizia a formare il corion, cioè una membrana che costituirà la parte embrionale della placenta.

La terza settimana

Durante questa inizia la gastrulazione, un processo attraverso cui la massa cellulare interna si trasforma in un embrione costituito da tre stati detti

foglietti embrionali:

1. L’endoderma è il foglietto più interno che compone il rivestimento degli apparati digerente e

respiratorio, al pancreas e al fegato;

2. L’ectoderma è lo strato più esterno che compone il sistema nervoso, gli occhi, le orecchie e la pelle;

3. Il mesoderma è il foglietto intermedio, esso forma i vari tessuti e organi.

Durante la gastrulazione si differenziano anche le membrane extraembrionali:

L’amnios, che è la membrana più interna circonda l’embrione e si riempie di un liquido detto amniotico;

Il sacco vitellino, che produce le prime cellule del sangue e le progenitrici dei gameti;

L’allantoide, una tasca che si trova sulla parete del sacco vitellino, che contribuisce alla formazione del cordone ombelicale;

La più esterna è il corion, su di esso si formano delle protuberanze chiamate villi coriali, che costituiscono al componente embrionale della placenta.

La placenta

La placenta è costituita sia da tessuti embrionali che da tessuti materni.

La connessione tra la placenta e l’embrione avviene grazie al cordone ombelicale, all’interno del quale scorrono delle arterie ombelicali e una vena ombelicale.

La placenta svolge diversi funzioni:

Favorisce il passaggio dei nutrienti dal sangue materno a quello fetale. Infatti essi sono immersi nel sangue materno per favorire il passaggio dell’ossigeno e dei nutrienti;

Permette gli scambi di gas respiratori;

Consente l’eliminazione delle sostanze di scarto attraverso la circolazione materna;

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Partecipa alla regolazione endocrina delle funzioni connesse alla gravidanza.

La placenta assicura inoltre la produzione di ormoni per mantenere la gravidanza:

1. Gli estrogeni assicurano lo sviluppo dell’endometrio, impediscono l ripresa del ciclo mestruale;

2. Il progesterone, che limita il rischio di aborti spontanei;

3. L’ormone latto genico placentale, che modificano il metabolismo materno.

Dalla quarta alla nona settimana

Dopo la fase di gastrulazione, iniziano a formarsi i vari organi.

Il cuore inizia a battere durante la quarta settimana, mentre gli arti si iniziano a formare durante l’ottava.

A nove settimane l’embrione viene legalmente definito feto.

L’organogenesi

Durante l’organogenesi, molti organi e apparati si sviluppano.

Subito dopo la gastrulazione, nell’embrione compaiono due nuove strutture:

1. Dal mesoderma si sviluppa la notocorda, che fornisce un sostegno strutturale all’embrione e che in seguito verrà sostituita dalla colonna vertebrale.

2. L’ectoderma che si trova sopra la notocorda va a formare una placca neurale, dalla quale si sollevano i bordi e forma il tubo neurale, da cui avrà origine l’encefalo.

La segmentazione

Quando si forma il tubo neurale, il mesoderma forma dei segmenti separati definiti somiti.

Questi producono cellule da cui prendono origine le vertebre, le costole, i muscoli del tronco e degli arti e lo strato inferiore dell’epidermide.

Quando il tubo neurale si chiude, le cellule vicine alla linea di fusione si separano, migrano internamente, fra l’epidermide e i somiti.

Il secondo trimestre

Durante il secondo trimestre, l’addome materno aumenta di dimensioni e il feto accresce. I movimenti del feto iniziano ad essere avvertiti dalla madre.

In questo periodo, il sistema nervoso va incontro a un rapido sviluppo.

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Il terzo trimestre

Durante il terzo trimestre il feto continua ad accrescersi e raggiunge l’autonomia necessaria per la vita extrauterina. Quando la gravidanza si avvicina alla fine, gli organi interni si attivano.

Alla nascita, che avviene tra la trentottesima e la quarantaduesima settimana.

I bambini nati prima della trentasettesima settimana sono considerati neonati pretermine, e presentano alcuni problemi respiratori, anemia e sensibilità alle infezioni. Per questo motivo, hanno bisogno di assistenza medica all’interno di un reparto di terapia intensiva neonatale.

Il parto

Nel corso della gravidanza, i muscoli della parete uterina subiscono una serie di contrazioni deboli e ritmiche, che sono chiamate false doglie.

Le vere doglie segnano la fase di espulsione del feto. La preparazione a questo viene definita travaglio. L’inizio del travaglio è segnato dall’aumento di produzione dell’ossitocina, cioè un potente stimolante delle contrazioni uterine. Nelle prime fasi del travaglio, le contrazioni uterine si verificano ogni 15-20 minuti. La seconda fase del travaglio, definita di espulsione, inizia quando la cervice è completamente dilatata e raggiunge un diametro di 10 cm. Appena il

neonato ha attraversato il canale del parto, inizia a respirare e si rende indipendentemente dalla circolazione sanguigna della madre.

A questo punto il cordone ombelicale viene chiuso e tagliato, esso si distaccherà spontaneamente nel giro di pochi giorni, lasciando al suo posto l’ombelico.

Il distacco e l’espulsione della placenta avviene nel giro di un’ora.

Se il bambino è in grado di attaccarsi al seno materno, fa sì che venga rilasciata altra ossitocina che favorisce il ritorno alla normale dimensione dell’utero e al blocco del sanguinamento.

Lo sviluppo dopo la nascita

La crescita continua fino al raggiungimento della taglia da adulto.

Tra la nascita e l’adolescenza, lo sviluppo determina il cambiamento dell’encefalo, poiché le connessioni fra neuroni sono ancora in corso di definizione.

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Le patologie dell’apparato maschile

→ La disfunzione erettile, che consiste nell’incapacità di raggiungere o di mantenere l’erezione.

→ Il tumore del testicolo, è la più frequente forma di tumore tra i maschi ma è facilmente curabile.

→ Il tumore della prostata, presente in forma benigna(adenoma) e maligna (carcinoma). Le possibilità di guarigione dipendono dalla tempestività della diagnosi.

Le patologie dell’apparato femminile

→ L’endometriosi, consiste in una crescita eccessiva del rivestimento interno dell’endometrio.

Ciò può causare infiammazioni e infertilità.

→ Il tumore al seno è la prima causa di morte per cancro tra le donne. La sua diagnosi può avvenire tramite una mammografia. La cura prevede un trattamento chemioterapico e l’asportazione totale (mastectomia totale) o parziale (nodulectomia) dell’organo.

→ Il tumore all’utero, può essere rilevato attraverso il Pap test, che consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule della cervice, che vengono poi esaminate al microscopio.

Le malattie sessualmente trasmettibili

Molti agenti infettivi sfruttano i rapporti sessuali per trasmettersi rapidamente. Questi

comprendono virus, funghi, batteri e protisti, che sono la causa delle malattie a trasmissione sessuale.

Il modo migliore per evitare ciò è astenersi dai rapporti sessuali occasionali e di utilizzare il profilattico in lattice.

Il controllo delle nascite

Con la parola contraccezione si indica la prevenzione di una gravidanza indesiderata.

Metodi naturali

 L’astinenza periodica, prevede che la coppia eviti i rapporti sessuali dal 10° al 20°

giorno del ciclo, ovvero nei giorni in cui la fertilità è massima.

 Il coito interrotto, che consiste nella retrazione del pene dalla vagina prima dell’eiaculazione. Questo metodo però ha ampie possibilità di fallimento.

I metodi barriera

 Il profilattico è una guaina di materiale impermeabile che va inserito sul pene in erezione. Esso trattiene lo sperma in modo che non possa entrare nella vagina.

 Il diaframma è un dispositivo a forma di coppa realizzato in materiali simili alla gomma, posto nella cervice uterina per bloccare l’ingresso degli spermatozoi nell’utero.

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 Schiume, gelatine e creme spermicide possono essere usate soltanto introducendole nella vagina tramite appositi applicatori.

Il blocco dell’ovulazione

 Le pillole anticoncezionali sono i sistemi di controllo delle nascite più utilizzati. Se assunta correttamente è il metodo anticoncezionale più sicuro dopo la sterilizzazione.

 Gli impianti sottocutanei, sono come dei sottili tubicini flessibili contenenti progestinico inseriti nel tessuto sotto cutaneo.

 Il cerotto o un anello vaginale servono a somministrare ormoni.

Impedire l’impianto

 Il dispositivo intrauterino detto anche spirale, consiste in un filamento di plastica che viene inserito stabilmente nell’utero. Questo causa un’infiammazione dell’endometrio, che comporta il rilascio di prostaglandine, che impediscono l’impianto dell’embrione.

 La pillola del giorno dopo, che contiene degli estrogeni e va assunta entro 72 dal rapporto sessuale.

 Il farmaco RU-486 blocca i recettori del progesterone. Se questo viene assunto subito dopo il rapporto sessuale, impedisce l’impianto. Se invece viene assunta al momento del mancato ciclo si tratta di pillola abortiva.

La sterilizzazione

 La sterilizzazione maschile viene definita vasectomia e consiste in un intervento in cui vengono chiusi i vasi deferenti. Dopo di che lo sperma non conterrà più spermatozoi.

 Nella donna il metodo più usato è la legatura delle tube, in modo che la cellula uovo non giunga all’utero.

Il test di gravidanza e le diagnosi prenatali

L’HCG è un ormone presente nelle donne in gravidanza, perciò viene utilizzato per i test di gravidanza. Essi utilizzano un anticorpo specifico che rileva la presenza di HCG nell’urina.

Fin dall’inizio della gravidanza è presente il liquido amniotico, che può essere prelevato con una siringa per effettuare un esame diagnostico definito amniocentesi. Essa è utilizzata per compiere analisi biochimiche e genetiche. Questa generalmente viene eseguita tra la quindicesima e la diciannovesima settimana.

Attualmente è disponibile anche la villocentesi, ovvero il prelievo di un campione di tessuto della superficie del corion. L’esame può essere effettuato tra la decima e la dodicesima settimana di gravidanza ed è consigliata alle donne di età superiore ai 35 anni.

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Le patologie nello sviluppo

Un apporto proteico inadeguato, il consumo di alcol o i fumo da parte della madre possono portare ad un peso insufficiente del neonato, ritardo mentale e altre complicazioni dello sviluppo.

Per esempio, se le pieghe neurali non si uniscono, ne risulta una condizione anomala definita spina bifida, che comporta danni al midollo spinale.

Se la fusione non avviene a livello della porzione encefalica, il feto può presentare anencefalia, una condizione incompatibile con la vita.

Inoltre, anche gli agenti patogeni possono causare seri danni ai nascituri, come la rosolia e la toxoplasmosi.

La rosolia può causare aborti spontanei o gravi malformazioni del feto se viene contratta da una donna in gravidanza.

La toxoplasmosi, invece può causare nel feto dei danni estesi a uno o più organi, tra cui la miocardite, la sordità e l’encefalite.

Anche il momento del parto può portare dei problemi. Per esempio la presentazione anomala, che si verifica quando il feto non si posiziona nel canale vaginale con la testa in avanti. Se questo accade è necessario un parto cesareo.

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