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La Carta del convegno “Lo sguardo sulla sofferenza del bambino”
La medicina di oggi vive una profonda crisi più volte eviden- ziata: a fronte di grandi progressi scientifici si assiste ad una progressiva trasformazione dei medici in tecnici con sempre più importanti difficoltà nell’area della comunicazione profes- sionale inscindibilmente associata alle capacità di relazione e presa in carico del paziente e ancor più del paziente pediatrico che spesso, nella consultazione medica, è ignorato. Eventi come il Convegno “Lo sguardo sulla sofferenza del bambino” e la Car- ta prodotta hanno sicuramente il merito di dar voce al diritto del bambino malato ad essere ascoltato, rispettato, informato in modo adeguato all’età. I punti della Carta, sebbene declina- ti nel contesto della malattia pediatrica, sollecitano attitudini e comportamenti che sarebbero fondanti della professione medi- ca: la ricerca di una buona relazione con il paziente, una cor- retta e onesta informazione, la presa in carico, la costruzione dell’ alleanza terapeutica, l’ascolto e la capacità di infondere spe- ranza. Tutte queste caratteristiche sono menzionate sia nel Codi- ce deontologico medico che in altri documenti come ad esempio nella Carta di Firenze [1], il cui articolo 5 dice: “Il tempo dedicato all’informazione, alla comunicazione e alla relazione è tempo di cura”. Perché si continua a lamentarne l’assenza? Perché, giusta- mente, nella premessa della Carta si invoca ancora un percorso formativo nell’area della relazione? Nelle nostre Facoltà di medi- cina quasi nulla è cambiato: a fronte dell’aumento delle patolo- gie psichiatriche e psicosomatiche in area pediatrica, a fronte di continui richiami, come nella Carta qui presentata, ad una pro- fessione medica che si caratterizzi oltre che per gli aspetti cogni- tivi anche per quelli affettivo-emozionali, l’Università continua ad ignorare nei suoi curricula formativi temi filosofici di Etica della vita, della morte, della libertà, temi psicologici riguardan- ti gli atteggiamenti e le relazioni umane e temi di antropologia.
Affidiamo quindi a questa Carta il compito di far riflettere i me- dici sulle proprie modalità di lavoro e invitiamo gli estensori della Carta del convegno a farsi promotori presso le istituzioni universitarie affinché provvedano a formare medici con le ca- ratteristiche necessarie a una professione che curi l’uomo nella sua totalità e che siano in grado di considerare il bambino come individuo unico e soprattutto come uno degli interlocutori nella consultazione medica.
1. Gangemi, Quaderni acp 2005;12(5):185 Commento a cura di Patrizia Elli Pediatra, Milano
DOCUMENTI 2016; 23(5):d.1 pag. 1 di 1
Questa rubrica propone Documenti sanitari, linee guida, linee di indirizzo o di intenti di interesse pediatrico commen- tati a cura dell’Associazione Culturale Pediatri.
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